Detective Conan Forum

Matt e la Penna. Il mistero del muro di fuoco., Volevo condividere un racconto a cui tengo davvero!

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view post Posted on 25/5/2014, 21:58     +1   +1   -1
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Black Lady

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Bene ^^ Allora ci impegneremo entrambi XD
 
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view post Posted on 30/5/2014, 11:42     +1   -1
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10.2 Un Drago che Uccide


Non ci fu bisogno del Mercurio di turno, e per Matt tutto ciò fu un grande sollievo. Non gli piaceva dare le brutte notizie, tanto meno quelle disastrose. Quasi temeva la condanna capitale ogni qualvolta doveva annunciare la cattiva novella al proprio regno.
La bestia sputafuoco era su tutti i notiziari. Ripreso dalle telecamere o semplicemente raccontato, non importava come venisse presentato, ma solo quanta distruzione stesse portando con sé.
Migliaia di proiettili erano rimasti sconfitti davanti alle sue potenti zampe, subito dopo aver fallito miseramente la loro missione. Con l’arrivo dell’artiglieria pesante, il Drago decise di ritirarsi nella Foresta Cinerea: più che una ritirata strategica sembrò un gesto di compassione per le decine di vittime che aveva carbonizzato con pochi sospiri.
Tutta la Nuova Alleanza guardava attraverso uno schermo ciò che il drago aveva donato agli abitanti di Pervas:
un fiume di cenere, accompagnato dalla paura di lasciare il mondo presto, troppo presto.
Nessuno si azzardò a dire una parola, nemmeno quando Leila di punto in bianco uscì dalla stanza, rifiutandosi di vedere quello scempio. Vedere le fiamme dell’inferno attraverso quello scatolone inanimato le fece riesumare ricordi che credeva oramai seppelliti, sotto cumuli di tempo.
Pervas era completamente nel panico. La gente scappava, urlava e faceva le valigie, in un caotico vagabondaggio che sembrava prevedere l’inevitabile. In una stanzetta buia dell’ospedale, in cui la O.A.G era rimasta ipnotizzata dallo scenario che il Drago era riuscito a provocare, cominciò a crescere il timore di dover affrontare un mostro fuori dal comune. Un ospite inaspettato interruppe quella stasi:
«Generale!» gridò Matt, correndo immediatamente da una delle sue bizzarre figure di riferimento.
«Ciao Matt, e ciao anche a tutti voi.» le sillabe di Chester erano spente, quasi senza voce.
«Stai per caso cercando Leila?» chiese Miriam con tono apprensivo «Si trova nella stanza qui accanto, assieme a Loretta.»
«Non si preoccupi, io cercavo proprio voi.» rispose sempre pacato, fin troppo servizievole.
La giovane Jane si volle accertare delle persone che eroicamente avevano tentato di fermare la furia del Drago.
«Non mi dica che i soldati che stavano facendo la guardia ora sono…»
«Venticinque, Jane. Venticinque. Ci saranno altre venticinque fosse che sarò costretto a scavare.» la rabbia che fuoriuscì da tutti i pori del ragazzo fecero quasi pentire la ragazzina, per una probabile domanda inopportuna «Ma grazie per esserti interessata, Jane.»
«Ma adesso com’è la situazione là fuori? Siamo in pericolo? Dobbiamo fuggire?» chiese Wesley, cercando di sfumare il discorso precedente.
«La città sta per essere evacuata in questi istanti, stiamo approfittando dell’insolita ritirata del nostro amichetto a quattro zampe.» Chester cercava disperatamente di non guardare nessuno negli occhi, la vergogna che provava era come una scritta a caratteri cubitali incisa sulle nerissime pupille «E’ un buon momento per scappare. Se aspettate potreste non essere così fortunati.»
«Aspetta un secondo!» lo interruppe un Matt più irritabile del solito «Me ne rendo conto perfino io…quel Drago tornerà alla carica! Chi lo affronterà quando deciderà di friggere tutta la città?»
«Non voglio mettere in pericolo la vita dei miei sottoposti. Lo affronteremo io e Loretta.»
Quando c’era da esprimere la sua contrarietà, Jane era sempre la prima a farsi avanti.
«Ma siete impazziti?! Come farete a sconfiggere quella…qualunque cosa sia?! Nessuno vuole che vi sacrifichiate!»
«Dobbiamo tentare, poiché la Green Soul ha pensato anche a questo. Avremmo chiamato ulteriori rinforzi, se un orda di Green Blood -esattamente nello stesso momento in cui il Drago è spuntato dalla tana- non fosse comparsa dal nulla nei campi di battaglia di Riterloo. Hanno teso una veloce imboscata alle nostre truppe, e in questo momento sono loro ad aver bisogno di aiuto. Così facendo, la Green Soul è riuscita ad isolare sia noi, che loro.» sembrava che Chester dovesse fare un altro passo per raggiungere il proprio cappio.
«Ma… non credo che…» il Generale fiutò subito la conclusione della frase di Jane.
«Non verrete, potrebbe uccidervi prima ancora che ve ne accorgereste. Come se non avessimo capito che si tratta di un Green Blood!» Matt si rese conto che la scoperta fatta poco prima non era poi così eccezionale.
«Quindi…non c’è nulla che noi possiamo fare.» il ragazzino con la penna sembrava aver l’anima strappata.
«Mi dispiace dirtelo, ma è così.» fu senza pietà.
«Odio…sentir pronunciare quelle parole.» rispose Matt, rabbioso, cercando di evitare lo scontro a fuoco con gli occhi di Chester «Questa impotenza…io la ODIO!» il ragazzino decise di separarsi dal gruppo, dirigendosi in una stanza dove avrebbe potuto rimanere da solo.
Era comprensibile. Quelle parole erano state pronunciate dal mondo intero tredici anni prima.

Nel contempo, l’agile Green Killer era ritornato alla tana del Drago a tempi da record. Di fronte ad una caverna senza vita, il ragazzo ruppe ogni silenzio, e con i suoi rumorosi scarponi fece traballare le pareti come pelli di tamburo. Raggiunse rapidamente la stanza del rituale sventato. Il corpo senza vita del Drago Quarantasette era ancora li.
Con un immensa compassione, donata ad una bestia mastodontica freddata dalla vendetta, Green Killer cominciò ad osservare il luogo meticolosamente.
«Ci deve essere la prova di ciò che penso, non c’è altra spiegazione. Deve esserci!» ripeté in continuazione.
Il passamontagna roteava in cerca di risposte, finché Green Killer capì che c’era una sola cosa da fare. Il costo sarebbe stato altissimo, ma non c’era tempo da perdere.
Il cacciatore si avvicinò al Drago dormiente, si tolse il guanto di pelle nera che solitamente avvolgeva la sua mano destra, e con la delicatezza con la quale si tocca un neonato, sfiorò la pancia della creatura. Ebbe una sensazione emozionante, come se la vita avesse potuto scorrere attraverso la sua mano nuda. Ne era sicuro.
«Lei…ha partorito un cucciolo, incredibile…» come ben sapeva, pochi secondi dopo il contatto, il corpo del Drago cominciò a pietrificarsi, fino a che non si dissolse in polvere biancastra, che avvolse Green Killer come un tripudio di farfalle «No, non è stato ucciso. Sarebbe stato stupido da parte sua non servirsi di un potere tanto grande. Quel cucciolo è da qualche parte li dentro, dentro quella bestia disumana.»
Si rimise rapidamente il guanto, non c’era bisogno di esporsi ulteriormente all’aria gelida della grotta. Green Killer si voltò, ed afferrò la sua Risorsa con prontezza. Un balzo e qualche sferzata.
«Non ci dimenticheremo del tuo sacrificio.» pensò con rispetto il ragazzo. Alle sue spalle un semplice ma glorioso epitaffio si ergeva sulla parete rocciosa, dove prima il drago era rimasto appoggiato.

Thank you, Eternal Dragon

Il titolo di Draghi “Eternal” veniva conferito a tutte le specie conosciute che si erano avvalse di gesti eroici e altruisti, al fine di salvare la vita di ogni singolo umano. I primi quattro Draghi facevano parte di questa categoria. Era detti eterni, perché nessuno li avrebbe dimenticati.
«Ed ora è meglio che mi sbrighi, il cucciolo di Drago non deve essere ucciso!»

Tempo di levare le tende. Mentre gli istinti del Drago Green Blood sembravano apparentemente domati, toccava evacuare tutti i pazienti dell’ospedale di Pervas. L’O.A.G in ascesa del momento sarebbe stata accompagnata verso un luogo sicuro assieme a quell’ondata di civili. Era tutto pronto.
Il Generale Massimo vigilava tutta l’avanzata, e il Drago non si udiva. L’esodo fu silenzioso quanto deprimente, almeno fino a quando Chester non si accorse di un dettaglio, proprio ai confini della città:
«Jane! Dov’è tuo fratello?» cercò di tenere a bada la voce, per non far insospettire i civili.
«Non lo so!» rispose acida «Non mi accerto mica se mi gironzoli attorno!»
«Dimmi che non sei scappato, maledettissima testa di rapa…» commentò il Generale Massimo, tornando indietro di corsa, lestamente.
Il ragazzino era ancora in ospedale. Non aveva tanta voglia di morire tra le grinfie di un ferocissimo Drago. Sfortunatamente, poco prima della chiamata del Generale, un improvviso attacco di nausea lo costrinse ai servizi igienici del primo piano. Stomaco fragilissimo il ragazzino, soprattutto quando la tensione gli scombussolava le viscere.
La sua pelle era pallida, ancor più di quel candido biancore che solitamente lo colorava con armonia; non si era nemmeno accorto che nel giro di mezz’ora, il palazzo si era svuotato completamente, salvo qualche paziente sotto i ferri nelle sale operatorie. Sembrava essere così al sicuro, ma non sapeva che delle mura possono risultare semplici e fragili fogli di carta, al cospetto di un Drago possente. Lo stesso essere che stava architettando qualcosa: osservato dal satellite appartenente alla Forze Armate di Gracalm, la focosa belva sembrava si stesse esercitando per i prossimi giochi Olimpici. Correva per la superficie fatta di terra ingrigita, e cercava di sbattere le sue ali timorose. L’esercito si rese conto che il Green Blood stava pian piano prendendo confidenza con le sue membra piene di scaglie. Ma c’era di peggio.
Nonostante fosse lontanissimo dallo stabilimento dove Matt si era rifugiato, il Drago sembrava stesse fissando proprio l’ospedale.

Prese una decisione. Più forte di una mandria di tori scatenati, il Drago Green Blood decise di tornare alla carica, per riavvicinarsi alla sottile linea che lo separava dalla vote umane. I soldati incaricati da Chester però, non ci fecero più beffare da quella furia.
Appena gli occhi del satellite fecero rispecchiare le intenzioni del Green Blood, dalla città spuntarono tre mortai alti all’incirca quattro metri, nerastri e puntati tutti verso la medesima direzione. Sputarono dalle loro canne una moltitudine di piccole bombe, che al contatto col terreno si rivelarono efficaci composti chimici. Lacrimogeni e fumogeni raggiunsero il bersaglio, e fermarono il Drago prima che potesse uscire dall’arena che Jess aveva creato.
Matt uscì dai bagni del primo piano, decisamente provato, ed incappò immediatamente in un Generale Massimo davvero furibondo:
«Che diavolo stai facendo?! Matt ti giuro che questa me la…» non ci fu bisogno di grande acume per capire in che stato il ragazzino dalle occhiaie pronunciate si trovasse «Ti…sei sentito male?»
«Può dirlo forte…» rispose il moribondo, con una voce arida «Credevo che il mal di mare non potesse funzionare anche sulla terraferma, ma in questo momento potrei…cambiare idea…» si appoggiò ad un saldo muro, che funse da bastone della vecchiaia.
Un boato fece comprendere ad entrambi che qualcosa stava andando storto, i mortai stavano intonando una melodia esplosiva, mentre i soldati accompagnavano con un coro di ordini ogni colpo sparato.

«Sta tentando di tornare, e da quello che mi stanno comunicando, è come se il Drago avesse sganciato i pesi…da dove l’ha presa tutta quella velocità?!» all’idea di aver fatto un errore madornale, il Generale ebbe un momento di panico interiore, che avrebbe potuto comportare tante vittime come prezzo «Abbiamo poco tempo Matt! Ho ordinato di rallentare il Green Blood nel caso avesse tentato di tornare, ma non potranno tenerlo a bada per molto, se continuerà a velocizzare le sue zampe!»
«Non può perdere tempo con me quando a poca distanza dalla città si trova quell’orrenda bestia!» quella frase decisa fece comprendere a Chester quanto la situazione gli stesse sfuggendo di mano, così come il suo smarrimento.
«Se dirigo l’evacuazione della città in questi istanti, inevitabilmente le mie truppe verrebbero spazzate via appena il Drago raggiungerebbe la città. Ma se non lo faccio, rischio di coinvolgere i civili nella battaglia, il che è molto peggio…ma…» nella sua mente c’erano voci discordanti che gli sussurravano nelle orecchie, tutte nel medesimo tempo «Non posso lasciare che i miei soldati si sacrifichino uno ad uno, contro un avversario per loro indomabile…ci sono già state fin troppe vittime…»
Chester si voltò verso Matt, con un aria riconoscente.
«Per una volta hai ragione.»
«Ma che bel complimento…la prossima volta si risparmi.» rispose Matt sarcastico.
«Ma questa volta… potrebbe essere molto più importante delle altre. Non ci sono alternative. Vado io.»
«No, non lo faccia!» gridò Matt, senza nemmeno tentare d’inseguirlo.
Il Drago era scatenato, e tra il fumo nero portatogli dal vento alleato si stava arrabbiando ancora di più. Sputava fiammate incandescenti alla cieca, distruggendo ogni strascico di vegetazione incenerita. Era riuscito ad avanzare di qualche metro, e se fosse riuscito a raggiungere interamente gli alberi della Foresta Cinerea, colpirlo coi lacrimogeni sarebbe stato tempo sprecato.
«Loretta, occupati tu dell’ evacuazione, ci penserò io a rallentarlo.» comunicò il Generale tramite walkman, al suo Tenente preferito.
«Devo pure annuire?» non fu molto professionale, ma era fin troppo contrariata per nasconderlo «La gente ha bisogno di te, tutti noi abbiamo bisogno di te. Sia per vincere questa battaglia, sia per amministrare la pace. Non voglio che tu ti perda nella strada dell’eroismo.»
«Dovrò solo rallentarlo, e poi batterò in ritirata.» non crebbe molto alle sue parole, ma non ci rimuginò su.
Chester ordinò a tutto le truppe nei pressi del fiume di ritirarsi, e dopo aver raggiunto la sponda più lontana del corso d’acqua, davanti a lui non era rimasta altro che desolazione.
Si diresse rapidamente verso la terra di nessuno che una ragazza ferita dall’amore aveva generato.
La città era alle sue spalle, ed il fumo nero che imprigionava la bestia cominciò a diradarsi. Nuovamente il Drago osservò da lontano l’ospedale. Lo sentiva, sentiva che era proprio li che Matt si stava rintanando.
Appena vide Chester , con una maschera antigas pronto a sbarrargli, cominciò a scatenarsi.

Una lingua di fuoco venne diretta contro il viso del Generale. Una fiammata leggera, quasi con una parte del fiato trattenuta, mirata a colpire il nemico con maggiore precisione. Chester però durante i combattimenti era una gazzella, ed inarcando la schiena all’indietro riuscì a non farsi arrostire. Il calore che provò sulla pelle fu asfissiante, e dopo che i lacrimogeni si diradarono, decise di togliersi quella sensazione da camera ardente che la maschera antigas gli provocava.
Il Generale estrasse il suo coltellaccio, il teschio era pronto a giocare. Evitando una fiammata dietro l’altra, buttandosi a terra praticamente in ogni occasione, Chester si approssimò alla creatura al momento giusto; un taglio netto alla gola avrebbe dovuto sortire il suo letale effetto, ma questo privilegio gli fu negato.
Le scaglie che ricoprivano il drago, dalla prima all’ultima, aumentarono la loro temperatura nel lasso di qualche secondo con una impossibile reazione chimica, facendo diventare il coriaceo corpo di Drago inavvicinabile. Il Generale si accorse in tempo dell’inganno, ma si trovò faccia a faccia con un lanciafiamme carico, pronto ad ardere ogni cosa.
L’istinto gli diede una mano. Facendo un balzo sovraumano, atterrò sul muso del Drago, che fu il trampolino di lancio per un salto più lungo e sicuro, lontano dalle ali incandescenti e dalla gola diabolica della bestia.
Il Generale Massimo ebbe una strana sensazione, e si guardò con urgenza le suole dei suoi scarponi verde militare: la plastica delle suole aveva retto a malapena il calore che avevano abbracciato, ci mancò poco che non diventassero un colabrodo. Per buona sorte il contatto fulmineo impedì che Chester rimanesse a piedi nudi.
«Non posso nemmeno avvicinarmi! Come faccio a prendere tempo senza nemmeno toccarlo? Forse, l’unica alternativa…»
Il Drago cominciò un'altra corsa scellerata, calpestando e bruciando qualsiasi cosa avesse incontrato. Chester però non si mosse dalla sua posizione, poiché indietreggiare in quel momento significava stendere un tappeto rosso al suo avversario, diretto verso i civili più indifesi.
All’improvviso, si udì una voce, forse nemmeno reale:
«Segmentis Murum!»
«Peter?!» gridò il Generale, decisamente irritato. Si accorse ben presto che tutta la Nuova alleanza l’aveva raggiunto silenziosamente.
Mentre il Drago si concentrava sul Generale, Enigma aveva steso la sua pergamena orizzontalmente, facendola sciogliere per metri e metri. Una retta perfetta che permise di scagliare l’innovativo incantesimo del ragazzo dalle iridi fucsia chiaro: la crosta terrestre venne evocata dal piccolo mago, innalzandosi al cielo fino a raggiungere l’altezza di un palazzo di otto piani. Una parete perfettamente levigata, un armatura vincente.
Grazie alla forza della pura magia, posseduta ragazzino che si nascondeva dietro un paio d’occhiali da sole ingombranti, il Drago si ritrovò davanti ad una Muraglia Cinese in miniatura. L’unico modo per sorpassarla sarebbe stato aggirare la struttura, ma questa avrebbe dato a Chester un enorme vantaggio.
Il sortilegio fu efficacissimo, ma prosciugante. Peter non riuscì a reggersi in piedi dal secondo successivo alla sua invocazione magica, il fratello adottivo si occupò di lui in pochi istanti, reggendogli cautamente la testa, in quel momento un vero e proprio macigno.
«Mi occuperò io del dormiglione.»
«Fermi tutti! Un secondo solo! Aspettate!» strepitò il Generale, vedendo la sua autorità ridursi ad una mosca quasi insignificante «Non lascerò che vi mettiate in pericolo, tornate tutti indietro immediatamente!»
«Mamma mia ha detto come ci comporteremo. Ci divideremo in piccoli gruppi, aspettandoti dietro questo muro roccioso. Nel caso riuscisse ad aggirare la fortezza, noi ci saremo! Non saper volare, non avrà posto dove rifugiarsi, e sarà lei a combatterlo senza indugi!» gli stava già crescendo il naso.
«E aspetterete soltanto che io mi distragga, facendomi scappare la bestia. In questo modo sareste “costretti “ ad affrontarla, non è così?» Matt guardò da un'altra parte.
«Certo che no…ma che le viene in mente?!» scoperto il suo arcano, Matt dovette recitare «So per certo che lei non si farà sfuggire il Green Blood, potrei scommetterci!»
Il Generale alle spalle aveva una fortezza impossibile da scalare, in un modo o nell’altro avrebbe dovuto accettare la proposta della Nuova Alleanza, che l’avrebbe supportato, impedendo al Drago di compiere una fuga fatale.
Tutte le pedine si posizionarono ai propri posti.
I due gladiatori avevano affinato le armi, sembrava mancasse l’annuncio che avrebbe decretato l’inizio della carneficina. All’improvviso, qualcuno decise di fare un entrata a sorpresa, rompendo quel silenzio e quella concentrazione di cui Chester aveva tanto bisogno.
«Il cacciatore di taglie!» esclamò il Generale, mentre Green Killer, con qualche manovra acrobatica, raggiunse il Generale Massimo senza farsi acchiappare dalla mastodontica creatura «Alla prossima insubordinazione mi licenzio!» esclamò ironico, o forse no?
«Togliendo il piccolissimo dettaglio che io non ricevo ordini da lei…sono venuto qui per comunicarle una cosa di estrema importanza.» in quel momento, come se il Drago avesse drizzato le sue antenne, una fiammata partì dalla sua gola infernale, costringendo i due bersagli a lanciarsi a terra.
Si rialzarono all’istante. Chester sapeva che i proiettili comuni avevano l’effetto di un bieco ronzio -al cospetto del fiero Drago Green Blood- ma decise di distrarre l’avversario e distrarsi, per alleviare la sua fame d’interesse. Sparò un intero caricatore verso un bersaglio facile quanto immortale, mentre i bossoli danzarono sotto le zampe del Drago, il Generale ebbe il tempo di respirare:
«Puoi dirmelo in fretta! Sai, ho una città da proteggere!»
«Quello non è un Green Blood, si tratta di una Sintesi Arcana!» riuscì a sbalordire Chester solo con la forza delle parole, prima che un'altra fiammata riuscisse a sfiorarli, lasciando un braciere vicino ai loro piedi.
Green Killer si accorse immediatamente di non essere stato abbastanza reattivo, il suo impermeabile preferito aveva preso fuoco, e fu costretto a gettarlo a terra per evitare d’indossare un abito da cinquecento gradi.
«Una Sintesi Arcana...» pensò il Generale «E’ un sortilegio maligno, che distrugge la natura della materia stessa, costringendo perfino degli esseri viventi ad unirsi in qualcosa che spesso si rivela un abominio. Il sortilegio ha una grande probabilità di fallire, è tremendamente instabile. Che fonte di potere è riuscita a generare la Green Soul?!» un'altra fiammata, altro passo indietro. Durante quel rovente confronto, i due giovani non si erano resi conto di essersi inesorabilmente avvicinati alla possente parete magica di Peter.

«Devo provare quella tecnica…nonostante sia piuttosto imbarazzante...non c’è altra via…»pensò dubbioso il Generale dal pizzetto spelacchiato. Green Killer sembrò leggergli nel pensiero.
«Non lo dobbiamo uccidere. Lo sa questo?»
«Il mondo è pieno di saputelli…» commentò a bassa voce, prima di rispondere «Me ne rendo conto. Se uccidiamo la bestia di fronte a noi, anche il cucciolo di Drago che presumo sia sopravvissuto a Jess perirà, assieme all’entità con cui è stato riunito.»
Il cacciatore di taglie sfiorò col tallone la muraglia, unica difesa della città. Non potevano più indietreggiare.
«Generale!» gridò come se fosse stato lui a dare gli ordini.
«Attacchiamo con tutti noi stessi! ORA!» il Drago lanciò la sua fiammata, ma questa volta i due guerrieri si aspettarono l’offensiva, e fu molto più facile aggirarla spostandosi in direzioni opposte.
Il Green Blood nemmeno si accorse di due lame silenti, di lega indistruttibile, veloci e scattanti, che si infransero con inaudita violenza sul suo muso. Non riuscivano nemmeno a perforarlo, ma quelle percosse di certo potevano paragonarsi ad una palla di cannone ben assestata. Per la prima volta fu la creatura a fare un passo indietro.
Il cacciatore di mostri volle superarsi, giusto per avere la sicurezza che il Drago dalla vampata facile non si avvicinasse troppo, in fondo ciò che era divenuto cenere era il suo impermeabile preferito:
«Falcon’s Whip!» gridò, riuscendo a darsi anche un tono da gentiluomo nella foga del momento.
Ancora una volta, il pomolo a forma d’aquila resuscitò, ma questa volta il suo fardello era decisamente più elastico: una frusta spinata grigiastra, era questo il suo dono. L’arma era composta da una miriade di fasce d’acciaio indistruttibile intrecciate l’una con l’altra. Con un verso d’immolazione, il falco ritornò freddo come l’acciaio, concludendo nell’ennesima trasformazione. Si appiattì come se la gravità avesse vinto corpo e pensieri, divenendo una lama affilatissima, estremità ultima di una frusta che nemmeno il re dei domatori avrebbe potuto maneggiare.
Green Killer fece roteare rapidamente la sua doppia arma. Katana Soshu da una parte, frusta d’acciaio dall’altra, il doppio volto di due forze, capaci di donare facilmente la fine. Un violentissimo schiocco ustionò le scaglie del Drago, che colpito al collo, per un attimo perse la facoltà di respirare. Un altro zampa che indietreggiò, una minuscola vittoria da celebrare. Eppure, ciò che rimaneva di un Deep Green malvagio quanto impressionante, assieme ad un essenza purissima, scovabile solo nella carne di un Drago, non avrebbe mai permesso a due individui di domare tutta la sua ferocia.
Un ruggito valse più di mille parole, che come mille schiaffi in faccia fecero ammutolire i due combattenti: il Drago sembrava aver seguito un corso accelerato di volo, nel lasso di pochi secondi. Una volta fuori dal suo guscio, libero tra le nuvole, la sua temerarietà sarebbe stata ben diversa.
«Se spicca il volo potrebbe scavalcare la nostra unica struttura portante!» gridò il Generale, cercando di assaltare quelle ali che avrebbero potuto cambiare la faccia della battaglia.
Il Green Blood riuscì a librarsi a qualche metro da terra prima che Chester riuscisse a raggiungerlo, ma ben presto, si rese conto che i cieli in cui si era tuffato non erano sereni come si aspettava.
Jane, Matt e Wesley si erano catapultati sul tetto del mondo, poggiando i piedi sulla cima della grande muraglia, munita di una balconata che stranamente non era stata citata dal giovane ragazzino.
«Ti pentirai persino di avere le ali…comincia la caccia all’anatra!» esclamò Jane, piuttosto altezzosa.
«Possibile che devi pronunciare la tua frase ad effetto?! L’unico effetto che riesci a creare è il baccano!» quelle parole facevano irritare il fratello quanto la pelle a contatto con le ortiche.
«Io ho dalla mia parte un intero Universo, e mi posso permettere di dire ciò che voglio. Inoltre questa posizione sopraelevata mi rende giustizia…sembro un imperatrice!»
«Certo, l’unico modo che hai per sentirti sopra gli altri è su un piedistallo, visto che sei l’imperatrice delle gnome antipatiche!» fu uno spillo conficcato nel cervello di una ragazzina poco paziente. Fortunatamente Wesley cercò di chetare il diavolo e l’acquasanta, o forse fu solo la forza della paura.
«Il Drago…si sta avvicinando!» balbettò un Wesley intimorito.
I due fratelli strillarono all’unisono, poi l’imperatrice cominciò ad evocare una moltitudine di aperture dimensionali, che non solo protessero i tre piccoli scalatori, ma contrattaccarono con una pioggia di asteroidi roventi. Chester non fu molto contento di aver realizzato l’inganno da parte del marmocchio per eccellenza, ma decise di terminare l’astio con un’occhiataccia che Matt non dimenticò facilmente.

Il Green Blood fu costretto a deviare la sua ascesa. Stava ancora collaudando le sue ali, perciò la belva decise di ritornare al livello dell’ardente suolo che faticosamente aveva generato. La sua ingenuità gli costò un’altra violentissima frustata, da parte di un Green Killer particolarmente a suo agio.
La belva rotolò a terra come la preda di una caccia già conclusa, forse era tutto fumo quello che con le sue scaglie si contorceva dal dolore, o forse la parte di Jess in quella simbiosi forzata doveva ancora vedere la luce.
Senza nemmeno rimettersi sulle zampe, il Drago spalancò la bocca al massimo dell’ampiezza, ma questa volta la sua gola si colorò di un verde acceso. Poteva un verde inferno competere col regno del Diavolo? Fu semplice scoprirlo.
Un raggio fiammante verdognolo venne scagliato con tutto il fiato, sembrava quasi aver sbagliato mira, centrando in pieno il muro magico al posto di due bersagli più facili e fragili. Spalancando gli occhi, Green Killer si voltò, e si accorse che una dolorosa crepa era stata inflitta ad una muraglia non più così stabile. La creatura leggendaria era riuscita a fondere la roccia, che ancora fiammeggiava di verde, disciolta come lava rovente.
«Un avvertimento…» rifletté il Generale, attento allo sguardo giallastro del Drago «Sembra che sia consapevole di poter distruggere lo scudo di Peter, ma ce l’ha voluto dimostrare, poiché alla prossima fiatata il bersaglio saremo noi…» sentendo degli strepiti, si rese conto che i tre ragazzini si trovavano nei guai: lo scossone dell’ultima fiammata, aveva fatto tremare di paura l’intera struttura, facendo perdere l’equilibrio a Jane, retta soltanto da Matt e Wesley, alla mercé della gravità.
Il Green Blood non poteva farsi sfuggire un’esca tanto prelibata, inerme, aggrappata con le unghie al suo amo.
«Forza dobbiamo tirarla su!» gridò Matt, preoccupato.
«Non capisco perché la mia Risorsa non ci stia aiutando!» commentò la ragazzina, cercando la Spada Vendicativa con lo sguardo. Non sapeva che la Spada Vendicativa riposava alle spalle dei suoi unici sostenitori, stanca dopo aver scatenato le forze dell’Universo. Aveva decisamente esagerato.
Un lampo color erba partì dai bassifondi, e dalla cima della montagna, Wesley se ne accorse immediatamente.
Mentre i due fratelli pensarono di esser già passati a miglior vita, il biondino fece incendiare la sua Risorsa rapidamente, generando un giavellotto di pregevole fattura.
Non fu una scelta casuale. Col tempo il secchione aveva compreso che, sfruttando gli strumenti sportivi che appartenevano a particolari discipline Olimpioniche, il potere della sua Risorsa raggiungeva il massimo livello.
Un fiume di nebulosa forza biancastra invase il giavellotto, che venne scagliato contro la fiammata letale.
Le due energie di scontrarono violentemente, e nonostante la Risorsa riuscì a far dissolvere le fiamme, le sue forze vennero completamente azzerate. Il giavellotto cadde fino ai piedi del Generale Massimo, e tramutandosi nuovamente nella solita pallina di gomma, non si mosse.
Non era finita. Un’ altra fiammata partì in direzione di Matt, che sembrava il bersaglio primario.

La Spada Vendicativa si riprese in tempo. Al momento giusto, un enorme apertura dimensionale inghiottì il fuoco verde acceso, prima che sfiorasse i tre malcapitati ragazzini.
La collera del Drago si fece sentire, e decise di sfogarla contro l’unica cosa che avrebbe potuto racchiudere Pervas in una corteccia materna e protettiva.
Un foro della grandezza di un pachiderma si disegnò sul triste quadro roccioso, cosa che mise immediatamente in allerta Miriam e Leila, dall’altra parte della parete.
«La Sintesi Arcana sta funzionando al di sopra di ogni aspettativa.» commentò un Green Killer esterrefatto «Ogni minuto che passa, la loro simbiosi è sempre più inscindibile. Se un componente è il Drago, l’altro sarà sicuramente lei…Jess. Sta riuscendo a scavare nelle potenzialità del piccolo Drago, per poterle sfruttare a proprio vantaggio.»
«Se non lo fermiamo subito, diventerà sempre più forte, fino a quando non rimarrà nemmeno una briciola di noi.» fece eco il Generale, poco fiducioso.
Mentre i tre ragazzini fuggirono dalla loro pericolosa balconata -grazie all'ultimo sforzo di Jane- la grande muraglia sembrò perdere consistenza, quasi volesse ascendere ad una forma superiore: la polvere. Collassò con la velocità con cui si era retta con prepotenza davanti ad una bestia superiore.
Cercando di approfittare del trambusto che la struttura emanò durante il suo grido disperato, il Drago tentò goffamente di avvicinarsi alla città, ma due aquile scarlatte lo colpirono istantaneamente sul muso, giusto al suo primo movimento.
«So che ci sei…so che sei li dentro Jess. Lo sento.» Leila fece sentire la sua coraggiosa voce «Perché non te la prendi con me, con la persona che ti ha inflitto il dolore della sconfitta?»
Il Green Blood ringhiò violentemente, quasi per esprimere la rabbia che a parole in quel momento non poteva in alcun modo comunicare. O probabilmente era solo la Sintesi Arcana che in quel momento tirava le fila di quella marionetta a forma di Drago.
«Fate andar via i ragazzi, hanno corso anche fin troppi pericoli. Oltretutto le Risorse di Jane e Wesley non sono più in grado di proteggerli.» disse Loretta, spuntando dal nulla, con una voce da fata turchina.
«Tenente! Cosa ci fa qui?! Non mi dica che…le evacuazioni sono già state portate a termine!» fu tutto ciò che riuscì a biascicare una Miriam confusa, anch’ella accorsa ad aiutare il Generale Massimo e Green Killer.
«Al contrario, le cose andranno per le lunghe, anche perché la gente è nel panico e fa di testa propria! Rendono la situazione più arzigogolata che mai!»
«E allora perché ci ha raggiunta?» chiese una Leila più curiosa che sospettosa.
«Perché io ed Enigma abbiamo avuto un idea migliore, ma è davvero molto rischiosa per chiunque sarà designato come capro espiatorio…»
Data le nuvole agitate, gli ordini errati, e la terribile pressione che insieme pulsavano nel cranio di Chester, un idea fresca da parte del suo collega preferito sarebbe stata ben accetta. Una gioiosa pioggia dopo la siccità. Oltre a ciò, il potere sconfinato del ragazzino incappucciato poteva permettere una varietà di piani infiniti.
«Sono pronto ad aprirmi alle sue idee, ma nel frattempo chi terrà a bada il Drago?» esclamò Chester, cercando di non farsi udire nemmeno dalla sua ombra.
Continuando a mantenere la balestra puntata verso il Drago, con un rapido cenno della testa, Leila si offrì volontaria. D’altronde, come poteva far si che altre fiamme divampassero ancora, permettendo loro di bruciare altre famiglie consumandole totalmente? Ovviamente, l’offerta di Leila comportava due persone al prezzo di una, dato che Miriam l’avrebbe seguita in capo al mondo pur di aiutarla.
«Vuoti il sacco, Tenente.» concluse il Generale.
Loretta respirò dolcemente nell’orecchio di Chester, il quale si stupì del piano da mettere in gioco.
«Non ci credo…ma come ha fatto?!»
 
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daniel holmes
view post Posted on 30/5/2014, 20:01     +1   -1




oddio, questo drago è, è, è...POTENTISSIMO. simbiosis armonia arvuum arvorum poter dragum ascioglit!!! non funziona, allora...affidiamoci a Loretta, e che Dio ce la mandi buona!
 
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view post Posted on 31/5/2014, 18:50     +1   -1
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Beh, metti insieme una "mostressa" temibile ed un cucciolo di Drago...è una buona ricetta no? xD
Riponi la fiducia solo su Loretta, o è una preferenza? :)
 
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daniel holmes
view post Posted on 31/5/2014, 21:46     +1   -1




no, solo perchè il mio incantesimo non ha funzionato. Comunque, qui ci vuole un altro drago, ma buono. ps: ti andrebbe di leggere la mia fic? il titolo lo trovi in firma. buonanotte!
 
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view post Posted on 4/6/2014, 16:39     +1   -1
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Ok... Un capitolo l'ho recuperato ^^
Ti scongiuro non andare avanti senza di me... Stare dietro ai tuoi lunghi capitoli per me è davvero dura XD
Io intanto ti prometto che ne leggerò un'altro entro la settimana, poi se li leggo entrambi ancora meglio...
Commento tutto alla fine poi ^^
 
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view post Posted on 5/6/2014, 16:47     +1   -1
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Black Lady

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Finitoooooooo
Mamma mia che fatica XD
Comunque io adoro questa ff, te l'ho sempre detto ;)
Spero proprio di vedere Matt attivo in questa battaglia, adoro lui e la sua penna/stocco... E voglio verdelli combattere fianco a fianco ^^
 
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daniel holmes
view post Posted on 5/6/2014, 18:38     +1   -1




CITAZIONE (kiaretta_scrittrice92 @ 5/6/2014, 17:47) 
Finitoooooooo
Mamma mia che fatica XD
Comunque io adoro questa ff, te l'ho sempre detto ;)
Spero proprio di vedere Matt attivo in questa battaglia, adoro lui e la sua penna/stocco... E voglio verdelli combattere fianco a fianco ^^

quoto :lol: ;)
 
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view post Posted on 14/6/2014, 09:32     +1   -1
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Scusate l'enorme ritardo nel rispondere (Psicologia...vattene via!) e vi ringrazio per i commenti! :)
In questo momento sto leggendo la fic di Kiaretta, poi passerò a quella di Gabriel e poi a quella di Daniel (ma quale link devo cliccare?) e infine altre ancora xD

Ma scriverò anche, perché la lotta contro il Drago è appena cominciata!
 
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daniel holmes
view post Posted on 14/6/2014, 11:56     +1   -1




CITAZIONE (Poirot's wolf @ 14/6/2014, 10:32) 
Scusate l'enorme ritardo nel rispondere (Psicologia...vattene via!) e vi ringrazio per i commenti! :)
In questo momento sto leggendo la fic di Kiaretta, poi passerò a quella di Gabriel e poi a quella di Daniel (ma quale link devo cliccare?) e infine altre ancora xD

Ma scriverò anche, perché la lotta contro il Drago è appena cominciata!

Niente link, non so farlo, ho messo solo il titolo in firma
 
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view post Posted on 3/7/2014, 18:03     +1   -1
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Scusate il ritardooooo (causa Matematica!) spero che gli sviluppi vi piacciano! :)
10.3 Leggenda


Il Drago non riusciva ad uscire dall’arena che lui stesso aveva designato, relegato da carceri invisibili fatte solo di paura. Leila stava impegnando tutta la sua concentrazione, e ogni qualvolta il Drago tentava di svolazzare fuori da quell’area, la donna evocava la “Collision of Anger”, arrecando non pochi grattacapi ad una belva ancora troppo impacciata per essere definita leggendaria. Anche Miriam riusciva a distrarre sufficientemente il Drago, grazie alla sua straordinaria rapidità e agli aculei silenziosi che poteva far scagliare alla sua Risorsa Multipla. Indubbiamente il primo round sembrava essere stato conquistato.
Nel contempo Enigma si era tuffato in un buffo dejà vu. Era seduto a terra, gambe incrociate. Esattamente nello stesso punto dove il giorno prima aveva passato gran parte del suo tempo in somma meditazione.
Arrivò il momento di mostrare cosa un piccolo maestro di sigilli fosse capace di fare. A fianco a lui, Green Killer teneva stretto un foglio di carta fumante, appena stampata.
«Sortilegi su Internet, questa è buona…posso dire addio ai bei vecchi tempo dove regnavano tomi impolverati e gole rinsecchite.» commentò il cacciatore, quasi divertito dalla situazione.
«Ho finito, tocca a te.» Enigma diede il suo ultimo schizzo ad un sigillo vagamente familiare, esattamente lo stesso che Jess aveva utilizzato per isolare la Foresta Cinerea dal resto del mondo. Lo aveva inciso con le sue unghie affilate nei minimi dettagli, non ci fu nemmeno bisogno di prendere una matita in mano.
«Bene…tocca a me…» rispose un po’ amareggiato Green Killer «Peccato solo che io sia l’unico con qualche incantesimo alle spalle, in grado di poter leggere questa robaccia senza brutte sorprese.»
Il passamontagna parlante cominciò ad enunciare con grande precisione una serie di parole, già udite dai calmi venti di una Pervas quasi deserta.
All’improvviso, davanti al ponte caduto apparve qualcosa. Tornarono le lancette di un tempo indimenticato. Green Killer stava per isolare nuovamente l’area delle foglie e delle ceneri.

Davanti al Drago Green Blood, tre persone, posizionate a poca distanza una dall’altra, erano armate con le loro Risorse, pronte a fare un valzer con la morte. La dama dalle iridi cremisi sembrava impaziente, mentre l’affascinante e minuta compagnia di viaggio stava riscaldando i suoi muscoli scattanti. Un energia nebulosa nerastra circondava il coltellaccio di Chester, ed il teschio finalmente era tornato a sorridere: sapeva che da quel momento in poi non era concessa alcuna limitazione. O tutto o niente.
Dall’alto, in groppa ad un classico elicottero militare, il Tenente faceva da vedetta ai tre cavalieri, fissando il Drago attraverso le sue lenti congelate.
Il Green Blood aveva capito di essere in trappola, e arrestò immediatamente la sua smania di sangue facile. C’erano quattro prede volontarie che non aspettavano altro che farsi uccidere. Con respiro calmo, posò i suoi zamponi a terra, e cominciò a studiare i nemici.
«Nessun uomo è riuscito a stare in compagnia di un Drago per più di cinque secondi.» Miriam voleva fare la guastafeste, ma in fondo cercava solo di restare coi piedi per terra «Cosa ci dice che saremo in grado di compiere l’impresa, acquisendo il titolo di ammazzadraghi?»
«Nulla! Ovviamente questa è una pescata al buio, signorina.» rispose Chester, ridendo «Ma è troppo, troppo allettante…»
«Esatto.» lo appoggiò Leila «Se riuscissimo nell’impresa… pensa alla faccia della Green Soul quando capirà.» solo allora il caschetto corvino realizzò in cosa consisteva il trofeo di quella battaglia impossibile.
«Quando capirà che le cose stanno cambiando una volta per tutte…»

Il Drago volle dare il via alla competizione, esattamente come accade alle Olimpiadi: sono le fiamme che hanno sempre la prima parola. Le lingue di fuoco infinite vennero facilmente lette in anticipo dai tre combattenti a terra, e vennero così private di qualcosa da poter carbonizzare. La bestia alata allora decise di concentrare i suoi sforzi verso l’elicottero che stava sorvolando l’area.
Quando Loretta vide una colonna di fuoco raggiungerla con una fame ardente, sfoderò le sue glaciali abilità: la fiammata, inviata con poca amichevolezza da parte del Drago, si fermò a pochi metri dal bersaglio. Sembrava che il fuoco avesse paura di quella freddissima donna, ma in realtà era l’invisibile bora proveniente dai suoi occhi a congelare istantaneamente ogni lingua di fuoco. L’inerzia composta dalle due forze opposte venne rotta dallo stesso Tenente, che staccando una delle lenti della sua Risorsa, pronunciò:
«Lentille de Glace!» un veloce battito di palpebre, permise a Loretta di generare una lastra di ghiaccio della stessa forma della lente rimossa. Uno scudo di ghiaccio rettangolare dallo spessore e dimensioni crescenti, riuscì perfettamente a bloccare il fiume di fiamme provenienti dalla gola del Drago. Infine, la difesa si trasformò in attacco, nel momento in cui quel pezzo d’iceberg si infranse sul muso della belva, costretta a ripiegare verso un bersaglio più facile.
La bestia alata non ebbe il tempo di tirare un fiammante sospiro di sollievo, poiché due aquile scarlatte e agguerrite incrociarono le loro ali a poca distanza dalla sua imponente stazza. L’onda d’urto silenziosa fu un vero pugno in faccia per l’anomala creatura, che con un gemito raggelante, espresse la scoperta del dolore, pur sopportabile. Una sensazione che cominciò immediatamente a detestare.
«E’ in difficoltà, dobbiamo insistere!» gridò Miriam, annunciando la sua carica al Generale Massimo, che decise d’affiancarla.
L’avanzata dei due rapidi alfieri non fu per niente avventata, valutata la situazione della scacchiera con attenzione. Nonostante ciò, si resero conto che un potere leggendario può spazzare via ogni pezzo senza troppo ritegno: Miriam e Chester era quasi riusciti a raggiungere la belva, quando quest’ultima cominciò a battere le ali con forza, senza ambire al cielo. Dei terribili soffi di vento frenarono l’avanzata dei due, che fecero di tutto per rimanere coi piedi inchiodati a terra, tra folate violente e tempeste di polvere.
«Questo è il Talento che Jess ha utilizzato contro di me!» realizzò Leila, in balia del vento che le scompigliava la lunga chioma «Eppure, perché quest’aria mi sembra così…pesante?»
Tra incessanti nuvoloni sabbiosi, la miccia si accese. Incredibilmente, le folate emanate dal Drago cominciarono ad incendiarsi, generando fiamme danzanti e imprevedibili, dirette come uno stormo di rapaci verso le due prede più vicine.
«Indietro, tornate indietro!» gridò Leila, in quel momento diabolico.
Miriam si inginocchiò, ponendo tutto il peso sulle proprie gambe. La Risorsa Multipla, in quel momento attuò la sua rapida rinascita dalle ceneri di stoffa, divenendo un paio di scarpe da jogging all’ultima moda. Grazie alle sue nuove calzature, la piccola donna riuscì a fare uno salto improvviso che le permise di evitare l’abbraccio del fuoco. Chester non fu altrettanto fortunato.
Il Generale Massimo venne investito in pieno dall’aria rovente, che lo scaraventò lontano dal cospetto della creatura. Nonostante due lingue di fuoco, appostate sulle sue spalle come parassiti, stessero tentando di lacerargli la carne, il Generale si alzò da terra sopportando il supplizio. Cercò di allontanarsi per non essere preso nuovamente di mira, e si accasciò giusto qualche metro più avanti, per poi rotolarsi tra la morbida terra che stava calpestando.
Mentre Leila si precipitò da Chester –la quale non ci pensò due volte prima d’inondare il malcapitato con cumuli di terriccio- pur di riuscire nel suo intento disperato. Scavando senza pala, immergendo le unghie nella terra come solo una talpa sapeva fare, la donna riuscì a spegnere in pochi secondi la sofferenza del compagno.
Nel contempo, Miriam era ancora sotto attacco.
Aveva come inseguitori venti turbati quanto ardenti, perciò fu costretta a dare sfoggio a tutto il suo repertorio. Ecco che l’arte atletica venne alla luce: compiendo prima una rotolata in corsa, poi un salto dall’altezza disumana, che venne decorato con qualche avvitamento, riuscì ad evitare le fiamme anche a mezz’aria. Un atterraggio perfetto le impedì di finire dritta nella fornace dove il Drago avrebbe voluto spedirla senza troppo ritegno.
Nessuno avrebbe applaudito né giudicato il suo gesto atletico. Chester era ancora a terra proprio davanti a Leila, e non si muoveva.

Ignorando le roventi attenzioni del Drago, Leila e Miriam accolsero con la loro preoccupata presenza un Chester dall’aria malconcia. La sua uniforme era rimasta bruciacchiata, la pelle del viso aveva acquisito una leggera sfumatura nerastra, e i suoi occhiali erano stranamente opachi. Fortunatamente la sua Risorsa aveva impedito al suo corpo di sviluppare ustioni molto serie, tuttavia sopportare le fiamme divora carni senza emanare una voce non era un impresa da tutti.
«Forse il dolore gli ha provocato uno shock, ma non è in pericolo di vita.» affermò Leila, fiera delle sue conoscenze.
«Piano…hai così tanta voglia di farmi l’autopsia?» con una voce strozzata, smorzata da denti che ancora si stringevano in un bianco abbraccio, Chester volle mettere in chiaro che ci voleva ben altro per eliminarlo.
«E tu la prossima volta cerca di spegnerti da solo!» replicò Leila, con un sorrisetto vivace.
«Il Drago non aspetterà che mi riprenda del tutto, andate a sistemarlo, tra qualche minuto mi unisco alla mattanza.»
«Sicuro di stare bene? Sembri cotto a puntino, pronto per essere servito a tavola.» il tocco acidulo di Miriam non si fece attendere.
«Grazie…davvero.» replicò il Generale, alzandosi rapidamente e togliendosi la polvere di dosso «Non mi allontanerò dal campo di battaglia, prendetela come una ritirata strategica.»
Il Drago continuava a sbuffare, un toro inferocito davanti ai combattenti dai drappi rossi. Sembrava quasi che stesse sorridendo, dietro quelle fauci che ambivano solo un rosso. Quello vitale.

I giovani membri della Nuova Alleanza si erano adunati nel palazzo più alto di Pervas, per tentare di osservare come la battaglia stava procedendo senza il loro aiuto. Sfortunatamente per loro un misero quarto piano era il meglio di cui potevano disporre, a malapena si intravedevano le ali di quella minaccia plasmata come un Drago.
Matt stava appoggiando le sue apprensive mani su una balconata di pietra, quasi tremanti. Cercava di proiettare i suoi occhi nocciola verso l’orizzonte, verso un luogo lontano ma vicino, dove in gioco c’erano futuri davvero essenziali. Le sue preoccupazioni però, non fecero che aumentare, quando la sorella lo sorprese mostrando una risatina infantile. Era un brutto segno.
«Si…?»
«Wesley me l’ha detto.»
«Detto cosa?» deglutì due volte, le mani tra i capelli.
«Andiamo, smettila di fare il misterioso. Perché non rivelare una cosa così…divertente?»
«Maledetta!» pensò tra sé e sé «Le sarà bastato qualche sguardo languido per farlo abbindolare, ecco due esempi di persone a cui non si rivelano i segreti!»
«Riguarda per caso la sferzata esplosiva che ho utilizzato davanti a…»
«Ma quale sferzata!» replicò Jane, ansiosa di vuotare il sacco «E’ tutta una farsa! Hai semplicemente mimato i colpi di spada, celando il fatto che dalla punta della tua spada, hai lanciato qualcosa, non è vero?»
«Accidenti a te Wesley, comprendo questo mondo fin troppo, per i miei gusti!» rifletté Matt, che completamente smascherato, svelò il suo diabolico trucco «Quell’esplosione non è farina del mio sacco, va bene! Ma di certo non potevo scagliarlo così avventatamente!»
«Scagliare cosa?»
«Ho scoperto da poco che la mia Risorsa può generare un liquido molto simile alla nitroglicerina.» agli occhi spalancati di Jane, Matt sentì il dovere di spiegarsi meglio «Mamma ha detto che la composizione è molto simile a quella sostanza, che esplode se esposta al sole o se agitata. Nel mio caso io posso decidere di far esplodere il liquido come e quando voglio.»
«Sei proprio un furfante! Volevi far credere a tutti che fosse stato merito della tua forza! Sarà uno scoop perfetto per la Nuova Alleanza!» ridacchiò senza alcun ritegno «Mi immagino il titolo in prima pagina: Matt, il dinamitardo!»
La ragazzina lasciò il ragazzino da solo, con tutto il suo disappunto. Ma a lui questo non importava. La sua Risorsa l’aveva premiato con un potere immenso, la sua riconoscenza era infinita.
Tirò fuori la penna, che splendente, volteggiò davanti al suo naso giusto prima di pasticciarglielo.
«Ci rimettiamo a fare i dispetti?» sorrise il ragazzino, mentre la penna, puntata verso il suo Nord, sembrava volergli dire qualcosa, qualcosa di spaventoso.
«Ma che…che cos’è quella cupola grigiastra che circonda il campo di battaglia?!» La sua memoria a breve termine collegò i cavi giusti, e la conclusione lo fece rabbrividire «Devo assolutamente avvisarli del pericolo!»

«Maledizione! Possibile che in piena città non ci sia segnale?» Matt picchiettava furiosamente il touch screen del suo modernissimo apparecchio, ma il segnale sembrava essere troppo timido per uscire allo scoperto. Non restava altro che portare la lettera in persona.
«Ma…dove diavolo stai andando?!» strepitò la sorellina adorata, vedendo un fulmine vestito di rosso sfrecciare verso le strade deserte di Pervas.
«Te lo spiego quando torno!» rispose rapido e conciso.
«Che razza di idiota!» commentò Jane, che decise di inseguire il sangue del suo sangue, spadone alla mano «Ma si! Andiamo a farci arrostire da un Drago sputa fuoco! Non avevo altro da fare!»
Il sortilegio che Green Killer stava recitando con cura, articolando ogni sillaba con estrema precisione, era quasi al completo. Nessuno si accorse che un piccoletto incappucciato, armato di una penna e tanto coraggio, stava avanzando ad una velocità troppo sostenuta per potersi fermare. Una locomotiva senza alcuna stazione, che non si accennò a frenare nemmeno quando Green Killer ripeté le stesse fatidiche e ultime parole di Jess.
Con la coda dell’occhio Green Killer avvertì la presenza di Matt, ma qualcosa, dentro di lui, gli disse di non fermare la sua avanzata. Forse un eccesso di fiducia? Oramai la decisione era stata presa.
Matt dribblò sia il cacciatore che l’esperto di sigilli con una facilità davvero aberrante. Ancora una volta, avvalendosi della sua Risorsa alata, riuscì a superare il confine pochi secondi prima che un vortice di vetro trasparente sigillasse tutta l’area. Una pioggia di pezzetti di vetro si unificarono alle spalle del ragazzino, con lo sconcerto di Enigma e Jane, la quale si infranse rovinosamente contro la barriera appena generata.
Entrambi vollero spiegazioni e in fretta:
«Ma che…che cosa è successo?» disse Jane, decisamente frastornata dopo la capocciata subita. Green Killer fece finta di nulla, simulando perfino di non conoscere il fuggitivo di fronte a lui.
«Matt…che razza di idiota.» commentò Enigma, riconoscendo la sua Risorsa alata «Abbiamo manie di protagonismo?»
«Scusatemi, scusatemi tanto.» il ragazzino si tolse il cappuccio e si girò rapidamente, scuotendo la sua chioma ribelle. Il suo sorrisetto innocente splendeva sul suo viso. «Avrei cercato di fermarvi, se il sortilegio non fosse già stato compiuto. O se ci fosse stato segnale!»
«Ragazzino!» Green Killer odiava l’irresponsabilità, e una finta dimostrazione era quel che ci voleva per distogliere i suoi veri pensieri «Ti rendi conto che abbiamo sigillato tutta l’area boschiva che confina con Pervas? Ti rendi conto che non puoi tornare indietro?»
«Non ho sorpassato il vostro posto di blocco senza un motivo. Non me ne starò fermo qui solo perché sarei al sicuro. Le persone che ci stanno difendendo in questo momento devono essere allertate!» rispose Matt, facendo una corsetta sul posto, evidenziando la sua impazienza.
«Ha ragione, non c’è campo.» concluse Green Killer, alzando al cielo il suo cellulare, «E’ una coincidenza sospetta. Se ti stiamo rubando del tempo, non esitare a correre verso di loro.» la decisione del cacciatore non fu condivisa da Enigma e dalla sorella, ma d’altronde c’era ben poco da fare. Era Matt quello che aveva lo scettro del potere in quel momento.
Il ragazzino sorrise, sembrava che le idee di Green Killer e le sue si fossero intese perfettamente. Matt non avrebbe deluso quella fiducia, non se lo sarebbe mai perdonato.

«Stiamo vincendo! Cioè, stiamo vincendo, non è vero?» domandò Miriam alla sua amica di sempre, dopo l’ennesimo colpo incassato dal Drago, che proprio non riusciva ad acciuffare due prede davvero troppo prelibate.
«Non possiamo farci troppe domande, finché riusciremo a percuotere questa bestia, dobbiamo approfittare di ogni piccolo spiraglio che ci offre.» rispose concisa la collega, scagliando a più non posso i suoi dardi verso un Drago apparentemente domato. Qualcosa però, aleggiava sulle loro teste, come un aura di morte che aspetta soltanto di sporcare la sua falce di sangue.
Ad ogni passo, Matt era sempre più vicino, ma oramai le fosse erano già state scavate, mancava solo una leggera spintarella verso il sottosuolo per completare l’opera silenziosa del Drago. Finalmente, Loretta si accorse di un dettaglio insolito:
«Quella bestia sta incassando colpo su colpo…ma perché non reagisce sputando fuoco? E’ la sua arma migliore!» pensierosa, si mise la mano sul mento, frugando nel disordinato guazzabuglio della sua testa. Venne preceduta dall’ultimo fiato di un ragazzino quasi senza voce.
«State attenti! Farà saltare tutto in aria!»
«Oh, no…e se questa leggera polvere fosse…polvere nera?» realizzò Loretta, seguendo il ragionamento calzante del suo pupillo. Ben presto, si rese conto che anche l’aria attorno all’elicottero sembrava essere invasa da minuscole particelle nerastre. Esattamente come l’arena da battaglia dove Leila e Miriam si stavano abilmente destreggiando.
Mentre Miriam rimase sconcertata, Leila osservò la gola del Drago, che cominciò ad illuminarsi da candela, fino ad una torcia fiammante. L’ordigno suicida era pronto per essere innescato, e i quattro pilastri di Pervas, assieme al messaggero della sventura, mostrarono le spalle ad un pericolo davvero troppo grande.
Fu il Big Bang. L’elicottero ricevette uno scossone equivalente ad un vento tempestoso, che costrinse Loretta ad aggrapparsi saldamente a qualsiasi appiglio, per non cadere direttamente all’inferno. I quattro paladini rimasti a terra dovettero lanciarsi a terra, mentre il fuoco scoppiettava per tutta l’arena polverosa. L’orchestra fiammante stava facendo udire i suoi fortissimi tamburi, creando una cortina fumogena che celò il destino del Drago kamikaze.
«State tutti bene?» chiese Leila, scampata come gli altri ad una strage pirotecnica.
«Ha silenziosamente emesso dal naso la polvere esplosiva per farci saltare in aria…sicuramente è una bestia intelligente.» commentò Miriam, che cercò di togliersi tutta la terra che l’aveva amorevolmente coperta d’attenzione.
«Tipico di Jess, la maestria di qualsiasi cosa abbia a che fare con il calore ed il fuoco.» commentò la donna dalle iridi cremisi.
D’istinto, i quattro guardarono verso l’alto alla ricerca della macchina volante, unico sostegno di una Loretta altrimenti perduta nel vuoto.
Quello che videro fu l’elicottero che girando su se stesso precipitò proprio davanti ai loro occhi, tant’è che dovettero nuovamente disperdersi come un gregge disperato. L’ammasso di ferraglia si schiantò al suolo, e quando l’elica sfiorò il terreno si disintegrò in una moltitudine di schegge in preda alla follia.
Subito dopo lo schianto, Chester si precipitò verso quell’accozzaglia d’acciaio in cerca del pilota e del suo Tenente prediletto. Una ricerca che sperava di non portare a termine.
«Non ci sono…qui dentro non ci sono.» tirò un grosso sospiro di sollievo, e uscendo rapidamente dalla gabbia arrugginita, notò dei penetranti graffi incisi sopra il rivestimento esterno del velivolo.
«Il Drago ha approfittato del fumo per volare verso la nostra direzione, per porteci abbattere con qualche zampata diretta nel posto giusto al momento giusto. Prima di cadere ho congelato le sue ali, per impedirgli di scappare.» Loretta gli illuminò le idee, e anche l’animo, sbucando alle sue spalle come se nulla fosse.
«Loretta! Ehm, volevo dire…Tenente Generale! Sono felice che se la sia cavata egregiamente!» esclamò Chester, accennando solamente un abbraccio che non sarebbe stato molto professionale.
«Beh, sia io che il pilota, che ora si sta dirigendo al sicuro, dobbiamo ringraziare una certa Risorsa…» la donna tirò fuori lo stocco di Matt, che l’aveva raggiunta in cielo offrendole un appiglio scomodo, ma vitale. I due soldati avevano stretto le bende attaccate al manico della Risorsa con tutta la loro forza, pur di non precipitare al suolo ingloriosamente.
Vedendo che il suo intervento aveva salvato delle vite, Matt si sentì leggero come una piuma. Gli sembrò di udire la voce di Jess che pian piano, come un eco lontano, stava svanendo dalla sua percezione.
«Inutile…forse. Se salvare anche solo una vita consisterà nel diventare un pessimo guerriero, allora sono pronto a pagarne il prezzo…proprio come dicevi tu…papà.» pensò commosso, e con una fiducia ritrovata. Ricevette gli elogi dei più grandi, strapazzato come un cucciolo da tutti, tranne che dal Generale, che sembrava distratto.
Il Drago era ricomparso fiero sul campo di battaglia, e sembrava soddisfatto di aver distrutto il velivolo che tanto l’opprimeva; le sue ali si erano quasi del tutto scongelate, mancava poco al suo prossimo volo. Chester lo fissò con un volto neutrale, i suoi occhi erano profondamente diversi dal solito, profondi come la notte.
Iridi, pupille e tutto il resto. C’era solo nera oscurità. La reazione di Matt fu alquanto prevedibile:
«Aiuto! Il Generale è posseduto!» gridò il ragazzino, quasi in cerca di un esorcista improvvisato.
«State tranquilli, è tutto sotto controllo.» lo rassicurò Loretta, con un serena e ottimista «Credo che il Generale sia pronto per il suo concerto!»
Il Tenente Generale immerse la sua mano destra nella tasca interna della sua elegante giacca militare, e tirò fuori un oggetto che nessuno si sarebbe mai aspettato: un lettore MP3, inserito e collegato ad una piccola cassa sonora biancastra, di forma rettangolare.
Chester lasciò cadere a terra la sua Risorsa, in modo che la lama puntasse verso l’alto, e che il pomolo plasmato come un teschio non restasse capovolto in alcun modo. In pochi secondi, i lumi rossi negli occhi del mucchietto d’ossa sogghignarono, ed improvvisamente, dalla terra emersero delle braccia scheletrite, proprio accanto al teschio.
Uno scheletro nerissimo, munito delle sue duecentosei ossa fu il risultato della riesumazione finale, con la Risorsa di Chester nella veste del volto senza pelle, apice di una creatura terrificante.
«Ditemi che è incubo! Uno scheletro?!» la tremarella di Matt era talmente evidente, che perfino un cieco si sarebbe accorto del suo insensato timore.
La Risorsa con una nuova fattezza fece una risata quasi satanica, voltandosi di scatto verso Matt solo con l’intento d’impaurirlo. Missione compiuta!
Il ragazzino saltò quasi in braccio alla madre, che non apprezzò il gesto del suo figlio più fifone. Successivamente, lo scheletro emanò una nebbia sinistra nerastra dalle sue ossute falangi, fino a che una chitarra fatta di ossa biancastre non apparve nelle sue mani.
Il Generale fece un cenno con le dita, mostrando solamente il pollice, e Loretta fece partire immediatamente la prima traccia. Nonostante la dimensione della cassa stereo, il volume era semplicemente assordante. La famiglia Wolfram e Miriam parvero disorientati e frastornati dalle chitarre pesanti e dal ritmo frenetico della batteria. Ed era solo un silenzioso preludio.
Lo scheletro compì il primo, grezzo accordo di una chitarra pesantissima. Chester, gridando in stile growl, emanò la sua vendetta:
«Black…METAL!» pronunciato quell’ordine, la Risorsa cominciò a suonare ogni accordo col massimo della precisione, e ad ogni nota, una nebbia nerastra avvolgeva Chester in un abbraccio tenebroso.
Il Drago non stette a guardare. Come ferito nell’orgoglio, afferrò un albero fragile e lo scagliò con violenza, per far terminare in anticipo lo spettacolo. Fu allora che il Generale decise di scatenarsi: nessuno riuscì a vedere lo scatto fulmineo che introdusse la folle corsa di Chester, la quale terminò alle spalle del Drago. Durante il rapido percorso, il tronco che tentò di bloccare il Generale venne fatto in mille pezzettini, tagliati con precisione.
«Crescent… METAL!» gridò con la stessa tonalità di prima, e le mani stranamente sporche di sangue. Un attimo dopo, le ali della belva si squarciarono come carta bruciata, e il dolore coprì ogni musica.

«Forse ha esagerato, meglio concluderla qui.» affermò decisa Loretta, che fece interrompere immediatamente il brano da metallaro che avevo coinvolto il campo di battaglia. Allo stop della musica, la Risorsa tornò istantaneamente un mucchio confuso di ossa inanimate, che scomparvero tutte eccetto il teschio. Chester sembrò tornare un autentico essere umano.
«Come è andata?» chiese, con la gola molto secca.
«Non si ricorda cosa ha fatto?» chiese Matt, indicando al Generale il Drago Green Blood, che si era sdraiato a terra sconfitto, come una tartaruga con la pancia all’insù.
«E’ una tecnica rischiosa, in cui la mia mente è talmente infusa di energia da lasciar perdere tutto il resto. La maggior parte delle volte, memoria compresa.» tossì leggermente, l’ultimo urlo aveva reso arido il suo palato «Ed è imbarazzante perché gli ordini li devo urlare a quel modo! E per giunta, se non sono intonato la mia Risorsa se la prende!»
L’intero gruppo si avvicinò alla leggendaria figura privata della sua libertà nel cielo.
«Allora…è finita?» chiese Miriam, perplessa.
«Le ferite che riesco a provocare a mani nude hanno effetti lievemente corrosivi sui tessuti, fatte appositamente per donare un “Ouch!” ad ogni occasione.» sorrise, orgoglioso di sé «Mentre si crogiolerà per la sofferenza, Loretta lo congelerà, in modo da poterlo trasportare da un mago esperto. La Sintesi Arcana verrà spezz…»
Non riuscì a concludere onorevolmente la sua arringa. Qualcosa fece compiere ben più di un passo indietro ai cinque combattenti:
«Le scaglie… no, non è possibile!» Chester non si era mai sentito così impotente in tutta la sua vita.
Era l’effetto di un camaleonte troppo cresciuto. Ogni scaglia acquistò una nuova lucentezza, e si colorò d’argento. Le corna cominciarono a scaldarsi, fino a che un flusso elettrico circolare non cominciò a roteare attorno a quelle armi di distruzione. Un ulteriore mutazione poteva significare una cosa sola.
«La loro Sintesi si sta intensificando, Jess sta tirando fuori la vera essenza del Drago Quarantasette! Il suo autentico potere!» Matt non poté non spaventarsi, sentendo pronunciare quelle parole da una Loretta intimorita quando lui.
«Non abbiamo fatto in tempo…non ci credo!» ringhiò il suo superiore.
«Che significa tutto ciò?!» domandò lo sfortunato ragazzino dalle occhiaie esagerate.
«Significa che più Drago e Green Blood si amalgamano in una cosa sola, più il risultato diventa manipolabile dall’essenza dominante. Ecco il motivo per cui non ha ucciso il cucciolo. Se la Green Soul avesse compiuto la Sintesi Arcana utilizzando la madre del cucciolo, sicuramente il Drago si sarebbe ribellato, rendendogli la vita difficile. Ma cosa può fare un cucciolo appena venuto al mondo?» strinse i pugni, sottolineando quanta malignità ci fosse dietro la creazione della creatura a cui aveva spezzato le ali «In questo momento la nostra amica farà di tutto per prosciugare ogni goccia di potere a sua disposizione!»
Tornando sulle sue zampe, il Drago, oramai coperto da un manto argentato, emanò il suo grido di battaglia.
«Dobbiamo fermarlo!» grido il Generale, che diede l’input giusto a Leila e Miriam.
Aquile e aculei viaggiarono verso il loro obiettivo, ma il Drago sembrò non volersi nemmeno spostare; in poco tempo, le sagge motivazioni della belva fecero accapponare la pelle alle due coraggiose attaccanti.
Nemmeno una punta e nemmeno un becco riuscirono a sfiorale una singola scaglia, a causa di un invisibile campo elettrificato che circondava la creatura leggendaria. Prima ancora del contatto ogni proiettile venne investito da una violenta scarica improvvisa.
Toccò al Drago tentare il suo touché, e bastò un solo respiro polveroso che investì tutta l’area di fronte a lui, un epidemia che avrebbe condannato chiunque l’avesse contratta.
«Polvere?! Non sarà esplosiva?!» gridò Matt, allontanandosi dalle fiatate ignote.
Leila e Miriam, che si erano avvicinate avventatamente, venne investite dalla polvere accecante. L’istante dopo, una scossa proveniente dal nulla le fece cadere quasi carbonizzate, entrambe esanimi. Su di loro si erano avventate le energie di un temporale, in un colpo solo.
«Mamma! Miriam!» gridò Matt, sconcertato.
«Polvere d’argento!» pensò Loretta, preoccupata «Il metallo che di per sé è il migliore conduttore esistente in natura. Proprio come la leggenda di sessanta anni fa, il Drago Quarantasette...è tornato tra noi.»

Dite le vostre preghiere, umani.
E’ davvero la mia opera migliore, forse insuperabile.
Questo Drago non può essere abbattuto, una leggenda, la vostra leggenda, non può essere sconfitta.
E’ immortale, nelle sue fattezze e nelle storie che voi umani narrate per secoli.
Finirete in pasto ai fulmini saettanti. Una scossa che farà capire a tutto il mondo che l’unico impero di questo mondo…sono io!


Edited by Poirot's wolf - 24/8/2014, 14:38
 
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daniel holmes
view post Posted on 3/7/2014, 19:25     +1   -1




Non ho parole... è tutto talmente stupendamente narrato che non posso fare a meno di rimanere sorpreso ad ogni riga che leggo... quante sorprese, tutte insieme! ora sono curioso di capire cosa succederà e se i nostri vinceranno, perchè questo potere supera ogni immaginabile concezione della potenza e le armi a disposizione dei buoni non sono abbastanza...
P.S: ho deciso di smettere la mia fic, ma... appena riordinerò le mie idee, ne apparirà un'altra, non di DC
 
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view post Posted on 7/7/2014, 19:00     +1   -1
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Happy Happy 10

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Ma dai, addirittura! xD Grazie mille! Credo che la prossima parte concluderà il capitolo e forse la prima parte, per cui ne vedrete delle belle!
P.S Peccato per la fic, vorrà dire che aspetterò quella non-gurzosa!
 
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view post Posted on 10/7/2014, 13:45     +1   -1
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Black Lady

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Accidenti questo è un capitolo coi fiocchi!! Sono rimasta davvero entusiasta... Soprattutto nello scoprire il nuovo potere della penna ^^
Per non parlare del drago... Questo nemico sembra sempre più mostruoso e imbattibile ^^
 
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daniel holmes
view post Posted on 14/7/2014, 13:03     +1   -1




CITAZIONE (Poirot's wolf @ 7/7/2014, 20:00) 
Ma dai, addirittura! xD Grazie mille! Credo che la prossima parte concluderà il capitolo e forse la prima parte, per cui ne vedrete delle belle!
P.S Peccato per la fic, vorrà dire che aspetterò quella non-gurzosa!

ok, però lascia un commento ^_^ :lol: ;)
 
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282 replies since 31/12/2012, 19:34   3742 views
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