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Matt e la Penna. Il mistero del muro di fuoco., Volevo condividere un racconto a cui tengo davvero!

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Poirot Len
view post Posted on 15/1/2013, 16:47 by: Poirot Len     +1   -1
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2.2 La Penna Misteriosa


"Sono ancora vivo?" pensò il ragazzino ancora terrorizzato "Cos'é quella luce?"
Matt, ancora sotto shock e con la vista offuscata, si avvicinò alla tenue luce arancione, sperando che non fosse solo il frutto della sua immaginazione. Cosa mai poteva brillare nell'oscurità di quel luogo?
Matt si avvicinò ancora. La polvere che gli era finita negli occhi se n'era andata e la sua vista era tornata normale. La luce cominciò a prendere forma, la forma di una bizzarra penna: davanti a Matt, una comunissima biro di plastica, colorata di giallo dorato e con inchiostro arancione, fluttuava avvolta dalla luminescenza dello stesso colore. Chiusa col suo tappo brillante - decorato con delle ali bianche incise - la penna continuava a risplendere con vivacità.
Matt cercò di capire meglio cosa fosse, ma si aspettò subito che questa fosse una Risorsa. Ma perché rivelarsi in quel momento così drammatico?
Le pareti dell'edificio tremarono ancora, e Matt, per lo spavento, si coprì ancora la testa:
"Devo uscire da qui. Forse l'unico modo é..."
Il ragazzino provò a toccare la penna, ma quando fu in procinto di sfiorarla, essa con una leggera scossa dalle saette arancioni, respinse ogni tipo di contatto.
Matt rimase molto stupito dalla reazione di quella bizzarra entità, non aveva mai sentito di una Risorsa che non fosse stata al completo servizio dell'umanità.
Mentre il dubbio stava per affligerlo, la penna cominciò a vibrare da sola, come se avesse dovuto esplodere. Invece, si diresse in un attimo verso il soffito, e con la sua lucentezza, illuminò un'uscita d'emergenza dell'officina; un scaletta che conduceva a quell'uscita, dopo il crollo di alcune parti del soffitto, si era abbassata da sola, rendendola raggiungibile dal ragazzino.
La Risorsa, dopo aver mostrato la via a Matt sfondò la botola di sicurezza situata all'apice della scala; ora non restava altro che arrampicarsi sulla scala e fuggire prima che l'edificio crollasse. Il ragazzino fece un salto per aggrapparsi alla scaletta; dopo essersi agrappato all' estremità più vicina, con un piccolo sforzò riuscì a tirarsi su e a salire la scaletta con facilità; non aveva mai pensato di rivedere la luce del sole.
Il ragazzino si guardo attorno, e si rese conto di trovarsi nel bel mezzo delle siepi vicino al cantiere, ma in una posizione più vicina all'uscita. Poi però, notò a terra la penna e si chinò per ossevarla: continuava a tremare come se avesse delle convulsioni, non sembrava che questo suo comportamento fosse normale. Quando la Risorsa si riprese, Matt notò che sulle decorazione delle ali c'erano delle piccole chiazze verdi; esse poi, quando il ragazzino riuscì troinfante ad afferrare la penna, sparirono come per magia.
Matt sapeva di non avere molto tempo per analizzare la Risorsa, perché sapeva bene che se fosse tornato a casa tardi, la madre l'avrebbe sgridato fino a terrorizzarlo. Il peggio era passato, ora era il momento di tornare sui propri passi.
Il ragazzino si sporse dal suo nascondiglio, e vide che l'uscita più vicina non era per niente difficile da raggiungere, sarebbe bastato superare una grande buca scavata nella terra da alcune gru. Con l'agilità di un gatto, Matt superò le siepi e cominciò a discendere verso il centro della buca, ma sbadatamente non resto coi piedi sufficentemente a terra e capitombolò in mezzo alla buca; la penna gli sfuggì di mano cadendo poco più avanti a lui.
Matt dopo essersi imbronciato per la caduta, fece una mezza risata. Gli ritornò il mente Russell, suo padre.

Spesso il ragazzino guardava e riguardava dei DVD che ritraevano le esperienze e le epiche battaglie del padre; era il suo unico idolo, e le sue dichiarazioni dirette al pubblico alla fine di ogni conflitto, lo riempivano sempre di gioia ed ammirazione:
"Le avversità? Ah-ah! Bazzeccole! Le avversità fanno parte del gioco, che é la nostra stessa vita. Nessuno ha detto che la vita é un gioco semplice, anzi, é quello più complicato e misterioso. Ma è per il suo stesso valore che la vita non può piegarsi alle avversità. Capito? E poi...non sarebbe tutto così eccitante, se la vita fosse un percorso semplice no?"
Quelle parole risuonarono nella mente di Matt come un eco in lontananza, il loro suono era chiaro e dolce allo stesso tempo, e rassenerarono l'animo pessimista del ragazzino, che si rialzò.
A Matt non importava se la Risorsa non fosse stata destinata a lui, l'avrebbe tenuta la sicuro fino all'arrivo del suo vero possessore se avesse dovuto. Il ragazzino scorse la Risorsa nella buca, coperta di terra, ma appena prima di potersi avvicinare alla penna, qualcuno lo immobilizzò con una stretta presa:
"Finalmente ti ho trovato, piccolo furfante!" ridacchiò Mike "Sai mi hai fatto preoccupare, ma vedo che non ti sei fatto niente, te la sei cavata. Ma...questo a me non importa affatto!"
Mike aveva bloccato Matt afferrandolo da dietro con tenacia, impedendogli di muovere braccia e spalle grazie alla sua poderosa stretta. Inutile fu per Matt agitarsi come un pesce fuor d'acqua, così non fece altro che sprecare le proprie forze:
"Ma che fai?! Mollami subito!" strillò Matt.
"Solo se mi prometti che sarà il mio articolo ad andare sul giornale!" rispose Mike.
"Mai! Neanche per sogno!" ribatté Matt.
"Ah, si? Allora vediamo se ti convinco così."
Mike sollevò di peso il ragazzino fino ad alzarlo sopra la propria testa, tenedolo per le anche; non fu difficile per un bulletto così in forma come lui sollevare il piccolo Matt, che in suo confronto pesava come una piuma. Tenendo la presa ben salda, Mike coiminciò a girare su se stesso più velocemente che poteva, ed il povero Matt cominciò a piagnucolare frastornato:
"Aaah! Aiuto! Lasciami andare, così mi fai girare la testa!"
"Ti arrendi allora?" gli chiese Mike fermandosi per attendere la risposta di Matt.
Dalle bocca di Matt sarebbe uscito un temerario "no" - che sicuramente avrebbe movimentanto ancor di più la situazione - se non fosse stato per la penna, la quale, dopo essersi posizionata in un lampo proprio davanti agli occhi del bulletto, si illuminò di colpo, abbagliando il malcapitato.
Mike, sia per lo spavento, sia poiché non vide più nulla per qualche secondo, mollò istantaneamente la presa facendosi cadere Matt addosso, mettendosi al tappeto da solo.
Matt dopo un attimo di esitazione, si rialzò con fare esultante.
"Ah! Ecco! E' quello che si merita un ragazzaccio come te! Non ho mai avuto l'occasione di potermi vendicare di tutta la tua prepotenza..." Matt fece per avvicinarsi a Mike, non avendo certo dei buoni propositi; la penna però, lo fermò in un istante, dandogli una leggera scossa sulla mano.
"Ehi! Tutto questo é così ingiusto! Perché non posso..." assunse un espressione pensierosa, poi si rivolse alla penna, che al momento stava fluttuando vicino a lui "Certo, le Risorse sono entità pure, e dunque si scagliano contro ogni tipo di ingiustizia, ecco perché non posso vendicarmi...che fiscalità, però!"
Matt notò che il bulletto cominciava a riprendere i sensi, perciò, si avvicinò alla penna e le rivolse la parola allungando la sua mano aperta, come se avesse voluto stringerle la mano:
"Io mi chiamo Matt. So che tu sei una Risorsa, ma so anche che non sono io la persona che stai cercando. Non preoccuparti, non ti farò del male, ti terrò al sicuro, promesso."
Dopo qualche secondo la penna, si avvicinò pian piano alla mano di Matt, fino ad entrarci dentro. Il ragazzino strinse la mano, e si mise la Risorsa in tasca; sapeva che stava facendo la cosa giusta e questo lo rincuorava.
Il ragazzino uscì dal cantiere, e per evitare che Mike lo scorgesse da lontano e ritentasse di inseguirlo, decise di entrare in una stazione della metropolitana a pochi passi dal cantiere.

Lo stato di Gracalm poteva vantare un buon sistema di treni che collegava quasi tutte le sue regioni; le stazioni era sempre ben pulite, e colorate di un bianco puro. I treni stessi erano considerati migliori di molti stati in quanto a tecnologia e confortevolezza.
Siccome anche la regione di Calvas voleva preservare questo bene nazionale, nelle stazioni la sicurezza veniva sempre prima di tutto; molto spesso delle pattuglie della polizia perlustravano gli angoli più remoti delle reticolate piante di quei stabilimenti. Con la Polizia probabilmente in giro, dunque, Mike non si sarebbe nemmeno azzardato a toccare Matt, nel caso sfortunato in cui avesse deciso di perlustrare la metropolitana. Era il posto perfetto per stare un po' per conto proprio.
Matt si sedette su una panchina, vicino ad una piccola fontana a forma di cuore, avente una scultura di marmo al centro; essa raffigurava Betty, era una scultura costruita in sua memoria poco dopo la fatidica battaglia dieci anni prima. Il rumore dell'acqua era molto rilassante, cosicché Matt riuscì a sciogliere tutta la tensione che aveva accumulato. Quelllo scroscio lo distese, e lo rasserenò. Chiuse gli occhi e pensò:
"Se questa Risorsa si fida di me ci sarà un motivo. Forse sono la persona che la farà congiungere al suo possessore...ma come posso trovarlo? Sarà davvero utile tenerla nascosta?" si mise nuovamente a riflettere, portando la mano al mento con un certo tono si saccenza "Umh...potrebbe anche finire in mani inconsapevoli, e potrebbe mettere in pericolo chiunque possieda questa Risorsa...me compreso! Come posso fare? Forse il coraggio non basta... "
La penna si mosse di nuovo nella sua mano, e Matt la fece uscire. Egli pensò che la Risorsa volesse comunicargli qualcosa, ma invece, si proiettò come un fulmine verso le gallerie:
"No! Dove stai andando?!" gridò il ragazzino stupito, lanciandosi all'inseguimento della penna.
Il ragazzino seguì la Risorsa, che pareva davvero impazzita, oltre le macchine obliteratrici; il ragazzino, passando senza utilizzare alcun biglietto, attirò l'attenzione del controllore di turno, che si mise anche lui all'inseguimento.
La penna raggiunse una fermata della metropolitana e si fermò di scatto vicino alle rotaie; pochi secondi dopo Matt la raggiunse, e si fermò un attimo per respirare. In quel lasso di tempo il controllore lo afferrò per un braccio, con lo scopo di portarlo all'uscita, ma poi, accadde qualcosa: una leggera nebbiolina verdognola si era formata in pochi secondi sulle rotaie a fianco alla fermata dove si trovava il ragazzino; in seguito, la nebbia si diradò, dando vita a cinque esemplari di Green Blood dalla sembianze umane - quelli più comuni esistenti - assetati di sangue e pronti ad uccidere.
Dato che alla fermata opposta non c'era nessuno, localizzarono subito Matt, osservandolo con sguardi minacciosi. Il controllore non seppe resistere alla paura e fuggi lasciando il ragazzino da solo.
I cinque Green Blood salirono sulla fermata della metropolitana con dei balzi felini, e in un lampo, Matt si ritrovò circondato. La sua vita poteva spegnersi in un istante.
Il ragazzino cercò di indietreggiare verso una parete, ma quando si ritrovò con le spalle al muro, sembrò davvero la fine; non sarebbe sopravvissuto nemmeno ad un assalto di quei abomini:
"No...questo non é possibile. Non può finire tutto così...perché quella Risorsa non mi soccorre?" la penna in effetti, non si muoveva più. Sembrava volesse assistere alla furia assassina dei mostri "E' così...sbagliato...non posso accettare tutto questo..."
La paura di Matt si trasformò in ira. Sapeva che, anche se la sua condanna sembrava ormai inevitabile, non ci si poteva arrendere. Altrimenti, tutti gli insegnamenti del padre a cosa sarebbero serviti? E come la madre avrebbe potuto sopportare la morte del figlio per mano dei Green Blood?
Il ragazzino piangendo, strinse i pugni, e mentre i mostri si avvicinavano sempre più, disse:
"Se devo morire, lo farò combattendo! Voi...voi avete ucciso mio padre! Maledetti!"
Matt si preparò a sferrare un gancio destro con tutta la sua forza. Ma ora, gli mancava solo il coraggio di agire, e di non lasciare l'iniziativa alle creature.

Il coraggio...è potere...ma sei davvero degno di tutto ciò? Dimostralo!

Matt sentì queste strane parole nella sua mente, dopodiché, senza pensarci due volte, scagliò il suo pugno al mostro di fronte a lui. Colpì in pieno il volto della creatura, scagliandola a metri di distanza. Il Green Blood poi, cominciò a ritornare nebbia.
L'aveva eliminato lui. Proprio con le sue mani.

I mostri si innervosirono, vedendo che Matt si era trasformato da preda, a cacciatore.
Perciò un altro esemplare cercò di saltargli addosso, ma il ragazzino ebbe la prontezza di spostarsi, evitando quella furia bestiale che si infranse su una parete della stazione.
Ci fu un attimo di tregua, in cui Matt, rendendosi conto di quello che poteva fare, decise di non tirarsi più indietro: aspettò l'assalto successivo da parte del Green Blood più agguerrito, che cercò di graffiarlo con i suoi artigli; il ragazzino si abbassò, evitando nuovamente la minaccia, e poi, sferrò un micidiale montante sul mento della creatura. Essa venne sbalzata sul soffitto, e l'impatto le fracassò la testa. E ne rimasero soltanto altre tre.
I Green Blood lo circondarono di nuovo. I loro orribili versi risuonarono nella stazione. Il combattimento silenzioso non era ancora terminato. All'improvviso, si sentì un altro rumore: il treno di quella fermata stava giungendo da lontano, ignaro del pericolo a cui si stava rapidamente avvicinando.
Matt capì che se il treno sarebbe arrivato in stazione, centinaia di persone avrebbero potuto rischiare di essere presi di mira da quesi mostri. Doveva fermarli.
Il ragazzino decise di sferrare il primo colpo, ma stavolta i Green Blood furono più scaltri, e tutti e tre, riuscirono ad afferarlo, facendolo cadere nelle loro grinfie. Ma il loro intento non era immobilizzarlo, bensì buttarlo sulle rotaie, trasformandole in un lago di sangue.
Per quanto si sentisse forte, Matt non riuscì a liberarsi dalla presa delle tre creature, oramai mancava solo un passo prima che riuscissero a farlo cadere...e il treno era sempre più vicino.
Uno sparo spezzò quel momento. Uno dei Green Blood cadde a terra, morente, e Matt riuscì a liberarsi dalla presa.
Un poliziotto, in compagnia di Mike, era riuscito ad agire appena in tempo:
"Mi ha trovato!" esclamò Matt terrorizzato.
"Microbo! Le tratattive risparmiatele ora..." gli rispose Mike, che corse verso il ragazzino, con aria decisa.
Sembrò che Mike dovesse colpire senza alcun ritegno il suo compagno di classe, data la sua espressione minacciosa, invece, prima che essi potessero accorgersene, si scagliò contro i due Green Blood rimasti: le sue braccia mutarono, diventando simili a roccia lavica di colore nero. In seguito, Mike afferrò con le sue mani le teste delle due creature, e le sbatté entrambe sulla pavimentazione della stazione con una forza brutale. Le due creature rimaste si dissolsero in nebbia. Finalmente era tutto finito.

Matt ad un tratto si sentì come una batteria scarica, e non riuscì a restare in piedi. Mike lo afferrò e lo tenne stretto a se, dopidiché lo fece aggrappare alle sue spalle, in modo da poterlo trasportare senza problemi. Matt non aveva ancora compreso le vere intenzioni di Mike:
"Mi sento...debole...che mi sta succedendo?" disse con una flebile voce.
"Non ora. Abbassati il cappuccio della tua felpa per non farti vedere. Ti porterò via da qui."
"Perché?!" rispose dubbioso Matt.
"Se per caso dovessero chiederti delle informazioni o persino interrogarti, come faresti a nascondere il tutto ai tuoi genitori? Si vede che sei un novellino. Hai persino lasciato qui a terra la tua Risorsa."
Mike si accovacciò con Matt sulle spalle, e prese la penna, che misteriosamente, risultò molto meno luminescente, inoltre, non fluttuava più per conto suo. Il bulletto porse la penna a Matt, che la prese in mano, sentendo una sensazione particolare; fu come un piacevole risveglio dopo una bella dormita. Matt si sentì rinvigorito e pieno di energie, nonostante la stanchezza.
"Allora...mi stavi solo mettendo alla prova...mi avresti dato la forza per difendermi solo se avessi avuto il coraggio di scagliare il primo colpo...pur non avendo alcuna speranza di cavarmela..." pensò Matt guardando la penna, che sembrava molto più serena ora.
Quella Risorsa era veramente destinata a lui, era oramai un dato di fatto.
"Pensavo che avere una Risorsa fosse un processo ben più immediato...ma ora so che cosa devo fare, questa non può essere una coincidenza."
"Dobbiamo parlare." gli sussurrò Mike "Andiamo in un posto più tranquillo."
Mike corse davanti al poliziotto con il ragazzino sulle spalle, e gli riferì con una certa nota di sarcasmo, che Matt era rimasto illeso. Inoltre gli disse che siccome il suo compagno era molto spaventato, sarebbe stato meglio portarlo a casa e fargli dimenticare l'accaduto.
Chissà per quale motivo, il poliziotto acconsentì alla richiesta del bulletto. Forse fu per la personalità di Mike: era un ragazzino piuttosto convincente con le parole, nonostante il suo aspetto da ragazzaccio presagisse proprio l'opposto.
Mike portò Matt sulle spalle fino a quando non giunsero vicini alla Via del Diavolo. Il ragazzino con la penna cominciò a sentirsi meglio e decise di non fare più da peso al bulletto che l'aveva salvato. I due decisero entrambi di parlare sul ponte ignifugo più vicino, li difficilmente qualcuno li avrebbe disturbati; nessuno ci voleva passare più di mezzo secondo, vedendo l'ardente spettacolo che si trovava al di sotto.

Per salire sui tetti, il governo di Calvas fece installare dei grandi ascensori, simili a delle piattaforme mobili, che potevano trasportare fino a cinquanta persone; era l'unico modo per salire sui tetti e raggiungere il ponte che collegava le due metà spezzate della regione.
I due si ritrovarono finalmente sul ponte ignifugo: esso era completamente chiuso all'esterno; possedeva un sistema autoidratante -importato dalla regione di Wayspot, che in campo tecnologico era davvero avanti - ed un altro sistema autorefrigerante, che permetteva al ponte di non bruciarsi, nonostante la vicinanza con il muro di fuoco sottostante.
Matt, con aria malinconica, guardò le fiamme proprio sotto di lui e fece un sospiro, poi si voltò verso Mike:
"Vorrei ringraziarti. Mi hai salvato la vita."
"Tsk! Normale amministrazione!" rispose Mike altezzoso.
"Non sto scherzando. Io non sapevo cosa si potesse provare con il potere di una Risorsa al proprio fianco, e per questo, sono stato incauto."
Mike si avvicinò al ragazzino, e gli strinse amichevolmente la spalla:
"Non preoccuparti. E' accaduta lo stessa cosa anche a me. Anche io la prima volta che ho sfruttato i poteri della mia Risorsa sono rimasto confuso; non avevo capito che cosa avevo provato, ne perché tutto fosse accaduto a me. E' solo questione di abitudine."
"Perché non hai detto niente a nessuno?" gli domandò Matt.
"Perché avere una Risorsa, in questo mondo, é un'arma a doppio taglio. Se un Green Blood venisse a conoscenza di un potere in grado di minacciare la sua razza, sarebbe disposto a tutto pur di farti del male. Noi, Matt, siamo i loro primi bersagli."
"Davvero?!" disse Matt turbato.
"Si, ma ora non farti prendere dal panico come sempre, nanetto! Le Risorse sono fatte anche per proteggerci, perciò se terrai questo segreto per te, non ti succederà nulla di male." rispose Mike ridacchiando.
"Ma...che cosa devo fare adesso? Io non so come poter usare questa penna, ne se sono in grado di utilizzarla nel migliore dei modi."
"Questo, caro gnomo, lo devi scoprire da solo. Ognuno di noi ha un legame speciale con la propria Risorsa. Solo quel legame ti mostrerà ciò che devi fare."
Matt era soddisfatto. Non era mai venuto a conoscenza di tutte quelle informazioni.
Finalmente, poteva conoscere delle cose che nessuno gli aveva mai potuto dire.
Finalmente, avrebbe compreso cosa significasse possedere del vero potenziale.
Finalmente, si sentiva più vicino a suo padre, come mai prima d'ora.
Mike, capendo che Matt aveva recepito il messaggio decise di congedarsi:
"Bene. Questa volta te la sei cavata, ma sappi che non sarò così buono con te la prossima volta! Cerca di non perdere la tua Risorsa alla prima occasione...e fatti valere, microbo."
Mike si diresse verso la sua casa. Anche Matt avrebbe dovuto farlo, ma prima...guardò nuovamente quel muro di fuoco inestinguibile:
"Troverò il modo. Te lo prometto, papà."
 
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