buonasera a tutti! mentre inizia l'ennesimo filler orrendo di conan, io aggiornoXD
oggi freddo e gelo in quel di torino, e da domani inizia la mia settimana lavorativa: andrò da simone tutti i giorni, tranne il giovedì.....soldini, a me!!!!!!
denaro a parte, gennaio è quasi finito! domani è l'onomastico di mio fratello e martedì il complex di mia mamma, ci mangeremo una bella crostata!!!!!!
si, a voi non frega nienteXD dunque, eravamo rimasti a shiho che lasciava la sua piccolina all'ospedale e fuggiva di nuovo.
vediamo cosa succederà adesso....
SECONDA PARTE
Tre
Una brezza leggera le solleticò i capelli ramati, segno che la primavera era in arrivo anche in Irlanda. Shiho inspirò a fondo l’aria proveniente dalla brughiera, percependo un lieve palpito in fondo al cuore. Aveva quasi l’impressione che sua madre fosse accanto a lei: non era la prima volta, da quando era in Irlanda. Aveva avuto la stessa impressione appena aveva messo piede su suolo irlandese, ormai due mesi prima. Era il posto in cui si era fermata di più, in quel viaggio che durava da cinque anni. Era già passato così tanto?
Mi sembra di gironzolare da una vita...Sospirò, rientrando nel piccolo agriturismo in cui lavorava da due settimane. Una volta finito di visitare il paese di sua madre, si era ritrovata con la necessità di guadagnare dei soldi per mantenersi. Era stata fortunata, perché il caso aveva voluto che la corriera su cui viaggiava si guastasse nei pressi di una deliziosa cittadina tra le verdi brughiere, dove un americano in cerca di avventura aveva costruito dal nulla un piccolo agriturismo, che in poco tempo era diventato una meta conosciuta per il turismo. L’agriturismo si era ingrandito, e proprio mentre Shiho attendeva in un bar la riparazione della corriera, si era ritrovata ad ascoltare la conversazione tra due ragazze su un americano che cercava nuovi lavoranti per il suo agriturismo. Mezz’ora più tardi, si era ritrovata con un grazioso grembiule giallo a prendere ordinazioni da clienti allegri e rumorosi.
Dopotutto, un po’ di fortuna non guasta...“Ehi, Helena, di nuovo a contare le nuvole e guardare le farfalle?”
Shiho sorrise all’uomo biondo, che alla cassa controllava le fatture. “Prendevo solo un po’ d’aria. Tra poco qui sarà pieno, e non avremo un attimo di respiro.”
“Gli affari vanno benissimo, rallegriamocene!”
“Ho visto che sono arrivati i nuovi cavalli.”
“Oh, yes!” Gli occhi verdi dell’americano si illuminarono d’entusiasmo. “Non vedo l’ora di provarli, ed addestrarli!”
Shiho si appoggiò al bancone, socchiudendo appena gli occhi. “A volte, Eric, penso che tu ami più i cavalli delle persone.”
“Hai ragione, mia cara. I cavalli sono bestie meravigliose e fedeli, e non ti chiedono niente se non un po’ di affetto e qualche carota...al contrario delle donne, volubili e capricciose.” Una smorfia gli contrasse i bei lineamenti abbronzati, che poi si trasformò in un sorriso smagliante. “Ovviamente, questo discorso non vale per te, mia cara. Sai che ti adoro, anche se ti comporti da megera.”
“Mi limito a tenere le distanze. Sei il mio capo.”
“Sarei qualcosa di più, se me lo permettessi.” disse Eric, accentuando il sorriso e fissandola con intensità.
“Potrei accusarti di molestie.”
“Ma non lo farai. Mi vuoi troppo bene.”
“Ti salvi solo perché mi piace l’Irlanda.” replicò Shiho, scuotendo la testa con un sorrisetto ironico. Eric era sempre il solito, era l’unico che riusciva a farle tornare il buonumore, quando l’angoscia tornava a tormentarla.
“Ehi, papà! Guarda che bel disegno!”
Una bambina di cinque anni uscì di corsa dalla cucina, sventolando con entusiasmo un foglio su cui si vedeva un prato fiorito ed un cavallo. Eric fece il giro del bancone e la prese in braccio.
“Tesoro, è meraviglioso.” La baciò sulle guance cicciotte. “Sei una piccola artista, proprio come nonno Sam.”
“Lo appendiamo con gli altri?” chiese la bambina, indicando la parete dietro il bancone.
“Sicuro! Tutti devono vedere com’è brava la mia Meg!”
La bambina ridacchiò, agitando le gambette infilate in stivali da cowboy. “Mi porti a cavallo, papà?”
“Più tardi, tesoro. Devo lavorare.”
“Vieni anche tu, Helena?” le chiese la piccola Meg, con occhioni imploranti. “Dai, vieni! Avevi promesso!”
“Helena deve lavorare.” disse Eric, mettendo giù la figlia e scompigliandole i capelli biondi. “Però, forse stasera accetta di venire a cena da noi.”
“Vedremo.” rispose Shiho, scuotendo la testa ed allontanandosi verso le cucine, prima che quei due si coalizzassero contro di lei e la convincessero a fare qualcosa che lei non desiderava. Anche se in realtà non è proprio così.
Solo, non voglio essere coinvolta...e la nostra shiho è finita in irlanda, terra natia della madre(almeno, per me. per gosho non soXD)
e questo eric....che vuole?!
giù le mani dalla nostra puccia!
meg è caruccia, ma teniamola d'occhio
si, magari qui non si capisce molto, magari nel prossimo aggiornamento verrà svelato qualcosa. vi aspetto giovedì, non mancate!