| D'accordo, ecco la mia prima Fan Fic, per favore, dite quello che pensate, le critiche serviranno solo a migliorarmi ^^
Capitolo 1 Una sensazione di vuoto. Ecco quello che provava Ai. <ho passato un anno accanto a qualcuno che mi guarda, che mi parla, e che mi ascolta tutti i giorni, e che non si accorge di quanto io tenga a lui..> Sono le 6.25 del 23 giugno. Ai è affacciata alla finestra del soggiorno. Pensa al passato, ai suoi ricordi, ai suoi dolorosi ricordi. Guarda fuori dalla finestra, qualche rondine svolazza per il cielo celeste e già illuminato dal sole. Mille domande e mille dubbi le passano per la mente, e quelle mille risposte non arrivano. <chissà se se lo ricorda.. Chissà se lo sa..> Un rumore di passi viene dalla stanza accanto. Un vecchio in ciabatte si avvicina alla finestra. “Ai, che ci fai qui in piedi a quest’ora?” “Nulla dottor Agasa, non avevo più sonno..” Rispose la bambina sorridendo. Con un sorriso pieno di ricordi. Il professore ci riflettè un attimo. Le parole non gli erano arrivate immediatamente, dopotutto era sveglio da appena cinque minuti. “Beh.. che ne dici di una squisita colazione allora?” “D’accordo dottore..” Disse abbassando lo sguardo, ma non perdendo il sorriso. Ai andò ad apparecchiare la tavola, mentre il dottor Agasa preparava un po’ la colazione. “Ah Ai! Prima che me lo dimentichi..” Esclamò rivolgendosi alla bambina. “Mh?” “Ayumi, Conan, Mitsuiko e Genta verranno a pranzo qui, ho avvertito i loro genitori ieri pomeriggio” “D’accordo dottore, vuole poco caffè stamani?” Chiese Ai col suo solito tono distaccato. “Mh? No, perché?” Ribattè Agasa un po’ stupito. “Allora la prossima volta quando mi deve avvertire di qualcosa lo faccia dopo aver tolto la caffettiera dal fornello..” Rispose impassibile la bambina dai capelli ramati. Il dottore rimase interdetto per un paio di secondi, poi girandosi nuovamente verso i fornelli. Quando si rese conto che il caffè era uscito senza che se ne accorgesse si rassegnò a una mattina lunga e pesante.. ------------------------------------------------ Era suonata la campana alla scuola elementare Teitan. I ragazzi uscivano correndo felici, chi a casa, e chi in braccio ai propri genitori. Ai era appoggiata a un albero che guardava la scena con uno sguardo triste, e un sorriso malinconico sulle labbra. “Hai intenzione di rimanere lì ancora a lungo?” Una voce la riportò alla realtà. Era Conan, che l’aveva svegliata dal suo triste letargo di ricordi, che in quel giorno non potevano mancare. “Ehi Ai! Va tutto bene?” La voce squillante di Ayumi la fece girare. La bambina le sorrideva, facendole scordare per un attimo i pensieri tristi che le affollavano la mente. “Sì, non preoccuparti Ayumi..” La guardò un istante, pensando a quanto fosse innocente un bambino, e a quanto le sarebbe piaciuto poter essere una bambina vera, senza un passato pericoloso come il suo, per poter giocare con quei ragazzi che ogni giorno la aiutavano per ogni minima difficoltà, che ogni giorno la guardavano sorridenti senza avere la minima idea di che cosa potesse racchiudere quella bambina dai capelli chiari, e un carattere così distaccato.. “E allora dai, andiamo, o il pranzo si fredderà” Disse Conan, dirigendosi verso il cancello della scuola, insieme ai Giovani Detective. Si girò verso Ai, che ancora non si era mossa. “Ai? Ci sei? Dobbiamo andare” Le disse fermandosi, mentre i tre bambini lo superavano. “C’è qualcosa che non va?” Le chiese, un po’ preoccupato. “Non è niente Shinichi, sono solo ricordi..” Detto questo si avvicinò a lui sorridendo. “Beh? Si va?” Gli chiese, guardandolo sorridente, avviandosi verso il cancello, e lasciandolo di stucco. Il ragazzino sbuffò e si apprestò a seguire quella ragazza. ------------------------------------------------ Il percorso scuola-casa era breve. Durante questo percorso Mitsuiko, Genta e Ayumi rimasero in prima fila parlando del gioco che il dottor Agasa aveva regalato loro durante l’ultimo campeggio. Mentre Ai e Conan rimasero in seconda fila, in un silenzio assordante. “Hai più concluso niente?” Chiese Conan, accennando all’antidoto. “No, non è così facile, sai?” Rispose freddamente la ragazza. “No, certo, ma te lo chiedevo così, per curiosità..” Cercò di giustificarsi Conan. “Tu vuoi rivederla, non è così Shinichi?” Preso alla sprovvista, dovette annuire a testa bassa, sorridendo un po’. Lei lo guardò con lo sguardo tipico di chi ha appena perso qualcosa di molto importante. “Shinichi, puoi dirmi che giorno è oggi?” Chiese lei. “Il 23 giugno, perché?” Rispose pronto lui. “Perché temevo di aver perso la cognizione del tempo.. Ma mi sbagliavo..” Gli rispose tristemente. ------------------------------------------------ Una volta a casa del dottore, dovettero solo mettersi a tavola, che era già tutto apparecchiato, e pronto per essere mangiato. Ai rimase in silenzio per tutto il pranzo. Conan era un po’ preoccupato per lei. La vedeva solitamente distaccata, ma così non l’aveva mai vista. Una volta finito di mangiare andarono a fare due passi nel parco, dove Ai diede prova del suo silenzio, non dicendo nulla per tutta la durata della passeggiata. Non una parola era uscita dalle sue labbra, non una delle sue solite frasi sarcastiche era stata formulata dalla sua bocca. Ayumi si fermò a comprare ‘una cosa’ in una bancarella. Fatto ciò, tornarono verso casa. ------------------------------------------------ Ormai erano le cinque del pomeriggio, e i ragazzi si piazzarono davanti al televisore a provare un gioco del dottore. Tutti, tranne ovviamente Ai e Conan. Per quanto riguarda la prima, si affrettò ad entrare nella propria camera, mentre il secondo rimase a parlare col dottor Agasa. “Professore, ha visto lo strano comportamento di Ai oggi?” Chiese il ragazzo. “Sì, e non so proprio che cosa le sia preso, stamani si è alzata all’alba, e l’ho trovata a guardare fuori dalla finestra.” “Mh? Quale finestra?” “Quella lì! Del salott-” Non fece in tempo a finire la frase, che Conan si era fiondato alla finestra per scoprire, o almeno provarci, che cosa avesse tolto la parola alla sua amica. Dopo qualche minuto alla finestra Agasa si avvicinò al ragazzo con aria interrogativa e chiese “Scoperto nulla?” “Niente di niente..” “Cosa dici che starà facendo Ai?” “Non ne ho la più pallida idea, professore. Ma scommetto che non sta parlando..”
Contemporaneamente, in camera di Ai <perché.. perché non si accorge di me? Pensa solo a Ran.. forse.. dovrei farmi da parte, e sparire, una volta per tutte, dalla sua vita, e di tutti loro..> Stesa sul letto, Ai pensava a cose che non le davano il benché minimo conforto. Bussarono alla porta. Ai girò la testa in direzione della porta, stupita che qualcuno si ricordasse di lei,e chiese chi fosse. “Sono Ayumi” Giunse dall’altra parte della porta. “Oh, Ayumi, entra pure” Rispose tranquillamente Ai. “Ho pensato di darti questo..” Disse la bambina sorridendo. “Mh?” S’incuriosì la ragazza dai capelli ramati. “E’ un regalo, ed è per te!” Sorrise. A quelle parole Ai scattò seduta sul letto, spalancando gli occhi dalla sorpresa, ma anche dalla felicità. Prese il pacchetto che Ayumi le porgeva, e lo scartò senza strappare la carta che lo impacchettava. Quando ebbe finito di scartare il regalo, un sorriso le comparve sul volto, e rischiò che una lacrima le scivolasse sulla guancia. Ayumi preoccupata, voleva chiedere se andasse tutto bene, ma Ai la precedette. “Non ti preoccupare Ayumi, questa, è una lacrima di gioia..” La carta rossa aveva scoperto una cornice decorata a brillantini e perline. C’era anche un biglietto sotto il vetro. ‘All’amica migliore che potessi trovare’, ecco ciò che vi era scritto, con un’inconfondibile scrittura da bambina, ma piacevole e simpatica alla vista. “Voglio che tu ci metta una foto dei Giovani Detective!” Disse convinta e ritrovando il sorriso che aveva sempre sul viso. “Certo Ayumi, dopo chiederò al dottor Agasa se ha ancora quella foto, dove ci siamo noi su quel suo macinino giallo.” Disse ridacchiando. Ayumi fece un largo sorriso e uscì chiudendosi la porta alle spalle. Ai continuò a guardare sorridendo quella cornice, così semplice, eppure.. così profonda. ------------------------------------------------ Ayumi era appena uscita di camera, quando Conan le si piazzò davanti. “Ti ha parlato? Che ti ha detto?” Con fare intimidatorio. Ayumi fu un po’ sorpresa da quel atteggiamento, ma rispose comunque a Conan, poiché dopotutto, avrebbe fatto tutto per lui. “Le ho dato il mio regalo” Disse sorridendo e arrossendo un po’. “R-regalo..?” Chiese stupito. “Sì, regalo. Oggi è il suo compleanno” Disse felice. “C-come h-hai detto scusa?!” “Oggi è.. Ma.. aspetta.. TU! Non te lo sarai dimenticato, vero..?” “Chi? IO? Ti sembro il tipo che si dimentica dei compleanno della squadra?” “Sì..” Rispose delusa la bambina. “Ora ho capito perché se n’è stata per conto suo tutto il giorno!! Voi! Non le avete fatto niente!! Né auguri, e né regali!!” Detto questo, Ayumi, si girò dall’altra parte e se ne andò in salotto, a veder giocare Mitsuiko e Genta, senza spiccicar parola. “Cos’ha Ayumi, Shinichi?” Chiese il dottore. “Temo che siamo nei pasticci professore..” Rispose preoccupato il ragazzo. “Perché?! Che succede?!” Chiese allarmato. “Oggi.. è il compleanno di Ai..” Rispose a testa bassa. “Ma.. io credevo che.. OHH!! Dobbiamo farle qualcosa Shinichi! Mi sento in colpa!” “Lo dica a me dottore..” Dopo un paio di minuti al nostro eroe venne un’idea. <ok, direi che può funzionare..> “Ehi dottore, si avvicini! Hirseugcherwi” “D’accordo Shinichi, ma.. e loro?” Chiese, alludendo ai Giovani Detective. “Non si preoccupi, a loro penso io! Vada, vada! E si sbrighi anche!” “OKOK!! Ma non spingere!” Il dottore si armò di portafogli e ventaglio, e uscì di casa. I bambini si distrassero, nel vederlo uscire e chiesero spiegazioni a Conan. “Tranquilli, ora facciamo una caccia al tesoro, e logicamente, io non vi potrò assolutamente aiutare..” Disse sorridendo, mentre loro non sapevano se essere felici per caccia, ma tristi, poiché il loro ‘gadget’ per queste occasioni non poteva aiutarli. Dato loro il primo indizio, disse esplicitamente che la caccia si svolgeva in giardino, per farli stare lontano quando il dottore sarebbe tornato. Passarono dieci minuti, e il dottore tornò a casa. “Ci ha messo tanto” Criticò Conan. “Che vuoi farci, c’era la coda!” Ribattè porgendo una scatola al ragazzo. “Bene, mettiamo le candele e andiamo a chiamare Ai! Hai portato anche il numero giusto vero?” “Certo, sia il 7 che l’età vera, non preoccuparti!” “Bene, mettiamo le candele giuste, dopo le sostituiremo” Pochi istanti dopo Conan bussò alla porta di Ai. “Mh? Chi è?” Chiese la ragazza. “I ladri.. Ai, ma chi vuoi che sia?” Scese dal letto e andò ad aprire. “Non si sa mai, potrebbe essere Chianti” “Guarda che cosa ti h.. abbiamo portato” Disse correggendosi dopo aver ricevuto una fulminata da parte di Conan. Ai sorrise, ma disse col suo solito tono da presa in giro. “E pensate che io creda che ve lo siate ricordato?” “Ehm.. sì?” Azzardò Conan. “Caschi male Shinichi, comunque entrate pure, non mi pare carino farmi stare in corridoio..” I due entrarono, facendo attenzione alla torta, che il dottor Agasa teneva in equilibrio precario su una mano sola. Accese le due candele con scritta l’età di Ai, che sorrise nel vedere le due candele. “Avrei giurato che avresti preso il numero 7, Shinichi..” “Infatti, eccolo qui!” Disse tirando fuori la candela rappresentante il numero 7. Ai sorrise, e soffiando sulle candele Conan le disse di esprimere un desiderio. “Come se potesse avverarsi..” Rispose poco convinta, ma col sorriso sulle labbra. “Dai! Tentar non nuoce!” Le disse con aria di sfida. “Questo lo dici tu..” <beh.. forse non ha tutti i torti..> Pensò. Quindi, soffiando sulle candele, sperò davvero che il desiderio si avverasse. <accorgiti di chi ti sta intorno, e sii un po’ meno ‘dedito al lavoro’ ogni tanto..> “Auguri Sherry” Le disse Conan sorridendole. <mi sta sorridendo.. Tu sì che sei un amico Shinichi, ma perché non diventi qualcosa di più..?> Mentre lo guardava gli parlò. “Grazie Shinichi..” E guardando il dottor Agasa disse “Grazie anche a lei dottore” Lui sorrise compiaciuto. ------------------------------------------------ “ Ci ARRENDIAMO!!” Un urlo familiare arrivò dall’ingresso della casa. Era Genta a urlare così. Conan si affrettò a cambiare le candele, a andò in cucina insieme al dottore, seguiti da Ai. Alla vista della torta Genta mollò ventaglio e indizi vari, per fiondarsi in cucina, dove lo aspettava la torta. Anche Mitsuiko e Ayumi arrivarono, seguendo a ruota Genta. Dopo che Ai ebbe soffiato di nuovo sulla candela, il dottore tagliò otto fette. Una a testa, più due a Genta, che se le era prenotate già dalla prima tagliata. Ai ora sorrideva e parlava tranquilla, o quasi.. Ayumi le parlava, e lei le rispondeva, ma non era concentrata sul discorso di Ayumi, riguardante le cavallette e i grilli. Ai era proiettata su un soggetto ben diverso dagli insetti. Più precisamente, un soggetto che quando voleva, sapeva essere più fastidioso del’intera fauna insettesca. Eh già, pensava a Shinichi. ------------------------------------------------ Quella sera i Giovani Detective dormivano a casa Agasa. Messi perpendicolarmente al letto di Ai. Ai era la prima partendo da sinistra, seguita da Conan, Ayumi, Mitsuiko e Genta. Ayumi si era addormentata subito con accanto Conan, che era sicura la proteggesse da qualunque persona dalle cattive intenzioni. Dopo un po’ di chiacchiericcio si addormentarono anche Mitsuiko e Genta. “Ehi, Ai, tanto lo so che sei sveglia” Disse Conan piuttosto serio. “Mh?” “Mi spieghi come faccio a dormire con una cozza attaccata al torace?” “Mh?” Disse Ai, girandosi verso il ragazzo. Vide che Ayumi si era aggrappata a Conan, e non voleva lasciarlo più. “Bel problema Shinichi, come pensi di risolverlo?” Disse ironicamente. “Simpatica.. Mi vuoi aiutare sì o no?” “Sai già quale sarebbe la mia risposta” “Sì..” “Ma siccome oggi è il mio compleanno e mi sento buona ti aiuterò..” “Ma allora oggi è il mio giorno fortunato? Dai, aiutami!” Ai si girò completamente verso Conan e si trattenne dal ridere. “Beh? Che ci trovi di tanto divertente? Vuoi darmi il cambio?” “Non ci tengo, grazie..” Rispose appena ridendo. “Ahia!” Sobbalzò Conan. “Zitto! O li svegli!” “Ho capito, ma almeno non dare i pizzicotti a me!” Protestò. “Scusami tanto se, ESSENDO NOTTE, è buio, e ci si vede male” “La prossima volta dormo sul pavimento..” “Non fare tanto la lagna, ti vuole bene..” Disse trattenendosi dallo scoppiare a ridere. “Se me lo volesse veramente non mi stritolerebbe..” “Gniii” Fu il commento della piccola Ayumi quando riuscirono a staccarla da Shinichi. “Beh, a questo punto è meglio se ci scambiamo di posto Ai..” “No grazie, non ci tengo a svegliarmi col segno di una cozza..” “Ma..” “Dormi, che è tardi..” Disse girandosi dall’altra parte. “Vabè, tanto ora si è calmata..” “Meglio..” Sussurrò. “Beh.. buona notte socia..” Ai arrossì, ma ovviamente non se ne accorse nessuno, essendo buio. “Notte.. Socio..” <perché ora non mi giro, e gli schiocco un bacio?> Si domandò nella mente. La risposta arrivò immediata. <perché non sono scema, o almeno, non ancora..> “Ai..?” “Mpf.. Cosa c’è Shinichi? Ayumi ti si ha abbracciato di nuovo?” Rispose mezza-seccata, perché non si accorgesse del suo improvviso cambio di umore. “No, ti volevo solo fare gli auguri.. Shiho Miyano” Ai arrossì di nuovo, e sorrise. “Grazie.. Shinichi Kudo”
La notte era serena, e destinata a passare velocemente. La Luna era piena, e non c’era una nuvola in cielo. Si vedevano tutte le costellazioni, più una stella, che fino a pochi mesi prima non si era mai vista solcare quegli scuri, ma sereni cieli. Quella stella brillava, brillava solo per lei, per augurarle buona fortuna, per il nuovo anno cominciato.. Una piccola stella d’argento, sotto una cupola nera e cupa, che splende per vincere le tenebre, del passato, del presente, e del futuro, ormai questa stella brillerà in eterno.
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