Detective Conan Forum

Memorie di un Viaggio, Per gli appassionati de "Un posto nel mondo" E non solo!

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Sherry..
view post Posted on 12/1/2013, 20:17     +1   -1




Bellissimo questo capitolo, come tutti :clap:
Adesso sono super mega curiosissima di sapere cosa accade! Anche se posso immaginarlo avendo letto l'altra fic. Non vedo l'ora arrivi domani per il prossimo cap :D
Evviva la puccia e il baby :tonno:
 
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Nico R.Sherry
view post Posted on 12/1/2013, 23:15     +1   -1




Un' altra cosa Shiho!

stavolta partorisci un maschio, fai equo :asd:
 
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view post Posted on 13/1/2013, 20:53     +1   +1   -1
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The Dark One

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buonasera, eccomi come sempre puntuale con l'aggiornamento della domenica!
oggi a torino faceva veramente freddo, roba da chiudersi in casa ed appiccicarsi al termosifone.
e ieri, giretto per il centro e gradito pranzo al mac donald's!!!!!

ma a voi non ve ne frega nulla, e mentre comincia conan, io vi metto la quarta parte del capitolo!
avevamo lasciato la nostra shiho sempre in fuga, ma stavolta con un piccolo passeggero a bordo :baby:

PRIMA PARTE


Quattro



“Mi scusi, signorina. Sa dirmi in che direzione è piazza San Marco?”
“Segua il fiume, poi giri a destra e vada dritto. Non può sbagliare.”
“La ringrazio. Arrivederci.”
“Arrivederci.” salutò Shiho, riprendendo la sua strada. Le vie erano illuminate ed addobbate a festa: era la Vigilia, e tutti si affrettavano verso casa, carichi degli ultimi acquisti, pronti a festeggiare con la famiglia. Anche se non ho idea di come passi il Natale una famiglia. Per me è sempre stato un giorno normale...
Scosse la testa, spostandosi per far passare un gruppo di ragazzini in bicicletta, ed attraversò la strada. L’edificio in mattoni gialli non le era apparso mai così squallido come quel giorno, in cui tutta la città era in festa. Le persone in cui ci vivevano avevano ben poco di cui essere felici. Ed io, non sono esclusa.
Strinse i lembi della giacca imbottita che le avevano dato quelli del ricovero. Non aveva voglia di tornare in quel luogo pieno di tristezza e facce smorte, per cui anche se l’aria era frizzante preferì sedersi sulla panchina del piccolo parco ed attendere l’ora in cui sarebbe stata servita la cena. Chissà quale intruglio ci propineranno stasera...al solo pensiero, mi passa la fame.
“È libero questo posto, signorina? Posso sedermi?”
Shiho accennò un sorriso in direzione dell’anziana donna con il bastone e si spostò per farle spazio. La donna si sedette, posò il bastone e cacciò dalla borsa un lavoro a maglia. Lavorò in silenzio per qualche minuto, e Shiho trovò quel leggero ronzio piacevole e rassicurante.
“Vengo spesso al parco, quando voglio prendere un po’ d’aria.” disse l’anziana nonnina, sorridendole con gentilezza. “Non l’ho mai vista da queste parti.”
“Vengo da fuori.”
“È una turista?”
“Più o meno.”
“Se vuole, posso dirle quali sono gli angoli più belli di Venezia.”
“Veramente...non mi piace molto camminare.”
“Eppure, le farebbe proprio bene...viste le sue condizioni.” La nonnina spostò lo sguardo sul rigonfiamento che si intravedeva dal cappotto. “Di quanti mesi è?”
“Ehm...mi scusi. Devo andare.” sussurrò la ragazza, alzandosi di scatto e farfugliando un saluto prima di correre verso l’edificio e sparire al suo interno. Evitò la sala comune, in cui erano riuniti gli ospiti, e salì dritta nel dormitorio femminile. Trovò la sua brandina, si sedette e si prese la testa tra le mani, respirando profondamente per dominare l’ansia. Non doveva permettere all’angoscia di avere il sopravvento. Non devo pensarci. Non devo pensarci, ripeté come una litania ossessiva, riuscendo a riacquistare il controllo dei nervi e ricacciando dietro il muro i pensieri pericolosi. Nel frattempo, era scesa la sera, ed il ricovero si preparava alla cena della vigilia.
“Ecco dov’eri.” disse una ragazza bionda, con una brutta bruciatura sulla guancia ed un occhio pesto. “È il tuo turno in cucina, Elena.”
Dopo cena, gli ospiti rimasero nella sala comune per festeggiare ed attendere la mezzanotte, per aprire i pacchetti sotto il grande albero illuminato. Shiho si trattenne per un poco, e poi preferì salire in camera sua: i posti affollati e pieni di estranei non facevano per lei, e si sentiva a disagio. Perché si sentono tutti in diritto di farmi delle domande? Si stese sul lettino e chiuse gli occhi. La schiena le doleva ed era tutto il giorno che i reni non le davano tregua. Si girò su un fianco, sperando di avere un po’ di sollievo. Si assopì, ma venne svegliata da grida e risate. Al piano di sotto, gli ospiti festeggiavano la mezzanotte, il Natale.
Shiho si strofinò il volto e si mise a sedere, massaggiandosi la base della schiena. Per lei, il Natale non aveva nessun significato. Era un giorno come tanti, che in passato aveva trascorso studiando o lavorando in laboratorio. Si alzò, andando ad affacciarsi alla finestra. La città era illuminata, in tutte le case i bambini scartavano impazienti i regali. Chissà se anche loro...
Scosse con forza la testa, non doveva ricadere nell’errore. Appoggiò la fronte contro il vetro gelato, attendendo che il muro costruito attorno al cuore tornasse a contenerlo. Era sempre così, non poteva mai abbassare la guardia. Il passato era in agguanto. Bastava un attimo di debolezza, e tornava a tormentarla. Ed io non posso permettermelo. Non devo pensarci...
Si raddrizzò, incrociando il suo riflesso nel vetro della finestra. Era dimagrita parecchio, ed era pallida in volto. I capelli erano un disastro, avrebbe dovuto lavarli. Il maglione che indossava era consumato, ma almeno era pulito e la riscaldava. Ed era comodo, anche se non nascondeva ciò che lei si sforzava di celare ed ignorare.
Era li, tonda ed evidente. Da quando il dottore le aveva comunicato la notizia, non ci aveva mai pensato. L’aveva cancellata dalla sua testa, l’aveva ignorata. Non mi sono più guardata in uno specchio... E adesso, non riusciva a distogliere lo sguardo. Con dita tremanti, sfiorò appena la pancia, e qualcosa si mosse. Shiho sussultò, e le guance le si rigarono di lacrime. No...no... no...non dovevo farlo...
Ora sapeva. Sapeva che la cosa dentro di lei non era astratta. Era reale, viva. Era sua. E di lui. Cosa devo fare adesso?


la nostra puccina è tremendamente dolce quando è in crisi.....ora è pienamente consapevole dell'esserino che porta nel suo grembo, che sarà pure un tonno, ma è pur sempre una creatura innocente ed indifesa. e pucciosa, noi lo sappiamo per certo :wub:

spero che questa parte vi sia piaciuta e vi abbia commossa, come è successo a me. per sapere cosa farà adesso shiho dovrete attendere giovedì. non perdetevela, perchè.......


ed ora mi vado a guardare "il castello errante di howl"!!!!!! per l'ennesima volta..... :asd:
 
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view post Posted on 13/1/2013, 21:01     +1   -1
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× Sanji × Nami ×


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Oddio! Poveretta, mi dispiace un sacco per lei... Specie perché ha in grembo il figlio di un Tonno! (Anche se poi sappiamo bene cosa succede). Tenera la nonnetta, mi ha fatto veramente un sacco di tenerezza. (Poi va beh, il fatto che io adori le nonnette è un altro discorso).
Non vedo l'ora di giovedì!
 
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view post Posted on 13/1/2013, 22:52     +1   -1
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Super detective

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Ed eccoci pronti per un nuovo capitolo!

CITAZIONE
Scosse la testa, spostandosi per far passare un gruppo di ragazzini in bicicletta, ed attraversò la strada. L’edificio in mattoni gialli non le era apparso mai così squallido come quel giorno, in cui tutta la città era in festa. Le persone in cui ci vivevano avevano ben poco di cui essere felici. Ed io, non sono esclusa.
Strinse i lembi della giacca imbottita che le avevano dato quelli del ricovero.

Certo che come le rendi tu le scene dramamtiche, non le rende nessuno :cry:

CITAZIONE
“Eppure, le farebbe proprio bene...viste le sue condizioni.” La nonnina spostò lo sguardo sul rigonfiamento che si intravedeva dal cappotto. “Di quanti mesi è?”
“Ehm...mi scusi. Devo andare.” sussurrò la ragazza, alzandosi di scatto e farfugliando un saluto prima di correre verso l’edificio e sparire al suo interno.

Povera nonnina, voleva solo essere gentile. D'altra parte Shiho è traumatizzata :(

CITAZIONE
Chissà se anche loro...
Scosse con forza la testa, non doveva ricadere nell’errore. Appoggiò la fronte contro il vetro gelato, attendendo che il muro costruito attorno al cuore tornasse a contenerlo. Era sempre così, non poteva mai abbassare la guardia. Il passato era in agguato. Bastava un attimo di debolezza, e tornava a tormentarla.

:cry:

CITAZIONE
Con dita tremanti, sfiorò appena la pancia, e qualcosa si mosse. Shiho sussultò, e le guance le si rigarono di lacrime. No...no... no...non dovevo farlo...
Ora sapeva. Sapeva che la cosa dentro di lei non era astratta. Era reale, viva. Era sua. E di lui. Cosa devo fare adesso?

non ci sono parole per descrivere questo pezzo.

Come il resto del capitolo. I commenti sono inutili. E' troppo dramamtico :(

P.S. Ho controllato lo stato del mio ordine per il tuo libro: E' ancora aperto, cavolo!
 
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view post Posted on 13/1/2013, 22:54     +1   +1   -1
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CITAZIONE (harryxginny @ 13/1/2013, 22:52) 
P.S. Ho controllato lo stato del mio ordine per il tuo libro: E' ancora aperto, cavolo!

non so cosa dire. chiamerò la casa editrice e farò presente queste difficoltà!
sorry^^
 
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view post Posted on 13/1/2013, 23:28     +1   -1
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Super detective

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Ero preoccupato perché in questi giorni stavo leggendo un altro libro e avevo paura di non riuscire a ifnirlo prima che mi arrivasse il tuo. Mi sa che invece ce la faccio XD

Non ti crucciare, Shiho. Mica è colpa tua se il libro non è distribuito al meglio. Anzi, sei la prima che ci prende la sola!!!
 
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Nico R.Sherry
view post Posted on 13/1/2013, 23:50     +1   -1




Shiho mi sono commossa davvero tanto. Povera Puccia :cry: si vede che soffre e che e' traumatizzata :cry:
 
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view post Posted on 14/1/2013, 10:45     +1   -1
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...IN SHIHO WE TRUST...
targ

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Commovente, senza dubbio. Ma da quando c'è un fiume a Venezia? A chi ha chiesto informazioni ... a Paperino?

Capisco il turbamento nel comprendere che c'è il figlio di un tonno nel ventre, fa proprio impressione (avrà piedi o pinne? naso o branchie? Porterà sfiga come il padre? Sono domande da non dormire la notte!).
 
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view post Posted on 14/1/2013, 16:41     +1   +1   -1
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"Se una cosa è così complicata da non poter essere spiegata in 10 secondi, allora non vale la pena di saperla."

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Ho qui il tuo libro, Shiho!

CITAZIONE
P.S. Ho controllato lo stato del mio ordine per il tuo libro: E' ancora aperto, cavolo!

Quando l'hai ordinato, harry? Io l'ho ordinato il 27 dicembre e mi è arrivato solamente oggi (anche se sarebbe stato venerdì, ma quel giorno il corriere non ci ha trovati in casa ed è ripassato oggi).

CITAZIONE
Per me è sempre stato un giorno normale...

Io e Shiho abbiamo qualcosa in comune. XD

CITAZIONE
La donna si sedette, posò il bastone e cacciò dalla borsa un lavoro a maglia.

Ma perché gran parte delle nonnine nei racconti, prima o poi, tirano fuori un qualche lavoro a maglia? XD

CITAZIONE
“Eppure, le farebbe proprio bene...viste le sue condizioni.” La nonnina spostò lo sguardo sul rigonfiamento che si intravedeva dal cappotto. “Di quanti mesi è?”
“Ehm...mi scusi. Devo andare.” sussurrò la ragazza, alzandosi di scatto e farfugliando un saluto prima di correre verso l’edificio e sparire al suo interno.

La prima volta che lessi la storia avevo pensato che la nonnetta avesse un qualche ruolo rilevante, magari facendo cambiare idea a Shiho, aiutandola ad accettae di poco l'essere che si porta dentro, ma invece mi ero sbagliata alla grande.

CITAZIONE
Era sua. E di lui.

Che è di Shiho va bene, ma anche di quello là... *le vengono i brividi*

CITAZIONE
e pucciosa, noi lo sappiamo per certo

Pensa se nasceva pucciosa ma anche con la sfiga del padre addosso. Che cosa orribile.
 
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view post Posted on 15/1/2013, 10:38     +1   -1
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Super detective

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Scusa per il ritardo ShihoKudo, finalmente sono riuscita a leggere dall'inizio questa nuova storia :)
E' una bellissima idea raccontare ciò che è accaduto a Shiho nel suo lungo viaggio lontana dal Giappone!
E' molto commovente scoprire un po' alla volta il suo stato d'animo e scoprire tutto quello che le è successo.
Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo, complimenti!!
 
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Haibara-san
view post Posted on 16/1/2013, 20:19     +1   +1   -1




Bellissimi questi due capitoli non attendevo altro. Da quando ho finito di leggere l'altra fanfic non ho piu toccato il tablet... ora ho un motivo per riprenderlo di nuovo :D inoltre non conosco altre persone che scrivono come te tutte le altre che leggo dopo un secndo mi annoiano... attendo con ansia i prossimi capitoli
 
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view post Posted on 16/1/2013, 22:09     +1   -1
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CITAZIONE (Haibara-san @ 16/1/2013, 20:19) 
Bellissimi questi due capitoli non attendevo altro. Da quando ho finito di leggere l'altra fanfic non ho piu toccato il tablet... ora ho un motivo per riprenderlo di nuovo :D inoltre non conosco altre persone che scrivono come te tutte le altre che leggo dopo un secndo mi annoiano... attendo con ansia i prossimi capitoli

ti ringrazio per i complimenti, e benvenuta!!!!!!!
 
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view post Posted on 17/1/2013, 20:54     +1   -1
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buonasera a tutti!!!!! puntuale come un orologio svizzero, l'aggiornamento del giovedì!
domani giornata piena, che inizierà alle sette: un'oretta da simone, mercato e poi fumetteria....solo per domani c'è lo sconto del 5 per cento su tutta la merce in negozio, e siccome io ho già il 10 per cento in quanto in possesso di una casella, arriviamo ad un bel 15 per cento! e visto che ho un pò di roba...^^

si, lo so, non ve ne frega niente, ma dovevo dirlo a qualcunoXD

passiamo alla parte di oggi, che è meglio.
avevamo lasciato la nostra puccina pienamente consapevole del piccolo gurzo/a che le cresceva dentro....

PRIMA PARTE


Cinque



“Le serve aiuto, signorina?”
Shiho sorrise all’uomo con la divisa, accettando la sua mano per scendere dal treno. L’uomo le augurò una buona giornata e si allontanò verso l’interno della stazione. La ragazza invece si sistemò lo zainetto sulla spalla, prese la borsa e si diresse verso l’uscita. Una brezza sottile le sollevò il lembo della giacca. Due donne la guardarono con un sorriso, e lei si affrettò a chiuderla. Detestava i curiosi e le domande sul suo stato.
La giornata era splendida, l’aria profumava della primavera appena sbocciata. Il sole era caldo, perciò Shiho si tolse la sciarpa e la ripose nello zainetto, prima di salire sul pullman che l’avrebbe condotta alla sua destinazione, una piccola pensione a conduzione familiare che aveva scovato su internet. Il costo non era eccessivo ed il posto sembrava tranquillo. La padrona era una signora di mezza età, che si dimostrò discreta e la accompagnò fino alla sua stanza.
“Ceniamo alle sette e mezza. Ha qualche richiesta particolare?”
“Va bene tutto, grazie.”
La donna la lasciò sola, e Shiho sistemò la poca roba che aveva nell’armadio. Controllò i soldi a disposizione, e decise che la giornata era troppo bella per rinchiudersi in camera a rimuginare su se stessa.
Firenze era una splendida città. Ci era già stata una volta, anni prima, quando l’organizzazione le aveva concesso una breve vacanza dai suoi studi in America. Perché mi vengono in mente queste cose proprio adesso? Colse il suo profilo nel vetro del bus, e si affrettò a distogliere l’attenzione dalle evidenti rotondità per spostarla sul libretto che teneva in mano: aveva studiato un itinerario, ed aveva tutte le intenzioni di rispettarlo. Dopotutto, mi sento bene...
Erano ormai le sette quando Shiho fece ritorno alla pensione. Nell’aria c’era un profumino delizioso di arrosto, che le fece venire l’acquolina in bocca. Salì in camera e si infilò sotto la doccia, sospirando beata quando l’acqua tiepida le accarezzò la pelle. Non era stanca, ma da qualche minuto avvertiva delle fitte fastidiose alla base della schiena. Forse ho un po’ esagerato. Non avrei dovuto camminare così tanto...
La cena era squisita, ma lei non riuscì a godersela. La schiena le dava fastidio, perciò declinò l’invito della padrona a prendere un tè sul terrazzino e si ritirò in camera. Si sdraiò sul letto, cercando un po’ di sollievo. Mi sa che domani dovrò restare alla pensione... Beh, dopotutto un po’ di riposo non le dispiaceva. Si appisolò pensando al libro che aveva in borsa e che doveva finire di leggere, e quando si svegliò di colpo avvertì l’immediata necessità di andare in bagno. Fuori dalla finestra era sceso il buio. Si alzò dal letto, ed una fitta al basso ventre le mozzò il fiato: si piegò, portandosi la mano alla pancia, e sentì qualcosa di bagnato scivolarle lungo le gambe. Abbassò lo sguardo, e si rese conto della chiazza che le inzuppava i pantaloni ed il pavimento. Oddio, no...
Un’altra fitta tremenda la colse. Shiho si piegò quasi sulle ginocchia, respirando profondamente in attesa che fosse passata. Si asciugò la fronte sudata, chiudendo gli occhi ed inspirando a fondo. Era arrivato il momento. Anche se in quei mesi aveva ignorato il suo stato, in un piccolo angolo era sempre stata consapevole di quello che doveva fare. Per quello, giunta a Firenze, aveva evitato ricoveri e centri per ragazze madri, ed aveva scelto una pensione. Anche se aveva dovuto pagare. Era preparata, ma adesso che era arrivato il momento, la paura l’aveva paralizzata. Non riusciva a pensare a nulla, non riusciva a muoversi. Cosa devo fare? Non so cosa fare...
“Signorina?” Un leggero bussare alla porta penetrò le nebbie d’angoscia che avevano avvolto la mente di Shiho.
“Aiuto...per favore...”
La porta venne aperta, e la padrona della pensione entrò nella stanza. Appena si rese conto delle condizioni della sua ospite, si precipitò a raggiungerla e sostenerla.
“Ha le doglie?”
“Credo...credo di si...” sussurrò Shiho, ed i lineamenti pallidi le si contorsero in una smorfia di dolore all’arrivo di un’altra contrazione.
“Dobbiamo andare in ospedale.”


occavoli!!!!!! presto, presto, presto!!!!!!!
bisogna muoversi!!!!!! è arrivato il momento!!!!!!!! *corre come un'invasata*

se non volete perdervi il magico momento, vi aspetto domenica con l'inizio della seconda parte di queste memorie di un viaggio :baby:
 
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view post Posted on 17/1/2013, 21:51     +1   -1
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Oddioooo! ** Che bello! Sta per nascere la piccola... <3 Tanto amore per lei! Povera però, mi dispiace solo che sia sola in quel momento.
 
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