Detective Conan Forum

Un Tunnel Per Valexenia, Una storia più che fic^^

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GabrielStrife
view post Posted on 31/5/2014, 17:55     +1   -1




Hai vinto...una scelta...per il prossimo capitolo scegli, o faccio un capitolo speciale del libro. Oppure se sei curioso continuo con la trama principale. Quindi scegli il nostro amato libro delle creature e dei misteri? O la trama principale? ;) comunque mi attiverò per mettervi una bella mappina, tempo di ripeterla su fogli più grandi e di passarla sul PC^^
 
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view post Posted on 31/5/2014, 18:52     +1   -1
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Non è una scelta facile, però visto che arriverà la mappa a chiarire le nubi...sono troppo curioso, scelto la trama principale! :D
 
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GabrielStrife
view post Posted on 31/5/2014, 18:58     +1   -1




Va bene vedo se riesco in questo ponticino di aumentare il ritmo a finire o l'una o l'altra(è più probabile la storiaXD)^^
 
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GabrielStrife
view post Posted on 9/7/2014, 16:41     +1   -1




Scusate per l'enorme, giagantesco, terrificante, abnorme, mastodontico...ho finito gli aggettiviXD Poi boh uno pensa di aver caricato e scopre che invece non è scomparso niente...chiedo venia
Regalino perché sono in ritardo...LA MAPPA!!!

Mondo prima della foresta, la casa di Daniel, la scuola eccetera^^


Terre di sopra, magari non ss legge bene...non so comunque se avete bisogno domandate^^


Terre di sotto. Occupano tutto lo spazio che sopra occupano le altre terre.


Oceano...tutto ciò che c'è nel mare. Non fatevi ingannare è vasto quelle terre in basso sono grandi ma l'oceano lo è molto di più inoltre...molta Valexenia non esiste teoricamente. Cioè non la presenterò maiXD


Arcipelago delle Ombre...che dire? Si presenta da soloXD


Isola di Sangue...niente spoiler ancora tutto da scoprire^^



Ed ecco un nuovo capitolo sfornato dal mio bel forno magico(che cosa squallida ._.) va beh spero vi piaccia...se non avete capito qualcosa non esitate a chiedere^^ Buona Lettura ^_^

LA STREGA DAL PASSATO DI TENEBRA


La Strega era spaventosa, il viso era contornato da dei capelli bianchi. Il volto malefico dei più spaventosi incubi. Gli occhi piccoli e neri, non c'era differenza fra iride e pupilla. Il naso adunco. La bocca socchiusa in un ghigno terrificante. Era particolarmente alta, quasi come Luna ma, teneva la schiena ricurva, quella posizione la rendeva se possibile ancora più paurosa.
Portava una tunica sgualcita di colore marrone, era scalza. I piedi sporchi e neri di fuliggine. L'intera casetta era sporca di fuliggine, era solo una piccola stanzetta. Un letto nell'angolo occupava una parete intera. Sul tetto era appeso un lampadario con alcune candele, molte erano consumate completamente. Quelle poche accese creavano ombre spaventose per terra.
"Sark finalmente sei tornato da me?" chiese con quella sua vocina acuta. Luna si girò speranzosa che il ragazzo avesse dimenticato le sue paure, ma lo spettacolo che gli si parò davanti era tristissimo. Il grande re dei Morti che aveva imparato a conoscere era scomparso. Il giovane Sark aveva lo sguardo fisso a terra, gli occhi spenti.
"E cosa sei venuto a fare quiiiiii!?" quella voce strideva nelle orecchie come le unghie sulla lavagna. Faceva tremare al solo sentirla.
Sark non si muoveva era completamente paralizzato, la strega sghignazzava divertita. In quel momento Luna scoppiò
"Le sembra il modo di comportarsi?!" urlò alla vecchia
"Come scusa?" chiese la vecchietta accorgendosi solo ora della sua presenza
"Perché tratta così Sark? Non si vergogna?"
"Mia cara ragazza" rispose la vecchietta avvicinandosi a Luna "quello che hai avuto davanti, per tutto il breve tempo che hai passato con lui, non era il vero Sark. Questo è il vero Sark, un uomo senza coraggio. Un giovane che cambia la sua vita come se niente fosse. Un uomo che mai ha ucciso anima viva ma che si fa chiamare sicario. Un ragazzino che si trova a comandare un esercito più grande di lui ed un mondo che nulla vuole tranne che la sua anima dannata."
"Io sono il re dei Morti!" urlò Sark ancora con il volto basso. Lacrime salate gli rigavano il viso. Non si azzardava a guardare quella donna ma sembrava essere tornato in se "sono l'unico re dei Morti!"
"Io ti ho messo su quel trono ricordatelo...mia creatura"
"Stai zitta! Io non sono una tua creatura io sono me stesso. Tutto il potere che ho me lo sono guadagnato a fatica. Gli Dei mi avevano scelto ed io..." poi si fermò
"E tu li hai traditi! Tu hai tradito tutta Valexenia Sark! Non sei altro che un reietto un maledetto traditore! E ora vorrei sapere...hai il coraggio di raccontare tutta la tua storia a questa giovane?"
Il giovane non rispose. Era tornato muto.
"Come immaginavo allora lo farò io...vedi Luna probabilmente conosci metà della storia di Sark. Lui è nato molti anni fa quando i tre Dei decisero di creare popoli nelle BloodLands. Venne scelto per le sue doti e per il suo coraggio, a quel tempo non era raro trovare ibridi tra Lupi Mannari e Vampiri. Gli venne affidato il compito, a lui e suo fratello, di essere le prime Espade. E sai cosa fece il tuo grande eroe? Lo sai? Se la diede a gambe! Lasciò tutto! Amici, parenti, tutti quelli che credevano in lui videro vincere la Tenebra! Se non fosse stato per i tre Dei quel mago ancora oggi ci avrebbe sotto il proprio giogo.
"Ma...ma gli Dei lo richiamarono" sussurrò Luna
"Vero e sai perché? Nessuno era sopravvissuto, erano tutti morti e Shadow era sparito. Lasciarono il compito a Sark che poi divenne un ramingo. Trovai lui e suo fratello anni dopo, ancora non sapevo questa storia ma quando l'ho scoperta poco mi era importato. Pensavo che Sark fosse cambiato ma mi sbagliavo, sei sempre il solito codardo che scappa davanti ai problemi. Ora vattene non voglio più vedere la tua faccia." concluse con un gesto della mano
"La prego signora mi ascolti!" Luna si frappose tra Sark, ormai rassegnato, e la vecchia Strega. La determinazione che uscì dalla sua voce era sincera.
"Non m'importa che cosa ha fatto Sark in passato. Io sono arrivata da poco in questa terra e non conosco nulla. Tutto mi è piombato addosso come una valanga da cui non posso scappare. Guerra, morti e sangue! Non so perché sto realmente facendo questo, forse è perché mi sento più parte di questo mondo che del mio. Forse perché con la mia fantasia ho sempre cercato di scappare dai problemi. Ora sono qui ho incontrato tanti amici durante questa avventura. Alcuni dei quali mi mancano molto, altri come Sark mi hanno insegnato che c'è del bene anche dietro al male più oscuro. Sark potrà essere stato l'uomo più meschino del mondo, può essere scappato condannando un mondo intero. Ma adesso credo in lui. Adesso ha preso in mano il proprio destino, adesso ci aiuterà nel combattere quella Tenebra che non ha sconfitto all'alba dei tempi. Quindi vorrei chiederle potente Strega. Di togliere la maledizione a Sark. Lui ha capito il suo errore e per non mettere in pericolo i suoi amici e venuto qui da lei per chiedere l'annullamento della maledizione. Inoltre mi hanno raccontato che Sark ha avuto anche un altro compito da parte degli Dei!"
"Cosa?!" domandò sconvolta la Strega
"E' stato Fey a dirmelo...i tre Dei gli avevano chiesto delle armi per la guerra. Tre per l'esattezza..."
"Ma lui non le consegno!"
"Vero! Ma non perché non voleva, non si sentiva all'altezza del lavoro di un Dio. Insegnò ad un nano a creare qualcosa di nuovo qualcosa di mai visto..."
"Le Sableye Sand!? Sei stato tu ad inventarle?" domandò sbigottita la Strega
"Si" rispose Sark con una flebile voce

"Allora Boom quanto dobbiamo ancora aspettare!" Daniel era impaziente, era da quando si era alzato dal letto che non pensava ad altro che a partire
"Miiii manco le sorellastre di Cenerentola scassavano così tanto. Ascoltami principe se continui così di metto un candelotto di dinamite in bocca e lo accendo ci siamo capiti?!" esclamò il Nano puntando il dito verso Daniel.
"Tu al mio ragazzo non lo tocchi stupido Nano!" Valery si mise tra i due che stavano per azzuffarsi
"Smettetela...Daniel se Boom dice che dobbiamo aspettare allora è così. È inutile insistere calmati e trova un modo per ingannare il tempo. Per esempio come sei messo a magia e scherma?" Irsahi mise la calma nel gruppo, con la sua voce pacata proveniente dalla saggezza di un vero Drago.
"Sono un ottimo schermidore...o almeno credo. Per quanto riguarda la magia so ben poco, è mia sorella la maga in famiglia."
"Beh vediamo come te la cavi con la spada. Boom hai due armi uguali? E per non dare svantaggi o vantaggi"
"Certo giovane guerriero...ehi mozzo! Muovi quelle chiappe e vai a prendere due spade e mi raccomando che siano identiche o ti getto tra gli squali imbottito di esplosivo!"
"Bene fammi vedere di cosa sei capace" disse Irashi una volta ottenuta l'arma.
Daniel partì subito all'attacco, la sua tecnica era ben lontana da quella di un Elfo e Irashi ebbe subito da ridire
"Combatti con foga" disse mentre parava i colpi del prescelto "ma non hai l'esperienza di un vero combattente. Insomma mulini la spada come se fosse una mazza. Devi considerare la battaglia come una danza"
"Una danza che ti può uccidere?!" domandò sbigottito Daniel
"Vero" rispose Irsahi cominciando a rispondere ad alcuni colpi, che però il ragazzo parava facilmente "ma in fondo se combatti come fai tu morirai nel giro di pochi secondi, con chi ti sei affrontato finora?"
"Nani" rispose il giovane
"Beh è vero i Nani sono creature molto forti e combattive ma, non me ne voglia Boom sono corti di statura. Non è esattamente un combattimento alla pari anche se dubito che un Nano ben addestrato perda contro questo tuo modo di combattere"
"In che senso" chiese Daniel fermandosi
"Daniel...il fatto..." rispose il mezzodrago
"Sei un elefante quando combatti testa di legno!" Boom finì la frase
"Boom ha ragione...ti muovi troppo e a volte troppo poco. Vedi usare la spada non è come si fa da bambini. Ti posso insegnare...se tu hai intenzione d'imparare"
"Farò tutto quello che vuoi" rispose Daniel
"Ragazzo hai tutto il tempo del viaggio per imparare a combattere ora ecco i nostri nuovi amici"
Quando Daniel posò lo sguardo su quei due giovani qualcosa comparve nella sua mente. Ricordi, ricordi di una vita scomparsa troppo presto eppure loro erano davanti ai suoi occhi e da come lo fissavano avevano avuto lo stesso flash. Erano i suoi fratelli e lui lo sapeva bene
"Quando consapevoli saranno ed essi si rincontreranno tutto ricorderanno del poco tempo insieme passato" sussurrò Boom. Un antico incantesimo, eseguito da Destino per dividere i tre gemelli. Gli stessi fratelli che adesso si guardavano sorridendo.
"Ryan...Lake...sembra passata un eternità" disse Daniel sporgendosi dalla nave
"Vero...eppure sono sicuro che tu sei mio fratello" rispose Lake "posso presentarti Rose? Figlia del tuo amico Flint?"
"E' un piacere Rose" rispose il giovane
"Buongiorno a voi prescelto...Boom so che ti avevano avvisato solo dell'arrivo di Ryan e Lake ma il re ha ritenuto opportuno che dovessi accompagnarli io. Almeno fino a quando non conosceranno appieno questo nostro mondo"
"Nessun problema principessa nella mia nave c'è posto per tutti salite stiamo per salpare!"
"Che tipo è questo Nano?" chiese Ryan una volta abbracciato il fratello
"Pazzo...matto da legare...fissato con le principesse Disney e con le bombe?"
"Sembra fantastico" rispose Lake con sarcasmo
"Sono contento di partire insieme a voi" concluse Daniel guardando verso l'orizzonte.

“Quindi non ti sei mai domandato perché ho fatto quelle cose?” chiese la Strega con la sua voce stridula.
“Pensavo mi volessi far fuori per la mia razza” rispose Sark che finalmente aveva acquistato un po' di coraggio.
“Vero la tua razza è qualcosa di malvagio e tormentato ma no. Non volevo ucciderti per quello, ti ho maledetto per un altro motivo.”
“Ti prego...questa maledizione mi sta uccidendo! Sono venuto qua per chiederti perdono per qualsiasi cosa io abbia fatto alla tua persona. Sono venuto qui per chiederti di rimuovere la maledizione che mi hai inflitto” Sark s'inchino alla Strega, Luna non parlava più. Non aveva niente da dire, era tutto talmente surreale che non riusciva a muoversi.
“Tu sai chi sono?” chiese la Strega senza distogliere lo sguardo dagli occhi azzurri di Sark. Per sempre Luna giurò di vedere una lacrima scendere dagli occhi della vecchia.
“Dovrei saperlo?” chiese Sark alzando il capo
La Strega si avvicinò al piccolo tavolo che c'era in mezzo alla stanza. Sul ripiano di legno era poggiata una lanterna, le rifiniture in oro puro. I vetri perfettamente cristallini. Stonava in tutto quel puzzo e quello sporco. La fiammella scoppiettava allegra all'interno. Rischiarava poco, la vecchia la prese in mano e la sollevò alta sulla testa.
“Quando sei sparito ti ho giurato vendetta. Ma con il tempo ho cambiato idea. Volevo ucciderti, farti pagare tutto quello che mi avevi fatto. Ma non ci sono riuscita. Ho ingaggiato Flint per farlo, poi ho deciso di maledirti. Sarebbe stato tutto più facile, tuo fratello non centrava nulla. Era tutto per te.
“Ma perché?!” urlò Sark in preda alla disperazione e all'ira.
“Per questo!” rispose la Strega urlando. Gettò la lanterna ai suoi piedi. L'olio la fece esplodere e subito le fiamme ghermirono le gambe della Strega, che senza un urlo rimaneva li a farsi bruciare i piedi. Sark e Luna non si muovevano, erano paralizzati dal terrore. Come carta il corpo della vecchia comincio a prendere fuoco. Quando ormai era tutta in fiamme allargò le braccia cominciando a ridere. Una risata tipica da strega, acuta e spaventosa. Pian piano la risata cambiò, trasformandosi in quella di una ragazza. Quando le fiamme non ebbero più niente da bruciare si spensero pian piano. Al posto della vecchia c'era una ragazza semplicemente stupenda. Sembrava che il fuoco avesse bruciato la parte vecchia di quella donna, come un serpente quando fa la muta, e avesse lasciato uno splendore come quello che c'era in mezzo alla stanza. Luna trattenne il respiro mentre Sark scoppiò in lacrime.
"C...chi è Sark? Chi è quella ragazza?"
"Io non credevo...non può essere" Sark era disperato, le lacrime salate scorrevano copiose sulle sue guance "L...Luna lei è stata la cosa più difficile da abbandonare...è stata l'unica persona al mondo che abbia amato. Era la mia ragazza...Arkhania come ti ho ridotto. Mi dispiace...non volevo. Arkhaniaaaa!" urlò cadendo in ginocchio e piangendo, Luna non sapeva cosa fare. Era sconvolta, capiva poco ma l'unica cosa che voleva era vedere Sark sorridere di nuovo.
 
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view post Posted on 10/7/2014, 12:57     +1   -1
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:cry: :cry: :cry: :cry:
Ma è tristissimo sto capitolo... Povero Sark :(
Insomma sapevo cosa succedeva, ma non mi aspettavo una reazione così da parte sua...
Per quanto riguarda la parte di mezzo, sono contenta che i tre fratellini si siano rincontrati ^_^
 
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view post Posted on 25/7/2014, 19:34     +1   -1
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Scusa il ritardoooooo! Veniamo al capitolo:

Che triste, concordo con Kiaretta! Un solo errore è costato a Sark praticamente tutta la sua vita.
Quando la strega gli ha chiesto chi fosse ho capito subito di chi si trattasse, nonostante nessuno l'avesse menzionata xD La persona più amata d'altronde è anche capace di farti soffrire di più degli altri.

Bel capitolo, soprattutto in alcuni passaggi in cui mi piace il registro usato, aspetto il prossimo.
 
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GabrielStrife
view post Posted on 29/8/2014, 16:51     +1   -1




Perdonate il tremendo ritardo ma le vacanze mi hanno travoltoXD Allora per farmi perdonare lascio il classico capitolo della storia e dei nuovi capitoli del libro(che ormai sta giungendo alla fine). Cominciamo con il libro...

CAPITOLO 23°



Gli Elfi Oscuri
La leggenda narra che un tempo gli antenati degli attuali Elfi Oscuri appartenevano alla stirpe degli elfi alti. Quando venne scoperta la loro inclinazione alla venerazione del Male e soprattutto quando vennero smascherate le cerimonie demoniache che in segreto celebravano, vennero cacciati dal regno di Gestigia e furono costretti a rifugiarsi nelle profondità oscure del mondo. Anno dopo anno, secolo dopo secolo, la selezione naturale favorì gli individui i cui caratteri fisici permettevano un migliore adattamento alle condizioni di vita offerte dai loro rifugi tenebrosi. Oggi gli Elfi Oscuri appaiono pertanto come Elfi dalla carnagione più scura dei loro cugini “alti” e capelli in ogni caso tendenti al bianco.
In generale sono più bassi degli elfi alti di almeno una ventina di centimetri mentre la loro corporatura è notevolmente più massiccia e la vista risulta meno sviluppata. Nonostante ciò sono ancora crudeli individui dediti alle arti oscure. Abili spadaccini e profondi conoscitori di veleni. Un Elfo Oscuro è infatti capace di creare una miscela mortale anche in una cella vuota.

CAPITOLO 24°



Gli Elfi Silvani
Come gli elfi alti, anche gli Elfi Silvani, abitavano in origine il regno di Gestigia distinguendosi però dai loro “fratelli” per il particolare stile di vita che erano soliti condurre. Le foreste erano le loro dimore; questi Elfi vivevano infatti a così stretto contatto con la natura da costruire le loro armoniose abitazioni direttamente sospese, tramite complicati sistemi di funi e corde, sui rami e tronchi degli alberi più alti. Ben presto, con l’arrivo dei primi elfi sulle Blood lands, questa filosofia di vita si è trasmessa anche su queste terre ed oggi, gli Elfi Silvani sono per eccellenza gli abitanti delle foreste incontaminate.
Dal punto di vista fisico questa stirpe di elfi non mostra alcuna particolare differenza nei confronti dei loro fratelli “alti”. Si ribellarono a Destino perché non gli concesse il completo dominio delle foreste. Ora passano il tempo a sfruttare le loro fantastiche abilità con l’arco servendo Darkness e il suo esercito.

CAPITOLO 25°



I Succhiamente
Le terre delle Bloodlands sono da sempre state teatro di racconti e leggende: quelle legate ai Succhiamente ne sono un chiaro esempio. Non è ben chiaro se questa stirpe di oscure creature esista tutt’ora oppure non sia mai veramente esistita. Poiché nessun avvistamento di Succhiamente viventi è mai stato accertato, è opinione comune che essi siano il risultato della fantasia di qualche bardo che, al culmine di qualche suo racconto, si sia dilettato nel descrivere un incontro con queste terribili creature. Secondo i racconti fino ad oggi pervenuti, i Succhiamente sono in tutto e per tutto identici a dei semplici Umani. L’unica caratteristica che li distingue da quest’ultimi sono gli occhi: si racconta infatti che la conformazione e il posizionamento nonché il colore dell’iride, ricordino molto quelli dei rettili. Il fatto che i Succhiamente siano anche chiamati “divoratori di cervelli” non è un caso: secondo coloro che affermano di aver assistito al pasto di una di queste creature, essi si nutrono esattamente del cervello delle proprie vittime. Attraverso dei tentacoli che estroflettono dalla bocca, i Mind Flyer sarebbero infatti in grado di raggiungere le cortecce cerebrali della povera vittima tramite gli orifizi disponibili (occhi, orecchie…) e una volta qui, per mezzo di un vero e proprio risucchiamento, riuscirebbero ad appropriarsi del nutrimento di cui necessitano. Ipotizzando che i Succhiamente esistano realmente, è naturale immaginare che la loro condizione di “predatori” li renda particolarmente circospetti e desiderosi di mantenere ad ogni costo segrete le loro, per così dire, attitudini alimentari. In base a caratteristiche proprie della loro razza, sarebbero inoltre dotati di capacità psichiche particolari, ben al di là delle possibilità umane: non è improbabile che essi si servano proprio di queste loro abilità per sopravvivere in un mondo che non potrebbe tollerare la loro inquietante presenza. A differenza di quanto accade con i Vampiri infatti, la vittima di un Succhiamnete, non può sperare in una buona sorte: l’unica conseguenza delle “attenzioni” di una creatura di questo tipo, non può che essere la morte del povero malcapitato! Sono tuttavia leggende anche se molti cantastorie narrano di un villaggio sperduto tra i monti, un solo popolo di Succhiamente sembra esistere al mondo visto che tutti i bardi raccontano del medesimo luogo.

Ed ora eccovi il nuovo capitolo fresco di giornata Buona Lettura^^

GORGOROTH L’INFERNO SULLA TERRA

“Allora...abbiamo un piano?” chiese Kimpus all’amico
“Piano? Quando mai abbiamo avuto un piano io e te?” chiese sbigottito l’Elfo.
“Giusto..."commentò l’altro
Se Alcatraz era la più famosa e impenetrabile prigione del mondo umano, Gorgoroth era un luogo di morte e sofferenza. In quel luogo Darkness rinchiudeva tutti coloro che non gli andavano a genio. Si diceva che Destino stesso ci aveva passato qualche anno, ma pochi ci credevano. Nessuno era mai uscito vivo da quel posto. Il signore delle Tenebre ci custodiva i suoi più oscuri segreti. Entrarvi era impossibile grazie alla sua forma. Somigliava ad una torre enorme. Completamente fatta in diamante nero, un materiale a prova di ogni attacco. Lo spesso portone in legno era presidiato costantemente da circa dieci guardie, di cui solo cinque si davano il cambio. Per quel luogo erano stati scelti i migliori soldati disponibili tra le fila di Darkness. Tutti vigili, tutti perfetti, nessun errore era permesso a quei soldati. La struttura non aveva finestre per molti piani. Una sola in cima al grande torrione che si stagliava al centro di essa, probabilmente sede del capo di quel posto. Soldati con arco erano posizionati in punti strategici.
“Allora...come entriamo?”
“Entrare? Io avevo intenzione di costringere loro ad uscire...” rispose il principe degli Elfi
“Non sono sicuro della riuscita di questa idea...insomma sappiamo quante guardie ci sono fuori ma dentro niente...inoltre guarda come siamo conciati...vestiti leggeri per non fare rumore e niente armature se anche una sola di quelle frecce ci sfiora combatteremo la guerra all’altro mondo.”
“Vero quindi cosa hai intenzione di fare?” domandò l’amico
“Ti ricordi cosa ci hanno insegnato all’accademia?” chiese sorridendo l’amico
“Se hai troppi nemici contro cerca rinforzi?” domandò l’altro stranito
“Se hai davanti troppi nemici, ma hai dalla tua parte l’ombra niente è impossibile, prendi questo” Kimpus lanciò uno dei suoi sai all’amico poi disse “ci sono dieci soldati davanti a quel portone, più altri quattordici alla base della torre...vediamo chi ne riesce a uccidere di più?”
“Sai che perderai vero?” domandò l’altro sogghignando
“Cosa te lo fa credere?” chiese di rimando Kimpus
“Il fatto che hai sempre perso contro di me...in tutto.”
“Io mi ricordo il contrario...”
“Vedremo Kimpus...vedremo...l’importante e che riesci a starmi dietro...poi ricorda...se perdi non piangere”
I due partirono di soppiatto, Flint era visibilmente più veloce ma Kimpus aveva l’esperienza con i suoi sai. L’Elfo con una piccola corsa e un salto laterale cominciò a correre sul muro. Quando si staccò conficco rapido il sai nella schiena di una delle guardie. Estraendolo veloce lo fece volare sulla fronte di un altro, con un rapido scatto corse verso l’uomo che stava cadendo. L’alabarda di uno degli Elfi Oscuri puntò diritta alla sua tempia, scartò di lato e con un calcio ben assestato allo stomaco fece lasciare l’arma all’uomo lo tramortì con un potente mal rovescio al volto. Una volta estratto il sai dalla testa del morto lo scagliò contro l’ultimo degli Elfi ancora in piedi. Il primo round era stato vinto da Kimpus.
Il ninja era stato più rapido, nonostante non avesse la stessa esperienza dell’Elfo nella corsa era stato più bravo. Vedendo il suo scatto iniziale aveva subito intuito le intenzioni dell’amico. Lanciò rapido il sai verso l’uomo davanti a lui, prendendolo in mezzo agli occhi. I tre uomini accanto al malcapitato cominciarono a guardarsi intorno per capire da dove fosse arrivata l’arma. Flint era già a due morti. Kimpus uscì rapido dall’ombra, si era nascosto dietro una piccola roccia lontano dalla vista dei soldati, colpì i primi due al volto con un calcio in spaccata. Mentre il terzo stava per colpirlo si aiutò con il piede alzando la spada di uno dei soldati caduti accanto a lui e la infilzò senza troppi preamboli. Flint stava combattendo con il terzo soldato. Estrasse il sai e velocemente trafisse altri due uomini che gli stavano venendo incontro.
Non scambiò nemmeno una parola con l’Elfo, cominciò a saltare sul muro di appiglio in appiglio, di feritoia in feritoia per arrivare primo.
Flint si mise al suo inseguimento, la sua agilità di Elfo lo aiutava anche a scalare torri come quelle.
Kimpus fu il primo ad arrivare alla base, si issò con facilità sulle mani saltando all'interno del piazzale. Girò rapido il collo ad una guardia che li voltava le spalle. Lanciò il sai verso un altra, facendola cadere al suolo priva di vita, mentre correva per riprendere il pugnale, una freccia sibilò verso di lui. Scivolò sulle ginocchia passando sotto la punta avvelenata.
Scartò di lato evitando l'altra freccia che gli era stata scagliata contro. Con un calcio rotante in basso fece cadere una guardia che sistemò facilmente con una gomitata nello stomaco. Raccolse il suo sai e cominciò a correre, davanti a lui c'era altre due guardie ben armate e l'arciere che aveva appena incoccato la sua ultima freccia. Lanciò il sai alla guardia di fronte a se. Stese con un calcio in aria la seconda, procurandosi solo una lieve ferita al costato. Estrasse il sai dalla testa dell'uomo steso a terra e si fermò un secondo a prendere fiato. Erano lui contro l'arciere. Cominciò a correre, l'altro scagliò la sua ultima freccia, precisa. Kimpus di sua volta lanciò il sai che tagliò la freccia in due, ma proprio mentre stava pero colpire il bersaglio il sai di Flint lo prese in pieno facendo cadere il suo con un lieve tintinnio.
Kimpus non aveva visto Flint, come non aveva visto quante persone il suo amico Elfo avesse ucciso.
“Ehi Elfo! Quello era mio!” urlò puntando il dito verso l'amico
“Ah si? Non credo ci fossero regole al riguardo...la prossima volta cerca di essere più veloce...” sogghigno adirando ancora di più il giovane ninja “bene...credo che il capitano di questo posto si trovi in cima a questa torre. La luce è accesa perciò credo che al momento sia in casa...”
“Che vuoi fare bussargli gentilmente e domandarli cosa nasconde questo posto?”
“Una specie...” rispose l'Elfo fissando la torre
“E se non vuole collaborare?”
“Lo costringiamo...semplice no?”

“Ora ti riconosco mio caro Leonardo!” Lion era andato a farsi un giro intorno alla fortezza. Non era tipo da rimanere chiuso per tanto tempo.
“Mi sento di nuovo me stesso...ma ti prego chiamami Shadow” rispose l'altro sorridendo
“Dimenticavo che era questo il tuo vero nome. Ma dimmi ora cosa farai? Insomma...la tua parte di Vampiro è qui...non ti unisci anche con lui?”
“Fey intendi? Oh no no...non voglio tornare ad essere un abominio braccato da due razze...non sono forte come mio fratello. Lascerò che sia Fey a preoccuparsi di Sark. Io sarò un normalissimo Licantropo...e come tale dovrò stare attento all'argento” sorrise tornando verso la struttura fortificata.
“Capisco…guarda tuo fratello sta arrivando. Forse con quell’esercito di morti possiamo veramente fare qualcosa…”

“Dunque questa è la porta ma perché non c’è di guardia nessuno?” Flint era dubbioso, per tutto il tragitto non avevano incontrato nemmeno una guardia, possibile che fossero solo fuori?
“Meglio no? Meno lavoro per noi…” sussurrò Kimpus per non farsi sentire.
“Stiamo parlando di Darkness Ninja! Non lascia mai nulla al caso, se quello che cerchiamo è veramente in questo posto allora è protetto con qualcosa di veramente strano.”
“Tsk non sono le creature di Darkness a spaventarmi.” Kimpus spalancò la porta. Dentro era tutto normale. Una stanza di medie dimensioni. Con le pareti marrone chiaro. Illuminata da un lampadario appeso al soffitto. C’era un tavolino in metallo a centro stanza. Nemmeno una sedia solo uno strano armadio in pietra nera che stonava con quel posto pittoresco. Gli odori si confondevano in quella stanza, il delicato odore di rose confuso con il puzzo di sudore.
“Non c’è nulla qui…” sussurrò Kimpus.
“Non può essere…allora che diamine di posto è questo?!” esclamò Flint entrando nella stanza
“Una prigione…una prigione per Draghi.” Disse una voce dietro di loro. I due si voltarono di scatto. Dinanzi a loro c’era un uomo. I capelli castani legati in una coda che scendeva sulle spalle. Il petto nudo era completamente tatuato. Dei tribali gli percorrevano le braccia, il petto fino a sotto gli occhi. Aveva i lineamenti spigolosi. Gli occhi arancio fissavano i due ragazzi. Portava un paio di braghe leggere di colore nero. La sua muscolatura, non adatta alla battaglia parlava da se. Mago.
“Chi diavolo sei?” chiese Flint
“Il mio nome Tash. Sono l’uomo a capo di questa prigione. Vedete giovani…alcuni Draghi vagano ancora per il mondo e sua altezza Darkness li fa catturare e portare qui. In questo posto ricevono un trattamento speciale in vista della battaglia.”
“E a quante unità ammonta il vostro esercito di Draghi?” domandò Kimpus.
“Circa tre o quattro Draghi più Mastar. Purtroppo la maggior parte di quelle creature squamose si è estinta. Comunque…dubito che vivrete abbastanza…dovete sapere che qui a Gorgoroth abbiamo una regola…chiunque mette piede nell’Inferno…o esce con noi o non esce. Io sono Tash il più grande mago al servizio di Darkness. E voi…siete carne morta…” allargo le braccio con i palmi rivolti verso l’alto. Unì le mani davanti al suo petto, i palmi l’uno contro l’altro e le dita sul dorso. Le allargò piano piano, le sue vene cominciavano a diventare bianche, una sfera si cominciò a formare tra le sue mani. Raggiunse presto le dimensioni di una palla da calcio, il mago la divise in due e la scaglio verso i due giovani di fronte a se. Un ruggito squarcio l’aria. Avevano catturato il Drago sbagliato.

Arkhania aprì i suoi occhi. Era sdraiata sul suo letto, in quella casetta dall’odore nauseabondo. Le soffici coperte che la coprivano era state lavate da poco, profumavano ancora di pulito. Non si sentiva vestiti addosso, probabilmente era nuda. Al tempo stesso si sentiva coma nuova. Qualcuno le aveva fatto un bagno mentre era svenuta. Ricordava ancora il giorno in cui aveva rinunciato alla sua immortalità da Elfa. Come se il tutto fosse accaduto poche ore prima.

“Sei sicura di quello che vuoi fare sorella mia? Sai che non potrai più tornare indietro”
“Si può tornare indietro fratello. Solo è molto difficile, ma io sono la Strega più forte in questa città e senza di lui non posso vivere…mi dispiace”
“Potrebbe sempre tornare…non devi andare in esilio per colpa sua”
“Lui verrà a cercarmi, questo lo so. E quando succederà avrò la mia vendetta.”
“Ragioni come un Elfo Oscuro e ciò non va bene”
“Addio fratello. Presto sarai re. Non dimenticare mai di tua sorella ma ti prego tieni nascosto il mio segreto. Nessuno deve venire a sapere che la sorella del futuro re di Valexenia ha rinunciato all’immortalità”
“A presto Arkhadia”
“Addio…Destino”

Sorrise. Era incredibile quanto tempo fosse passato. Gli mancava suo fratello, ma non tanto quanto gli mancava Sark. Si accorse solo in quel momento della ragazzo sulla soglia della porta. Si voltò verso di lei.
“Dove siamo?” aveva subito capito che non era la sua casa, c’era una stanza in più e inoltre era troppo pulita.
“In un piccolo casolare vicino a dove stavi prima. Sark è andato a cacciare e mi ha chiesto di prendermi cura di te. È rimasto molto sconvolto dalla tua trasformazione. Ti ama ancora molto sai?”
“Se mi amava non doveva abbandonarmi!” Arkhania sentì le lacrime salate ma le represse
“Sark ha fatto molti sbagli in passato…ma sono sicura che è tornato per rimediare. Lui ti amava e ti ama ancora.”
“Ripetimi chi sei” disse la ragazza sorridendo
“Luna…solo una ragazza venuta qui per caso”
“Luna? Per gli Dei come sei cresciuta…l’ultima immagine che ho visto di te ti ritraeva in braccio a tua madre sai?”
“Tu hai conosciuto mia madre?”
“Perché tu no?” chiese Arkhania alzandosi a sedere. La coperta scese dal suo corpo mostrando la sua nudità sotto. Prese alcuni indumenti poggiati su una sedia e si vestì. Si aggiustò per pochi minuti i lunghi capelli biondi allo specchio e poi si rivolse a Luna.
“Non sai da dove vieni?” chiese. I suoi occhi verde magnetico fissavano quelli d’ambra di Luna.
“No…”
“Nessuno ti ha mai detto nulla? Ragazza mia…è tempo che tu sappia la verità. Tu sei un Elfo. Ma non un Elfo qualunque, certo sei la prescelta ma non è questo il punto, tu sei la figlia di Destino in persona. Il re di Valexenia è il tuo vero padre”
Luna si coprì la bocca con le mani.
“Questo fa di me la sorella di…”
“Di Flint mia cara ragazza.”
“Vedo che state facendo conoscenza” la voce di Sark irruppe nei loro discorsi. Il giovane era sulla porta, due furetti in mano. Non fece nemmeno in tempo a posare i frutti della sua caccia che Arkhania gli si gettò tra le braccia. Piangeva a dirotto scusandosi con il ragazzo.
“Non fa nulla Arkhania…è stata colpa mia. Io ti amavo e non avrei mai dovuto farti questo.”

I suoi occhi rosso fiamma si aprirono. Era tutto scuro intorno a se. Sentiva il respiro affannato dei suoi simili, circa tre. Anche loro catturati da quelle reti.
“L’ultimo che abbiamo preso è bello grosso eh?” domandò una voce di Elfo Oscuro
“Già…anche se mi sembra di averlo già visto”
“Di sicuro ti sbagli in fondo sembrano tutti uguali”
“Bene chi dobbiamo portare per primo? Darkness li vuole presto nel suo esercito.”
“L’ultimo preso forza aiutami a stordirlo di nuovo”
Non lo avrebbe mai permesso. La luce si accese nella sua cella. Lui si sollevo. Era il più grande della sue specie, il più forte. Solo allora quando spalancò le sue enormi fauci e ruggì tutti si resero conto di aver fatto il peggior affronto della storia. Avevano catturato il Drago sbagliato. Si erano permessi di catturare Katastros, il gemello del Fato.
 
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view post Posted on 7/9/2014, 12:08     +1   -1
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Black Lady

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Belli i capitoli del libro... Anche se i Succhiamente sono davvero raccapriccianti :sick:

Parlando invece di cose serie... ...
Kimpus aspetta e spera che vinci tu... Il mio principe è più bravo di te :wub: :wub:
No sul serio facciamo i seri... Bel capitolo, davvero... Sono rimasta a bocca aperta quando ho scoperto che Arkhadia è la sorella di Destino (non me l'avevi detto questo... :grrr: )... Però ovviamente di Luna lo sapevo...
Io però avrei scritto quella scena in modo diverso... Probabilmente all'arrivo di Sark, avrei fatto inveire Luna contro di lui facendole chiedere se lui lo sapesse, e quando avrebbe iniziato a insultarlo, Arkhadia sarebbe intervenuta calmandola...
Ma ovviamente è una mia idea...
 
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view post Posted on 25/9/2014, 18:08     +1   -1
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Scusa l'enorme ritardo :(
Veniamo a noi!

Mi è piaciuto il capitolo (e gli interessanti capitoli del libro, un po' schifiltosi si xD) soprattutto la parte dove ci sono Kimpus e Flint (tengo il primo muahahaha). Forse perché credo che con le tue descrizioni ho visualizzato meglio l'ambiente e le loro gesta in battaglia.

Immaginavo che Luna non fosse la prima bimbetta prescelta scelta a caso, non che fosse la principessina di Valexenia. Mi fa piacere visto che continua ad essere la mia numero uno :)

continua così!
 
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GabrielStrife
view post Posted on 13/2/2015, 09:36     +1   -1




Eh poi boh sei da solo a scuola davanti ad un computer e pensi che è da una vita che non postiXD Niente di meglio da fare LOL

MARE APERTO

Flint sorrise.
“Che Draghi avete catturato?”
“Perché questa domanda?!” chiese il mago visibilmente preoccupato
“Nessun motivo in particolare…solo che esistono pochissimi Draghi ancora in liberta. Uno di questi è Katastros il gemello del Fato…”
“Non è possibile” il mago sbiancò lasciando i due nella stanza. Flint e Kimpus si guardarono, uscirono con cautela dalla stanza. Si stava creando parecchio trambusto ai piani inferiori, di sicuro Katastros non aveva preso bene la cattura.

“Capo! Capo! Uno dei Draghi si è liberato!”
“Lo so razza d’imbecille! Vi avevo detto di stare attenti a catturare i Draghi giusti! Avete idea dell’affronto che avete fatto alle tre divinità? Avete catturato Katastros” una fiammata travolse l’intero piano. Il ruggito del mostro stava destando gli altri due Draghi catturati insieme a lui. Tutti i Draghi sono liberi ma i due gemelli del fato sono le creature più forti e imponenti in questo mondo. Non rispettarle diventa per un Drago atto di profondo disonore.
“Destatevi fratelli miei! Rivolgete la vostra furia contro coloro che si proclamano vostri padroni e conquistatori! Non seguite Darkness, non lasciatevi invadere dalle tenebre! Il potere di Destino è la giusta strada da seguire ma se preferite tornate liberi!” gli altri due Draghi rinchiusi cominciarono il loro risveglio, le celle divennero troppo piccole. La torre stava lentamente collassando su se stessa. Flint e Kimpus erano appena usciti quando la struttura crollò. I tre Draghi la sorvolavano compiaciuti. Si riconosceva subito Katastros, la sua mole. Circa il doppio di un normale Drago. La sua maestosità era rovinata dall’oscurità delle nere nubi.
“Sommo Katastros come può essere successo? Come siamo caduti preda di Darkness?”
“La magia di Darkness è veramente forte. Vi ha soggiogato. Ma adesso potete redimervi. Accompagnate questi giovani che ci hanno liberato. Portateli a casa, teneteli al sicuro con il vostro fuoco. Andate Draghi di Fuoco tornate liberi!
“Non capisco Flint…cosa c’era di segreto qui?”
“Nulla…era solo una prigione…un luogo che non doveva esistere…anche se mi sembra strano”
“Cosa?” domandò Kimpus era talmente stanco e provato che non si era accorto di essere sopra un Drago a parecchi metri d’altezza.
“Darkness non si è mai interessato a queste cose. Quando era giovane non gli importava dei Draghi. Diceva che erano creature ottuse, perché le voleva nel suo esercito?”
“Beh forse per lo stesso motivo per cui ha Master. In fondo i Draghi sono veramente forti e averne dalla propria parte può sempre tornare utile” rispose l’amico
“Già forse è solo per questo.”

“Cosa diavolo è successo qui?!”
“M…maestro noi non sapevamo…non credevamo di aver preso uno dei Gemelli”
“Tu dovresti essere un mago?!…luridi cani che non siete altro!” Darkness era furioso dietro di lui altre due figure. Una era Spectrus, uno dei suoi cavalieri. L’altro era un vero e proprio mostro. Enorme, ogni centimetro del corpo coperto da armatura. La pettorina era grande quanto tre petti di un normale umano. Le maniche erano formate da delle piastre laminate di colore nero che si sovrapponevano. In mano reggeva una Stella del Mattino. Una mazza ferrata risalente al tempo del medioevo, era più grande di una normale arma eppure nelle sue mani continuava a sembrare un giocattolo. La sua Stella del Mattino era composta da un’asta di circa centoventi centimetri in ossidiana terminava in punta con una sfera metallica in diamante nero. La particolarità di questa arma era data dalle punte acuminate che circondavano la sfera, con una più lunga delle altre che andava verso l’alto. Di questa misteriosa, ed enorme, creatura non si conosceva il volto. Visto che era coperto da uno spesso cappuccio in seta.
“Ma signore io…”
“Non osare interrompermi! Ascoltami…ora io e Spectrus faremo un giro di queste macerie. Se la cosa che era nascosta qui è stata trafugata pagherete tutti con la vita. Sono stato chiaro?”
“Chiarissimo signore”
I due si allontanarono cominciando a controllare centimetro per centimetro i resti della fortezza.
“Qui non sembra esserci Darkness…ma dubito che qualcuno dell’esercito di Destino potesse entrare qui dentro. Deve essere stata tutta colpa dei Draghi”
“No…non dei Draghi. Guarda…”l’Elfo sollevò da terra un oggetto, un sai di colore nero “Kimpus…e dove c’è Kimpus c’è anche Flint…mi domandò se siano realmente arrivati oltre la prigione dei Draghi.”
“A quanto pare no…ho trovato lo scrigno Darkness...è salvo.” Il Mutaforma sollevò una cassa di dimensione strane, era molto lunga e di piccola larghezza.
“Bene…torniamo dai nostri amici. Forza. Posso annunciarvi miei cari amici che il vero motivo di Gorgoroth è intatto. Sta di fatto che voi avete fatto crollare una delle mie strutture e non mi avete detto nemmeno la verità…”
“Cosa intendente altezza?” domandò il mago
“Come può essere che di tutte le persone che avevo messo qui siete sopravvissuti solo voi?”
“Perché…”
“Non voglio sentire le vostre frottole inutili esseri…non voglio sentire le vostre scuse. Garudriel…mostra a questi inetti cosa succede a chi ci disubbidisce.”
La creatura enorme si fece avanti calandosi il cappuccio. Aveva il volto da toro. Un Minotauro, senza corna come si conveniva alla gente che rinunciava alla propria parte istintiva, quella animale. Il colore del pelo era nero, gli occhi piccoli e rossi. Sbuffava emettendo nuvolette di vapore dalle narici. Prese la sua enorme arma da dietro la schiena e con tre rapidi colpi disintegrò completamente i crani dei tre malcapitati. Il terreno si cominciava a tingere di rosso mentre Darkness e i suoi due cavalieri tornavano sulla nave. Gorgoroth era caduta al prezzo di numerose vite, ma Flint e Kimpus non avevano compreso appieno ciò che realmente nascondeva quella prigione.

“State migliorando altezza anzi state migliorando tutti quanti…” erano da circa sette giorni in mare
"Vero...anche se non avete la stessa grazia dei veri Elfi..."rispose Boom sogghignando
"Quella è quasi impossibile da ottenere..."rispose Irashi "ma siete migliorati tutti e tre ragazzi, sono molto fiero di voi" concluse rivolgendosi ai tre gemelli di fronte a se.
"Terraaaaaaaaaaaaaa!!!" urlò la vedetta dall'alto dell'albero maestro
"Molto bene ragazzi..."disse Boom andando a prendere il timone "questa è l'isola dei Grifoni. E' la prima tappa del nostro viaggio. Siate garbati con i Grifoni"
"Ma loro da che parte stanno?" domandò Ryan
"I Grifoni non stanno da nessuna parte" rispose Valery avvicinandosi a Daniel "sono neutri, nessuna creatura volante, nemmeno i Draghi possono raggiungere le altezze dei Grifoni, questo li ha permesso di sfuggire da qualsiasi cosa. Non sono adatti alla battaglia"
"Sai Valery...ogni giorno che passa...ti trovo sempre più carina" disse Ryan avvicinandosi alla Vampira
"Ryan hai reso l'idea ora giù le mani dalla mia ragazza!" concluse Daniel prendendo da parte Valery
"Lei...cosa?! Non ci voglio credere..."
"A quanto pare fratellino Daniel è più bravo di te con le ragazze" rispose Lake facendo ridere tutti
Erano attraccati al porto, Boom non scese a terra e nemmeno Irashi. Valery aveva tanto insistito per seguire i tre ragazzi. Alla fine si era optato per Valery che accompagnava Ryan, Lake e Daniel.
“Ehi fratellino…che mi dici di tu e Rose?” domandò Daniel lasciando avanti Valery e Lake che discutevano del più e del meno.
“È così evidente?” domandò il ragazzo
“Cosa? Che ti piace Rose o che ti piace il suo culo? No perché non distogli mai la tua attenzione dal suo fondoschiena.” rispose l’altro spintonando il fratello
“Ma smettila! Comunque non ho molte speranze con quella ragazza. Sai mentre ti allenavi notavo la spada che avevi alla cintura”
“Oh questa?” domandò estraendo la sua spada d’ambra
“Si…insomma è una figata. Sembra uscita da un film di fantasia. Come quelli che vedevo al cinema con mio padre…”
“Lo so…ma, credo che presto la dovrò cedere a tuo fratello" rispose rimettendola nel fodero
"Come mai?"
"Ho sentito parlare Boom e Irashi prima di scendere dalla nave. Dicevano qualcosa riguardo a delle armi particolari che dovevano consegnare a noi due"
“Forte…spero siano qualcosa di bello…”
“Sembri così euforico di essere qui…io comincio a dubitare di quello che faccio.”
“In che senso?”
“Niente…siamo arrivati guarda!”
Xerath era la capitale dei Grifoni, unica città in quell’isola. Veniva anche chiamata la Città Sospesa. Era rialzata di pochi metri da terra. Adagiata su una nuvola. Non era una città di mattoni, ovviamente, erano tante piccole montagne con dei nidi in cima. Per salire in questa città si passava dal palazzo reale. Stava esattamente sotto il centro della nuvola. Il re dei Grifoni era umano. Cast era l'unico uomo vivente a Valexenia.
"Benvenuti a Xerath amici!" la sala del trono era qualcosa di semplice. Un corridoio centrale costeggiato da due navate con una colonna ogni due metri circa. Per un totale di quattro colonne per lato. Tutto era rigorosamente bianco. Un tappeto verde si stendeva per terra per tutta la lunghezza della sala. Il trono era in legno scuro, intagliato perfettamente.
"Grazie Cast" rispose Rose "purtroppo possiamo trattenerci veramente poco. Il nostro viaggio è ancora lungo. Siamo qui solamente per far conoscere a questi giovani le vostre usanze e la vostra città.
"Capisco. Allora sono contento di avervi per questo breve periodo nella nostra amata città. Venite ragazzi parliamo"
Il sovrano fece strada fino ad una piccola pedana in avorio, quando tutti vi furono saliti si cominciò a sollevare lungo la grande torre cava che portava fuori. La punta del palazzo non era molto distante dalla nuvola. Ma la vista era comunque magnifica.
"Cosa ha spinto un umano a diventare re dei Grifoni?" domandò Daniel
"Oh non sono re...vedi su quest'isola tutto è gestito dalla natura e dai tre Dei. Io gestisco solamente le cose, tanti anni fa era amico dei Grifoni. Gli Elfi mi concessero l'immortalità e così ho deciso di vivere qui al fianco dei miei amici."

Passarono tre giorni sull'isola. Le usanze dei Grifoni erano semplici, nella vita nulla capitava per caso. Tutto era già deciso dalla nascita. Una loro amara previsione prevedeva proprio questo fatto. Darkness non sarebbe stato sconfitto, nel suo destino c'era scritto che sarebbe diventato ciò a cui aspirava.
Salparono all'alba del quarto giorno. Il mare era calmo e un tiepido sole illuminava il cielo del mattino.
"Dove siamo diretti?" domandò Lake
"In un posto che è meglio abbandonare che raggiungere" rispose Boom dall'alto del piedistallo che usava per il timone
"L'Isola di Sangue miei prescelti. La terra degli elementi, o per meglio dire degli Elementali." concluse Irashi
Navigarono per molti altri giorni. Daniel era sempre più stufo di quel dondolio costante che ti accompagnava sempre durante il giorno. Le battaglie con la spada non erano più il bel passatempo dell'inizio. Si concludevano in fretta e mai con un vincitore.
"Capitanooo!!" l'urlò si levò all'alba del sesto giorno. Subito dopo fu guerra in mare aperto "vele nere a prua!"
"Irashi prendi il timone!" Boom afferrò in fretta un cannocchiale e lo puntò su quel piccolo punto all'orizzonte. La prima cosa che notò era la bandiera. Uno sfondo rosso con sopra disegnata una coppa bianca.
"Elfi Oscuri! Alle armi ciurma. Preparate i cannoni nel pomeriggio avremo da ballare"
In tutto c'erano tre navi, due più piccole e una di qualche taglia maggiore, probabilmente l'ammiraglia. Per il resto erano identiche. Costruite in legno scuro, la più grande aveva tre alberi mentre le altre solo due a testa. La polena era la cosa più assurda su quelle navi. Si trattava dello scheletro di un avvoltoio, era spaventoso.
"Forza riempiteli!"
"Boom!"
"Dimmi Daniel"
"Con cosa dobbiamo riempire i cannoni?"
"Ma non è ovvio?" domandò il Nano sorridendo "imbottiscili di dinamite fino a scoppiare mozzo!"
 
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view post Posted on 13/2/2015, 18:53     +1   -1
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Ahahahahahah... Stavo per dire qui Boom sembra quasi sano di mente... Poi leggo l'ultima frase e...

Fliiiint ma cosa mi combini?? Te ne sei andato senza prendere nulla?? Accendenti a te...
Però adoro vedere Darkness in difficoltà quando sente parlare del fratello... Hai paura che Flint di faccia il culo eh?? :shifty:
Ed i discorsi tra i tre gemelli?? Mi fanno morire XD
 
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view post Posted on 24/2/2015, 10:46     +1   -1
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Happy Happy 10

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Sarò ripetitivo, ma sono contento che il livello si alzi di capitolo in capitolo!

Gli sgherri di Darkness sono veramente...geniali. Rispettano perfettamente ciò che vi si può aspettare da uno sgherro! E la Morning Star...arma epica che ho sempre apprezzato, peccato che abbia fatto fuori un po' di gente. Il minotauro è una figura affascinante, e ci sta bene nrl racconto,anche se sta con Darkness.

I discorsi piuttosto scurrili dei fratelli sono alquanto realistici...ahimè XD
Bel capitolo (e Boom fa sempre la sua figura) una cosa: C'è una frase strana (dove ci sono valery e i 3 fratelli) dove mi sembra ci sia da aggiustare in verbo. Per il resto good job ^^
 
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131 replies since 20/1/2013, 19:20   1351 views
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