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Matt e la Penna. Il mistero del muro di fuoco., Volevo condividere un racconto a cui tengo davvero!

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Poirot Len
view post Posted on 25/2/2013, 16:58 by: Poirot Len     +1   -1
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4.2 La Lama Vendicativa


Chester aprì la porta verso l'ignoto.
Un lungo corrodoio oscuro apparve proprio davanti ai loro occhi. Non possedeva alcuna fonte di illuminazione, la morte si sarebbe potuta nascondere dietro ogni ombra, attetendo con cupidigia un'ignara anima da falciare.
Matt deglutì, guardando timidamente quel tuffo verso il perenne buio, nascondendosi dietro il corpo possente del Generale; per quanto si sforzasse, non riusciva a guardare le tenebre per più di qualche secondo. La sua immaginazione gli faceva brutti scherzi, mostrandogli spaventose creature immaginarie e spiriti maligni di ogni genere.
Matt stava mostrando coraggiosamente tutta la sua paura, finchè Chester, dandogli una pacca sulla spalla gli disse:
"Ah-ah! Questo corridoio ti spaventa? Beh, è normale per un ragazzino della tua età, ma sappi che in questo mondo esistono cosa molto più terrificanti di un misero corridoio."
"P-più...terrificanti?" balbettò Matt.
In quel momento, la penna di Matt si illuminò, rivelandosi al Generale particolarmente meravigliato. Poi si mise a fluttuare proprio davanti al naso del ragazzino, come una leggera farfalla. Matt, suo malgrado, recepì perfettamente il messaggio:
"Mannaggia...se non mi dimostro coraggioso alla penna, chissà cosa potrebbe combinare! Dovrò sottostare ai capricci della mia Risorsa..." pensò Matt perplesso.
"Ma guarda, allora lo scherzetto della luce fuggiasca lo hai archittetato tu." osservò Chester guardandolo dritto negli occhi "Se vuoi che questo piccolo segreto rimanga tra noi, dovrai fare una cosuccia per me, caro il mio discolo."
"Qualsiasi cosa!" si lasciò scappare di bocca il ragazzino, pentendosi subito dopo della sua precipitosità.
"La tua Risorsa é molto luminosa, ci sarà molto utile per attraversare questi cunicoli oscuri. Sarò permissivo con te...userai la tua penna come luce guida, e quindi sarai tu a fare strada." incrociando le braccia e cercando di essere severo, aggiunse "Qualcosa in contrario?"
"Nossignore!" rispose Matt sull'attenti, nonostante avesse voluto rispondergli con ben altre parole.
Il ragazzino prese in mano la penna e le ordinò di illuminarsi. La risorsa come una grande candela, eseguì il compito, non restava che proseguire.
Matt fece il primo passo, dopo qualche attimo di indecisione. Chester era perfettamente conscio del timore del ragazzino, ma dopo tutti i guai che gli aveva fatto passare, egli decise di fargli scontare questa piccola pena; era comunque un opportunità per superare le innumerevoli paure e fobie che il ragazzino coltivava incosciamente dentro di se.
Matt si fece coraggio, e dopo aver guardato Chester nella speranza che cambiasse idea, decise di inoltrarsi nel corridoio. Il ragazzino era particolarmente infastidito dal comportamento del Generale, e proprio per questo decise di dimostrargli tutto il suo coraggio:
"Bene...ti faccio vedere io chi è l'audace tra i due, sbruffone che non sei altro!" pensò sbuffando.
Il ragazzino cominciò a percorrere il corridoio nefasto, illuminando con cautela ogni cosa di fronte al suo timoroso sguardo, ed ascoltando il suono dei suoi passi rimbombare su quelle pareti senz'anima. Il degrado del luogo era veramente impressionante, sembrava quasi che quei corridoi fossero stati emarginati dall'umanità.
Le tenebre avvolsero sempre più quell'atmosfera sinistra, in una morsa davvero soffocante.
Ad un tratto, Matt si soffermò su delle porte d'acciaio poste ai lati del corridoio. Provò ad aprirle, ma senza successo. Chester gli suggerì di proseguire, supponendo che la via di fuga di quella prigione improvvisata era più vicina di quanto il ragazzino si aspettasse.
Il corridoio girava a destra, e Matt cominciò a rallentare il passo: quella svolta lo rese ancora più ansioso, non voleva assolutamente esporsi per guardare al di là della parete.
Fu come chiedere ad un bimbo di affrontare apertamente l'uomo nero. Matt all'uomo nero non aveva mai creduto, eppure la sua esagerata fantasia riusciva sempre ad ingannarlo.
Il Generale diede un colpetto sulla spalla a Matt, incitandolo a proseguire. Il ragazzino a quel punto perse la pazienza e con un passo deciso, superò la parete e guardò a destra.
Rimase immobile. Il suo istinto ci aveva azzeccato:
"Un ra-ragno..." fu l'unico sospiro che Matt riuscì a pronunciare.
Un aracnide simile ad una tarantola grande quasi quanto una persona adulta, stava tessendo la sua ragnatela immersa nelle tenebre, fino a quando non venne abbagliata dalla penna di Matt. L'abominio era ricoperto da una folta peluria verdognola a strisce nere, mentre i suoi occhi gialli risplendevano come dei fari in miniatura. Un Green Blood davvero mostruoso.
La creatura si voltò verso il ragazzino, che si era letteralmente congelato dalla paura; il mostro a quel punto, facendo dei versi inquietanti quanto minacciosi, si preparò all'assalto.
Il Green Blood fece un balzo in direzione di Matt, ma Chester colse l'attimo perfetto e con la sua tagliente Risorsa, squarciò il corpo della creatura, fino a spaccarla in due. Il Generale si mosse con tale rapidità che sembrò quasi sbucare dalle fugaci ombre del corridoio:
"Accidenti...ci sono dei Green Blood anche qui? Com'è possibile?" concluse il Generale osservando l'aracinde dissolversi fino a sparire.
Chester si voltò verso il ragazzino, che non si era ancora mosso. Chester fece dei piccoli cenni davanti al suo volto, poi cercò di scuoterlo, ma Matt sembrava non rispondere ai suoi segnali. Pochi secondi dopo, il ragazzino emettendo un leggero risolino isterico ed inclinando il volto da una parte disse ironicamente:
"Ah...che divertente...un ragno gigante..."
"Ti prego, dimmi che tu non..."
"Si! Ho paura degli insetti, c'è qualche problema?!" strillò il ragazzino utilizzando tutta la sua voce, interrompendo il Generale.
Chester si mise una mano sul volto in segno di rassegnazione, poi ridacchiò sotto i baffi:
"Sei il ragazzino più strano che abbia mai incontrato!" esclamò Chester riferendosi alle emozioni contrastanti che Matt provava in continuazione.
"Sarò strano, ma non voglio diventare un pagliaccio." disse un po' offeso con le guance tutte rosse "Ognuno ha le sue debolezze, nessuno escluso. Io forse sono un caso...particolare."
"Mi fa piacere che tu sia sincero con te stesso. Ma un vero soldato riesce a..."
"Stupidaggini!" esclamò Matt con serietà, togliendo nuovamente la parola al Generale "Non venga a dirmi che le persone forti sono quelle che non hanno alcuna debolezza. Siamo esseri umani, e tutti hanno il loro tallone D'Achille, compreso lei. E poi, io non volgio essere paragonato a nessuno."
Chester si accorse solo in quel momento della tenacia del ragazzino e della fermezza che aveva riguardo alle sue convinzioni:
"Sei davvero un tipetto presuntuoso...che si permette persino di zittire un Generale in persona." Matt tentò di controbattere, ma stavolta fu Chester ad interromperlo "Una persona come te, non potrebbe mai entrare a far parte di un esercito. Sei troppo testardo, lunatico ed imprevedibile. Ma sappi che è proprio per questo che hai stoffa ragazzino." esclamò arruffandogli il ciuffo dei capelli.
Matt fu rincuorato dalle parole del Generale, e sorrise timidamente. Chester poi afferrò la penna, che non oppose resistenza, e decise di andare avanti per primo.

Il corriodio sembrava non avere vie d'uscita, fino a quando i due non notarono un'altra porta d'acciaio sfondata. Chester decise di entrare assieme al ragazzino, intimandogli di fare silenzio. Davanti ai loro occhi, in una stanza piuttosto spaziosa, una quindicina di Green Blood simili a tarantole era accasciata al suolo, sembrava che le creature stessero riposando. Il Generale fu molto scosso da questa orribile visione:
"Ma quanti sono?! Non riesco proprio a capire perchè ci sia tutta questa popolazione di Green Blood intrappolata in questi cunicoli...se riuscissero ad uscire allo scoperto diventarebbero un serio pericolo." si rivolse a Matt "Dobbiamo eliminarli immediatamente, sei pronto?"
Matt abbozzò un sorriso e tentò di annuire, ma la farsa non gli riuscì così bene. Chester allora decise che avrebbe agito da solo, constatata la facilità del compito.
In un istante, un Green Blood proveniente dal corridoio utilizzò la sua ragnatela per intrappolare i due nella stanza, mentre le creature che sembravano dormire, si destarono contemporaneamente:
"Un'imboscata! Bene, ci sarà da divertirsi." esclamò Chester, che fece colorare di una luce nera la sua Risorsa.
Matt non era per niente preparato ad affrontare un combattimento del genere, e rannicchiandosi in un angolo, scongiurò Chester di eliminare tutte le creature.
I Green Blood accerchiarono il Generale. L'adrenalina stava scorrendo in tutto il suo corpo, e questa per lui era una sensazione emozionante, quasi idilliaca. Chester si concentrò al massimo, e attese il primo assalto, che arrivò alle sue spalle.
Il Generale, senza nemmeno voltarsi, trafisse il Green Blood con un rapido utilizzo del suo inquietante coltello da guerra. La zuffa era cominciata.
Il ragazzino osservò incredulo il Generale, che se la stava cavando abilmente nonostante la grande superiorità numerica delle creature: schivando gli attacchi con dei movimenti fluidi ed attaccando in modo istantaneo, Chester riuscì a dimezzare il numero degli avversari dopo appena un minuto.
In un momento di tregua, dove i Green Blood tentarono di studiare il loro formidabile avversario, Matt notò due occhi gialli provenire dall'oscurità del soffitto situai proprio sopra il Generale.
Chester sembrava non essersi accorto della minaccia proveniente dall' alto, perciò Matt si sentì in dovere di aiutarlo. Ma come? Non sarebbe certo riuscito a piombare sul campo di battaglia come se viente fosse. La sua Risorsa però, aveva in mente un piano ben preciso:
la penna indicò al ragazzino, dirigendo la sua punta nella direzione voluta, una presa della corrente proprio al suo fianco; in seguito la Risorsa si illuminò leggermente, suggerendogli come agire.
Matt non perse tempo ed avvicinò la propria Risorsa alla presa. Con grande stupore, vide che la penna aveva cominciato a prelevare corrente elettrica. I suoi occhi scorsero chiaramente delle piccole saette scintillanti che, dalla presa, si dirigevano direttamente sulla punta delle penna che stava tenendo in mano.
Quando la sua Risorsa terminò il processo di assimilazione, il ragazzino puntò la penna al Green Blood appeso al soffito, e al suo comando, fece scagliare un flusso elettrico che carbonizzò il mostro all'istante.
La creatura simile ad un aracnide cadde in mezzo al gruppetto di Green Blood, e rapidamente si dissolse. Il Generale in quel lasso di tempo, era riuscito a togliersi dalla mischia, ormai per le creature non c'era via di scampo.
In pochi attimi, senza quasi farsi scorgere dal nemico, Chester trafisse uno dopo l'altro tutti i Green Blood rimasti con degli scatti fulminei, fino a che non ritornò totalmente visibile agli occhi di Matt.
Il Generale, con un volto perplesso ed imbronciato, si avvicinò al ragazzino. Matt fece un espressione accondiscendente, cercando di sdrammattizzare, mentre Chester disse:
"Potevi almeno avvertirmi che avresti scagliato un fulmine proprio in mezzo alla stanza!"
"Ehm...in realtà è stata la mia Risorsa a suggerirmelo." ammise Matt sorridendo.
"Beh, apprezzo il fatto che tu tenga alla mia vita, e senza dubbio la tua Risorsa mostra grandi potenzialità..." il suo tono di voce assunse quella classica cadenza, che fece capire a Matt il dissendo di Chester "Tuttavia non c'era bisogno tutto ciò."
"Cosa?!" esclamò il ragazzino.
"Guarda bene il soffito dove il Green Blood era appeso con la ragnatela." gli confidò Chester.
Matt osservò con attenzione il punto indicato dal Generale, e si accorse che una pallottola conficcata nel soffitto:
"Durante la mischia mi ero già accorto di quel Green Blood, e alla prima occasione l'ho ferito col mio silenziatore." disse mostrando l'arma al ragazzino "Difficilmente avrebbe avuto la forza per attaccarmi, ma grazie a te le possibilità sono scese a zero. Hai fatto comunque un ottimo lavoro!"
Matt, con uno sguardo annoiato ed apatico non rispose, mentre Chester si dovette trattenere per non ridere ancora una volta. In seguito i due uscirono dalla stanza, che non era collegata a nessun'altro luogo.

Il Generale ed il ragazzino si ritrovarono alla fine del corridoio. Davanti a loro una grande porta nera arruginita si ergeva imponente. Su di essa, una scritta poco leggibile avvertiva chiaramente chiunque volesse passare di fare attenzione, a causa di lavori in corso:
"Lavori in corso? Ma nessuno qui sta costruendo qualcosa...questo avviso deve essere piuttosto vecchio..." constatò Chester.
Matt d'un tratto ebbe un flash. Quella porta lui l'aveva già vista, anche se quasi non credeva ai propri occhi:
"Generale! Credo di sapere dove ci troviamo." esclamò Matt.
"Davvero?!" rispose spalancando gli occhi.
"Si...ma non capisco." disse dubbioso il ragazzino "Perchè rinchiuderci nelle vecchie cantine del mio condominio?"
"Cosa? Sei sicuro?" rispose impietrito.
"Sicurissimo. Mi ricordo che da bambino, andavo spesso a giocare in un appartamento abbandonato, che si trovava ad un piano sotterraneo del mio condominio. Un giorno ho scoperto questa porta, ho udito degli strani rumori provenire dal suo interno, e mi sono preso un bello spavento! Solo in seguito ho realizzato che quella porta conduceva alle cantine che furono costruite circa cinquant'anni fa, proprio sotto le abitazioni, e che queste vennero poi abbandonate." rispose il ragazzino.
"Capisco...quel buco nero ci ha catapultato giusto a poche decine di metri da dove ci trovavamo...è stato solo un bluff! " concluse il Generale.
"E adesso cosa facciamo?" gli chiese Matt preoccupato.
"Beh, questa volta agiremo con più sicurezza. Non so se tu lo avverti, ma la mia Risorsa sembra particolmente agitata. Al di là di questa porta, forse, si trova la tana di quegli orribili esseri che abbiamo incontrato prima."
Matt si disperò istantaneamente, non sapendo proprio a cosa pensare, nella confusione più totale. Il Generale però lo rassicurò:
"Non temere. Questa volta non ti coinvolgerò in alcun modo! Sarà davvero divertente!" esclamò Chester felice come un bambino il giorno di Natale "Ti mosterò ora un Talento davvero speciale!"
Il Generale non era ancora stanco di stupire. Egli fece un bel respiro e chiuse gli occhi.
Dal suo stomaco provenirono uno stranissimo rumore, simile a quello ch produce l'acqua in ebolizzione. Chester espirò, emettendo vapore dal naso e dalla bocca, davanti al ragazzino terrorizzato ed affascinato allo stesso tempo.
All'interno del corpo, la gola e le guance del Generale diventarono incandescenti, come se avesse dovuto lanciare una fiammata. Invece, Chester sputò una piccola sfera incandescente che come un proiettile, venne scagliata sulla sua mano.
Il ragazzino si avvicinò al Generale, osservando come, man mano che si raffreddava, la sfera cominciava a prendere la forma di una granata. Finito il processo di raffreddamento, Chester ottenne una granata a frammentazione, grande quanto un albicocca:
"Questo Talento è la mia specialità." disse il Generale gonfiandosi un po' "Saper creare con le proprie forze proiettili e granate può essere di vitale importanza, specialmente nei periodi di guerra. Inoltre, a discapito della grandezza, un'arma creata col Talento ha un effetto ben più efficace, che varia a seconda di chi la genera."
"Sensazionale!" esclamò Matt davvero entusiasta.
Il Generale mostrò nuovamente il suo ghigno spavaldo. Il ragazzino, riconoscendolo subito, capì che Chester stava per compiere un'altra della sue trovate, alquanto discutibili per una persona del suo calibro.
Il Generale, senza alcun preavviso aprì la grande porta arruginita, trovandosi davanti un orda di Green Blood pronti ad ucciderlo. Tuttavia, senza mostrare alcuna emozione o timore, scagliò la sua granata in mezzo alla stanza, e chiuse immediatamente la porta, tornando dal ragazzino.
Matt si tappò subito le orecchie e si sdraiò a terra, aspettandosi chissà quale deflagrazione. Tutto quello che avvertì, fu solamente un leggero sisma ed il lamento dei Green Blood.
Il ragazzino osservò Chester, che era rimasto in piedi con le mani appoggiate ai fianchi, dando le spalle alla porta arruginita:
"Ma cos'è successo? La bomba non è esplosa?" gli chiese Matt.
"Certo che è esplosa." gli mostrò la sua Risorsa, il teschio aveva dentro la bocca una specie di energia sinistra, simile ad un soffio di vento "Ho fatto in modo che il mio coltello assorbisse la maggior parte del suono. Non avrebbe avuto alcun senso provocare baccano, altrimenti la persona che ci ha rinchiusi qui ci avrebbe intercettato facilmente."
Matt rimase con la mascella spalancata. Si rese conto che il Generale, per quanto riguardava le tattiche da seguire durante le situazioni rischiose, ne sapeva una più del diavolo.
I due aprirono la porta arruginita, ed attraversarono la carneficina che quella piccola granata aveva provocato. Nemmeno un Green Blood era riuscito a salvarsi.
Finalmente, Chester e Matt raggiunsero la porta che conduceva all'appartamento abbandonato. L'uscita ora, era veramente vicina.
Il ragazzino si intrufolò per primo nell'appartamento e guardandosi attorno, riconobbe ogni angolo, ogni dettaglio, ogni frammento di vita che era stato dimenticato in quella che un tempo doveva essere una casa accogliente.
Dopo essersi orientato, Matt disse al Generale di seguirlo, poichè si ricordava ancora dove si trovasse la porta principale. Ma quando i due si avvicinarono ad essa, scorsero immediatamente una lastra violacea, con la stessa forma della superfice della porta, che impedì loro di oltrepassarla:
"Caspita...ha pensato pure a questa uscita." esclamò Chester.
"Questo è troppo! Stia indietro, questa barriera finirà in mille pezzi!" strillò Matt iracondo.
Improvvisamente, La barriera sparì senza alcun preavviso.
Il Generale capì all'istante che c'era solo un motivo per cui la lastra protettiva viola si era volatilizzata: chiunque l'aveva creata, stava per entrare nell'appartamento dove loro si trovavano.
Chester afferrò rapidamente Matt tappandogli la bocca, ed enrambi si nascosero dietro un mobile risparmiato dal logoramento del tempo.
Chester e Matt avvertirono un suono raccapricciante. Era come se delle catene appartenenti fantasma, trascinate a terra di proposito, stessero giungendo verso di loro. Il tintinnio del metallo si fece sempre più forte e stridente, mentre il Generale si sporse per cercare di capire chi o cosa si stava avvicinando.
D'un tratto, una figura incappucciata aprì la porta.
Sfortunatamente, le tenebre non permisero a Chester di scorgere il volto della persona che era in procinto di entare; nonostante ciò egli vide chiaramente qualcosa che riuscì a sconcertare perfino lui: l'individuo che si era fermato all'ingresso aveva lasciato fuori dall'appartamento quella che sembrava un'arma davvero titanica. Chester riuscì a distinguere una lama dalla grandezza spropositata, appartenente probabilmente ad uno spadone antico; esso aveva degli anelli fissati ad un lato della lama, erano stati loro a causare quel fastidioso rumore.
Il Generale, a quel punto, si rese conto di aver sentito parlare di quell'arma:
"Non è possibile...la Lama Vendicativa? Cosa ci fa qui a Calvas? E poi...secondo i file dei servizi segreti...quell'arma dovrebbe essere una Risorsa! Che diamine sta succedendo?!"
Matt scosse Chester, che era stato davvero preso alla sprovvista, e gli sussurrò all'orecchio, indicandogli la strana figura davanti alla porta:
"Generale! Sta venendo in questa direzione!"
 
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282 replies since 31/12/2012, 19:34   3744 views
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