Ciao a tutti miei carissimi lettori, chiedo scusa per il mio solito ritardo, ma ho avuto dei problemi con la connessione internet.
Anche questa volta non ho ricevuto commenti e quindi (come al solito) vi chiedo a tutti se potete lasciare qualche commento perché se no sarò costretta a smettere di postare capitoli e sinceramente mi dispiacerebbe. Prima di postare il capitolo volevo avvisarvi che ho fatto un errore nel capitolo 8 (che adesso correggo): la taglia di Eirlys è di 450.000.000 berry e non di 150.000.000 scusate.Capitolo 10: ricordi dolorosi
<eirlys>
è da tutta la mattina che cerco Summer, ma non la trovo da nessuna parte, eppure di solito preferisce star in cabina tutto il giorno. Non trovandola decido di andare a fare colazione.
<summer>
questa mattina mi sono alzata presto, verso le sei. Mi sono vestita con le prime cose che ho trovato nell' armadio e sono uscita senza svegliare Eirlys che dormiva beatamente. Dopo aver girato un po' per i corridoi arrivai alla stanza che cercavo, sulla porta c' era il jolly roger di Barbabianca dorato e sopra di esso c' era la scritta “capitano”. Sollevai la mano per bussare e dopo un po' di ripensamenti diedi tre piccoli colpi alla porta; dopo qualche secondo mi venne ad aprire l' infermiera che era in camera con me ed Eirlys sulla nave in cui eravamo prima: a guardarla sembra avere l' età della mia sorellina, indossa il solito completo da infermiera, ha i capelli blu lunghi fino a metà schiena infine ha la pelle che sembra di ceramica che fa risaltare molto i suoi occhi color mare. La ragazza fa un piccolo inchino
-A-Amy vorrebbe sapere perché sei qui?- disse lei
-è questa la stanza di Barbabianca?- chiesi ignorando la sua domanda
-Amy ti ha fatto una domanda e tu devi rispondere, comunque questa è la stanza del capitano- disse lei a bassa voce
-Amy, chi è alla porta a quest ora?- sentii una voce dalla stanza
-è-è una delle ospiti, Amy la deve far entrare?- chiese, non capisco ancora perché parla in terza persona
-sì falla entrare- sentite queste parole la superai e mi avvicinai all' uomo che era steso nel suo letto
-dovrei parlarle in privato- dissi calcando l' ultima parola per far capire all' infermiera di uscire, infatti lei capì e corse fuori dalla porta chiudendola dietro di se
-a quanto pare tua sorella non è l' unica con un bel caratterino- disse sorridendomi Barbabianca, io però non ricambiai il sorriso- immagino che se sei venuta a quest ora mi devi parlare di cose serie, quindi non giriamoci attorno, ti ascolto- disse lui tornando serio. Io ero un po' agitata dato che ero in una stanza da sola con uno dei Quattro Imperatori, poi pensai che se avesse voluto farmi del male l' avrebbe fatto ieri sera, quindi dopo un respiro profondo cominciai a parlare
-vorrei sapere perché ci avete costrette a rimanere con voi- dissi cercando di non abbassare lo sguardo
-semplicemente per fare un favore ad un vecchio amico- disse lui tranquillo
-in che senso?- chiesi
-Rayleigh mi ha chiesto di farvi salire sulla mia nave e di permettervi di unirvi alla mia ciurma- disse facendo una pausa – chiaramente la seconda proposta devo ancora valutarla- concluse facendo un sorso di sakè
-COSA?! Perché mai le avrebbe chiesto una cosa del genere! E poi voi non potete decidere del nostro futuro!- dissi alterata, immaginavo che adesso mi avrebbe chiesto “perché odi i pirati?” e io come al solito mi sarei messa ad urlare per poi correre in camera per piangere al ricordo del mio passato, invece mi stupì
-infatti voi avete tutto il diritto di andarvene adesso se volete, non ho intenzione di fermarvi... ma prima... posso sapere che cosa vuoi fare nella vita, hai uno scopo? Un sogno da realizzare?- mi chiese con dolcezza. A quelle domande rimasi impietrita, effettivamente non avevo mai pensato al mio futuro, ho sempre “vissuto nel passato”, questo pensiero mi fece scendere alcune lacrime amare, quasi di autocommiserazione per aver sprecato anni della mia vita a piangermi addosso
-i-io... non ho... mai... avuto un sogno!- dissi tra un singhiozzo e l' altro – m-mi perdoni... mi vergogno... così tanto- dissi riferendomi al fatto che stavo piangendo
-GURARARARA non ti devi vergognare, non è segno di debolezza piangere, al contrario, tu hai il coraggio di esprimere ciò che ti opprime senza nasconderti- disse in modo paterno, io lo guardai e decisi di fidarmi di lui
-è successo tutto quindici anni fa...-
****************************FLASH BACK***********************************
“Era una tranquilla mattinata estiva, io avevo quattro anni ed ero nel giardino di casa mia quando sentii urlare”
-STANNO ARRIVANDO! CI SONO I PIRATI!- si sentiva dal villaggio, subito dopo vidi mia madre che correva nella mia direzione, mi prese per mano e mi trascinò in casa
-Summer, adesso tu stai qui tranquilla va bene?- disse facendomi entrare in una stanza di cui io non conoscevo neanche l' esistenza
-tu dove vai mamma?- le chiesi confusa
-io vado un attimo in centro, ma tu non ti devi muovere da qui per nulla al mondo, chiaro?- non ascoltò neanche la mia risposta, mi abbracciò e corse fuori. Io rimasi lì dentro per qualche ora, finché non mi stufai e decisi di uscire.
“Ogni giorno mi maledico per non essere riuscita a far nulla”
Quando arrivai al villaggio vidi una scena che mi fece rabbrividire: c' era mia madre stesa a terra e un uomo le teneva un piede sulla pancia e una pistola puntata contro
-MAMMA!- urlai cominciando a correre verso di lei, l' uomo non mi sentì mentre mia madre si girò verso di me e sbiancò,
“Successe tutto così in fretta, troppo in fretta”
Un movimento, il rumore del grilletto e infine lo sparo: mia madre aveva premuto il grilletto in modo che io non avanzassi più verso di lei che in quel momento giaceva esanime sulla fredda terra resa calda dal suo sangue appena versato. Io rimasi impietrita, le lacrime scendevano copiose sul mio volto, non riuscivo a gridare, mi sembrava di soffocare. Venni portata via da una paesana che vedendo la situazione mi salvò.
“Qualche settimana dopo riuscimmo a cacciare i pirati e andammo a raccogliere i cadaveri per le strade, tra cui quello di mia madre che seppellimmo accanto alla tomba del mio povero padre che morì di malattia qualche giorno dopo la mia nascita”.
***************************FINE FLASH BACK********************************
In questo momento le mie lacrime scendono copiose come allora a causa di quei brutti ricordi che riaffioravano nella mia mente ogni notte, a fermare i miei singhiozzi fu la voce di Barbabianca
-sono molto felice che tu ti sia aperta, così ho potuto capire ciò che ti porta ad odiare i pirati. Voglio solo dirti che puoi fidarti di me e della mia ciurma- disse sorridendomi in modo paterno
-io... voglio... fidarmi- dissi ricambiando per la prima volta il sorriso
-non mi hai ancora dato una vera risposta però: qual è il tuo sogno? E non dirmi che non ne hai uno- ripose la stessa domanda a cui, questa volta, diedi un' altra risposta
-io... voglio... diventare più forte! Così potrò proteggere coloro a cui voglio bene!- dissi sicura
-GURARARARARA mi piace questa risposta!- disse allegro, cosa che mi fece sorridere, anche se smisi subito sentendo delle urla fuori dalla porta
-TI HO DETTO DI FARMI ENTRARE!- sentii urlare da fuori
-A-Amy non può permetterlo, q-quindi a-allontanati, per favore- disse l' infermiera di prima che stava aspettando nel corridoio
-ALLORA ENTRO DA SOLA!- disse l' altra prima di buttare giù la porta facendo alzare un sacco di polvere, quando questa si diradò potei vedere chi era quella pazza
-EIRLYS! Che cosa fai?!- le urlai contro, ma lei ignorò le mie parole
-TU!- urlò riferendosi a Barbabianca – NON MI IMPORTA CHI SEI, NE QUANTO TU SIA FORTE, IN OGNI CASO NON PERMETTO A NESSUNO DI FAR PIANGERE MIA SORELLA!- urlò fissando l' uomo con occhi di ghiaccio e cominciando a correre verso di lui. Io non potevo permetterle di colpirlo o peggio che si facesse male lei, quindi mi misi in mezzo con la conseguenza che cascammo entrambe a terra
-ma cosa fai?!- mi chiese lei confusa e arrabbiata
-sei la solita avventata, non è stato lui a farmi piangere!- le dissi non con voce dura dato che infondo lo stava facendo per me -abbiamo parlato e l' argomento mi ha fatto star male e quindi ho pianto- conclusi sperando che avesse capito
-allora è comunque colpa sua!- disse lei ricominciando a guardare in cagnesco Barbabianca
-NO! Abbiamo parlato della morte di mia mamma- sbottai stringendo i pugni, la sua espressione cambiò, adesso era dispiaciuta e imbarazzata per la pessima figura; la feci alzare in piedi e dopo esserci avvicinate a Barbabianca, lei chinò leggermente la testa come gesto di scuse
-io... io sono molto dispiaciuta per ciò che ho detto e per aver tentato di attaccarla ma avevo sentito la voce di mia sorella e avevo pensato che stava piangendo a causa sua... mi scusi ancora per il malinteso- disse lei con tono dispiaciuto e sincero, cosa che mi lasciò molto perplessa, dato che lei non è solita scusarsi. Appena finite le scuse Eirlys alzò la testa e guardò Barbabianca con uno strano sorriso in volto, era agghiacciante
-ma se lei o chiunque altro della ciurma osa far soffrire mia sorella io giuro che gli spezzerò ogni osso del corpo e poi lo getterò in mare- disse, adesso sì che la riconosco, anche se in un modo un po' inquietante questo è il suo modo di dimostrarmi il suo affetto e non sono parole dette a vanvera, lo so per esperienza. Ad interrompere i miei pensieri fu la risata di Barbabianca
-GURARARARARARA penso che sia giusto e non mi sembra proprio uno scherzo, capito figlioli?- questa affermazione mi lasciò perplessa finché non sentii delle voci
-ve lo avevo detto che ci avrebbe beccati- disse uno serio
-scusa tanto, ma io dovevo controllare se le mie amate stavano bene- disse uno con tono sognante
-smettetela di dire cavolate e poi è colpa vostra se ci hanno beccati, con quei capelli vi si vede lontano un miglio!- disse uno ridacchiando.
Uscirono dal “nascondiglio” Marco, Satch ed Ace che si stava beccando le occhiatacce degli altri due per la sua battuta
-da quanto siete lì?- chiesi
-da abbastanza- disse Marco guardandomi negli occhi
-ma non era nostra intenzione origliare!- dissero gli altri due
-non importa, almeno non dovrò ripeterlo altre tre volte- dissi facendo un piccolo sorriso, mentre i tre facevano un sospiro di sollievo
-Amy adesso vi deve chiedere di uscire, il Capitano deve essere visitato- disse l' infermiera entrando nella stanza
-ok raggio di sole ci vediamo presto- disse Satch salutandola con la mano
-scusa Amy per averti maltrattata, ma devi capire che ero preoccupata per Summer- disse Eirlys mentre si allontanava assieme ad Ace e Marco, poco prima di uscire mi girai verso Barbabianca e con un sorriso dissi
-è da tanto che vorrei avere un padre- subito dopo chiusi la porta per poi raggiungere gli altri
ANGOLO DELL' AUTRICE
bene bene finalmente si scopre il passato di Summer e il motivo per cui odiava tanto i pirati.
Chissà perché Rayleigh voleva far unire le nostre protagoniste alla ciurma di Barbabianca? (lo scoprirete presto)
Spero che vi sia piaciuto e mi raccomando recensite