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Mesi, Shiho chan One Shot

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DarkSwann
view post Posted on 24/2/2014, 19:18 by: DarkSwann     +5   +1   -1
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The Dark One

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ed eccomi qui!
non mi sono dimenticata, tranquilli!

pronti a partire con questa nuova avventura!!!
senza ulteriore spreco di parole, vi posto la prima one shot di questa raccolta.
spero vi piaccia, e buona lettura!!!

SETTEMBRE- FRAMMENTI DI FINE ESTATE


Prima Parte



“Allora, posso contare su di te?”
“Certo, zio. Sono pronta.” La ragazza si sporse a deporre un bacio affettuoso sulla guancia ispida dell’uomo, sorridendogli. “Grazie per il passaggio. Saluta la zia e le bambine.”
“Ci vediamo presto, piccola.”
“Contaci.”
Scese dalla macchina, agitò la mano per un ultimo saluto e coprì di corsa la breve distanza che la separava dalla villetta bianca. Aprì la porta, e venne subito accolta dal solito vociare e dal cane bianco che le andò incontro scodinzolando, seguito pochi istanti dopo da tre bambini.
“Sorellina!” esclamarono all’unisono due di loro, mentre la terza si fermava sulla soglia, tranquilla e pacata come al solito.
“Shi! Aki!” esclamò Shiho Kudo, abbracciandoli con affetto. È vero, erano delle pesti, ma voleva loro un gran bene. Fece un cenno in direzione della terza sorella. “Kiki...sono felice di rivedervi.”
“Ci sei mancata, Shiho-chan!” disse Akemi, la secondogenita di casa Kudo. “Ti devo raccontare un sacco di cose!”
“Anch’io, anch’io!” si intromise subito Shirai, quarto ed ultimo cucciolo di casa. “Ti devo dire del Club dei Detective! E poi, anche di un bambino che...”
“Ehi, c’ero prima io!” protestò vivamente Akemi.
“Non è vero! Prima io!”
“Calma, calma.” Shiho placò la solita lite tra i due irruenti fratelli. “Sono appena arrivata! Fatemi posare lo zaino, e salutare mamma e papà! Ed avrei bisogno anche di una doccia!”
“Ma prima di tutto, c’è qualcuno che attende con ansia la sua telefonata.” fu il commento sagace di Akane, la terzogenita dei Kudo.
“Tu non cambi mai, eh?” replicò Shiho, senza potersi esimere dall’arrossire.
“Sei stata via appena un mese.” Akane fece spallucce, stringendo al petto uno dei suoi libri difficili. “Mamma e papà sono in cucina...a meno che tu non voglia un telefono prima.”
Shiho lanciò un’occhiataccia alla sorella, si liberò degli altri due e corse in cucina. Yurika Kudo, professoressa di chimica e fisica alla prestigiosa Todai, era impegnata nella preparazione della cena; suo padre, Shinichi Kudo, la mente più brillante della polizia giapponese, era seduto al tavolo invaso da fogli e fotografie, alle prese con i suoi soliti casi. Entrambi si voltarono al suo ingresso, e le sorrisero con gioia ed affetto. Quanto mi sono mancati!
“Mamma, papà. Sono tornata.” mormorò, con voce un po’ tremante.
“Tesoro.” Yurika le andò incontro, cingendola in un abbraccio pieno di calore materno, che lei tanto adorava. Eh si, poteva anche essere una sedicenne dal QI elevato, ma in quello restava sempre una bambina. “Com’è andata con lo zio Makoto? Ti sei divertita?”
“Si, ed è stato molto istruttivo...e devo dire che è bello fare il capo. Ti da una bella sensazione.” Cinse le spalle del padre con le braccia e gli depose un sonoro bacio sulla guancia. “Ora capisco perché ti piace tanto il tuo lavoro, commissario Kudo.”
“Beh, non è solo per quello.” rispose Shinichi, ricevendo un’occhiata divertita dalla moglie. “Allora, zia Sonoko ci ha telefonato tutta euforica per dirci che i primi tre posti del campionato nazionale di karate sono andati a tre allievi della palestra di Makoto.”
“Si! È stato bellissimo!” esclamò Shiho, euforica. “Lo zio si è pure commosso!”
“Mi sa che il prossimo anno troveranno una scusa per non farlo partecipare.” scherzò Shinichi, ironico.
“È quello che gli ho detto io.” Shiho corrugò la fronte, accarezzando il gatto nero che le era salito in grembo. “Ma lui dice che è impossibile, visto che la gente viene per vedere lui ed i suoi allievi da tutto il Giappone. E gli sponsor lo sanno benissimo.”
“Lo zio Makoto è famoso. E nessuno con un minimo di sale in zucca gli impedirebbe mai di partecipare ad un qualunque torneo.” Yurika assaggiò il contenuto della pentola, aggiungendo un po’ di sale. “Perché non vai ad aggiustare le tue cose e farti una doccia? Ci vuole ancora un’oretta per la cena, e le valige non si svuotano certo da sole.”
“Vado subito, mamma.”
“E se ti serve, il telefono è libero.”
Shiho arrossì fino alla punta delle orecchie, annuì appena con un mezzo sorriso e disse che andava in camera sua. Prima che papi mi mangi la testa. Aveva la sua solita faccia di quando parliamo di lui... Si chiuse la porta alle spalle, lasciando fuori le voci ed i rumori della sua famiglia. Pescò il cellulare dalla tasca dei pantaloni e fissò lo schermo, accigliandosi. Devo telefonargli? O mandargli un messaggio? Non lo vedo da tre settimane, però...
Un mese e mezzo prima, a luglio, lei ed Akira Saito si erano messi insieme. Ma quando prima di ciò i rapporti tra i due erano stati un po’ in crisi, a causa dell’intromissione di Uehara- amica di vecchia data di Akira con certe mire su di lui- la ragazza aveva accettato la proposta dello zio Makoto di fargli da vice ai tornei nazionali di karate, che si sarebbero svolti in agosto. Ed anche se poi lei ed Akira si erano chiariti, Shiho aveva voluto mantenere la promessa fatta allo zio, ed era partita per Osaka.
Era stata una decisione sofferta, non vedere Akira per venti giorni era stato davvero difficile. Si erano sentiti per telefono quasi tutti i giorni, ma vedersi faccia a faccia era tutt’altra cosa. E negli ultimi tre giorni non l’ho sentito, nemmeno un messaggio... Sospirò, scuotendo la testa. Che sia arrabbiato con me perché sono partita? Eppure, non mi sembrava! Si dedicò alla valigia ed allo zainetto, ma dopo cinque minuti non resistette più e gli mando un messaggio.
Sono a Tokyo.
La risposta le arrivò qualche secondo dopo. Bentornata.
Il suo cuore accelerò per l’euforia. Pronto per la ripresa della scuola?
No. E subito dopo, un altro messaggio. Sarà dura per me svegliarmi domani. Non c’è nemmeno mio padre.
Le dita di Shiho tremarono mentre digitava i tasti. Se vuoi, passo e mi attacco al campanello.
Portami una ciambella, e sarò felice di aprirti la porta.
Anche due.
Ti aspetto. A domani.

Shiho serrò il cellulare al petto, sorridendo felice. Rivedrò Akira. Sono così impaziente che vorrei fosse già mattino.


e ritroviamo i nostri akira e shiho, più innamorati che mai.
nelle shot non ci sarà il nostro amato quizzone, ma voi comunque leggete e commentate lo stesso. vi aspetto lunedì 3 marzo per la seconda parte ;)
 
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