buongiorno a tutti. è di nuovo lunedì, e questo non significa solo che stasera la sottoscritta potrà finalmente guardarsi la nuova puntata di once upon a time, ma che è anche giunto il momento di aggiornare la ff.
eravamo rimasti con shiho alle prese con un raffreddore e la cattiveria di uehara...
FEBBRAIO- SAN VALENTINO
Sesta Parte
Un rumore improvviso la fece sussultare. Si alzò di scatto e si guardò intorno, corrugando la fronte quando si accorse dell’ombra alla finestra. Spalancò gli occhi incredula e si affrettò a raggiungerle a aprirla.
“Ehi, ma sei pazzo! Potevi farti male!”
“Sono bravo a scalare gli alberi.”
“Non sei mica una scimmia!” lo rimproverò lei, severamente. “Inoltre, casa mia ha una porta e un campanello!”
“Si, ma fare Tarzan era più figo.”
“Non credo sia tanto figo rompersi l’osso del collo. E se non venivo in camera mia?”
“Quello sarebbe stato un bel problema.” rispose Akira, tirandosi su e sedendosi sul davanzale. Inclinò la testa di lato. “Allora, mi dici come mai hai quel broncio?”
“Io non...” Shiho si accigliò. “Ho solo mal di testa.”
“Avete fatto tutto all’Associazione?”
“Ehm...si. Tutto sistemato.”
“Bene. Posso avere il mio cioccolato, adesso?”
Shiho fu consapevole di essere arrossita. “Oh, io...ecco, io non...”
“Non sei brava a dire le bugie, sai?” mormorò Akira, dandole una delle sue pacche gentili sulla testa china. “Riesco a capire quando stai mentendo, anche al telefono. E quando Uehara è coinvolta.”
“Io non...”
“Allora?” le domandò lui, dolcemente. Shiho sollevò la testa, guardandolo dritto negli occhi: erano caldi, comprensivi, colmi di tenerezza. L’argine si ruppe, e lei cominciò a piangere.
“Mi...mi dispiace. Ho...ho rovinato di nuovo tutto!” esclamò, tra i singhiozzi.
“Sono io che ho fatto tardi.”
Lei scosse la testa, con forza. “Non è vero! Io rovino sempre tutto! Taiga mi ha baciata, la vigilia di Natale ti ho fatto credere che... al tuo compleanno ti è venuta l’influenza per colpa mia! E oggi...”
“Sei proprio una cattiva fidanzata, hai ragione. Dovrei proprio mollarti.”
Shiho sbarrò gli occhi, inorridita. E devastata.
“Ma nemmeno sotto tortura ti lascerei, Shiho.” aggiunse lui, e l’afferrò per un polso per stringerla a sé. La ragazza nascose il volto contro la sua spalla, singhiozzando, e lui le accarezzò dolcemente la schiena, finché non si fu calmata. “Allora, non vuoi dirmi cosa è successo?”
“No.”
“Fammi indovinare. Uehara ti ha rubato il cioccolato che avevi fatto per me e l’ha buttato nel fiume dietro la scuola.”
Shiho sollevò la testa di colpo, sbalordita. “Come...”
“Come ti ho detto, non sei brava a dire bugie. E dopo essere passato da casa a cambiarmi, sono andato da Uehara.”
“Lo ha fatto davvero. Ti giuro che...”
“Lo so. Sulle prime, ha negato di averti infastidita, ma...diciamo che l’ho minacciata, e ha spifferato tutto.”
Shiho sbatté le ciglia, confusa. “L’hai minacciata?”
“Si.”
“Sul serio?”
“Si.”
“Akira, ma...”
“Sono un teppista, no?” fu il suo commento ironico.
“Ma non si minacciano le ragazze!”
“Si, se fanno piangere la mia.” rispose lui, e Shiho tornò a rifugiarsi nel suo abbraccio rassicurante. “E poi, le ho detto di non considerarmi più suo amico.”
“Intendi...”
“Abbiamo chiuso. Se prova a farti altri dispetti, la sistemo io.”
“Ma non dovevi. È tua amica, la conosci da sempre.”
“Non voglio essere amico di una persona che si diverte a infastidire la mia ragazza.” replicò Akira, stringendola a sé. “Non voglio mantenere un’amicizia basata solo su trascorsi passati. Se vorrà essere mia amica, dovrà smettere di infastidirti con questi stupidi dispetti e comportarsi come una persona matura.”
“Le hai detto così?”
“Si.”
“E lei, come ha risposto?”
“Mi ha coperto di insulti, e mi ha chiuso la porta in faccia.”
“Quindi...”
“Quindi non saremo più amici.”
Shiho sollevò la testa. “Sei sicuro che ti vada bene così? Sai che non la sopporto, ma se vuoi...”
“Non voglio. L’unica cosa che voglio è darti questo.” Si frugò nelle tasche e pescò qualcosa che le sventolò sotto il naso: un cioccolatino a forma di panda.
“Akira...” mormorò lei, incredula.
“Almeno uno dei due avrà il suo cioccolato.”
“Scemo.” disse lei, prendendo il cioccolatino. “Questo non lo mangerò mai. Domani avrai il tuo cioccolato, te lo prometto.”
“Non mi serve del cioccolato per sapere quanto ti piaccio. Non voglio che ti strapazzi troppo.” Le schiacciò la punta del naso. “Non sei molto in forma.”
“È solo un po’ di raffreddore.”
Gli occhi di Akira brillarono maliziosi. “Sai cosa si dice a proposito del raffreddore?”
“Che guarisce prima, se si condivide con qualcuno?”
“Esatto.”
Shiho finse di pensarci su. “Uhm...dovrei cercare un volontario.”
“Io sarei disponibile.”
“Davvero?” Shiho lo scrutò da sotto le palpebre socchiuse. “Sei certo di volerti ammalare anche tu?”
“Vorrà dire che ce ne staremo abbracciati sotto le coperte a soffiarci il naso e compatirci a vicenda...in modo platonico, ovviamente.” aggiunse, con un sorrisetto da monello.
“Scemo.” sussurrò Shiho, afferrandolo dolcemente per la felpa e tirandolo verso di sé. Si scambiarono un bacio dolcissimo, poi un altro e un altro ancora, finché Shiho non si staccò, a malincuore. “Si chiederanno dove sono finita.”
“Eh, già.” mormorò lui, baciandola ancora.
“Se mio padre ci scoprisse...”
“Eh, già.””
Shiho gli sorrise e lo abbracciò. “Perché non scendi e suoni il campanello? Siamo al dolce.”
“Qualcosa con il cioccolato?”
“Si.”
“Allora dopotutto avrò la mia cioccolata di San Valentino.” replicò lui, con sottile ironia.
Shiho scoppiò a ridere, gli stampò un altro bacio sulle labbra e corse ad accoglierlo sulla porta, felice e sorridente.
e un'altra avventura si è conclusa con il lieto fine tra i nostri innamorati, nonostante "certe interferenze".
naturalmente non finisce qui, quindi vi aspetto lunedì prossimo con il mese di marzo. il prossimo racconto avrà come protagonista....
se siete curiosi, vi aspetto come sempre da queste parti^^