buon pomeriggio a tutti!
qui fa freddissimo, ma ancora niente neve.
pronti per un nuovo aggiornamento? vi avverto che questo sarà l'ultimo dell'anno. mi dispiace lasciarvi a metà storia, ma con le feste di natale e i parenti in arrivo, non riuscirò a star dietro alle mie solite cose, e non voglio essere costretta a interrompere proprio sul più bello...quindi passerete le feste di natale ad abbuffarvi, giocare a tombola e chiedervi chi ha salmificato yulia
eravamo rimasti ad akane kudo che prendeva in mano la situazione e interrogava i sospettati...
GENNAIO- UN COMPLEANNO PARTICOLARE
Sesta Parte
Akane sollevò un sopracciglio. Dall’espressione sul volto della sorella, Shiho vide che cominciava a spazientirsi. “E dopo? È passato ad un altro cliente?”
“No, io...” Il giovanotto arrossì fino alla punta delle orecchie, tormentandosi nervosamente le mani. “Stanotte non sono stato bene, e...sono dovuto andare in bagno. Poi sono uscito, e il signor Kano ci ha detto dell’incidente.”
“Quanto tempo è stato in bagno?”
“Die-dieci minuti, più o me- meno.”
“E quanto tempo è passato da quando è uscito dal bagno a quando il signor Kano ha dato l’annuncio?”
“Qualche minuto. Due o tre.”
“Ha detto a qualcuno che andava in bagno?”
“A Keiko. E al signor Kano, naturalmente.”
Akane si ritenne soddisfatta e spostò gli occhi intensi sulla giovane donna. “E lei, signorina Kaori Masami? Dov’era tra le undici e le undici e venti?”
“I primi minuti in negozio, ero al telefono con un fornitore. Poi sono andata in magazzino per cominciare con l’inventario, in modo da finire prima della chiusura.”
“E ha sentito la signorina Kawai?”
“Si, ma non le ho parlato.”
“Lei dice di averla sentita.”
Kaori arrossì, tormentando l’anello che aveva al dito. “Si, io...ho l’abitudine di parlare da sola quando faccio l’inventario.”
“Ha sentito il signor Kano che chiamava tutti a raccolta?”
“No, ero rientrata in negozio un attimo, per chiedere a Takumi dov’era la merce arrivata ieri, ma a quel punto lui è venuto fuori dal retro e ci ha detto che era successo qualcosa.”
“Takumi...” Akane sollevò un sopracciglio, in quell’espressione da adulta che faceva anche sua madre ai tempi in cui si chiamava Ai Haibara. “Che relazione c’è tra lei ed il signor Kano?”
“Siamo fidanzati. Ci sposeremo fra tre mesi.”
“Mh.” fu il solo commento che uscì dalla bocca della bambina. Poi si rivolse all’uomo. “E lei, signor Kano? Dov’era tra le undici e le undici e venti?”
“Ero in negozio a servire i clienti. Poi siete arrivate voi, e...” La voce gli tremò per un momento. Lui la schiarì con un colpo di tosse. “Yulia era uscita, così mi sono occupato io di voi. Sono andato nel retro, e...”
“Il cliente che stava servendo quando siamo arrivate noi è andato via. Ha servito solo lui?”
“Si, prima ero al telefono.”
“Con chi?”
“Con un cliente abituale. Voleva informazioni su alcuni prodotti.”
“È stato sempre in negozio?”
“Si...anzi, no. Ora che ci penso, sono uscito a fumare.”
“Quanto è stato via?”
“Cinque minuti, più o meno.”
“A che ora?”
“Erano le dieci e dieci. Ho visto l’orologio prima di uscire.”
“Come mai?”
“Aspettavo una telefonata.”
“È arrivata?”
“No.”
“Chi doveva telefonarle?”
“Un fornitore, per un pezzo raro. Se lo avesse trovato, mi avrebbe telefonato subito per bloccare l’articolo.”
“Bene. Direi che questo è tutto.” affermò Akane, soddisfatta.
“E allora, signorina presuntuosa, hai capito chi è l’assassino?” le chiese l’ispettore, con tono beffardo. Ma Akane non rispose e l’uomo scosse la testa, lanciando un’occhiataccia ai suoi agenti, che continuavano a fissare la bambina con espressione incredula. “Avete preso le deposizioni?”
“S- si, ispettore.” balbettò quello più giovane, sollevando il suo blocchetto, le orecchie in fiamme. L’ispettore fece una smorfia e gli tolse il block notes di mano, sfogliando il taccuino con rabbia a stento repressa. Shiho emise un sospiro e si rivolse alla sorella.
“Kiki, hai capito chi è l’assassino?”
“Uhm.” fu il commento della piccola Kudo.
“Insomma!” sbottò Shiho, irritata. Non sopportava quando la sorella faceva l’enigmatica. “È quasi l’una e mezza, a quest’ora dovrei essere già in viaggio per Tokyo!”
“Beh, non è colpa mia se l’assassino ha deciso di colpire oggi.”
“Però potresti aiutarmi a risolvere il caso e sbarazzarmi di quest’ispettore antipatico.”
“Guarda che io non sono papà.”
“Ma sei una Kudo. E sei quella più intelligente di noi.”
“Lusingarmi non ti aiuterà. E poi, anche tu sei una Kudo. Perché non lo risolvi tu?”
“Perché...” Shiho arrossì fino alla punta delle orecchie. “Non riesco a concentrarmi.”
“Beh, cerca di farlo, se vuoi prendere quel treno.” la invitò Akane, con la sua solita espressione da adulta. “Forse se ci pensiamo in due, riusciamo a prendere l’ultimo treno utile.”
“D’accordo.” sospirò Shiho, scuotendo la testa. “Allora, come scopriamo chi è il colpevole?”
“Facendo le domande giuste.” rispose Akane, dopo un momento. “Dubito che quell’ispettore ci permetterà di andare in giro a cercare prove e indizi.”
“Beh, i sospettati sono cinque.” Shiho corrugò la fronte. “Se seguiamo la tua ipotesi che è stata uccisa da qualcuno che conosceva.”
“È così. E visto che è stata uccisa qui, il colpevole è senza dubbio uno dei cinque colleghi.”
“Non possiamo eliminare nessuno?”
“La Akisaka, che non si è mai mossa da qui ed era con quei clienti. Gli altri restano.”
“Quindi sono quattro. E tutti si sono allontanati per qualche minuto e sono rimasti soli. Ma è possibile commettere un omicidio in pochi minuti e poi tornare al proprio posto per procurarsi un alibi?”
“È possibile, se calcoli il tempo.”
Shiho corrugò la fronte. “Dici che si tratta di un omicidio premeditato?”
“È un’ipotesi. E visto che abbiamo scartato l’aggressione casuale...”
“D’accordo, omicidio premeditato. Come facciamo a provarlo, e soprattutto a capire chi è l’assassino?” Guardò nervosamente l’orologio. Le tredici e quarantacinque. “Entro le quattro al massimo?”
“Te l’ho detto, facendo domande e cogliendo particolari.”
“E come? L’ispettore antipatico non ce lo permetterà mai.”
eh, già? come faranno a scoprire il colpevole?
come detto, dovremo aspettare il nuovo anno per scoprire anche noi il colpevole. vi do appuntamento per lunedì 5 gennaio. buone feste a tutti, mangiate tanto, divertitevi, passate un buon natale e un buon capodanno...e state lontani dal gurzo!