Ringrazio tutti i lettori, sia del forum che non, per quest'anno mozzafiato! Grazie! Questa "prima parte" finirà sicuramente entro metà anno, forse prima, ma cercherò di dare il massimo fino alla fine.
Come vedete dalla mia firma, Matt vi ringrazia!
9.7 Jess"Un patto?! Con te?!" rispose Leila, accarezzando le stanche membra che l'avevano fatta scorrazzare per tutto il bosco, sfidando persino delle ali d'angelo "Ti ucciderò comunque, non ho bisogno che tu mi conceda qualcosa!"
"Non è saggio farneticare in questo modo, Leila..." spiegò Brigitte, attirando a sé il ruggito seguente.
"E non chiamarmi più per nome, atroce scellerata!" gridò la donna dalle iridi color cremisi, profonde e talmente accese, che quasi sembravano avere un loro battito.
"Non ignorare le mie parole, aspettandoti sempre una menzogna." rispose garbata l'artefice della morte, dondolandosi sul ramo su cui si era posata, con una leggiadria mostruosa "I due ragazzini potrebbero essere al sicuro meno di quanto credi... e sono sincera." al sentire quella frase, l'attenzione di Leila arrivò al suo culmine, circondata da una nebbia d'inquietudine.
"Allora questo è un ricatto, non è vero?" chiese Leila, che aveva perso quella rabbia che l'aveva manipolata fin dall'inizio della discussione.
"Dipende da come lo vedi." rispose l'arpia, cercando di essere vaga "Se ti consola anche io ho molte cose da perdere."
"Che cosa vuoi da me, creatura disgustosa?" affermò decisa, pronta ad ascoltare ogni dichiarazione, un pubblico in una donna, attento e determinato.
"Non voglio rischiare di essere fermata dai quattro soldatini che si staranno accumulando come insetti in quella sgradevole città. E tu vuoi la tua vendetta. Io, che ne sono la regina, posso comprenderti." disse la Green Soul, in un introduzione plateale, gloriosa, ricoperta di cenere "Avverto che il mio sigillo ha perso la sua solidità, il tuo amichetto incappucciato sta facendo il suo dovere...condannando tutti gli abitanti di Pervas, soprattutto quelli che posseggono delle Risorse." continuò quel demone, che sorrise maliziosamente.
"In che modo?" rispose freddissima Leila, tentando di mantenere quei nervi selvaggi a freno.
"Perché mentre io e te giocavamo a rincorrerci girando in tondo nella Foresta Cinerea, le anime dei morti hanno finalmente udito la mia chiamata. Hai capito vero?" concluse Brigitte, ghignando come se la vita fosse solo un inutile balocco per bambini.
"Hai fatto generare altri Deep Green durante queste nove ore, assicurandoti una situazione vantaggiosa per contrattare. E visto che non ritieni che il numero delle tue truppe sia ancora sufficiente, preferisci minacciare i ragazzini per prenderti del tempo, non è così?" rispose consapevole la madre, riconoscendo nella Deep Green un mercante spietato "Che cosa vuoi da me?"
"Allora ascolta, coraggiosa umana, ascolta le mie parole...ti farò un offerta che non potrai rifiutare..." sorride Brigitte, guardando la sua nemica intrappolata dalle sue priorità.
"Ho mandato le truppe proprio dove volevi tu, desideri altro padrone?!" ironizzò il Generale Massimo, esigendo delle immediate spiegazioni.
"Si...desidero di sbagliarmi, Generale..." mugugnò il secchione della Nuova Alleanza, con le dita incrociate.
"Stai per dirmi che la sorpresa non sta ne nella mano destra, ne nella mano sinistra, vero? Cosa non abbiamo considerato Wesley? Non puoi tenerti la verità tutta per te!" esclamò Chester, aspettandosi il peggio del peggio.
E mentre l'animo dell'eterno soldato attese la deprimente soluzione all'enigma, la truppa inviata trovò un macabro segreto. Scartarono il regalo, scavando con pale, mani e unghie. Sepolta sotto il mare verde, il corpo di una ragazza identica a Brigitte giaceva senza vita.
Non poteva essere un Green Blood, era una ragazza in carne ed ossa. Un'altra vittima della verde vendetta.
"Gemelle?!" gridò Chester, facendo rizzare le bionde chiome di Wesley.
"Esatto, gli addetti al centro informatico me l'hanno anche confermato. Questo spiega perché l'analisi del sangue è risultata negativa. La persona che hanno trovato probabilmente è il Remo di Caronte, e quindi..."
"La Green Soul è la sorella gemella di Brigitte, e si è spacciata per lei?! Non ci capisco più nulla! Sono quel tipo di situazioni in cui io non porto gli occhiali, dove per me è facilissimo inciampare al primo ostacolo!" obbiettò Chester, dandola vinta a quella stramba industria di misteri.
"Ma è ovvio Generale!" esclamò Wesley, mettendo tutto su un piano fin troppo facile "La Green Soul non ha mai cambiato il suo aspetto! E noi che ci stavamo scervellando per capire di chi si trattasse! Abbiamo escluso la magia, abbiamo escluso l'agglomerazione di anime. L'unica scelta rimanente, era usare il suo vero aspetto!"
"Frena ragazzino!" lo interruppe Wesley "La Green Soul ha tentato di conquistare con la forza Wayspot precisamente sessantun anni fa. La ragazza trovata nell'accampamento è un adolescente, come fa a essere la gemella di un entità nata più di mezzo secolo fa?!"
"Emh...ecco io...non ne ho la più pallida idea." rispose Wesley, sconfitto dalle troppe incognite "Abbiamo di fronte qualcuno che è avvolto da un segreto opaco, indecifrabile. Proprio come quello del muro di fuoco..."
"Non mi fermerò adesso, non a poche pagine dall'epilogo. Continuiamo a cercare! Voi cervelloni servite proprio per questo!" esclamò il Generale, tornando al centro informatico.
"Fermare l'esperto dei sigilli? E' questo che vuoi?" chiese nuovamente Leila, per essere certa di non sbagliare.
"Esatto, siamo fin troppi su questo palco, voglio rimanere la sola protagonista. E come ti ho già detto, i Green Blood sono considerate persone, per cui con quel sigillo non possono attaccare la città in alcun modo." rispose lentamente la falsa Brigitte, come un complicato manuale d'istruzioni.
"Non posso accettare." rispose secca Leila, preparandosi alla battaglia imminente "Non per mio volere, ma in questo momento sono tagliata fuori da tutti i miei compagni. Non posso ordinare qualcosa che non..." prima di concludere la frase, l'arpia fece cadere un sottile cellulare d'ultima generazione, appartenente alla Nuova Alleanza. Leila lo prese al volo "Su questo apparecchio...c'è scritto Enigma!" disse in totale sorpresa.
"Non potrei mai contrattare senza darti una garanzia, umana. Con questo puoi chiamare chiunque tu desideri." precisò l'arpia, orgogliosa del suo furtarello fulmineo. Enigma non si era nemmeno accorto della sua assenza quando, nove ore prima, la Green Soul lo fece cadere a terra con la forza di mille piume.
"Come posso fidarmi di te?"
"Beh, non puoi!" rispose divertita "Nemmeno io mi fiderei di me stessa al tuo posto! Ma forse, potresti chiamare tuo figlio...e vedere come sta..." suggerì la Green Soul, inducendo una frettolosa chiamata da parte della madre dagli occhi di fuoco.
Qualche attimo precedette la più nefasta delle previsioni. Squillava...squillava di continuo.
"Chi cavolo è!" gridò Matt dall'altra parte del cellulare.
"Non sai rispondere "pronto"?! Maleducato!" lo rimproverò Peter, accanto a lui.
"Non credo proprio! Stiamo solo fuggendo da un centinaio di Brigitte inferocite!" controbatté Matt, nervosissimo e sotto l'effetto di un asfissiante pressione.
"Matt! Sono la mamma! Che sta succedendo?!" chiese Leila, in apprensione per il suo cucciolo.
"C'è un piccolo problema di numeri! E non riusciamo a seminarle, tutto qui!" rispose Matt, cercando di svalutare una drastica situazione.
"Tutto qui?!" lo rimproverò nuovamente Peter, decisamente polemico in quel tipo di conversazioni frettolose "Se ci circondano non so come..."
"Detto fatto!" realizzò Matt fermandosi davanti ad una seconda orda di demoni al femminile.
Leila guardò Brigitte con irritazione, ma alla fine il suo sguardo venne polverizzato dalla rassegnazione. Aveva le mani legate. La Green Soul interpretò bene il suo viso scultoreo, e con uno schiocco di dita, ruppe il vuoto del silenzio.
L'orda di Deep Green sembrò paralizzata, poi, in un secondo momento, si disperse, petali portati via da un vento solenne.
"Ci stanno...facendo strada! Ma perché?" si chiese Matt, mentre la donna effettuò una seconda chiamata, al Generale Massimo.
"Procedete, ragazzi miei, vi spiegherò tutto più tardi." concluse Leila, tagliando corto "Non perdetevi, capito? Fate attenzione."
Mentre Leila lasciò Matt e Peter a bocca asciutta, temendo che la concessione della falsa Brigitte potesse non essere troppo duratura, la donna si affrettò ad avvisare Chester del cambio di programma:
"Enigma?! Non puoi essere tu..." sussurrò il Generale, guardando il ragazzino da lontano, ancora intento a disinnescare il sigillo avvolto dai rovi color ruggine.
"Sono Leila, non ho tempo di spiegare." affermò rapidamente, sperando di non rivelare qualcosa di troppo, qualcosa che avrebbe fatto saltare quell'accordo forzato "Il processo di rimozione del sigillo deve essere bloccato."
"Che cosa?! Per quale motivo?" chiese il Generale, ammettendo che in quei ultimi attimi stava accadendo di tutto e di più, fin troppo per l'animo di un ragazzo con la sua responsabilità.
Non ricevette risposta. Leila aveva già riattaccato.
"Ti sei fidata vedo...nonostante in questo momento potrei ordinare ai Deep Green di tornare alle costole dei due ragazzini. Un altro difetto di fabbricazione dell'umanità: il vostro buonismo sconsiderato." dichiarò la Green Soul, soddisfatta della sua trattazione.
"Piantala con la commedia." rispose Leila con aria fiduciosa "So che tu non lo faresti mai. E' paradossale! Ti stai macchiando di un altra pecca dell'umanità senza nemmeno saperlo."
"No...questo non è orgoglio. Non mi infetterei mai con un aspetto così umano." rispose quasi disgustata l'arpia, motivando il suo falso senso di pietà "Ma quando desidero sporcarmi le mani, lo faccio, e ci riesco sempre. Senza bisogno di patetici mezzucci da quattro soldi."
"Vuoi davvero sfidarci apertamente? Dov'è finita la fretta che avevi qualche ora fa?" commentò Leila, cercando di ingarbugliare la mente diabolica della Green Soul.
"Perché non ci sarebbe gusto a vedervi eliminati da qualcuno che non sia io. E poi tu hai una vendetta da sbrigare, così come tuo figlio. Mentre il suo amichetto sicuramente accetterà di mettersi in gioco, se la posta sarà abbastanza succulenta..." in quel momento, Leila intravide i suoi occhi giallissimi spalancarsi come fauci affamate. Una delle sue folle idee aveva lucidato gli ingranaggi "Se riuscirete anche solo a mettermi in difficoltà, prometto che potrete riprendervi la vostra amata Kamili. Domani, all'alba, avrete il vostro duello...parola di scout!" mentre l'arpia fece quel gesto apparentemente sincero, qualcosa di bianco sembrò illuminarsi nella sua gola.
"Un incantesimo di vincolo?! Sono quasi del tutto estinti...eppure lei..." pensò la donna, capendo che oramai, nulla avrebbe potuto stupirla come le doti della morte.
Un fiocco di neve bianco e candido uscì dalla bocca della falsa Brigitte, e viaggiando come una lucciola smarrita, trovò la sua dimora nel corpo di Kamili, che si svegliò di soprassalto.
"Ci vediamo nello spiazzo che si trova ad Est dalla tua posizione, e mi raccomando, porta anche i bambini a vedere la mia interpretazione. Il candore rosa dell'alba sarà uno scenario perfetto per quello che ti accadrà." concluse la Green Soul, che lasciò cadere Kamili dalle sue braccia, per farla accogliere dalla stretta rapida di Leila "Che la verde morte accompagni il vostro sonno." dichiarò fastosamente, e prese nuovamente il volo.
"Signora Wolfram...dove mi trovo?" disse Kamili, un po' intontita, ma serena di fronte ad una madre che, purtroppo, non aveva un'espressione rosea.
"Sul tavolo di una spietata asta, che si negozierà col sangue." rimuginò la donna, un po' abbattuta.
Una tregua di circa otto ore e mezza, non male prima di affrontare l'abominio più potente della storia.
Chester aveva capito che qualcosa non andava. Qualcuno sarebbe stato coinvolto tra i due fuochi, nella terra di nessuno. Non poteva rischiare di travisare un messaggio che poteva costare una vita. La povera Brigitte aveva già pagato il suo prezzo, senza che nessuno ne conoscesse il motivo.
"Jessica...come hai potuto fare del male al sangue del tuo sangue?" pensò il Generale, dopo aver scoperto il nome della gemella mortale "Enigma dovrà in qualche modo fermarsi...anche se..." meditò in seguito, mentre a passi svelti e rumorosi, si diresse verso il ponte di legno, dove la muraglia verde si ergeva ancora, senza il minimo segno di cedimento.
"Se ne vada. Devo concentrarmi." disse immediatamente Enigma, avvertendo la presenza di Chester a metri di distanza.
"Non posso farlo Enigma, purtroppo ho brutte notizie. Leila mi ha comunicato la stretta necessità di interrompere il processo di rimozione. Ne va della vita di..." disse scoraggiato, prima che le sue parole si fermassero in gola, a causa dello spocchioso ragazzino dal cappuccio rosso.
"Non si preoccupi, ho tutto sotto controllo." rispose Enigma, definitivo.
"Ma allora non hai capito che..."
"Ho detto che non c'è bisogno che si agiti. Ho ascoltato le sue parole, ed io ho risposto, è tutto a posto." disse Enigma, sempre più insubordinato.
Quando Chester fu sul punto di prenderlo con la forza, il Generale vide davanti al ragazzino seduto a terra la grande pergamena di papiro che si era portato da casa. Capì che forse, avere Enigma a disposizione sarebbe stato il suo più grande colpo di fortuna.
"Se solo fosse un tantino meno insolente!" pensò il Generale Massimo, rallegrato.
Dopo circa mezz'ora dalla stipulazione del patto d'acciaio, Matt e Peter raggiunsero incolumi la madre, assieme ad un falco color cremisi. La donna li aveva aspettati con ansia, e vedendoli sani e salvi, un grosso peso venne liberato dal suo cuore:
"Matt, Peter! Sono stata una stupida a lasciarvi da soli, ho fatto il suo gioco, perdonatemi..." esclamò Leila, cercando immediatamente la redenzione.
"Non ti incolpare mamma. La tua aquila scarlatta ci ha trovati subito dopo la tua chiamata, e ci ha condotti qui in un battibaleno! Non potevi prevedere che sarebbe stata in grado di minacciarci, e poi se tu non l'avessi seguita, a quest'ora Kamili..." solo in quel momento il ragazzino vide la ragazzina appoggiata ad una quercia nerastra "...ma quella, è proprio Kamili!" gridò con voce flebile.
Il ragazzino si avvicinò all'eterno ostaggio della morte, non pareva molto rasserenata, nonostante le grinfie di Jessica, la Green Soul, l'avessero lasciata andare. Peter capì immediatamente che c'era qualcosa che non andava:
"Che cosa è successo, mi sembra tutto troppo bello per essere vero." disse il maghetto dagli occhi fucsia, rivolgendosi a Leila.
La donna fece un sospiro, aria spossata ed avvilita prese vita dai suoi polmoni.
"Per salvarvi la vita, sono stata costretta ad interrompere la meditazione di Enigma, saremo isolati ancora per un bel pezzo." sussurrò Leila, non avendo potuto concludere nulla di più vantaggioso.
"Accidenti, sembra che miri proprio al nostro scalpo. Ma perché ha lasciato andare Kamili?" chiese nuovamente Peter.
"Un incantesimo di vincolo!" disse Kamili, con voce spezzata "Se domani non verrà sfidata da voi, io...prenderò fuoco!" concluse la ragazzina, prima di abbattersi tra le braccia di Matt. Una magra ma piacevole consolazione che il ragazzino dalle occhiaie pronunciate non comprese minimamente, come sempre.
"Pensavo che questi sortilegi si fossero estinti...che essere infimo! Ci ha costretti ad affrontarla solo per puro intrattenimento." si lamentò Peter, guardandosi le scarpe che calpestavano terra bruciata "Quando ci sarà questo agognato duello?"
"Domani, quando sorgerà il sole. Mi ha indicato uno spiazzo vuoto che si troverà verso Est, poco lontano da qui." affermò seria la madre guerriera.
"In che senso si troverà?" disse Matt, con Kamili che ancora lo stringeva forte, in un caldo e bizzarro abbraccio. Sembrava appiccicata con la colla.
"Ho fatto controllare ad un altra aquila scarlatta il territorio in questione, e non c'è nessuno spiazzo in quella zona. L'unico modo per trovare uno spiazzo...sarà crearlo, per questo sono preoccupata." spiegò la donna, mordendosi l'unghia del pollice destro.
"Mi ha liberata solo perché vuole uccidervi davanti ai miei occhi, non potrei sopportarlo!" aggiunse Kamili, sull'orlo dl pianto, e stringendo Matt quasi al punto di soffocarlo.
"Non ti preoccupare, sarà lei che verrà sconfitta." la rassicurò Matt, in debito d'ossigeno, guardandola negli occhi.
Kamili ebbe un sobbalzo, e poi, come se nulla fosse, lo baciò. Con tutta la passione che le avvolgeva il suo fragile corpicino. L'amore, anche dopo la fine, non l'avrebbe lasciata mai.
Così come la sua fervida immaginazione!
La ragazzina si risvegliò dal suo sogno da favola, e si accorse che Matt aveva allentato la presa, preso totalmente dalla discussione, dal duello imminente.
Tutta rossa in viso, ritornò alla realtà, sperando che un giorno, quel bacio si fosse trasformato in realtà, e Matt il suo principe azzurro. Ma era ancora presto, presto per far sì che uno stralunato come Matt si accorgesse dell'amore davanti al suo naso.
"Tu non farai proprio niente!" tuonò Leila, guardando il figlio, mentre Kamili, troppo imbarazzata, si staccò da lui cercando di darsi un contengo "L'affronterò io, ti ho già detto che non ti metterò mai in pericolo!"
"Uffa! Ora comincerai ad elencare tutte le cose che i figli non possono fare..."
"Signora Wolfram...so che le sembra strano, ma abbiamo tutti il diritto di porre fine a quell'abominio. E poi avremo più possibilità di vittoria se le staremo a fianco. Infine...anche se rimanessimo in disparte, nel caso lei non riesca a vincere, noi non saremmo in grado di difenderci da soli, e faremo comunque la sua stessa fine. Preferisco allora, morire sul campo di battaglia!" dichiarò il maghetto, circondato da un mantello d'onore, mentre Leila cominciò a rimuginare sulle sue parole.
"Ci penserò su. Però ora andate a dormire, farò io la guardia, fate un sonno tranquillo. Domani non ci sarà posto per la serenità." disse la donna, cercando un attimo di pace "Anche se era molto piccolo, Matt sa benissimo che la morte in diretta del padre è stata per mano della Green Soul...e Peter vuole riscattarsi dopo tutte le delusioni della sua vita. Chi sono io per decidere?"
Avvolta in quei pensieri, la madre amorevole fece svolazzare qualche aquila scarlatta attorno al luogo spettrale, mentre la notte continuò a festeggiare per ore e ore.
Sotto un cielo rosato, mentre i primi raggi del sole cominciarono a sfiorare la Foresta Cinerea, uno spiazzò fatto solo da terra nerastra e secca era comparso all'improvviso. Leila mise piede su quell'arena priva di pubblico e di emozione, seguita dai due insistenti ragazzini.
"Avevo deciso che voi non sareste venuti!" protestò la donna.
"Eppure non ci stai fermando..." sogghignò Matt, ridacchiando da lestofante.
"Certo...mentre le tue lamentele non mi hanno nemmeno toccato, Peter ha trovato qualcosa di convincente. Purtroppo, non potendo sapere se il vincolo prevedesse o meno la vostra presenza, non posso rischiare di romperlo, e devo per forza coinvolgervi in questa battaglia." commentò Leila, non contenta della sua stessa decisione.
L'arpia non tardò a giungere rigenerata dalla stanchezza. Radiosa, con ali maestose, sei braccia distruttrici, ed un volto scolpito dal male, Jessica mise piede sul campo di battaglia:
"L'avevi capito! Come sono soddisfatta!" esclamò la Green Soul, vedendo anche i due ragazzini accompagnarla come due piccole scorte "Te lo avrei detto comunque, ma mi fa piacere che i due ragazzini abbiano voglia di morire quanto te."
"Ti trafiggerò con questo stocco, meriti di soffrire esattamente come noi!" gridò Matt, facendo trasformare la sua Risorsa in un batter d'occhio.
"Non essere frettoloso Matt!" lo rimproverò la madre "Nel caso le cose si mettessero male voglio che entrambi scappiate il più lontano possibile! Intesi?"
"Non accadrà." affermò Matt, sicuro di sé, guardando con astio quella non Brigitte dall'aspetto mostruoso.
"Parli tanto per essere un moccioso." si intromise l'arpia dalle sei braccia "Una Risorsa non garantisce l'onnipotenza, piccolo umano. Soprattutto per uno come te!" aggiunse, sorridendo.
"In che senso?!" si domandò il ragazzino, senza ricevere alcuna risposta.
"Basta parlare, in un duello è il sangue l'unico arbitro." concluse la Green Soul, che fulminea, scagliò un diritto contro il volto di Matt prima che i suoi compagni se ne accorgessero.
Il ragazzino venne spedito contro un albero, con un doloroso livido violaceo sul viso.
"Comincia la carneficina." sussurrò Jessica.
Non pienamente soddisfatta del suo primo, sorprendente, attacco, la Green Soul tentò di colpire allo stesso modo anche Peter, sfruttando tutta la leggerezza che le sue ali le avevano donato. Il ragazzino fu scaltro, e invece di cercare il contatto fisico, si avvalse immediatamente del suo Talento: facendo librare il suo wakizashi davanti al suo corpo, riuscì a non cadere in una trappola per topi.
Costrinse la falsa Brigitte a prendersela con la sua Risorsa, che nonostante tutto, venne respinta con una facilità imbarazzante.
Leila decise di mettersi in mezzo. Con rabbiosi occhi rossastri, la donna scagliò a sua volta un diritto, che si infranse contro quello della Green Soul. Il contrasto provocò un suono anormale, simile ad un masso roccioso che si infrange a terra. Gli occhiali da sole di Peter scricchiolarono.
"Dovete fare attenzione!" esclamò Leila, impressionata "Restate sempre al mio fianco!" la donna afferrò la sua Risorsa, e in men che non si dica, scagliò i primi dardi contro l'arpia. Le ali della bestia le garantirono una ritirata fulminea ed un ritorno ancora più repentino.
All'improvviso, l'imprudenza armata di stocco l'attaccò alle spalle, con scarsi risultati: la falsa Brigitte avvertì il suo arrivo, e mentre due braccia riuscirono a bloccarlo, altre due gli sferrarono una gomitata possente, diretta alla cassa toracica. Matt venne gettato a terra senza respiro, come se un tremendo attacco d'asma avesse messo il suo fiato vitale al tappeto.
"E' divertente vedere dei mocciosi giocare ai piccoli soldatini. Ma in fondo, siete solo e soltanto dei mocciosi." commentò l'arpia, che in un briciolo di secondo, escogitò un altra malefica trovata: le sue iridi, da gialle, diventarono nerissime e lucide, così come tutti i suoi occhi. Fisso Peter negli occhi per un istante, poi schioccò le dita con tutte e sei mani.
Nella frenesia della battaglia, Leila non capì cosa fosse successo, fino a quando il povero maghetto non si inginocchiò, prima di accasciarsi a terra, non si muoveva di un millimetro.
"NO! Peter!" gridò Leila, sentendosi responsabile quanto un assassina.
"Mi deludi Peter."criticò Jessica, la Green Soul "Un aspirante mago come te non riesce nemmeno a fiutare una maledizione ridicola come questa? Non sempre c'è bisogno di pronunciare la formula ad alta voce." aggiunse, vanitosa e spregiudicata.
Peter emetteva dei lamenti quasi forzati, i suoi occhi erano fissi nel vuoto.
"Non morirà." sottolineò l'abominio mascherato da ragazzina "Però ti ho fatto un favore, Leila. Da medico, in questo momento stai ammirando cosa succede quando il sistema nervoso non funziona bene, causando appassionanti paralisi ai muscoli, solamente per qualche secondo in questo caso." rise l'arpia, mettendosi in testa la corona della vittoria annunciata.
Leila guardò quella figura alata con profondo disprezzo. La donna pensò prima al ragazzino dai capelli corvini, assicurandosi che la paralisi non avesse provocato un arresto cardiaco. Fortunatamente, il suo wakizashi, luccicante di blu notte, sembrava aver scongiurato quella pericolosa ipotesi. Non ci fu nemmeno bisogno di rianimarlo, ma quella orribile sensazione, quasi come se fosse stato ucciso e riportato in vita, fece esitare il maghetto, che non si alzò dal terreno di cenere.
La donna dai capelli nerastri e ondulati rivolse nuovamente un' iraconda occhiata alla Green Soul. La belva non aspettava altro che i suoi avversari si infrangessero come deboli onde, di fronte alla sua superiorità.
Leila scoprì dai suoi vestiti rossastri una bottiglietta da mezzo litro d'acqua, ed immediatamente -questione di Talento- la fece esplodere, convocando la forza distruttrice dell'acqua al suo interno. Una massa liquida e informe prese vita davanti alla donna, per poi rifinirsi in una sfera quasi perfetta.
Infine, un cannone acquatico si abbatté sul volto del arpia, pioggia istantanea. Purtroppo, le cose non andarono come Leila sperava:
"Impossibile...ho modulato perfettamente la pressione dell'acqua, eppure..." la Green Soul aveva subito solo un fastidioso solletico, e la sfiducia aggredì la donna.
Matt ritornò dolorante a fianco della madre. I due ragazzini sembravano già al limite, ma arrendersi non era proprio la loro parola d'ordine:
"Matt! Ti avevo detto di starmi vicino, a meno che non ti ordini di allontanarti io stessa!" ringhiò Leila, minacciosissima coi suoi occhi dalla cromia anormale.
"Credo che il primo colpo mi abbia intontito più di quanto pensavo..." si giustificò Matt, tastandosi la chiazza viola sulla sua guancia "Come stai, Peter?" domandò all'amico, che riuscì finalmente a riacquistare la sua mobilità.
"Meglio non dirtelo...ma la pagherà per questo!" rispose l'aspirante mago, attirando una fulminata da parte della madre di Matt.
Alla Green Soul non piaceva il silenzio. E pur di romperlo si riempi la bocca di parole vuote, e di aria fatta di terra assetata:
"Cos'è questa timidezza? Non ditemi che devo essere io, a prendere le vostre vite! Non volete offrirmele con vostra enorme gentilezza?" un altra provocazione di un essere ripugnante.
"Non muovetevi. Restate zitti, fino a quando non ve lo dico io." la donna guardò i due sottoposti, che annuirono silenziosamente.
"E va bene, vedrò di scomodarmi. La Green Soul vi ucciderà, non vi sentite onorat..." in quel momento, due aquile scarlatte che provennero dal cielo - dopo essersi incrociate in volo tra le nuvole - si infransero proprio di fronte all'arpia.
"Collision of Anger..." sussurrò mamma Wolfram.
L'espressione quasi artistica di un potere sconfinato aveva sollevato un bel polverone di cenere e di rosso. Saggiamente, nessuno dei tre guerrieri si illuse: non sarebbe mai stato così semplice. Quando Leila intravide un movimento tra la pioggia cinerea, fece ritornare alla sua mano tutti i dardi perduti con sveltezza.
"L'ho mancata!" gridò la collerica madre, prima di localizzare l'arpia, che puntava proprio nella sua direzione.
La donna scagliò i suoi due dardi migliori, incastrati come ingranaggi di un orologio sempre in orario; la Green Soul però riuscì a deviarli con rapidi colpi di mano, anche se non poté più nascondersi dal dolore.
"Matt! Adesso!" gridò la donna, guardando verso l'alto. Il figlio era stato trasportato furtivamente sopra il campo di battaglia dalle ali pure del suo stocco dorato, e attendeva silente il suo ordine.
Quando arrivò il momento, il ragazzino si lasciò cadere nel vuoto, e strinse forte entrambi i suoi pugni, esponendo le sue ossa, in quel momento color arancio. Unendo le sue mani in una stretta indistruttibile, fino all'ultimo dito, Matt lasciò andare la sua tutta la sua forza. L'impatto che si stampò sul volto di Jessica sembrò devastante, la quale planò rovinosamente verso terra. Prima dell'impatto col suolo, il ragazzino si fermò improvvisamente a mezz'aria per un istante, prima di cadere a terra senza la minima conseguenza: il Talento di Peter, ulteriormente perfezionato, aveva sospeso l'amico con un leggero soffio di vento.
Matt aveva sognato quel momento da più di un decennio.
Il ragazzino, tornando velocemente sotto la gonna della sua mamma, osservò la Green Soul che non si era ancora mossa da dove l'avevano lasciata.
"L'ho colpita in pieno, ne sono sicuro." disse Matt, cercando di rassicurare Leila e Peter, piuttosto perplessi "E'...stato... come dare un pugno a tutti i miei incubi in un colpo solo."
"Aspetta a parlare, sbruffone!" replicò Peter, scettico come al solito "Solo il fatto di essere qui, in questa terra arida e senza vita, potrebbe essere tutto un solo, grande incubo."
"Dannazione...non si dissolve." constatò la capitana del gruppo.
I loro commenti vennero sbalorditi da una risata davvero avvilente, soprattutto per Matt.
Sdraiata comodamente a terra la Green Soul si voltò verso le sue vittime designate:
"Semplicemente inutile! Inutile! Si, è tutto inutile!" ripeté incessantemente "Pensavo che lo sapeste, specialmente tu Matt. Siete inutili pezzetti di carta davanti alle fiamme dell'inferno! Il vostro impegno è vano, i vostri sforzi sono fatica sprecata. E chiunque, sarebbe capace di incassare una carezza come quella di prima." ridacchiò la belva sorridente, mostrando il suo viso, leggermente graffiato.
"IO NON SONO INUTILE!" urlò Matt, preso dalla foga, non voleva credere alle sue parole.
"Pensaci, Matt Wolfram. Non è la tua Risorsa ad aver bisogno di te, ma sei sempre stato tu, a volerne possedere una a tutti i costi. Scommetto che quando l'hai trovata non ti sei nemmeno fatto troppi scrupoli nell'appropriartene. E questo perché ambivi solo al potere: un esserino della tua stazza, non poteva altro che diventare un essere inutile, in una realtà che l'avrebbe rigettato dal disgusto."
Matt non sapeva come rispondere, e mentre Leila stava per perdere la pazienza, il figlio provò emozioni contrastanti. Era davvero vero quello che diceva? Forse la sua Risorsa l'aveva accolto solo per pietà, solo per accontentare un bambino bramoso e capriccioso.
Leila, Peter, e perfino Kamili, accorsa per supportare emotivamente il suo beniamino, lo accolsero in un abbraccio di gruppo che mai Matt si sarebbe aspettato:
"E' tipico dei cattivi, cercano di farti il lavaggio del cervello." disse Peter.
"La tua Risorsa è fiera di te per quello che sei, non dubitare mai di questo." aggiunse la madre.
"Io credo in te Matt, ami la vita come nessuno, sei un modello per tutti noi!" disse Kamili, forse eccedendo un po' coi complimenti.
Alzando di nuovo lo sguardo, osservando il suo stocco alato, Matt sussurrò:
"Grazie...ora voglio dimostrare che si sbaglia. Vedrete."
Mentre Leila ordinò ad una Kamili impacciata di allontanarsi dal campo di battaglia, la falsa Brigitte riprese il volo.
"Pervas...un perfetto posto per vivere e morire. Mi ricordo a stento questi luoghi. Tendi a dimenticare le ovvietà quando diventi il dio della morte. Ma un Talento...non è un ovvietà." esclamò l'arpia, preannunciando un brutto quarto d'ora per i tre paladini della giustizia.
Un vortice impressionante, composto da vento violento ed affamato invase il campo di battaglia e tutti i suoi combattenti. La Green Soul dimostrò un Talento che superava quello di Peter in modo schiacciante.
Mentre i tre cercarono di restare coi piedi per terra, Leila scivolò e venne trasportata via dal vento incessante. I due ragazzini rimasero da soli in balia della tempesta. Come se nulla fosse, la Green Soul scese dal suo piedistallo e cominciò a camminare verso i due ragazzini, in una passerella macabra.
"Se si avvicina è la fine!" gridò Peter, in preda al panico.
"Non lo farà!" rispose Matt, puntando la sua Risorsa contro la sua acerrima nemica.
Dalla punta dello stocco, un flusso di corrente venne lanciato come un proiettile, che sfortunatamente, non avrebbe mai potuto colpire il bersaglio. Le parole che Jessica pronunciò nel giusto momento rimescolarono le poche carte rimaste nel gioco.
Fulgur Insidiatoris!"Un contro incantesimo elementale!" pensò Peter, senza poter far nulla per fermarlo "Non ho mai visto nessuno utilizzarne uno per contrastare un elemento della natura che non proviene dalla magia!"
Il flusso di corrente si fermò a qualche centimetro dalla falsa Brigitte, che terminò momentaneamente la sua avanzata, circondata da un vorticoso spettacolo d'aria.
La Green Soul avvicinò il suo indice - come per sfiorare la forza del fulmine, solo per carpirne la sua bellezza - alle saette domate, e subito dopo, essere tornarono da dove era venute. Matt e Peter divennero i due migliori parafulmini in circolazione.
"Ugh...ora capisco cosa succede ai Green Blood quando prendono la scossa..." esclamò Matt, sfinito e accasciato a terra. La sua Risorsa aveva fatto gli straordinari per proteggerlo, e oramai sembrava che il suo turno lavorativo fosse concluso: la sua luminescenza era fievole, come quella di un fiammifero esposto all'inverno, e lo stesso valeva per Peter.
Non c'era più nulla che li avrebbe potuti dividere. Con il suo ciuffo sempre più scompigliato, il piccoletto dagli occhi da sonnambulo non poté che ascoltare quelle parole...tornare dalla tomba della sua mente.
...inutile...inutile...inutile...Una tortura paragonabile a nessun'altra, insostenibile. Mentre le violente folate di vento cominciarono a chetarsi, un qualcosa interruppe i passi di Jessica, così come quella frase che, con un monotono asfissiante, si era incantata ripetendo la stressa strofa.
Un esplosione rossa investì nuovamente la Green Soul, e Leila accorse per salvare i due ragazzini, di certo una qualche folata di vento non l'avrebbe mai messa fuori gioco. La donna si tolse il foulard color corallo che la stava opprimendo, così come gli occhiali da sole. Era stanca di nascondersi, la Green Soul li conosceva tutti fin troppo bene, il suo splendido viso di donna finalmente sbocciava in tutta la sua magnificenza.
"Come state?" chiese apprensiva.
"Non so per quanto potremo continuare." ammise Peter, mentre Matt rimase in silenzio, avendo paura di pronunciare parole al vento.
"L'ho mancata di nuovo." si accorse la donna, sentendo il battere delle ali che sferzava il respiro della Foresta Cinerea "Eagle's Eye!" con quella formula, gli occhi della donna tornarono a splendere e a dare una rossa speranza.
La Green Soul tentò di sorprendere la Nuova alleanza con lo stesso espediente di prima, che avrebbe causato la devastazione di un vortice ancora più furioso, ma Leila riuscì a localizzarla dal cielo, con occhi di falco. Le dieci aquile si scagliarono in un assalto congiunto, aggressive come avvoltoi davanti a carne senza vita: fu come avvertire il mondo girare al contrario. Le aquile sembravano in grado di fermare la sua avanzata.
"Non riesce...non riesce a reagire?!" pensò Matt, mentre Leila portò via i due ragazzini dal campo di battaglia, tentando di portarsi via anche Kamili.
Un urlo straziante interruppe la fuga, e tutte le aquile scarlatte caddero nel terreno incenerito, senza più rinascere, senza ali ne becco. Solo dardi inanimati e freddi rimasero sul campo di battaglia, assieme all'unico duellante rimasto illeso dello scontro.
La Green Soul poggiò i piedi sul terreno, con la fronte sudata e senza fiato; avvicinandosi lentamente, fece un applauso con tutte le sue braccia, sorridendo per lo splendido teatrino realizzato:
"Bel tentativo. Quei pennuti sono molto fastidiosi, lo riconosco. Ma finisce tutto qui, o mi sbaglio?" affermò decisa la creatura alata.
"Cosa intende?!" chiesero Peter e Kamili, davanti ad un alba che oramai aveva dato vita ad un sole caldo e gentile.
"Significa che siamo stati sconfitti, e che lei si riprenderà Kamili." dichiarò amareggiata Leila.
"Cosa?! Ma com'è..." prima di lamentarsi troppo, la ragazzina passionale capì quali erano le vere pedine da considerare.
"Esatto, prescelta." disse la Green Soul, schiarendole le idee "Ho solo giocato. Il mio impegno in questo duello è stato minimo, l'ho fatto solo perché speravo che la donna dagli occhi cremisi fosse molto più ingenua...l'ho capito sai? Non sono l'unica che ha giocherellato." aggiunse la falsa Brigitte, con quattro braccia conserte che le avvolgevano la vita.
"No..." sussurrò Matt, realizzare quel pensiero fu trafiggere ripetutamente con un coltello una ferita già aperta e sanguinante.
"Mi dispiace piccolo mio." rispose la donna, guardando il figlio con tenerezza, accarezzandogli la guancia "Non ho dato mai il massimo. Non potevo."
"Perché dovevi pensare a proteggerci...entrambi." concluse Matt, cercando di evitare qualsiasi sguardo che l'avrebbe fatto sentire sempre più piccolo, in un mondo sempre più grande.
"Con questo duello speravo di eliminare facilmente i ragazzini, che sarebbero risultati due elementi fastidiosi nel caso si fossero salvati. Ottima deduzione." si congratulò Jessica, dopo il suo sporco inganno "Ma ora, la ragazzina viene con me."
Prima che i tre avessero potuto contro battere, la Green Soul schioccò le dita, e Kamili cadde a terra come una scultura di freddissimo ghiaccio.
"Il vincolo l'avete rispettato, ma nessuno di voi è attualmente capace di fermarmi." disse l'arpia, volendo tornare ai reali cieli che le sue ali aspiravano dal giorno prima.
La Green Soul si avvicinò sempre di più, quell'aria arrogante era una provocazione che iniettò istinti aggressivi ad una Leila abbattuta nell'orgoglio. Jessica si avvicinò fino a Kamili, e la sollevò con facilità, fino alle sue spalle. Non disse nulla, non era necessario. Con un altro dei suoi orrendi arti, mosse armonicamente le dita per salutare il più sconvolto dei tre.
"Ci rivedremo, piccolo Matt, il destino attende anche te." pensò la mostruosità, portando con sé la ragazza per cui i tre avevano coraggiosamente combattuto.
"Peter, assicurati che Matt stia bene. Io vado." sussurrò la donna, cercando di consolare il figlio con il suo amorevole viso "Fai il bravo capito? Tornerò, te lo prometto." aggiunse, dandogli un bacio sulla guancia, prima di seguire nuovamente l'arpia, sebbene da una distanza di sicurezza.
"Inutile..." pensò Matt. Era un fiore nato tra le ceneri di un vulcano pronto ad eruttare ancora. Era impotente e solo. Forse i petali della gioia l'avrebbero abbandonato per sempre.
Wesley continuava a darsi colpetti sulla testa da un po', mentre cercava ossessivamente di districare quella rete di false verità, seduto ad una scrivania del centro informatico. All'improvviso, Mike lo avvisò velocissimo, un messaggero davvero fulmineo.
"Secchione!" esordì lestamente "C'è qualcuno la fuori che ti sta cercando."
"E chi sarebbe?" replicò indaffarato.
"Dice di conoscere una certa Brigitte."
"Portalo qui immediatamente!" esclamò Wesley, che di punto in bianco si alzò in piedi e saltellò nervosamente, come se ai suoi piedi ci fossero stati dei carboni ardenti "Anzi, vado io!" aggiunse, correndo verso l'esterno.
Un robusto ragazzo dai capelli di un nero lucente, con qualche accenno di barba ed un volto sconsolato sul viso, era stato fermato al confine di Pervas. Sembrava provenire da un viaggio a dir poco disperato.
"Lei ha detto di conoscere Brigitte...intende una certa ragazza, gemella di..." disse Wesley, senza nemmeno presentarsi, ma avendo il via libera di Chester.
"Jess, si lo so. Sapete, Brigitte poco tempo fa era la mia fidanzata." rispose pacato.
"Da-davvero?!" esclamò Wesley, sorpreso "E come mai vi siete separati, se mi permette?"
"Ma che..." restio a rispondere il ragazzone venne messo in riga dal volto autoritario del Generale Massimo "Perché Jessica era innamorata di me, e la situazione era davvero insostenibile."
Sia Wesley che Chester realizzarono l'irreparabile.
"Generale Massimo...credo che quello che sto per dirle non le piacerà." disse insicuro il ragazzone biondo.
"Non c'è n'è bisogno, ho già capito che siamo nei guai fino al collo." rispose teso come la corda di una chitarra "Quand'è stato l'ultima volta che hai visto Jess?"
"Beh...al porto di Volbod, all'estremo ovest di Laganal. Scappò da tutto e tutti, in quella crociera sventurata. Qualche giorno dopo, Brigitte si isolò dal mondo intero, rimase sola." mugugnò, ricordando l'orrore.
"Oh, no..." esclamò Chester "Jess è stata dichiarata dispersa assieme ad almeno quattromilacinquecento persone. La nave si chiama Goodbye Kiss, non è vero?"
Il ragazzo annuì, e finalmente, Wesley e Chester ebbero la loro prima certezza.