Scusate per il super ritardo!
Ed ecco l'ultima parte del secondo capitolo!
4.4 Fratelli"Sei completamente impazzito?!" rispose finalmente la ragazzina, non mostrando alcuna emozione.
"Pensavi davvero che non ti avrei smascherata? Sei solo una bimbetta illusa." disse Matt con tono serio.
Il vento continuava a soffiare incessante, sembrava un respiro affannato, trepidante, che attendeva solo risposte:
"Vuoi persino che ti spieghi tutto per filo e per segno?" esclamò Matt spazientito.
"Che cosa dovresti spiegare?" rispose Jane con uno sguardo vago.
"E va bene." concluse Matt, dopo aver deciso di esporre tutte le sue ragioni. "Non ti ho accusata per caso. Oltre a me, tu sei l'unica ragazzina che poteva conoscere con certezza la posizione delle cantine che hanno abbandonato tempo fa. E' il posto perfetto per nasconderci qualcosa...o qualcuno."
"Tutto qui?" rispose Jane delusa, scuotendo la testa.
"No. Sono riuscito a capire tutto grazie alla descrizione di Chester, che ti ha descritto come un ragazzino con la felpa grigia..."
"Ma che diamine c'entra?!" replicò Jane, ma Matt la ignorò.
"Ho realizzato che...quella felpa è in realtà una delle mie! Ho controllato stamattina, e ho trovato la mia felpa grigia nella lavatrice. Te la sei messa addosso per far si che Chester ti scambiasse per un maschio. Così facendo hai materializzato un individuo che non verrà mai trovato, dato che la felpa era la sua unica caratteristica riconoscibile...davvero astuta."
"Ti stai inventando un mucchio di frottole." rispose Jane, stoica.
"Bene, allora quando mamma troverà il tuo nastro per capelli nel cappuccio della felpa, come pensi che reagirà?" disse divertito il ragazzino "Hai commesso solo un piccolo errore, ma ti costerà caro."
La calma e la fermezza di Jane sembrarono per la prima volta vacillare. Si alzò in piedi pensierosa, ma poi, non vedendo altre vie d'uscita, decise di dare la svolta decisiva a quello che era sembrato un vero e proprio interrogatorio:
"Ah, sei davvero molto perspicace, bravo il mio Watson." disse ridacchiando Jane, nascondendo i suoi occhi dietro un ciuffo della sua franga biondo cenere "Non avrei mai creduto che con te sarebbe giunto anche il Generale Massimo, me ne sono accorta solo dopo."
"Questa è una confessione?" rispose Matt guardandola vittorioso.
"Perché non cominci tu?" rispose per le righe la sorella "Sai, è stata davvero la coincidenza più fortunata della mia vita, trovare questa Risorsa."
Jane tirò fuori dal suo zaino una padella nera, che sembrava uguale a tante altre, se non fosse stato per una mezza sfera viola attaccata al manico:
"Accidenti, ha portato la Lama Vendicativa con sé!" pensò Matt preso alla sprovvista.
"Questa Risorsa...rappresenta tutto ciò che ho sempre atteso da tanto tempo, da ben dieci anni: il potere. No, non è stato un caso, e stata lei a trovarmi, e ha solo atteso che io fossi pronta."
"Pronta per cosa?" rispose Matt restando sulle spine.
"Per farti aprire gli occhi una volta per tutte." rispose Jane, che fece trasformare la padella nell'arma vera e propria, avvolta da una tenue nebbiolina violacea, che sembrava aria di tempesta "E' ora che tu sappia la verità."
Matt cominciò a temere che le parole della sorella avessero potuto aprire un lucchetto fragile, che fino ad ora aveva protetto quella parte del suo passato di cui poco ricordava. Quale ricordo la mente di Matt avrà voluto custodire gelosamente per sé?
"Hai dato tu l'inizio a tutto questo. Sei stato TU!" cominciò a sentenziare Jane, che ad ogni istante, sembrava sempre più furente "E' stato circa un mese fa. Ero in casa da sola, come al solito. Non mi faccio abbattere dalla solitudine facilmente, per questo decisi di rovistare tra i vecchi DVD che contengono le interviste del nostro papà."
La ragazzina prese un grosso respiro, e con la collera che le opprimeva il suo triste animo di bimba, pronunciò le sue parole come una sentenza: "Per caso, riuscì a vedere un intervista, che a causa di problemi di ricezione non si vedeva molto bene. Eppure, fratellone, quei pochi istanti mi hanno cambiato dentro."
Perché ho deciso di intraprendere questa avventura? Beh, capisco che voi vi stupiate! In fondo rischio la vita ogni giorno, e ho sacrificato tante cose per arrivare in cima alla gloriosa scala del successo. Ma credetemi, non ho alcun rimpianto!
Vale la pena combattere per il grande amore della tua vita. Vale la pena difendere delle anime che non meritano di essere spazzate via dall'invidia. E soprattutto...vale la pena dare ogni parte di me per proteggere gli occhi color nocciola di due bambini speciali.
Vedete questa cicatrice sul mio petto? Lo so! E' molto profonda, vero? Ah-ah, sapete come me la sono procurata?
Questo è il mio vanto più grande. Questo è il sigillo che dimostra la mia determinazione.
Vedete, c'è un bambino speciale... che è veramente un combina guai, tutto suo padre!
Ci fu un giorno in cui si mise in pericolo. Ma io non lo abbandonai, nemmeno le pallottole mi spaventarono. Ne subirei altre cento, se fosse necessario per salvare gli occhi di quel pasticcione che tanto amo."Quindi...stai dicendo che ha deciso di diventare un guerriero del suo calibro per colpa mia? Per proteggere me?" rispose Matt incredulo.
"E' così Matt...se avesse posseduto la sua Risorsa, nell'episodio che lui stesso ha raccontato, allora non si sarebbe procurato quelle cicatrici. Significa che lui ti fece da scudo pur sapendo che avrebbe potuto morire! Non lo capisci?" disse Jane, cercando di restare calma.
"Lui...fece questo per me?" sussurrò Matt con gli occhi ricolmi di tristezza "Ma quelle ferite...l'avranno quasi ucciso. Eppure lui..."
"Esatto, per una tua stupida bravata, hai completamente cambiato la sua vita. Da quel momento in poi, ha scelto la strada più ardua. Ha scelto di mettersi in gioco solo a causa tua!" rispose Jane, stringendo in pugni.
"Ma prima che papà conquistasse la sua Risorsa, io avevo all'incirca tre anni, forse meno! Non puoi biasimarmi sul serio!"
"Questo a me non importa." rispose Jane pronunciando rapidamente ogni sillaba, carica di nervosismo "Ti rendi conto, che non ho mai visto papà? E' come... è come se tu me l'avessi portato via! Quando vedo le sue foto, le sue interviste...io guardo solo uno sconosciuto. Non provo nulla per lui, capisci?"
"Questa è stata solo una fatalità! Perché rinfangare il passato?" disse Matt con ardore.
"Perché non accetto tutto questo, come del resto non l'hai fatto tu." bisbigliò Jane minacciosa "Non c'è posto per tutti e due. Io non farò i tuoi stessi errori, non metterò in pericolo la mia famiglia e non farò soffrire la mamma, non se lo merita..."
La penna di Matt cominciò a muoversi freneticamente nella tasca di Matt, aveva oramai capito che lo scontro era inevitabile. Il ragazzino strinse in mano la sua Risorsa, mentre la sorella fece poggiare la grande lama dello spadone a terra. In quell'istante, una moltitudine di barriere violacee chiusero il passaggio a chiunque avesse voluto avvicinarsi alla Fontana degli Dei. Erano rimasti soli, l'uno contro l'altra.
Le grandi statue osservarono i due fratelli, che si scrutarono, prima dell'inizio della battaglia.
"Sei sicura di quel che stai facendo? Te ne pentirai." la minacciò Matt sorridendo.
"Ho già deciso. Sono la ragazza più sicura dell'intero Universo!" rispose sprezzante Jane, mentre partì all' attacco.
La ragazzina brandendo la sua Risorsa, nonostante avesse davanti il suo fratellone, non esitò minimamente a scagliarsi contro il fratello. Era perfettamente conscia del fatto che la penna avrebbe impedito al ragazzino di ferirsi seriamente.
Matt, non aspettandosi un assalto così aggressivo da parte della sorella, venne colto dall'indecisione. Fortunatamente i suoi riflessi lo aiutarono ad evitare la grande lama dello spadone prima che fosse troppo tardi, facendolo abbassare all'ultimo momento.
Con una grinta inusuale per una ragazzina della sua età, Jane tentò di infierire sul fratello, che stavolta riuscì a spostarsi lateralmente, rimanendo ancora una volta illeso. La lama della Risorsa impattò contro il suolo, senza procurarsi nemmeno una scheggia.
Matt venne colpito dalla robustezza della Lama Vendicativa, e cominciò a preoccuparsi. Jane passò nuovamente all'offensiva, ma questa volta, Matt decise di tenersi alla larga dalla sorella, cercando di sfuggire alle grinfie della Risorsa.
Fu così che cominciò un bizzarro inseguimento al gatto col topo. Jane non si perse d'animo nemmeno per un istante, mentre il fratello fece di tutto per scampare dalla furia della sorella, in maniera davvero imbarazzante. Il ragazzino si nascose dietro una delle tante statue romane della Fontana, mentre Jane cominciò ad innervosirsi:
"Ma che stai facendo? Prima straparli e poi scappi come un coniglio?!" sbraitò la sorella, prendendosi un attimo per respirare.
La penna continuò a muoversi nella sua mano. Il coraggio lo stava chiamando. Avvertiva quell'eco che arrivava da lontano, quelle parole che lo incitavano a fronteggiare persino il finimondo, pur di esternare la propria audacia. Una forza incommensurabile:
"Non posso voltare le spalle alla mia Risorsa. Sfuggire in questo modo ai pericoli non serve proprio a nulla. Dovrò affrontare quella Lama minacciosa con tutto me stesso." pensò Matt, cercando di farsi coraggio.
Il ragazzino decise di abbandonare il suo nascondiglio, che forse non era altro che una mera illusione, e andò allo scoperto. Strinse forte la penna, che splendeva di un arancione deciso, e pronunciò ad alta voce:
"Avrai la lezione che ti meriti! I bambini immaturi devono restare al loro posto!"
Matt decise di contrattaccare lanciandosi, nonostante una certa riluttanza interiore, contro quella piccola ragazzina dall'aria dolce e spensierata, ma dal temperamento ardente.
Il ragazzino sferrò un gancio deciso, cercando di centrare la sorella sui fianchi, temendo di poterla ferire sul serio. Quando però la sua mano si avvicinò a qualche centimetro dal corpicino di Jane, che nel frattempo non si era mossa, esso sparì, come se si fosse trasformato in sabbia, portata via dal soffio del deserto.
La Lama Vendicativa aveva fatto risucchiare Jane dal suo portale dimensionale, ancora una volta. Esso si richiuse rapidamente, lasciando Matt veramente di stucco, non aveva nemmeno compreso se quello che aveva visto fosse reale o solo un'immagine distorta dalla sua fantasia.
Dopo qualche secondo, immerso in una caotica incertezza, Matt udì la voce di sua sorella alle sue spalle. Appoggiata ad una statua che ritraeva un valoroso gladiatore del passato, Jane fece un ghigno, guardando la perfezione di quella maestosa scultura:
"Dovresti sapere di cosa sono capace, sciocco fratellone." distolse il suo sguardo dalla scultura per guardarlo dritto negli occhi, come per sfidarlo "Ho un potere che la tua patetica Risorsa potrebbe solo invidiare. Non potresti torcermi nemmeno un capello!"
Matt non volle più ascoltare i monologhi della sorella e decise di raggiungerla per tentare di nuovo la sua offensiva. Ma era tutto inutile.
Ogni pugno sferrato da Matt non riusciva nemmeno a sfiorare la ragazzina, che grazie alla Lama Vendicativa, entrava ed usciva dal portale dimensionale sotto il suo controllo. Tutto quello che il ragazzino riusciva ad udire erano delle risatine provocatorie che Jane non riusciva proprio a trattenere, ogni volta che un suo colpo si rivelava inefficace.
Jane decise di ricomparire a qualche metro dal ragazzino, e con un espressione sarcastica, ed incitandolo ad attaccare, esclamò:
"Sono forse troppo sfuggente per te? Eppure non eri tu il prescelto? Non eri tu quello che si è proclamato l'eroe della situazione?" Jane rise mettendosi la mano davanti alla bocca, e Matt perse la sua solita calma.
Il ragazzino punto la sua penna contro la sorella. Non ci fu bisogno di alcun cenno, per ordinare alla penna di lanciare un flusso elettrico verso la nemica.
La Risorsa di Jane fu molto reattiva, e riuscì a risucchiare Jane nel suo piccolo universo prima che la corrente avesse potuto sfiorarle anche uno dei suoi capelli biondo cenere. Matt però, aveva previsto tutto.
Il ragazzino, aspettando che Jane ricomparisse, decise di richiamare a sé tutta l'energia della penna, nonostante sarebbe stato rischioso:
"Non ti permetto di offendere la mia Risorsa. Senza di essa, sarei solo un ragazzino codardo, con la paura per la vita. Ti farò vedere, che insieme possiamo fare qualsiasi cosa!"
La penna emanò una leggera nebbiolina, quasi paresse una nuvola colorata, e la diresse verso il braccio destro di Matt. Il ragazzino sentì un enorme potenza nel suo braccio magrolino, una sensazione quasi travolgente, che lo fece sentire invincibile. Le sue ossa, dal gomito in giù, erano diventate arancioni e si potevano scorgere nonostante fossero sottopelle. La Risorsa aveva reso le ossa del ragazzino così coriacee, che nemmeno un martello pneumatico poteva scalfirle.
Un portale dimensionale a forma circolare si aprì d'improvviso alla sua sinistra. Era arrivato il momento di scaricare tutta quella forza contro il sangue del suo sangue.
Appena Jane uscì dalla sua galassia personale, Matt scagliò tutta la sua forza contro la sua acerrima nemica, urlando per il grande sforzo che dovette compiere. La sorella però, riuscì ad accorgersi del pericolo e a mettere la sua Lama Vendicativa davanti al suo corpo, proteggendosi con la parte dell' arma che fungeva da scudo.
Il pugno di Matt emanò la sua potenza, ma Jane non si mosse dalla sua posizione.
Il ragazzino sentì un leggero bruciore provenire dalle nocche della sua mano, e realizzò solo in quel momento che la sorella era riuscita a spuntarla: Jane aveva evocato una piccola ma efficace barriera di color violetta proprio davanti alla sua Risorsa, impedendo così al fratello di danneggiarla. Matt era riuscito a distruggere la barriera, che spezzandosi come vetro, gli aveva graffiato il dorso della mano, le nocche e l'avambraccio.
La penna non era riuscita ad esercitare la forza necessaria a proteggere il ragazzino, per questo le ferite, nonostante non sanguinassero copiosamente, si facevano sentire:
"Maledetta!" imprecò Matt sempre più furibondo.
"E questo è solo l'inizio. L'inizio di un viaggio che si concluderà con la mia vittoria!" esclamò Jane, prima di scomparire per l'ennesima volta.
Il cielo si fece sereno, dei raggi sole baciarono il campo di battaglia. Matt si guardò attorno coi riflessi pronti, ma non poté rimanere impassibile davanti al gigantesco buco nero che stava apparendo proprio sotto i suoi piedi.
Il ragazzino cercò di fuggire, ma la mano fraterna dell'avversaria gli afferrò una caviglia e lo trascinò giù, nel profondo.
Pochi secondi dopo Matt aprì gli occhi, come se qualcuno lo avesse liberato da uno stato di trance. Dov'era finito? La forza di gravità era svanita...le sue membra, erano così leggere!
Il suo corpo fluttuava in un luogo quasi mistico, avvolto dalle tenebre dello spazio e illuminato solamente da una stella viola, lontana ed irraggiungibile, ma visibile. Il ragazzino poteva respirare, l'aria di quel cielo infinito possedeva un ossigeno puro, che faceva distendere il fiato.
Era quello l'Universo di Jane. Una galassia governata da una semplice ragazzina:
"Non ti piace questo posto?" commentò Jane, che comparve davanti al fratello, ancora stordito "Qui non c'è nulla, eppure è tutto così calmo..."
Matt dentro se stesso, dovette ammettere che la Lama Vendicativa era in grado di compiere miracoli veri e propri. Ma non era quello il momento di arrendersi:
"Tutto questo è spettacolare. Ma non siamo qui solo per ammirare tutto questo. Io e te abbiamo un conto in sospeso." rispose Matt con fermezza.
"Lo so. Ma volevo farti vedere qualcosa di bello, prima di debellarti, caro mio. In questa galassia, sono io che comando." disse Jane sorridendo.
La ragazzina alzò il braccio sinistro e in un attimo, la stella viola che manteneva la galassia in equilibrio cominciò a risplendere minacciosa. I suoi raggi si fecero più forti, e la temperatura cominciò ad aumentare.
Matt si rese conto che la sorella stava facendo alzare la temperatura ad una velocità spropositata; nessun fenomeno naturale sulla Terra era in grado di ricreare quell'effetto.
Jane, difesa dalla sua Risorsa, non venne minimamente toccata dallo sbalzo di temperatura della sua galassia, mentre Matt cominciò a sudare. I tredici gradi iniziali erano diventati ventisei... poi trenta...fino a raggiungere i trentasei gradi centigradi.
Siccome il corpo umano non è abituato a sbalzi di temperatura così drastici, Matt risentì fortemente dei cambiamenti attorno a lui: in breve tempo si sentì debole, con la testa che non smetteva più di girare, pallido ed inerme.
Jane a quel punto, sfruttò il momento senza alcuna pietà. Colpì il fratello con un affondo micidiale; nonostante il ragazzino venne protetto dalla penna, percepì quell'affondo come una miriade di pugni allo stomaco. Era oramai fuori combattimento.
Jane fece aprire un portale che trasportò Matt nuovamente sulla Terra. Il ragazzino era svenuto, la penna era ancora stretta nella sua mano.
La sorella osservò il fratello con un pizzico di compassione, ma cercò di non commuoversi troppo. Avvicinandosi con un passo ricolmo di sicurezza, la sorellina commentò quello che i suoi occhi le mostravano, un fratello ingenuo e incapace di cavarsela da solo:
"Povero piccolo Matt. Sei sempre stato così...fragile. Che razza di fratello maggiore sei tu? Una persona che dimostra soltanto quanto le paure ci rendono vulnerabili." la ragazzina guardò il volto di Matt, che pareva dormisse "No. Non hai mai avuto la stoffa per essere il maggiore tra i due. Non hai davvero nulla da insegnarmi..."
La ragazzina si avvicinò al fratello per sottrargli la sua Risorsa, ma all'improvviso, la penna uscì dalla mano di Matt e cominciò a fluttuare davanti al suo possessore, luminosa come non mai:
"Non opporre resistenza! Sei solo uno strumento alla mercé di un ragazzino come un altro!" esclamò Jane, che col suo spadone, decise di colpire la Risorsa. La penna ricevette un possente fendente, tuttavia non venne nemmeno scheggiata dalla potenza della Lama vendicativa; al contrario, la Risorsa si proiettò contro la ragazzina, che cercò di proteggersi nuovamente con lo scudo posto tra la lama e il manico. Ma questa volta, la penna diede una spinta così forte che riuscì a trascinare Jane per metri, facendola infine ruzzolare a terra.
La penna non smetteva di brillare e Jane non riusciva a spiegarsi il perché.
La fenice era rinata dalle ceneri, ed ora stava bruciando vittoriosa davanti alla presuntuosa ragazzina.
"Perché?! Dovresti essere scarica ormai! Perché la penna non si è ancora arresa?" disse Jane nel totale sgomento del suo animo.
Mentre la luce si faceva sempre più forte, la penna cominciò una lenta, eccezionale mutazione: tutto l'oggetto aumentò la sua dimensione a dismisura, inoltre, ogni sua molecola cominciò a trasformarsi in acciaio durissimo, temprato dal coraggio stesso. Una volta raggiunta la dimensione prevista, il tappo dorato si sfilò dalla punta e si incastrò nella parte opposta della penna, formando l'elsa dell'arma: durante la mutazione, si plasmò un pomolo arancione ornato da venature dorate. La parte del manico invece, aveva delle bende bianche attorno all'impugnatura, che rendevano la Risorsa molto maneggevole.
Dalla punta della penna fuoriuscì una lama lunga ed affilata, di color grigio brillante; essa però non aveva una forma regolare, poiché la punta della spada aveva la forma di una cuspide di freccia. Questa caratteristica faceva intuire facilmente l'oggetto originario da cui proveniva l'arma.
Infine, sopra il manico, si materializzò un rivestimento di un arancione dorato che, ricoprendo parte della lama, diventò di forma triangolare. Dalle superfici più sottili del rivestimento, spuntarono fuori due bellissime e piccole ali bianche di colomba, che cominciarono a muoversi autonomamente. Sulla superfice più larga e spaziosa invece apparirono decorazioni rosse che parevano rubini incastonati.
La Risorsa di Matt di era trasformata in un bellissimo stocco, e le angeliche ali poste sul rivestimento resero la mutazione quasi celestiale:
"Non hai proprio capito niente." disse Matt alzandosi da terra, guardando meravigliato il nuovo aspetto della sua magnifica Risorsa "Sono le nostre debolezze che ci rendono speciali. Chi disprezza le paure degli altri, sta biasimando solo se stesso. Del resto, siamo esseri umani proprio per questo." il ragazzino si avvicinò alla sua Risorsa, accarezzò le ali bianche provenienti dal rivestimento, poi afferrò lo stocco splendente "Un fratello maggiore non deve insegnare ad imporre la propria volontà sugli altri, ma a saperla accettare. Se non sei in grado di capire questo concetto, non diventerai mai una sorella maggiore, Jane."
Jane cominciò a perdere le staffe ancora più di prima. Essendo una ragazzina tremendamente testarda, non volle stare a sentire le argomentazioni del ragazzo:
"Non...non ti sopporto più! Quella tuo fare saccente... credi forse di essere migliore di me?"
"Ne sono sicuro." rispose Matt sfacciato "Ora facciamola finita. Questa volta non avrai vita facile."
I due fratelli si scagliarono l'uno contro l'altra. Le loro lame, collisero violentemente, provocando delle scintille luminose, fiammanti, che riaccesero la grande sfida tra Matt e Jane.
I due ragazzini brandirono le loro Risorse con grande maestria, stocco contro spadone, il duello sembrava davvero infinito. Nessuno dei due riusciva a trovare un varco per poter colpire l'avversario. Sembravano due cavalieri condannati a combattere per l'eternità.
Matt decise di anticipare la sorella, constatando la leggerezza della sua Risorsa trasformata in uno splendido stocco, e tentò un affondo che sembrò impossibile da parare per la ragazzina. Jane fu costretta a sparire di nuovo per non essere sorpresa dall'attacco del fratello, ma questa azione risultò alquanto prevedibile.
Il ragazzino aspettò che la sorella uscisse allo scoperto, e cogliendo l'attimo perfetto, riuscì a colpirle il polso che brandiva la Lama Vendicativa, disarmando l'avversaria e facendo cadere lontano la sua Risorsa. Matt puntò la sua lama contro Jane, che rimase interdetta:
"Arrenditi. E' ora di finirla con questi giochetti." esclamò Matt pavoneggiandosi un po'.
"Non basta così poco, fratellone." rispose la sorella senza alcun indugio.
Matt all'inizio pensò che la risposta di Jane fosse solo un bluff mal riuscito, ma quando si accorse che Lama Vendicativa, fluttuando a qualche metro da lui, lo stava puntando minacciosamente, si dovette ricredere.
La Risorsa di Jane partì all'attacco improvvisamente, mirando al petto di Matt, che non riuscì a schivare la minaccia. La Lama Vendicativa esercito tutto il suo potere, ma fortunatamente il ragazzino riuscì a difendersi in tempo, evocando le particelle luminose che protessero il suo corpo e deviarono la lama della Risorsa. Quando Matt si voltò verso la sorella, ella era già sparita.
Il ragazzino scorse Jane davanti alla fontana, con la Lama Vendicativa tra le mani. I due si guardarono negli occhi ancora una volta. I loro sguardi arsero incessantemente, i loro cuori non smettevano di battere, trepidanti, e le loro Risorse erano entrambe pronte a fare di tutto per i loro possessori:
"Questa storia finisce adesso!" ruggì Jane mentre evocò una barriera a forma di lastra rettangolare violacea davanti a lei:
"Cosa starà architettando adesso? Avrei dovuto approfittare del vantaggio di prima." pensò Matt mentre osservò un portale dimensionale aprirsi proprio davanti alla sua avversaria. Il ragazzino non sapeva cosa lo stava aspettando dietro l'infinito di quella galassia governata da una stella viola.
Un meteorite venne scagliato dalla galassia della Lama vendicativa, e Matt riuscì a schivarlo per miracolo, buttandosi a terra come se fosse stato preso di mira da una vera e propria bomba.
Jane sorrise. Cosa mai poteva fare un semplice ragazzo, per combattere un Universo intero? La ragazzina aveva praticamente la vittoria in tasca, per cui decise di far lanciare altri due meteoriti. Il primo sfiorò il volto di Matt, che avvertì il calore dell'asteroide, sentendosi come una roccia al sole. Il secondo meteorite venne scagliato poco dopo il lancio del primo, e il ragazzino non ebbe il tempo di fare un qualsiasi movimento per evitarlo. Matt decise all'ultimo momento di attivare le particelle splendenti, che rapidamente lo avvolsero come un velo trasparente e luccicante. Sfortunatamente, nemmeno quelle particelle riuscirono ad attutire del tutto un impatto così violento; il ragazzino venne scaraventato ai piedi di una statua del maestoso luogo, a dieci metri di distanza.
Matt riuscì ad alzarsi, ma sapeva di essere allo stremo delle forze. Presto la penna non avrebbe potuto più supportarlo, e questo avrebbe significato una sconfitta che non avrebbe mai accettato, nemmeno in punto di morte.
Il ragazzino dovette appoggiarsi alla sua Risorsa, che in quel momento sembrò il suo bastone della vecchiaia, al fine di restare in piedi in modo stabile. Jane assaporava già la disfatta del fratello:
"Che ostinazione!" si mise a ridere in maniera decisamente teatrale "I tuoi sforzi non serviranno a nulla. Come fratello, non sei nient'altro che un fallimento!"
In quell'istante, Jane aveva abbassato la guardia, e Matt ne approfittò per dare un ordine alla sua Risorsa: il ragazzino, rapido come un fulmine, puntò la sorella con il suo stocco e fece lanciare un flusso di corrente che si ramificò in due. I due flussi di corrente aggirarono la barriera color violetta di Jane, e riuscirono a raggiungerla in meno di un secondo. La forza della corrente fu talmente efficace che riuscì a gettare Jane nella fontana.
Ci furono istanti di interminabile ed eterno silenzio.
"Forse sono riuscito a farla tacere." pensò dentro di se Matt, che affaticato, si mise in ginocchio, guardando la fontana.
Il ragazzino osservò la sua Risorsa. Non si era nemmeno soffermato sul fatto che finalmente, la penna era riuscita a trasformarsi come tutte le altre Risorse. Era stato un gesto che avrebbe consolidato il loro legame, catene indistruttibili fatte di coraggio.
Matt sfiorò quelle ali stanche di combattere, poi, lo stocco ritornò ad essere la semplicissima penna di sempre. Il ragazzino la prese e la mise vicino al petto, poi bisbigliò:
"Senti il mio cuore? Se batte ancora, è solo per merito tuo, mia cara Risorsa. Grazie."
All'improvviso, Matt sentì un rumore strano e si guardò attorno preoccupato: ben dieci aperture dimensionali lo avevano accerchiato; Jane, uscita dalla fontana, tutta bagnata, avanzò verso il fratello barcollando:
"Ho vinto io...ora promettimi che..." Matt vide la sorella svenire, ma riuscì ad acchiapparla in tempo.
Sapeva benissimo che Jane non avrebbe mai accettato di abbracciarlo, vergognosa com'era, soprattutto in pubblico. Tuttavia Matt non riuscì a trattenersi, e la strinse con tutto l'amore che riuscì a provare:
"Piccola Jane...so che hai fatto tutto questo per il nostro bene. So benissimo che non hai mai avuto cattive intenzioni, e che questo è il tuo modo di affrontare i problemi della vita, anche se non lo ammetti mai. Lo so Jane, perché sono il tuo fratellone, e lo sarò sempre."
Quell'abbraccio concluse un combattimento generato dalle grandi emozioni di due piccoli ragazzini, davvero speciali.
Matt, poggiò dolcemente la testa della sorellina sul suo zaino, e diede un occhiata alla Fontana degli Dei: le barriere di Jane avevano attirato alcuni curiosi, che rimasti a guardare lo scontro, ora stavano solo aspettando di conoscere i due ragazzini. Ma la Lama Vendicativa non aveva ancora esaurito la sua energia, nonostante il suo possessore fosse svenuto.
Siccome una Risorsa non obbedisce agli ordini di qualcuno che non sia il possessore, a meno che non sia lui stesso a dare il permesso, non c'era modo di rimuovere quei muri violacei.
Mentre il ragazzino, guardando il cielo sognante, pensava ad un modo per tirarsi fuori dal quella situazione, qualcosa attirò la sua attenzione:
"Sto sognando? Questa sembra polvere...ma è rossa..."
Una strana polverina rossa cominciò a svolazzare nell'aria, tracciando delle scie rettilinee rossastre nel cielo azzurrissimo di quel pomeriggio. D'un tratto, la scia si diresse verso una barriera che rinchiudeva i due fratelli nella Fontana degli Dei, e incredibilmente, riuscì a trapassarla in pochi secondi, distruggendola.
"Siamo liberi!" esclamò Matt ameno. La sua contentezza però durò ben poco, dato che notò il volto di Chester fermare tutti i curiosi che avrebbero voluto conoscere i ragazzini.
A fianco a Chester inoltre, c'era un altra persona, e quando la vide, Matt pensò di essere spacciato:
"Non ci posso credere...mamma?! Questo è l'inizio della fine!" esclamò Matt più scoraggiato che mai.
Chester e Leila portarono via i ragazzini senza farli riconoscere al piccolo pubblico che si era creato poco prima. Fortunatamente, nessuno a parte il Generale e la moglie di Russell venne a conoscenza dell'identità dei "combattenti clandestini", così li definirono alcuni giornali di Calvas.
Ovviamente, quando entrambi i ragazzini si rimisero in sesto, subirono la predica più lunga e più avvilente di sempre; sia Chester che Leila si arrabbiarono non solo per l'atto sconsiderato di quel pomeriggio, ma anche perché, raccontando una sfilza di bugie, avrebbero potuto farsi localizzare dalla Green Soul senza accorgersene.
Come degli spietati giudici di una corte marziale, Leila e il Generale decisero insieme la loro punizione: sequestrarono le loro Risorse per dieci giorni, così evitarono di creare altri guai proprio durante le vacanze Pasquali. Durante questo periodo i due ragazzini non poterono guardare la televisione, non poterono uscire di casa per andare al parco, e nemmeno vedere gli amici al di fuori della scuola. Quasi peggio di una condanna in una cella d'isolamento.
Arrivò il 31 Marzo.
I ragazzini, dopo l'ennesimo giorno di reclusione, si sentivano prigionieri di loro stessi.
Al ritorno da casa però, trovarono Leila e Chester con le loro Risorse. Entrambi sapevano che prima o poi avrebbero dovuto lasciar crescere i due ragazzini, e senza le loro Risorse sarebbe stato molto più difficile. Possederne una era un atto di responsabilità quasi solenne, per questo entrambi decisero di dare una seconda chance ai fratelli:
"Bene, spero che abbiate imparato la lezione." dichiarò Chester con un tono pomposo.
"Matt, Jane, noi siamo una famiglia. So che queste due Risorse vi hanno cambiato la vita, ma non per questo avete il permesso di farvi crescere il naso! Da questo momento in poi, niente più bugie." disse Leila seria.
"Affronteremo questa cosa insieme. Uniti ce la faremo!" esclamò Matt eccitato.
"E non sarete i soli." disse una voce provenire dal corridoio della casa.
Betty, si era svegliata da qualche giorno, e stava guarendo molto in fretta. Nonostante avesse perduto tutti i suoi poteri, avrebbe presto collaborato con ogni mezzo per ricominciare la sua crociata contro i Green Blood.
Un atmosfera finalmente serena si impossessò delle anime di tutti i presenti, forse le speranze non erano ancora del tutto perdute.
Valeva davvero la pena combattere per tutto questo.
Una cosa però, non sarebbe mai cambiata, ovvero l'incredibile curiosità della piccola ragazzina con la treccia biondo cenere:
"Mamma...senti, ma quella strana scia rossa...è stata per caso opera tua?"
"Eh?" rispose Leila all'istante "Non so di cosa stai parlando..."
E questa è solo l'inizio dell'avventura di Matt!
Edited by Poirot's apprentice - 1/5/2013, 18:59