Detective Conan Forum

Matt e la Penna. Il mistero del muro di fuoco., Volevo condividere un racconto a cui tengo davvero!

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view post Posted on 31/10/2013, 19:31     +1   -1
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Chiedo scusa per il super ritardo, e prometto che a breve il prossimo capitolo sarà pronto.
Gli impegni di studio ultimamente sono pesantissimi :doh:
 
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GabrielStrife
view post Posted on 3/11/2013, 14:16     +1   -1




Beh che dire capitoli misteriosiXD Ho alcune idee pure io chi sa se si riveleranno giuste. La frase finale è proprio da MA DAI? ._. colossaleXD Molto bravo Matte^^
 
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view post Posted on 7/11/2013, 15:30     +1   -1
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Scusate l'immenso, ritardo, cercherò di mantenere il ritmo di 14 giorni delle scorse svolte, se ci riuscirò! :D E grazie ancora!
9.4 Mille Volti per un' Anima


Il ragazzo dalle fattezze quasi demoniache non aspettava altro che brandire la sua katana, che avrebbe tagliato a metà, come una foglia nel vento, l'ignara e inerme ragazza.
Brigitte attivò immediatamente la sua Risorsa, e prima che l'affilatissima lama le sfiorasse il suo bellissimo viso, le sue guance diventarono pura acqua. Il suo corpo era una goccia di bellezza, con la forma di una splendida fanciulla; le sue braccia quasi evanescenti, le sue gambe da sirena ed il suo viso perfetto era ancora perfettamente visibili dopo la mutazione genetica.
Era una figura quasi mitica di una ragazzina accarezzata dalle acque più pure, eccetto che per il suo braccio destro, che non poteva cambiare la sua struttura molecolare in alcun modo.
"Stai solo guadagnando tempo...non ti servirà." commentò il ragazzo, brandendo ancora una volta la sua katana, questa volta, puntando direttamente all'unico punto debole della ragazza.
Brigitte fu molto reattiva, e con dei rapidi movimenti acrobatici, probabilmente dovuti ad un passato da ginnasta artistica, si concesse il lusso di rimanere in vita. La lama della Risorsa avversaria uccise solo piccole gocce di rugiada, che come una melma appiccicosa, si ricompose, tornando indietro nel tempo.
L'assalitore stava decisamente perdendo la pazienza. Stringeva il manico della sua katana Soshu con tutta la sua forza, facendo strillare i suoi guanti di pelle per la tensione.
Ma incredibilmente, il ragazzo cambiò totalmente espressione, come se il viso di pochi secondi prima non fosse stato altro che una maschera di cera. Quel sorriso era atroce.
"Non hai capito che sei già morta. Vedrò di essere più chiaro." sussurrò impaziente "Falcon's Prison!"
Il pomolo a forma di aquila resuscitò, prendendo il volo. Ma questa volta, legate alle sue zampe prigioniere, delle catene Blu cadetto fuoriuscirono improvvisamente dal manico, provenienti quasi da un altra dimensione.
Quando l'inquietante ragazzo si posizionò dalla parte opposta dell'aquila, quei capelli d'acciaio blu vennero tesi al massimo orizzontalmente, provocando il rumore di un fantasma del passato. Brigitte fu colta alla sprovvista: qualsiasi trasformazione avrebbe assunto, se fosse riuscito a catturarle la mano destra, sarebbe stata la fine, una brutta fine.
La ragazza tentò una fuga disperata, ma il demone vestito di nero non tardò a raggiungerla, correndo con le catene tese, facendole tintinnare per la sua pesca fortunata.
Il braccio destro della ragazza venne intrappolato al primo, semplicissimo tentativo.
Brigitte tentò in ogni modo di divincolarsi, ma la morsa delle catene era spietata, attorcigliate al suo braccio come dei serpenti affamati.
Il killer silenzioso cercò di spegnere la vita della ragazza con un affondo deciso, diretto al braccio, ma la sirena espose la sua mano sinistra, e con entrambe le mani riuscì ad afferrare disperatamente la lama; tuttavia, la lama della Risorsa era tagliente, avrebbe dovuto patire le pene dell'inferno con un singolo taglio, e le catene non la smettevano di stringere.
Brigitte fece l'unica cosa che le avrebbe impedito di sfregiarsi le mani: lasciò la presa, e si fece colpire al volto fatto d'acqua quasi scrociante. Subito dopo, sferrò un pugno con la sua mano più fluida, riuscendo a distrare l'avversario con un vortice di spruzzi. Ma la sorte di Brigitte era già segnata:
"Oh, no! Non riesco più a mantenermi...acqua!" gridò la ragazza, prima di vedere la spada di Damocle puntata dritta sopra la sua testa.
Il ragazzo col passamontagna fu impietoso, ed un braccio venne sganciato dalla bambola...impotente.

La ragazza gridò di dolore. Il suo braccio giaceva a terra proprio davanti a lei, e ancora faceva qualche infelice scatto disperato. Ma quel grido...quel grido non rappresentava il suo dolore. Un'ombra rossastra saltò improvvisamente da un albero vicino, ed atterrò tra la vittima e il carnefice:
"Aveva ragione..." sussurrò Leila, constatando con amarezza che dal braccio di Brigitte non usciva sangue, ma materia verde, somigliante al fango di una palude. Gli occhi della falsa ragazza erano diventati giallissimi, ed il suo volto, uguale a prima, era comunque irriconoscibile.
"Morirete..." disse il Green Blood, ansimando per il forte dolore "Morirete tutti..."
"Eri tu che mi stavi seguendo. In effetti avevo sentito una presenza fastidiosa..." chiese il macellaio vestito di nero, alla donna in rosso, puntandole contro la sua Risorsa.
"Sono una persona che fino a qualche minuto fa era convita dell'umanità di questo essere...incredibile." ammise la leader, cercando una soluzione in quel pagliaio grande quanto un campo da calcio "Se il test del sangue è risultato negativo allora, l'unica possibile soluzione, è che la vera Brigitte fosse in combutta con loro fin dall'inizio...un Remo di Caronte."
"Remo di Caronte eh?" ridacchiò "E' il nome convenzionale per denominare gli sporchi codardi, umani al cento per cento, che collaborano con i Green Blood, mi sbaglio forse?"
Ci fu un attimo vuoto, in cui i due si guardarono negli occhi. Con le loro armi pronte a colpire, ed ignorando il Green Blood morente, così come i suoi lamenti, i due si misero sul piedi di guerra:
"Chi sei?!" esclamarono nello stesso momento.
Leila inclinò leggermente il capo. Forse la sua memoria poteva rispondere al posto dello strano ragazzo tetro di fronte a lei, evitando uno scontro dalle motivazioni insignificanti:
"Tu...sei un cacciatore di taglie, non è vero?" esclamò Leila, abbassando la sua balestra lentamente "Durante la serata di gala si è parlato della vostra O.A.G, la prima mai esistita, ovviamente dopo la Triade di Gracalm."
"Ah...peccato, non sei un nemico." esclamò riponendo la katana in un fodero nascosto dietro la schiena, altrettanto cupo "Non puoi conoscere questi dettagli senza essere una capitana di una O.A.G. Nuova Alleanza per caso?"
Leila annuì, e girandosi di scatto, piantò due dardi sulle gambe del mostro redento alle sue spalle, giusto per avere la granitica sicurezza che non fuggisse, neanche per sbaglio.
"Tu non vai da nessuna parte, arrivo tra un secondo." ruggì la madre amorevole, disprezzando l'umanoide a tal punto da provar disgusto semplicemente guardandolo "Quindi tu fai parte delle "Ombre del Passato?", vero?"
"Vedo che la nostra fama è ben nota, ma agiamo in modo leggermente diverso: noi i Green Blood li andiamo a cercare, siamo più degli sterminatori che protettori." esclamò il ragazzo, con un certa dose di pomposa autostima "Il mio nome in codice è Green Killer, piacere..."
"...Leila, mi chiamo Leila." disse la donna, stringendo la freddissima mano del suo collega, non ostentando una certa dose di diffidenza. I due poi, si voltarono verso l'abominio dall'aspetto principesco.
"Forza, non costringermi a farti cantare, rompendoti le ossa lentamente. Una dopo l'altra." affermò Leila, minacciando la creatura solo con le parole "Vi siete serviti della ragazza? Che cosa avete in mente? Perché sei esattamente uguale a lei?"
"Cerca le risposte da un altra parte, patetica umana!" la provocò il Green Blood, senza aspettarsi che la rabbiosa mano della possente e radiosa donna sarebbe riuscita a fargli saltare la faccia in una miriade di coriandoli.
"Vedo che ha poca pazienza..." rise Green Killer "E adesso, che cosa facciamo?"
"Tu...tu sapevi che era un Green Blood, fin dall'inizio. Come?" chiese Leila, sempre con gli occhi fissi alla splendida katana dalle incisioni piumate.
"Vedi, mi hanno inviato qui...per eliminare la Green Soul." rispose fiero come il re della savana "Nel nostro gruppo c'è un veggente, che ha allarmato la nostra O.A.G., presto la Green Soul ricomincerà la partita che aveva lasciato in sospeso. E come se non bastasse, muoverà i pezzi forti della sua scacchiera."
"La Green Soul?!" gli occhi di Leila ridiventarono di fuoco, quel muro di fuoco che aveva visto davanti ad un crudele schermo, quel fuoco che da tempo, le bruciava in corpo. Quella fiamma mosse la collera della donna come un burattino esanime, che afferrò la giacca di Green Killer senza la minima paura "COSA SAI DELLA GREEN SOUL?!"
"So che è tornata, così come, nel profondo del tuo cuore, lo sai anche tu." rispose il ragazzo, non reagendo alle brusche maniere da marinaio di una madre, di una moglie, di una figlia esasperata "Non è una sensazione come altre, non è sesto senso. Lo senti tu e la sento io. La morte sta per colpire di nuovo, e dobbiamo fermarla."
"Oh, no! I ragazzi!" esclamò Leila, mollando la presa e scusandosi immediatamente col professionista di fronte a lei "Ho lasciato i miei figli pedinare un'altra ragazza, ma non posso credere che questo Green Blood fosse dietro tutto quanto!"
"Un diversivo?!" disse Green Killer preoccupato "Non voglio che dei pargoletti rischino la vita, riesci a contattarli?" aggiunse, dimostrando dietro un impassibile passamontagna un cuore puro e sincero.
"Lo sto facendo ora." rispose vigile come una sentinella in piena notte "Jane! Matt! Mi sentite?!"
"Mamma, Sabine è scappata!" esclamò Jane, con una voce significativa "Ora...avremmo altro a cui pensare!" aggiunse la ragazzina, accerchiata da una trentina di false Brigitte, tutte vestite in modo elegante, con esattamente gli stessi capi del diversivo: una camicetta bluette scollata, dei pantaloncini di velluto bianco e delle ballerine color confetto rosa. Questa era la divisa di un esercito spettrale.
"Mamma, sappiamo chi delle due ci stava mentendo!" disse il ragazzino dalle occhiaie pronunciate, parlando dal cellulare della sorella col vivavoce. Come se niente fosse.
"Che scoperta...tonto!" ironizzò Jane "Ora dobbiamo levarci queste bestiacce di torno, potreste aspettare un momento?"
Un Green Blood decise di sferrare un calcio di sorpresa, prendendo in pieno il cellulare di nuova generazione della ragazzina. L'apparecchio cadde violentemente a terra, smembrandosi come un puzzle difettoso. E la pazienza di Jane fu un altra cosa che andò completamente a pezzi:
"Ehi! Quello era nuovo! E poi nessuno si può permettere di disturbarmi mentre parlo al telef..." all'improvviso, un altra falsa Brigitte cercò di afferrare la ragazza con la rapidità di una tenaglia mortale, ma il fratello fu sufficientemente agile, e riuscì a trafiggere il mostro prima dell'irreparabile:
"Potresti concentrarti giusto un pochino, invece che mostrare il collo ai vampiri?" esclamò Matt, con gli occhi fissi, puntati come armi da fuoco sui molteplici nemici.
"Brigitte...ma perché ci avrà traditi così? Suppongo che ci sia il tempo per pensare e..." la ragazza bloccando un gancio avversario con la lama del suo spadone "...il tempo per fare pulizia!"
La ragazzina decise di lasciare la sua Risorsa a briglie sciolte, roteandola come la bandiera della distruzione, e tranciando la testa di un nemico. Anche per Matt non fu difficile sorprendere l'insidia successiva, duellando come un nanetto schermitore: riuscì dopo qualche misero secondo a trovare il punto scoperto del Green Blood, ed a eliminarlo con un affondo penetrante.
"Saranno anche tanti, ma sono una massa di smidollati!" esclamò ridendo Jane "E' tutti qui quello che sapete fare?!" purtroppo per la saputella ragazzina, non era proprio così.
Quella fila di volti identici e mostruosi, alzarono la mano destra come una sola persona, coordinati chissà da quale filo. Tutte le figlie del diavolo, fino all'ultimo dito, avevano le unghie colorate di grigio chiaro. Qualcosa nell'aria sembrò cambiare, come un brusco vento improvviso.
"Non è possibile! Dei normali Green Blood hanno risorse limitate, e non sanno utilizzare quel tipo di potere. Sono dei Deep Green!" realizzò Jane, a malincuore "Allora vuol dire che non si è mai trattata di una vera Risorsa! E' stato tutto un misero trucchetto!" gridò Jane, dopo aver attirato un colpo di scena decisamente avverso.
"Un falso...ecco cosa succede a portare iella, sorellina!" rispose ironico Matt, appoggiando la lama della sua Risorsa sulla spalla, da vero spaccone "Ma questo non cambia le cose, dobbiamo sfondare questo reggimento!" aggiunse impavido, cercando di eliminare un altro Deep Green con un semplice gioco di polso.
La spada si infranse nella roccia, e con lo stupore del piccolo Artù, quella Risorsa non era così facile da estrarre. Tutte le Brigitte risero con estrema superbia, le loro corde vocali erano così coordinate, da risultare quasi un canto mostruoso:
"Ma che diamine?!" strepitò Matt, constatando che un bersaglio facile era diventato più duro del cemento armato "Non riesco...non riesco ad estrarre la mia Risorsa!"
"Dammi qua!" rispose Jane, mentre si rese conto che ogni Deep Green si lanciò in quel combattimento imparziale.
Un esercito si accanì su due bambini, che fortunatamente, prima di essere linciati, vennero salvati dai fulmini provenienti dalla Risorsa di Matt. Finalmente lo stocco tornò nelle sue mani:
"Appena in tempo..." commentò il ragazzino, mostrando una certa palpitazione.
"Saranno anche robusti, ma niente è indistruttibile!" disse Jane, proclamandosi vincitrice, e roteando lo spadone sopra la testa, senza fermarsi. Ne stava escogitando un altra delle sue.
All'improvviso, un enorme buco nero apparve dal cielo, nube tempestosa di una ragazzina dai misteriosi poteri dell'Universo. Mentre la ragazzina pestifera continuò a roteare la sua Risorsa, l'apertura dimensionale violacea diventò sempre più grande ed imponente, coprendo buona parte della piccola piazzetta.
Il tempo di salire al cielo era giunto, e nessun Deep Green poté impedirlo: uno ad uno, i falsi di Brigitte vennero convocati all'interno del buco dimensionale, sospinti da una forza che li risucchio verso il termine dell'esistenza. Una calamità sembrava aver investito una piazzetta apparentemente tranquilla, tutto merito della sfrontatezza della piccola Jane.
"Li...li hai rinchiusi nell'universo appartenente alla tua Risorsa?" chiese Matt, spaventato dalla mano pesante della sorellina, e temendo un giorno, di diventare la sua prima portata "Ma ora come li distruggiamo?"
"Non ci sarà nemmeno bisogno di muovere un dito, ma ti mostrerò comunque una cosa." rispose spicciola la sorella, facendo un sorriso che invase le sue guance paffute.
La ragazzina aprì un altra piccola apertura dimensionale, grande giusto quanto l'occhiello di una porta:
"Sono migliorata eh? Un tempo non riuscivo ad essere così precisa!"
"Vai al punto!" si indignò il fratellone curioso e forse, leggermente geloso.
Il ragazzino si sporse verso l'apertura senza avvicinarsi troppo, e poté constatare come tutte le Brigitte erano finite nello spazio, senza alcuna possibilità di controllo. Erano in balia del vuoto, che giocherellava con loro, spietato ed invisibile. D'un tratto, una luce in fondo a quell'orizzonte infinito spaccò il buio. Matt prontamente si scostò dall'apertura dimensionale, avendo colto il nocciolo.
"Quindi, basterà far circolare i tuoi asteroidi senza farli uscire?" chiese Matt, ammettendo che la trovata della ragazzina era un po' catastrofica, ma risolutiva.
"Perché togliere un mattone per volta quando puoi far saltare tutto con la dinamite?" profetizzò Jane, con quel tocco di non modestia che potrebbe infastidire anche un santo.
"Ehi! Tutto bene?" chiese Leila, facendo risuonare la sua voce meccanica dal palmare di Matt, accesosi inavvertitamente durante la battaglia.
"Ehm...si! Caso chiuso!" rispose Matt impacciato "Ma Sabine oramai potrebbe essere lontana, dobbiamo intercettarla!"
"Assolutamente no! Ci potrebbero essere altri mostri con le sembianze di Brigitte nei paraggi, non possiamo lasciarvi soli!" rispose Leila, correndo a più non posso verso la piazzetta, teatro di mille battaglie.
"Lasciarvi?" chiese Jane, ascoltando la conversazione.
"Sono qui con un membro di un altra O.A.G., vi spiegherò tutto quanto tra qualche minuto, se il cielo vuole..." commentò la donna, pregando con la mente e col cuore.
"Mamma...non posso lasciare Sabine da sola! Sono sicuro che Sabine sia stata sincera con noi. E anche se è fuggita mi fido ugualmente di lei, avrà le sue ragioni! Ma se non la proteggiamo, potremmo davvero perderla per questione di minuti!" la scongiurò Matt, quasi assordando la madre al telefono "Io sono il più veloce a correre, lo sapete tutti. Andrò in avanscoperta per trattenere Sabine, poi voi mi raggiungerete grazie al Potere dell'Universo!"
Leila era perplessa, non riusciva a credere come le cose avessero preso una piega così drammatica. Giusto il giorno prima, una ragazza dolce e romantica sembrava averle svelato le pagine più nascoste del suo cuore. Il giorno dopo era diventata il volto di una spietata assassina. Com'era possibile tutto ciò? Si era inventata tutto?
Quell'anello era davvero frutto di sporche menzogne? Leila cominciò ad avere dei dubbi persino su se stessa:
"Io...non capisco. Sono sicura che l'altra notte, al chiaro di luna, è stata Brigitte a parlami." sussurrò la donna, mentre le sue gambe correvano quasi da sole.
"Sei sicura?" le chiese Green Killer, avendo udito i suoi pensieri sbalzare dalla sua mente laboriosa "Alcune razze avanzate di Deep Green probabilmente hanno la capacità di mentire."
"Quando sarai più grande, mi capirai." sorrise Leila, col fiatone "Ci sono persone che, per quanto ci provino, non riescono mai a dire delle bugie se non a fin di bene. Ed è proprio su quelle persone, che puoi contare senza nemmeno pensarci. Sono le uniche, che riescono a fungere come giubbotto antiproiettile, nelle situazioni difficili." col suo tono materno e quasi sdolcinato, la donna lanciò un messaggio al figlio. Una lettera d'affetto, di fiducia e amore.
"Starò attento, lo so!" rispose Matt, alla richiesta implicita della madre.
"Brigitte...spero davvero di non fare uno sbaglio...a riporre la mia fiducia su di te." pensò Leila, coi capelli nerissimi circondati dal vento e dalla fretta.
In quelle confuse orde di pensieri discordanti, Leila non era al corrente di una cosa. La sua fiducia si era tuffata in mari ignoti, ma difficilmente gli abitanti di Pervas avrebbero avuto i suoi stessi dubbi. Almeno fino a quando, a prima vista, non videro comparire decine e decine di ragazze bellissime con la passione per l'omicidio, scorrazzare e tormentare la città come barbare.

Peter, Enigma e Myriam si ritrovarono di punto in bianco in mezzo ad un vespaio. Non ci volle un grande sforzo d'orecchie per udire le urla dei passanti dal loro allegro appartamento.
Le forze dell'esercito riuscirono ad evacuare la cittadina senza che apparentemente mancasse qualche anima all'appello, ma più che un merito, fu una concessione dei mostri dal volto angelico: sembravano essere interessate più a compiere atti di vandalismo e a distruggere tutto quello che incontravano, piuttosto che a dipingere il cemento della città col sangue.
In una diretta straordinaria del telegiornale locale, venne immediatamente fatto annunciare lo stato di massimo allarme, così come dagli enormi auto parlanti sparsi un po' per tutta la città. Ma i feriti non potevano raggiungere gli ospedali senza essere aggrediti, e nemmeno un respiro poteva invadere quel silenzio che regnava in una città disanimata. Le prime truppe dell'esercito cominciarono a sparare, e Pervas diventò il campo di battaglia principale, anche se per poco.
Ben presto i soldati capirono che le loro armi non erano del tutto efficaci contro creature insensibili al dolore, massicce e dure come marmo. La ritirata non fu nient'altro che un ovvia previsione. Myriam però era decisa a proteggere la sua città, e soprattutto a non farla sgualcire da quegli artigli, che volevano strappare il tessuto della pace. Si era vestita di rosso, in tutto punto, coprendosi il viso e i capelli con due foulard rosso ciliegia:
"Ho contattato il Generale e il Tenente, il piano ha avuto una svolta inaspettata!" esclamò la donna, con la pelle d'oca, come se si fosse trovata in mezzo ad uno scontro a fuoco "Mentre Loretta sta dirigendo i rinforzi in città, Chester sta combattendo praticamente da solo contro quell'orda di...ah, non voglio nemmeno sapere di che aborto si tratti!" aggiunse la donna, disgustata, non essendo minimamente al corrente dell'aspetto dei Deep Green sparsi in città.
"Quale piano?!" intervenne Peter, lanciando alla madre uno sguardo interrogativo.
"Bene...è giusto che ti spieghi tutto, ogni cosa che è accaduta al campo militare..." sospirò Myriam.
Dopo qualche minuto, la lingua della donna rimase secca e assetata. Aveva pronunciato così tante parole al secondo, che quasi si mischiarono in un amalgama confusa:
"Non potrò rifarti il discorso due volte, non abbiamo tempo!" esclamò la donna, quasi correndo sul posto per riscaldarsi.
"Quindi...volevate seguire Sabine e Brigitte fino alle loro città, poiché nessuna delle loro famiglie risultava rintracciabile. Mi sbaglio?" chiese Peter, cercando di riordinare i suoi ricordi, scatoloni di cartone ammassati nella stanza del suo cervello.
"Esatto, e abbiamo escluso Kamili poiché, mandando un suo sottoposto in perlustrazione, Chester si è assicurato che la ragazza esistesse per davvero. Tutti nel suo villaggio la conoscono molto bene."
"Mentre i soldati che sono stati mandati nelle altre città, non sono più tornati...hanno cercato di depistarci." affermò Peter, facendo risaltare il suo labbro inferiore, pensieroso "Quindi Leila ha seguito Brigitte, quella che riteneva più sospetta...ma per quale motivo?"
"E' stato Matt a darci la dritta vincente. Quando si è messo a giocare a "Fate o Demoni" con Brigitte, si è reso conto di quanto la ragazza si fosse scomposta, nel momento in cui Kamili ha risolto il gioco." spiegò rapidamente la donna dal caschetto nerastro "Non solo la sua reazione è stata decisamente eccessiva, ma oltretutto, Matt si è accorto che la ragazza indossava l'anello che portava di solito al mignolo, invece che all'anulare."
"Giusto! Secondo quanto mi hai raccontato, Brigitte aveva raccontato a Leila di quell'anello, un vero anello di fidanzamento, che non si mette certo al mignolo!" realizzò Peter, facendo drizzare i suoi capelli corvini, pettinati all'insù.
"Esatto. Inoltre, grazie agli studi di Leila sui pochi resti che lasciano i Green Blood, abbiamo capito che quel dì, la ragazza che si spacciava per Brigitte era cambiata. Di solito la grandezza delle dita dei Green Blood umanoidi supera quella umana, anche se di poco. Per questo la creatura ha dovuto mettere l'anello al mignolo, invece che all'anulare."
"E quando si sono scambiate allora?" chiese impaziente il figlio.
"Brigitte è stata sostituita proprio quel giorno, forse per verificare se davvero il Green Blood fosse stato riconosciuto o meno." disse Myriam, scagliando parole come sassate "Poi, per la riuscita del test, è stata chiamata in causa nuovamente la vera Brigitte. Infine, forse subito dopo essere tornate negli spogliatoi, è avvenuto l'ennesimo scambio, con un misero sottoposto però."
"Quindi, era tutta un esca? E allora dove si trovano la vera Brigitte e l'altra entità?" chiese Peter, sempre più coinvolto.
"Non lo sappiamo. Comunque, se il regista di questo film dell'orrore è quell'abominio che ha visto Jane allo spogliatoio...temo che...potrebbe trattarsi proprio della Green Soul, con un Remo di Caronte a suo vantaggio." mugugnò la donna, guardando in basso, sconvolgendo Peter.
"Ho finito." li interruppe Enigma, mostrando una grossa pergamena, costituita dal papiro della sua Risorsa, strappato e riavvolto, attorno ad un grande rotolo di pregevole fattura in legno d'acero.
"Allora è tutto pronto, dobbiamo difendere la città ad ogni costo! Cominciate a preparare i vestiti rossi." esclamò Myriam, stringendo i pugni, indossando la sua Risorsa Multipla con un tocco di classe. I tacchi degli stivali aggredirono il pavimento, mentre il rivestimento di pelle cinse le caviglie come una muta impenetrabile.
Un grido proveniente dall'esterno squarciò le finestre e le orecchie dei tre novizi della Nuova Alleanza. La madre rossastra si sporse immediatamente dal terzo piano: una ragazza molto giovane, aveva cercato di respingere l'attacco di un Deep Green con la sua Risorsa, una piccola bacchetta magica. Ma quest'ultima sembrava tutt'altro che esperta, in quanto al suo utilizzo. Il mostro l'aveva sopraffatta in breve tempo.
Prima che la falsa Brigitte assaltasse il dono più prezioso della ragazza, ferita sia nell'orgoglio che sulla sua pelle zuccherina, Myriam saltò dalla finestra.
La sua Risorsa sembrò assumere il ruolo di un calzolaio invisibile, cambiando forma durante il balzo, ricoprendosi di un bozzolo di strisce, fatte di stoffa grigio topo e nerastra. Divennero due scarponi da trekking neri dalle stringhe di un bianco sporcato, e la loro specialità fu presto rivelata: la potenza che si infranse sulla testa del Deep Green fu pari a quella di un camion in corsa, il che trascinò l'orribile volto di Brigitte a contatto con la madre terra. La frantumò in pezzi, colorati di un verde oramai sconfitto.
La donna porse la sua mano salvatrice alla ragazza, e solo in quel momento carpì l'ingranaggio principale di una macchina infernale:
"E se...stessero cercando solo i possessori di Risorse? E se stessero cercando noi?" si chiese perplessa.
La sua tesi fu ampiamente soddisfatta quando una schiera di sei mostri comparve in quella piccola viuzza, stringendo i loro coriacei denti, pronti ad affondare nella carne di Myriam.

"Dobbiamo sparpagliarci!" gridò la donna, guardando i due figli, pronti all'azione, osservarla al di sopra di tutto, sostenuti da invisibili ali "Io mi occuperò di questa zona della città, voi dirigetevi immediatamente nell'area opposta! Se non scoprono in tempo cosa c'è dietro questa carta...la morte sarà l'unica faccia possibile ch'essa svelerà!"
I due figli obbedirono, mentre le sei false Brigitte partirono alla carica. Myriam colpì la prima con un calcio rotante dritto sul collo, che venne spodestato dal suo trono. Sembrava che ogni colpo della donna, spaccasse cumuli di roccia, creando verdi sculture senza vita.
La donna saltò verso una parete alla sua sinistra, e con grande sforzo -dato che sollevare quei pesanti scarponi era equivalente ad avere una palla d'acciaio legata ai piedi- la usò come trampolino di lanciò, per stampare entrambe le suole contro la seconda minaccia. Nemmeno si accorse di sparire.
Da quel momento, la lotta si fece più frenetica, quasi una rissa di strada. Myriam venne accerchiata, e dovette schivare prontamente gli artigli dei due mostri di fronte a lei per continuare a combattere. Muovendosi sinuosa, quasi ballando, la donna non si fece nemmeno sfiorare. Abbassò lentamente schiena, preparò un pregevole movimento, leggero e letale: con la forza eccezionale delle sue piccole gambe, saltando e roteando in senso antiorario nello stesso momento, schiantò il suo tallone sinistro contro i due demoni di fronte a lei. Un maestro di arti marziali avrebbe scagliato quella batosta con la medesima potenza, i due Green Blood vennero lanciati in aria, piroettando come trottole impazzite.
"E mi sto solamente riscaldando" esclamò Myriam, rivolgendo il suo sguardo alle sue spalle.
I Deep Green cominciarono a capire di aver cercato una preda più grande, più forte, superiore a loro in tutti i sensi. Uno schiacciasassi a tutti gli effetti.
"Brigitte...questi antipasti non mi soddisfano per niente." pensò, fulminando le creature dagli occhi gialli ancora risparmiate dai suoi possenti colpi "Farò in modo che il piatto forti arrivi in fretta!"

La strada verso Kamili non era stata particolarmente difficoltosa, per il piccolo Matt. Un sentiero spianato che perforava mari d'erba selvatica e qualche piccola quercia -abbracciate a delle casette di campagna, sorte come funghi- lo avevano osservato fino a quel momento. Eppure non poteva dimenticare cosa aveva visto: per quanto il regno dei morti gli stesse sempre accanto, per quanto avesse visto la fine ad un palmo dal suo naso, non si sarebbe mai abituato alla strage degli innocenti. Soprattutto quando vengono freddati da disgustosi esseri, verdi di gelosia e di fatto, che avevano rubato la vita alla guardia, assegnata alla piccola Kamili. Ora era dispersa, così come Sabine. Che la Green Soul le avesse già assoldate nel suo esercito di follia?
"Accidenti!" esclamò il ragazzino, notando tre Deep Green dal volto troppo familiare, quel volto che si stava propagando come la peste "Non posso farmi rallentare da loro!"
Matt non smise di correre, ed immediatamente attirò l'attenzione del nemico, che assunse la sua forma più indistruttibile. Il ragazzino non si fermò, un vero treno in corsa. Sguainò immediatamente la sua Risorsa, che divenne lo splendente stocco alato, carico di giustizia.
I mostri, con degli sguardi compiaciuti e versi orrendi, accettarono la carica di un piccoletto armato di coraggio, ed aspettarono impazienti l'arrivo della loro prossima vittima.
Lo scontro si fece elettrico, così come la lama dello stocco. Un flusso di corrente elettrica venne generato all'improvviso, come una frusta d'energia, che venne scagliata verso abomini impreparati e troppo timorosi per controbattere.
Provarono sulla loro pelle, sottratta ad una ragazza così bella, l'esperienza di un temporale burrascoso.
Caddero carbonizzate. Uccise.
Matt proseguì senza nemmeno guardarle. Un azione saggia dato che non era il solo a correre in quei verdi sentieri silenti. Niente asfalto, niente acciaio, nessun mattone.
Solo la natura avrebbe potuto confortare la nera lepre in fuga.
"Non...posso fermarmi...devo continuare a correre..." si ripeté la ragazzina, notando chiaramente come, nonostante gli alti ed imponenti aceri rossi la proteggessero dal sole, qualcosa non aveva smesso di perseguitarla.
Guardò con la coda dell'occhio cosa succedeva alle sue spalle. Quelle maledette ali erano ancora li, che la sorvolavano. Un angelo infernale non l'aveva mai lasciata sola, ma non era affatto un custode, ne una creatura benefica: ali viola, fatte di piume dai riflessi verdognoli, occhi gialli e pelle olivastra.
Eccola. Una Brigitte che non sembrava spartire nulla con tutte le altre, forse aveva qualcosa di unico. Forse quella autentica era proprio lei. Il suo sorriso divenne quasi sadico, era così umano, che dalla terraferma, tra le foglie rosse e spiragli di luce, Kamili capì:
"La Green Soul...sto scappando dalla Green Soul!" pensò demoralizzata.
Il falco aveva le ali stanche, ed il becco affilato pronto a colpire. Brigitte scese in picchiata, e tutto venne nascosto dagli aceri rossi.
Kamili diventò amica dell'erba, che l'accolse tra le sue braccia, nonostante le ferite. Era bastato un colpo per ridurla a quello stato? O forse era solo colpa sua? Una Risorsa avrebbe cambiato le cose?
Kamili continuò a pensare, poco prima di svenire, mentre dei passi spavaldi si avvicinarono sempre più al suo viso:
"Non puoi sfuggire al tuo destino." disse Brigitte, sembrando davvero un essere umano a tutti gli effetti "Sei stata scelta, e non puoi farci nulla. Rassegnati a quel destino che ti condurrà da me. Non piangere, piccola umana, diventerai tu il mio angelo custode."
Brigitte, rinominata come generale di un male assoluto, la Green Soul.
Matt non sapeva che forse, stava andando incontro proprio all'assassino di suo padre.
 
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view post Posted on 9/11/2013, 12:02     +1   -1
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Wow…
Scusa il ritardo, ho avuto un po' d'impegni ultimamente…
Come al solito un superbo capitolo, anche se la parte che mi è piaciuta di più è stata l'ultima ^^
Non vedo l'ora di leggere il prossimo, e speriamo che Kamili si salvi :(
 
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view post Posted on 9/11/2013, 18:13     +1   -1
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Ma figurati, non c'è bisogno di scusarsi! Io per gli impegni ci ho messo quasi un mese a postare un solo capitolo! ^_^
Come sempre, ti ringrazio molto, e vedrai che di sorprese ce ne saranno...tante!
Ha simpatia per Kamili? :) Beh, a prossimo capitolo allora! :D
 
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view post Posted on 10/11/2013, 12:31     +1   -1
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CITAZIONE (Poirot's apprentice @ 9/11/2013, 18:13) 
Ma figurati, non c'è bisogno di scusarsi! Io per gli impegni ci ho messo quasi un mese a postare un solo capitolo! ^_^
Come sempre, ti ringrazio molto, e vedrai che di sorprese ce ne saranno...tante!
Ha simpatia per Kamili? :) Beh, a prossimo capitolo allora! :D

Non so se è simpatia… Ma la trova una ragazzina molto dolce e sensibile… Io comunque in fanfic del genere con troppi colpi di scena cerco di non attaccarmi troppo ai personaggi (se non ai protagonisti, quindi Matt) e guardare sempre distaccata in modo da non rimanerci male se poi succede qualcosa di inaspettato XD
 
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view post Posted on 22/11/2013, 14:59     +1   -1
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9.5 Il Segreto di Kamili


La creatura alata non smetteva d'incedere verso quella figura innocente, chissà quali orribili torture le avrebbe riservato, se solo l'avesse raggiunta: qualcuno non permise a Brigitte di compiere il suo rogo sacrificale, una ragazza bionda con dei punteruoli dai manici cremisi.
"Ah...Sabine, mi ero come scordata di te." disse sospirando Brigitte, facendo un teatrino dall'umanità terrificante "Chi non è importante, non va considerato. Avresti dovuto scegliere una strada diversa dal suicido, sciocca ragazzina."
"Tu non sei Brigitte...non lo sei mai stata, o forse... c'è qualcosa in più?!" affermò Sabine, esitante ma decisa, guardando con orrore un mostro dall'aria indomabile "Ecco perché la mia paura mi ha tormentato per tutto il tempo, c'eri tu...ho avvertito la tua presenza, sei tu l'artefice di ogni imprevisto, di ogni vita spezzata. Non è così? Come dovrei chiamarti adesso?"
"Vuoi davvero sapere il mio nome?" ridacchiò il volto di Brigitte, applicato ad un corpo quasi divino "Io sono l'anima. Sono colei che, dopo averti spaventato a morte, ti ucciderà lentamente. Getterò la tua carcassa nel muro di fuoco, cosicché nessuno troverà neanche le tue ceneri." le parole intimidatorie di Brigitte confermarono l'ipotesi. L'apoteosi della malvagità umana di tanti anni, di tutto il mondo, era conglomerata in quella ragazza.
"Green Soul...forse non ci crederai ma...io non ho paura di te." sorrise la biondina, cercando nel frattempo di destare Kamili, priva di sensi "Ho convissuto per un giorno con delle persone speciali. Pensavo che fossero stati solo futuri colleghi, e che le mie stupide emozioni avrebbero rovinato tutto come sempre. Invece, credo di avere scoperto dei nuovi amici, e soprattutto...ho scoperto come conquistare la mia paura."
"Umh...e quale assurdo costrutto ti sei inventata, qualche sciocca credenza di farà credere di poter morire senza soffrire?" reclamò Brigitte, come se avesse a che fare con una mosca fastidiosa.
"Perché ora, ho capito che...le persone speciali esistono davvero!" sorrise, pensando a Chester "E che come loro proteggono me, io proteggerò loro, a qualunque costo! E' un debito che nemmeno la paura può sovrastare!"
Kamili in quel momento si riprese dal suo piccolo coma. Mai avrebbe creduto di risvegliarsi tutta intera, e mai avrebbe creduto che una coraggiosissima Sabine avrebbe superato la sua ossessione, il suo tormento più grande. Nonostante la Green Soul fosse ad un passo da loro, la dolce ragazza di colore sembrò quasi felice di intravedere una persona dotata di sentimenti, almeno per l'ultima volta.
"Scappa Kamili!" la esortò Sabine, mentre tutte le pietre preziose incastonate nei manici della sua Risorsa cominciarono a staccarsi una dopo l'altra, fluttuando nell'aria attorno a dei capelli biondissimi, sciolti nel vento "Topazio!" gridò in seguito la ragazza.
Le pietre preziose rossastre assunsero immediatamente un color giallo bruno, e come uno sciame di insetti voraci, si precipitarono verso Brigitte. Una lapidazione compiuta da piccoli sassolini giallastri.
Mentre Kamili tentò di allontanarsi sempre più, Sabine andò alla carica, anche se a metà strada, cambiò saggiamente idea: nonostante la miriade di violenti colpi che stava ricevendo, la Green Soul era impassibile, e non provava neanche un misero fastidio.
"Tutto qui? Sei patetica." affermò prima di spiccare il volo verso la sua vera preda. La più succulenta.
La lealtà di Sabine, anche ad un passo dal baratro, fu davvero impareggiabile: la ragazza intercettò la Green Soul a mezz'aria, e si aggrappò ad essa, trascinando entrambe nell'erba alta posta a fianco del sentiero. Kamili ne approfittò prontamente per addentrarsi nelle profondità verdi del sentiero, senza rimanere visibile ai perfidi bulbi gialli della Green Soul.
Entrambe confuse dall'erba che copriva la visuale, Sabine e la bestia alata si ritrovarono spaesate, con un'infinità di fastidiosi tentacoli verdognoli attorno a loro. Brigitte li trovò parecchio seccanti, e con un battito d'ali, riuscì a spianare la zona, quanto bastava per creare un ring mortale per la sfortunata Sabine.
Le gemme preziose tornarono a fianco della ragazza, svolazzando simili a rondinelle attorno al suo viso già esausto. Si rialzò a fatica con le gambe tremanti ed i vestiti stropicciati. Non avrebbe mai creduto che Brigitte avesse potuto spiccare un balzo così veloce, da scaraventare entrambe fuori pista.
"Ecco...queste sono le cose che non sopporto." esclamò Brigitte, toccandosi il gomito destro, quasi lo stesse svegliando dal sonno "Quando delle stupide pedine come te mi rallentano, sai cosa succede? Sai che stai facendo, solo e soltanto arrabbiare?!" gridò minacciosa.
Sabine deglutì. Forse si era davvero cacciata, pur con la coscienza a posto, in un grottesco gioco da tavolo, dove la morte compariva ad ogni casella.
"Ho tanto potere da sprigionare...eppure non possiedo la super vista, sciocca ragazzina." continuò a lamentarsi Brigitte, afferrando i suoi capelli e cercando di calmarsi "Ma non posso sprecare le mie forze solo per una piccola vendetta contro di te, Kamili sarà mia in ogni caso. Mi basterà poco per ucciderti, anche la forza di un dito."
Sabine aguzzò le orecchie e storse il naso. Si chiese perché la regina dei mostri ce l'avesse tanto con Kamili, una ragazzina senza nemmeno una Risorsa a suo carico.
"Che cosa vuoi da lei?" chiese spaventata, indietreggiando.
"All'altro mondo lo saprai." rispose fredda Brigitte, partendo all'attacco nel mezzo secondo successivo, schizzando da terra grazie alle sue ali, nell'ennesimo scatto più folgorante che mai.
"Rubino!" gridò Sabine nel panico, mente le gemme, all'improvviso si colorarono di un rosso sgargiante, e si ingrandirono fino a raggiungere una dimensione pari alla stessa Sabine. Le pietre preziose giganti si posizionarono in tempo davanti alla malcapitata, fungendo da splendente barriera.
Il pugno di Brigitte si infranse contro le gemme, fallendo momentaneamente la sua missione, ma purtroppo, l'energia sfruttata per proteggere Sabine da una violenza del genere fu enorme. Sabine sentiva già il fiatone, come consumata da un fuoco verde, un fuoco creato dalla perfidia.
Difendersi in quelle condizioni sarebbe stato come contare alla rovescia, fino all'inevitabile condanna capitale, per questo la ragazza decise di scagliare le gemme rotonde come dischi volanti. Un attacco a dir poco disperato. Brigitte tentò di prendere a pugni ogni gemma esagonale, ma quando tutte e dodici si lasciarono trasportare dalla gravità, la creatura venne sepolta sotto luccicanti pezzi di ghiaccio rosso.
Sabine prese un lungo respiro:
"No...non può bastare solo questo." sospirò, capendo che anche il suo fato, le era stato avverso.
La Green Soul si liberò delle gemme come se si fosse trattato di leggiadre piume scarlatte. La Risorsa oramai sembrava aver perso forza e speranza. Sabine si accasciò a terra. Possibile che la sua ora fosse arrivata così presto?
"Brigitte!" gridò una vocina da lontano. Il piccolo Matt era sopraggiunto in tempo, senza nemmeno conoscere l'entità che aveva davanti al suo buffo ciuffo castano.
"Ma guarda...non sapevo che gli umani avessero così tanta voglia di farla finita." esclamò la Green Soul, guardando attentamente Matt, prima di strabuzzare gli occhi "Sei suo figlio vero? Sei l'erede della Triade di Gracalm, non è così?"
"Tu come..." Matt arrivò alla conclusione più facile. Rise, guardandosi le punte dei piedi, come quando si combina un dispetto che verrà inevitabilmente svelato "E' tutto chiaro. Finalmente ci incontriamo, Green Soul. Non avevo mai sperato di poterti incontrare. Poco più di tre mesi fa non avrei mai pensato di avere la possibilità di conoscere il tuo viso."
"Non hai la benché minima idea di che peccato ti sei appena macchiato. Sei un ingenuo. Forse sei venuto da me, perché vuoi raggiungere tuo padre? Sarò felice di accontentarti!" disse Brigitte, decisamente ostile, pronta a cambiare immediatamente obiettivo.
Lo sguardo di Matt diventò rabbioso, instabile, esitante, quasi esasperato.
"Sono venuto qui per vendicarmi, e non sono l'unico a desiderarlo, orribile feccia!" gridò il ragazzino, mentre Leila, Jane e Green Killer sbucarono da un apertura dimensionale proprio accanto a Matt.
Leila aveva la stessa espressione di Matt, se non addirittura più iraconda. L'amore spezzato valeva come un centinaio di coltellate al cuore. Una ferita che non si rimargina, e che continua a sanguinare dolorosamente in eterno.
La donna puntò immediatamente la sua balestra color Terra di Cassel al mostro, che non sembrò minimamente intimorito.
"Uno o quattro. Che differenza fa? Basterebbe un mio schicco di dita per..." la Green Soul non finì la frase, poiché un elicottero raggiunse il luogo a tutta velocità, pilotato dal Tenente Generale Loretta. Attraverso un auto parlante, la donna chiarì velocemente le sue intenzioni.
"Allontanati dalla ragazzina, e poi..." gridò Loretta, attivando le mitragliatrici automatiche del velivolo militare. Il suo non più giovane cuore batteva istericamente. Il suo dito tremava, mentre sempre più vicino si avvicinava al pulsante di fuoco.

"Non vada signore, la prego. Non lo faccia."
"Loretta, lo sai. Sai che questo impegno è per me improrogabile. Sono il Generale Massimo delle Forze armate di Gracalm, non posso stare qui a guardare."
"Ma signore...la battaglia sarà ardua...potremmo avere delle grosse, grossissime perdite...a questo paese serve un condottiero, serve qualcuno a cui volgere lo sguardo quando le cose vanno male. E qui le cose vanno incredibilmente male!"
"Loretta, non insistere."
"Ma signore..."
"Smettila di chiamarmi signore! Io...non voglio che ci sia questa freddezza tra noi, non adesso. Ho un nome, te l'ho detto mille volte. Chiamami James Turner. Possibile...che tu non ci riesca?"
"Non ne ho il coraggio. Sembro un automa, lo so. Scusami, James."
"Capisci perché non posso mancare all'appello vero? Il paese conta su di me."
"Fai andare me al tuo posto! E' da tempo che non scendi in battaglia, io potrei..."
"Scordatelo!"
"Cosa?! No...io non voglio che..."
"Come? Come potrei mandare alla sedia elettrica la persona che amo più al mondo? Non te lo permetterò Loretta. Non ti sacrificherai per uno come me."
"Ma se dovesse succederti qualcosa, io...non saprei che fare!"
"Guiderai tu la nostra armata. La porterai alla vittoria, porterai la pace, Loretta."
"Non lo farò. Verrò con te piuttosto, non approfitterò di una disgrazia per diventare il Generale Massimo."
"Loretta..."
"Non ho intenzione di abbracciare alcun tipo di favoritismo! Se dovrai morire, anche io verrò con te! Un Generale tanto lo troveranno...oh mio Dio...ma che fandonie sto dicendo..."
"E' colpa mia Loretta. Forse avrei dovuto far finta che tu non esistessi, la prima volta che sei giunta qui, nell'esercito. Mi sono lasciato cogliere dalla splendida persona che sei, e ora, non riesco neanche a pensare che ti possa succedere qualcosa."
"Lo stesso vale per me, James."
"Non verrai, punto e basta. Non sarà un addio, in modo o nell'altro ci rivedremo."
"Dovrai costringermi allora, io ti seguirò come un ombra, non me ne..."


"Si...mi colpì per rendermi incosciente. E' un bel modo di vedere la persona che amavi di più per l'ultima volta. Prima un bacio, poi un colpo secco al collo, ed il sonno." pensò Loretta, con gli occhi lucidi come cristalli "E' colpa tua, è tutta colpa tua, maledetta!"
Nonostante la Green Soul non si fosse ancora allontanata del tutto da Sabine, Loretta, con una mira perfetta, decise di sparare tutti i colpi in canna che aveva. In contemporanea, Leila scagliò uno dei suoi proiettili speciali, assemblati da cinque dardi, che immediatamente divennero un'aquila furente e distruttiva. Brigitte prese una decisione, e prendendo il volo, decise di allontanarsi. Era fuggita, per andare a cercare nuovamente Kamili, senza che le forze umane riuscissero a fermarla.
"Dobbiamo inseguirla!" gridò Matt, che come un condottiero di un asilo, si precipitò all'inseguimento della Green Soul; Leila, nemmeno facendo troppo sforzo, gli afferrò il cappuccio e lo guardò con delle iridi rosso sangue:
"Non voglio che altri rischino la vita. Ora sono io che prendo il comando, e il colpo di grazia sarà mio." disse la donna, irriconoscibile al figlio.
"Mi occuperò io di Sabine, ha avuto un brutto quarto d'ora, ed ha perso i sensi. Ma ho cambiato l'ambulanza, si risveglierà in un bel letto comodo! Oltretutto, ho bisogno di riposarmi, se vorrete di nuovo sfruttare il Potere dell'Universo." esclamò la ragazzina, che si avvicinò al fratello, guardandolo con timidezza. Un altro comportamento totalmente anomalo si stava affacciando verso gli occhi di Matt, che cominciava a vedere tutto offuscato:
"Starò qui, così tu potrai seguire la mamma." gli sussurrò, vicina vicina, la sorellina pestifera.
"Perché stai facendo questo?" chiese il fratellino dalle occhiaie pronunciate "Non hai...un desiderio che quasi esplode, dentro di te? Non vuoi vendicarti?"
"Ah-ah! Strano vero? Colei che detiene la Lama Vendicativa, in un occasione del genere, si tira indietro? Capisco che ti sembra strano." ammise la sorella, cercando di evitare le pupille confuse del fratello il più possibile "Ma se io e te dovessimo racimolare i ricordi di papà, ne verrebbe fuori un quadro pasticciato. Mamma invece ha vissuto con lui tanto tempo, forse una parte di lei è morta tanti anni fa...glielo dobbiamo Matt." concluse Jane, quasi vergognosa.
"Da quando lo gnomo malefico comincia a ragionare come una persona sana?!" disse il primo maligno pensiero che offuscò la mente di Matt, seguito da un successivo, molto più simpatico "Ha ragione, deve occuparsi lei di questa faccenda, lei e nessun altro."
"Andiamo?" gli disse Green Killer, indicando la madre che lo aspettava impaziente.
"Si!" annuì il ragazzino, tornando serissimo e concentrato. Era stato tutto un banale preludio.

Nel contempo, Peter ed Enigma, attraversando le strade devastate di Pervas, non avendo ancora incrociato qualche creatura maligna, si ritrovarono quasi spaesati. Si fermarono sulla strada di un silente incrocio silente, senza macchine ne pedoni. C'era troppa calma:
"Forse il Generale Massimo è passato di qua." affermò Enigma, guardandosi attorno.
"E ci avrebbe messo così poco a distruggere quell'esercito? Sai meglio di me che alcuni Green Blood tendono a tirarsi indietro quando l'avversario è troppo forte." commentò l'amico e fratello di vita.
"Come quelli che stanno giungendo proprio da questa parte?!" indicò Enigma, dando ragione al lungimirante Peter "Tieniti pronto!"
Alcune false Brigitte spuntarono dalla strada più lontana come tante maratonete, non sapevano che ad attenderle al traguardo c'erano due ragazzini tutt'altro che indifesi.
"Segmentis Murum!" gridò il piccolo maghetto della geometria, proprio quando i Deep Green calpestarono le strisce pedonali della strada d'asfalto deserta.
Le creature vennero abbattute da un muro fatato, simile ad una semplice ma indistruttibile lastra di vetro, che sorse dal nulla davanti ad ogni striscia bianca pitturata sul terreno. Le Brigitte s'infransero dolorosamente contro un qualcosa ben più coriaceo di loro.
Le bestie simili a ragazze non ebbero nemmeno il tempo di rialzarsi, poiché mille strisce di papiro le mummificarono all'istante, prima di stritolarle definitivamente.
Il Generale Chester accorse immediatamente col fiatone, pensando di aver messo in pericolo i due ragazzini:
"Maledizione! Sfuggenti come anguille!" imprecò il Generale "Tutto a posto? Siete feriti?"
"Normale amministrazione, ma grazie del pensiero..." commentò Enigma, a cui non piaceva essere trattato come uno sprovveduto.
"Sembrano davvero comparire dal nulla, non capisco come possano essere così numerosi." esclamò Chester, completamente all'oscuro che la Green Soul, inseguendo Kamili, avrebbe fatalmente sorvolato i cancelli della città: quella città che veniva chiamata la città dei Grandi Pini, perfettamente inseriti nel clima di montagna che l'avvolgeva ad ogni stagione, con venti frizzanti che spesso davano i brividi. Le normali abitazioni avevano solo un piano d'altezza, e la maggior parte degli interni era fatta d'acero o ciliegio. Sembrava che la città fosse cresciuta con lo stesso ritmo dei pini che l'invadevano, ma l'urbanizzazione, strano ma vero, si era arrestata per non distruggere l'immenso bosco di pini silvestri. Essi macchiavano di verde la regione da Nord-Ovest fino al suo centro, dove risedeva il capoluogo. le strade erano asfaltate ma nessuna poteva considerarsi nient'altro che un piccolo sentiero di montagna. Nessuna grande piazza, pochi edifici pubblici. Proprio per questo i Deep Green riuscivano a nascondersi con facilità nelle viuzze del luogo:
"Dobbiamo rivoltare questa città come un calzino, alcuni feriti hanno raggiunto l'ospedale, ma altri necessitano di essere salvati!" ordinò Chester, mentre finalmente, la sua truppa formata da una decina di soldati scelti, lo raggiunse stremata.
"Signore! Altri Deep Green vicino al ponte a Nord-Est!" gridò il soldato con più voce degli altri, nonostante il suo palato fosse un vero e proprio deserto.
"In marcia allora, non c'è un minuto da perdere!" esclamò il Generale, prima di mettersi immediatamente in guardia "Shh! Non mi piace. Sento una presenza che non mi piace."
E il suo istinto aveva ragione. Nessuno si era accorto che una nuova orda di Deep Green stava giungendo da ogni angolo, perfino dai tetti.
"FUOCO!" strepitò il Generale, pur sapendo benissimo che avrebbe dovuto risolvere la situazione sporcandosi le mani, prima o poi.

Loretta era quasi indemoniata.
Continuava a premere ossessivamente il pulsante che la collegava al mitragliatore del suo elicottero, ma Brigitte non era un bersaglio facile come un cervo zoppo: volteggiando nell'aria meglio di un volatile, meglio di un jet, forse meglio dell'aria stessa, non si era fatta sfiorare nemmeno da un proiettile. E la cosa ancor peggiore era che non la smetteva di ridere. La sua voce graffiata dalla sua mostruosità non finiva di invadere le orecchie del Tenente Generale.
Il sudore sulla fronte la faceva rabbrividire, i denti oramai le dolevano, tanto la rabbia glieli aveva fatti stringere. Ogni cellula del suo corpo però, non si era distratta un attimo. Era una questione d'onore, e c'era anche molto di più:
"Devi sparire! Tu l'hai ucciso!" gridò la donna, innescando un missile a corto raggio diretto verso l'arpia, assassina della vita.
Nonostante il razzo non avesse dimensioni particolarmente minacciose, la testata esplosiva racchiudeva in sé una sorpresa: nessuno l'aveva fabbricata, ma era frutto di un Talento, identico a quello di Chester, ma portato a livelli d'eccellenza, professionali. Ogni testata creata in questo modo era diversa, ed ognuna aveva diverse particolarità. Nemmeno Loretta sapeva cosa stava per mandare in orbita.
Venne innescato il motore a reazione del missile, e quell'arcobaleno esplosivo partì a grande velocità, puntando l'angelo oscuro che tutti avrebbero voluto concepire solo nei propri ricordi. Loretta comprese che il missile conteneva una grande quantità di Napalm, quando l'esplosione del cielo, come una collisione cosmica, partorì ardenti fiamme rossastre.
Il Tenente Generale dovette fare una rischiosa manovra per non finire tra le fauci del sole, ma almeno il suo bersaglio l'aveva centrato. Ne era sicura, fino a che una stella cadente non sorpassò quell'atmosfera di fuoco: con qualche bruciatura, e non ridendo più come prima, la Green Soul guardò Loretta con disprezzo. Non aveva subito nulla di irreparabile, ma per il suo tremendo e spropositato narcisismo, quello fu come romperle il suo miglior specchio.
Brigitte deviò immediatamente traiettoria, avvicinandosi pericolosamente all'elicottero militare. Il Tenente si accorse subito che qualcosa venne colpito, ed ebbe quasi l'impulso di buttarsi nel vuoto col paracadute, prima di ritrovarsi la Green Soul propri a pochi centimetri dal volto, oltre lo spesso vetro del velivolo:
"Questo è un avvertimento, umana. Se mi intralcerai la strada, non ti concederò più di vivere." disse chiaramente Brigitte, mostrando un labiale perfetto e limpido.
Una spia rumorosa come la sirena di una volante in pieno inseguimento distrasse il Tenente, che osservò il pannello di controllo dell'elicottero: il serbatoio era stato lacerato, il carburante stava per finire da un momento all'altro. Inoltre il mitragliatore sembrava esser stato sabotato. Difficilmente la Green Soul avrebbe donato, due volte di fila, il respiro della vita ad un suo avversario, perciò Loretta si rese subito conto di quel che era successo.
Le aveva concesso di vivere, poiché esistere come entità sconfitta sarebbe stato perfino più doloroso, che morire in un esplosione. Un sadismo psicologico che si sarebbe aspettato da un dittatore, non da un mostro. Quel mostro che sbattendo le ali con forza, sembrò aver ritrovato la sua preda, perdendosi in quel cielo sereno, costringendo Loretta ad arrendersi ad un atterraggio d'emergenza.
Il Tenente riuscì a poggiare i piedi su un bel terreno d'erba fresca, eppure sembrava la persona più triste del mondo. Il suo desiderio era stato ridotto in cenere, e sparso in un oceano senza ritorno:
"Non sono stata all'altezza, perdonami, perdonami amore mio." pensò sconsolata, affossando il suo volto in due palmi affranti, ricolmi di panico.

Quando Chester e i due vecchi membri dell' A.P.S. ricevettero gli aggiornamenti di una Leila macchinosa e apatica, non poterono fare a meno di rimescolare il mazzo nelle loro menti. Affrontare direttamente il condottiero del male, e realizzarlo nel giro di qualche secondo, non era certamente facile da accettare; sapevano che avrebbero dovuto proteggere Pervas da qualsiasi minaccia. Green Soul compresa.
Anche Kamili si era aggiunta alla lista dei bambini buoni, alla lista da salvare. Vedeva da lontano una città che sperava avrebbe potuto darle un sospiro di sollievo. Non sapeva che si stava letteralmente tuffando nella brace più ardente di tutte. Sembrava che stesse correndo da anni, eppure l'arpia era a poca distanza, la stava studiando...e di nuovo...sorrideva.
Il gruppetto di Matt stava facendo grande fatica a mantenere un ritmo sostenuto, e nonostante ciò aveva perso di vista la Green Soul proprio come Loretta. Ad un certo punto, Leila decise di fermarsi improvvisamente:
"Se continuiamo di questo passo, correremo fino a che le nostra ossa non si rivolteranno nella carne." Matt non fu molto allietato dalla forte similitudine della madre infuriata che stava osservando "Serve che qualcuno si precipiti in città, e che trovi Kamili prima della Green Soul." la donna mostrò la sua balestra, e un filo sottilissimo rosso bordeaux apparve agganciato ad uno dei tanti dardi del medesimo colore: Leila voleva catapultarsi letteralmente nel campo di battaglia, senza badare alla copertura o alla sua sicurezza.
"Ma mamma, chi scoccherà il dardo se non tu? Non puoi pretendere che io e Green Killer riusciamo a maneggiare la tua Risorsa dal nulla!" puntualizzò il ragazzino, cercando di contrastare quella sfrontatezza vendicativa che quasi non riusciva a ragionare normalmente.
"Il ragazzino ha ragione. Anche se riuscissimo a farcela, rimarresti lontana dalla tua Risorsa, indifesa. Non posso mandarti in pasto ai cani dell'inferno così facilmente." lo appoggiò Green Killer. "Spara me al tuo posto, me la saprò cavare."
"Ma Kamili non ti ha mai visto! Come potrà fidarti di uno vestito da serial killer?!" si lamentò ancora una volta il possessore della penna, facendo innervosire Leila.
"Adesso basta, vi lancerò assieme!" tuonò, "Dovrò utilizzare uno dei miei dardi speciali come innesco, e sappiate che andrete molto, molto veloce." aggiunse frettolosamente, unendo i dardi come tasselli, facendo proprio ciò che aveva annunciato.
I due viaggiatori improvvisati vennero legati con sicurezza ai setosi fili rossastri, assicurati all'enorme dardo che la donna dall' ondulata chioma aveva assemblato. Era tutto pronto.
"Sarà una missione di salvataggio, non una battaglia persa in partenza. Non voglio che nessuno dei due si lanci all'assalto per nessun motivo. Se notate la Green Soul nascondetevi e poi fuggite, infine comunicate tutto ciò che avete osservato a qualcuno di competenza, siamo intensi?!" li minacciò l'irata madre.
I due annuirono, Matt mezzo terrorizzato. L'espressione, nonostante il suo volto fosse celato dal rosso era palese, e ciò attirò l'attenzione del cacciatore.
"Ragazzino...sai come atterrare dopo un lancio così dirompente?" chiese Green Killer, al piccolo Matt, che non sembrava aver paura di lanciarsi nel vuoto.
"Certamente, sai fare altrettanto?" rispose spocchioso.
"Volerò leggiadro come un aquila, presuntuoso!" rise Green Killer, mentre senza alcun preavviso, i due venne mandati in orbita.
"E non pensate nemmeno di avvicinarvi alla Green Soul!" ribadì Leila durante il grande salto.
Matt si mise ad urlare, ma non come al solito. Questa volta si sentiva come sulle montagne russe che non si era mai azzardato a provare. Significava questo volare? Il ragazzino dalle occhiaie pronunciate non ci prestò nemmeno attenzione. Era talmente strano, che in quegli istanti non riuscì a non divertirsi: il sole si avvicinava, scaldandogli il muso, ed era come se la sua vicinanza fosse diventata un caldo sospiro. Ben presto, la gravità cominciò a chiamarlo a sé. Non poteva permettersi lo stesso errore di Icaro. Un estasi non è mai infinita.
Il filo bordeaux era stato rimosso. Il ragazzino librandosi nell'aria, aprendo le braccia, fece trasformare la sua Risorsa, e subito dopo fece ingigantire le sue ali da colomba. Esse non ci misero molto per riprendere il controllo della situazione.
Lo stocco giallo dorato, puntato in orizzontale, era oramai ad un passo dalla città. Matt restava saldamente appigliato al suo manico della suo stocco, e osservava dal cielo quanto la città, man mano, diventava sempre più grande. Un qualcosa però, attirò subito la sua attenzione:
"Brigitte! Sta volando sopra la città!" esclamò il ragazzino, prima che l'immonda bestia non scese in picchiata dietro ad un palazzo. Voleva dire solo una cosa. L'aveva presa di nuovo.
Matt era ancora troppo lontano, e la Green Soul si stava portando sulle spalle la ragazza, quando quest'ultima reagì violentemente: nello splendore del mezzogiorno, una nebbia verde invase l'aria dove le due contendenti stavano duellando, e come era accaduto il giorno prima, Kamili spazzò via tutto quel che le stava attorno. La Green Soul non venne ferita, ma non riuscì a trattenere la presa. Kamili cadde nel vuoto.
"Kamili!" strepitò Matt, cominciando a sorvolare solo in quel momento la città dall'odore silvestre.
Fortunatamente, Kamili si ritrovò tra le braccia di Green Killer, che aveva inspiegabilmente accorciato le distanze in un istante, senza alcuna macchina del tempo. Con un battito d'ali aveva preso la ragazza al volo, facendo un balzo verso il paradiso. Kamili era svenuta ancora, forse era meglio così. Green Killer la adagiò accanto a sé, e guardò Brigitte svolazzare sempre più vicina:
"Bersaglio identificato..." sussurrò.

Mentre i due avversari si guardarono con disdegno reciproco, Matt atterrò finalmente sulla agognata scacchiera, ignorando quello che la madre le aveva detto. Green Killer puntò la sua katana Soshu contro l'arpia che sovrastava perfino le nuvole, e la invitò a scendere. Brigitte accentò volentieri quel biglietto da visita.
"Lusingata...un cacciatore di Green Blood. Un bel pretesto per guadagnare dei soldi per voi umani, poco utile in questo caso." esclamò, poggiando i piedi a terra.
Mentre Matt restò vicino a Kamili, Green Killer fece un passo avanti.
"Non lo faccio solo per i soldi." sorrise il ragazzo col nero passamontagna "Non farei questa professione, se non provassi un brivido, è quasi una dipendenza...ogni volta che decapito uno di voi, ogni volta che mi macchio di quel sangue che non avete, sento che non potrei fare niente di meglio per aiutare l'umanità a vivere in un posto, poco più che decente." affermò con fierezza quel bizzarro amante del rischio.
"Hai mai provato il brivido della morte invece? Ti assicuro che non è piacevole come credi." rispose seria, l'apice dell'invidia "Avete qualcosa che mi appartiene: la ragazza. Se vi scostate e me la consegnate spontaneamente vi prometto -parola di scout- che non vi ucciderò...adesso." rise Brigitte, mettendosi una mano sul petto, mentre la destra mostrò il suo palmo, umano quanto mostruoso.
"Non crederei alle rare parole di un Green Blood nemmeno se ammettesse le proprie colpe. Falla finita, vieni a prendere la tua ricompensa: questa katana vuole assaggiarti!"
Green Killer si lanciò verso l'acerrima nemica di qualsiasi essere vivente, destreggiandosi con la sua affilata Risorsa. Un lieve piegamento della testa, ed ecco che Brigitte riuscì a schivare il primo affondo. La lama della katana echeggiò ancora una volta, ma non fece altro che infrangersi al suolo senza successo. Matt a quel punto capì che avrebbe dovuto scappare, ma le sue gambe non riuscivano a trovare il momento giusto per funzionare correttamente.
Doveva capitare l'istante fatidico, salvifico, che però non arrivava mai.
"Ti prendi gioco di me?!" mugugnò Green Killer, irritato, dopodiché possessore e Risorsa vennero avvolti da una tenue nebbiolina, di un soffice blu cadetto.
Il ragazzo col passamontagna ripartì con una rapidità duplicata, ed una tenacia elevata ancor di più. Il vertice della distruzione. Questa volta la Green Soul sembrò prestare attenzione alle sue azioni, e dovette respingere la lama con le sue possenti braccia, supportata da una montagna di d'inumano tempismo. Green Killer cercò di sorprendere la belva con una finta, e riuscì a ferirle la spalla destra, da cui però, non fuoriuscì nient'altro che malvagità.
"Non male per un mercenario." ammise Brigitte, vedendo il suo avversario sogghignare, nel bel mezzo dello scontro "Ma se alzassi di quel tanto che basta questa simpatica asticella, che pende sulla tua testa?" replicò la creatura alata.
Tra una sferzata e l'altra, dietro quella camicetta bluette accadde qualcosa, qualcosa di ripugnante ed inaspettato. Green Killer non ebbe nemmeno il tempo di fermare la sua audace offensiva:
"Che diamine?!" esclamò, quasi ammirando a malincuore un altro paio di braccia, decisamente diverse da quelle dalle sembianze umane: erano di un viola scuro, macchiato qua e là di leggere sfumature bianche, che tuttavia non rendevano troppo chiari gli arti. La pelle, o forse le orribili squame che queste braccia possedevano sembrano appena generate, come se fossero provenute da una muta particolare. Le mani degli arti avevano delle estremità decisamente pericolose. Unghie affilate di color malva. La muscolatura decisamente sviluppata di questi arti, non faceva altro che rendere il tutto più rivoltante, come il fatto che fossero fuoriuscite da poco sopra la vita della creatura.
Green Killer cercò in tutti i modi di riprendersi la Risorsa, afferrata saldamente da mani viola, ma quelle braccione viola erano troppo possenti. Vera forza, non soltanto massa muscolare. Matt afferrò come poté Kamili e cercò di allontanarsi, sperando in un incontro fortuito, non poteva più rischiare.
Brigitte si accorse immediatamente del piccolo fuggitivo, e sorprese nuovamente Green Killer, espellendo altre due braccia demoniache, che spuntarono dai fianchi.
Gli arti appena venuti alla luce bloccarono le spalle del malcapitato, mentre le braccia rimaste, crivellarono di pugni la cassa toracica del cacciatore di Green Blood.
"No, no! Siamo stati avventati! Lo ucciderà!" pensò Matt, che avrebbe desiderato le scarpe di Mercurio. Era ancora troppo vicino.
Green Killer patì ogni singolo contatto con quelle mani assassine, e finì con l'essere scaraventato conto una vetrina di una boutique. Tra una pioggia di frammenti di vetro, il ragazzo cadde a terra senza mostrare alcuna reazione.

Matt urlò dalla costernazione.
Chester udì da lontano il suo richiamo, ma era troppo lontano, la Green Soul aveva già spiccato il volo. Gli sferrò un gancio che lo spedì direttamente contro il parabrezza di una bella macchina d'epoca, ora non più così costosa. Kamili rimase sull'asfalto, da sola.
Mentre Chester cominciò a sparare, colpendo un paio di volte le ali della Green Soul, nulla impedì a quell'abominio di riprendersi la bella addormentata, e tornare al cielo. Nemmeno i dardi di una Leila diversa, che grazie ad una rediviva Jane era riuscita a raggiungere il figlio prima che accadesse il peggio, riuscirono a centrarla in pieno.
La Risorsa di Matt aveva retto il colpo, senza però risparmiare al ragazzo un bel taglio sulla mano destra, e qualche graffio sulla fronte. Tuttavia, sembrava lui quello fortunato.
Si risvegliò qualche minuto dopo, la madre, finalmente quella che aveva sempre desiderato, era al suo fianco.
Era ancora lì, sul ciglio della strada, ma la madre aveva portato con sé una grossa valigetta, dedita al pronto soccorso.
"Mamma...sei qui!" disse il ragazzino, frastornato "Ahi!" mugugnò, quando la madre gli disinfettò il taglio sulla fronte, con del cotone imbevuto di una sostanza purificatrice. Si accorse inoltre che la donna aveva tamponato la ferita alla mano con una garza sterile, appiccicata con del nastro adesivo.
"E questo non è niente! Mi hai disobbedito!" esclamò la madre con voce bassa.
"E' vero che avevi detto di non avvicinarmi alla Green Soul...e di cercare prima il Generale, ma quando ho visto Kamili cadere da una settantina di metri da terra..." ammise il ragazzino sorridente, ma non orgoglioso "Si, me la sono andata a cercare, scusami."
"Non scusarti del tuo altruismo." rispose la donna, togliendo la garza dalla mano, e facendo cadere qualche goccia di disinfettante nella ferita abbastanza profonda. Nello stesso momento, anche una goccia di lacrime cadde improvvisamente dai suoi occhi "Ma ti prego, non voglio che tu ti cacci nei guai a causa del tuo altruismo, perché ogni volta che lo fai, sono mille torture per il mio cuore. Dimostra il tuo altruismo: non rischiare la vita in modo sconsiderato, accecato dal tuo istinto protettivo, fallo per me." chiese Leila, scoraggiata.
"Solo ed esclusivamente per te..." sussurrò il figlioletto adorato "Cercherò di pensare anche alla mia vita. So che si vive una volta sola, e so che se mi avvicino troppo al fuoco potrei bruciarmi. Sarò più cauto, ma non lascerò nessuno a morire davanti a miei occhi." le parole del figlio rimbombarono nel cranio gentile della madre, che ricordò quanto quelle parole sembrassero pronunciate da Russell, quasi il ragazzino ne fosse posseduto.
Quel momento non fece altro che scombussolare una Leila, la quale subito dopo riprese colore sia nel viso che nei suoi occhi, che ridiventarono rosso cremisi. Non voleva parlare di lui, non voleva sentirlo nominare, non voleva ricordarlo, non ancora. Il dolore avrebbe sopraffatto la rabbia, e non ce l'avrebbe fatta. Perciò cambiò totalmente argomento.
"Qui ci vorranno dei punti, piccolo mio..." affermò la donna con voce rauca e sconsolata "Se vuoi posso farti io la..."
"No, mamma! La Green Soul è scappata, devi inseguirla assolutamente!" gridò il ragazzino "Non pensare a me, me la caverò anche con qualsiasi altro dottore. Non voglio che tu rinunci a quello che ti spetta di diritto: il tuo duello con quel malvagio essere!" il ragazzino si alzò frettolosamente e barcollante, ma fece di tutto pur di scrollarsi la madre di dosso. Non voleva che facesse un simile sacrificio per qualche graffietto:
"Sei sicuro? Oh, Matt..." esclamò Leila "Ti prometto che tornerò vincitrice, lo farò per te, per Jane, e per lui..." si udì un grido straziante da sirena, provenire da Nord-est, Brigitte si era inspiegabilmente trattenuta in città. La donna dallo spirito dell'aquila non perse tempo e si diresse subito verso Nord, mentre Matt venne assistito dai dei paramedici militari, scortati da Loretta in persona:
"Signorino Matt, vedo che farsi del male da solo sta diventando un passatempo per te!" esclamò scherzosa, tentando di nascondere tra le mani tutto il suo turbamento.
"Perché la Green Soul è ancora in città? In cinque minuti avrebbe potuto andarsene senza problemi!" puntualizzò il ragazzino, somigliando a Wesley nei momenti di maggior ispirazione.
"Beh...quando uscirai dal pronto soccorso te lo dirò!" rispose Loretta, infliggendo una punizione gratuita al suo pupillo. In realtà volle preservarlo da ulteriori informazioni dettagliate, secondo le istruzioni della madre appena corsa via.
"Sempre i soliti guastafeste!" si lamentò Matt, guardando poi la vetrina che il povero Green Killer aveva distrutto col suo corpo: era sparito.
"Ma...dov'è andato?!" esclamò Matt, portato via a forza dai medici militari.

Enigma era un mago degli scherzetti, nonostante in quell'occasione, fosse stato molto fortunato.
Pervas era disseminata di postazioni militari nascoste nei posti più impensabili: dal tetto dell'ospedale cittadino alla collinetta del parco giochi. In particolare, le postazioni erano dotate di mitragliatrici anti-aeree di grosso calibro. Grazie all'aiuto di Myriam e Chester, i soldati dell'esercito erano riusciti a riguadagnare posizioni importanti, e volare tra i proiettili non era proprio un idea felice, soprattutto con un ostaggio vulnerabile in mano.
In un momento di massima tensione, i proiettili viaggiarono così vicini alla Green Soul che ella dovette atterrare sopra un piccolo edificio: sembrava che Kamili fosse un ostaggio decisamente prezioso, poiché fu proprio in quegli istanti che Brigitte controllò se la ragazzina fosse ancora viva, cosa impensabile per un abominio qualsiasi.
Sfortunatamente per l'angelo della morte, Chester aveva fatto appostare per la città una rete fittissima di spie, che istante dopo istante, comunicavano la posizione della creatura allo stesso Generale.
Seguendola via terra, il Generale intercettò subito il tetto che Brigitte aveva scelto come nido, e con una mira unica, sparò un proiettile speciale, cartaceo per la precisione, che si appiccicò sulla gamba dell'ostaggio, senza che la Green Soul se ne accorgesse.
Dentro quell'innocuo pezzetto di carta, risiedeva un sigillo disegnato dal ragazzino sempre incappucciato: una piccola treccia, incisa con le unghie.
"Bersaglio centrato, attiva il sigillo!" esclamò Chester, molto più freddo rispetto agli altri soldati, cui la tensione stava facendo qualche tiro mancino.
"Tranquillo, Generale. Quella che era ed è una semplice treccia di lino, diventerà un legame indissolubile che nemmeno la Green Soul potrà fermare!" esclamò Enigma, attivando da lontano il suo sigillo "Se l'ostaggio si allontanerà entro una certa distanza, -circa due kilometri- il sigillo gli impedirà di avanzare ulteriormente. Questo effetto non è eterno, rammentalo." puntualizzò il ragazzino misterioso, che dal quel momento in poi, come se stringesse una fune immaginaria, dovette restare in quella posizione statuaria, per mantenere il controllo del sigillo. Il ragazzino, protetto da una moltitudine di soldati, si sedette a terra. La Zona Nord-Est, dove egli rimaneva concentrato, divenne un fortino in piena regola.
Chester decise finalmente di fermare la sua infinita corsa, su rotaie impervie. Prendendo fiato, chiamò Loretta, che stava ancora sorvegliando il ragazzino dalle occhiaie pronunciate:
"Tenente...è proprio come aveva comunicato. L'ostaggio è la giovane Kamili." sussurrò Chester, come se le stesse parlando nell'orecchio.
"Esattamente, vuol dire che non siete riusciti a sottraigliela?" chiese Loretta, cercando di non attirare l'attenzione del furbetto di fronte a lei.
"Per il momento siamo riusciti a rallentarla, grazie allo spocchioso incappucciato, ma non resisterà a lungo. Non abbiamo a che fare con una creatura mansueta, farà di tutto per liberarsi dalla sua morsa." disse il Generale Massimo, rapportando ogni sua parola con tono pacato.
"Perché tutto questo interesse per questa ragazza? Forse si è infiltrata per una ragione che al momento ignoriamo." precisò la professoressa di Matt "La Green Soul è la prima dei suoi esemplari a prendersi cura di un essere che non sia se stesso. E se la tiene in vita, forse è ancora peggio, ci sta nascondendo qualcosa."
"Sicuro!" esclamò Chester "E poi...l'origine di questi Deep Green che si sono sparsi in città è molto sospetta, per avere una quantità tale di vite, la Green Soul deve aver sfruttato una vera e propria strage, eppure al momento non mi viene in mente nulla che riguardi la città di Pervas." borbottò Chester, non ricavando nulla dalla fossa della sua memoria.
"Farò fare delle ricerche, non si preoccupi." disse Loretta, con tono rassicurante "Mi dica una cosa. Quella Kamili, è sbucata fuori dal nulla dopo l'alluvione che colpì il Villaggio di Nati più di dieci anni fa. Nessuno sa nulla di lei. Non è che, anche lei..."
"Un Green Blood? Ma che senso avrebbe? Non riesco a capire. Se le nostre supposizioni sono corrette, quella ragazzina...come avrebbe fatto a sopravvivere?!" si chiese il Generale, intontito.
"E' lei. E' quella ragazzina. Caduta dalle cascate delle Tower Mountains, vero?" disse Loretta, che voleva una conferma. Ma Chester esitò.

"Una ragazzina così speciale...non si può gettare così." disse la Green Soul tentando di divincolarsi dal sigillo che opprimeva il suo ostaggio. "Lei potrebbe essere la svolta. Potrebbe essere la ragazzina che ci renderà invulnerabili." il mostro alato venne bloccato a mezz'aria ancora, e perse le staffe una volta per tutte.
"Adesso basta! Quello stupido ragazzino! Non sa neanche cosa sia un vero sigillo, ma lo scoprirà molto presto..."
 
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view post Posted on 23/11/2013, 23:06     +1   -1
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Sono senza parole…
Davvero, un capitolo adrenalinico!!
Sei stato grande Matteo ^^
 
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view post Posted on 25/11/2013, 17:42     +1   -1
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Addirittura?! Dai non esageriamo xD Comunque ti ringrazio.
Ora che avrà più tempo, sarò più rapido con tutto, anche con la lettura della tua fan fic!
 
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view post Posted on 12/12/2013, 19:48     +1   -1
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9.6 Cenere

"Generale, mi risponda!" esclamò una Loretta decisamente insistente.
"Non è che non voglio risponderle...non posso!" dichiarò Chester, incredulo di quello che lui stesso stava dicendo "Com'è possibile che una persona normale si salvi da una caduta di oltre mille metri? E' assurdo!"
"Forse è proprio questa la chiave di volta. Abbiamo un vero e proprio mistero impossibile, è vero, ma forse Kamili è stata presa di mira proprio per la sua esperienza miracolosa..." ipotizzò Loretta, accrescendo esponenzialmente l'interesse per una ragazza normalissima, con un passato di morte alle spalle.
"Non oso pensare come l'anima di quella povera ragazza possa essere sfruttata da esseri così effimeri. Tenente, ho un nuovo ordine per lei." affermò Chester deciso "Deve prendere in custodia il velivolo U-78, si, proprio quello costruito di recente."
"Ma signore...è ancora in fase sperimentale, proprio per quella faccenda del sistema del pilota automatico..." puntualizzò la professoressa, disposta a mettersi in pericolo, ma non ad un sacrificio inutile.
"Non si preoccupi di ciò. L'ho..."collaudata" giusto qualche giorno fa. Il programma funziona bene, e tutte le modalità rispondono ai comandi vocali." rispose Chester, ammettendo la sua ingenuità, ma non troppo.
"E' andato a farsi un giro di nascosto?" lo rimproverò il Tenente.
"Dipende dai punti di vista..." replicò l'insubordinato Generale Massimo.
"Comunque, eseguirò l'ordine. Ma prima devo fare una cosa...o le mie orecchie diventeranno sorde!" si lamentò Loretta, non sopportando più i piagnistei di Matt, davanti alla siringa dell'anestesia.
"No, no! Non voglio la puntura, non se ne parla! Dov'è l'anestesia totale?! Si, voglio essere incosciente mentre mi trapanate la mano!" continuava a piagnucolare il ragazzino, mentre la sua Risorsa svolazzandogli attorno, gli assestata dei leggeri colpetti di penna sulla fronte, tentando di farlo rinsavire.
"E va bene...ti terrò la mano, ma per il resto dovrai arrangiarti da solo. Sei un ometto ormai, dovresti saper affrontare certe insidie, non sei il primo a cui mettono qualche punto, per carità!" sentenziò Loretta, tenendogli stretta la mano "Hai paura delle siringhe?"
"Non è così professoressa...è che non ho idea di quanto faccia male, e ho paura che sia insopportabile!" tentò di giustificarsi il moribondo, non essendo conscio della sua paura del dolore.
"E' normale Matt." disse il Tenente, guardando il ragazzino dritto negli occhi, congelando la sua attenzione "Ma non devi temere, farà male solo per qualche istante, dopodiché non sentirai più nulla." ribadì la benevola Loretta.
"Ne è sicura? Sicurissima? Al cento per..." mentre Matt straparlava, il medico di turno gli somministrò l'anestetico, facendogli irrigidire tutto il corpo per il dolore, ma la cosa fu molto breve.
"Tutto...qui?" realizzò il ragazzo, che dopo aver stretto i denti, constatò come la sua mano ora era staccata dal resto del suo corpicino ossuto.
Dopo quei lamenti apocalittici, il ragazzino non staccò gli occhi di dosso dalla sua ferita nemmeno per un secondo, osservando minuziosamente la cucitura di ogni punto. Per quanto per un ragazzino schizzinoso come lui, tutto risultò uno spettacolo nauseante, la sua tremenda curiosità riuscì a dettar legge su ogni cosa. Loretta poteva finalmente tirare un sospiro di sollievo.
Il Tenente salutò rapidamente il ragazzino e rispose a Chester, rimasto in linea:
"Il velivolo U-78 verrà immediatamente rilasciato, dirò alla squadra aerea di portarlo qui nel minor tempo possibile." concluse Loretta, pensando a come fosse inusuale pilotare un elicottero di cui solo Chester, conosceva il costruttore.
"Forse non avrei dovuto mentirle." rimuginò il Generale, tenendosi tutto per sé "Il realtà il velivolo l'ho rinominato personalmente, solo un occhio esperto capirebbe che si tratta di un W-78. Per la precisione, un Wolfram settantotto..."

"Ugh! Una nuova spinta verso l'esterno!" commentò Enigma, che con impegno e sforzi continui, stava impedendo al suo sigillo di spezzarsi come un fragilissimo vaso di ceramica. I suoi cocci taglienti avrebbero significato la disfatta totale, non era tempo per trattenere le proprie risorse.
Chester continuava a seguire l'angelo della morte correndo come un infinito ghepardo, che zigzagando nella savana, stava inseguendo la sua preda, in una sfida di tempo e gambe. Esattamente come i felini, anche lui aveva un limite, e ben presto capì che se avesse continuato a giocare a guardia e ladri, avrebbe abbracciato solo l'asfalto, con piacevoli crampi muscolari come premio di consolazione.
"Non solo è difficile starle dietro, ma se l'attaccassimo in qualsiasi modo, potrebbe essere Kamili a farne le spese!" esclamò Chester, concludendo la sua avanzata, tossendo per la fatica "Ma se non riusciamo ad estirpare questa erbaccia, diventerà presto una giungla mortale che nessuno potrà fermare!" concluse il povero Generale, senza fiato.
Nel frattempo, aguzzando le sue iridi giallastre, Brigitte era finalmente riuscita a localizzare il suo obiettivo, nonostante si trovasse molto distante da quella macchia rossa. La Green Soul la scrutò attentamente, come se si fosse trattato di un anomalo fuoco fatuo.
"Facciamo a modo tuo allora!" sorrise l'orrenda creatura, portandosi sulle spalle un fardello silenzioso ed innocente.
Durante il decollo La Green Soul cominciò a sussurrare delle formule, potenti quanto incomprensibili, pronunciando chissà quale sortilegio. In un battito di ciglio, raggiunse la postazione militare dove Enigma stava tenendo salda la speranza, appesa ad un filo intrecciato.
"E' qui!" gridò il ragazzo, rimanendo concentrato. Sembrava fin troppo sicuro di sé, avvistando la morte alata, non si era mosso nemmeno di un passo.
Improvvisamente, Leila, Myriam e Peter uscirono allo scoperto. Un imboscata che Brigitte gradì come un sorso di puro aceto.
"Uno, due...diecimila! Non fa alcuna differenza! Siete come inutili tasselli di un mosaico caotico, appartenenti ad una realtà che avete imposto nelle mura della vostra arroganza!" pensò la Green Soul, continuando a pronunciare la sua formula, che ad ogni maestosa parola, diveniva sempre più forte.
Tutti i possessori di Risorsa, Enigma escluso, partirono all'attacco in un assalto sincronizzato: cavalieri schierati dalla parte apparentemente giusta. Incredibilmente, la Green Soul non cercò battaglia. Rischiando di essere colpita dai dardi di Leila o dagli aghi azzurrini scagliati da Myriam, l'arpia si diresse direttamente verso Enigma. Con un leggero ma efficace battito d'ali, lo fece ruzzolare a terra, rompendo il sacro vincolo che lo collegava al sigillo. Tutto per mettere a repentaglio la sua vita, al posto della Kamili addormentata.
Brigitte proseguì verso Nord-Est, dove un ponte di legno vecchio di decenni si ergeva sopra il fiume Fairy Wing, che costeggiava la città dei pini.
"Il sigillo è stato spezzato! Dovete intercettarla!" gridò Enigma, mentre tutti si precipitarono all'inseguimento della creatura, che attraversò il ponte a bassa quota, fino a raggiungerne l'apice più lontano. La Nuova Alleanza cerco di attraversare in tempo il ponte, ma non si aspettarono che sarebbe bastato un pugno ben assestato per farlo crollare come una costruzione di marzapane.
Peter e Leila, i più vicini al loro bersaglio dalle ali viola, riuscirono a saltare fino alla sponda del fiume fuori dalla città, ma Myriam dovette saltare dalla parte opposta, salvando Enigma da una caduta che l'avrebbe consegnato alle acque dell'Acheronte.
A quel punto, con Peter e Leila faccia a faccia, la Green Soul decise di accelerare la formula che stava scappando dalle sue bellissime labbra, mascherate di rossetto. La madre di Matt però, non trattenendo più la sua aggressività, non esito a preparare i suoi dardi, per scagliare la decisiva freccia al cuore dell'avversario. Un urlo straziante le impedì persino di tenere gli occhi aperti:

Nimeni Nuvatrece!

Un urlo improvviso, dall'intensità di un jet pronto a decollare. Uno shock troppo grande che nessuno riuscì a sopportare. Alcuni soldati rimasero persino incoscienti dopo quella fitta al cervello.
Dopo che quel grido mostruoso consumò le corde vocali di Brigitte, sfiatata, avvenne l'ennesima bizzarria: delle lancette verdi, dalle punte gialle, comparvero dal nulla. Sorsero proprio in mezzo alle due sponde, dove un ponte vide la sua esistenza infranta pochi attimi prima. Puntate entrambe verso il mezzodì, rimasero statiche per qualche secondo, mentre la Nuova Alleanza e i soldati vicini cercarono di riprendersi da un suono che mise a dura prova i loro timpani.
Dopo qualche attimo, la lancetta dei minuti cominciò a volteggiare furiosamente, compiendo quasi un giro al secondo, tracciando ogni volta un cerchio verde scuro, dopo aver raggiunto la lancetta sorella.
Le ore che passavano non facevano presagire nulla di buono: era come se una pesante nebbia d'acciaio si fosse posata su tutti i presenti, rendendo i loro corpi pesanti, e le loro menti annebbiate.
"Che diavolo...un conto alla rovescia?!" sussurrò Leila, ancora frastornata e barcollante, ma sicuramente la più lucida della sua Organizzazione.
Brigitte tornò all'aria, volteggiando più in alto del solito, puntando la sua mano destra verso le lancette. Come in uno stato di trance, le sue iridi e le sue pupille sparirono in uno sfondo bianco e raccapricciante, mentre un qualcosa di spettacolare accadde dopo il decimo rintocco: si udirono dei rumori sinistri, i quali, all'inizio impercettibili, acquistarono realtà subito dopo: erano vetri infranti, migliaia e migliaia di verdi frammenti, delicati quanto appuntiti, che giunsero dal nulla volteggiando in ogni dove. Uno stormo fatto d'ali taglienti.
Leila fu l'unica che riuscì a ragionare, facendo connettere tutti gli ingranaggi con sinergia:
"Non vorrà davvero...isolarsi?!" esclamò la donna, cercando di puntare Brigitte con la balestra. Sfortunatamente, con la vista annebbiata, non c'erano altro che immagini sconnesse ed evanescenti davanti a lei.
All'improvviso, lo stormo smise di volare caoticamente, creando una formazione compatta e coordinata. Ecco che scoccò il quindicesimo rintocco.
Una marea di pezzi di vetro spezzato, un frammento alla volta, cominciarono ad incastrarsi, formando delle lastre verdi praticamente indistruttibili.
L'ipotesi di Leila era esatta. Due lunghissime lastre di vetro verdognolo stavano raggiungendo la loro posizione, provenendo da molto lontano, sia da destra che da sinistra, assemblate dal vetro alato. Brigitte stava erigendo un cancello invalicabile, isolando tutta la zona fuori città, un cancello che si sarebbe espanso per tutta la superfice della sponda: tutta la parte della regione di Pervas, divisa in due dal fiume, sarebbe diventata inaccessibile.
Quando le sbarre cigolanti della prigione cominciarono a chiudersi, due ali bianche comparvero all'improvviso.
"Non vi libererete di me così facilmente!" gridò Matt, aggrappato con la mano sinistra alla sua Risorsa, che sfrecciava verso l'orologio del destino, a totale insaputa dei medici che avevano raccomandato al ragazzino di star fuori dai campi di battaglia.
"Matt, ma che diamine?!" gridò la madre incredula.
Il ragazzino dalle occhiaie pronunciate vide quei petali perforanti abbracciarlo in una morsa letale. Nessuno avrebbe voluto finire in mille pezzi proprio sul più bello, perciò Matt si lanciò verso l'altra sponda in anticipo, aggrappandosi fortunosamente ad una trave del ponte decaduto.
Con una mano, non era per nulla semplice reggere tutto il suo leggero peso. Oltretutto, proprio quella trave di legno sembrava gridare di dolore, scricchiolando rumorosamente. Peter, pur non capendo del tutto cosa l'istinto gli impose di fare, riuscì a trarre in salvo l'amico, che altrimenti sarebbe finito in pasto agli squali.
"Questa sarà la mia umile dimora, umani." sorrise Brigitte, rivolgendosi agli unici tre che erano riusciti a raggiungere l'altra sponda. "Sarei lieta di accogliervi, e di scavarvi la fossa con le mie mani, ma adesso o ben altro da fare che progettare come spezzare la vostra esistenza. Addio." concluse, prima di prendere il volo verso il boschetto che costeggiava la sponda del fiume.
Rimasero tutti silenziosi, sembrava davvero che oramai, il cuore dell'operazione avesse smesso di battere, almeno fino a quando Loretta non accorse davanti all'infinita lastra separatrice. Il Tenente si rivolse immediatamente a Leila:
"Inseguila! ORA! Non lasciartela scappare, fidati di me! Ti prego, non arrenderti adesso, non sei l'unica che desidera giustizia!"
Come se si fosse trattato di un vero e proprio ordine, Leila afferrò la sua Risorsa e si addentrò nel boschetto, illuminata da volontà cremisi e lasciando i due ragazzini completamente di stucco.
"Voi rimanete lì invece!" tuonò Loretta, guardando soprattutto il piccolo fuggitivo "Hai una mano fasciata con i punti appena cuciti, ma che ti è venuto in mente?!" lo sgridò senza troppi fronzoli.
"Ecco io...non mi sentivo a mio agio li tutto solo...in quella triste stanzetta..." Matt scosse la testa, emettendo una sorta di grugnito, come per attivare la sua parte più schietta "Oh, andiamo! Non possiamo lasciare la mamma da sola, all'inseguimento di un vero e proprio abominio! Perché ci stai rallentando?" chiese il buffo ragazzino dalla voce acuta.
"Perché?!" esclamò Loretta, battendo la sua mano contro la fronte, protettrice di una mente laboriosa ed efficace "Sai che oltre quel fiabesco boschetto alle tue spalle, si erge la Foresta Cinerea?! E sai, zuccone che non sei altro, che non sono l'ultima arrivata?!" rispose imbufalita, diventando tutta rossa in viso.
"Foresta...Cinerea?" replicò Matt, confuso come una trottola traballante.
"E' solo uno dei luoghi più letali, inospitali, pericolosi, oscuri, e assassini di tutta Pervas!" esclamò Peter, rendendosi conto su quale scricchiolante suolo poggiava i piedi "Dopo questo boschetto iniziale, tutta la vegetazione che cresce subisce una sorta di mutazione: tutti gli alberi, i cespugli, le foglie e persino i fiori, crescono carbonizzati. E' come una foresta dopo un tremendo incendio. Non a caso si ipotizza che questo luogo sia stato "una prova generale" per la Green Soul. Un terreno preparatore per il muro di fuoco di Calvas." concluse Peter, sempre attento e sveglio.
A Matt non piacque essere così informato. Girandosi verso quel boschetto felice alle sue spalle, stentò a credere che quel gaio verde potesse fare da tappeto rosso sangue, indirizzando ogni viandante verso un destino crudele.
"Non...c'è alcun modo per tornare indietro vero?!" chiese Matt, rabbrividendo, nonostante il calore del sole gli stesse abbracciando la pallida pelle.
"Dovevi pensarci prima di lanciarti nel vuoto senza paracadute, sconsiderato!" replicò Loretta, continuando la ramanzina "Guarda! Dove prima erano posizionate le lancette ora si trova un rombo coperto di rovi spinosi...credo che sia un sigillo piuttosto potente. Nessuno di noi riesce nemmeno ad avvicinarsi a questa vetrata verdognola." concluse il Tenente Generale.
"E' la prima volta che ne vedo uno di questo tipo. E' il più solido e potente che abbiano mai creato davanti al mio cospetto." commentò Enigma, dopo essersi ripreso dallo shock precedente, assieme a Myriam "Ma dalla forma romboide, posso dedurre che si tratta di un sottotipo che conosco. C'è un unico modo per scioglierlo: la mente." disse sorridendo dietro la sciarpa rossa, l'esperto di sigilli.
"In che senso?" chiese Loretta preoccupata.
"Nel senso che bisogna scioglierlo con la forza della mente. I sigilli a forma "d'aquilone" hanno solo questa come serratura: solo e solamente un manipolatore di sigilli può mettersi in contatto con la sua forza arcana. L'incaricato dovrò praticare una lunga meditazione, senza alcuna pausa, prima di poter sbloccare il sigillo una volta per tutte." spiegò Enigma, sembrando entusiasta. Adorava le sfide sempre più difficoltose.
"Quanto tempo pensi di metterci per aprire un varco verso la Foresta Cinerea, sempre che tu ci riesca?" chiese Loretta, fiduciosa, ma temendo che la muraglia fosse impenetrabile.
"Contando il tempo medio di meditazione, ed il fatto che la Green Soul l'abbia formulato frettolosamente..." replicò Enigma, sommando caoticamente montagne di cifre nella sua mente.
"Aspetta un momento! Come frettolosamente?!" gridò Matt, sconcertato.
"Mentre il nostro timidone mascherato riflette, ti darò qualche delucidazione." rispose Loretta, sempre pronta a dare una lezione al suo pupillo "Enigma evidentemente si è accorto di questo fatto grazie alle sue percezioni riguardo ai sigilli. Io l'ho capito semplicemente da quello che ho sentito."
"Non stava parlando alieno?" esclamò Matt, deluso.
"No, semplicemente una lingua antica, che contrariamente a quello che sembra, non è una lingua utilizzata spesso per quanto concerne il mondo dei sortilegi." sorrise la donna, vedendo annuire un Matt meravigliato quanto attento: "Quello che abbiamo sentito non era "Nimeni Nuvatrece", ma "Nimeni nu va trece", che tradotto nella nostra lingua vuol dire "Nessuno deve passare". Tutto chiaro?"
"Quindi ha usato una formula arcaica...capisco. Ma perché sostenete che l'abbia formulato frettolosamente?" chiese Matt, il ragazzino odiato dalle lingue straniere.
"Lo abbiamo supposto sia dalla sua fretta...sia da quello che ha detto!" esclamò Loretta, dopo essersi fatta portare un grosso zaino da viaggio verde militare, da un pio sottoposto "Doveva sfuggirci a tutti i costi, tant'è che si è distratta, pronunciando diversamente la frase che ha gridato alla fine. Se quella formula magica fosse stata "Nimic nu va trece" allora io non potrei fare...questo!" il Tenente lanciò con una sola mano quel borsone, alquanto pesante, che per una strana stregoneria sorpassò la lastra verde trapassandola. Un fantasma perforato da un corpo solido.
Matt non si era preparato al lancio, e vide lo zaino cadere dritto sulla sua testa dura. Peter fu tempestivo, e ridacchiando, prese il borsone al volo prima dell'impatto.
"Allora i sigilli...sono così pignoli?!" esclamò Matt, parlando da bambino in mezzo a tanti menti mature.
"I sigilli richiamati con una formula sono estremamente legati alla formula stessa. Qualsiasi parola ha il suo significato e la sua valenza. Probabilmente...è andata così: invece di pronunciare "Nimic", ossia "Nulla" nella nostra lingua, ha urlato "Nimeni", cioè "Nessuno". Per questo il borsone è passato dalla all'altra parte del sigillo." spiegò Enigma, nonostante non conoscesse quella lingua, ma avendone immediatamente colto il significato "Per questo Loretta vi ha lanciato il borsone con le provviste...tonto. Non permette alle persone di passare, ma le cose inanimate posso fare quello che vogliono." concluse gelido il ragazzino, attirando come al solito l'ira funesta del buffo Matt.
"Già qui?!" disse Matt, portando la voce ad acuti alquanto irritanti "Hai già capito che non ce la farai mai?" lo provocò il galletto ruspante, che non la smetteva di cantare.
"Dodici ore. Concedetemi la metà di un giorno, e vi garantisco che questo lucchetto verrà sbloccato con successo." disse Enigma a Loretta, ignorando completamente Matt, che rimase col broncio.
"Ma figliolo! Significa che dovrai stare concentrato per mezzodì, oltre la mezzanotte!" esclamò Loretta, pensando a quanto sarebbe stato difficile un compito che quasi non vede la sua fine.
"Preferite allora chiamare un esperto dall'estero? E quanto pensate che ci metta? Un sigillo del genere non può essere spezzato in meno di sette ore, è la prassi. Lasciate fare a me, mi basterà che nessuno faccia chiasso, e vi toglierò il fastidio della fretta e della burocrazia. Leila non può aspettare confinata in quel postaccio, così come Peter e Matt." spiegò Enigma, guardando Matt con una nota acidula.
Mentre Loretta non riusciva a decidersi, qualcuno le punse con leggerezza la spalla, un indice appuntito ed una mano da rockettaro:
"Lo faccia provare, Tenente Generale. Il suo velivolo è pronto, proprio fuori città." le sussurrò Chester, giunto dal centro di Pervas, dopo aver salvato tutti i feriti da una fine dolorosa. La sua priorità, i tristi civili, erano riusciti a cavarsela, ma in quel momento c'era ben altro a cui pensare. Qualcosa di verde e semi-trasparente impediva a due metà di conciliarsi in un abbraccio fraterno.
Chester guardò i due prigionieri, impazienti di ricevere ordini, quando notò l'intruso, tra le foglie dell'estate:
"Matt! Che diamine ci fai li?!" ululò il Generale "Dovresti stare a riposo con quella mano messa a soqquadro!" aggiunse, facendo rimbombare nell'aria la sua voce, solo per spaventare un po' quel ragazzino che aveva imparato a conoscere sotto tanti strati.
"Non sono il tipo che resta indietro così facilmente! La professoressa non mi avrà fatto sentire quel che vi dicevate, ma proprio per questo mi sono intrigato. Quando l'ho vista andar via di corsa mi sono incuriosito...tutto qui." ammise Matt.
Chester avrebbe tanto voluto rinchiuderlo in gabbia, data la sua eccessiva impulsività. Mantenere la sua promessa sembrava più difficile che arrivare sulla luna.
"Sei il solito impiccione! Ti piace proprio farmi andare su tutte le furie!" si lamentò il Generale, incutendo timore anche ai suoi poveri ed obbedienti sottoposti.
"Non si preoccupi per la mia mano, per chi mi ha preso?!" disse Matt, attirando a sé una risposta alquanto scontata e inquisitrice, da parte del Generale. Chester, nonostante le sue vene riuscissero a far trasparire tutta la sua collera, riuscì a trattenere la bocca.
"Ho ordinato alla mia Risorsa di preservare la mano da qualsiasi pericolo, e di tener stretti i punti. In questo caso, la sua energia sarà ridotta è vero, ma almeno potrò ancora rendermi utile!" concluse Matt, mentre Chester sembrò maledire il giorno in cui Risorsa e possessore s'incontrarono.
"E va bene. Visto che oramai siete li, farete da supporto a Leila." concluse il Generale, arrendendosi al ragazzino con le occhiaie.
"Perfetto!" esultò gioviale "Cosa dovremo fare? Combattere i Green Blood, salvare il mondo?"
"Non dovrete fare assolutamente nulla." rispose meccanico Chester "Sarà Leila a darvi gli ordini quando la troverete. Durante la meditazione, Enigma mi ha avvisato che dovremo stare a debita distanza, e che potremmo perdere il contatto con voi. Se arrivassero dei nemici dalla vostra parte, sareste chiusi in una morsa senza uscita." affermò il Generale, cercando di non pensare a quella pessimistica eventualità.
"In effetti, meglio correre da mamma, proprio letteralmente!" esclamò Matt, rimpiombando in quella buffa tremarella, che come una ridicola malattia, lo coglieva ogni qualvolta il pericolo era talmente vicino da fargli il solletico.
"Come faremo a trovarla?" chiese il vigile amico.
"Quando ho sparato il sigillo di Enigma sull'ostaggio, ho premuto il grilletto due volte. Il secondo colpo si tratta di una microspia, piazzata sulla sua scarpa destra. Il segnale satellitare dovrebbe dirvi dove si trova Kamili, basterà controllare la borsa, avrete tutto il necessario. Leila non ha con se il cellulare, per cui sarete voi a portarglielo. Una volta che vi avvicinerete alla tana del lupo, sono convinto che Leila si accorgerà della vostra presenza, siete in buone mani." concluse Chester dopo tante discussioni "State attenti, vi prego."
"Proteggerò io questa mina vagante!" esclamò Peter, abbracciando con un braccio l'amico, stritolandolo per gioco.
"Ma che dici...sono io che proteggerò te!" rispose scherzoso Matt, quasi soffocando.
Ma il tempo dell'umorismo durò poco, i sorrisi sparirono dai volti dei due ragazzini, vennero cancellati da espressioni serie, stoiche. A circo concluso, i clown cancellarono il trucco, tolsero il naso rosso e la parrucca, e ritornarono normalissimi esseri umani, forse un po' tristi e malinconici. Contro la Green Soul non si poteva scherzare.
I due si guardarono negli occhi, e cominciarono i primi passi in un bosco che sorrideva, sapendo già le malefiche sorprese che stava per attendere i due giovani viandanti.

Nel contempo, l'intrepida dagli occhi scarlatti, dopo aver sorpassato l'allegro boschetto dalla bellezza utopica, trovò attorno a sé una pura e mera desolazione. La Foresta Cinerea si ergeva in tutto il suo squallore, mentre un odore pungente di zolfo e cenere invase le delicate narici di Leila.
Niente però sembrò distrarla dal suo obiettivo: Brigitte stava volando ancora di fronte a lei, e con uno sforzo congiunto con la sua Risorsa, era riuscita a tenerle testa. La Green Soul poteva essere la dea dei mostri, ma perfino le sue ali violacee erano fatte nient'altro che di piume, le quali cominciarono a patire il loro fardello. Nessuna delle due al momento volle cedere. Bastò uno sguardo incrociato, per riaccendere le forze fino ad incendiarle.

A Pervas l'aria si era fatta pesante.
Sotto il cocente sole delle due del pomeriggio, i soldati restarono ben lontani dall'esperto di sigilli del luogo, che da un ora e mezza non si era mosso dalla sua posizione: rimase seduto con le gambe incrociate, e le braccia posate a terra, coi palmi rivolti al cielo.
Nemmeno una mosca si sarebbe azzardata ad esprimere la sua vitalità, il suo ronzio fastidioso. E c'era un chiarissimo motivo dietro tutto ciò: subito dopo l'inizio del rituale, accadde qualcosa che tutto l'esercito avrebbe ricordato per un bel pezzo. Proprio mentre il ragazzino incappucciato tese una mano verso il sigillo a forma d'aquilone, i rovi color ruggine non fecero che infoltirsi, rivelando dal loro interno un volto orribile, alquanto familiare. Una donna senza capelli dal volto orrifico viola scuro e la lingua biforcuta, proprio lo stesso che la povera Marple aveva visto al campo militare.
Quella mostruosità lanciò un terribile urlo intimidatorio, che fece tremare cuori ed animo, eccetto quello del coraggioso Enigma.
Chester comprese come Brigitte li avesse giocati fin dal principio, fin dalla prima volta in cui si erano incontrati, e cominciò a brontolare come una vecchia teiera.
In quel momento, mentre Enigma sembrava addormentato, solitario davanti a dei rovi che pian pianino si scioglievano dai loro stessi nodi, il Generale non smetteva di battere ritmicamente il piede destro a terra.
"Green Soul...maledetta presuntuosa!" disse infervorato "Non solo ha sfruttato una ragazza indifesa per i suoi fini, ma si è pure divertita...a spacciarsi per un umana. Li preferisco senza sentimenti allora, piuttosto che così...infimi!"
"Generale!" disse all'improvviso un giovanissimo soldato dagli occhi azzurri, troppo giovane per essere un soldato, troppo giovane per una guerra che sarebbe potuta scoppiare, ancora una volta "Le ho portato un trasmettitore, parla la seconda pattuglia inviata a Volbod, il paesino originario della ragazza..."
"Grazie soldato!" disse frettolosamente il Generale "Passameli subito!"
"Generale, qui rapporto di Black Oil!" disse con una voce rincuorata il Maggiore, quasi avesse compiuto gli ultimi passi accompagnato da Purple Wing e Volpe Bianca "La informiamo che, Volbod...è stata rasa al suolo!"
"Che cosa?!" esclamò Chester, allontanandosi ancor di più da Enigma, che con la coda dell'occhio, fece uno sguardo poco amichevole "Com'è potuto accadere?"
"Non è una faccenda odierna, Generale. Il villaggio è stato distrutto almeno una settimana fa, a giudicare dai resti delle case, e...dalle sette vittime." comunicò addolorato Black Oil.
"Una settimana fa? Perché distruggere Volbod prima ancora che conoscessimo Brigitte? Avremmo potuto..." finalmente, dietro quegli occhiali qualcosa cominciò a brillare "Ottimo lavoro Black Oil! Puoi tornare alla base!" il Generale poi corse immediatamente verso un piccolo negozietto di computer vicino al ponte, diventato il maggior punto di riferimento informatico dell'esercito.
"Squadra informazioni, ho un nuovo ordine." affermò con voce potente "Cercate qualsiasi cosa che riguardi Brigitte, o come cavolo si chiami. Foto scolastiche, social network, qualsiasi cosa. Forse questa ragazza esiste per davvero..."
"Chi è che esiste davvero?" chiese Marple, con la lingua a terra "Missione compiuta! Mike e Wesley sono qua fuori che l'aspettano."
"Benissimo, visto che con un po' di umiltà siamo tutti più utili, signorinella?" rispose Chester, con fare provocatorio.
"Certo che posso essere utile, ma c'è chi lo è più di altri, carissimo Generale." replicò la ragazzina, calpestando quella flebile modestia, che possedeva sotto le suole delle sue scarpette rossastre.
"La prossima volta farò a meno del tuo aiuto." disse scherzosamente il Generale, intaccando il solidissimo, gigante ego della ragazzina, che si offese per l'ennesima volta.
Mike fu molto contento di ascoltare le lamentele da pappagallo della ragazzina, mentre Wesley e Chester si misero a scavare nel passato della oramai fantomatica Brigitte.

Il tempo venne divorato dal tempo, e le ore vennero inghiottite dalle ore. Le nove di sera arrivarono con una fretta inimmaginabile. Enigma sembrava stremato, ma non emise nemmeno un lamento, e dopo quasi nove ore di meditazione, non aveva ancora sciolto l'ultimo nodo.
Mentre Chester lo osservava da lontano preoccupato, Wesley riuscì a trovare il suo tesoro, sommerso dal passato:
"Generale! Abbiamo trovato quel che cercavamo!" esclamò con urgenza.
"E allora, questa ragazza esiste veramente? Vi ho fatto ricercare sul suo conto, perché nessun Green Blood nella storia ha assunto le sembianze di una persona reale, e si parla di sessant'anni fa! Per questo i Green Blood sono difficilmente scovabili, non hanno identità." spiegò Chester, in attesa di una risposta determinante.
"Beh...la nostra Brigitte esiste davvero Generale! Ed il suo non era un nome falso!" esclamò Wesley, intimidito dalle parole del capo dell'esercito "Non potrebbe trattarsi di un eccezione? E se avesse utilizzato come modello i metodi di creazione dei Deep Green? Per cambiare il suo aspetto?" chiese il secchione dai capelli biondi.
"Non è possibile. La Green Soul rappresenta il primo Green Blood, l'anima di un maledetto defunto che chissà come, ha sconfitto la vita e la morte. Le anime che vengono agglomerate per generare i Deep Green devono essere vittime della stessa strage. Anche se la Green Soul si fosse creata attraverso una calamità, non avrebbe avuto l'occasione di utilizzare fin da subito i suoi oscuri poteri. Questo poiché la creazione dei Deep Green, implica un controllo costante delle anime ribelli che vengono strappate ad ogni vittima, ancor prima che esse vengano liberate dal peso della vita." spiegò con dettagli singolari il giovane Generale Massimo.
"Dunque la sua entità rimarrà una ed una sola, capisco." annuì Wesley "Allora ha fatto davvero in modo di copiare il corpo di Brigitte, sprecando tempo ed energie...magia nera?" si chiese il ragazzone vestito di rosso.
"No. Nel nostro esercito abbiamo mistici invidiabili, che avrebbero fiutato l'odore della magia a chilometri di distanza. Inoltre molti di noi -me compreso, giusto per l'ignoranza che ho verso il campo- portano un Segugio Magico al collo." disse Chester, confidandosi con quello che gli sembrava il ragazzino al momento più affidabile "Puoi ingannare le capacità sensoriali di un mistico, ma non c'è modo per contrastare queste pietre, che reagiscono alla presenza della magia, raffreddandosi improvvisamente. Non per nulla in questo momento sento uno stiletto di ghiaccio al cuore, caro Wesley!" esclamò lo scalpitante Chester.
"Oh...no!" realizzò Wesley, dopo aver riflettuto sulle uniche alternative, un sistema di pensiero invidiabile, il suo "La prego, mandi una truppa nel punto dove vi siete accampati, presto!"
Chester non capì bene i ragionamenti pulsanti del ragazzino, ma qualcosa nei suoi occhi faceva intravedere un terrore inimmaginabile. Forse era già troppo tardi.

"Questo boschetto non è male." commentò Matt, dopo aver acceso un piccolo falò, fatto di rami secchi ed erbacce. Ovviamente, riuscì nell'intento grazie ad un accendino, che trovò nello zaino donatogli da Loretta.
"Dici? Sei troppo emotivo Matt. Qualsiasi cosa ti sembra così...meravigliosa! Da perdere la testa!" replicò Peter, facendo il dispettoso.
"Oh, uffa! Per te è solo uno stupido boschetto, ma a me emoziona vedere qualcosa di nuovo. E' più forte di me. Cerco sempre qualcosa che mi faccia battere il cuore." rispose Matt, ridacchiando.
"E poi ti cacci nei guai!" disse Peter ridendo.
"E' un prezzo che spesso sono disposto a pagare!" replicò Matt, gioviale.
"Sei un testone! Non si vive solo di emozioni, solamente un bambino piccolo può davvero sperarlo!" rispose Peter, con fare saccente.
"Sono io che sono un bambino, o tu che hai i piedi troppo inchiodati a terra?" disse Matt, facendo uno sguardo infantile.
"Forse entrambe le cose. Ma almeno sono sicuro che tu molleresti tutto per un emozione." commentò Peter, sdraiandosi su soffici foglie estive.
"In che senso?"
"Ora che ci siamo ricongiunti..." disse Peter con una voce così flebile, che sembrò sussurrare al bosco.
"Vai al punto!" si lamentò Matt.
"Non ci abbandoneresti per un emozione, fulgida come cenere, vero?" chiese serissimo all'amico.
"Certo che no! Perché dovrei?! Tu, la mia famiglia, e la Nuova Alleanza...valete più di ogni altra cosa!" rispose l'amico, notando una strana incertezza nel viso del maghetto.
"Beh...volevo solo saperlo, dato che ci sono già passato..." borbottò il ragazzino dai capelli corvini, togliendosi la sciarpa rossa che indossava dal viso.
"Oh, non vorrai dire..." bofonchiò il ciuffetto castano.
"...mio padre. Proprio così." rispose amareggiato.
"Non mi avevi mai parlato di tuo padre. Mi dicevi sempre che lui oramai non c'era più."
"Mi dispiace, non sono mai stato sincero, o forse m'illudevo dietro le dolci menzogne della mamma." commentò il triste Peter.
"Quindi, lui è semplicemente..." Matt tentava di parlare, ma ogni frase gli si fermava in gola, come se tutto fosse diventato inopportuno, un fenomeno imprevisto.
"E' sparito da un giorno all'altro. Non ho mai avuto sue notizie. E dire che era il mio idolo...lui era un avventuriero molto noto da queste parti, esplorava tutti i territori più angusti, voleva i segreti di questo mondo tutti per sé. E ad ogni ritorno, mi raccontava le sue mirabolanti avventure."
"Ma se non è tornato, allora..." sibilò Matt.
"E' molto probabile, forse non lo rivedremo mai più. Non so il perché, ma nel corso degli anni i miei pensieri sono cambiati. Poteva stare accanto a noi, ed invece se n'è andato verso una frontiera troppo difficile da superare. Non sono mai riuscito ad accettarlo." disse Peter, con un po' di nostalgia, ed un po' di rammarico, trattenuti nelle emozioni più remote.
"Beh...potrei dire la stessa cosa di mio padre allora!" esclamò Matt, lasciandosi trasportare dalla malinconia.
"Ma tuo padre morì per difenderci tutti, per combattere una causa nobile!" rispose Peter, indignato.
"Eppure questo ha segnato noi tutti per sempre, mia mamma più di ogni altro. Hanno fatto una scelta, ed entrambi hanno trovato strade avverse, non possiamo biasimarli Peter!"
"Andare verso un avventura mortale non mi sembra sensato...e..." commentò il maghetto scocciato.
"Sai perché ricordo mio padre con serenità ed orgoglio?" lo interruppe Matt "E' vero, la sua morte ha provocato in noi un dolore che non si esaurirà facilmente, forse non si esaurirà mai. Ma io voglio ricordarlo per i suoi ideali, voglio ricordarlo perché in cuor suo, stava combattendo per quello in cui credeva di più: la pace." sorrise sognante il giovane possessore della penna.
"Ma questo cosa..." tentò di controbattere l'amico.
"Fammi finire!" lo interruppe nuovamente "Anche tu dovresti vederla come me. Cerca di vedere tuo padre per quello in cui credeva, secondo me non si tratta solo di spirito d'avventura. Prova a pensarci."
In quel momento, Peter realizzò un piccolo tenero attimo del suo passato: un felice batuffolo dai capelli corvini e dagli occhi fucsia chiaro esultava al ritorno del padre. Non era mai stato capace di ricordare, non come un sogno quasi del tutto reale.
Era al settimo cielo il piccolo Peter, nelle braccia del suo papà. Era entusiasta nel farsi raccontare ogni cosa. Era così che voleva diventare.
Ecco perché suo padre andava all'avventura. Per far vivere ad un figlio isolato dalla compagnia le avventure di un mondo esterno che lui non conosceva, per farlo sognare almeno per un po', per renderlo orgoglioso di lui.
"Matt...ti devo un favore." concluse Peter, appoggiando amichevolmente la mano sulla spalla di Matt.
Il tempo dei ricordi era finito.
Paia di occhi gialli erano sparsi per tutte le ombre dell'allegro boschetto. I due si alzarono in piedi, preparandosi al peggio.
"Ok, fammi un favore adesso: trova il modo di farci uscire vivi da qui!" esclamò Matt terrorizzato.
Nel contempo, sia Brigitte che Leila si erano fermate almeno da quattro ore, erano ancora sfiancate dopo le cinque ore precedenti di intensa caccia. In quella tregua forzata dalle membra, la Green Soul decise di tirar fuori la lingua:
"Stanca?" esclamò sorridente.
"Proprio quanto te, a quanto sembra." rispose Leila, apatica.
"Non potrò mai sfuggire da un osso duro come te, lo devo ammettere." disse Brigitte, con falsa modestia. "Se ti concedessi il tuo agognato duello, faresti un patto con la morte?" chiese l'arpia, sorprendendo Leila, che dentro di sé, cominciò a sentire vendetta e ragione combattere fino all'ultima goccia di sangue.
Avrebbe dovuto rispondere. Entro pochi secondi. Il patto con la Green Soul non poteva attendere.
 
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view post Posted on 1/1/2014, 15:18     +1   -1
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Accidenti che capitolo coi fiocchi *-*
Ovviamente la mia parte preferita è stata quella di Peter e Matt che parlano... Dolcissimi ^^
I miei complimenti!!
 
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view post Posted on 1/1/2014, 23:26     +1   -1
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Grazie, sempre troppo gentile!
A breve arriverà il prossimo capitolo; purtroppo o per fortuna ci sono molte cose che ancora devono accadere! Il prossimo sarà un pochino lungo, e spero non diventi pesante! ^_^

P.S Sono alla pagina 15 della fanfic...manca poco! Troverò il finale a breve? :D
 
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view post Posted on 2/1/2014, 09:14     +1   -1
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Aspetterò allora il tuo commento ;)
Fai pure con calma...
 
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view post Posted on 3/1/2014, 14:51     +1   -1
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Ringrazio tutti i lettori, sia del forum che non, per quest'anno mozzafiato! Grazie! Questa "prima parte" finirà sicuramente entro metà anno, forse prima, ma cercherò di dare il massimo fino alla fine.
Come vedete dalla mia firma, Matt vi ringrazia! ^_^
9.7 Jess


"Un patto?! Con te?!" rispose Leila, accarezzando le stanche membra che l'avevano fatta scorrazzare per tutto il bosco, sfidando persino delle ali d'angelo "Ti ucciderò comunque, non ho bisogno che tu mi conceda qualcosa!"
"Non è saggio farneticare in questo modo, Leila..." spiegò Brigitte, attirando a sé il ruggito seguente.
"E non chiamarmi più per nome, atroce scellerata!" gridò la donna dalle iridi color cremisi, profonde e talmente accese, che quasi sembravano avere un loro battito.
"Non ignorare le mie parole, aspettandoti sempre una menzogna." rispose garbata l'artefice della morte, dondolandosi sul ramo su cui si era posata, con una leggiadria mostruosa "I due ragazzini potrebbero essere al sicuro meno di quanto credi... e sono sincera." al sentire quella frase, l'attenzione di Leila arrivò al suo culmine, circondata da una nebbia d'inquietudine.
"Allora questo è un ricatto, non è vero?" chiese Leila, che aveva perso quella rabbia che l'aveva manipolata fin dall'inizio della discussione.
"Dipende da come lo vedi." rispose l'arpia, cercando di essere vaga "Se ti consola anche io ho molte cose da perdere."
"Che cosa vuoi da me, creatura disgustosa?" affermò decisa, pronta ad ascoltare ogni dichiarazione, un pubblico in una donna, attento e determinato.
"Non voglio rischiare di essere fermata dai quattro soldatini che si staranno accumulando come insetti in quella sgradevole città. E tu vuoi la tua vendetta. Io, che ne sono la regina, posso comprenderti." disse la Green Soul, in un introduzione plateale, gloriosa, ricoperta di cenere "Avverto che il mio sigillo ha perso la sua solidità, il tuo amichetto incappucciato sta facendo il suo dovere...condannando tutti gli abitanti di Pervas, soprattutto quelli che posseggono delle Risorse." continuò quel demone, che sorrise maliziosamente.
"In che modo?" rispose freddissima Leila, tentando di mantenere quei nervi selvaggi a freno.
"Perché mentre io e te giocavamo a rincorrerci girando in tondo nella Foresta Cinerea, le anime dei morti hanno finalmente udito la mia chiamata. Hai capito vero?" concluse Brigitte, ghignando come se la vita fosse solo un inutile balocco per bambini.
"Hai fatto generare altri Deep Green durante queste nove ore, assicurandoti una situazione vantaggiosa per contrattare. E visto che non ritieni che il numero delle tue truppe sia ancora sufficiente, preferisci minacciare i ragazzini per prenderti del tempo, non è così?" rispose consapevole la madre, riconoscendo nella Deep Green un mercante spietato "Che cosa vuoi da me?"
"Allora ascolta, coraggiosa umana, ascolta le mie parole...ti farò un offerta che non potrai rifiutare..." sorride Brigitte, guardando la sua nemica intrappolata dalle sue priorità.

"Ho mandato le truppe proprio dove volevi tu, desideri altro padrone?!" ironizzò il Generale Massimo, esigendo delle immediate spiegazioni.
"Si...desidero di sbagliarmi, Generale..." mugugnò il secchione della Nuova Alleanza, con le dita incrociate.
"Stai per dirmi che la sorpresa non sta ne nella mano destra, ne nella mano sinistra, vero? Cosa non abbiamo considerato Wesley? Non puoi tenerti la verità tutta per te!" esclamò Chester, aspettandosi il peggio del peggio.
E mentre l'animo dell'eterno soldato attese la deprimente soluzione all'enigma, la truppa inviata trovò un macabro segreto. Scartarono il regalo, scavando con pale, mani e unghie. Sepolta sotto il mare verde, il corpo di una ragazza identica a Brigitte giaceva senza vita.
Non poteva essere un Green Blood, era una ragazza in carne ed ossa. Un'altra vittima della verde vendetta.
"Gemelle?!" gridò Chester, facendo rizzare le bionde chiome di Wesley.
"Esatto, gli addetti al centro informatico me l'hanno anche confermato. Questo spiega perché l'analisi del sangue è risultata negativa. La persona che hanno trovato probabilmente è il Remo di Caronte, e quindi..."
"La Green Soul è la sorella gemella di Brigitte, e si è spacciata per lei?! Non ci capisco più nulla! Sono quel tipo di situazioni in cui io non porto gli occhiali, dove per me è facilissimo inciampare al primo ostacolo!" obbiettò Chester, dandola vinta a quella stramba industria di misteri.
"Ma è ovvio Generale!" esclamò Wesley, mettendo tutto su un piano fin troppo facile "La Green Soul non ha mai cambiato il suo aspetto! E noi che ci stavamo scervellando per capire di chi si trattasse! Abbiamo escluso la magia, abbiamo escluso l'agglomerazione di anime. L'unica scelta rimanente, era usare il suo vero aspetto!"
"Frena ragazzino!" lo interruppe Wesley "La Green Soul ha tentato di conquistare con la forza Wayspot precisamente sessantun anni fa. La ragazza trovata nell'accampamento è un adolescente, come fa a essere la gemella di un entità nata più di mezzo secolo fa?!"
"Emh...ecco io...non ne ho la più pallida idea." rispose Wesley, sconfitto dalle troppe incognite "Abbiamo di fronte qualcuno che è avvolto da un segreto opaco, indecifrabile. Proprio come quello del muro di fuoco..."
"Non mi fermerò adesso, non a poche pagine dall'epilogo. Continuiamo a cercare! Voi cervelloni servite proprio per questo!" esclamò il Generale, tornando al centro informatico.

"Fermare l'esperto dei sigilli? E' questo che vuoi?" chiese nuovamente Leila, per essere certa di non sbagliare.
"Esatto, siamo fin troppi su questo palco, voglio rimanere la sola protagonista. E come ti ho già detto, i Green Blood sono considerate persone, per cui con quel sigillo non possono attaccare la città in alcun modo." rispose lentamente la falsa Brigitte, come un complicato manuale d'istruzioni.
"Non posso accettare." rispose secca Leila, preparandosi alla battaglia imminente "Non per mio volere, ma in questo momento sono tagliata fuori da tutti i miei compagni. Non posso ordinare qualcosa che non..." prima di concludere la frase, l'arpia fece cadere un sottile cellulare d'ultima generazione, appartenente alla Nuova Alleanza. Leila lo prese al volo "Su questo apparecchio...c'è scritto Enigma!" disse in totale sorpresa.
"Non potrei mai contrattare senza darti una garanzia, umana. Con questo puoi chiamare chiunque tu desideri." precisò l'arpia, orgogliosa del suo furtarello fulmineo. Enigma non si era nemmeno accorto della sua assenza quando, nove ore prima, la Green Soul lo fece cadere a terra con la forza di mille piume.
"Come posso fidarmi di te?"
"Beh, non puoi!" rispose divertita "Nemmeno io mi fiderei di me stessa al tuo posto! Ma forse, potresti chiamare tuo figlio...e vedere come sta..." suggerì la Green Soul, inducendo una frettolosa chiamata da parte della madre dagli occhi di fuoco.
Qualche attimo precedette la più nefasta delle previsioni. Squillava...squillava di continuo.
"Chi cavolo è!" gridò Matt dall'altra parte del cellulare.
"Non sai rispondere "pronto"?! Maleducato!" lo rimproverò Peter, accanto a lui.
"Non credo proprio! Stiamo solo fuggendo da un centinaio di Brigitte inferocite!" controbatté Matt, nervosissimo e sotto l'effetto di un asfissiante pressione.
"Matt! Sono la mamma! Che sta succedendo?!" chiese Leila, in apprensione per il suo cucciolo.
"C'è un piccolo problema di numeri! E non riusciamo a seminarle, tutto qui!" rispose Matt, cercando di svalutare una drastica situazione.
"Tutto qui?!" lo rimproverò nuovamente Peter, decisamente polemico in quel tipo di conversazioni frettolose "Se ci circondano non so come..."
"Detto fatto!" realizzò Matt fermandosi davanti ad una seconda orda di demoni al femminile.
Leila guardò Brigitte con irritazione, ma alla fine il suo sguardo venne polverizzato dalla rassegnazione. Aveva le mani legate. La Green Soul interpretò bene il suo viso scultoreo, e con uno schiocco di dita, ruppe il vuoto del silenzio.
L'orda di Deep Green sembrò paralizzata, poi, in un secondo momento, si disperse, petali portati via da un vento solenne.
"Ci stanno...facendo strada! Ma perché?" si chiese Matt, mentre la donna effettuò una seconda chiamata, al Generale Massimo.
"Procedete, ragazzi miei, vi spiegherò tutto più tardi." concluse Leila, tagliando corto "Non perdetevi, capito? Fate attenzione."
Mentre Leila lasciò Matt e Peter a bocca asciutta, temendo che la concessione della falsa Brigitte potesse non essere troppo duratura, la donna si affrettò ad avvisare Chester del cambio di programma:
"Enigma?! Non puoi essere tu..." sussurrò il Generale, guardando il ragazzino da lontano, ancora intento a disinnescare il sigillo avvolto dai rovi color ruggine.
"Sono Leila, non ho tempo di spiegare." affermò rapidamente, sperando di non rivelare qualcosa di troppo, qualcosa che avrebbe fatto saltare quell'accordo forzato "Il processo di rimozione del sigillo deve essere bloccato."
"Che cosa?! Per quale motivo?" chiese il Generale, ammettendo che in quei ultimi attimi stava accadendo di tutto e di più, fin troppo per l'animo di un ragazzo con la sua responsabilità.
Non ricevette risposta. Leila aveva già riattaccato.
"Ti sei fidata vedo...nonostante in questo momento potrei ordinare ai Deep Green di tornare alle costole dei due ragazzini. Un altro difetto di fabbricazione dell'umanità: il vostro buonismo sconsiderato." dichiarò la Green Soul, soddisfatta della sua trattazione.
"Piantala con la commedia." rispose Leila con aria fiduciosa "So che tu non lo faresti mai. E' paradossale! Ti stai macchiando di un altra pecca dell'umanità senza nemmeno saperlo."
"No...questo non è orgoglio. Non mi infetterei mai con un aspetto così umano." rispose quasi disgustata l'arpia, motivando il suo falso senso di pietà "Ma quando desidero sporcarmi le mani, lo faccio, e ci riesco sempre. Senza bisogno di patetici mezzucci da quattro soldi."
"Vuoi davvero sfidarci apertamente? Dov'è finita la fretta che avevi qualche ora fa?" commentò Leila, cercando di ingarbugliare la mente diabolica della Green Soul.
"Perché non ci sarebbe gusto a vedervi eliminati da qualcuno che non sia io. E poi tu hai una vendetta da sbrigare, così come tuo figlio. Mentre il suo amichetto sicuramente accetterà di mettersi in gioco, se la posta sarà abbastanza succulenta..." in quel momento, Leila intravide i suoi occhi giallissimi spalancarsi come fauci affamate. Una delle sue folle idee aveva lucidato gli ingranaggi "Se riuscirete anche solo a mettermi in difficoltà, prometto che potrete riprendervi la vostra amata Kamili. Domani, all'alba, avrete il vostro duello...parola di scout!" mentre l'arpia fece quel gesto apparentemente sincero, qualcosa di bianco sembrò illuminarsi nella sua gola.
"Un incantesimo di vincolo?! Sono quasi del tutto estinti...eppure lei..." pensò la donna, capendo che oramai, nulla avrebbe potuto stupirla come le doti della morte.
Un fiocco di neve bianco e candido uscì dalla bocca della falsa Brigitte, e viaggiando come una lucciola smarrita, trovò la sua dimora nel corpo di Kamili, che si svegliò di soprassalto.
"Ci vediamo nello spiazzo che si trova ad Est dalla tua posizione, e mi raccomando, porta anche i bambini a vedere la mia interpretazione. Il candore rosa dell'alba sarà uno scenario perfetto per quello che ti accadrà." concluse la Green Soul, che lasciò cadere Kamili dalle sue braccia, per farla accogliere dalla stretta rapida di Leila "Che la verde morte accompagni il vostro sonno." dichiarò fastosamente, e prese nuovamente il volo.
"Signora Wolfram...dove mi trovo?" disse Kamili, un po' intontita, ma serena di fronte ad una madre che, purtroppo, non aveva un'espressione rosea.
"Sul tavolo di una spietata asta, che si negozierà col sangue." rimuginò la donna, un po' abbattuta.
Una tregua di circa otto ore e mezza, non male prima di affrontare l'abominio più potente della storia.

Chester aveva capito che qualcosa non andava. Qualcuno sarebbe stato coinvolto tra i due fuochi, nella terra di nessuno. Non poteva rischiare di travisare un messaggio che poteva costare una vita. La povera Brigitte aveva già pagato il suo prezzo, senza che nessuno ne conoscesse il motivo.
"Jessica...come hai potuto fare del male al sangue del tuo sangue?" pensò il Generale, dopo aver scoperto il nome della gemella mortale "Enigma dovrà in qualche modo fermarsi...anche se..." meditò in seguito, mentre a passi svelti e rumorosi, si diresse verso il ponte di legno, dove la muraglia verde si ergeva ancora, senza il minimo segno di cedimento.
"Se ne vada. Devo concentrarmi." disse immediatamente Enigma, avvertendo la presenza di Chester a metri di distanza.
"Non posso farlo Enigma, purtroppo ho brutte notizie. Leila mi ha comunicato la stretta necessità di interrompere il processo di rimozione. Ne va della vita di..." disse scoraggiato, prima che le sue parole si fermassero in gola, a causa dello spocchioso ragazzino dal cappuccio rosso.
"Non si preoccupi, ho tutto sotto controllo." rispose Enigma, definitivo.
"Ma allora non hai capito che..."
"Ho detto che non c'è bisogno che si agiti. Ho ascoltato le sue parole, ed io ho risposto, è tutto a posto." disse Enigma, sempre più insubordinato.
Quando Chester fu sul punto di prenderlo con la forza, il Generale vide davanti al ragazzino seduto a terra la grande pergamena di papiro che si era portato da casa. Capì che forse, avere Enigma a disposizione sarebbe stato il suo più grande colpo di fortuna.
"Se solo fosse un tantino meno insolente!" pensò il Generale Massimo, rallegrato.

Dopo circa mezz'ora dalla stipulazione del patto d'acciaio, Matt e Peter raggiunsero incolumi la madre, assieme ad un falco color cremisi. La donna li aveva aspettati con ansia, e vedendoli sani e salvi, un grosso peso venne liberato dal suo cuore:
"Matt, Peter! Sono stata una stupida a lasciarvi da soli, ho fatto il suo gioco, perdonatemi..." esclamò Leila, cercando immediatamente la redenzione.
"Non ti incolpare mamma. La tua aquila scarlatta ci ha trovati subito dopo la tua chiamata, e ci ha condotti qui in un battibaleno! Non potevi prevedere che sarebbe stata in grado di minacciarci, e poi se tu non l'avessi seguita, a quest'ora Kamili..." solo in quel momento il ragazzino vide la ragazzina appoggiata ad una quercia nerastra "...ma quella, è proprio Kamili!" gridò con voce flebile.
Il ragazzino si avvicinò all'eterno ostaggio della morte, non pareva molto rasserenata, nonostante le grinfie di Jessica, la Green Soul, l'avessero lasciata andare. Peter capì immediatamente che c'era qualcosa che non andava:
"Che cosa è successo, mi sembra tutto troppo bello per essere vero." disse il maghetto dagli occhi fucsia, rivolgendosi a Leila.
La donna fece un sospiro, aria spossata ed avvilita prese vita dai suoi polmoni.
"Per salvarvi la vita, sono stata costretta ad interrompere la meditazione di Enigma, saremo isolati ancora per un bel pezzo." sussurrò Leila, non avendo potuto concludere nulla di più vantaggioso.
"Accidenti, sembra che miri proprio al nostro scalpo. Ma perché ha lasciato andare Kamili?" chiese nuovamente Peter.
"Un incantesimo di vincolo!" disse Kamili, con voce spezzata "Se domani non verrà sfidata da voi, io...prenderò fuoco!" concluse la ragazzina, prima di abbattersi tra le braccia di Matt. Una magra ma piacevole consolazione che il ragazzino dalle occhiaie pronunciate non comprese minimamente, come sempre.
"Pensavo che questi sortilegi si fossero estinti...che essere infimo! Ci ha costretti ad affrontarla solo per puro intrattenimento." si lamentò Peter, guardandosi le scarpe che calpestavano terra bruciata "Quando ci sarà questo agognato duello?"
"Domani, quando sorgerà il sole. Mi ha indicato uno spiazzo vuoto che si troverà verso Est, poco lontano da qui." affermò seria la madre guerriera.
"In che senso si troverà?" disse Matt, con Kamili che ancora lo stringeva forte, in un caldo e bizzarro abbraccio. Sembrava appiccicata con la colla.
"Ho fatto controllare ad un altra aquila scarlatta il territorio in questione, e non c'è nessuno spiazzo in quella zona. L'unico modo per trovare uno spiazzo...sarà crearlo, per questo sono preoccupata." spiegò la donna, mordendosi l'unghia del pollice destro.
"Mi ha liberata solo perché vuole uccidervi davanti ai miei occhi, non potrei sopportarlo!" aggiunse Kamili, sull'orlo dl pianto, e stringendo Matt quasi al punto di soffocarlo.
"Non ti preoccupare, sarà lei che verrà sconfitta." la rassicurò Matt, in debito d'ossigeno, guardandola negli occhi.
Kamili ebbe un sobbalzo, e poi, come se nulla fosse, lo baciò. Con tutta la passione che le avvolgeva il suo fragile corpicino. L'amore, anche dopo la fine, non l'avrebbe lasciata mai.
Così come la sua fervida immaginazione!
La ragazzina si risvegliò dal suo sogno da favola, e si accorse che Matt aveva allentato la presa, preso totalmente dalla discussione, dal duello imminente.
Tutta rossa in viso, ritornò alla realtà, sperando che un giorno, quel bacio si fosse trasformato in realtà, e Matt il suo principe azzurro. Ma era ancora presto, presto per far sì che uno stralunato come Matt si accorgesse dell'amore davanti al suo naso.
"Tu non farai proprio niente!" tuonò Leila, guardando il figlio, mentre Kamili, troppo imbarazzata, si staccò da lui cercando di darsi un contengo "L'affronterò io, ti ho già detto che non ti metterò mai in pericolo!"
"Uffa! Ora comincerai ad elencare tutte le cose che i figli non possono fare..."
"Signora Wolfram...so che le sembra strano, ma abbiamo tutti il diritto di porre fine a quell'abominio. E poi avremo più possibilità di vittoria se le staremo a fianco. Infine...anche se rimanessimo in disparte, nel caso lei non riesca a vincere, noi non saremmo in grado di difenderci da soli, e faremo comunque la sua stessa fine. Preferisco allora, morire sul campo di battaglia!" dichiarò il maghetto, circondato da un mantello d'onore, mentre Leila cominciò a rimuginare sulle sue parole.
"Ci penserò su. Però ora andate a dormire, farò io la guardia, fate un sonno tranquillo. Domani non ci sarà posto per la serenità." disse la donna, cercando un attimo di pace "Anche se era molto piccolo, Matt sa benissimo che la morte in diretta del padre è stata per mano della Green Soul...e Peter vuole riscattarsi dopo tutte le delusioni della sua vita. Chi sono io per decidere?"
Avvolta in quei pensieri, la madre amorevole fece svolazzare qualche aquila scarlatta attorno al luogo spettrale, mentre la notte continuò a festeggiare per ore e ore.
Sotto un cielo rosato, mentre i primi raggi del sole cominciarono a sfiorare la Foresta Cinerea, uno spiazzò fatto solo da terra nerastra e secca era comparso all'improvviso. Leila mise piede su quell'arena priva di pubblico e di emozione, seguita dai due insistenti ragazzini.
"Avevo deciso che voi non sareste venuti!" protestò la donna.
"Eppure non ci stai fermando..." sogghignò Matt, ridacchiando da lestofante.
"Certo...mentre le tue lamentele non mi hanno nemmeno toccato, Peter ha trovato qualcosa di convincente. Purtroppo, non potendo sapere se il vincolo prevedesse o meno la vostra presenza, non posso rischiare di romperlo, e devo per forza coinvolgervi in questa battaglia." commentò Leila, non contenta della sua stessa decisione.
L'arpia non tardò a giungere rigenerata dalla stanchezza. Radiosa, con ali maestose, sei braccia distruttrici, ed un volto scolpito dal male, Jessica mise piede sul campo di battaglia:
"L'avevi capito! Come sono soddisfatta!" esclamò la Green Soul, vedendo anche i due ragazzini accompagnarla come due piccole scorte "Te lo avrei detto comunque, ma mi fa piacere che i due ragazzini abbiano voglia di morire quanto te."
"Ti trafiggerò con questo stocco, meriti di soffrire esattamente come noi!" gridò Matt, facendo trasformare la sua Risorsa in un batter d'occhio.
"Non essere frettoloso Matt!" lo rimproverò la madre "Nel caso le cose si mettessero male voglio che entrambi scappiate il più lontano possibile! Intesi?"
"Non accadrà." affermò Matt, sicuro di sé, guardando con astio quella non Brigitte dall'aspetto mostruoso.
"Parli tanto per essere un moccioso." si intromise l'arpia dalle sei braccia "Una Risorsa non garantisce l'onnipotenza, piccolo umano. Soprattutto per uno come te!" aggiunse, sorridendo.
"In che senso?!" si domandò il ragazzino, senza ricevere alcuna risposta.
"Basta parlare, in un duello è il sangue l'unico arbitro." concluse la Green Soul, che fulminea, scagliò un diritto contro il volto di Matt prima che i suoi compagni se ne accorgessero.
Il ragazzino venne spedito contro un albero, con un doloroso livido violaceo sul viso.
"Comincia la carneficina." sussurrò Jessica.

Non pienamente soddisfatta del suo primo, sorprendente, attacco, la Green Soul tentò di colpire allo stesso modo anche Peter, sfruttando tutta la leggerezza che le sue ali le avevano donato. Il ragazzino fu scaltro, e invece di cercare il contatto fisico, si avvalse immediatamente del suo Talento: facendo librare il suo wakizashi davanti al suo corpo, riuscì a non cadere in una trappola per topi.
Costrinse la falsa Brigitte a prendersela con la sua Risorsa, che nonostante tutto, venne respinta con una facilità imbarazzante.
Leila decise di mettersi in mezzo. Con rabbiosi occhi rossastri, la donna scagliò a sua volta un diritto, che si infranse contro quello della Green Soul. Il contrasto provocò un suono anormale, simile ad un masso roccioso che si infrange a terra. Gli occhiali da sole di Peter scricchiolarono.
"Dovete fare attenzione!" esclamò Leila, impressionata "Restate sempre al mio fianco!" la donna afferrò la sua Risorsa, e in men che non si dica, scagliò i primi dardi contro l'arpia. Le ali della bestia le garantirono una ritirata fulminea ed un ritorno ancora più repentino.
All'improvviso, l'imprudenza armata di stocco l'attaccò alle spalle, con scarsi risultati: la falsa Brigitte avvertì il suo arrivo, e mentre due braccia riuscirono a bloccarlo, altre due gli sferrarono una gomitata possente, diretta alla cassa toracica. Matt venne gettato a terra senza respiro, come se un tremendo attacco d'asma avesse messo il suo fiato vitale al tappeto.
"E' divertente vedere dei mocciosi giocare ai piccoli soldatini. Ma in fondo, siete solo e soltanto dei mocciosi." commentò l'arpia, che in un briciolo di secondo, escogitò un altra malefica trovata: le sue iridi, da gialle, diventarono nerissime e lucide, così come tutti i suoi occhi. Fisso Peter negli occhi per un istante, poi schioccò le dita con tutte e sei mani.
Nella frenesia della battaglia, Leila non capì cosa fosse successo, fino a quando il povero maghetto non si inginocchiò, prima di accasciarsi a terra, non si muoveva di un millimetro.
"NO! Peter!" gridò Leila, sentendosi responsabile quanto un assassina.
"Mi deludi Peter."criticò Jessica, la Green Soul "Un aspirante mago come te non riesce nemmeno a fiutare una maledizione ridicola come questa? Non sempre c'è bisogno di pronunciare la formula ad alta voce." aggiunse, vanitosa e spregiudicata.
Peter emetteva dei lamenti quasi forzati, i suoi occhi erano fissi nel vuoto.
"Non morirà." sottolineò l'abominio mascherato da ragazzina "Però ti ho fatto un favore, Leila. Da medico, in questo momento stai ammirando cosa succede quando il sistema nervoso non funziona bene, causando appassionanti paralisi ai muscoli, solamente per qualche secondo in questo caso." rise l'arpia, mettendosi in testa la corona della vittoria annunciata.
Leila guardò quella figura alata con profondo disprezzo. La donna pensò prima al ragazzino dai capelli corvini, assicurandosi che la paralisi non avesse provocato un arresto cardiaco. Fortunatamente, il suo wakizashi, luccicante di blu notte, sembrava aver scongiurato quella pericolosa ipotesi. Non ci fu nemmeno bisogno di rianimarlo, ma quella orribile sensazione, quasi come se fosse stato ucciso e riportato in vita, fece esitare il maghetto, che non si alzò dal terreno di cenere.
La donna dai capelli nerastri e ondulati rivolse nuovamente un' iraconda occhiata alla Green Soul. La belva non aspettava altro che i suoi avversari si infrangessero come deboli onde, di fronte alla sua superiorità.
Leila scoprì dai suoi vestiti rossastri una bottiglietta da mezzo litro d'acqua, ed immediatamente -questione di Talento- la fece esplodere, convocando la forza distruttrice dell'acqua al suo interno. Una massa liquida e informe prese vita davanti alla donna, per poi rifinirsi in una sfera quasi perfetta.
Infine, un cannone acquatico si abbatté sul volto del arpia, pioggia istantanea. Purtroppo, le cose non andarono come Leila sperava:
"Impossibile...ho modulato perfettamente la pressione dell'acqua, eppure..." la Green Soul aveva subito solo un fastidioso solletico, e la sfiducia aggredì la donna.
Matt ritornò dolorante a fianco della madre. I due ragazzini sembravano già al limite, ma arrendersi non era proprio la loro parola d'ordine:
"Matt! Ti avevo detto di starmi vicino, a meno che non ti ordini di allontanarti io stessa!" ringhiò Leila, minacciosissima coi suoi occhi dalla cromia anormale.
"Credo che il primo colpo mi abbia intontito più di quanto pensavo..." si giustificò Matt, tastandosi la chiazza viola sulla sua guancia "Come stai, Peter?" domandò all'amico, che riuscì finalmente a riacquistare la sua mobilità.
"Meglio non dirtelo...ma la pagherà per questo!" rispose l'aspirante mago, attirando una fulminata da parte della madre di Matt.
Alla Green Soul non piaceva il silenzio. E pur di romperlo si riempi la bocca di parole vuote, e di aria fatta di terra assetata:
"Cos'è questa timidezza? Non ditemi che devo essere io, a prendere le vostre vite! Non volete offrirmele con vostra enorme gentilezza?" un altra provocazione di un essere ripugnante.
"Non muovetevi. Restate zitti, fino a quando non ve lo dico io." la donna guardò i due sottoposti, che annuirono silenziosamente.
"E va bene, vedrò di scomodarmi. La Green Soul vi ucciderà, non vi sentite onorat..." in quel momento, due aquile scarlatte che provennero dal cielo - dopo essersi incrociate in volo tra le nuvole - si infransero proprio di fronte all'arpia.
"Collision of Anger..." sussurrò mamma Wolfram.

L'espressione quasi artistica di un potere sconfinato aveva sollevato un bel polverone di cenere e di rosso. Saggiamente, nessuno dei tre guerrieri si illuse: non sarebbe mai stato così semplice. Quando Leila intravide un movimento tra la pioggia cinerea, fece ritornare alla sua mano tutti i dardi perduti con sveltezza.
"L'ho mancata!" gridò la collerica madre, prima di localizzare l'arpia, che puntava proprio nella sua direzione.
La donna scagliò i suoi due dardi migliori, incastrati come ingranaggi di un orologio sempre in orario; la Green Soul però riuscì a deviarli con rapidi colpi di mano, anche se non poté più nascondersi dal dolore.
"Matt! Adesso!" gridò la donna, guardando verso l'alto. Il figlio era stato trasportato furtivamente sopra il campo di battaglia dalle ali pure del suo stocco dorato, e attendeva silente il suo ordine.
Quando arrivò il momento, il ragazzino si lasciò cadere nel vuoto, e strinse forte entrambi i suoi pugni, esponendo le sue ossa, in quel momento color arancio. Unendo le sue mani in una stretta indistruttibile, fino all'ultimo dito, Matt lasciò andare la sua tutta la sua forza. L'impatto che si stampò sul volto di Jessica sembrò devastante, la quale planò rovinosamente verso terra. Prima dell'impatto col suolo, il ragazzino si fermò improvvisamente a mezz'aria per un istante, prima di cadere a terra senza la minima conseguenza: il Talento di Peter, ulteriormente perfezionato, aveva sospeso l'amico con un leggero soffio di vento.
Matt aveva sognato quel momento da più di un decennio.

Il ragazzino, tornando velocemente sotto la gonna della sua mamma, osservò la Green Soul che non si era ancora mossa da dove l'avevano lasciata.
"L'ho colpita in pieno, ne sono sicuro." disse Matt, cercando di rassicurare Leila e Peter, piuttosto perplessi "E'...stato... come dare un pugno a tutti i miei incubi in un colpo solo."
"Aspetta a parlare, sbruffone!" replicò Peter, scettico come al solito "Solo il fatto di essere qui, in questa terra arida e senza vita, potrebbe essere tutto un solo, grande incubo."
"Dannazione...non si dissolve." constatò la capitana del gruppo.
I loro commenti vennero sbalorditi da una risata davvero avvilente, soprattutto per Matt.
Sdraiata comodamente a terra la Green Soul si voltò verso le sue vittime designate:
"Semplicemente inutile! Inutile! Si, è tutto inutile!" ripeté incessantemente "Pensavo che lo sapeste, specialmente tu Matt. Siete inutili pezzetti di carta davanti alle fiamme dell'inferno! Il vostro impegno è vano, i vostri sforzi sono fatica sprecata. E chiunque, sarebbe capace di incassare una carezza come quella di prima." ridacchiò la belva sorridente, mostrando il suo viso, leggermente graffiato.
"IO NON SONO INUTILE!" urlò Matt, preso dalla foga, non voleva credere alle sue parole.
"Pensaci, Matt Wolfram. Non è la tua Risorsa ad aver bisogno di te, ma sei sempre stato tu, a volerne possedere una a tutti i costi. Scommetto che quando l'hai trovata non ti sei nemmeno fatto troppi scrupoli nell'appropriartene. E questo perché ambivi solo al potere: un esserino della tua stazza, non poteva altro che diventare un essere inutile, in una realtà che l'avrebbe rigettato dal disgusto."
Matt non sapeva come rispondere, e mentre Leila stava per perdere la pazienza, il figlio provò emozioni contrastanti. Era davvero vero quello che diceva? Forse la sua Risorsa l'aveva accolto solo per pietà, solo per accontentare un bambino bramoso e capriccioso.
Leila, Peter, e perfino Kamili, accorsa per supportare emotivamente il suo beniamino, lo accolsero in un abbraccio di gruppo che mai Matt si sarebbe aspettato:
"E' tipico dei cattivi, cercano di farti il lavaggio del cervello." disse Peter.
"La tua Risorsa è fiera di te per quello che sei, non dubitare mai di questo." aggiunse la madre.
"Io credo in te Matt, ami la vita come nessuno, sei un modello per tutti noi!" disse Kamili, forse eccedendo un po' coi complimenti.
Alzando di nuovo lo sguardo, osservando il suo stocco alato, Matt sussurrò:
"Grazie...ora voglio dimostrare che si sbaglia. Vedrete."
Mentre Leila ordinò ad una Kamili impacciata di allontanarsi dal campo di battaglia, la falsa Brigitte riprese il volo.
"Pervas...un perfetto posto per vivere e morire. Mi ricordo a stento questi luoghi. Tendi a dimenticare le ovvietà quando diventi il dio della morte. Ma un Talento...non è un ovvietà." esclamò l'arpia, preannunciando un brutto quarto d'ora per i tre paladini della giustizia.
Un vortice impressionante, composto da vento violento ed affamato invase il campo di battaglia e tutti i suoi combattenti. La Green Soul dimostrò un Talento che superava quello di Peter in modo schiacciante.

Mentre i tre cercarono di restare coi piedi per terra, Leila scivolò e venne trasportata via dal vento incessante. I due ragazzini rimasero da soli in balia della tempesta. Come se nulla fosse, la Green Soul scese dal suo piedistallo e cominciò a camminare verso i due ragazzini, in una passerella macabra.
"Se si avvicina è la fine!" gridò Peter, in preda al panico.
"Non lo farà!" rispose Matt, puntando la sua Risorsa contro la sua acerrima nemica.
Dalla punta dello stocco, un flusso di corrente venne lanciato come un proiettile, che sfortunatamente, non avrebbe mai potuto colpire il bersaglio. Le parole che Jessica pronunciò nel giusto momento rimescolarono le poche carte rimaste nel gioco.

Fulgur Insidiatoris!

"Un contro incantesimo elementale!" pensò Peter, senza poter far nulla per fermarlo "Non ho mai visto nessuno utilizzarne uno per contrastare un elemento della natura che non proviene dalla magia!"
Il flusso di corrente si fermò a qualche centimetro dalla falsa Brigitte, che terminò momentaneamente la sua avanzata, circondata da un vorticoso spettacolo d'aria.
La Green Soul avvicinò il suo indice - come per sfiorare la forza del fulmine, solo per carpirne la sua bellezza - alle saette domate, e subito dopo, essere tornarono da dove era venute. Matt e Peter divennero i due migliori parafulmini in circolazione.
"Ugh...ora capisco cosa succede ai Green Blood quando prendono la scossa..." esclamò Matt, sfinito e accasciato a terra. La sua Risorsa aveva fatto gli straordinari per proteggerlo, e oramai sembrava che il suo turno lavorativo fosse concluso: la sua luminescenza era fievole, come quella di un fiammifero esposto all'inverno, e lo stesso valeva per Peter.
Non c'era più nulla che li avrebbe potuti dividere. Con il suo ciuffo sempre più scompigliato, il piccoletto dagli occhi da sonnambulo non poté che ascoltare quelle parole...tornare dalla tomba della sua mente.

...inutile...inutile...inutile...

Una tortura paragonabile a nessun'altra, insostenibile. Mentre le violente folate di vento cominciarono a chetarsi, un qualcosa interruppe i passi di Jessica, così come quella frase che, con un monotono asfissiante, si era incantata ripetendo la stressa strofa.
Un esplosione rossa investì nuovamente la Green Soul, e Leila accorse per salvare i due ragazzini, di certo una qualche folata di vento non l'avrebbe mai messa fuori gioco. La donna si tolse il foulard color corallo che la stava opprimendo, così come gli occhiali da sole. Era stanca di nascondersi, la Green Soul li conosceva tutti fin troppo bene, il suo splendido viso di donna finalmente sbocciava in tutta la sua magnificenza.
"Come state?" chiese apprensiva.
"Non so per quanto potremo continuare." ammise Peter, mentre Matt rimase in silenzio, avendo paura di pronunciare parole al vento.
"L'ho mancata di nuovo." si accorse la donna, sentendo il battere delle ali che sferzava il respiro della Foresta Cinerea "Eagle's Eye!" con quella formula, gli occhi della donna tornarono a splendere e a dare una rossa speranza.
La Green Soul tentò di sorprendere la Nuova alleanza con lo stesso espediente di prima, che avrebbe causato la devastazione di un vortice ancora più furioso, ma Leila riuscì a localizzarla dal cielo, con occhi di falco. Le dieci aquile si scagliarono in un assalto congiunto, aggressive come avvoltoi davanti a carne senza vita: fu come avvertire il mondo girare al contrario. Le aquile sembravano in grado di fermare la sua avanzata.
"Non riesce...non riesce a reagire?!" pensò Matt, mentre Leila portò via i due ragazzini dal campo di battaglia, tentando di portarsi via anche Kamili.
Un urlo straziante interruppe la fuga, e tutte le aquile scarlatte caddero nel terreno incenerito, senza più rinascere, senza ali ne becco. Solo dardi inanimati e freddi rimasero sul campo di battaglia, assieme all'unico duellante rimasto illeso dello scontro.
La Green Soul poggiò i piedi sul terreno, con la fronte sudata e senza fiato; avvicinandosi lentamente, fece un applauso con tutte le sue braccia, sorridendo per lo splendido teatrino realizzato:
"Bel tentativo. Quei pennuti sono molto fastidiosi, lo riconosco. Ma finisce tutto qui, o mi sbaglio?" affermò decisa la creatura alata.
"Cosa intende?!" chiesero Peter e Kamili, davanti ad un alba che oramai aveva dato vita ad un sole caldo e gentile.
"Significa che siamo stati sconfitti, e che lei si riprenderà Kamili." dichiarò amareggiata Leila.
"Cosa?! Ma com'è..." prima di lamentarsi troppo, la ragazzina passionale capì quali erano le vere pedine da considerare.
"Esatto, prescelta." disse la Green Soul, schiarendole le idee "Ho solo giocato. Il mio impegno in questo duello è stato minimo, l'ho fatto solo perché speravo che la donna dagli occhi cremisi fosse molto più ingenua...l'ho capito sai? Non sono l'unica che ha giocherellato." aggiunse la falsa Brigitte, con quattro braccia conserte che le avvolgevano la vita.
"No..." sussurrò Matt, realizzare quel pensiero fu trafiggere ripetutamente con un coltello una ferita già aperta e sanguinante.
"Mi dispiace piccolo mio." rispose la donna, guardando il figlio con tenerezza, accarezzandogli la guancia "Non ho dato mai il massimo. Non potevo."
"Perché dovevi pensare a proteggerci...entrambi." concluse Matt, cercando di evitare qualsiasi sguardo che l'avrebbe fatto sentire sempre più piccolo, in un mondo sempre più grande.
"Con questo duello speravo di eliminare facilmente i ragazzini, che sarebbero risultati due elementi fastidiosi nel caso si fossero salvati. Ottima deduzione." si congratulò Jessica, dopo il suo sporco inganno "Ma ora, la ragazzina viene con me."
Prima che i tre avessero potuto contro battere, la Green Soul schioccò le dita, e Kamili cadde a terra come una scultura di freddissimo ghiaccio.
"Il vincolo l'avete rispettato, ma nessuno di voi è attualmente capace di fermarmi." disse l'arpia, volendo tornare ai reali cieli che le sue ali aspiravano dal giorno prima.
La Green Soul si avvicinò sempre di più, quell'aria arrogante era una provocazione che iniettò istinti aggressivi ad una Leila abbattuta nell'orgoglio. Jessica si avvicinò fino a Kamili, e la sollevò con facilità, fino alle sue spalle. Non disse nulla, non era necessario. Con un altro dei suoi orrendi arti, mosse armonicamente le dita per salutare il più sconvolto dei tre.
"Ci rivedremo, piccolo Matt, il destino attende anche te." pensò la mostruosità, portando con sé la ragazza per cui i tre avevano coraggiosamente combattuto.
"Peter, assicurati che Matt stia bene. Io vado." sussurrò la donna, cercando di consolare il figlio con il suo amorevole viso "Fai il bravo capito? Tornerò, te lo prometto." aggiunse, dandogli un bacio sulla guancia, prima di seguire nuovamente l'arpia, sebbene da una distanza di sicurezza.
"Inutile..." pensò Matt. Era un fiore nato tra le ceneri di un vulcano pronto ad eruttare ancora. Era impotente e solo. Forse i petali della gioia l'avrebbero abbandonato per sempre.

Wesley continuava a darsi colpetti sulla testa da un po', mentre cercava ossessivamente di districare quella rete di false verità, seduto ad una scrivania del centro informatico. All'improvviso, Mike lo avvisò velocissimo, un messaggero davvero fulmineo.
"Secchione!" esordì lestamente "C'è qualcuno la fuori che ti sta cercando."
"E chi sarebbe?" replicò indaffarato.
"Dice di conoscere una certa Brigitte."
"Portalo qui immediatamente!" esclamò Wesley, che di punto in bianco si alzò in piedi e saltellò nervosamente, come se ai suoi piedi ci fossero stati dei carboni ardenti "Anzi, vado io!" aggiunse, correndo verso l'esterno.
Un robusto ragazzo dai capelli di un nero lucente, con qualche accenno di barba ed un volto sconsolato sul viso, era stato fermato al confine di Pervas. Sembrava provenire da un viaggio a dir poco disperato.
"Lei ha detto di conoscere Brigitte...intende una certa ragazza, gemella di..." disse Wesley, senza nemmeno presentarsi, ma avendo il via libera di Chester.
"Jess, si lo so. Sapete, Brigitte poco tempo fa era la mia fidanzata." rispose pacato.
"Da-davvero?!" esclamò Wesley, sorpreso "E come mai vi siete separati, se mi permette?"
"Ma che..." restio a rispondere il ragazzone venne messo in riga dal volto autoritario del Generale Massimo "Perché Jessica era innamorata di me, e la situazione era davvero insostenibile."
Sia Wesley che Chester realizzarono l'irreparabile.
"Generale Massimo...credo che quello che sto per dirle non le piacerà." disse insicuro il ragazzone biondo.
"Non c'è n'è bisogno, ho già capito che siamo nei guai fino al collo." rispose teso come la corda di una chitarra "Quand'è stato l'ultima volta che hai visto Jess?"
"Beh...al porto di Volbod, all'estremo ovest di Laganal. Scappò da tutto e tutti, in quella crociera sventurata. Qualche giorno dopo, Brigitte si isolò dal mondo intero, rimase sola." mugugnò, ricordando l'orrore.
"Oh, no..." esclamò Chester "Jess è stata dichiarata dispersa assieme ad almeno quattromilacinquecento persone. La nave si chiama Goodbye Kiss, non è vero?"
Il ragazzo annuì, e finalmente, Wesley e Chester ebbero la loro prima certezza.
 
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view post Posted on 5/1/2014, 23:19     +1   -1
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Black Lady

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Un capitolo pieno di colpi di scena non c'è che dire…
Sono rimasta con il fiato sospeso soprattutto per il bacio di Kamili a Matt (anche se poi si è rivelato non vero) e per la maledizione che aveva colpito Peter!!
Bravissimo e sopratutto bel disegno ;)
 
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282 replies since 31/12/2012, 19:34   3741 views
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