Detective Conan Forum

Mesi, Shiho chan One Shot

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view post Posted on 27/1/2015, 16:14     +1   +1   -1
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The Dark One

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buon pomeriggio a tutti! ieri a causa di problemi tecnici non sono riuscita ad aggiornare, quindi vi lascio al capitolo di oggi.
che cosa succederà?

GENNAIO- UN COMPLEANNO PARTICOLARE


Decima Parte



Shiho scosse la testa. “No. Credo che abbia già ricevuto la punizione che merita.”
“Bene.” Mokofumi si grattò la punta del naso, visibilmente a disagio. “Uhm...è evidente che senza di voi il caso sarebbe stato classificato come un omicidio per mano di ignoti e sarebbe rimasto irrisolto. Ma non aspettatevi di essere ringraziate.”
“Si tranquillizzi, ispettore. Non siamo vanitose.” replicò Akane, con tono sardonico.
“Vogliamo solo riavere la nostra roba e andare via.” disse Shiho, impaziente. “E vorrei anche il mio pacco. L’ho pagato.”
“Mi spiace, questo non è possibile.”
“Non è una prova, non ha nulla a che vedere con l’omicidio. Per favore, ispettore, è davvero importante per me!”
L’uomo sospirò e si passò una mano tra i capelli. “E va bene. Agente, accompagni le signorine nel retro e si assicuri che trovino il loro pacchetto.”
“E le nostre cose.” gli ricordò Akane, pacata.
“E restituite borse e zainetti ai clienti.” Si schiarì la gola con un colpo di tosse. “Signorine, non posso dire che sia stato un piacere...”
“Nemmeno per voi, ispettore.” garantì Akane, con uno dei suoi soliti sguardi da piccola adulta. Un agente le accompagnò nel retro, Shiho riuscì a trovare il suo prezioso pacchetto, e cinque minuti dopo ebbero indietro i loro zainetti. Si diressero verso l’uscita, e una volta fuori ebbero l’ennesima sgradita sorpresa: la neve cadeva fitta da chissà quanto, e strade e tetti erano coperti da uno spesso strato bianco.
“Kiki, nevica!” esclamò Shiho, tirandosi su il cappuccio del cappotto.
“Lo vedo.”
“Diavolo!”
“Non te n’eri accorta?”
“No! Ero tutta presa dal caso e dall’appuntamento!” Lanciò un’occhiataccia alla sorella. “Non dirmi che tu lo sapevi!”
“Quando sono uscita nel cortile per cercare le prove.” Si strinse nelle spalle. “Per questo ci ho messo un po’ a trovare le macchie di sangue.”
“E non potevi dirmelo?”
“Perché? Mica sei Clark Kent, che sciogli la neve con il super sguardo.”
Shiho sospirò esasperata, era inutile mettersi a discutere con sua sorella. “Quando c’è il prossimo treno?”
“Alle quattro e mezza.”
“Arriveremo a Tokyo alle sette e mezza, e ho appuntamento con Akira alle sei e mezza! Devo ancora passare a casa a cambiarmi e prendere la mia roba...arriverò in mega ritardo, diavolo!”
“Ti conviene chiamare.”
“Si, infat...oh, accidenti, no!” esclamò Shiho, sbarrando gli occhi.
“Che c’è?”
“Ho dimenticato il cellulare a casa!”
Akane guardò la sorella e scosse la testa. “Meno male che la testa ce l’hai attaccata al collo.”
“Kiki!”
“Il numero di Akira lo sai. Arriviamo in stazione e lo chiami da un telefono pubblico.”
Shiho annuì, un po’ rinfrancata. Quella giornata non era iniziata proprio come aveva immaginato, ma sperava comunque di riuscire a festeggiare il compleanno di Akira come avevano programmato. C’è ancora tempo. Ce la posso fare!
Una volta giunti in stazione, si ritrovarono nel caos completo: i treni viaggiavano a singhiozzo, i marciapiedi erano pieni di persone che sbraitavano e protestavano, le biglietterie e i banchi di informazioni erano presi d’assalto. Shiho si fece largo tra la folla e riuscì a raggiungere un telefono, ma con sgomento scoprì che non funzionava.
“Sono tutti così.” la informò una donna con un berretto blu. “Anche i cellulari...è il maltempo. Forse resteremo bloccati qui.”
“Ma io non posso!” esclamò Shiho, disperata. “Devo tornare assolutamente a Tokyo!”
“Beh, purtroppo non possiamo farci niente.” La donna scosse la testa. “Comunque, se devi andare a Tokyo, ti conviene salire sul treno al binario quattro: è l’ultimo che partirà, anche se non si sa quando.”
Le due sorelle ringraziarono e corsero fino al binario quattro, dove salirono sul treno strapieno e trovarono un angolino in cui sistemarsi.
“Accidenti. Che sfortuna.” sbottò Shiho, stringendo al petto il suo pacco. “Akira si arrabbierà di sicuro. Non posso nemmeno avvertirlo che arriverò in ritardo. Perderemo la partita.”
“Forse riuscirai a salvare la cena e il cinema.” cercò di consolarla Akane, battendole una mano sul braccio, vedendo la sorella in lacrime. Lo spero davvero. Stavolta l’ho combinata grossa. Akira si arrabbierà di sicuro!
Cominciò in attesa snervante. I minuti sul grande orologio che riusciva a vedere dal suo angolino scorrevano così lentamente che ad un certo punto credette che sarebbe diventata vecchia prima che il treno partisse. La neve continuava a cadere, sentiva i discorsi delle persone nella sua stessa situazione, e i telefoni ancora non funzionavano. Vicino a lei, la piccola Kudo aveva tirato un libro fuori dallo zaino e leggeva, ignara del trambusto e delle ansie della sorella. Eh già, lei non ha mica un appuntamento con il fidanzato! Dopo quello che ho combinato la vigilia, stavolta volevo che tutto fosse perfetto...e invece, come al solito, ho rovinato ogni cosa!
Il treno si mosse che erano quasi un’ora più tardi. Shiho emise un sospiro di sollievo, forse faceva ancora in tempo per presentarsi alla cena e andare al cinema, forse il loro appuntamento non era del tutto saltato. Certo sempre che Akira voglia ancora vedermi!
Purtroppo per Shiho, causa le cattive condizioni climatiche e la neve che non aveva smesso un istante di cadere, il treno procedeva lentamente e ogni tanto era costretto a fermarsi. Erano quasi le nove quando giunsero finalmente alla stazione di Tokyo.
“Accidenti!” sbottò, scendendo dal treno, una volta che questi si fu fermato. “Accidenti!”
“Ehi. Piano.” la invitò Akane, che Shiho aveva afferrato per un braccio e la tirava, per farsi strada nella folla che riempiva la stazione.
“Sono quasi le nove, diavolo! La cena era per le otto! E devo ancora prendere la mia roba e portarti dalla nonna!”
“Posso andarci anche da sola.”
“Non dire sciocchezze.”
“Arriverai ancora più in ritardo.”
“Ormai!” esclamò Shiho, alzando gli occhi al cielo.


i guai per la nostra shiho non sono ancora finiti, a quanto pare!
l'autrice è davvero cattiva con lei, ma alla fine avrà o no il suo lieto fine?
lo scopriremo lunedì prossimo (pc permettendo) :D :D :D
 
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view post Posted on 27/1/2015, 16:52     +1   +1   -1
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Ahahah! Hai descritto perfettamente l'ansia dei pendolari prima della neve!
Complimenti per il capitolo, speriamo che Shiho arrivi in orario!
 
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view post Posted on 27/1/2015, 16:53     +3   +1   -1
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...IN SHIHO WE TRUST...
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“Si tranquillizzi, ispettore. Non siamo vanitose.” replicò Akane, con tono sardonico.

La adoro.


“Kiki, nevica!”

Oh, che peccato!


“Perché? Mica sei Clark Kent, che sciogli la neve con il super sguardo.”

Quando ha ragione, ha ragione (ossia sempre).


"arriverò in mega ritardo, diavolo!”

Oh, che peccato!


“Ho dimenticato il cellulare a casa!”

Oh, che peccato!


“Meno male che la testa ce l’hai attaccata al collo.”

Non mi pare il caso di dire nulla di più.


Una volta giunti in stazione, si ritrovarono nel caos completo: i treni viaggiavano a singhiozzo, i marciapiedi erano pieni di persone che sbraitavano e protestavano, le biglietterie e i banchi di informazioni erano presi d’assalto. Shiho si fece largo tra la folla e riuscì a raggiungere un telefono, ma con sgomento scoprì che non funzionava.

Oh, che peccato!


“Sono tutti così.” la informò una donna con un berretto blu. “Anche i cellulari...è il maltempo. Forse resteremo bloccati qui.”

Oh, che peccato!


Certo sempre che Akira voglia ancora vedermi!

Ma perché, fa anche lo schizzinoso?


Erano quasi le nove quando giunsero finalmente alla stazione di Tokyo.

Oh, che peccato!


Come direbbe il signor Burns, seduto sulla poltrona e tamburellando con le dita: "Eccellente!".
 
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view post Posted on 27/1/2015, 19:03     +1   -1
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Hikaru mi fai morire

Daaai che la puccia ce la fa! *.*
Grazie per il cap, bellissimo come sempre!
 
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view post Posted on 27/1/2015, 19:49     +1   -1
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io non farei tanto lo spiritoso, mio caro hikaru............ :shifty: :shifty: :shifty:
 
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view post Posted on 28/1/2015, 12:02     +1   +1   -1
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"Se una cosa è così complicata da non poter essere spiegata in 10 secondi, allora non vale la pena di saperla."

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CITAZIONE
“Uhm...è evidente che senza di voi il caso sarebbe stato classificato come un omicidio per mano di ignoti e sarebbe rimasto irrisolto

La stessa frase che Conan/Kogoro si sono sempre sentiti dire. XD

CITAZIONE
“Perché? Mica sei Clark Kent, che sciogli la neve con il super sguardo.”

Esattamente. Ma dov'è Stupendoman quando serve?

CITAZIONE
“Ho dimenticato il cellulare a casa!”

Ma cos'è oggi, la giornata mondiale della sfiga di Conan?

CITAZIONE
Vicino a lei, la piccola Kudo aveva tirato un libro fuori dallo zaino e leggeva, ignara del trambusto e delle ansie della sorella.

Akane Kudo, il ritratto della calma e della pacatezza. XD

CITAZIONE
l'autrice è davvero cattiva con lei, ma alla fine avrà o no il suo lieto fine?

Dopo tutto quello che le hai fatto capitare, ce lo auguriamo proprio. XD
 
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view post Posted on 2/2/2015, 17:52     +1   +1   -1
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buon pomeriggio a tutti!
siamo praticamente agli sgoccioli di questa ff, quindi non perdo altro tempo e vi lascio con la parte di oggi.
shiho e la sua disperata corsa verso il suo amoruccio.....

GENNAIO- UN COMPLEANNO PARTICOLARE


Undicesima Parte



Le due sorelle salirono su un taxi e venti minuti dopo, Akane entrava nella grande villa dei nonni. Shiho guardò l’ora. Le nove e dieci. Akira mi ammazzerà! Non aveva tempo perciò chiese al tassista di prestarle il telefono. Provò a chiamare Akira, ma il suo cellulare risultava spento. A casa sua non rispondeva nessuno. Yuri le disse di non averlo visto né sentito, e lo stesso valeva per Mamoru e Kanzaki; in albergo la avvisarono che non avevano notizie del signor Saito, e le chiesero cosa dovevano fare.
“Arriviamo subito.” mormorò Shiho, prima di chiudere il telefono e domandare al tassista di portarla alla piazza del palazzetto sportivo. E la mia ultima speranza. Forse mi sta ancora aspettando, forse sarà arrabbiato ma almeno è ancora li...
Arrivata alla piazza, scese dal taxi e si guardò intorno ansiosamente, in cerca del suo fidanzato, camminando nella neve, che non aveva smesso un attimo di cadere. Ti prego, ti prego...fa che ci sia ancora, fa che non sia andato via...
Poi lo vide. Appoggiato al palo, il cappuccio sulla testa, le mani in tasca, il respiro che formava nuvolette nell’aria gelida. Shiho si bloccò, come se fosse paralizzata. Aveva tanto desiderato che fosse li ad aspettarla, nonostante il mostruoso ritardo di tre ore, ma adesso aveva paura. Temeva che lui fosse arrabbiato, e che lo fosse a tal punto da volerla lasciare. Non lo sopporterei. Voglio bene ad Akira, e voglio essere la sua ragazza...
Stringendo i pugni, si impose di muoversi e di raggiungerlo. Non aveva idea di cosa dirgli, come scusarsi, che parole usare per farsi perdonare. Ma anche il più piccolo residuo di coraggio venne meno quando lui voltò la testa ed i loro occhi si incrociarono. Shiho si fermò bruscamente, a pochi passi da lui: si sforzò di non mettersi a tremare, ma dal suo volto immobile non riusciva a capire quale fosse il suo stato d’animo.
“Direi che ci hai messo un po’ troppo per prepararti.”
“Io...” deglutì a fatica, incapace di sostenere il suo sguardo. “Ho avuto un...un contrattempo.”
“E non potevi telefonarmi?”
Shiho avvampò d’imbarazzo. “Ho...ho dimenticato il cellulare a casa.”
“E non hai controllato di averlo in borsa?”
“Certo, ma...”
“Hai controllato proprio bene.” la interruppe lui, beffardo.
“Ero un po’ di fretta.” Chinò la testa, stringendo il pacchetto al petto. “Scusami. So di aver rovinato tutto...”
“Hai idea da quanto sto qui ad aspettarti?” le chiese il ragazzo, fissandola intensamente. Shiho rabbrividì. Conosceva quella sua espressione: era arrabbiato. “Mi sono congelato il sedere.”
“Ti ho chiesto scusa.” replicò Shiho, dopo un momento. “Mi dispiace, ma ho avuto un contrattempo. E...”
“E non avevi il cellulare. Ma un telefono potevi trovarlo, ci sono quelli pubblici.”
“Non funzionavano.”
Akira sollevò un sopracciglio. “Possibile?”
“Si. Possibile.” replicò Shiho, piccata. Ora cominciava ad arrabbiarsi anche lei. “E guarda che non mi sono mica divertita! È da stamattina che sono in giro per prenderti questo maledetto regalo: ho freddo, sono stanca e non ho nemmeno pranzato, non sono dell’umore giusto per subire anche i tuoi rimbrotti!”
“Nessuno ti ha chiesto di farmi un regalo.”
“Beh, per i compleanni si usa così.” ribatté lei, seccata. “E se sapevo di dover essere trattata così, mi evitavo la fatica! Bel ringraziamento per chi si è sbattuto a cercarti il regalo adatto!”
“Nessuno te l’ha chiesto.”
“Infatti.” Gli lanciò un’occhiataccia. “Anzi, sai cosa ti dico? Me ne vado a casa!”
“Bene. Andrò a casa anche io, allora.”
“Splendido! Ti auguro una bella serata, e anche un buon compleanno!”
“È domani.”
“Già. divertiti! Credo che io domani sarò impegnata.”
“Lo sarò anch’io.”
“Buonanotte.”
“Buonan...
Shiho, che gli dava le spalle, si voltò di scatto verso di lui. Akira si teneva con la mano al palo, e aveva il respiro affannoso: con l’altra mano invece si premeva la fronte, e sul volto pallidissimo spiccavano le guance rosse.
“Akira!” gridò la ragazza, e gli si accostò immediatamente. “Che succede? Stai male?”
“No, no...”
“Ma sei bianco in faccia.”
“Ti dico che sto bene.”
“Non è vero.” replicò Shiho, sostenendolo ed aiutandolo a sedersi sulla panchina. Solo in quel momento si rese conto che aveva gli occhi lucidi. “Ma tu hai la febbre!”
“Sto benissimo.”
“Tu hai la febbre.” ripeté Shiho, decisa. E gli posò la mano sulla fronte. “Sei bollente!”
“Non...”
“Oh, accidenti! Sta un po’ zitto, testone!” lo rimproverò Shiho, togliendosi la sciarpa e avvolgendogliela attorno al collo. Lui non protestò e la ragazza comprese che stava davvero male. “Dammi il tuo cellulare, chiamo un taxi.”
“È scarico.” rispose lui, dopo qualche momento di silenzio. “Troppe...telefonate."
"Hai provato a chiamarmi?”
“Già.”
“Tante volte?”
“Parecchie.”
“Oh.” Shiho chinò lo sguardo sulle mani, posate sul pacchetto che teneva in grembo. “Mi dispiace. Non volevo rovinare tutto...di nuovo.”
Akira le prese la mano, stringendola tra le sue. “L’importante che stai bene. Mi sono preoccupato...scusami se ti ho urlato.”
“Non importa.” mormorò lei, felice di trovarsi li con lui. Rimasero in silenzio per qualche minuto, poi Shiho emise un sospiro. “Dai, ti porto a casa. Devi farti curare da un dottore.”
“Preferirei un’infermiera sexy.”
“Scemo.”
Lui fece una smorfia, alzandosi dalla panchina con il suo aiuto. “Bel modo di passare il compleanno.”
“Forse ho un’idea.”
“Una notte di sesso?”
Shiho gli lanciò un’occhiataccia. “Ne avresti le forze?”
“No. Non credo.”
Lei gli sorrise. “Partita, cena e cinema sono andati, ma abbiamo ancora la camera prenotata. Potrei esaudire il tuo desiderio, e farti da infermiera.”
Lui ricambiò il suo sguardo. “Direi di non aspettare oltre. Andiamo a festeggiare.”


beh, forse non è andata proprio come da programma, ma....in fondo, quello che importa è porter stare insieme.
shiho si calerà nei panni di perfetta infermiera, e akira avrà comunque un bel compleanno (influenza a parte).
vi aspetto martedì prossimo per la conclusione di questa ff :D
 
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E finalmente ce l'ha fatta ad arrivare! Yeah!
 
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CHE BELLIIIIIIIIIIII *____________*

E ORA VOGLIO LA NOTTE DI SESSO!

CITAZIONE
Shiho, che gli dava le spalle, si voltò di scatto verso di lui. Akira si teneva con la mano al palo, e aveva il respiro affannoso: con l’altra mano invece si premeva la fronte, e sul volto pallidissimo spiccavano le guance rosse.

Adoro queste scene *-*
 
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Dunque, non è che perché hai aspettato un'eternità, sotto la neve, con 40° di febbre mentre ti si ghiacciava anche il buco del ... lasciamo perdere, ora arrivi e rispondi male alla figlia della Divina! Perché me ne strafrego che stai male, vengo lì e ti metto sotto con la macchina, così smetti di soffrire!

E che cavolo significa che vuoi l'infermiera sexy???? Ci vuoi arrivare a domani? Ecco, meglio se ti dai una calmata!


Un momento ... hai la febbre?? Non hai la forza di camminare?? Uh, poverino, che dispiacere immenso, un compleanno rovinato! Che peccato, che enorme peccato! Soffro per te! Sì, sì!!
 
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view post Posted on 2/2/2015, 20:58     +1   -1
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hikaru, è inutile che inveisci, l'infermiera secsi akira se la cucca lo stesso

(perchè ha amicizie importanti)
 
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view post Posted on 3/2/2015, 09:53     +1   -1
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Protesto con fremente indignazione!
 
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view post Posted on 7/2/2015, 11:43     +1   -1
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"Se una cosa è così complicata da non poter essere spiegata in 10 secondi, allora non vale la pena di saperla."

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CITAZIONE
“Hai idea da quanto sto qui ad aspettarti?” le chiese il ragazzo, fissandola intensamente.

E non potevi entrare n qualche bar o in qualche negozio, così almeno aspettavi stando al caldo?

CITAZIONE
“Mi sono congelato il sedere.”

E mentre tu ti congelavi il sedere, Shiho mica era in giro a divertirsi, né.

CITAZIONE
“Non è vero.” replicò Shiho, sostenendolo ed aiutandolo a sedersi sulla panchina.

E quanti metri di neve si saranno beccati i due, affondando i loro posteriori sulla panchina? XD

CITAZIONE
“Una notte di sesso?”

Oh, ma è fissato con queste cose.

CITAZIONE
“Dai, ti porto a casa. Devi farti curare da un dottore.”

Ma anche no, per come ti ha trattato fino a un momento fa merita di restarsene lì tra la neve e il gelo.

CITAZIONE
Lui ricambiò il suo sguardo. “Direi di non aspettare oltre. Andiamo a festeggiare.”

Ma quali festeggiamenti, che come entrerai in albergo crollerai mezzo morto sul letto.
 
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view post Posted on 10/2/2015, 17:02     +1   -1
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buon pomeriggio a tutti!
siamo giunti alla fine di questa lunga avventura di gennaio (anche perchè siamo a febbraio, ormai. si, la battuta era pessima).
lasciate perdere le mie cavolate, e gustatevi il finale di questa giornata di compleanno un pò particolare...

GENNAIO- UN COMPLEANNO PARTICOLARE


Dodicesima Parte



Il personale dell’albergo fu molto disponibile, quando seppero che Akira aveva la febbre. Una ragazza con le lentiggini li accompagnò in camera, mentre dalla reception chiamavano il dottore, che arrivò pochi minuti dopo: l’uomo visitò il ragazzo, gli somministrò un antibiotico e lasciò uno sciroppo, nel caso la febbre fosse salita.
“Vi lascio il mio numero di telefono, se succede qualcosa chiamatemi.”
“Grazie, dottore.” Shiho lo accompagnò alla porta, e la richiuse dietro di lui. Poi tornò vicino al letto. “Come ti senti?”
“Uno schifo.”
“Una buona notte di sonno ti rimetterà in piedi.”
“Che sfiga. Proprio oggi dovevo ammalarmi?” sbottò lui, passandosi una mano sul volto.
“Perché mi hai aspettato per tre ore sotto la neve, al freddo.” mormorò Shiho, con un sospiro. “Se non avessi fatto ritardo...”
“Avevo già il raffreddore da qualche giorno, e non mi sono curato.” disse lui, evitando il suo sguardo. Poi le prese la mano. “Non è colpa tua, Shiho.”
“Potevi dirmelo che stavi male.”
“Beh...” Si grattò la punta del naso, a disagio. “Ci tenevo.”
La ragazza sorrise, divertita dal suo imbarazzo. “Dicevi che i compleanni non ti interessano.”
“Ma se lo passo con te, è diverso.” ammise lui, tra i denti. “E poi, domani pomeriggio siamo tutti dai Kanzaki.”
Shiho spalancò gli occhi. “Lo sai?”
“Ovvio.”
“Chi te lo ha detto?” borbottò Shiho, contrariata.
“Shirai e Akemi.”
“Quelle due pesti!”
“Ma lo sapevo già.”
La giovane Kudo sospiro. “Nagase?”
“Naturalmente.
“Doveva essere una sorpresa.
“Farò finta di essere sorpreso.”
“Sempre che tu ti regga in piedi.”
“Diavolo.” borbottò Akira, sospirando.
“Sono certa che guarirai. Mi prenderò io cura di te.” Sorrise, sforzandosi di essere seria. “Peccato però che non potrò più vederti con questo bel pigiamino rosso.”
“Ti prego, non ricordarmelo.” Emise un sospiro. “Lo sapevo che non dovevo chiedere a mio padre di comprarmi un pigiama.”
“Sembri l’assistente di Babbo Natale.”
“Shiho.”
La giovane Kudo nascose una risatina dietro la mano, poi si alzò. “Mentre il dottore ti visitava, sono scesa nella hall e ho comprato qualcosa.”
“Da mangiare?”
“Non dirmi che hai fame?” esclamò, perplessa. “Comunque si, ho preso qualcosa da mangiare. E poi, anche il necessario per la notte per me, non ho avuto il tempo di passare a casa a prendere il mio zainetto.”
“Hai preso una vestaglia sexy?”
“Non hai la forza di alzare una mano, figuriamoci per fare altro!” esclamò lei, divertita.
“L’ho detto che sono sfigato.” sospirò lui, melodrammatico. “Almeno mi farai da infermiera.”
Lei rise, poi andò in bagno per fare una doccia e mettersi il pigiama. Telefonò alla madre per dirle che andava tutto bene, poi tornò da Akira: teneva gli occhi chiusi, ma appena lei si arrampicò sul letto, li aprì.
“Scusa. Stavi dormendo?”
“Mi riposavo.”
“Come ti senti?”
“I medicinali fanno effetto. Anche se mi sta venendo sonno.”
“Allora ci faremo una bella dormita... ma non resisto fino a domani. Posso darti il mio regalo?”
“Sono proprio curioso di sapere cos’è.”
La ragazza prese il pacchetto, e osservò con impazienza Akira che lo scartava e sollevava il coperchio della scatola. Si godette appieno la sua espressione incredula. “Ma...è la divisa ufficiale dei Los Angeles Lakers! Completa!”
“Già.”
“Oh. Oh.” fu tutto quello che riuscì a dire il giovane, mentre guardava il contenuto della scatola. “Dove diavolo l’hai trovata?”
“Beh, cercando un po’ qua ed un po’ la. Ho avuto fortuna.” Fece una smorfia. “Anche se effettivamente oggi non abbiamo avuto molta fortuna.”
“Ma cosa è successo?”
“Io e Kiki siamo andate a prendere il tuo regalo, ma appena entrate in negozio c’è stato un omicidio. L’ispettore assegnato era un idiota, e non voleva mollarci così io e Kiki abbiamo risolto l’omicidio, e...”
“Aspetta un attimo.” la interruppe Akira, smettendo di guardare la divisa. “Tu e Kiki cosa?”
“Abbiamo risolto il caso.” ripeté Shiho, come se fosse la cosa più ovvia del mondo. “In realtà ha fatto tutto Kiki, si stava annoiando. Io l’ho solo aiutata.”
“Degne figlie di vostro padre, insomma. Poi, che è successo?”
“Come se non bastasse, quando siamo uscite dal negozio abbiamo scoperto che nevicava, che avevo dimenticato il cellulare, che i telefoni non funzionavano e che i treni non partivano.”
“Che brutta giornata hai avuto.” mormorò Akira, sollevando la mano e accarezzandole la guancia. “E tutto per il mio regalo. Mi dispiace per averti urlato prima. Ero...preoccupato. Stavo impazzendo, non sapevo se ti fosse successo qualcosa, ho cominciato a pensare i peggiori scenari possibili...ho perfino pensato che avessi cambiato idea e volessi mollarmi.”
“Anche io ho pensato che tu volessi mollarmi, visto quello che ho combinato.”
“Io non ti mollerei mai.”
“Nemmeno io.” disse Shiho, con un gran sorriso.
“E dopotutto, il compleanno non è del tutto rovinato, no?” mormorò lui, prendendole la mano e sfiorandole l’anellino con un dito. “Ora ti chiederei un bacio, ma con questa febbre...”
“Vorrà dire che saremo malati insieme.” mormorò Shiho, con un sorriso, abbandonandosi contro di lui ed unendo le labbra alle sue, per un dolce bacio che cancellò tutti i dubbi, i timori e le incertezze di quella strana giornata.


alla fine, alla faccia di hikaru e delle sue maledizioni, akira e shiho hanno avuto la loro serata, anche se un pò diversa da come avevano programmato. e sempre alla faccia di hikaru, akira ha anche dormito con la sua dolce fidanzata... :wub: :wub: :wub:

gennaio è finito, quindi ora c'è febbraio....e con febbraio, cosa arriva per gli innamorati? :shifty:
vi aspetto lunedì prossimo per una nuova avventura :)
 
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Awwww che amori loro due! ♥♥♥
 
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