buon pomeriggio a tutti. qui sembra inverno, altro che "winter is coming"!!!!!
ma noi ce ne stiamo al calduccio a casa, e aggiorniamo la ff.
avevamo lasciato l'autrice intenta ad attuare minacce di morte e tremenda vendetta contro chi si permette di toccare i suoi protetti, e akira alle prese con la famiglia ritrovata e i suoi simpatici cugini....
MARZO- WHITE DAY
Quinta Parte
“Uff, che noiosi!” intervenne Pam, frapponendosi tra i due. “Smettetela di litigare! Che penserà vostro cugino di voi?”
“Beh, a dire il vero è abituato ai battibecchi tra fratelli.” disse Shiho, con un sorriso. “Anche i miei discutono spesso.”
“Quanti ne hai?” le chiese subito Sou, curioso per natura.
“Tre. Due sorelle e un fratello.”
“Sono tutti più piccoli di te?”
“Si, io sono la maggiore. Akemi e Shirai sono delle pesti, Akane è più seria e riflessiva, ma sono tutti molto affettuosi. E sono molto legati ad Akira, lo considerano uno di loro...soprattutto Shirai. Credo lo consideri un po’ come il fratello che non ha avuto. Stravede per lui.”
“Oh. Ti sei trovato una bella famiglia, eh?” fu il commento serafico di Kei.
“E smettila!” esclamò Sou, e questa volta fu il suo turno di rifilare una gomitata al fratello. “Quando fai così, sei antipatico come il nonno!”
“Insopportabili! Tutti e due.” sospirò Pam, scuotendo la testa. “Spostiamoci nelle vasche più piccole, qui c’è troppa gente.”
Rimasero nelle terme ancora per un’ora, poi Sou propose di andare in giardino. Shiho si trovò a suo agio con quei tre ragazzi, e ad un certo punto notò che anche Akira sembrava meno teso e almeno ogni tanto interveniva e rispondeva alle domande del cugino più spigliato.
“Caspita, è già ora di cena!” esclamò Pam, a un certo punto, guardando l’orologio.
“Sarà il caso che ci muoviamo.” sospirò Kei, alzandosi dalla sedia. “Se arriviamo in ritardo, il nonno rompe.”
“Uff! Vorrei darmi malato!” borbottò Sou, stirando le braccia. “Ma probabilmente il nonno mi trascinerebbe a forza.”
“Dai, non fate i melodrammatici!” intervenne Pam, prendendo entrambi sottobraccio. “E pensate che lo fate per vostra nonna!”
“Mmm...” Sou fece una smorfia poco convinta. “Venite anche voi?”
Shiho lanciò una rapida occhiata ad Akira, che come al solito non rispose. “Ehm, magari un’altra volta, grazie.”
“Beh, se cambiate idea, chiedete a Michiru di accompagnarvi.” Sou si staccò da Pam e si chinò su Shiho, con aria maliziosa, per sussurrarle all'orecchio. “La nonna non ha fatto che parlare di Akira tutto il giorno, ci scommetto! Di solito si fa mettere i piedi in testa dal nonno, ma quando occorre è capace di tirare fuori le unghie: scommetto che se Akira verrà, lei impedirà a mio nonno di cacciarlo, a costo di buttarlo nel lago con tutta la carrozzella!”
Le strizzò l’occhio e corse dietro ai due ragazzi, che erano spariti nell’edificio. Shiho rimase a fissarlo finché non fu scomparso anche lui.
“Andiamo? Ho fame.”
Salirono in camera, per cambiarsi e rinfrescarsi. Shiho non riusciva a smettere di sbirciare Akira, chiedendosi che cosa provasse e desiderando che si confidasse con lei. Conosceva la sua storia, e anche lei era indignata per come era stato trattato dalla sua famiglia.
Ma...è pur sempre la sua famiglia. E sono certa che anche lui desidera farne parte, nonostante dica il contrario. Lo vedo quando è con i miei fratelli, i miei zii, i miei nonni...fa il sostenuto, ma gli piace. Gli piace l’idea di far parte di qualcosa, di essere circondato da persone che gli vogliono bene. E se solo lo volesse, sua nonna e i suoi cugini gli darebbero lo stesso affetto e lo stesso calore di Aki, Shi e Kiki...“Allora?”
La voce di Akira la strappò da quei pensieri. Si accorse che la stava fissando, e arrossì.
“Allora cosa?”
“So che muori dalla voglia di farmi la paternale, perciò...coraggio, dai.”
“In questo momento, ti tirerei un pugno in faccia.” borbottò Shiho, infastidita dal suo atteggiamento. “E già che ci siamo, te lo dico chiaro e tondo: oggi sei stato antipatico, che ti costava essere un po’ più gentile con i tuoi cugini?”
“Quelli non sono i miei cugini.”
“Si, che lo sono. Come Yuri e Kaoru. Avete lo stesso sangue.”
Akira fece spallucce. “A volte, il sangue non basta per legare le persone.”
“È vero. Ma Sou è simpatico, e ha fatto di tutto per metterti a tuo agio.”
“Parla troppo.”
“È socievole.” puntualizzò Shiho, rifilandogli un’occhiataccia. “Kei è simpatico e gentile, a modo suo.”
“Mi guarda come se fossi l’ultima ruota del carro.”
“Anche Kiki a volte mi guarda così, ma non significa che mi disprezzi.”
“È diverso.”
“Non è diverso. E tu sei un gran testardo.”
“Senti...”
“No, senti tu.” lo interruppe Shiho, piantandosi davanti a lui con le mani sui fianchi e l’espressione battagliera. “Lo so che quelle persone ti hanno trattato male, e anche se non lo dici, ne hai sofferto molto. Ma so anche quanto ti piace l’idea di una famiglia, e che ti piace quando mia madre ti riempie di attenzioni e i miei fratelli ti fanno mille domande...ti piace perfino quando mio padre ti sottopone a interrogatorio!”
“Io...”
“È vero che queste persone ti hanno fatto del male, ma non credo che i tuoi cugini abbiano colpa. Oggi ti hanno trattato bene. E tua nonna? Hai visto come ti guardava stamattina? Scommetto che ha trascorso tutta la giornata desiderando di stare con te, di parlarti, di sapere ogni cosa...e quanto dev’essere stato difficile per lei non cedere all’impulso di mandare tutto all’aria e abbracciarti?” Gli sorrise dolcemente, prendendogli il volto tra le mani. “Sarebbe al settimo cielo se tu parlassi con lei: sono sicura che non te ne pentiresti, e che lei saprebbe darti tutto l’amore che tua madre non è stata capace di darti.”
Akira rimase in silenzio a lungo, tanto che Shiho pensò che non avrebbe mai parlato. Alla fine emise un lungo sospiro.
“Continuerai a tormentarmi e guardarmi come se fossi un bambino cattivo, vero?”
“Proprio così.”
Akira sospiro. “Sei davvero dispotica.”
“Parlerai con tua nonna?”
“Parlerò con mia nonna.”
“Adesso.”
Akira corrugò la fronte. “Non so se...”
“Dai, è il suo compleanno. Sarà felice se andrai a farle gli auguri.”
“Non so.” Il giovane si passò una mano tra i capelli. “Dovrei portarle un regalo.”
“Il regalo sarai tu.” disse Shiho con un sorriso, gettandogli le braccia al collo e stampandogli un bacio sulla guancia. “Vedrai come sarà felice! E poi, io sarò accanto a te, non ti mollo un momento.”
“Sai essere molto persuasiva, sai?”
“Lo so.” Shiho gli stampò un bacio sul naso. “Andiamo, dai. Voglio vedere la faccia di tua nonna quando ti vedrà, e conoscere il famigerato nonno. È davvero così tremendo?”
“Te ne accorgerai di persona.”
eh, shiho sa essere proprio convincente, eh?
quindi lunedì prossimo conosceremo il famigerato nonno saito....aiuto.....