è l'ora delle streghe e dei badass, e visto che io sono entrambi, sono ancora in piedi, impegnati in sortilegi e riti oscuri........no, vabbè, è che stamattina mi sono alzata tardi e quindi ora non ho sonno
stupidità mia a parte, comincia un nuovo mese, e quindi partiamo con nuove avventure delle nostra piccola shiho.
siamo in aprile, e dall'indizio che vi ho dato, dovreste aver capito su cosa si baserà questa ff.
ma bando alle ciance, cominciamo.....
APRILE- ALLA LUCE DELLE STELLE...
Prima Parte
“Per la miseria! Si trattano bene i tuoi nonni, eh?”
“Ti ricordo che sei un Kanzaki. Queste cose non dovrebbero impressionarti.”
“Ma è totalmente diverso dal nostro stile. Qui sembra di stare nell’epoca Sengoku.”
“Il nonno è quel che si dice un tradizionalista.”
“Quindi cosa dobbiamo aspettarci dentro?”
“Niente di quello che pensi, mio caro.”
“Che ne dite di entrare? Non sarebbe educato far aspettare i Saito.”
I quattro ragazzi rimasero ancora qualche istante a fissare la grande dimora vecchio stile, poi Yuri fece un passo avanti e bussò al portone. Il rumore del batacchio risuonò come l’eco in un burrone, allo stesso ritmo del cuore di Shiho. Mentre aspettavano, si arrischiò a gettare un’occhiata al ragazzo accanto a sé.
Com’era sua abitudine, Akira non mostrava la minima emozione. Eppure si trattava della sua prima visita ufficiale alla sua famiglia, la stessa famiglia che aveva allontanato lui e suo padre a causa della sua immatura ed egocentrica madre. Ma qualche settimana prima, lei e Akira avevano incontrato parte di quella famiglia alle terme, e nonostante qualche problema, si era risolto tutto per il meglio.
E adesso siamo qui. Sperando che Akira e suo nonno non si mettano a litigare.“Oh, signorina Yuri. Benvenuta.”
Un uomo alto e magro di mezz’età era apparso sulla soglia. Shiho comprese che si trattava di una specie di maggiordomo.
“Ciao Fuyuta. Come va la schiena?”
“Molto meglio, signorina, grazie. Prego, seguitemi, la signora vi attende con impazienza.”
Vennero introdotti in un ampio ingresso e poi in un lungo corridoio, sempre in vecchio stile. Il maggiordomo li accompagnò fino a una grande stanza arredata con bellissimi quadri e un grande tavolo quadrato su cui era disposto un ricco buffet. Al centro torreggiava uno splendido servizio da tè, e Yoko Saito venne loro incontro con un luminoso sorriso.
“Benvenuti, ragazzi. Spero che abbiate fame, credo di aver esagerato un po’.”
“Nonna, è meraviglioso. E ti assicuro che siamo davvero affamati.” Yuri la abbracciò con naturalezza. La ragazza aveva sempre frequentato i parenti di suo padre, anche se la sua famiglia era stata l’unica a non aver abbandonato Akira e suo padre.
“Ne sono felice.” Si sciolse dall’abbraccio della nipote e guardò Kanzaki, che appariva un po’ a disagio. “Questo giovanotto dev’essere il ragazzo di cui mi parli tanto, eh? È davvero molto carino.”
“Nonna, lui è Rick. Rick, questa è mia nonna Yoko.”
Yuri fece le dovute presentazioni, rossa in volto. Era la prima volta che portava il fidanzato a conoscere i suoi parenti: aveva deciso di approfittare della presenza di Shiho e Akira con la speranza che sarebbe stato meno imbarazzante, ma a quanto pareva, non era così.
“È un piacere conoscerla, signora.”
Il giovane si fece avanti, esibendosi in un perfetto baciamano. La nonna si dimostrò compiaciuta, e Shiho sorrise: Kanzaki aveva l’abilità di comportarsi adeguatamente in ogni situazione e conquistare chiunque in pochi secondi.
D’altronde, io lo so bene. Anch’io in passato sono caduta nella trappola del suo fascino.“Chiamami Yoko, ti prego.” La donna lo abbagliò con un sorriso, segno che Kanzaki aveva fatto di nuovo colpo. Shiho, mia cara. Sono davvero felice di rivederti.”
“Anch’io. Io e Akira ci siamo permessi di portarle un piccolo pensiero.”
Guardò Akira, che stava immobile e rigido, e gli rifilò una gomitata nei fianchi. Lui parve riscuotersi, e le allungò il pacchetto che teneva in mano.
“Oh, ma non dovevate.” mormorò la donna, prendendo la busta.
“Yuri ci ha detto che le piacciono i vasi, quindi...”
“Che pensiero gentile.” disse la donna, aprendo il pacchetto. “Oh, ma è stupendo! Farà una bella figura nella mia collezione. Grazie davvero.”
“È stato un piacere per noi.” Tirò nuovamente una gomitata al suo ragazzo. “Vero, Akira?”
“Si. Certo.”
Accidenti a lui. Sembra un condannato a morte. L’imbarazzo e la tensione tra Akira e sua nonna era palese. La donna desiderava parlare con il nipote e abbracciarlo, ma evidentemente temeva un rifiuto da parte sua, o di risultare troppo invasiva ed eccessiva. Dall’altro lato, Akira non faceva nulla per incoraggiarla o rassicurarla.
“Nonna! Siamo qui! Aki- kun è già arrivato?”
Shiho tirò un sospiro di sollievo al suono di quella voce. Qualche istante più tardi, due ragazzi molto simili apparvero sulla soglia: Sousuke e Keitaro Saito, i cugini di Akira e Yuri. Shiho aveva avuto modo di conoscerli in occasione della sua gita alle terme con Akira per il White Day. Sou era allegro e socievole, mentre Kei più pacato e tranquillo, ma entrambi le erano simpatici. E avrebbero sicuramente contribuito a distendere l’atmosfera, in special modo Sou, che non aveva peli sulla lingua e parlava a raffica.
Ottima mossa, nonna Yoko!
“Ehilà, Aki-kun! Benvenuto nell’umile castello dei Saito!” esclamò Sou, battendogli una pacca sulla spalla. Il ragazzo aveva preso in simpatia il cugino fin dalla prima volta. “Hai già incontrato il fantasma del tris-nonno Kento? Si dice che abbia subito una forte delusione d’amore e che per questo abbia tentato di suicidarsi più volte, finché alla fine non l’hanno trovato impiccato al...”
“Sou, per favore. Le tue assurde storielle non interessano a nessuno.” lo interruppe Kei, limitandosi a rivolgere al cugino un cenno con il capo. “Ciao Yuri. Quello è il tuo ragazzo?”
“Guarda che non sono storielle!” replicò il fratello, offeso. “Sono leggende che si tramandano...”
“Se non la smetti, tramanderanno la leggenda di un povero ragazzo che si suicida per la disperazione di avere un fratello scemo.”
Sou fece spallucce. “Finché quello che si suicida sei tu, a me sta bene.”
“Ragazzi, per favore. Possibile che dobbiate sempre battibeccare? Poi con certi argomenti macabri!” li redarguì severamente la nonna. “Forza, sediamoci a tavola e comportiamoci da persone civili ed educate con i nostri ospiti.”
eh, niente, io adoro sou e kei
siamo ancora un pò lontani dal climax di questa ff, ma ci arriveremo.
vi anticipo che i capitoli di questa ff sono più lunghi rispetto a quelli delle altre, e che sono tre, quindi la suddivisione in parti renderà questa ff più lunga delle altre.
vi aspetto con la seconda parte domenica prossima (si spera a un orario più decente
)