scusate il tremendo ritardo...e vero dovevo scrivere il capitolo del libro di flint ma ho preferito aggiungere ancora qualche creatura al mondo. Nel prossimo scriverò il libro e vi presenterò per bene tutte le creature incontrate fino ad adesso oltre che una storia generale su Valexenia.
IL DIAVOLO DELLE TENEBRE
Dopo pochi minuti di attesa Meshu fece radunare tutti nella sala del trono
“Scusate per l'attesa ma avevo alcune importanti questioni da sbrigare, il popolo dei Nani è sempre molto esigente con il re. Flint mi dispiace tantissimo per il popolo degli elfi vorrei poter aver fatto qualcosa ma come ben sai i Goblin sono nemici giurati dei Nani e insomma...”
“Nessun problema...non si cambia il passato e comunque sapevo che il primo popolo che Darkness avrebbe attaccato sarebbero stati gli Elfi ero già pronto all'evenienza di perdere tutto” disse con una nota di tristezza nella voce.
“Certo se il grande Destino fosse ancora tra noi...” replicò il nano a bassa voce
“Quella è ormai acqua passata i tempi d'oro di Valexenia sono giunti al termine...ora tocca a noi proteggere il nostro mondo.”
“Giusto sei il suo degno successore...bene ragazzi ascoltatemi io ho provato in tutti i modi a persuadere il consiglio ma non ascoltano, la vostra prova consiste nel catturare una talpa di montagna...”
“Un innocua talpetta?” disse Daniel quasi ridendo “sarà più facile del previsto”
“Ehm ecco...non proprio innocua...vedete le talpe qui sotto sono molto grandi, quella di montagna è conosciuta come la regina del sottosuolo...noi Nani la veneriamo come una dea, dovete sapere che è stata lei a fornirci questo spazio per vivere. Troverete la talpa a nord, non dista molto da qui...dovete sapere che questa talpa non si fida di noi...se solo riuscissimo a parlarci potremmo spiegarli che abbiamo urgentemente bisogno del suo aiuto, ricordatevi fatela stancare, la rintontite e tornate qui, non potrete usare armi nella missione l'equipaggiamento adatto ve lo darà Boom”
“Boom? Che razza di nome assurdo è?” urlò Ginevra
“Capirete tutto andate.”
I ragazzi capirono presto perché il Nano si chiamava Boom era piccolo con i capelli rosso acceso e pieni di fuliggine, una cicatrice rossa gli solcaval'occhio destro. Gli occhi rossi mostravano in pieno il carattere del nanetto.
“Allora ascoltatemi bene banda di mocciosi senza cervello...io qua sono il più grande cacciatore che sia mai esistito e sai perché? Tu spilungone con la faccia da pesce lesso rispondi!”
“Parli con me?” chiese Daniel guardandolo
“Vedi altri idioti qui intorno mi pare ovvio che parlo con te!”
“Fammi pensare sei il migliore perché hai un carattere pessimo e i mostri si rifiutano di venirti incontro?”
“...Ma che hai in quel cervello...Biancaneve?! Sono il migliore perché ho una sola legge quella del Kaboom, ehehehe...”
“Kaboom?” domandò sbigottita Luna
“Si ragazza la legge del Kaboom seguitemi e vi faccio vedere”
I tre ragazzi seguirono il Nano in superficie e per un piccolo tratto nei boschi, finché non vennero attaccati da una lince
“State a sentire branco di umanoidi, restate indietro e scoprirete di cosa parlo quando dico legge del Kaboom...”
La lince era enorme in confronto al piccolo nanetto, ma lui non mostrava nemmeno un poco di paura, poi uscì dalla sua sacca dei piccoli tubicini rossi legati con un filo
“Cosa sono Boom?” chiese Ginevra facendo un passo indietro
“Questi mia cara bambina sono candelotti di dinamite modificati con la nitroglicerina, fanno più casino di una bomba a mano, ed ecco qui la legge del Kaboom” il nanetto accese con un fiammifero la sua arma e la lancio contro la lince, la bomba esplose in aria provocando un rumore assordante e per poco non disintegrò completamente tutto, il povero animale spaventato dal rumore scappò via con la coda tra le gambe
“Che ve ne pare ragazzi?” chiese lui girandosi verso i tre giovani che avevano gli occhi spalancati dal terrore
“Io dico che sei tutto suonato!”rispose Daniel
“Suonata sarà to soro” battibeccò lui
“Ehi!” urlò Ginevra
“Zitta tu. Allora voi siete qui per l'equipaggiamento vero? Bene allora per prima cosa vi lascio una bomba a mano, dentro c'è un potente narcotizzante...fate attenzione esplode appena tocca qualcosa di solido lanciatela contro la talpa dopo che l'avrete catturata con la bomba a rete.
Basta piazzarla a terra e quando il mostro ci passerà sopra potrete catturarlo.
Bene adesso la bomba narcotizzante alla piccola Ginevra, mi raccomando mira bene d'accordo...la trappola a Luna. Bene potete andare
“Un momento, senti scricciolo e io che faccio?” chiese Daniel avvicinandosi al nano
“Che domande fai ragazzo l'esca mi pare ovvio no?”
“Coosa stai scherzando?!”
“Certo che no e ora andate che fra tre ore la talpa cambierà zona su su”
I ragazzi iniziarono a seguire la strada che Boom gli aveva indicato, Luna era in testa al gruppo e dietro di lei Daniel borbottava stufo.
“Il luogo indicato da Boom dovrebbe essere qui...” disse Ginevra dal fondo del gruppo “secondo i calcoli la talpa dovrebbe arrivare a momenti”
“Bene...” Luna si avvicinò a un grande spiazzo e posizionò la trappola “allora Dani so che non ti va molto a genio l'idea ma resti comunque il più veloce tra noi. Dovrai attirare la talpa da questa parte e aspettarla dietro la bomba quando sarà abbastanza vicina premi il bottone rosso e bada che avrai tre secondi per scappare di dieci metri.
“Stai scherzando?! È praticamente impossibile senza un aiuto” rispose lui alzando la voce
“Forse posso aiutarvi io vostre altezze” i tre ragazzi si girarono, davanti a loro c'era un centauro, la parte di cavallo era con un manto nero, la coda ondeggiava. La metà umana era uguale a quella di un adolescente, i capelli color del grano coprivano la fronte, gli occhi neri scrutavano i volti dei ragazzi stupiti. Il petto sembrava fosse scolpito, gli addominali erano sudati per un qualche sforzo, portava una cinghia che percorreva tutto il corpo, alla spalla c'era uno spallaccio in bronzo, alla base del corpo da uomo una spada a due mani con l'elsa rossa.
“Chi sei?” chiese Luna attratta dagli occhi neri della creatura
“Il mio nome è Maxilius sono un Centauro, ho saputo da alcune voci che dovete affrontare la prova dei Nani e ho pensato che un aiuto vi potesse fare comodo no?”
I tre ragazzi spiegarono in breve il piano al nuovo compagno e si misero subito all'opera per l'arrivo della talpa.
Era ormai quasi tramontato il sole quando l'enorme bestia venne avvistata da Luna che si trovava sopra a un albero come vedetta.
In quel momento Daniel montò sopra al centauro che si diresse verso la creatura, appena vennero identificati dagli occhi del mostro iniziarono a correre verso la bomba.
Era un piano perfetto ma qualcosa andò storto, la bomba non esplose e la creatura passo illesa il punto della mina.
“E adesso?” chiese Daniel la talpa era a pochi metri da loro, anche se Ginevra poteva addormentarla non sarebbero mai riusciti a portarla fino alla caverna.
“Per me sarebbe un gioco da ragazzi farla fuori ma non posso perché la prova sarebbe nulla” rispose Maxilius
“Dannazione tenta di stancarla”
“Penso sarebbe inutile mio principe” rispose il Centauro correndo per evitare l'avvicinamento della talpa “bestie del genere sono abituate a scavare per giorni interi dovrei correre per settimane prima di stancarla sul serio. In questo momento solo gli Elfi dei Boschi potrebbero aiutarci ma sono da anni al servizio delle tenebre quindi non vedo alternative che annullare la missione”
“Scordatelo piuttosto corro per anni per farla stremare ci deve essere una soluzione” urlò Daniel
“Una c'è vostra altezza ma è impossibile se non si è Elfi” rispose il centauro titubante
“Spara”
“Bisognerebbe aggrapparsi alla schiena della talpa e salire fino alla testa, dietro l'orecchio destro c'è un punto nero sul manto marrone, noi cacciatori lo chiamiamo il “punto del sonno” premendolo con una forza discreta la talpa cadrà in uno stato di docile trance che vi permetterà di controllarla per un breve lasso di tempo.
“Non mi resta alternativa lasciami qui e augurami buona fortuna, avverti le ragazze della mia idea e precedetemi alla caverna, se non torno entro due ore di ai Nani che sono morto per loro.
Erano passati dieci minuti e Daniel era appeso al corpo della bestia che cercava in tutti i modi di scrollarselo di dosso.
“Se vado avanti così la talpa capirà che le basta sdraiarsi per ammazzarmi”
“Non credo sia il modo più giusto per raggiungere il punto del sonno ragazzo” disse una voce misteriosa
“Non mi sono venute altre idee...ma chi sei?!” chiese
“Il mio nome non ha importanza ma sappi che se continui così la talpa troverà il modo di linciarti” rispose lui ridendo
“Non mi pare di aver chiesto il tuo parere chiunque tu sia” urlò lui cercando di arrivare più in alto. Si domandava perchè ancora rispondeva a quella voce misteriosa
“Nessuno ti ha detto che il punto del sonno può essere raggiunto solo da un cacciatore elfico? Sai è una questione di agilità, così ci impiegherai all'incirca mezza giornata.
“Senti saputello perché invece di deridere non dai una mano?!”
“Due motivi è la tua prova e inoltre mi sto divertendo a guardarti sclerare per scalare un mostro di due metri e mezzo
“Molto spiritoso... e ora aiutami se non ti dispia... - Daniel non finì la frase che il mostro si accasciò al suolo addormentato
“Bene credo che come aiuto ti possa bastare, un grazie e tolgo il disturbo...”
Daniel si girò verso colui che gli aveva offerto l'aiuto e vide un ragazzo più o meno della sua stessa età, portava uno smanicato nero, sul braccio destro c'era un tatuaggio a forma di teschio di colore nero che risaltava sulla pelle quasi bianca. Aveva un paio di guanti che gli arrivavano fino a metà dell'avambraccio del medesimo colore. Portava inoltre un paio di pantaloni di velluto molto stretti, tenuti da una cintura a cui era appeso un coltello di circa due spanne con la lama di colore argento e l'elsa in oro con un rubino alla radice della lama. Portava ai piedi un paio di stivaletti neri con le fibbie in metallo, un mantello e il cappuccio abbassato sventolava ad ogni spiffero d'aria. Il volto era pallido, aveva i capelli biondo chiaro, molto vicino al bianco, arruffati. L'occhio destro era solcato da una cicatrice, la pupilla bianca era probabilmente cieca da tempo, l'altro occhio era di colore azzurro ghiaccio, agghiacciante ma al tempo stesso rassicurante.
“C...chi sei?” chiese Daniel che non riusciva a distogliere lo sguardo dalla cicatrice
“Non penso che il mio nome possa interessarti...almeno non adesso...inoltre se non ti dispiace togliere i tuoi occhi dalla mia cicatrice...” rispose lui sbuffando
“Scusa pensavo che non vedessi...”
“Infatti sono cieco da un occhio per colpa di questa, comunque altezza posso ufficialmente dire che sono intervenuto nel corso degli eventi...
“Cosa?”chiese Daniel sbigottito
“Nulla, ora ascoltami bene ragazzo Darkness sa della vostra ricerca vi aspetta al passo di Valhalla...e non vi lascerà di certo passare indenni io purtroppo non posso aiutarvi ma sono sicuro che altri lo faranno. Devi portare però un messaggio a Flint digli che il Diavolo delle Tenebre si farà presto vivo da lui e in quel momento non avrà scelta che accettarmi di nuovo
Daniel era da poco tornato nella grotta, la talpa lo seguiva docile come un cagnolino. Venne accolto nel regno dei Nani con un ovazione da parte di tutte le piccole creature, i suoi amici erano a riposare nelle loro stanze ma lui non aveva tempo per questo, riferì a Meshu quello che il ragazzo misterioso aveva detto a lui tralasciando la descrizione del giovane. Il piccolo Nano decise di convocare il consiglio dei sei saggi.
Daniel venne chiamato circa trenta minuti dopo aver lasciato il re, il nano che lo stava accompagnando aveva una barba rosso cenere e gli occhi neri come carbone, indossava una leggera cotta di maglia e portava in mano un alabarda circa una spanna più grande di lui.
“Bene siamo arrivati, oltre quella porta c'è la stanza del gran consiglio, i Nani che incontrerai sono diretti discendenti degli dei quindi porta rispetto.
Il nano lasciò Daniel davanti a una porta in pietra, il colore grigio chiaro, era levigata in modo perfetto con un taglio delicatissimo da farla entrare perfettamente nell'incavo che adesso la conteneva. In alto vi era scritta la frase “Agus torkium” Entrate amici nella lingua dei nani. Sopra la porta vie erano incisi alcuni tra i passi più importanti di Valexenia, nessuno però fu preso in considerazione dal ragazzo che aprì i due battenti.
Si trovava in una sala con le pareti in oro battuto, non vi erano finestre in quella stanza, appeso al soffitto vi era un grosso lampadario in cristallo, con dodici candele. Al fondo della stanza un tavolo a forma di semicerchio, seduti su dei seggi molto più alti sei Nani dall'aspetto molto vecchio e molto saggio.
“Meshu ci ha accennato quello che ti è stato proferito dal ragazzo ma volevamo saperne di più da te” disse uno, aveva la barba bianca lunga fino alla piccole gambe e squadrava Daniel con i suoi occhi neri e magnetici
“Non so cosa dirvi in più, il ragazzo mi ha annunciato che Darkness sapeva che avevamo intenzione di attraversare i suoi territori sotto terra e ha incaricato i Nani Oscuri di aspettarci al passo di Valhalla.
“Purtroppo il consiglio dei Nani non può mobilitare le truppe senza un senso valido” interruppe un uomo con la barba rossa di media lunghezza
“Questo e vero Sommo Taishin” rispose Meshu intervenendo dietro il ragazzo “ma inoltre visto che i Nani Oscuri ci attaccano spesso e se il consiglio non ricorda male l'ultimo attacco risale a pochi giorni fa proprio quando la capitale degli Elfi è caduta. Durante quella battaglia i Nani Oscuri si sono misteriosamente ritirati anche se la battaglia era a loro favore. Non dobbiamo escludere l'eventualità che stiano preparando un agguato” concluse il re con un inchino.
“Meshu tu sei un nano saggio e capace di dirigere il nostro regno”rispose ancora Taishin “ma il consiglio rifiuta la proposta di inviare truppe insieme ai prescelti quindi mi dispiace ma rispetteremo il piano originale.
Meshu uscì dalla stanza adirato seguito a ruota dal ragazzo
“Non capisco se sei il re perché devi sottostare a loro?” chiese Daniel
“Quando fu creata Valexenia si decise che doveva esserci un re per ogni regno, questo purtroppo portò a guerre che durarono millenni, così i re di Valexenia stipularono un contratto di pace che stabiliva che ogni re doveva sottostare ad un consiglio di saggi. Io sono comunque il re ma se mi ribellassi alle decisione dei saggi tutti i popoli saranno costretti a colpire i nani, ciò è successo con gli Elfi Silvani dei boschi che ora sono alleati delle tenebre...verrò con voi ma non posso fare altro inoltre...con il recente attacco dei Nani Oscuri sono sicuro che nessuno mi darà il suo appoggio per una voce data da uno sconosciuto.
“Mi dispiace non poter dare indizi più convincenti...”si scusò Daniel
“Tu hai fatto anche più del previsto e i sei saggi ne sono contenti ma purtroppo hanno ragione...ma io mi fido delle tue parole e c'è solo una cosa che posso fare...ci vediamo domani alla porta nord”e tornò dentro la sala del consiglio
Daniel tornò nella sua stanza, la divideva con Flint e si ricordò le parole che il misterioso ragazzo gli aveva detto. L'elfo dormiva nel suo letto, ma appena vide Daniel fu contento di incontrarlo ancora vivo.
“Come va?”chiese sedendosi sul letto
“Tutto a posto” rispose Daniel “volevo portarti un messaggio da parte del...Diavolo delle Tenebre dice che si farà presto vivo e che non avrai altra scelta che accettarlo di nuovo”
Appena Flint sentì quel nome sbiancò e sgranò gli occhi.
“Il...ok grazie”