Mesi, Shiho chan One Shot

buon pomeriggio!!!
pronti per la terza parte?

OTTOBRE- ALLE TERME

Terza Parte

L’arrivo del dottore la distrasse da quei pensieri. L’uomo la visitò e decretò che aveva avuto un malore a causa dell’esposizione prolungata ai vapori caldi delle terme.
“Se soffri di pressione bassa, dovresti sapere che è meglio evitarle.” le ricordò il dottore, chiudendo la borsa. “Le ho fatto un’iniezione. Tenetela a riposo fino a domani e datele queste compresse ogni dieci ore...e fatele mangiare qualcosa, recupererà le forze più in fretta.”
“Grazie, dottore.” Shiho lo accompagnò alla porta, inchinandosi. Poi tornò vicino a Midori. “Come ti senti?”
“Meglio, grazie.” mormorò la ragazza, con un filo di voce. “Mi dispiace avervi causato problemi.”
“Perché non ci hai detto che eri malata?”
“Io...io sono così timida che...che non riesco a farmi degli amici. E...e quando Chidori mi ha invitata alle terme...volevo tanto venirci con voi!” Calde lacrime le rotolarono lungo le guance pallide. “Scusatemi, io...non volevo darvi fastidio!” “Credevo che...che...”
“Sarà meglio che ti riposi.” intervenne Akira, guardando Shiho negli occhi. “Lasciamola in pace.”
“Si. Lasciamola in pace.” ripeté lei, seccata. Si alzò con un scatto, voltandogli le spalle. “Vado ad avvisare gli altri, poi chiedo al cugino di Hotaru di prepararle una minestra.”
“Non è necessario, Kudo.”
Lei scrollò le spalle. “Ti lascio il mio ragazzo come guardia del corpo...a quanto pare possiede il gene dell’infermiere.”
Uscì dalla stanza senza nemmeno guardare Akira, consapevole di aver esagerato un po’. Ma chi se ne importa! Faccia pure quello che vuole, se ci tiene così tanto se la sposi pure!
Quando scese la sera, i ragazzi si ritrovarono nella grande sala per consumare la cena preparata dal cugino di Hotaru, Hiro. L’umore di Shiho non era migliorato, anzi era decisamente finito sotto i piedi: si era tenuta lontana da Akira e non gli aveva rivolto la parola, soprattutto dopo che lui aveva manifestato l’intenzione di restare a far compagnia a Midori. Ed anche a tavola lo aveva ignorato, finendo per rovinarsi pure l’appetito. Akira non fece nessun cenno di volersi avvicinare a lei, e questo la rese ancora più furiosa. Bene! Fai pure quello che vuoi!
I ragazzi proposero una passeggiata in città ma Shiho declinò, adducendo un mal di testa e dicendo che avrebbe fatto compagnia a Midori. Non attese di vedere cosa facesse Akira, e si affrettò a raggiungere la sua stanza, portando il vassoio che il cugino aveva preparato per Midori. Che stupido che sei! Ma anche io lo sono... Svoltando l’angolo, rischiò quasi di andare a sbattere contro qualcuno che veniva dalla direzione opposta.
“Scusami. Non volevo spaventarti.”
“No, ero io ad avere la testa tra le nuvole.” Shiho corrugò la fronte, fissando il ragazzo alto che aveva davanti. “Ma tu...sei Taiga, vero?”
“Mi hai scoperto.”
“È che...quasi non ti riconosco, senza i capelli dritti.”
“È l’effetto che faccio a tutti.”
Shiho arrossì, imbarazzata, indicando con un cenno il vassoio. “Grazie. Per l’aiuto.”
“Figurati.” Si strinse nelle spalle. “I miei amici mi aspettano. Sono qui con loro.”
“Ci...ci vediamo, allora.”
“Sicuro." Lui si fece da parte, per farla passare. “Kudo?”
“Si?”
“Quel kimono ti dona davvero tanto.” disse il ragazzo, fissandola con sguardo intenso, e dopo averle rivolto un sorriso si allontanò. Lei lo seguì con lo sguardo, finché non fu scomparso, poi scosse la festa e raggiunse la sua stanza. I maschi non si capisce proprio cos’hanno in testa...
“Kudo? Sei tu?”
“Scusami, Aino. Non volevo svegliarti." Posò il vassoio accanto al futon. “Ti ho portato la cena.”
“Grazie. Mi dispiace darvi tanto fastidio.”
“Non preoccuparti.” Shiho l’aiutò a mettersi seduta e le appoggiò il vassoio sulle ginocchia. “Come ti senti? Va un po’ meglio?”
“Mi gira ancora un po’ la testa, ma sto meglio.” Midori le sorrise, prendendo un cucchiaio di minestra. “Ma non c’è bisogno che tu stia qui. Posso cavarmela.”
“Nemmeno per sogno. E poi gli altri sono andati a fare un giro.”
“Oh. Scusami.” mormorò la ragazza, diventando tutta rossa. “Te l’ho detto, non c’è bisogno...potevi andare con loro.”
“Non ne avevo voglia.” replicò Shiho, stringendosi nelle spalle e pescando un libro dallo zainetto.
“Ehm...probabilmente avevi...si, altri programmi.” bisbigliò Midori, con voce talmente bassa che quasi non la udì. La giovane Kudo sollevò lo sguardo dal libro. “Si, con...ehm, tu e Saito...”
“Niente di particolare.” rispose lei, continuando a leggere. L’altra terminò in silenzio la sua minestra, andò in bagno aiutata da Shiho e poi tornò a sdraiarsi sul futon. “Ora cerca di dormire. Domani ti sentirai meglio.”
“Grazie ancora.” Midori si tormentò l’orlo della coperta. “Ehm...posso chiederti... tu e Saito...state insieme da tanto?”
“No. Tre mesi.” Fissò la ragazza con espressione seria. “Perché me lo domandi?”
“N-no, ni-niente.” balbettò Midori, infilandosi sotto le coperte e voltandole le spalle. Non sarà che...
Scosse la testa e si concentrò sul suo libro, finché non udì un rumore di passi oltre la porta. Pochi istanti dopo, una sorridente Hotaru apparve nella camera.
“Finita la passeggiata?”
“Potevi venire. Passato il mal di testa?”
“Più o meno.”
“La nostra amica come sta?”
“Meglio. Dormirà fino a domani.”
Hotaru annuì, poi andò ad inginocchiarsi vicino all’amica, prendendole la mano e fissandola con uno sguardo implorante. “Shiho-chan, ho bisogno di un grande favore!”
“Cosa ti serve?” sospirò lei, rassegnata.
“Io e Nagase vorremmo...si, beh, aspettare insieme la mezzanotte.” Arrossì fino alla punta delle orecchie. “Per il mio compleanno, sai. Vorremmo stare insieme questa notte.”


hotaru porcellina!!!!!!!
e in qualità di autrice, vi do il permesso di fustigare quella gatta morta di midori aino!!! giù le zampe!
in quanto a taiga.....

per la quarta ed ultima parte, vi do appuntamento a lunedì 14, dopo il week end dei torino comics...ai quali andrò pure io!!!!!!!!

nonostante la tre giorni di torino comics (e in settimana vedrò di mettere le foto di tutti miei acquisti su face), oggi sono qui puntuale con il nostro aggiornamento, tra una puntata di one piece da recuperare e l'altra.

OTTOBRE- ALLE TERME

Quarta Parte

Shiho la guardò sospettosa. “Tu e lui...”
“Beh, non...non lo so. forse noi...potrebbe succedere.”
“Hotaru...”
“Ho detto forse.” bisbigliò l’amica, alzandosi di scatto. “Allora? Me lo fai questo favore?”
“Cioè?”
“Il tuo ragazzo è in camera con il mio amoruccio. Smetti di tenergli il muso, perché glielo stai tenendo, e fallo dormire qui!”
“Ma...” Si curò di abbassare la voce, per non svegliare Midori. “Non può andare con Kanzaki o tuo fratello?”
“Anche loro hanno in programma una nottata romantica! Cosa credi che siamo venute a fare qui? Il bagno?” Fece una smorfia con il naso. “È incredibile quanto sei intelligente su certe cose, e così tonta sulle questioni amorose!”
“E se io dicessi di no?”
“Rovineresti la serata alle tue amiche più care.”
“Lo sai che quando ti ci metti sei davvero insopportabile?” borbottò Shiho, mettendo il broncio. Hotaru soffocò un gridolino contro i palmi delle mani e la abbracciò.
“Sei la migliore!” esclamò, schioccandole un bacio sulla guancia e correndo a prendere le sue cose, salutandola con un gran sorriso quando uscì dalla stanza. Shiho scosse la testa e si rituffò nella lettura, cercando di allontanare il pensiero che avrebbe condiviso la camera con Akira.
Ma per l’ora successiva del ragazzo non vi fu alcuna traccia, e lei cominciò a pensare che non sarebbe venuto. E ne restò delusa. In fondo, ci speravo. Sono stufa di tenergli il muso, e speravo davvero di trascorrere una gita romantica con lui...
Un leggero bussare alla porta la fece sussultare. Un attimo dopo il volto di Akira apparve nello spiraglio.
“Posso?” Lei annuì, consapevole di essere arrossita. Il giovane chiuse la porta e posò il suo zaino nell’angolo. “Come sta Aino?”
“Bene.” rispose lei, un po’ seccata. “Ti ringrazia tanto.”
“Ma io non ho fatto niente.”
“A quanto pare, sei il suo eroe.” replicò Shiho, stizzita, ed immerse nuovamente il naso nel suo libro, ignorandolo. Tsk! Fai pure il finto tonto, sei stato con lei tutto il pomeriggio, invece di stare con me! E dire che ero così felice di partire...
“Scusa.”
Sollevò lo sguardo dal libro, posandolo sul giovane Saito. Si stava grattando il naso, segno che era a disagio. “Perché mi stai chiedendo scusa?”
“So che sei arrabbiata. E me lo merito.” Di nuovo, si grattò il naso, restando in silenzio per qualche istante. “Ero impaziente che arrivasse questo giorno. Anche perché mi era parso di capire che Nagase e Chidori volessero trascorrere la notte insieme, e che quindi anche gli altri...”
“Guarda che io ho accettato solo per far felice Hotaru, non perché volevo trascorrere la notte con te!”
“Lo so.” replicò lui, fissandola intensamente. “Io invece l’ho fatto per quello.”
Shiho avvampò, distogliendo lo sguardo dal suo. “Che...che scemo che sei! Se lo sapesse mio padre, non ti inviterebbe più a cena!”
“Sei ancora arrabbiata con me?” le chiese Akira, dopo un breve silenzio.
“Sicuro!” esclamò lei, mettendo il broncio.
“Anche se ti dicessi che con quel broncio sei davvero carina?”
La giovane Kudo gli lanciò un’occhiataccia, avvertendo la rabbia placarsi un po’. Ma non era certo intenzionata a dargliela vinta. “Farmi le smancerie non ti servirà!”
“Allora cosa devo fare per ottenere il tuo perdono?”
Emise un breve sospiro, passandosi le dita tra i capelli. Dall’espressione del suo volto, Shiho comprese che era davvero dispiaciuto: lui non mostrava mai le sue debolezze, ma in quel momento lo stava facendo, perciò il livore della ragazza si dissolse. Gli lanciò un breve sorriso. “Magari potresti evitare di passare il pomeriggio con una ragazza che non sia io.”
“Ricevuto.”
“E magari...il prossimo fine settimana puoi portare me ed i miei fratelli al cinema.”
Akira fece una smorfia. “Non dirmi a vedere quel film con le tartarughe appena uscito?”
“Temo proprio di si.” Si sforzò di mantenersi seria. “Ma se non vuoi...”
“No, d’accordo. Vi comprerò anche gli hot dog e le patatine.”
“Bene.”
“Sono perdonato ora?”
“Solo se prometti di non farmi più arrabbiare.”
“Lo prometto.” Akira andò a sedersi accanto a lei e le prese la mano, stringendola nella sua. “Lo prometto, Shiho.”
La giovane Kudo tuffò gli occhi nei suoi, dolci ed intensi, ed avvertì un tepore rassicurante avvolgerle il cuore. Non importava se quella gita finora non avesse rispecchiato le sue aspettative: ora era insieme a lui, che la guardava in quel modo che tanto le piaceva, ed era felice. Mi basta stare con lui, pensò con un sospiro, chiudendo gli occhi ed appoggiandogli la testa sulla spalla. “Posso chiederti una cosa?”
“Cosa?”
“Perché sei rimasto tutto il pomeriggio con Aino?” mormorò, arrossendo. “Insomma, lei...ti piace?”
“Mi piaci tu, Shiho.” rispose Akira, grattandosi il mento con la mano libera. “Aino...me l’ha chiesto. Sembrava così spaventata, non ho saputo dirle di no.”
“Forse hai un futuro da infermiere, come tuo padre.”
“No. Non credo.”
Shiho aprì gli occhi. “E allora? Cosa ti piacerebbe fare?”
“Non ne ho idea.”
“Il prossimo sarà l’ultimo di liceo. Dovremo cominciare a pensare al nostro futuro.”
“Scommetto che tu hai già le idee chiare.”
“Beh, ci sono un paio di opzioni, ma al momento non saprei quale scegliere.”
“Io direi che come infermiera sexy saresti adatta.”
“Scemo.” La ragazza ridacchiò. “Non sarò mai meglio di te, mio caro Saito. Guarda come ti sei preso cura di Aino!”
“È stato un caso.” si difese il ragazzo, e dalla sua espressione capì quanto fosse a disagio. Gli occhi verdi di Shiho si posarono sulla figura addormentata sotto il futon. Possibile che ad Aino piaccia Akira? Finora non mi era sembrato, ma credo di doverla tenere d’occhio...
Poi chiuse le palpebre e non pensò più a niente.


ed anche questa è finita!
ma alla fine, che sarà successo tra hotaru e il buon nagase? vuoi vedere che sotto sotto dietro quell'aria da tonto, si nasconde un novello rodolfo valentino?
non lo scopriremo mai (o forse si)
e dovremo preoccuparci della timida midori aino? uhm.....

beh, forse scopriremo tutto nella prossima storia dedicata a shiho ed i suoi amici.
lunedì prossimo è pasquetta e non so se sarò a casa, quindi vi do appuntamento a lunedì 28 aprile con la fiction di novembre.
beh, sarà interessante...

salve a tutti! visto che non so cosa fare, e sto nuotando nella noia assoluta, ne approfitto per aggiornare. con un giorno di anticipo, visto che questa settimana abbiamo saltato causa pasqua e annessi!

pronti per una nuova fiction? siamo nel mese di novembre, e vedrete cosa succede quando l'autrice da sfogo ai suoi capricci......

NOVEMBRE- DUETTO ALLA FESTA DELLO SPORT

Prima Parte

“Cosa dovrei fare?”
“Hai capito bene, mia cara ed insostituibile vice-presidente.”
“Adularmi non ti servirà a farmi accettare, mia cara senpai Hana.” replicò Shiho, rivolgendo un’occhiataccia alla presidente dell’Associazione Studentesca, Hana Haruno, che aveva da poco sostituito il suo predecessore, impegnato con lo studio. “Mi dispiace, ma la mia risposta è no!”
“E dai, Shiho! Ti prego!” esclamò l’altra ragazza, con tono supplichevole. “Urumi è finita in ospedale, solo tu puoi aiutarmi a rendere questa Festa dello Sport un vero successo...altrimenti sarà un disastro!”
“Hana, ma...non puoi trovarti qualcun altro?” borbottò Shiho, sbruffando sonoramente.
“Non c’è nessuna più brava di te in tutto il Teitan! E poi, mi serve tua madre!”
La giovane Kudo corrugò la fronte, perplessa. “Mia madre? E cosa c’entra lei, ora?”
“Questo è il mio primo evento che organizzo in qualità di presidente dell’Associazione Studentesca, e non voglio sfigurare davanti al senpai Fuka... voglio che sia spettacolare e grandioso! È solo una canzone...anzi, due. Mi piacerebbe che tu e tua madre facesse un bel duetto finale.”
“Io non canto. E nemmeno mia madre.”
Gli occhi di Hana brillarono euforici. “Non dire sciocchezze. So benissimo che hai una voce bellissima, ed anche tua madre. Ho visto il video della recita scolastica che fece venti anni fa con tuo padre, e sono rimasta affascinata da lei e dalla sua voce...mi piacerebbe tanto sentirla cantare di nuovo, e dal vivo!”
“Mia madre non ha tempo da perdere con queste cose. È una donna impegnata.”
“Sarà solo per un paio d’ore! E poi, verrà pure a vedere sua figlia cimentarsi con i vari tornei sportivi!” Le prese le mani, stringendole con forza. “Dai, Shiho, non dirmi di no! Cerca di convincere tua madre, fate questo duetto! E canta con la band di Taiga!”
“Cosa dice Taiga in proposito?” le chiese la giovane Kudo, scettica.
“Di lui mi occuperò io, non preoccuparti.”
“La Festa dello Sport sarà sabato, tra tre giorni...come pretendi che possiamo imparare le canzoni in tre giorni?”
“Ehi, guarda che non mi freghi, signorina! Tu e tua madre siete due geni, le imparerete in mezz’ora!” Fece un cenno con la mano, agitandogliela poi sotto il naso. “Guarda che ho intenzione di starti addosso finché non mi dirai di si! Ti seguirò ovunque, perfino in bagno, non ti darò un attimo di tregua!”
Shiho non ebbe dubbi che l’avrebbe fatto, cogliendo la sua espressione decisa. Conosceva Hana Haruno dalle medie ed erano nello stesso club di tennis, e sapeva benissimo che quando si metteva in testa una cosa, difficilmente non la otteneva.
“D’accordo, hai vinto. Non voglio ritrovarmi un ospite in bagno.” mormorò, rassegnata. “Chiederò a mia madre se è disponibile, ma se lei dice di no è no!”
“E canterai con Taiga?”
“Immagino che la minaccia del bagno valga anche per questo.” borbottò Shiho, ed al sorriso smagliante dell’altra, emise un lungo sospiro. “E va bene! Sei davvero una carogna, quando ti ci metti!”
“E tu un vero tesoro!” Hana le saltò al collo, baciandola sulla guancia. “Ci vediamo domani, ti darò tutti i dettagli! Intanto prendi i testi delle canzoni, nel caso voleste farvi un’idea...mi raccomando, cerca di convincere tua madre!”
Tornando a casa, Shiho pensò che non aveva nessuna voglia di partecipare alla Festa dello Sport in qualità di cantante, ma sapeva di non avere scelta. Non ho mai cantato in pubblico. Non credo nemmeno che ci riuscirei! Non aveva detto niente ai suoi amici ed al suo ragazzo, anche se Akira aveva colto perfettamente il suo stato d’animo e le aveva chiesto se stava bene. Che tesoro il mio Akira. Dopo la faccenda delle terme, andiamo d’amore e d’accordo...anche se quella Aino gli gira sempre intorno! E poi c’è sempre Uehara, che non perde occasione per pavoneggiarsi!
Scosse la testa, afferrando il ciondolo che teneva al collo, quello che le aveva regalato Akira e che simboleggiava il loro legame. Non devo preoccuparmi di loro. So che mi vuole bene, devo fidarmi di lui e di quello che c’è tra noi...
Una volta entrata nella villetta, scoprì che avevano un’ospite.
“Zia Sonoko!” esclamò, abbracciandola. “Come mai qui?”
“È venuta a disturbare.” rispose Shinichi al suo posto, con leggera ironia.
“Sono venuta a trovare la mia nipotina.” replicò Sonoko, rivolgendo all’amico un’occhiataccia. “Ero da queste parti per arredare una casa, così ne ho approfittato per fare un saluto...ma perché hai quella faccia, tesoro? Hai litigato con il tuo innamorato? Non dirmi che tuo padre ancora non si è rassegnato all’idea che hai un ragazzo!”
“No, non è quello.” mormorò Shiho, con un sospiro. Incrociò gli occhi dolcissimi di sua madre, e si fece coraggio. “Abbiamo un piccolo problema per la Festa dello Sport. La senpai Hana mi ha chiesto di sostituire la cantante della band del liceo...e mi ha chiesto di chiederti, mamma, di cantare con me!”
“Yurika dovrebbe cantare?” Sonoko fu la prima a commentare. “E perché mai?”
“Ha visto il video del Festival Scolastico di venti anni fa, dove la mamma e papà hanno recitato.”
“Oh, il Festival Scolastico.” mormorò Shinichi, con aria sognante.
“Oh, Kudo in calzamaglia.” fu la replica sardonica di Sonoko, che si guadagnò un’occhiataccia dal diretto interessato. “Ad ogni modo, tornando a noi, devi assolutamente farlo! Ed anche tu, Yurika, voi due avete una voce meravigliosa e siete bravissime!”
“Ma...non ho mai cantato in pubblico.” obiettò Shiho, perplessa. “E la mamma ha i suoi impegni, non può certo perdere tempo con queste sciocchezze!”
“Ma che dici? È una cosa fantastica!” esclamò Sonoko, con entusiasmo. “Dovete farlo, assolutamente!”
“Ma io...” La giovane Kudo si strinse nelle spalle, con espressione cupa. “Non so. La decisione non riguarda solo me.”
“Tesoro, se per te è importante, sai che lo farei.” disse Yurika, prendendole la mano e rivolgendole un sorriso dolcissimo. “Vuoi farlo, tesoro?”
“Io...non so. Forse dovrei provarci. Mi piacerebbe cantare con te, mamma.” sussurrò la ragazza, arrossendo.
“Come siete carine!” esclamò Sonoko, commossa, abbracciando entrambe. Nonostante ormai fosse una donna in carriera, madre di due splendide bambine, non aveva perso del tutto la sua verve giovanile. “Verrò sicuramente ad assistere! Anzi, verranno tutti!”
“Sarete splendide.” mormorò Shinichi, accarezzando le sue amate Shiho con uno sguardo dolcissimo. Posso farcela, se avrò la mia famiglia ed i miei amici a sostenermi...


uh uh, un duetto divino!!!!!
non vedo l'ora...si, è uno dei miei tanti capricciXD
siete curiosi di scoprire quale canzoni dovrà cantare shiho- chan? beh, vi aspetto lunedì 5 maggio, e forse lo scoprirete....o forse no?

ps. mitica sonoko, kudo in calzamaglia non si dimentica!!!