buona domenica a tutti!
anche questa settimana siamo in anticipo con l'aggiornamento, perchè domani ho degli impegni e non so a che ora torno. e poi, devo prepararmi ad affrontare il doppio episodio del final season di OUAT, quindi le mie energie (e la mia agonia) sarà concentrata tutta su quello.
anyway, avevamo lasciato shiho e akira alle prese con il temibile nonno saito....
MARZO- WHITE DAY
Settima Parte
Akira non diede modo alla nonna di intervenire. I suoi occhi mandavano bagliori rabbiosi. Shiho comprese che era al limite.
“Akira, dai...” tentò di intervenire, prima che la situazione degenerasse. Ma lui respinse la sua mano e si alzò in piedi, guardando il nonno con espressione gelida.
“Sarò pure un mezzosangue, un teppista, e uno stupido, ma non sono meschino e bigotto come voi.” sibilò a denti stretti. “Mio padre, nella sua semplicità e ingenuità, è molto meglio di tutti voi! E non accetto che venga denigrato da un branco di...”
“Akira!” esclamò Shiho, balzando in piedi e interrompendolo, prima che potesse esagerare.
“Tenetevi pure le vostre tradizioni e le vostre stupide idee, se questo è il risultato!”
E prima che potesse fermarlo, uscì dalla stanza sbattendosi la porta dietro. La ragazza esitò, indecisa se seguirlo o meno, poi guardò Yoko, che sembrava triste e addolorata.
“Mi dispiace.” mormorò, posando una mano su quella della donna. “Non pensava davvero quelle cose. Ma anche se non lo mostra, tiene davvero alla famiglia e...”
“Tsk!” La voce irosa del vecchio Saito la interruppe. “Maleducato e osceno come sua madre! Non avremmo mai dovuto...”
“Mi perdoni, signore.” lo interruppe a sua volta Shiho, che cominciava a essere irritata dall’atteggiamento di quell’uomo. “Ma Akira non è come lo descrive. Sbagliate tutti a giudicarlo. È affezionato alla sua famiglia, si prende cura di suo padre e ha protetto sua cugina, quando si è trovata in difficoltà. Ha aiutato anche me moltissime volte, e mi ha consolata quando sono stata male. Con i miei fratelli è sempre dolce e paziente, e con i miei genitori educato e gentile. È vero che non ha un carattere facile, e che tende a nascondere i suoi sentimenti, ma vi assicuro che non è la cattiva persona che voi descrivete. Non capisco davvero perché lo trattate così e vi ostinate a giudicarlo in maniera negativa, quando non lo conoscete affatto.”
“Tsk! Sei solo una ragazzina!” sbottò il vecchio, scuotendo la testa con disapprovazione.
“Non dovresti impicciarti in affari che non ti riguardano.” disse Shizuka, con la stessa espressione di suo padre. Shiho si sentì saltare la mosca al naso.
“Se permettete, mi riguardano eccome. Akira è il mio ragazzo, gli voglio bene, e...”
“Bah! I giovani d’oggi!” sbottò il vecchio signore, sempre più cupo. “Credono sempre di sapere tutto, di essere pronti per il mondo, di poter sempre vincere...e poi siamo noi a dover rimediare ai loro errori! Se quello stupido di mio figlio mi avesse dato ascolto, invece di sposare quella...”
“Adesso basta! Basta! Sta zitto, vecchio stupido brontolone!” esclamò nonna Yoko, balzando in piedi con uno scatto. Tutti si voltarono a guardarla, sorpresi. Perfino il marito non osò replicare. “Finora non ho mai detto niente e ho accettato tutte le tue decisioni senza fiatare, comportandomi da buona moglie, anche se non ero d’accordo...ma ora basta! Ho sopportato fin troppo questa situazione, ma ora non sono più disposta a tollerarlo! Quelli sono nostro figlio e nostro nipote, e non mi importa cosa pensano quegli stupidi dei tuoi fratelli e dei tuoi cugini, ma io non ho più intenzione di tenerli fuori dalla mia vita! E non cominciare con le tue solite storie sulla tradizione e il buon nome della famiglia, Yuri mi ha detto che le chiedi notizie di Akira e Sochiiro, quindi smettila di accampare scuse e ammetti di aver sbagliato, e di rivolere tuo figlio e tuo nipote!”
Nessuno osava interromperla. Shiho guardò alternativamente tutti i membri della famiglia Saito, e si ritrovò a sorridere davanti alle loro facce incredule e stralunate.
Credo che assomigli a queste persone molto più di quanto tu creda, Akira...“Vado a cercarlo.” disse Shiho, posando il tovagliolo sul tavolo.
“Cara, per favore. Digli che ci dispiace, e che non era nostra intenzione offendere lui o suo padre.” Yoko le posò una mano sul braccio. “Digli che vorremmo davvero che ci perdonassero per come li abbiamo trattati in questi anni, e che...se sono disposti a perdonarci, vorremmo che tornassero nelle nostre vite. Come una famiglia.”
“Glielo può dire lei.”
La donna scosse la testa. “Non credo che vorrà ascoltarmi.”
Shiho colse la sua espressione addolorata, gli occhi lucidi di lacrime, e annuì. “Gli parlerò, e cercherò di convincerlo. Aspettatemi qui.”
Trovò Akira appena fuori dalla locanda, che camminava avanti e indietro con passo nervoso, tentando di sbollire la rabbia. Per qualche minuto si fermò ad osservarlo, poi si fece coraggio e lo raggiunse.
“Akira.” lo chiamò con un sussurro. Lui si voltò appena, le rifilò un’occhiata gelida e riprese a camminare. “Per favore, ti puoi fermare?”
Lui si fermò.
“Grazie.” disse lei, accennando un sorriso. “Senti, che ne dici di tornare di la? Vi siete fatti prendere un po’ dai vecchi rancori, ma ora è tempo di dimenticarli e di ricominciare, no? Tua nonna...”
“No.”
“Akira...”
“Ho detto no.” ripeté lui, con forza. I suoi occhi brillavano di rabbia.
“Per favore, cerca di non essere così testardo. Se nessuno fa il primo passo...”
“Io non farò nessun passo. Non voglio avere niente a che fare con quella gente.”
“Quella gente è la tua famiglia.”
“La mia famiglia è mio padre.”
“Non è vero.” Shiho si avvicinò, posandogli la mano sul braccio. “Sono loro la tua famiglia. E potrà anche non sembrare, ma ti vuole bene. Per favore, ascoltami un...”
“No, ascoltami tu.” la interruppe lui, con un sibilo. “Ho accettato di parlare con loro, di stare con loro, di mangiare con loro perché
tu hai insistito. Nonostante sapessi che non avrebbe funzionato, mi sono fatto convincere. Ma è un errore che non ripeterò.”
“Adesso non essere così drastico.” replicò Shiho, con tono di sottile rimprovero. “Tua nonna e i tuoi cugini non mi sembrano proprio gli orchi cattivi che mi hai descritto. E tuo nonno in realtà...”
“Non mi interessa!” esclamò Akira, esasperato. “Lo capisci che non mi interessa?”
Shiho cominciò a irritarsi. “E tu lo capisci che quella è la tua famiglia?”
la situazione si sta scaldando. come reagirà akira? e shiho riuscirà a convincerlo?
lo sapremo lunedì prossimo (o domenica, a seconda degli impegni dell'autriceXD)