buon pomeriggio a tutti. i miei sono dai parenti in puglia, e io sono sola soletta a casa...che bello
oggi domenica di relax, ma non dimentico di aggiornare!
avevamo lasciato il quartetto a casa dei nonni di yuri e akira.....
APRILE- ALLA LUCE DELLE STELLE...
Seconda Parte
Le due ore che seguirono furono piacevoli. La presenza dei due cugini, soprattutto di Sou, servirono a stemperare la tensione e l’imbarazzo. Il nonno e zia Shizuka, madre dei due cugini, non si fecero vedere; nessuno spiegò loro il motivo, ma Shiho ne fu sollevata. Sarebbe stato ancora più difficile per Akira abituarsi alla famiglia, visto che i due avevano mostrato palese disapprovazione nei suoi confronti. Era meglio cominciare per gradi, la nonna e i cugini erano più adatti a rompere il ghiaccio.
“E così domani partite?” domandò Kei, posando sul piattino la tazza di tè vuota. “Yuri ci ha detto che domenica è il tuo compleanno, Kudo, e che festeggiate con un week end in montagna.”
“Si, approfittiamo che nessuno di noi ha impegni.” rispose Shiho, prendendo un altro pasticcino alla crema. “Questo sarà l’ultimo anno per noi, mentre Kanzaki e Mamoru vanno all’università, e Nagase lavora. Non sappiamo quando avremo di nuovo l’occasione per stare tutti insieme.”
“Caspita! È da parecchio che non vado in montagna!” sospirò Sou, con espressione abbattuta. “Alla mamma non piace, e ci trascina sempre in noiose città d’arte!”
“Detto così, sembra che tu voglia imbucarti.” commentò suo fratello, con ironia.
“Eh?” L’altro lo fissò con espressione quasi ebete.
“Ma si, perché non venite anche voi?” propose Shiho, d’impulso. Si ritrovò improvvisamente addosso diversi paia di occhi stupiti, compresi quelli di Akira. Fu consapevole di essere arrossita. “Ehm, cioè...se Kanzaki non ha nulla in contrario...e se voi non avete impegni...”
“Beh, l’albergo dei miei è grande, una camera in più o in meno non fa alcuna differenza.” rispose Kanzaki, scrollando le spalle.
“Kei!” esclamò Sou, spalancando gli occhi fin quasi a farli uscire dalle orbite. “Dai! Andiamoci!”
“Vedi? Ti sei imbucato.” replicò il fratello, pacato.
“Non è un problema per noi, ve lo assicuro.” intervenne Shiho, occhieggiando il suo ragazzo. Il suo volto era tornato nuovamente alla solita espressione impassibile. “Anzi, ne saremo felici. Così potrete conoscere anche il resto del gruppo.”
“Oh, si!” esclamò Sou, euforico. “Dai, Kei, non fare il solito guastafeste! A meno che non preferisci sorbirti uno dei soliti week end con la mamma e le sue amiche noiose.”
Sul volto di Keitaro si disegnò un’espressione rassegnata. “E va bene. Se non è un problema...”
“E vai!” Sou fece un gran sorriso e il segno della vittoria. “Ci divertiremo un mondo, ragazzi! Sarà il week end più bello della nostra vita, lo garantisce Sou il grande!”
Pochi minuti dopo, i quattro ragazzi si congedarono. Fecero un pezzo di strada insieme, poi si divisero, per accompagnare le rispettiva fidanzate a casa, dopo essersi accordati per l’indomani.
“Perché hai quel broncio?” domandò Shiho, dopo qualche minuto di silenzioso cammino.
“Non ho il broncio.”
“Si, invece.” Shiho esitò un istante. “Sei pentito?
Lui si strinse nelle spalle.
“Non so.” rispose alla fine. Shiho sbirciò il suo profilo cupo.
“Forse non avrei dovuto invitarli.” mormorò, dispiaciuta. Akira si voltò a guardarla.
“Non preoccuparti.” disse, prendendola per mano. Il suo volto sembrava essersi rasserenato un po’. “Certo, dovremo sopportarci un bel trio. Tra Sou, Nagase e Hotaru non so chi sia quello più logorroico.”
Shiho rise, poi fecero il resto del tragitto in silenzio. Arrivati davanti casa Kudo, Shiho notò l’auto parcheggiata.
“Oh, i nonni sono già arrivati. Vuoi fermarti a cena con noi?”
“Ho promesso a mio padre che avremmo parlato...beh, di loro. Di Yoko.” aggiunse, un po’ a disagio. Era ancora difficile per lui considerare quelle persone parte della sua famiglia. E li chiamava sempre per nome.
“Certo. È giusto. E poi, non sei dell’umore giusto per affrontare Aki, Shi e mia nonna.”
Lui le sorrise, dandole una pacca sulla testa. “Sei davvero perspicace, Kudo.”
“Lo so. E poi tanto noi ci vediamo domani e passeremo tre giorni insieme.”
“Finalmente un po’ di compagnia la notte.”
“Scemo.” ridacchiò lei, dandogli una leggera spintarella.
Akira la trattenne dolcemente e si chinò su di lei per baciarla. Shiho si abbandonò contro il suo petto e gli cinse il collo con le braccia, sollevandosi sulle punte dei piedi. Il bacio si infiammò improvvisamente e divenne più profondo, più intenso. Akira la strinse a sé quasi con forza, e le sue labbra divennero dure, esigenti. Shiho ebbe la sensazione che la stessa divorando, e che il suo corpo si stesse incendiando...
Lo squillo del telefono li interruppe bruscamente. Shiho si staccò da lui, senza fiato e con le labbra pulsanti.
“È...è mio padre.” sussurrò con voce rauca, dopo aver guardato lo schermo. “Devo...devo andare.”
Lui non rispose, limitandosi a fissarla. Shiho si sentì il cuore in gola; non gli aveva mai visto quello sguardo cupo, le sue iridi castano-dorate erano talmente scure da sembrare quasi nere.
“Va...vado. C-ci vediamo do-domani.”
Quasi fuggì davanti a quello sguardo bruciante, ritrovando una punta di lucidità solo quando fu al sicuro dentro casa. Si appoggiò con le spalle alla porta, sfiorandosi le labbra che ancora pulsavano.
Quel bacio...“Oh, tesoro. eccoti. Qualche minuto ancora, e tuo padre avrebbe cominciato a chiamare tutti i distretti.”
Shiho scosse la testa, scacciando i mille pensieri che le turbinavano in testa. Si stampò in faccia un sorriso, che sperava essere convincente.
“Ciao nonna.” La baciò su una guancia. “Il nonno è con papà? Scommetto che stanno facendo congetture e ipotesi su un qualche crimine del secolo.”
“Guarda, non ci penso proprio ad entrare in salotto. Sono stufa dei soliti discorsi macabri, anche se ormai dovrei esserci abituata.”
“Lasciamoli ai loro discorsi, allora.”
Shiho prese sottobraccio la nonna, e insieme entrarono in cucina. Qui, Yurika Kudo stava finendo di preparare la cena, e Akane la aiutava.
“Kiki, ti sei data alla cucina?”
“Tu non c’eri.” replicò la bambina, rivolgendole la solita occhiata obliqua che la faceva assomigliare a una piccola adulta.
“Com’è andata la visita ai Saito?” le chiese sua madre, assaggiando il contenuto di una pentola.
“Direi bene. Akira è ancora un po’ rigido, e sua nonna ha paura di essere respinta, ma sono fiduciosa.” Shiho staccò un pezzetto di formaggio. “Domani i suoi cugini vengono con noi.”
“Emozionata per la gita?” le domandò Yukiko, con espressione maliziosa.
“Perché dovrei? Non è mica la prima volta che vado fuori con i miei amici.”
“E che mi dici di Akira?”
no, vabbè, io adoro sou!!!!
e i nostri piccioncini sono sempre più innamorati, e che baci infuocati che si scambiano....
e poi, guest star d'eccezione, la baronessa è tornata!!! più in forma che mai, come leggerete nel prossimo aggiornamento. volete sapere cosa dice? beh, non vi resta che aspettare domenica.....
ps. guardando i film di harry potter, mi è venuto in mente quando ai tempi di "passo dopo passo" kanzaki venne ribattenzato malfoy