buon pomeriggio a tutti. siamo a fine novembre, e ormai siamo quasi ibernati.
quanto mi piacerebbe essere alle terme con shiho e akira. chissà, magari potrei dare una mano a ritrovare l'anello....
MAGGIO- QUESTIONE DI FIDUCIA
Tredicesima Parte
Shiho si raddrizzò sui talloni, arrossendo per essere stata colta in una posizione un po’ imbarazzante.
“Ehm, io... ma voi non siete gli amici di Taiga?”
“Si, esatto.” disse quello che le aveva parlato. “Io sono Makeda. Lui Narumi. Tu sei...Kudo, no?”
“Che fai qui?” le domandò Narumi, tendendole la mano per aiutarla ad alzarsi.
“Stavo...cercando una cosa.”
“Che cosa?”
Shiho esitò un momento. “Il mio anello. Devo averlo perso stamattina, quando mi sono scontrata con Taiga e ho sbattuto la mano contro il tavolino.”
Mostrò loro la fasciatura.
“Il tuo... ah, certo! L’anello!” Makeda si illuminò in volto. “Allora dev’essere tuo.”
Shiho smise quasi subito di respirare. “L’avete trovato? Avete trovato il mio anello?”
“Beh, abbiamo trovato un anello, ma non sappiamo se è il tuo...”
“È un cerchietto d’argento, con un’incisione all’interno.”
“Beh, non è che mi intenda molto di anelli. Narumi, tu ricordi com’era fatto?”
“Mi pare fosse come dice lei.” rispose l’altro, corrugando la fronte. “Volevamo portarlo alla reception affinché ne rintracciassero il proprietario, ma poi ce ne siamo dimenticati.”
“Meno male.” mormorò Shiho, sollevata. “Posso riaverlo? È davvero molto importante per me.”
“Certo. L’abbiamo messo in camera, se vuoi possiamo andarci subito.”
“Grazie. Grazie davvero.”
Shiho li seguì fino al piano di sopra. La loro camera non era una suite, ma una semplice camera per quattro persone; accanto alla finestra, Taiga stava strimpellando con la sua chitarra.
“Oh, Kudo.” Smise di suonare, guardandola perplesso. “Che ci fai qui?”
“Sono venuta a riprendere il mio anello.” rispose Shiho, facendosi avanti, mentre Makeda chiudeva la porta. “I tuoi amici l’hanno trovato, per mia fortuna.”
“Perché non ti siedi?” la invitò Narumi, indicandole il kotatsu. “Mi sembri davvero pallida.”
“In effetti, mi tremano le gambe.” Shiho gli sorrise, accettando l’offerta. “Non sapete quanto l’abbia cercato.”
“È un regalo del tuo ragazzo?” le domandò Narumi, prendendo posto accanto a lei.
“In effetti, si.”
“Dov’è adesso?”
“Alla festa di paese. Con la sua famiglia.”
“E tu hai finto di star male per cercare il tuo anello.” indovinò Makeda, ridendo davanti alla sua espressione. “Vado a prenderlo. Narumi, perché non le offri da bere? Ha una faccia che sembra un fantasma!”
Makeda scomparve oltre una porta, mentre Narumi si accostava a un mobiletto e lo apriva.
“Va bene del tè?”
“Si, grazie.” mormorò Shiho, avvertendo il cuore che rombava a mille.
Per fortuna l’ho trovato. Devo calmarmi, adesso. Ho ritrovato l’anello, e tutto tornerà a posto...“Ecco. Tieni. Ci ho messo un po’ di zucchero, sembra che da queste parti lo facciano amaro.”
“Grazie.” Prese la tazza che il ragazzo le porgeva, sorseggiando la bevanda calda. Era piacevole, e il calore le sciolse il gelo che finora l’aveva angosciata. “Vi ringrazio davvero. Mi avete salvato la vita.”
“Sempre lieti di aiutare una bella ragazza.” disse Narumi, sorridendo. “Allora, sei una compagna di classe di Taiga, eh? Com’è che non ci hai mai detto che avevi una compagna così carina?”
“Ne ho tante carine.” rispose Taiga, stringendosi nelle spalle.
“Sei venuta qui per festeggiare la Golden Week con il tuo ragazzo?” le chiese Narumi, mentre lei beveva un altro sorso di tè. Aveva un buon sapore, ma forse c’era troppo zucchero.
“Si. E voi?”
“Anche noi. Ci piacciono le terme. Si fanno sempre incontri interessanti.”
“Siete qui con le vostre famiglie? O con le vostre ragazze?”
“No, da soli. Non abbiamo la ragazza. Siamo...spiriti liberi, diciamo.”
“Ah.”
Shiho posò la tazza sul tavolino. C’era davvero troppo zucchero. E poi...
“Che succede?” le domandò Narumi, fissandola.
“Non so. Mi sento...un po’ stordita.”
“Davvero? Forse ho messo troppo zucchero.”
“Si. Forse.” Fece per alzarsi, ma ebbe un capogiro e le ginocchia le si piegarono. “Oh...non mi sento bene...”
Narumi la sostenne. “Forse dovresti sdraiarti cinque minuti. Non hai una bella cera.”
“No, io...”
Incrociò lo sguardo del ragazzo. Vedeva un po’ sfocato, ma l’espressione del suo volto non le piaceva.
“Lasciami.” Lo spintonò, allontanandosi da lui con un paio di passi malfermi. “Cosa...cosa c’era nel tè?”
“Zucchero...e una cosina per aiutarti a rilassarti.” Allungò una mano, ma Shiho lo respinse, indietreggiando ancora e ritrovandosi con la schiena contro la parete. “Dai, su. Non fare la difficile. Ci divertiremo.”
Shiho si appoggiò contro la parete. Il freddo le snebbiava un po’ la mente confusa, ma non tanto. Distrattamente, vide Taiga posare la chitarra, e Makeda ritornare nella stanza.
“Il mio anello...non c’è...”
“No.” rispose Makeda, stringendosi nelle spalle. “Ti abbiamo raccontato una piccola bugia, per attirarti qui.”
“Perché?”
I due si guardarono, poi scoppiarono a ridere.
“Ci piacciono quelle ingenue.”
“Ragazzi.” Taiga si alzò, fissando prima uno e poi l’altro. “Non siete divertenti. Smettetela.”
“Dai, amico, non ti impicciare.”
“Si, poi tocca anche a te!” Narumi gli cinse le spalle con un braccio. “Abbiamo visto come la guardi, eh? È la tua occasione, non puoi lasciartela sfuggire.”
“State...lontani.” balbettò Shiho, scrollando la testa con forza e sbattendo le palpebre più volte, tentando di scacciare la confusione che le intorpidiva la mente. “Non...vi avvicinate...”
“Tesoro, anche se non hai bevuto tutto il tè, la droga è in circolo e sta facendo effetto.” disse Makeda, muovendo un passo verso di lei. “Contavamo che ti addormentassi, così da non avere problemi, ma anche così non puoi fare molto.”
“E poi siamo in tre contro una.” sottolineò Narumi, con un sorrisetto divertito. “Non temere, non ti faremo del male. Ci divertiamo solo un po’. Piacerà anche a te.”
al mio segnale, scatenate l'inferno.
siete autorizzati.
se volete sapere in quale modo contorto troveranno la morte i due maniaci, vi aspetto domenica prossima