Detective Conan Forum

Un Tunnel Per Valexenia, Una storia più che fic^^

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view post Posted on 27/3/2013, 08:12     +1   -1
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Black Lady

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CITAZIONE (Poirot's apprentice @ 26/3/2013, 23:33) 
CITAZIONE
Mmhh ho come l'impressione che a Poirot's apprentice il nome di queste terre ricorderà qualcosa XD... Assurdo pensare che senza volerlo avete dato lo stesso nome XD

Ah-ah! :D In effetti mi ricorda solamente qualche creaturina maligna verde! xD Beh, penso che col la parola "Blood" abbiamo espresso entrambi quello che volevamo esprimere! Di certo non si potevano chiamare le PinkLands! :lol:

Sì anche quello è vero XD
 
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GabrielStrife
view post Posted on 3/4/2013, 18:47     +1   +1   -1




CAPITOLO 3°



Le leggi di Valexenia

1° Chiunque tradisca la corona pagherà con la vita.
2° In guerra tutti coloro che sanno combattere dovranno andare in battaglia.
3° Il re stesso dovrà decidere il suo successore, in caso contrario il figlio salirà al trono.
4° Il re deve sempre guidare le truppe in battaglia.
5° Se il re muore in guerra il voto di tutta Valexenia deciderà il nuovo sovrano.
6° Nessuno può entrare al castello se non invitato.
7° Chiunque entri senza permesso del re o della regina nelle camere reali verrà imprigionato.
8° Nessuno deve entrare nella stanza degli stregoni senza il loro permesso.
9° Solo il principino può accedere alle camere “Definity”, chiunque si intrufoli per scoprire i segreti di Valexenia verrà bandito nel mondo degli umani e non sarà più una creatura magica.
10° Nessuno deve varcare la soglia della Saggia Quercia.
11° Il secondo castello è solo la dimora “rifugio” dei Prescelti nessuno dovrà entrarci senza il consenso dei guerrieri.
12° Ogni paese ha le proprie scuole e i propri libri di magia nessuno deve andare in altre scuole.
13° Nessuno deve varcare i Confini di Valexenia altrimenti anche se si salverà verra bandito o messo al rogo.

CAPITOLO 4°



I Goblin

Avversari per eccellenza degli Gnomi i Goblin sono da sempre le creature magiche più disgustose in assoluto. Popolano parte del sottosuolo al Nord. Non si conoscono le loro origini si sa che un Goblin mette alla luce circa duemila esemplari l'anno ma solo cinquecento di questi riescono a raggiungere l'età adulta. Creature di dimensioni ridotte, raggiungono a malapena il metro d'altezza. I Goblin più anziani hanno un colore simile al marrone scuro, mentre quelli più giovani sono sempre verdi. La faccia coperta in parte da peluria, gli occhi scavati nel viso. Risultano quasi ciechi al contatto con la luce, al contrario vedono molto bene nelle tenebre. Gli occhi sembravano due tizzoni ardenti, di colore rosso acceso. Si dice che siano particolarmente bravi nella fabbricazione di armi a distanza anche se nessuno l'ha mai certificato.
Esseri dediti alla lotta, combattono per il gusto di uccidere e raramente si può trovare un Goblin mercenario.

I Goblin, coloro che non sono al servizio di Darkness, infestano spesso le case abbandonate. Creature particolamente fastidiose se il loro intento e di cacciarti senza farti male.

CAPITOLO 5°



Gli Animali

Forse le creature più conosciute nel mondo Umano. Gli Animali si dividono in due grandi categorie. Quelli che, decidendo di rimanere nel mondo degli Uomini, hanno perso l'uso della parola di cui erano muniti. Un Umano non può parlare con un Animale. Coloro che hanno scelto di vivere nella terra delle creature magiche, continuano ancora oggi ad essere fedeli al re Destino. Le terre degli Animali sono due, in una vi vivono solo Animali carnivori nell'altra solo gli erbivori. Grazie ad una prodigiosa magia del re Destino ogni qual volta un animale muore può essere mangiato dai carnivori così da non rimanere mai senza carne. Comandati dalla regina Titta.
 
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view post Posted on 3/4/2013, 21:17     +1   -1
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Black Lady

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E con questi altri tre capitoli abbiamo scoperto le leggi di Valexenia, gli orrendi goblin e le creature rappresentate da Titta. Ora sappiamo perché la simpatica tigrotta parla XD.
Però alcune leggi del primo capitolo mi sfuggono... ma aspetterò che vada avanti la storia per capire se quello che non mi quadra è un dubbio sensato o no, perché sono sicura che tu invece hai un'idea ben precisa in mente.
Il prossimo capitolo però lo voglio normale ^^
Complimenti comunque fratellino ;)
 
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view post Posted on 6/4/2013, 22:09     +1   -1
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Umh...quindi Titta è la regina? Che carina!
Bene, direi che hai spiegato molto bene le leggi di Valexenia e anche l'origine di Goblin e Animali.
Bel capitolo, aspetto il prossimo!
 
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GabrielStrife
view post Posted on 10/4/2013, 18:49     +1   -1




L'ULTIMO DRAGO DELLA TERRA

Il mattino seguente erano tutti nella sala del trono pronti ad affrontare l'imboscata. A quanto pareva il re era riuscito a convincere il Consiglio a partire insieme ai prescelti. L'importante era che non appena fossero arrivati a destinazione il Nano sarebbe dovuto tornare immediatamente a casa. Kimpus indossava una semplice cotta di maglia, un paio di pantaloni scuri completavano l'opera. Ai piedi portava degli stivaletti di camoscio marroni, la solita cintura con la fibbia in argento e sulla sua vita vi erano attaccati i due sai neri. Inoltre un grosso spadone a due mani sbucava da dietro la spalla legato alla sua schiena. Lo portava sempre con se anche se lo usava di rado. Al contrario della sorella Kimpus prediligeva armi molto veloci e leggere. La piccola Ginevra indossava una cotta di colore rosso, una maglia in ferro le rivestiva il corpo. I gambali e i bracciali erano in una rara pietra esistente solo in quella zona, portava uno scettro regalo di Flint dopo il suo addestramento con lui. Il bastone rosso concludeva in cima con una stella iridescente. Luna era vestita in modo uguale a Ginevra una spada a una mano cinta al fianco e a tracolla un arco con un faretra in pelle nera. Aveva deciso di non portarsi lo scudo. Si sa che gli scudi dei nani sono sempre piccoli e troppo pesanti se non si ha il fisico adatto.
Daniel era privo di armatura, sosteneva che tutta quella roba in ferro lo rallentava, indossava una semplice maglietta rivestita, l'armatura per i cadetti dell'accademia, i bracciali indossati con malavoglia in argento stesso per i gambali. La spada al suo fianco. Un arma semplice, una lunga spada a una mano e mezza. Si concludeva con un pomello a forma di sfera. La lunga lama riluceva, spessa quanto letale.
Meshu era degno di essere chiamato re dei Nani, portava un armatura in platino tempestata di pagliuzze di diamante, l'elmo copriva l'intero capo lasciando liberi bocca e occhi. Questo tipo di armature venivano costruite solo dai Nani. Queste creature avevano sviluppato una grandissima maestria nel fabbricare armature, venivano utilizzate per lo più materiali preziosi come oro e platino uniti alle pietre che i Nani estraevano tutto il giorno. In mano aveva un martello di medie dimensioni.
“Che strana armatura” disse Daniel
“Questo mio caro ragazzo e il materiale più raro e difficile da lavorare al mondo, solo i Nani e alcuni espertissimi Elfi sanno come ricavare una armatura di questo tipo. É stata data in tempi antichi ai re di Valexenia e da allora si tramanda di generazione in generazione. Mentre il martello che porto in mano appartiene alla mia famiglia da secoli...si dice che dentro si celi la forza di Thor dio vichingo a cui i Nani sono molto devoti, non so se la leggenda e vera però so per certo che non manca un colpo.
“Non vedo Flint...” disse Daniel guardandosi intorno
“Oh non verrà con noi...gli Elfi non sopportano le gallerie già ha fatto fatica a venire qui per scortarvi. Adesso seguitemi prima di continuare verso il passo di Valhalla e meglio che chiediamo aiuto a Moor” rispose il Nano facendo strada verso una delle tante stanze del castello.
I tre ragazzi scoprirono presto chi era Moor, e forse è il caso che lo scopriate anche voi. Ora c'è da dire che Moor non è assolutamente una creatura che vorreste trovarvi davanti, come d'altronde nessuno dei suoi simili. Ma andiamo per ordine. Il Nano li condusse per una serie di corridoi che chiunque avrebbe dimenticato. Il senso d'orientamento di un Nano è fenomenale. Nessun Nano si perderà mai, da nessuna parte. D'altronde pensate se una di queste creature si perdesse mentre si trova nei cunicoli sarebbe un gran disastro. Li portò dinanzi ad un enorme una porta in legno di cipresso, sopra vi era intagliata una gigantesca figura che i ragazzi identificarono come un drago. A fare la guardia a questa porta vi erano due nani dall'aspetto serio e duro, portavano entrambi una lancia lunga circa una spanna più di loro e una spada al fianco.
“Alt!”annunciò una di esse
“Sono il re Meshu, e questi che mi accompagnano sono i tre prescelti...mentre l'uomo che vedi è il re degli Uomini o almeno così dovrebbe essere...”
“Kimpus figlio di Uaren della terra degli Uomini ho scelto di mia spontanea volontà di abbandonare il trono che tempo fa mi è stato offerto da mio padre per seguire Flint a Valexenia, ora sono diventato la sua guardia personale...inoltre gli Elfi mi hanno dato il dono dell'immortalità...accompagno i prescelti in questo viaggio sotto richiesta del principe elfico.”
“Capisco...purtroppo non puoi entrare, come ben sai i segreti di un popolo rimangono tali in eterno, solo il re e i prescelti sapranno cosa si nasconde dietro questa porta.
I tre ragazzi seguirono il Nano oltre la porta, ciò che si presento ai loro occhi era un autentico spettacolo di architettura, un corridoio in pietra si estendeva per cinquanta iarde ai lati vi erano statue rappresentanti gli Dei che i Nani adoravano, in fondo si intravedeva Thor, dio dei fulmini figlio di Odino. La leggenda narra che i primissimi Nani discendevano dagli stessi Highlander. Nessuno sa se quest'affermazione sia vera ma i Nani adoravano tutti gli dei che facevano parte del culto del Nord.
“Come mai Kimpus non è potuto entrare?” chiese Ginevra mentre il Nano faceva strada lungo il corridoio
“Semplice”rispose il nano “molte delle statue che vedi nascondono una porta segreta dove dietro si celano alcune delle nostre più importanti reliquie e dietro l'onnipotente Thor c'è Moor il nostro più grande tesoro. Secondo alcune delle leggi di Valexenia nessun segreto di un popolo può essere msotrato ad un altro. Voi dato che siete i prescelti fate eccezione.
I ragazzi arrivarono ai piedi della possente statua del dio dei fulmini, completamente costruita in pietra la statua torreggiava su di loro, il piedistallo era di un raro materiale di colore nero con uno strano incavo nel mezzo a forma di martello.
Il Nano infilò la sua arma nell'incavo e la statua indietreggio scoprendo una scala nel terreno che conduceva a un piano sottostante.
I tre ragazzi seguirono il Nano per un tratto sotto terra fino a che non si trovarono in un enorme grotta con una grossa pietra cristallizzata al centro. Avete presente quando guardate un vetro appannato? Quella grossa pietra era proprio questo, riuscivi a malapena a vedere dietro. Tutto assumeva un colore marroncino.
“Osservate” disse il Nano “possente Moor signore della roccia e del metallo ti chiedo umilmente di aiutarci in un impresa che va al di la di ciò che io Meshu re dei Nani sono in grado di fare.
La roccia iniziò a muoversi e si scoprì essere nient'altro che il dorso di un enorme drago marrone, la creatura era gigantesca e occupava buona parte della grotta, la schiena era irta di acuminatissime pietre di colore marrone, il dorso color beije la coda irta di aculei.
Gli occhi ambrati fissavano intensamente il nano che abbassò lo sguardo.
“Ragazzi vi presento l'ultimo Drago della Terra esistente su questo pianeta”.
È per me un grande piacere conoscervi prescelti io sono Moor
Il Drago parlò attraverso le menti dei tre ragazzi. I Draghi non posseggono il dono della parola. I loro ruggiti sono messaggi per i loro simili ma quando devono parlare con altre creature usano la mente. Un Drago di Terra è forse la creatura più saggia che si può incontrare. È diverso dagli altri suoi simili. Non passa la vita ad accumulare oggetti, preferisce conoscere il mondo che lo circonda fino ad esserne stanco.
“E noi siamo onorati di fare la vostra conoscenza possente Moor” rispose Luna per tutti “noi siamo Luna, Ginevra e Daniel” la ragazza indicò ad uno ad uno i suoi amici mentre citava i nomi.
“Scusi l'impudenza ma i draghi non dovrebbero avere le ali?” chiese Daniel. Luna lo fulminò con lo sguardo ma lui non ci fece caso.
Saggia osservazione Mastro Daniel si da il caso che i Draghi di Terra siano i più potenti ma non possono volare dato che le ali dovrebbero essere troppo resistenti per sollevarne il corpo, noi preferiamo stare sotto terra come i Nani d'altronde
“Ma...ma spari fuoco?”Ginevra era eccitatissima all'idea di aver appena incontrato un vero Drago che saltellava di gioia
“No mia cara Ginevra quello è un lusso che solo i draghi del fuoco hanno. La mia grande potenzialità e di controllare le rocce con la mente posso fargli fare ciò che voglio persino uccidere.”
“Un' ultima domanda...”chiese Luna “come mai non abbiamo visto nessun Drago da quando siamo arrivati a Valexenia?”
Domanda importante Luna beh...diciamo che Darkness ha paura dei Draghi ora ne esistono soltanto otto in tutta Valexenia...io Moor Drago della Terra risiedo con i Nani, Atrar Dragonessa dell'Aria risiede con i Folletti, Malar Dragonessa dell'Acqua risiede con le Ninfee, Rek Drago dei Fulmini al fianco delle Fate, Titan Drago del Fuoco risiede sotto Rocca Norder la vera dimora del re elfico Destino a cui nessuno accede più da anni dove penso che si radunava il Sommo Consiglio Supremo, Sider Drago dei Ghiacci è al fianco dei Giganti nelle loro altissime dimore tra le montagne...infine ci sono i due gemelli del Fato i Draghi più potenti in assoluto a Valexenia Master Drago delle Tenebre fedelissimo a Darkness e Katastros di cui però non si sa più nulla si dice che sarà cavalcato da chi davvero se lo merita."
“Ragazzi penso che il tempo delle presentazioni sia finito...possente Moor noi siamo qui al tuo cospetto per chiederti di donarci la tua protezione nell'imboscata che i Nani Oscuri ci tenderanno nel passo di Valhalla.
Ho sentito della vostra missione prescelti raggiungere la grotta di Ulchioma sarà l'impresa più ardua che qualche prescelto abbia mai affrontato. Inoltre ho sentito dire dalla roccia che Darkness sta radunando i sette Cavalieri Delle Tenebre e Ulchioma vi aiuterà a trovare la vostra giusta via. Perciò vi aiuterò in questa impresa. Ora mi rivolgo a te mio Cavaliere, non ho più intenzione di stare nascosto, che i miei fratelli nei quattro angoli di Valexenia sappiamo che Moor Drago della Roccia aiuterà i prescelti."
“Con chi parla?” chiese Daniel curioso
“Con me...”rispose Meshu “io sono uno cavalieri che cavalcano i draghi, dato che l'ultimo uovo di Drago della Roccia si è schiuso quando sono nato io...ma questa è un altra storia sappiate che nessuno può cavalcare Moor tranne me...a meno che non abbia il permesso del mio Drago.

I tre ragazzi camminavano spediti nei cunicoli, il Drago gli stava alle spalle, Kimpus non parve sorpreso di vederlo.
“Meshu ma non potremmo...come dire evitare il passo di Valhalla?”chiese Ginevra quando ormai mancava circa un miglio all'imboscata.
“Si, ma la strada che dovremmo affrontare al suo posto sarebbe piena di pericoli e molto più lunga da eseguire, Darkness diventa più forte ogni giorno che passa e il suo esercito cresce a vista d'occhio, non possiamo permetterci che ci attacchi mentre noi siamo ancora qua sotto. Quindi vi consiglio di estrarre le armi perché siamo arrivati.”
Il passo di Valhalla era un immensa grotta tempestata di zaffiri e pietre preziose che lanciavano fasci di luce che illuminavano radiosamente tutto l'antro. I ragazzi non fecero in tempo a penetrare che sentirono l'urlo di battaglia di alcuni Nani.
“Katurhga!!!”.
A quell'urlo incomprensibile una cinquantina di Nani iniziarono a scemare nel cerchio di luce, Moor era rimasto leggermente indietro per non mostrarsi subito e impedire che qualche Nano avvertisse Darkness che c'era ancora un Drago vivo. Il Signore delle Tenebre è molto sicuro di se, forse fin troppo, era infatti convinto di aver ucciso tutti i Draghi sterminandone la stirpe. I quattro ragazzi e il Nano iniziarono a combattere, il Nano menava fendenti che spaccavano ossa o frantumavano il cranio dei suoi avversari con tonfi secchi. Daniel era impegnato in un confronto contro un piccolo Nano Oscuro, la sua spada gli pesava sul braccio, il Nano che aveva di fronte schivava e lo stuzzicava ferendolo lievemente allo sterno privo di armatura. Il problema principale delle armature dei cadetti e che sono adatte per armi di legno e non per quelle vere.
“Harek!” a quelle parole il corpo del nano prese fuoco e Daniel ebbe il tempo di trafiggerlo a morte.
“Vedi che ti serviva un' armatura?” Luna si trovava sopra un altura di medie dimensioni, era stata un impresa ardua per lei salire, scagliava frecce precise che centravano numerosi bersagli ma spesso essi non morivano sul colpo.
“Muori stupida marmocchia” un Nano, con un alito carico di alcol e di cipolla cercava di colpire Ginevra che per la paura si era rintanata tra due spuntoni di roccia era assediata da un grosso botolo, in proporzione alla stazza media della popolazione, che impugnava un ascia e cercava di ferire la bambina.
“Non toccare mia sorella cane!” Daniel si parò di fronte al nano.
Senza pensarci due volte il nano scattò verso Daniel e con un balzo cercò di colpire dall'alto il ragazzo. Lui senza essere colto di sorpresa alzò la spada e parò il colpo, poi con un velocissimo scatto mozzo la testa del piccolo nano.
“Tutto a posto sorellina?” chiese il ragazzo pulendosi la mano sporca di sangue
“Si grazie...senti ma non ti da fastidio ecco...uccidere?” chiese lei uscendo dal suo nascondiglio
“So che è necessario tutto qui...”rispose lui correndo via.

Passarono circa tre ore e ad ogni Nano Oscuro ucciso ne spuntavano altri dieci pronti a combattere. Uno di essi colpì Kimpus con uno spadino rompendogli l'osso del braccio sinistro, il ninja cercava in tutto i modi di difendersi ma diventava sempre più difficile per lui e Daniel fu costretto ad aiutarlo.
“Non ci batterai tutti ragazzino” Daniel era accorso in difesa di Kimpus, ansimava per lo sforzo della battaglia e a malapena teneva la spada in mano. La vista gli si annebbiò, un po' per il sangue che gli colava da una ferita sulla testa e un po' proprio per stanchezza.
I Nani attaccarono tutti insieme, erano tre che colpivano senza il minimo sforzo Daniel che cercava inutilmente di pararsi, fu in un momento di distrazione che Daniel venne infilzato all'altezza della spalla. L'arma lo trapassò da parte a parte colpendo e frantumando l'osso.
A quel punto Moor decise di non stare più nascosto, irruppe dalla galleria e con l'immenso terrore dei Nani Oscuri si lanciò all'attacco. Passarono pochi minuti e il caos della battaglia cessò. A terra erano distesi centinaia di nani, forse anche di più. Kimpus era in grado di proseguire anche con il anche con il braccio rotto, ma per Daniel il dolore era diverso. Il braccio gli doleva ad ogni movimento e la gamba sanguinava per un'altra ferita presa in precedenza.
“Non può continuare Meshu dobbiamo tornare indietro!” Luna era appena scesa dall'altura e si era precipitata a vedere come stava l'amico
“Non se ne parla!” ripose il Nano “non possiamo fermarci ora se Darkness scopre che siamo tornati indietro la prossima volta farà venire l'intero esercito dei Nani Oscuri...carichiamolo su Moor sono sicuro che Ulchioma sa cosa fare” Luna aiutò controvoglia il nano a caricare Daniel sul drago facendo attenzione ad ogni movimento perché il ragazzo gemeva.

Passarono circa due ore prima che il gruppo vide una fioca luce in lontananza, Kimpus aveva il braccio steccato legato intorno al collo con una benda strappata dal suo vestito, le ragazze stavano bene Luna cercava di rassicurare Daniel che aveva la ferita alla gamba infettata e a rischio, tamponava la fronte dell'amico con una benda inumidita dall'acqua portata dato che al ragazzo si era alzata la febbre. Meshu aveva proibito a Ginevra di guarire Daniel con un incantesimo perché sarebbe stata troppo debole se i Nani Oscuri si fossero rifatti vedere.
“Siamo quasi arrivati Dani stai tranquillo adesso ti cureranno” le lacrime scorrevano calde sulle guance della giovane ragazza. Luna non sopportava la vista dell'amico in quello stato. Daniel era semi cosciente. Non riusciva più a distinguere le persone, vedeva solo alcune macchie sfocate.
“Non mi sento più la gamba” sussurrò lui, la sua voce era così fievole che Luna dovette avvicinarsi alla sua bocca per sentire.
Non rispose, era infuriata con il Nano per non aver portato il suo amico alla città dei Nani e farlo guarire subito ma sapeva che in fondo aveva ragione.
Erano quasi arrivati quando un contingente di circa cento Nani gli sbarrò il passo.
“Dannazione i soldati di prima erano solo un diversivo per sfiancarci” Meshu si mise in posizione di attacco alzando il martello.
“Non ti conviene nano” a parlare era stato una nano di statura simile a quella di Meshu una cicatrice rossa li solcava la guancia, gli occhi gialli da serpente. Un ghigno feroce sulla faccia. Portava una cotta di maglia nera con una pettorina del medesimo colore, sopra vi era inciso una tigre rampante segno di uno dei più grandi casati dei Nani Oscuri. Un paio di braghe rivestite coprivano le tozze gambe. Gli stivaletti di camoscio facevano un lieve rumore con le piccole pietre del sottosuolo. In mano aveva un ascia bipenne, con due lati taglienti, l'arma era poco più grande di lui e su una lama vi era inciso “Okis Dragonesca” segno che quell'arma aveva aiutato l'estinzione dei Draghi.
Moor ringhiò ma nemmeno lui poteva resistere a tutti quei Nani insieme. Uno di loro attaccò.
“Flerda” gridò Ginevra la stella in cima al suo bastone magico divenne rosso cremisi per pochi secondi e poi ne scaturì una piccola palla di fuoco che colpì il nano sul petto che si riversò a terra con una ustione.
I Nani osservarono per qualche secondo il loro compagno steso a terra privo di vita poi decisero di attaccare tutti insieme.
Ginevra chiuse gli occhi per la paura e un ululato lacerante scosse le pareti della caverna

“Coraggio più in fretta dobbiamo salvarli!” L'Elfo correva ad una velocità pazzesca, una leggera tunica bianca gli copriva il corpo delle braghe erano strette con una cintura tempestata di pietre preziose, gli pendevano due spade a una mano ai fianchi. Le orecchie a punta attente ad ogni singolo bisbiglio, i capelli neri, gli occhi esperti a vedere nel buio profondo di un colore azzurro come il cielo.
Arrivarono in un piccolo spiazzo dove un Drago, tre ragazzi e un Nano erano stati appena fermati dal contingente di Nani Oscuri che avevano avvistato prima, uno era steso a terra e gli altri lo fissavano sbalorditi.
“Wolfing uccidili” sussurrò l'Elfo, un ragazzo di circa vent'anni dietro di lui cominciò ad avanzare, il petto nudo e muscoloso pieno di piccole ma insignificanti cicatrici, oramai bianche. Un paio di pantaloni stretti di colore nero. Gli occhi, due pozzi scuri di colore nero e i capelli rosso fuoco cortissimi.
“Bene” rispose “lascia fare a me” Saltò, in aria avvenne la sua trasformazione, pian piano l'uomo si stava tramutando in un grosso lupo bianco, infine ululò
 
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view post Posted on 10/4/2013, 20:10     +1   -1
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Questo capitolo non è stato affatto male.
Le descrizioni iniziali di preparazione e poi quelle della battaglia sono dettagliate, ma non noiose.
La battaglia è spettacolare, e oltre ad aver scoperto finalmente le magnifiche creature dei draghi (che ora sappiamo sostituivano gli aerei e i carri armati nelle Guerre Mondiali) abbiamo concluso con quello che sembra uno spettacolare Lupo Mannaro.
Solo un consiglietto, non parlare direttamente con il lettore. E' davvero la cosa peggiore che uno scrittore possa fare, a meno che non è un racconto in prima persona. Inoltre in questo modo fai l'errore di usare passato e presente nello stesso racconto, e questo è sbagliato.
E' solo un consiglio della tua sorellina ovviamente, e puoi seguirlo come no.
Per il resto complimenti ^_^
 
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GabrielStrife
view post Posted on 11/4/2013, 11:57     +1   -1




Io sono il narratore giusto? So cosa succederà giusto? In prima persona è l'ultima cosa che devi fare parlare con il lettore perché se io sono il protagonista non so cosa mi accadrà a alcune cose non le conosco finché non avvengono. Se invece faccio solo il narratore posso decidere di sapere tutta la storia, che sia una cosa passata che qualcuno mi ha raccontato e che io racconto a voi quindi ho la piena libertà di parlare con voi che non conoscete ancora alcune cose della vicenda ;). Mi dispiace sorellina ma ne so più di te in fatto di libri di questo genere ;)
 
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view post Posted on 11/4/2013, 21:56     +1   -1
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Ma non puoi usare due verbi insieme XD
 
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view post Posted on 15/4/2013, 21:39     +1   -1
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Ottimo capitolo!
Mi è piaciuta la parte iniziale. Mi sono immaginato tutti che si bardavano con quelle armature che tu hai ben descritto, pronti a fare scintille. Era quello che volevi no? :)
La battaglia è piena di colpi di scena, e mi ha tenuto col fiato sospeso. Ma adoro la parte finale...adoro i LUPI :wub: :wub: :wub: (Anche perché...beh, li adopererò anche io, anche se in modo diverso.)
Vediamo un po' come sarà il prossimo capitolo! :D
Per la questione dei verbi...non mi pronuncio che è meglio!
 
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GabrielStrife
view post Posted on 21/4/2013, 15:40     +1   +1   -1




GLI ESCLUSI

Ginevra aveva appena aperto gli occhi di fronte a lei c'era un lupo mannaro, il pelo folto e bianco, lievi cicatrici si estendevano su tutto il corpo muscoloso stonando sul bianco. Gli artigli smaniosi di uccidere e le fauci continuavano a lanciare un cupo ringhio di fronte ai Nani sbigottiti.
“Cosa ci fa qui un Mannaro” chiese il capo dei Nani usando il dispregiativo per definire quelle creature meglio note come Licantropi. I Licantropi erano alleati delle tenebre da sempre. La notte era il loro mondo.
Wolfing ringhiò ancora più forte, e partì all'attacco. Probabilmente i Nani non si aspettavano questa mossa e quello più vicino alla creatura venne trucidato senza pietà. Decisero di difendersi anche se quella creatura doveva essere un loro alleato. Il lupo d'altronde non aspettava altro che lanciarsi in battaglia, i suo occhi rossi brillarono quando i Nani iniziarono a correre verso di lui, le fauci schioccarono e uno di loro cadde nel pavimento unendo il suo sangue a quello del compagno. I Licantropi sono noti per le loro carneficine sanguinarie.
La battaglia durò ore ma i Nani non furono in grado di tenere testa al lupo, molti scapparono ma una parte consistente erano distesi a terra in un lago di sangue.
“Fermo Mannaro” annunciò Meshu puntando il martello verso il lupo “se fai un passo ti uccido”
“Non occorre altezze, è un amico stiate tranquilli” un Elfo comparve di fronte ai ragazzi. Lo stesso Elfo che seguiva i Nani Oscuri. Dietro di lui il lupo riprese forma umano mostrando il suo fisico sudato e pieno di nuove piccole ferite.
“Il mio nome e Sailef sono una delle guardie di Juaren allievo di Ulchioma, sono un Elfo Silvano, l'unico forse ancora fedele al re Destino. Quello che vi ha aiutato e Wolfing lupo per nascita. Vi porteremo alla grotta di Ulchioma scortandovi noi stessi” poi si rivolse direttamente al drago dinanzi a lui.
“Possente Moor per me è un onore conoscervi...vorrei se non vi dispiace alleviare il dolore del prescelto Daniel”
No” rispose secco il drago “senza offesa Elfo ma appena ci condurrai alla grotta sani e salvi ti permetterò di toccare una sola delle persone qui presenti, sto io stesso, con la mia energia vitale alleviando il dolore del ragazzo non occorre la tua magia al momento
“Come desideri” e gli fece strada in quella landa di caverne desolate.

“Dove mi stai portando?” chiese Destino, dopo che aveva raccontato la storia a Shadow lui si era ammutolito, il re sospettava che si fosse spaventato dei tremendi poteri di cui disponeva.
“Da Ulchioma” rispose lui “so che era il tuo maestro e penso sia la cosa più saggia da fare”
“Beh allora penso che ci separeremo, non posso entrare in quella grotta ho fatto troppi torti in passato e non sono ancora pronto per ammettere i miei errori” rispose lui fermandosi.
Shadow si girò, gli occhi dorati squadravano Destino mettendolo in soggezione.
“Di cosa stai parlando?”chiese non aveva mai dato del tu a Destino dal momento in cui l'aveva salvato dai troll. Quella era la prima volta. Un brivido percorse la schiena del re.
“Ho tradito Ulchioma anni fa e non posso tornare da lui almeno non adesso che credo ancora che la mia scelta sia stata giusta. Lui fu il mio maestro e mentore e non potrei mai presentarmi a casa sua senza chiedergli perdono per il mio comportamento”
Il ragazzo dagli occhi d'oro lascio cadere le braccia lungo i fianchi: “Dove possiamo andare maestà?” chiese tornando ad usare il lei.
“Alla Rocca Norder l'antica dimora elfica. Titan dovrebbe trovarsi ancora li...sono sicuro ci aiuterà”
“Chi è Titan?” chiese Shadow, i suoi occhi brillarono.
“L'ultimo Drago del Fuoco. È sempre stato alleato degli Elfi sin da quando è nato. Forza seguimi ti faccio strada.”

Daniel stava sempre peggio, era svenuto ormai da un paio d'ore e la grotta non si vedeva nemmeno in lontananza.
“Moor per l'ultima volta permetti a Sailef di curare Daniel mi sono stufata!”la ragazza bisbigliava per non farsi sentire dagli altri ma il drago fu irremovibile.
Esistono magie che permettono di cambiare l'aspetto inoltre i Lupi Mannari sono da sempre alleati di Darkness...mi spiace altezza ma non possiamo correre un rischio tanto grave appena vedrò la grotta lo lascerò totalmente alle cure dell'Elfo ma non prima. Inoltre non preoccuparti per la sorte di Daniel, la mia magia gli impedisce di lasciare questo mondo è in uno stato di trance e non si sveglierà finché le ferite non saranno rimarginate."
“Eccola” Luna sorrise a poche iarde da loro si stendeva una cascata dalle acque cristalline e zampillanti, dietro a fatica si scorgeva un antro buio.
“Fermi tutti!”urlò una voce, l'eco risuonò in tutta la caverna facendo sembrare quella voce qualcosa di oscuro.
“Siamo noi Malax abbiamo trovato i prescelti uno di loro non sta bene ha urgente bisogno di aiuto”. Sailef parlva al nulla. Aveva una voce autoritaria e profonda.
Pochi istanti dopo comparve in una nuvola di fumo nero una creatura, probabilmente uno Spettro, la pelle pallida stonava con i suoi capelli corvini. Lunghi e lisci che ricadevano sulle esili spalle. Gli occhi rosso cremisi fissavano l'Elfo che ricambiò lo stesso sguardo convinto accennando un lieve si con la testa. La bocca sottile era una linea in quel volto bianco come il latte, al collo portava un amuleto d'argento. Un completo nero aderente copriva il corpo, una pettorina in pelle e un paio di braghe del medesimo materiale. Al fianco portava una serie di sei pugnali, tre per lato. Si avvicinò al Drago e fece un maestoso e profondo inchino.
“Moor, signore della Terra e dell'Acciaio è per me un grandissimo onore incontrarvi di persona ma devo chiedervi di consegnarmi il ragazzo per la sua sicurezza”
Il Drago di roccia fissava lo Spettro se no avrebbe visto che Luna era già pronta a sferrare un attacco.
Come mai?"chiese espandendo le sue parole a tutti i presenti.
“La cascata è una fonte di sicurezza uccide chiunque abbia magia su di se e non vi è passato già una volta. Daniel morirà all'istante se anche solo una goccia toccherà il suo corpo. Io invece posso scomparire con lui e ricomparire al di là della cascata. Vorrei poter portare anche Voi maestoso Drago ma ciò non è possibile, nel momento in cui Voi attraverserete l'acqua la magia sarà interrotta e io sarò dall'altra parte con Sailef pronto a curare Daniel.” con un lieve ringhio il Drago accettò e lo Spettro prese delicatamente Daniel sorreggendolo con le sue braccia mentre l'Elfo si avvicinava.
“Ci vediamo dall'altra parte” annunciò e scomparve in una nuvola di fumo nero.
“Seguitemi” disse sommessamente Wolfing facendo strada verso il muro d'acqua.

L'odore era di pino, si trovava adagiato su delle soffici lenzuola di lino, una coperta del medesimo materiale gli ricopriva il corpo che gli doleva immensamente. Delle garze gli ricoprivano la spalla destra, quella fratturata dal Nano; la gamba era anch'essa fasciata all'altezza del polpaccio. Attorno a sé sentiva solo dei rumori ovattati che provenivano da dietro una spessa porta. Respirare gli faceva male, sentiva ogni osso del suo corpo dolergli e ogni centimetro di pelle bruciargli spaventosamente. Sentì un cigolio e una voce che parlava, cercò di ascoltare quelle parole ma sentì soltanto due voci ovattate, una delle quali era quella di una ragazza.
“Sailef sei sicuro che stia bene sono passati...” chiese la voce femminile. Daniel non riuscì a sentire tutta la frase. La testa gli faceva male. E non riusciva a capire nulla di ciò che gli succedeva intorno.
“Valery non so cosa fare di più il pugnale non era maledetto e nemmeno avvelenato è lui che non vuole svegliarsi si rifiuta di farlo”
“Strano non trovi? Respira regolarmente è sono sicura che non ha lesioni interne il suo corpo dovrebbe rispondere...è un Elfo ha una reazione migliore degli umani”
A quelle parole Daniel rimase sbigottito. Quella parte l'aveva capita tutta. Lui era un elfo? Probabilmente erano alla grotta di Ulchioma ma ciò non gli importava più. Non era possibile, non poteva essere un elfo quelle due persone si sbagliavano, provò a parlare ma la sua bocca si rifiutò di muoversi e di aprirsi.
Perché succedeva così? Lui sapeva che gli Elfi erano creature che guarivano rapidamente dalle fratture, se era veramente un Elfo ed erano realmente passati tre giorni doveva essere già in piedi perché non riusciva a muoversi completamente?
Ciao” quella voce risuonò nella mente di Daniel che cercò di rispondere a parole senza emettere alcun suono “rispondi con la mente ti sentirò lo stesso”
Chi sei?”chiese Daniel
Chi? Più che altro cosa sono stato sono trapassato da circa cinquecento anni” rispose la voce misteriosa.
Come fai a parlare con me allora?”
Non è difficile io sono sempre stato con te, da quando sei stato messo al mondo nella casa dei tuoi veri genitori a Gestigia la capitale degli Elfi
Non sono un elfo” rispose secco lui.
È perché mai dici questo?” chiese nuovamente la voce
Guardami, il mio corpo non reagisce e inoltre dovrei essere sveglio da giorni
Vero ma se io decido di impedirti di guarire?”
Perché dovresti farmi soffrire?” chiese Daniel quasi urlando nella sua stessa mente
Non è mia intenzione farti soffrire Daniel solo che non trovavo altro modo per parlarti che bloccare la tua rigenerazione da Elfo” rispose lui, nella testa di Daniel quelle parole suonarono pentite.
Ti ascolto” rispose infine
Ogni creatura vivente ha uno Spirito, gli viene affidato quando nasce da Hareki il dio di tutte le cose viventi superiore persino ai tre Titani di Valexenia...
Quindi tu sei il mio spirito?” chiese Daniel
Ogni cosa a suo tempo, effettivamente si sono il tuo spirito, nel mondo degli umani verrei chiamato coscienza ma qui il mio nome e Fox, sono nato circa cinquecento anni orsono e ho aspettato fino al giorno della tua nascita... di poter vivere davvero
Cosa intendi dire?” Daniel sembrava sempre più confuso
Ogni cinquecento Hareki genera degli spiriti, essi rimangono in un luogo chiamato Limbow fino al momento in cui non nasce la persona a cui saranno per sempre legati. È molto difficile contattare il proprio Spirito, ma una volta che lo si impara a controllarlo lui potrà aiutarti in tantissimi modi.
Come?” chiese Daniel
Ogni Spirito ha una forma...un corpo...andando avanti nel corso degli anni potresti essere in grado di evocarmi, agli Elfi vengono insegnate in tenera età queste cose ma per cause esterne tu non sei cresciuto tra la tua gente come d'altronde tua sorella e la tua amica.”
Anche loro sono Elfi?” Daniel rimase sbigottito da quella rivelazione
Certamente ma devi promettermi che non lo dirai a nessuno ho infranto troppe promesse per confessarti quello che ti sto dicendo finora, potremmo rimanere separati per sempre se venissero a saperlo i Saggi”
“Tranquillo Fox...ho la bocca cucita”
rispose lui
“Bene ora che sai della mia esistenza ogni tanto ti parlerò nella testa insegnandoti le basi dell'evocazione...adesso è il momento di alzarsi ricordati di onorare Juaren con rispetto. Lui è uno dei due allievi di Ulchioma vi sarà di grande aiuto purtroppo la tua rigenerazione da elfo non avverrà, per non destare sospetti in Ginevra e in Luna. Sentirai ancora dolore ma starai meglio fidati
La voce scomparve dalla testa di Daniel che finalmente aprì gli occhi sbattendoli più volte per abituarsi alla forte luce che proveniva dalla vetrata alla sua destra. Era solo in quella stanza le ossa gli dolevano ancora proprio come aveva detto Fox. Si guardò intorno, si trovava in una piccola stanza con un arredamento spartano, oltre al letto sul quale era disteso c'era solo un grosso armadio e uno specchio. Si voltò verso la finestra oltre il vetro si intravedeva la distesa di alberi
Cercò di alzarsi a sedere ma una fitta alla coscia lo fece ricadere sul letto.
“Finalmente sei sveglio!” Daniel si girò verso la fonte della voce, sulla porta c'era una ragazza stupenda i capelli ramati e lisci le cadevano sulle spalle, due occhi blu fissavano Daniel maliziosamente. La pelle bianca, forse un po' troppo per una qualsiasi creatura, dalla sottile linea rosa che era la sua bocca spuntavano quelle che sembravano due piccole zanne. Portava un paio di pantaloni di pelle molto attillati che facevano risaltare le curve, portava inoltre un semplice top nero molto scollato come se fosse la cosa più semplice del mondo.
“Chi...chi sei?” chiese Daniel
“Mi chiamo Valery” rispose lei sorridendo, quelle che prima sembravano piccole zanne in realtà erano i suoi canini.
“Che creatura sei?” domandò nuovamente il ragazzo continuando a fissare affascinato la sua interlocutrice
“Creatura?” la ragazza fece una faccia imbronciata “non sono una creatura...sono una Vampira...ma non ho alcuna intenzione di bere il tuo sangue se è questo che pensi” sorrise nuovamente e porse un bicchiere al ragazzo per poi aiutarlo a bere.
“Bleah che sto bevendo?” chiese Daniel aveva un sapore disgustoso e gli faceva bruciava temendamente la gola.
“Se te lo dico me lo sputi addosso” disse la ragazza sedendosi accanto a Daniel
“Dove sono i miei amici?”
“Stanno bene” rispose Valery “sei alla grotta di Ulchioma e hai davanti una dei guardiani di Juaren” rispose lei continuando sempre a sorridere
“Guardiani?” Daniel sembrava sospettoso
“Già...io un Vampiro, Malax uno Spettro, Sailef un Elfo Silvano, Wolfing un Lupo Mannaro e Axel un Angelo. Ma al momento se non ti dispiace starai in mia compagnia” concluse lei dandoli un buffetto sul naso “e non guardarmi così chiaro?”
“Sai mi è difficile per come sei vestita” rispose lui scoppiando a ridere.
Lei rispose con una linguaccia ridendo a sua volta “Sei simpatico sai?”

“Perché non lo posso vedere?!”urlò Luna all'Elfo che la guardava impassibile
“In questo momento si trova con Valery e se lei non ci da il permesso non possiamo far entrare nessuno” rispose lui senza distoglierle di dosso il suo sguardo.
“Tu hai lasciato il mio migliore amico con una Vampira succhiasangue?” Luna lo scostò bruscamente e spalancò la porta.
Daniel sobbalzò fissando Luna mentre Valery estrasse dallo stivale un coltello
“Che gli stai facendo?” urlò esasperata la ragazza appena entrata.
“Niente” rispose Daniel “ mi teneva solo compagnia, mi sono appena svegliato e ho fatto dei sogni strani...”a queste ultime parole fece un cenno verso Valery per farle capire che cercava risposte “e lei mi aiutava a capire”.
“Succhiandoti il sangue magari?” chiese Luna con lo sguardo furente verso la Vampira
“Non posso...bere sangue umano” rispose lei rimettendo il coltello nello stivale “sono allergica ad ogni tipo di sangue che non sia quello di altri Vampiri”.
“Cosa?” chiese sbigottita Luna.
“È vero Altezza Luna tutti i Guardiani sono esiliati dai propri simili, Valery può cibarsi solo di sangue di Vampiro, Wolfing è un lupo bianco ciò porta sfortuna nel suo clan, Malax come me ha un debito con Juaren e Axel è l'ultimo della sua specie” concluse Sailef
“Bando alle ciance” interruppe Valery “Luna Daniel è il tuo ragazzo?”
“No siamo solo amici” rispose Daniel per entrambi
“Bene quindi non ti dispiace se faccio questo?” chiese poi si avvicinò al letto e baciò Daniel.

Erano passati dieci giorni da quando Daniel si era svegliato, non aveva mai avuto la possibilità di parlare con Valery riguardo ai suoi sogni perché Luna non gli aveva più permesso di avvicinarsi alla Vampira.
Juaren era fuori dalla grotta quindi per loro era impossibile parlargli, erano rimasti solo Luna, Daniel e Ginevra perché Moor e Meshu erano tornati in fretta e furia nel regno dei Nani.
“Luna insomma non puoi tenermi chiuso in questa cavolo di stanza solo perché non ti fidi di Valery...sono stanco della tua gelosia e da dieci giorni che non esco di qui” sbuffò lui
“Non sono affatto gelosa, semplicemente non mi fido di un succhiasangue e per di più ti ha baciato senza ritegno...mi disgusta ecco è solo un mostro.
“Non parlarne così va bene mi ha aiutato a guarire, inoltre non mi pare che sei la mia ragazza quindi non dovrebbe interessarti se qualcuna mi bacia o no giusto?”
“Uffa e va bene esci ma non dirmi che non ti avevo avvertito se succede qualcosa”.
Daniel uscì soddisfatto dalla stanza e proseguì lungo il corridoio per raggiungere le camere dei guardiani.
Alla grotta erano rimasti solo Valery e Wolfing perché Sailef e Malax avevano raggiunto Juaren per scortarlo sano e salvo, mentre Axel l'angelo non era ancora tornato dal suo viaggio.
Il ragazzo arrivò davanti ad una porta di frassino intagliata con disegni rappresentanti gli alberi, su una targhetta d'orata vi era inciso “Valery” il ragazzo bussò.

Erano passati solo dieci giorni da quando aveva conosciuto Luna e già detestava quella ragazza, dopo che aveva baciato Daniel la ragazza l'aveva scostata in malo modo e aveva fatto uscire tutti dalla camera lei compresa. Si divertiva a vederla adirata era sdraiata sul letto quando qualcuno busso alla sua porta
“Avanti” disse, e in camera sua entrò men che meno che Daniel
La ragazza sorrise maliziosamente “Guardate chi è riuscito a uscire dalla sua camera, l'arpia ha deciso di lasciarti andare?”
“È solo gelosa e pensare che non è neanche la mia ragazza” rispose sedendosi su una poltrona.
“Penso che però lei non sia dello stesso avviso e se vuole essere solo tua amica è un po' possessiva”
“Beh però non è male come amica mi fa compagnia nei momenti difficili...comunque non sono qui per parlare di Luna...mentre ero svenuto qualcuno mi ha parlato in sonno, mi fido abbastanza di te da parlartene... anche se non dovrei...” Daniel non concluse la frase che Valery disse “hai incontrato il tuo spirito vero?”
“Come fai a saperlo?” chiese stupito il ragazzo.
“È successo anche a me...ero stata appena trasformata quando sono andata in coma e il mio spirito Hale mi ha aiutata a svegliarmi, quando mia hai fatto quel cenno il giorno che ti sei svegliato ho subito capito che ti era successa la stessa cosa.
“Volevo saperne di più...”rispose Daniel sedendosi davanti alla Vampira.
“Nessuno sa nulla sugli Spiriti, sono probabilmente le creature più potenti in qualsiasi dei Tre Regni. Nessuno può soggiogarle al proprio volere ne esistono di malvagi e di buoni. Alcuni spesso si uniscono a una persona e la seguono per la vita, molte persone come gli Umani non sapranno mai della loro esistenza e probabilmente nel tuo mondo sarà chiamata coscienza.
“Capisco...il mio spirito ha detto che potrò controllarlo prima o poi...cosa intendeva?”
“Molto semplice sta a vedere” Valery chiuse gli occhi e con un filo di voce pronunciò il nome del suo spirito, Hale. Poco dopo un piccolo scheletro comparve in mezzo alla stanza. Sembrava più che altro la caricatura di uno scheletro, gli occhi erano piccole cavità oscure, la testa circondata da fiamme.
“Sembra il personaggio di un film che ho visto” disse il ragazzo ridendo
“Non prenderlo in giro, è carino ma fa molto male...comunque se il tuo legame con lo spirito è molto forte riuscirai ad evocarlo, pochissimi ci riescono i migliori sono gli Elfi.
“Altra domanda” iniziò Daniel mentre il piccolo scheletro spariva “prima hai parlato di Tre Regni cosa intendevi?”
“Tsk a quanto pare gli umani hanno dimenticato il loro passato, i Tre Regni sono le divisioni avvenute dopo la Grande Guerra la Terra di Valexenia, la Terra degli Uomini e l'Arcipelago Oscuro.
Tutte queste terre sono collegate attraverso portali, il tunnel che avete attraversato tu e Luna è uno di questi portali che collega la Terra degli Uomini a Valexenia. Ma queste cose non devono interessarti per ora continua ad ascoltare il tuo Spirito e vedrai che prima o poi riuscirai ad evocarlo.” la ragazza fece per andarsene ma Daniel la fermò
“Eh no ora che hai iniziato a parlare voglio sapere tutto...non cercare di cambiare discorso” Daniel fissò storto la ragazza che scoppiò a ridere
“Ti adoro Dani...mi fai troppo ridere...ascoltami bene ciò che sto per dirti è la prima lezione di storia che i bambini imparano nelle scuole di Valexenia”
“Sono tutt'orecchi” rispose il ragazzo
“Beh iniziamo la storia...” Valery prese un quaderno, probabilmente le era appartenuto ai tempi della scuola, e iniziò a leggere.

Nei tempi antichi esisteva un solo grande regno chiamato Bloodlands. Il nome gli è stato dato a causa delle grandi guerre d'indipendenza che si sono combattute in quel periodo. In questo mondo vivevano due tipi di creature, quelle magiche e gli umani. Vivevano in completa armonia fin quando il male non iniziò a dilagare per le Bloodlands. Il primo servo delle tenebre è conosciuto con il nome di Adolf Hitler, colui che diede inizio alla Seconda Guerra Mondiale.
In questo conflitto presero parte anche le creature magiche, al contrario degli uomini il nostro popolo è pacifico verso se stesso, uccidere i propri simili era un sacrilegio. Si vedevano cavalieri che con il fucile in mano salivano sul proprio drago, colui che gli aveva giurato fedeltà, e lo costringevano a uccidere e veder morire altri draghi. Ora se chiedete ad un umano vi dirà: “Draghi cosa stai dicendo a quel tempo erano stati inventati gli aerei”...tutte bugie i campi di sterminio erano prigioni non solo per ebrei o nemici dello stato, principalmente per noi.
Dopo la grande guerra le Bloodlands si divisero.
Con il tempo l'uomo dimenticò tutto ciò che le creature magiche gli avevano insegnato, ma nessuno del nostro popolo scordò le Bloodlands. A causa dell'uomo la guerra infuriò anche dopo la divisione a Valexenia, dopo cinque anni di battaglie si formò l'Arcipelago Oscuro. Le nuove Bloodlands, le vere lande del sangue.
Da allora il mondo e spaccato in tre regni, l'origine di ogni male proviene da li, dalle Bloodlands, tutto ciò che ha devastato i regni viene da li Darkness Signore delle Tenebre e dell'Oltretomba è stato portato in quel posto maledetto in tenera età, non c'è più speranza per lui si è scelto da solo il suo destino nessuno può più fare niente.
Con queste parole chiudo il libro della nostra terra, parto per una guerra che probabilmente non riuscirò a vincere perché sarà combattuta dentro di me, come vero che Darkness mio figlio maggiore e prediletto mi abbia tradito mandando il suo esercito contro di me il suo stesso padre. Rimpiango solo di non poter rivedere mio figlio e mia figlia ora che la campagna è iniziata, e di non riuscire a dire per un ultima volta alla mia adorata moglie Crystal che l'amo alla follia.
Spero nei prescelti che giungeranno nel nostro paese e li conforto con questo messaggio, Darkness può sembrare invincibile ma vi assicurò che non lo è fidatevi dei vostri amici e diffidate da chi non conoscete e avrete salva la vita.

Anno dell'Albero diciottesimo mese e undicesimo giorno

Destino Signore della Luce e dell'Aldilà



“Non credo di aver ben capito” rispose Daniel più confuso di prima
“Non c'è bisogno che tu capisca tesoro” rispose Valery alzandosi e baciando Daniel “adesso vieni penso che Juaren stia tornando dovete assolutamente parlare con lui non si può tardare un minuto di più. Chiama la tua amica e tua sorella e seguitemi.
 
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view post Posted on 21/4/2013, 16:38     +1   -1
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Wow... Questo sì che è un capitolo rivelatore...
Insomma nuove creature e nuovi segreti.
Mi sta troppo simpatica Valery (sinceramente non me la ricordavo così), ma fossi stata in Luna l'avrei strangolata con le mie mani... Anche se... (no, non posso dirlo, è ancora presto :asd: )
La lettera di Destino è da brividi... Ma chi saranno gli altri due figli oltre a Darkness?? ( :wub: )
Poi come ti ho già detto sei migliorato parecchio ^^
 
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GabrielStrife
view post Posted on 22/4/2013, 17:10     +1   +1   -1




ti avviso che tutto ciò che ricordi tu potrebbe essere cambiato :muhaha: :muhaha: :muhaha:
 
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view post Posted on 27/4/2013, 21:17     +1   -1
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Questo capitolo mi è piaciuto molto, forse più degli altri, per qualche aggiunta che trovo davvero azzeccata.

Le Evocazioni...beh, per la tipologia di fantasy che stai scrivendo, non doveva certo mancare. Gli Spiriti però rendono il tutto più intrigante ^_^
Valery è un personaggio che mi piace, adoro gli sbruffoni, soprattutto se sono ragazze! xD E poi mi piace l'idea dei cinque Guardiani, sono curioso di conoscerli tutti.
E poi si scoprì che...sono tutti Elfi! Beh devo dire che stai andando forte, bravo! :D
 
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GabrielStrife
view post Posted on 27/4/2013, 21:55     +1   +1   -1




CITAZIONE
Già...io un Vampiro, Malax uno Spettro, Sailef un Elfo Silvano, Wolfing un Lupo Mannaro e Axel un Angelo

ecco...sono loro^^'' Valery il vampiro, Wolfing il lupo mannaro, Malax lo spettro Axel l'angelo e l'unico elfo e Sailef ^^'' gli ho scritti già tuttiXD solo Axel non si è ancora visto...perché come ho già citato era partito per un viaggio e ancora non aveva fatto ritorno
 
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GabrielStrife
view post Posted on 5/5/2013, 12:31     +1   -1




Okey...questo capitolo non ha avuto bisogno di nessuna rivisitazione. Era già fatto molto bene ora iniziano i guai...perché non ho mai finito di scrivere da qua in poi e perciò devo modificare quella che avevo fatto ad 11 anni che fa letteralmente schifoXD

FUORI DAL CORPO

Pochi minuti dopo si trovavano oltre la cascata in attesa del prediletto di Ulchioma, il maestro Juaren.
L'anziano non era come se lo aspettavano i ragazzi, Juaren era un vecchio di circa sessant'anni, il corpo scuro. Si sorreggeva con una bastone di quercia. Portava delle braghe bianche. Il petto era nudo, ancora muscoloso per l'età che mostrava. La testa completamente calva ed una barba brizzolata a coprire il mento e le guance. Gli occhi erano neri, a malapena si distingueva l'iride con la pupilla, dietro lo seguivano Sailef e Malax.
“Dimmi Wolfing” chiese l'uomo rivolgendosi al Licantropo “Axel è ancora in viaggio?”
“Si, mio signore non abbiamo sue notizie da quando Lei è partito” rispose l'uomo scostandosi per farlo passare. A quanto pareva quei cinque guardiani avevano una riverenza per quell'uomo inimmaginabile.
“Valery...mia cara figlia dimmi chi sono i nostri ospiti?” domandò rivolgendosi alla Vampira, Daniel si stupì nel sentire il maestro chiamare la sua nuova amica figlia
“Padre, loro sono i prescelti...il ragazzo si chiama Daniel”disse con un luccichio negli occhi “gli altri sono la sua amica Luna e la sorellina Ginevra”
“Giovine, non stupirti del fatto che chiamo Valery figlia e lei mi chiama padre. Insieme ad Axel lei è l'ultima ad essere arrivata qui, ha la stessa età dell'Angelo, adesso in viaggio per cercare se stesso. È Vampiro per nascita ma ha un problema che la rende speciale. Mentre Wolfing, Sailef e Malax mi trattano con rispetto Valery ed Axel mi considerano quasi un padre perciò, mia cara Valery non tentare di nascondere ciò che è evidente...penso che tra tutte le persone qui abbiamo notato che il ragazzo nutre qualcosa verso di te e tu non sei da meno...ma non stiamo qui a parlare di cose così futili seguitemi ragazzi davanti ad una tazza di buon the di Valexenia parleremo di cosa vi ha spinti fino a qui.

Passarono pochi minuti che si trovarono tutti in una stanza ovale, un arredamento semplice la occupava, dieci poltrone intorno a un tavolo. Tutti presero posto ad eccezione di Valery che preferì sedersi in braccio a Daniel che non obbiettò. Luna fulminò entrambi con lo sguardo ma nessuno sembrò farci caso.
“Bene ragazzi ditemi come mai avete intrapreso questo viaggio fino alla mia dimora?” chiese il maestro guardando uno per uno i ragazzi
“Allora non credo ci sia molto tempo veniamo da quella che un tempo è stata l'unica terra...siamo capitati qui per caso ma ogni cosa in questo mondo ricorda i miei disegni. La nostra avventura è iniziata alla capitale degli Elfi che è stata attaccata da Darkness...non credo ci siano sopravvissuti. Con Flint e Kimpus abbiamo intrapreso il viaggio nelle gallerie e siamo arrivati alla Citta di Pietra, la capitale dei nani. Ci siamo divisi. Alla fine siamo arrivati qui Kimpus e Meshu se ne sono andati e noi siamo rimasti in attesa del Vostro arrivo.” Daniel concluse circondando la vita di Valery con le braccia.
“Mi dispiace deludervi ragazzi ma io non posso aiutarvi in nessun modo...ho giurato di non creare più un arma. Ho fatto questa promessa al mio maestro Ulchioma è non ho nessuna intenzione di rompere questo patto
“Ma lei deve aiutarci signore. Altrimenti tutto sarà perduto” Ginevra si era alzata dalla su poltrona avvicinandosi all'uomo dalla carnagione scura.
“Mi dispiace piccola ma proprio non posso, però voi potreste aiutarmi...non sarò io a forgiare le armi ma voi...”
“Noi?!” esclamarono insieme i tre ragazzi
“Non da soli ovviamente, se seguirete alla lettera le istruzioni che vi fornirò farete le migliori armi del mondo. Solo che la fucina del mio maestro non è qui...dobbiamo andare nella Valle degli Dei.


La fucina si trovava poco lontano dalla sua abitazione. Ma per raggiungerla bisognava fare almeno tre giorni di viaggio.
“Valery, Wolfing e Daniel venite con me gli altri rimangono se arriva qualche messaggio da parte di Valexenia Malax verrai ad avvertirci.
Quella notte Daniel non riuscì a prendere sonno, era stanco ma la frase con cui Juaren aveva finito il suo discorso prima di congedarli l'aveva sconcertato.
Ragazzi sappiate che il vostro viaggio è appena cominciato, le spade sono solo il primo passo, per presentarvi agli altri popoli dovrete mostrare il potere dei leggendari Titani. Una volta forgiata la spada dovrete continuare a incontrare i signori di ogni terra e solo allora avrete un esercito abbastanza forte per sconfiggere Darkness”.
“Ancora non abbiamo finito di viaggiare uff...” Daniel sbuffo chiudendo gli occhi, quando sentì un cigolio aprì lievemente le palpebre e vide nella stanza una figura, di cui non riusciva a distinguere i lineamenti, avvicinarsi al letto.
“Non ci provare Valery...” la ragazza scoppiò a ridere tornando finalmente visiva e vivida
“Come hai fatto a scoprirmi?”chiese sedendosi vicino al letto
“Beh”Daniel si alzò a sedere circondando con un braccio la ragazza “all'inizio mi sono preoccupato, poi però ho capito che eri tu se volevi uccidermi l'avresti già fatto. Ma dimmi come hai fatto a renderti quasi invisibile? Vedevo solo la tua ombra.
“Non è difficile Hare lo fa per me...se mi puntavi una luce contro, avresti visto il mio corpo riflesso a terra. È un incantesimo relativamente facile sostituisce l'ombra e cammini come una persona nera.

Per i giorni seguenti non servono parole, il viaggio verso la Forgia degli Dei fu tranquillo. Fino al giorno in cui il gruppo non raggiunse la landa desolata degli Dei.
Un grosso vulcano si stagliava nel deserto di Daeius, Daniel si sentiva in soggezione rispetto a quella montagna.
“Questa e la valle degli Dei...meglio nota come deserto di Daeius ospita la più grande e famosa forgia di tutta Valexenia il Cratere di Tauros signore del ferro”.
Il deserto era sconfinato, Daniel ne riusciva a malapena a vedere il fondo, una grande estesa d'acqua, l'oceano. Dinanzi al vulcano c'era uno spettacolo terribile un villaggio coperto quasi interamente da una cortina di fumo.
“Guardate quelli sono gli usurpatori della valle degli Dei...una popolazione crudele e devota alla guerra, non sono nostri alleati ma nemmeno nostri nemici. Da quando Ulchioma ha lasciato incustodita la forgia loro si sono insediati qui. Il loro nome è Volcax.
Le strane creature sembravano delle fiammelle umane, il loro corpo era ricoperto di fiamme. Gli occhi unicamente neri, piccole scaglie di lava ricoprivano il corpo dandoli un aspetto inquietante.
“Bene ragazzi indossate i cappucci e non fissate nessuno di loro, la considerano una sfida” i quattro discesero la valle con il cappuccio calato sul viso. Continuarono per parecchi metri senza dare nell'occhio. Stava calando ormai la sera quando decisero di fermarsi in una locanda per riposare e passare la notte.
Daniel era seduto vicino alla finestra, fissava le nuvole che iniziavano ad assumere un color porpora, sulla via sottostante c'era un via vai di quelle strane creature, quando vide la prima stranezza di quel lungo e tortuoso viaggio. Era un ragazzo della sua età, il petto nudo sudato per il torrido caldo, un mantello nero gli copriva il volto e il braccio destro era completamente coperto dalla seta del mantello. Il sinistro era nudo, una cicatrice si estendeva fino al dorso della mano. I pantaloni in pelle nera erano completati da un paio di stivali di camoscio marroni.
Dietro la schiena portava uno spadone a due mani enorme, Daniel ne intravedeva solo la spropositata elsa, la lama che spuntava dal basso lasciava una sottile scia nella sabbia.
“Valery...possono esserci umani in questa landa?” il ragazzo si voltò verso il letto, la ragazza era stesa e fissando Daniel rispose
“Non so vai a vedere...magari potrà aiutarci ma ricordati il cappuccio e di non guardare in faccia i Volcax Juaren conosce benissimo tutte le creature di Valexenia e non scherza mai...” la ragazza chiuse gli occhi per riposarli mentre Daniel scese in strada.
Seguiva tra la massa di Volcax il ragazzo, stava molto attento a non fissare quelle creature. Una pietra nella via lo fece inciampare e cadere rovinosamente a terra. Quando si rialzò spolverandosi i pantaloni incrociò per pochissimi secondi lo sguardo di un Volcax. Non si rese neanche conto di quello che era successo che la creatura gli era addosso al posto della sua mano c'era una sottile lama rosso fuoco.
“Mi stai sfidando piccolo umano?!” quelle parole uscirono dalla sua bocca come rasoi
“No signore” fu la pronta risposta di Daniel
“Alzati e combatti da uomo...” la creatura lo alzo spingendolo
“Ehi fiammella” quella voce rassicurò Daniel, non si sapeva di chi fosse ma di sicuro c'è l'aveva con il suo attuale avversario dato che tutti gli occhi erano puntati su di loro “lascia stare lo straniero è mio protetto”
“Tsk non ne vale la pena per entrambi!” in poco tempo il luogo si svuotò e il ragazzo che Daniel aveva visto in strada si avvicinò a lui.
“Seguimi. Ti porto in un luogo sicuro.”

Camminarono per circa dieci minuti, finché giunsero in una casa, era un'abitazione spartana, una vecchia catapecchia in mattoni rossi. Dentro vi era un unica stanza quadrata, un letto in un angolo, la struttura in legno d'acero e sopra della paglia come giaciglio. Ai piedi del letto si trovava un baule di colore scuro chiuso con un lucchetto. Dinanzi alla finestra aperta c'era una sedia di colore scuro.
“G...grazie”disse Daniel accennando un inchino
“E di cosa?” rispose l'uomo “accomodati...”il ragazzo si tolse il mantello, aveva i capelli corvini corti e scompigliati, gli occhi di colore differente uno nocciola e l'altro completamente giallo. Il braccio destro che fino ad allora era stato coperto dal mantello era spaventoso, sembrava l'arto di un drago, le scaglie argentate creavano armoniose luci nelle pareti, grazie al sole che ormai stava calando dietro ai monti. Il braccio si concludeva con una mano a cinque dita artigliate.
“Ti racconto la mia storia solo se mi dici chi sei...”il ragazzo si sedette sul letto e Daniel decise di accomodarsi sulla sedia
“Mi chiamo Daniel Herod...sono a Valexenia perché...sono uno dei prescelti”non sapeva perché gli aveva confessato tutto, per quanto ne sapeva quella persona dinanzi a lui poteva essere il nemico ma qualcosa nella sua testa li diceva di fidarsi di quel giovane dall'aspetto strano
“Non faccio parte delle schiere di Darkness...e si so leggere i pensieri...ma andiamo per gradi mi chiamo Leonarc Fight, ma puoi chiamarmi Irashi. Devi sapere che quando le Bloodlands vennero separate dal resto del mondo io fui l'unico che forse ne soffrì, era molto affezionato a un drago che praticamente era cresciuto con me, il suo nome era Irashi. Le sue scaglie erano argentate e ad ogni raggio di sole brillavano. Quando finì la grande guerra mondiale e Hitler venne sconfitto, mio padre allora generale dell'esercito americano accusò le creature magiche di aver avvelenato il nostro mondo. Decise di cacciarle e così io persi Irashi.
Dopo tre mesi, entrai nella foresta, in quel luogo oscuro, mentre cercavo Irashi, m'imbattei in un Drago del Fuoco. Questi draghi sono conosciuti per essere molto irascibili, mi attaccò senza pietà ferendomi un braccio, quando urlai Irashi il mio Drago dei Ghiacci fu subito al mio fianco.
Tornai al mio villaggio diversi giorni dopo l'accaduto, mio padre scoperta la ferita mi estirpo dalla bocca che cosa avevo fatto in quei giorni. Fu un disastro...non volle sentire ragioni era convinto che Irashi mi aveva causato quei tagli e decise di ucciderlo. Assoldò dei Cacciatori del Mistero. Adesso gli chiamate S.W.A.T. ma a quel tempo era quello il loro nome. Ancora servivano a cacciare le creature magiche.
Lo battei sul tempo, ma quando mi ritrovai con il mio fidato drago una freccia vagante lo colpi al petto vulnerabile. Il dolore fu per lui immenso, l'unica cosa che mi venne in mente fu di usare un vecchio incantesimo che avevo letto anni addietro...volevo darli la mia vita. Fu un attimo mio padre mi urlò di allontanarmi da quella bestia, sbagliai una sola parola e i nostri corpi si fusero in uno solo, il suo braccio divenne parte di me. E se voglio posso vedere come un perfetto drago. Ma non credo sia necessario parlare di passati oramai dimenticati dimmi come mai ti sei messo a sfidare i Volcax?” chiese Irashi guardandolo
“Non volevo...ti avevo visto dalla finestra e mi domandavo cosa ci faceva un umano in questo posto infernale. Avevo deciso di seguirti ma sono inciampato e rialzandomi ho incrociato il loro sguardo...ma perché appena sei arrivato il Volcax se ne andato?”
“Hanno paura di me...di solito le persone che vengono qui e sfidano i Volcax hanno paura del fuoco io ovviamente no, i Draghi dei Ghiacci sono gli acerrimi nemici del fuoco perciò non osano sfidarmi. Ma dimmi come mai sei qui?”
“Beh ecco...devo raggiungere la forgia...ma non so come”rispose Daniel, ormai si fidava di quell'individuo.
“Tsk è impossibile il capo dei Volcax, Gorgol, non fa avvicinare nessuno nemmeno i suoi sudditi. Queste creature sono stupide, fanno qualsiasi cosa il loro re gli dica pure se ciò comporterebbe un suicidio...senti ho deciso di aiutarti, Darkness non sta simpatico nemmeno a me se mi prometti che verrò con te farò tutto ciò che è in mio potere per farti raggiungere la forgia.

Daniel aveva presentato Irashi ai suoi amici, Juaren era stupito di vedere una simile creatura nata da una fusione e sopravvissuta, come spiegò pochi erano coloro che sopravvivevano a una fusione con un Drago dato che il cuore umano veniva sostituito con quello della bestia.
L'idea di Irashi era semplice ma pericolosa, avrebbe condotto i suoi nuovi amici al castello di Gorgol, li lui doveva sfidare il signore dei Volcax e ucciderlo, in quel modo sarebbe diventato re costringendo i Volcax a uccidersi.
“È un idea folle” commentò Wolfing “ho sfidato i Volcax in passato sono considerate le creature più temibili di Valexenia nel corpo a corpo ne ho uccisi due per miracolo, mentre circa cinque di loro hanno fatto fuori il mio intero clan”
“Le cose si complicano...”rispose Irashi dubbioso “i popolani hanno paura di me, ma non credo che avrò lo stesso trattamento dal loro sovrano...che fare sommo Juaren?”
“Aspettatemi un secondo...c'è una persona che voglio contattare, Wolfing non permettere a nessuno di uscire finché non farò ritorno.
Ciò che Juaren voleva fare era una magia che solo in pochi potevano compiere il suo nome in elfico era Thundara Thundersthen, rispettivamente Fulmine animofago. Magia molto complicata, consisteva nello spostare la propria anima nella mente di qualcuno per poterli parlare. Capitava, ma ciò succedeva molto di rado agli stregoni che sapevano maneggiare questa magia, che l'anima non riuscisse più a tornare nel suo corpo ciò causava la morte del corpo ospitante e la distruzione del corpo vuoto.
Juaren si posizionò in mezzo alla stanza, una piccola saletta quadrata completamente vuota, l'uomo si sedette a gambe incrociate esattamente in mezzo. Il mantello scuro sulle gambe. Gli occhi chiusi. Iniziò a cantare una litania con parole strette e tagliate, man mano che il suono della sua voce cresceva la sua pelle cominciava a diventare sempre più chiara quasi cadaverica. Piccole perle di sudore iniziarono a scendere dal suo volto che assumeva un pallore sempre più bianco. Come un sussurro pronunciò il nome dell'incantesimo, e spalancò gli occhi oramai vitrei. La sua anima aveva appena lasciato il suo corpo che si distese a terra con un lievissimo tonfo.

Miglia e miglia lontano dalla valle degli Dei Shadow e Destino stavano camminando su una vasta radura. Destino faceva strada al giovane ragazzo, conosceva poco quelle terre e il luogo in cui dovevano andare era nascosto per evitare che venisse trovato. L'aveva visto pochissime volte quando era bimbo
“Maestà?” chiese Shadow rivolgendosi al re dopo molto tempo
“Dimmi?” rispose lui senza voltare lo sguardo
“Questa Rocca Norder...perché non lo mai sentita?”
“Sei troppo giovane...” Destino si fermò. Non aveva concluso la frase ma non si muoveva più. Gli occhi improvvisamente divennero argento. Shadow non fiatò, conosceva l'incantesimo, qualcuno voleva parlare con la sua guida e era meglio non disturbarla. Si sedette a terra in attesa che l'incantesimo finisse. Fece un lieve fischio e Uxis arrivo avvicinandosi al ragazzo.
 
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