Mesi, Shiho chan One Shot

e vabbè, aggiorniamo oggi, non ho nulla da fare^^

pronti per la seconda parte? avevamo lasciato la nostra shiho-chan alle prese con un duetto divino....

NOVEMBRE- DUETTO ALLA FESTA DELLO SPORT

Seconda Parte

“Shiho, sei fantastica!”
“Si, Hana. Ma non strozzarmi.” La giovane Kudo allontanò l’amica che le si era appiccicata addosso stile prova. “Guarda che lo faccio solo perché tu mi hai minacciata!”
“Te ne sarò grata in eterno.” Le rivolse un sorriso smagliante. “In questi giorni sei esentata dai tuoi doveri di vice, devi solo pensare a cantare! Vai, rendi onore al Teitan!”
“Sarà sicuramente un disastro. Non ho mai cantato in pubblico.”
“Ma va! Sarà fantastico! E poi, sono solo due canzoni...hai già dato un’occhiata ai testi?”
“Ho scaricato le canzoni sull’mp3. Ed anche mia madre ha la sua...credo che l’abbia già imparata.”
“Esercitatevi, mi raccomando! Taiga ti aspetta dopo le lezioni nell’aula di musica, è molto felice all’idea di cantare con te!”
Ne dubito, fu il pensiero di Shiho, rafforzato quando alle quattro circa raggiunse l’aula di musica e la band del liceo, di cui il suo compagno di classe era il leader. Il giovane aveva un cappellino da baseball sulla testa, a coprire la chioma tinta, ma sotto la visiera si indovinava il volto attraversato da un’espressione seccata.
“Sei almeno capace a cantare?” fu la prima cosa che le chiese, mentre i suoi compagni furono più gentili e le offrirono un tè in lattina.
“Certo!” replicò Shiho, offesa. Aveva rinunciato ad un pomeriggio con Akira per fare le prove, e già se ne pentiva. Oltretutto, il suo ragazzo non sembrava molto felice di quella sua decisione.
“Quella presidentessa è una vera seccatrice. Forza, gente, cominciamo. Qui la vedo difficile.” Si rivolse ai suoi compagni, e Shiho trattenne a fatica la risposta velenosa che aveva sulla lingua. “Hai imparato il testo? Conosci la canzone?”
“L’ho studiata ieri. Ed ho quasi imparato il testo.” Colse il suo sguardo da sotto il berretto. “Guarda che devo anche studiare per la scuola!”
“Non sei tu il genio del Teitan?”
“Tu invece sei quello simpatico. Allora, iniziamo o no?”
Shiho non aveva mai cantato davanti agli estranei, e tantomeno con la band, ma nelle due ore successive scoprì che non era poi così difficile come aveva pensato. I ragazzi la aiutarono con i loro consigli, Taiga mantenne il suo atteggiamento sostenuto per tutte le prove, ma almeno smise di lamentarsi, dimostrando di avere talento ed una bella voce.
“Ci vediamo domani, nel teatro. Faremo li le prove, per verificare l’acustica e controllare che non ci sia qualche modifica da fare.” la avvisò Taiga, mettendo a posto la chitarra. "Non arrivare in ritardo.”
“Tsk! Per chi mi hai preso?” borbottò la ragazza, irritata. Quel tizio era davvero antipatico, peggio di Akira i primi tempi!
“Il tuo principe ti aspetta. Sembra arrabbiato.” disse Taiga, mettendosi la chitarra in spalla ed ignorandola, mettendosi d’accordo con gli amici su cosa fare quella sera. Shiho si rimangiò la rispostaccia, afferrò lo zainetto e raggiunse Akira.
“Grazie per avermi aspettato.”
“Avevo gli allenamenti. Come sono andate le prove?”
“Bene.” Fece una smorfia. “I ragazzi sono stati gentili...a parte Taiga. Lui è antipatico ed arrogante, ed ha sempre da ridire su tutto!”
“Puoi sempre prenderlo a calci.”
“Lo zio Makoto non sarebbe d’accordo.”
“Allora non lamentarti. E sopportalo.”
Shiho sbirciò il volto del ragazzo che le camminava al fianco. Come sospettava, non era proprio d’accordo. “Sai perché ho accettato...”
“Potevi anche dire di no.”
“Sei arrabbiato?”
“Non sono un carceriere. E non ti impongo i miei capricci.”
“Però sei arrabbiato.”
Lui fece una smorfia. “Non mi piace che...quel Taiga...”
Shiho riuscì a trattenere a stento un sorriso. Era geloso, più che arrabbiato. “Starò attenta. E se prova a fare qualcosa di strano, lo prendo a calci in quel posto!”
“Si, ne saresti capace.” riconobbe lui, dopo un breve silenzio. Sospirò, prendendole la mano tra le sue. “È normale che mi senta un mezzo idiota?”
“Oh, si. Normalissimo.” gli assicurò Shiho, ridacchiando intenerita davanti al suo imbarazzo. Finora sono stata io quella gelosa. Ora tocca un po’ a lui...
“Ehi! Saito!”
Shiho smise di sorridere, quando vide la ragazza che stava vedendo loro incontro con un gran sorriso sul volto delicato, le guance arrossate e gli occhi illuminati d’entusiasmo. Ecco. Ci mancava lei: ormai non passa giorno che non senta il suo Saito di qua, Saito di la...
“Oh, Kudo. Ci sei anche tu?” Midori le rivolse un sorriso gentile. “Ho saputo che canterai alla Festa dello Sport, e visto che tutti dicono che sei bravissima...non vedo l’ora di sentirti!
“Oh. Grazie.” mormorò Shiho, sentendosi un po’ in colpa per i brutti pensieri che aveva fatto su di lei. Dopotutto, non ci ha mai provato con lui e non si è mai intromessa tra di noi: può darsi che le piaccia, ma non è come Ueahara...
“Io non parteciperò ai tornei, ma farò il tifo per voi.” assicurò Midori, stringendo lo zainetto al petto. “Ora vado, mi aspettano a casa...Saito, allora per domani va bene?”
Shiho drizzò la testa. “Che succede domani?”
“Oh, spero non ti dispiaccia, ma il professore di storia mi ha assegnata a Saito per la ricerca sull’epoca Sengoku. Studieremo insieme domani.” le rispose Midori, con un gran sorriso.
“In biblioteca.” precisò Akira, sbirciando il volto corrucciato della sua fidanzata.
“Naturalmente. A domani, Saito...Kudo, in bocca al lupo con le prove!” esclamò Midori, allontanandosi di corsa e sventolando la mano per salutare.
“Cos’è questa storia?”
“Quello che hai sentito.” replicò Akira, stringendosi nelle spalle. “Colpa del prof Harusegawa.”
“Che fortuna.” borbottò Shiho, con una smorfia.
“Gelosa?”
“Io?! Figuriamoci!” esclamò, arrossendo ed evitando il suo sguardo. “È solo studio, no?”
“Se vuoi, chiedo al professore di cambiare compagno.”
La giovane Kudo lo guardò negli occhi. “Lo faresti davvero?”
“Per te, questo ed altro.”
Lei arrossì davanti al suo sguardo intenso. Poi scosse la testa, e sorrise. “Mi basta questo. Mi raccomando, studiate bene e prendete un bel voto...e poi, mi offrirai un gelato al cioccolato.”
Tuttavia, nonostante la sua paventata fiducia, il giorno seguente si recò alle prove con il magone. Si fidava di Akira, ma non riusciva a non pensare che in quel momento era insieme a Midori. Anche se sono in biblioteca, anche se stanno solo studiando, anche se ci saranno altre persone in biblioteca... Emise un lieve sospiro. Vorrei esserci io con Akira in questo momento. Forse non avrei dovuto accettare questa cosa...
“Litigato con il moroso?”

finita anche la seconda parte.
questa midori non mi convince, e taiga il simpaticone sarà sicuramente oggetto della vendetta di hikaru.....bravo, difendi l'onore della puccia divina!!!!
e akira è geloso

volete sapere cosa succederà? vi aspetto il prossimo lunedì...o domenica^^

ed eccomi qui, stavolta nel giorno giusto^^



no, non sono un genio. solitamente prendo i nomi dai manga che leggo. haruno è il cognome della sakura di naruto, hana è il nome della gemella della protagonista del manga "papillon" (molto bello, se potete, leggetelo). aino chiaramente è preso dal cognome della nostra minako di sailor moon. midori come ha detto harry vuol dire verde, che è il mio colore preferito^^


ma passiamo ai nostri eroi. che succederà oggi???
e taiga, sarà già morto per mano di hikaru?
andiamo a scoprirlo.....

NOVEMBRE- DUETTO ALLA FESTA DELLO SPORT

Terza Parte

Taiga era ai piedi del palco, seduto su una delle tante poltrone del teatro. Gli altri ragazzi della banda invece erano seduti sul palco, e sfogliavano spartiti e quadernetti pieni di appunti.
“Fatti gli affari tuoi.” borbottò la ragazza, rifilandogli un’occhiataccia.
“Sei proprio di cattivo umore, eh?” la punzecchiò Taiga, alzandosi con un sorrisetto sardonico. “Le prove verranno uno schifo.”
“Ehi, per chi mi ha preso?” protestò Shiho, offesa. Ma nonostante la sua indignazione, Taiga fece centro. Se il giorno prima era andata bene, la seconda prova fu un vero disastro. Shiho non riusciva a concentrare, a seguire la musica, e si dimenticava perfino le parole, che sapeva a memoria. I ragazzi la tranquillizzarono e la rassicurarono, ma si sentì lo stesso in colpa e piena di imbarazzo. E nemmeno dopo una breve pausa riuscì a riprendersi, tanto che Taiga interruppe di nuovo le prove.
“Scusate, ragazzi. Non so davvero cosa mi sia preso.” mormorò, afflitta, posando il microfono.
“Se hai problemi di cuore, dovresti metterli da parte. Sei un disastro.” commentò Taiga, con sarcasmo, posando la chitarra per terra. “Non ti voglio nella mia band.”
“Ehi, vacci piano, amico!” esclamò il batterista, anticipando la risposta sgarbata di Shiho. “Vedrai che ora si riprende.”
Taiga la fissò con scetticismo, e la ragazza decise di non dargliela vinta. Si sforzò di cancellare il pensiero di Akira e riuscì ad eseguire le due canzoni andando a tempo, seguendo la musica e ricordandosi tutte le parole: non era brillante come il giorno prima, ma era discreta, ed anche Taiga sembrava soddisfatto, anche se aveva l’aria poco convinta.
“Domani stessa ora, stesso posto. E vedi di non spegnere il cervello.”
“E tu, che ne diresti di mangiare un po’ di pane e simpatia?” ribatté Shiho, trattenendo l’impulso di schiaffeggiarlo. Poi corrugò la fronte. “Domani...non posso venire alle prove.”
“Hai un appuntamento?”
Shiho arrossì, imbarazzata. “Io...”
“Beh, dovrai rimandarlo. Abbiamo solo più questa prova, più quella del sabato mattino...e vedi di venirci con tua madre, o sarà un vero disastro. Non che non lo sia già adesso.”
Il ragazzo le diede le spalle e si allontanò, impedendole di replicare. Idiota arrogante! Shiho gli fece una smorfia e prese la direzione opposta, prendendo lo zainetto e salutando gli altri ragazzi. D’accordo che ero un po’ distratta, ma trattarmi in quella maniera!
Era così impegnata a lanciare maledizioni che andò praticamente addosso ad Akira, appena fuori dal teatro.
“Oh, scusami. Ero pensierosa.”
“Sei arrabbiata?”
“Con Taiga! Quel tipo non perde occasione per fare l’arrogante!”
Akira corrugò la fronte. “Dalla tua faccia, si direbbe che le prove siano andate male.”
“Beh...non esattamente. Perciò...” Esitò un momento. “Temo che domani non potrò venire a vedere la tua partita.”
“Dovete provare?”
“Ehm, si...oggi non è andata molto bene, e manca solo un giorno al concerto.”
“Ho capito. Tanto era solo una partita di allenamento.”
“Mi dispiace.” mormorò la ragazza, con un sospiro.
“Ehi, non importa.” Accennò un sorriso, anche se non le sfuggì che i suoi occhi rimanevano freddi. “Se riesci a finire prima, fai un salto. Iniziamo alle quattro.”
“Ci proverò.” garantì lei. “Com’è andato lo studio?”
“Bene. Aino è brava a fare ricerche.”
“Allora prenderete un bel voto.” commentò Shiho, sforzandosi di sorridere.
“Speriamo.”
“Avete finito?”
“No. Continueremo domani, dopo la partita.”
“Oh. Così tardi?” gli chiese, senza riuscire a tacere.
“Saremo in biblioteca.” Le rivolse un sorrisetto ironico. “E tu farai bene a concentrarti sulle prove invece che pensare ad Aino, o Taiga ti sgriderà di nuovo.”
“Ma...”
“Dai, andiamo a prendere un gelato.” la interruppe lui, cingendole le spalle con un braccio. “E per farti perdonare, offri tu.”
Ha capito. Mi sento davvero ridicola, ma non posso fare a meno di essere gelosa di Midori e di tutte le ragazze che gli ronzano intorno. Non mi piace che si vedano così tardi, anche se in un luogo pubblico!
A casa si accorsero che era giù di morale, ma ne diedero la colpa all’ansia per l’esibizione. Shiho disse a sua madre che il sabato mattina doveva andare a scuola per le prove generali con la band, e la donna le assicurò che non era un problema per lei.
“Ho preso la giornata libera, per venire alla Festa dello Sport...ma sei sicura che vada tutto bene?”
“Tranquilla, mamma, sono solo stanca. Vado a fare un bagno, poi mi metto a studiare.”
“Dovremmo preoccuparci?” le chiese Shinichi, una volta rimasto solo con la moglie. “Non credo si tratti solo di ansia da prestazione canora.”
“Tu di certo non l’avevi, quando ti sei calato nei panni del bel principe Alì.” replicò Yurika, divertita.
“Ero sciocco ed immaturo.”
“E lo sei ancora?” domandò la donna, accarezzandogli i capelli.
“Oddio, spero proprio di no!” esclamò Shinichi, ridendo.
“Beh, a volte lo sei.” interloquì la piccola Akane, entrando in cucina e posando il bicchiere sul tavolo.
“Che figlia ingrata ho cresciuto!” sospirò l’uomo, melodrammatico. “Dimmi un po’, sapientina, dobbiamo preoccuparci per tua sorella?”
Akane Kudo rifilò ad entrambi lo sguardo tipico che aveva avuto sua madre nei panni di Ai Haibara. “Noi Kudo non ci lasciamo abbattere da niente e nessuno. E Shiho-chan non fa eccezione.”


akane the best!!!! come smerda lei il padre, non lo fa nessuno!
vergogna, kudo, da una bambina di nove anni ti fai mettere i piedi in testa!
è pur vero che trattasi di akane kudo

e cosa succederà tra akira, shiho, taiga e aino?
lo scopriremo (forse) nel prossimo aggiornamento, che sarà come sempre il prossimo lunedì. vi aspetto come sempre!