buon pomeriggio a tutti! scusate se ieri non ho postato, ma avevo tante cose da fare e non ci sono riuscita (tra cui recuperarmi il london arc
).
pronti per un nuovo capitolo? dove eravamo rimasti?
ah si, al grande momento......
DICEMBRE- UNA VIGILIA SPECIALE
Settima Parte
Scosse la testa, non era il momento di farsi prendere dal panico. Si spogliò e si infilò sotto la doccia, tentando di concentrarsi su quello che stava per accadere e cercando di tranquillizzarsi.
Devo pensare ad Akira, solo a lui. Chiuse l’acqua, si avvolse nell’accappatoio e si asciugò con vigore. Poi indossò la biancheria, la camicia da notte e la vestaglia.
Chissà se gli piacerò così. Forse avrei dovuto prendere qualcosa di più femminile, tipo un pizzo nero o rosso. Si accigliò, guardando la sua figura riflessa nello specchio.
Sembro ancora una bambina. Forse non avrei dovuto organizzare tutto questo, forse dovevamo aspettare... Poi ricordò Aino ed i suoi regali, e sul suo volto si disegnò un’espressione decisa.
Forza, Shiho! Rendiamo indimenticabile questo Natale!Raggiunse Akira in camera. Il giovane era seduto sul letto, sempre in accappatoio, e stava sfogliando una delle sue riviste sul basket. Appena avvertì la sua presenza, sollevò la testa e puntò i suoi occhi dorati su di lei, e Shiho avvertì la gola chiudersi per l’emozione. Com’erano intensi e scuri!
“Ehm...io sono...”
“Sei bellissima.” mormorò senza smettere di fissarla, lasciando scivolare la rivista sul pavimento.
“Da...davvero?” Serrò le braccia al petto. “Non...non sembro troppo...infantile?”
“Ti assicuro di no. Sei bella.”
Shiho arrossì, e deglutendo a vuoto si mosse esitante fino a raggiunger il letto. Le gambe le tremavano, perciò si sedette e giunse le mani in grembo. E ora? Cosa doveva fare? Spettava a lei la prima mossa, visto che aveva organizzato tutto quello?
Accidenti! Avrei dovuto leggere qualche libro, documentarmi, chiedere a Yuri!“A cosa pensi?”
“Che...” Si morse il labbro tra i denti, curvando un po’ le spalle. “Non so...cosa fare.”
“Oh.” fu il commento di Akira, che allungò le mani e la prese per le spalle, facendola voltare verso di lui. “Sei sicura? Vuoi davvero che andiamo fino in fondo?”
Lei deglutì ancora, poi senza dire niente si sporse verso di lui e gli sfiorò le labbra con un bacio. Si ritrasse, sbirciando timidamente la sua reazione: il giovane rimase a fissarla per un lungo istante, in cui lei credette di morire, poi le appoggiò le mani sulle spalle e l’attirò a sé. Shiho si lasciò andare con un sospiro e ricambiò il suo bacio, cercando di cancellare ogni dubbio ed ogni timore. Akira la cinse in un abbraccio colmo di calore e lei gli circondò il collo con le braccia, aumentando il contatto tra di loro e l’intensità di quel bacio. Sentì la sua lingua che forzava dolcemente la sua bocca e se ne impossessava, ed avvertì il corpo diventare bollente. Si strinse con più forza a lui, come se servisse a calmare i battiti furiosi del suo cuore, e lasciò che lui la facesse sdraiare sul materasso, con gentilezza: ebbe un brivido quando sentì il peso del suo corpo sul proprio, ma scacciò la paura e si concentrò sul bacio...ma ogni timore tornò, avvertendo le sue mani che scioglievano il nodo che teneva chiusa la camicia da notte.
No, no, no...non devo aver paura, non devo aver paura. Lui è Akira, è il mio ragazzo, ed io gli voglio tanto bene: e lui ne vuole a me, non mi farebbe mai del male...“Shiho.”
La voce di Akira la riportò alla realtà. La ragazza si rese conto che aveva smesso di baciarla ed era libera dal peso del suo corpo: sollevò le palpebre, incrociando i suoi occhi intensi.
“Cosa...”
“Stai piangendo.” mormorò lui, e solo allora lei si accorse delle lacrime che le bagnavano le guance.
“Oh, io...scu- scusami, io...io...”
“Perché piangi?”
“Io...io...”
“Non vuoi farlo, vero?” disse Akira, mettendosi a sedere e passandosi le mani tra i capelli. Shiho si chiuse la camicia da notte e si tirò a sedere anche lei, asciugandosi le lacrime.
“Io...non...forse non...sono ancora pronta...”
“E allora, perché hai organizzato tutto questo?”
“Perché...perché...” La voce si spezzò in un singhiozzo, e le lacrime ripresero a scorrere. Provò a fermarle, sentendosi molto stupida, ma queste non ne volevano proprio sapere. “Io pensavo...di farti un regalo. Volevo...volevo che...che il mio fosse il più bello di tutti, che...non sapevo cosa comprarti, e allora...Aino ti ha fatto i dolci e pure un regalo, ed io...”
“Mi hai visto con Aino?”
Lei annuì, sfregandosi gli occhi con il pugno. Ad Akira ricordò la gita ad Osaka, quando aveva scoperto che Yuri e Kanzaki erano innamorati. “Tu mangiavi i muffin, e...non smettevi più di mangiarli!”
“Erano buoni.”
“E...hai preso il suo regalo! Non si accettano i regali di altre ragazze!” esclamò Shiho, tra un singhiozzo e l’altro.
“Per questo hai organizzato la cena e...?”
Lei annuì, piena di vergogna. “Io...volevo rendere indimenticabile il nostro primo Natale insieme, e...e farti un regalo più bello di Aino, e...mi sono comportata da stupida.”
“No, lo stupido sono io.” mormorò Akira, scuotendo la testa. “Non sapevo che mi avessi visto con Aino, ma avrei dovuto sapere come comportarmi.”
“Il regalo...” sussurrò lei, asciugandosi le lacrime.
“L’ho restituito. Non so cosa ci fosse, non l’ho aperto.” confessò lui, prendendole le mani e rivolgendole un’occhiata dolcissima. “Mi sembrava scortese rifiutare, ma anche accettare...così ho chiesto a mia cugina, e Yuri mi ha detto che non stava bene prendere il regalo di una ragazza che non è la tua fidanzata. Così l’ho restituito...i muffin li ho portati al club di basket, li hanno mangiati i ragazzi. Io non ne ho toccato più nemmeno uno...e se proprio vuoi saperlo, i tuoi biscotti di stasera erano decisamente meglio.”
Shiho accennò un sorriso tra le lacrime, i singhiozzi che andavano calmandosi. “Io...mi sento un po’ stupida adesso. Scusami.”
“Sono io quello che deve scusarsi.” mormorò Akira, con un sospiro. “A volte...mi comporto come un idiota. Non sono abituato ad avere una ragazza.”
“Sei uno spirito libero.”
“Però non mi dispiace essere stato catturato da te.” mormorò lui, accarezzandole i capelli. “È tutto a posto tra noi adesso, vero?”
“Si, però...però devo dirti una cosa.” Era felice di aver chiarito quella situazione, ma ce n’era un’altra ben più importante di cui parlare. “Dal concerto, noi... noi abbiamo finto che non fosse mai successo, ma...”
Lui si accigliò. “Mi pare avessimo deciso di lasciar perdere.”
“Ma non possiamo far finta di niente. c’è sempre questa sottile tensione, questo fantasma che aleggia tra di noi, e...” Si interruppe per riprendere fiato e coraggio. Non riesco più a far finta di niente. Devo dirtelo.”
“Shiho...”
alla fine, niente. la piccola kudo è ancora pura come mamma l'ha fatta
ragazze deluse, e hikaru felice. ma non è mica finita qui, alla fine qualcuno dovrà porre le sue scuse (pena la morte)
ci vediamo lunedì prossimo, con l'ultima parte. in cui......