e buonasera a tutti!
vedo che vondy kudo ha risposto perfettamente alla domanda posta da shi-star, quindi non indugiamo altro ed andiamo alla terza parte di questo avventuroso giro per l'italia.
avevamo lasciato la nostra povera puccia svenuta!
ed intanto comincia pure detective gurzo.....
PRIMA PARTE
TRE
“Signorina? Signorina, è sveglia?”
Le palpebre erano pesanti, e fece fatica a sollevarle. Si sentiva un po’ intontita, ed aveva la gola secca. Tentò di sollevarsi, ma una mano gentile la costrinse a rimettersi giù. Non che ci volesse molto, vista la spossatezza che avvertiva.
“Non si agiti, signorina. Il dottor Martino verrà presto a visitarla.”
“Dottore?” ripeté lei, con voce flebile.
“Lei è in ospedale, signorina.” disse la voce. Shiho sbatté gli occhi, riuscendo a mettere a fuoco la donna robusta che armeggiava attorno al letto sui cui era distesa, collegata ad un serie di macchinari e tubicini. Le pareti bianche e l’odore del disinfettante la convinsero che era proprio in un ospedale.
“Cosa...cosa faccio qui?”
“Ha avuto un malore. Ma non si preoccupi, ora va tutto bene...oh, ecco il dottore.”
Shiho voltò appena la testa, incrociando un paio di occhi scuri in un volto gentile. Il camice bianco le riportò alla mente il periodo in cui anche lei lo aveva indossato.
“Sono il dottor Martino. Come si sente?” le chiese l’uomo, prendendola la cartella che gli porgeva l’infermiera.
“Ho una gran sete.”
“Le faremo avere dell’acqua. Ricorda cosa è successo?”
Shiho aggrottò la fronte, cercando di schiarirsi le idee. “Ero al centro commerciale. Mi sentivo male, mi sembrava di soffocare...è diventato tutto buio.”
“Ha perso conoscenza, per un malore. Fortunatamente un ragazzo l’ha presa al volo, impedendole di cadere per terra...sarebbe stato pericoloso, nelle sue condizioni. Anche se è proprio a causa del suo stato che ha avuto un malore. È quasi al quarto mese: dovremmo farle della analisi, ma è tutto a posto...”
“Come?” Shiho riaprì gli occhi, fissando il dottore che le girava intorno. “Cosa... cosa sta dicendo, dottore?”
“Lei è incinta di quattordici settimane. Non lo sapeva?”
“È...uno scherzo, vero?”
“Nessuno scherzo. Guardi.” L’uomo le sollevò il camice, scoprendole la pancia. Le appoggiò sopra l’ecografo e lo mosse dolcemente: nella stanza, si diffuse un suono ritmato e veloce, che entrò nelle orecchie della ragazza e non ne uscì più. “Quello è il suo bambino. È in perfetta forma, e sta crescendo bene: dobbiamo fare altre analisi e deve seguire delle cure, ma sarà una gravidanza tranquilla.”
“Abbiamo anche bisogno dei dati della signorina.” gli ricordò l’infermiera.
“Oh, si. Dovrebbe compilare alcuni moduli e firmare l’autorizzazione ad alcune analisi...dovrà stare con noi per qualche giorno.”
“Possiamo rimandare? Sono piuttosto stanca.” chiese Shiho, chiudendo gli occhi con un sospiro.
“Si riposi, signorina. Torneremo più tardi.”
Il dottore e l’infermiera uscirono dalla camera. Shiho sentì i loro passi allontanarsi, ed appena comprese di essere sola, aprì gli occhi di scatto. Doveva andarsene. E subito. Staccò flebo e tubicini, scivolò dal letto e si rivestì velocemente con i suoi abiti, sistemati sotto il letto assieme al suo zainetto. Controllò velocemente che ci fosse tutto, ed uscì furtivamente dalla camera. Incrociò una giovane infermiera, ma questa le passò accanto e si infilò nella stanza adiacente alla sua. Shiho tirò un sospirò di sollievo e proseguì, cercando l’uscita, ma quando vi giunse vide il dottor Martino che parlava con un ragazzo all’accettazione.
Accidenti! Proprio lui!, pensò Shiho, trovando rifugio nella prima porta che trovò aperta, accertandosi che nessuno la vedesse. Era una specie di salottino riservato al personale: c’erano anche degli armadietti, un frigorifero ed un bagno. Una rapida occhiata all’ingresso le disse che il dottore stava andando via, nella direzione opposta, insieme ad una dottoressa di colore.
Shiho inspirò a fondo, detestandosi per quello che stava per fare, ma non aveva scelta. Saccheggiò il frigorifero, la dispensa e gli armadietti, svuotando i portafogli e riponendo i soldi nello zainetto.
Scusate, ma devo farlo... Non poteva fermarsi a Cagliari, doveva andarsene immediatamente. E non aveva tempo per guadagnare dei soldi.
Nessuno rischio. Nessun errore...non devo sottovalutarlo...Il corridoio era tranquillo. Shiho uscì dalla sala e raggiunse velocemente l’uscita, nascondendo il volto nella sciarpa. L’aria era frizzante, ed una sottile pioggerella le sferzò il viso quando fu fuori dall’ospedale. Si strinse nella giacca e si avviò verso la stazione, senza pensare a niente.
e la nostra puccina è in dolce attesa!
beh, chi ha letto l'altra fiction già lo sapeva, cmq....è bello leggere di come l'ha scoperto, quali sono state le sue reazioni....in questo caso, panico assoluto con furtarelli e fuga annessa!
vabbè, perdoniamola, in fondo era giustamente sconvolta per aver scoperto di aspettare un baby tonno!
se volete sapere cosa succederà nella prossima parte, vi aspetto come sempre domenica. bello avere gli appuntamenti fissi, eh?
a domenica