ShihoKudo ha il pc rotto quindi oggi l'aggiornamento lo faccio io. senza troppi preamboli, ecco a voi le chapitle XD
GENNAIO- UN COMPLEANNO PARTICOLARE
Ottava Parte
“Davvero?” Shiho sollevò un sopracciglio, rivolgendogli una di quelle occhiate che tutti chiamavano
Alla Akane. “E come fa ad esserne tanto sicuro? Forse perché lei e Yulia eravate intimi?” Non attese che confermasse. “Ed in base a ciò, anche la signorina Masami rientra nei sospettati. Se il fidanzato la tradiva con la vittima...”
“Io non tradivo nessuno!”
“Signorina, la smetta con queste sciocchezze.” replicò Kaori Masami, con un lampo d’ira negli occhi. “Vi ho già detto che io e Takumi siamo felici insieme, e che non c’era nessuna relazione tra lui e Yulia...e poi, su cosa vi basate per dirlo, sulle impressioni di una ragazzina arrogante che gioca a fare il detective?”
L’ispettore si grattò la tempia, un po’ a disagio. “Beh, non ha tutti i torti. Se si parla per pure ipotesi, non possiamo accusare nessuno...ci vorrebbero delle prove.”
“Che ne dite di messaggi tra Yulia ed il signor Kano?”
Tutti si voltarono verso la bambina, i cui occhi blu splendevano acuti ed intelligenti. Di certo, quella non era una normale bambina. Akane stringeva tra le mani un cellulare, agitandolo dolcemente con la mano davanti alle loro facce incredule.
“Ehi! Ma quello è di Yulia!” esclamò Kano, paonazzo, muovendo qualche passo verso di lei. L’ispettore gli sbarrò la strada e guardò Akane.
“Sei andata a rovistare tra le prove?”
Lei fece spallucce. “Ho fatto un giro, guardato un po’ di cose...e se può interessarle, ho scoperto l’assassino.”
“Tu hai scoperto l’assassino?” esclamò l’ispettore, divertito. “Ma...sei solo una bambina!”
“Se la prenda con mia madre, è lei quella che ci ha fatto così.” fu la risposta pragmatica di Akane. “Allora, vuole risolvere il caso o no?”
“Ispettore, lei non può permettere a questa bambina...” cominciò Kano, indignato.
“Zitto.” lo interruppe l’ispettore. “Avanti, ragazzina, illuminaci!”
“È molto semplice. Yulia e il signor Kano erano amanti...o almeno, lo sono stati fino a quattro mesi fa. I messaggi su questo cellulare lo provano, ed anche la lite avvenuta tra i due qualche sera fa: credo che Yulia lo stesse ricattando, minacciando di raccontare tutto alla sua fidanzata, che è ricca, ed è la proprietaria effettiva di questo negozio.”
“I messaggi sul telefono sono espliciti? Cioè, da questi si può capire chiaramente che erano amanti?” chiese l’ispettore, perplesso.
“Guardi lei, signore.” Akane gli passò il cellulare. “Erano in una cartella protetta, forse è per questo che i suoi uomini non l’hanno trovata...o non ci hanno pensato, visto che avevate ipotizzato un omicidio per mano estranea.”
“D’altronde il linguaggio del corpo non mente.” intervenne Shiho, mentre l’ispettore fissava Akane con espressione quasi ebete e Kano sudava freddo. “L’inflessione della sua voce quando pronuncia il nome di Yulia è inequivocabile. E quando parla di lei, il suo volto si addolcisce...se sai leggere i segni, tutto diventa facile.”
“Ma...come sapete queste cose?” mormorò l’ispettore, incredulo.
“Ce le ha insegnate nostro padre.” rispose Shiho, con un sorriso. “Kiki, immagino che il signor Kano abbia cancellato tutti i messaggi.”
“Si, ho controllato anche il suo cellulare. Tutto cancellato.”
“Perciò è lui l’assassino?” domandò l’ispettore, grattandosi la tempia.
“Ehi! Io non sono un assassino, non ho ucciso nessuno!”
“Aveva avuto una relazione con la vittima, che oltretutto la ricattava. E non ha un alibi.”
“Io ero qui! Non l’ho uccisa!”
“Ha detto lei che è uscito a fumare. Cinque minuti erano più che sufficienti per rientrare dal retro, uccidere Yulia e poi tornare come se nulla fosse.” gli fece notare l’ispettore, con espressione trionfante. “La vittima è stata uccisa da qualcuno che conosceva e di cui si fidava. Non può che essere lei, signor Kano!”
“No, non è vero!” gridò l’uomo, pallido. “Io non ho ucciso nessuno! Non ho ucciso Yulia!”
“Signor Kano, non renda tutto più difficile. Confessi, ed il giudice ne terrà conto.”
“Ma io non ho ucciso Yulia!”
“Confessi!”
“Il signor Kano ha ragione, non è lui l’assassino.” intervenne Akane, e la sua voce zittì tutti.
“Cos...” L’ispettore spalancò gli occhi. “Ma hai appena detto...”
“Si, Kano aveva una relazione con Yulia e lei lo ricattava. Ed effettivamente, c’è un buco nel suo alibi, ma...non è lui l’assassino. Il signor Kano è il movente.”
“Il movente?” ripeté l’ispettore, che adesso appariva ancora più confuso.
“Ma certo!” esclamò Shiho, illuminandosi in volto. “È stata la Masami ad uccidere Yulia!”
“Ehi! Come ti permetti, mocciosa!” le ringhiò contro l’uomo, avanzando minaccioso. Prima che gli agenti potessero fermarlo, si avventò su Shiho, la quale non batté ciglio: si spostò lateralmente per evitarlo, poi lo colpì con un piede nell’incavo del ginocchio, facendogli perdere l’equilibrio, e gli afferrò un polso, torcendogli il braccio dietro la schiena ed immobilizzandolo.
“Te l’ho detto, sono cintura nera di karate, idiota!” borbottò la ragazza, con una smorfia.
“Signor Kano, lei è in arresto per aggressione.” disse l’ispettore, e ad un suo cenno un agente lo ammanettò e lo tirò su. “È una ragazzina, diamine! Cosa le è saltato in mente?”
“Lei...non può dire certe cose!” piagnucolò l’uomo, pateticamente. “Kaori non ha ucciso Yulia, non sapeva della nostra relazione!”
“Lo sapeva, invece.” gli rivelò Akane, impassibile. L’uomo sbarrò gli occhi, posandoli sulla fidanzata, che non si era mossa di un millimetro né aveva cambiato espressione.
“Lo sapeva...ma non mi ha detto niente!” esclamò, con tono da bambino petulante. “E comunque, lei non è l’assassina! Ha un alibi per l’ora del delitto!”
“Certo. Se fosse quella.” replicò Akane, inclinando la testa di lato. “La signorina è astuta e ci ha ingannato tutti.”
“Cosa intendi?” le chiese l’ispettore.
“Che l’ora della morte non è quella che abbiamo stabilito.” Akane incrociò le braccia sul petto, fissando Kaori. “Faceva parte tutto di un piano ben programmato...mi dica se mi sbaglio, signorina Masami. Yulia alle dieci e trenta esce per fare le sue commissioni, dal retro come al solito. Ma non sa che lei la sta aspettando, nel cortiletto: la uccide con un taglia carte preso dal magazzino, poi la copre con un telo impermeabile e la lascia fuori al freddo. Torna nel magazzino, pulisce l’arma, la rimette al suo posto e torna in negozio. Aspetta che siano le undici, e va in magazzino con la scusa dell’inventario. Alle undici e dieci esce, prende Yulia e la trasporta nel retro, aiutandosi con uno di quei carrelli portapacchi, e la sistema come l’abbiamo trovata. Poi torna in magazzino, e si comporta come se nulla fosse successo.”
“Tsk! Che stupidaggini!” esclamò Kano, scoppiando a ridere. “Se non sbaglio, il medico legale ha stabilito l’ora della morte tra le undici e le undici e venti...ed anche tu l’hai detto.”
Carramaba che sorpresa! Capitolozzo ricco di colpi di scena dove l'ispettore ha fatto ancora una volta la figura del Kogoro
Il prossimo aggiornamento è martedì 20, sempre che il pc della titolare sia d'accordo.