buonasera a tutti! non vi preoccupate, non mi sono dimenticata di voi e dei nostri beniamini.
dopo l'avventuroso compleanno di akira (in cui preciso che la purezza della divina jr non era in pericolo), andiamo a scoprire cosa ci aspetta questa volta.
il mese suppongo l'abbiate intuito, e anche l'argomento, che in uno shojo manga non può mai mancare quando si parla di amore....
da qui in avanti sono tutte storie inedite, non le ha lette nessuno, perchè ho finito da scriverle da poco.
FEBBRAIO- SAN VALENTINO
Prima Parte
“Accidenti! Non ci capirò mai niente!” esclamò Nagase, buttando la matita sul tavolo e arruffandosi i capelli con una smorfia melodrammatica. “Ma chi cavolo ha inventato gli esami di fine anno?”
“Tecnicamente, i tuoi sono esami di fine liceo.” sottolineò Mamoru, divertito. “E non sei l’unico in questa situazione.”
Nagase fece una smorfia. “Si, ma tu e Kanzaki siete due secchioni.”
“Io non sono un secchione.” replicò Kanzaki, chiudendo il libro.
“Beh, hai tutti voti buoni. E Mamoru è un secchione!” esclamò Nagase stringendosi nelle spalle. Poi si stropicciò di nuovo i capelli, finendo per arruffarli. “Saito, amico, non sai quanto ti invidio!”
“Io sono stato bocciato.” gli ricordò Akira, divertito. “Devo fare un anno in più. E a marzo, dovrò comunque fare gli esami.”
“Si, ma sono esami di fine anno. I miei sono di fine liceo!” esclamò Nagase, disperato. “E se non li passo?”
“Li passerai, tesoruccio.” lo rassicurò Hotaru, stringendogli la mano. “Noi ti aiuteremo...Shiho ti aiuterà! Vero, Shiho?”
“Naturalmente.” rispose la ragazza, rivolgendo all’amico un sorriso comprensivo. “E comunque stai facendo un buon lavoro, Nagase. Hai azzeccato la maggior parte delle risposte.”
Il ragazzo prese il foglio che Shiho gli porgeva, illuminandosi in volto. “Devo farlo vedere a mio padre!”
“Ne sarà orgoglioso.” disse Yuri, sorridendo. “Allora, sei sempre deciso a lavorare con lui dopo il liceo?”
“Sicuro! La scuola non fa certo per me, figuriamoci l’università!” esclamò Nagase, ridendo. “Farei solo spendere inutilmente soldi ai miei, e non è quello che voglio. Lavorerò per la ditta di mio padre, mi piace guidare e andare in giro per la città a far consegne.”
“Di certo, il lavoro d’ufficio non fa per te.” disse Saori, con un sorriso. “E tu, Hotaru? Sempre decisa a fare l’estetista?”
“Ovviamente!” esclamò la ragazza, con entusiasmo. “Mi sono già informata sulla scuola da frequentare...e voi naturalmente, sarete miei clienti fisse!”
“E poi tutti nella pasticceria di Saori!” esclamò Nagase, allegramente. Poi si accigliò. “Hai sempre intenzione di aprire una pasticceria, vero?”
“Certo.” confermò la ragazza, con un gran sorriso. “Ma prima dovrò frequentare una scuola e prendere la specializzazione.”
“Aspetteremo. Vero, fratellino?” esclamò Hotaru, maliziosa. “Intanto potrai esercitarti con il tuo caro fidanzato, mentre lui sgobba sui libri per diventare avvocato! Figuratevi che il mio fratellone secchione è già andato alla Todai a informarsi sui corsi.”
“Beh, sorellina, tra un mese ci saranno gli esami di fine corso e ad aprile comincia l’anno accademico. Devo essere preparato.”
Hotaru lo liquidò con un cenno della mano. “E tu, Kanzaki? Ti sei iscritto?”
“Si, mi è arrivata la risposta qualche giorno fa. Anche se ci sono i test d’ingresso da superare.”
“Li supererai sicuramente, Rick.” replicò Saori, con un sorriso affettuoso al fratello.
“E quando ti sarai laureato, affiancherai tuo padre nella conduzione del suo impero?” domandò Nagase, giocherellando con la gomma.
“Beh, prima farò un po’ di gavetta. Voglio essere preparato a tutto.” rispose il giovane Kanzaki, sorridendo alla sua fidanzata. “Invece la mia Yuri sarà la maestra più dolce e amata di tutto l’asilo.”
“Lo spero.” replicò Yuri, arrossendo. “Ma prima dovrò prendere anch’io la specializzazione. E poi trovare un asilo che mi assuma. Senza contare che ho ancora un anno di liceo davanti.”
“Beh, l’importante è avere le idee chiare.” sentenziò Hotaru, poi il suono del microonde li avvisò che i pop corn erano pronti, e i ragazzi tornarono ai loro studi.
Un’ora più tardi lasciavano la villa dei Kanzaki, dove nelle ultime due settimane si ritrovavano per studiare insieme per gli esami di fine anno. Shiho si ritrovò in compagnia di Yuri e Akira. Accompagnarono Yuri a casa, e rimasero soli. Era ormai buio, ma le strade non erano deserte.
“Credo di aver studiato troppo.” disse ad un certo punto Akira, incrociando le mani sulla nuca. Shiho emise un mormorio indistinto, e il ragazzo sbirciò il suo profilo corrucciato. “Sei silenziosa. Che succede?”
“Niente. Sono solo stanca.” rispose lei, stringendosi nelle spalle.
“Non è vero.”
Shiho gli rivolse un’occhiataccia. “Mi stai dando della bugiarda?”
“Si.”
La giovane Kudo fece una smorfia e si chiuse in un ostinato silenzio per qualche minuto. Alla fine, emise un lungo sospiro. “Akira, tu...cosa vuoi fare dopo il liceo?”
“Di certo, non andrò all’università. La scuola non fa per me, come avrai capito.”
“E quindi? Ti cercherai un lavoro?”
“No.” Si strinse nelle spalle. “So bene quello che voglio fare da grande. Lo so da sempre.”
“E cioè?”
“Giocare a basket.” rispose Akira, con espressione decisa. Guardando il suo volto, Shiho comprese che era davvero convinto.
“E come si fa? Voglio dire, non c’è una scuola per questo.”
“No, per fortuna. Si fanno provini per le varie squadre, e si spera che gli allenatori rimangano impressionati e ti prendano in squadra. Si comincia come riserve, e se ti dimostri all’altezza, entri in prima squadra.”
“Tu sei bravo.” disse Shiho, rivolgendogli un sorriso. “Ti prenderanno sicuramente, sarebbero matti a non farlo!”
“Lo spero.” fu il commento di Akira. Poi le prese la mano e la infilò con la sua nella tasca della giacca, come era solito fare. “Allora, non vuoi dirmi perché hai su quell’aria da cucciolo bastonato?”
Shiho si rispecchiò nei suoi dolci occhi castano-dorati, colmi di calore e comprensione, e sospirò. “Io...non so cosa fare dopo la scuola.”
tempo di bilanci per i nostri ragazzi. cosa voglio fare da grande?
e la nostra shiho, cosa vorrà fare? quale sarebbe il suo lavoro ideale?
forse lo scopriremo il prossimo lunedì.....