Noto con immenso piacere che le attività senza di me procedono alla grande
Non ho ancora letto tutti i post seguiti alla mia assenza, ma non potrei essere più orgogliosa di voi, soci e socie dello “ShinichixRan Forever Fan Club”, e più felice di condividere la mia passione per una coppia che considero una delle più belle al mondo.
Come prima cosa, un grandissimo benvenuto alle nuove arrivate… Vi ho appena aggiunte all’elenco ufficiale dei soci del Fan Club
In secondo luogo, ci terrei a scusarmi per non aver aggiornato prima la lista degli argomenti affrontati finora… ma adesso anche questo piccolo dettaglio è stato sistemato e
il primissimo post del topic dovrebbe essere a posto.
Ne approfitto per segnalare a Erina63 che le nostre ipotesi e i nostri interrogativi sul “dopo-Londra” cominciano più o meno da qui.Prima di dilettarmi con la lettura degli ultimi post, vorrei ringraziare Arianna, Dwalin e Hachi per le belle immagini con cui hanno arricchito il nostro repertorio ShinRan… Se mi sarà possibile, le commenterò una per una E adesso veniamo all’argomento che io stessa avevo proposto tempo fa e che, a quanto ho notato, è stato affrontato con entusiasmo da un sacco di soci, perfino da chi non mi aspettavo di veder intervenire…
Le Origini dell’Amore ShinRan
Ho “conosciuto” Ran e Shinichi quando ero bambina. Non ricordo con precisione quanti anni avessi, ma so che era un periodo in cui seguivo DC saltuariamente e, pur avendo compreso il meccanismo generale della storia, ignoravo alcuni dettagli e non ero ancora fan accanita dell’anime.
Non sapevo molto di Ran e Shinichi, all’epoca. Più che altro avevo a mente il tormentone della sigla, citato peraltro qui sul Fan Club non molto tempo fa: “
E’ innamorato però/lui dichiararsi non può…”, eccetera eccetera
Eppure ricordo, con una buona dose di chiarezza, stralci di quelle scene in cui i due innamorati erano al telefono, con Conan che usava il farfallino-modulatore per parlare con la voce di Shinichi, chiuso in una cabina telefonica. E’ l’unico ricordo importante che lega la ShinRan alla mia infanzia, altre scene fra loro che ho visto da bambina (che probabilmente non sono neanche molte) le ho praticamente scordate.
Dopo c’è stato lo stacco. Per anni mi sono disinteressata a DC, ritrovandolo poi per puro caso - o forse per intervento del destino
Riavvicinandomi pian piano alla storia, una delle prime puntate che ho visto è stata “Le avventure del giovane Shinichi”, dove si può godere del salto temporale che ci porta dieci anni indietro, a quando Shinichi e Ran frequentavano le scuole elementari. La mia sorpresa fu grande: chi si ricordava che i due giovani innamorati si conoscessero da sempre? Io non di certo!
Restai colpita e affascinata da quanto fosse lontana la radice del loro legame e mi ripromisi di fare più attenzione a loro, man mano che riprendevo familiarità con DC e colmavo gli anni di lacune. Fu in quel momento che cercai di richiamare alla mente le cose che avevo visto in passato; ma finivo sempre per concentrarmi sulla bellezza degli occhi dei due personaggi (alcune inquadrature della vecchia sigla mi avevano fatto appassionare al modo in cui Gosho tratteggia questi particolari del viso!), oppure per pensare a scene “con la cabina telefonica”. La cabina era diventata per me l’emblema della coppia, una specie di rappresentazione di una lontananza tutta particolare e di una serie di cose non dette; tuttora, se dovessi scegliere un oggetto che rappresenti la ShinRan, opterei probabilmente per una cabina telefonica, che del resto può far pensare anche alla dichiarazione di Londra
Proprio come da bambina, non conoscevo abbastanza il rapporto Ran-Shinichi per amarlo davvero, quell’anno in cui decisi di riavvicinarmi a DC. Semplicemente simpatizzavo per loro, vedendo la propensione dell’autore a volerli assieme e, non trovando nessuna nota davvero stonata nella coppia, ero bendisposta a immaginarli l’uno accanto all’altro. In aggiunta a ciò che avevo pensato di loro quand’ero piccola, avevo però la curiosità di approfondire certi aspetti del legame ShinRan, anche considerando che mi ero persa un mucchio di episodi e che ci tenevo a recuperare. Per questa ragione mi ritrovai a tu per tu con la Saga del Cavaliere Nero, sebbene all’epoca ignorassi cos’avrebbe significato per me la scoperta di tale parte della storia.
La Saga del Cavaliere Nero, che a mio avviso è un capolavoro, complice l’ottima “preparazione” che l’autore ha fatto per essa, fu per me l’origine del
vero amore verso la ShinRan. Da bambina dovevo aver guardato poco o nulla di quegli episodi (altrimenti sono certa che ne avrei conservato memoria!), quindi le emozioni provate dinnanzi a essi… direi che sono state inaspettate.
L’emozione più grande l’ho vissuta quando Conan è stato sparato e nella scena in cui Ran gli dona il suo sangue, tant’è che quei pochi attimi durante i quali Ran si fa avanti e dice di avere lo stesso gruppo sanguigno di Conan, che sulla barella capisce che lei sa la verità sul suo conto… be’, rappresentano ai miei occhi il meglio della ShinRan. Non saprei dire bene perché, ma quella scena è per me superiore a qualsiasi dichiarazione d’amore più o meno esplicita, a qualsiasi altro momento dedicato ai due innamorati, perfino alle meraviglie che seguono subito dopo - la recita e la cena insieme.
La grande prova d’amore che Ran dà in quel momento non è costituita dalla donazione di sangue - azione che lei, generosa com’è, avrebbe compiuto per aiutare chiunque altro, senza esitare - ma dalla decisione di continuare a non dire nulla sul segreto di Shinichi/Conan, sebbene la “coincidenza” del gruppo sanguigno sembrasse la conferma dei suoi sospetti. Senza bisogno di alcuna spiegazione da parte del suo amore e amico di sempre, Ran capisce che lui si trova in una situazione complicata e rispetta il silenzio di Shinichi, certa che, quando sarà il momento giusto, parlerà e le confesserà tutto personalmente. Intuisce che lui è in difficoltà ed è pronta a offrirgli qualsiasi tipo di sostegno. Non mi sorprende affatto che Shinichi fosse sul punto di raccontarle tutto - ma DC doveva continuare perciò l’occasione è stata mandata all’aria. Pazienza.
Il susseguirsi di avvenimenti vari, dalle emozioni della recita a ciò che è venuto dopo, mi ha confermato che la ShinRan, da coppia per cui simpatizzavo, era diventata coppia che amavo. Non riuscivo a immaginare, almeno in DC, un amore più meraviglioso… e a poco a poco ho ricostituito tutti i pezzi del loro puzzle, passando per San Valentino, caso di New York, vari flashback e via dicendo, e acquistando finalmente anche dei numeri del manga.
Tante sono le emozioni che ho provato con la ShinRan nel corso del tempo, al punto che, come molti soci e socie di questo Fan Club, salto su non appena vedo una qualsiasi scena dedicata a loro
Mi sono chiesta spesso perché questi due innamorati mi abbiano toccato il cuore e ho concluso che non potrò mai conoscere la risposta. Credo che a colpirmi non sia tanto il fatto che Ran aspetti fedelmente Shinichi, perché in fondo ritengo che anche altre ragazze (certo, non tutte) avrebbero agito come lei nella sua stessa situazione Il legame che matura nel tempo, poi, è una cosa bella ma non difficilmente rintracciabile altrove. No, credo che quello che mi colpisce di più sia il fatto di aver trovato perfettamente rappresentato in loro il fascino acerbo di un amore adolescente e, al tempo stesso, la forza di un sentimento più “maturo”. Ran e Shinichi sono giovani e impacciati, ma sono legati da un rapporto importante e autentico, che ha radici profonde, che il tempo e le difficolta, invece di intaccare, rendono sempre più forte e inossidabile. Certo, quest’amore ha i suoi “conflitti interni” e non è ancora stato vissuto pienamente, a differenza della grande amicizia che lo ha in qualche modo originato… ma ho fiducia che prima o poi i due innamorati si ricongiungano e si dicano ciò che non è ancora stato detto.
Questo è tutto! Spero di rifarmi viva presto, perdonatemi la lunghezza del post e gli accenni di teatralità, ma non sono proprio riuscita a trattenermi
♥