buonasera a tutti. oggi si anticipa perchè domani forse non sarò a casa, e dovrei spostare l'aggiornamento a lunedì. ma visto che sono buona, lo anticipo^^
avevamo lasciato shiho e akira alle prese con una proposta.....
LUGLIO- IO E TE...SEMPRE
Settima Parte
Shiho spalancò gli occhi, incredula, rimanendo a fissarlo a bocca aperta per diversi minuti. “Co...cosa?”
“Anche a me pesa starti lontano. Anche se mi piace il basket, non lo amo quanto amo te, e non vedevo l’ora di tornare. E anche se trascorri la maggior parte della settimana nel mio appartamento...non è la stessa cosa.”
“Ma io...” Shiho si premette la mano contro la bocca. “Non volevo...cioè non sei costretto...”
“Nessuno mi costringe.” mormorò akira, stringendole le mani con dolcezza. “È vero che siamo giovani, ma...io sono sicuro dei miei sentimenti per te, lo sono sempre stato. Adesso ho un lavoro e uno stipendio che mi permette di mantenere entrambi. Per i primi tempi dovremo stare in questo appartamento, ma io e il coach Sendo ci stiamo impegnando affinché la squadra salga di categoria, e quando avverrà, il mio compenso aumenterà e potremo cercare una casa più grande.”
“A me piace questo posto, e non mi interessa vivere nel lusso. Mi basta stare con te.” mormorò Shiho, gli occhi lucidi di lacrime. “E poi presto prenderò la laurea e andrò a lavorare all’Istituto di Ricerca, quindi anche io potrò contribuire alle spese di casa.”
“Allora...vuoi farlo?”
Shiho fissò quegli occhi castani che tanto amava. Una a una, le immagini della sua vita con Akira cominciarono a scorrere come un film: l’inizio un po’ tempestoso, lui che la consolava e le stava vicino in un momento difficile, i primi palpiti, l’amicizia che diventava amore, i loro momenti insieme, i compleanni, San Valentino, le varie festività, la loro prima volta, le mattine in cui si svegliava tra le sue braccia e le notti in cui si addormentava accanto a lui, il modo in cui si illuminava il suo sguardo quando la vedeva, i suoi occhi che le dicevano ti amo più di mille parole...
Nemmeno lei aveva dubbi sui sentimenti che nutriva per lui. E sapeva esattamente cosa voleva.
“Si.” bisbigliò, sciogliendosi in lacrime. “Voglio essere tua moglie, Akira. Adesso.”
“Allora, andiamo?”
“Si.” sussurrò Shiho, stringendogli la mano.
Erano le sei e mezza quando entrarono negli uffici del municipio. L’atrio era quasi deserto, c’erano solo un paio di anziani che parlavano con un’impiegata dall’aria simpatica e due uomini che stavano compilando dei documenti.
Akira strinse la mano di Shiho, che non aveva mai lasciato da quando erano usciti di casa; lei annuì, con un sorriso, quindi si avvicinarono allo sportello, dietro il quale una donna dall’aria arcigna stava parlando al telefono. Appena si accorse di loro, fece una smorfia e mise giù la cornetta.
“Cosa posso fare per voi?”
“Vogliamo sposarci.”
La donna sollevò un sopracciglio, perplessa. “Ce l’avete l’età giusta?”
“Certo.” rispose Akira, con ironia. “Vuole vedere i documenti?”
“Non mi dispiacerebbe.” replicò la donna, con lo stesso tono.
Sia Shiho che Akira le allungarono il loro documento d’identità. La donna li studiò a lungo.
“Bene.” disse alla fine. “Se ne siete proprio convinti...”
“Lo siamo.” rispose Akira, e Shiho gli strinse la mano, perché sentiva che si stava innervosendo.
“Allora compilate questi.”
Passò loro una serie di moduli e due penne, con un sorrisetto che fece irritare anche Shiho. Ma nessuno dei due disse nulla, limitandosi a prendere i fogli. Compilarono tutti i campi, poi li restituirono alla donna.
“Non scappate via. Mi servono le vostre firme.” disse, e scomparve in uno dei tanti uffici dietro il bancone.
“Certo che è di una simpatia.” borbottò Shiho, facendole la lingua.
“Avrà pensato che ci sposiamo perché sei incinta.”
“Tu dici?”
“Beh, ci sposiamo da un giorno all’altro. Molti lo penseranno.” Akira la guardò, sollevando un sopracciglio. “Non sei incinta, vero?”
“Certo che no!” esclamò lei, arrossendo.
“No, sai com’è...”
“E se lo fossi?” gli chiese Shiho, abbracciandolo in vita. “Tu vuoi dei figli, Akira?”
“Non lo so. Non ho mai pensato a queste cose, sinceramente. Anzi, non pensavo nemmeno di avere una fidanzata.”
“Ma poi hai incontrato me.”
“Esatto.” mormorò lui, cingendole le spalle con un braccio. “Perciò, se dovesse arrivare un baby Akira o una baby Shiho...non mi dispiacerebbe. Saranno comunque i nostri baby Shiho e baby Akira.”
Lei gli sorrise. “Direi che abbiamo tempo per pensare a queste cose.”
“Già. Voglio avere la mia dolce mogliettina tutta per me, almeno per un po’.” Si chinò a sfiorarle le labbra con un dolce bacio. “Non sono ancora pronto a dividerti con mocciosi e pannolini.”
“E io voglio coccolare come si deve il mio dolce maritino. Preparargli la cena, massaggiargli le spalle dopo gli allenamenti, preparargli un bel bagno caldo...”
“Lo farai con me il bagno?”
“Uhm...vedremo.” sussurrò lei, baciandolo sulla punta del naso. “Vedremo, mio caro. Se ti comporterai bene...”
“Ehi, piccioncini. Le firme.”
La donna era tornata con i moduli. Akira fissò Shiho per un lungo momento. Lei ricambiò il suo sguardo, poi sorrise e gli prese la mano. Lui annuì, prese la penna e appose la sua firma sulla licenza di matrimonio. Poi le tese la penna: Shiho incrociò i suoi occhi, gli sorrise nuovamente, e presa la penna si chinò a firmare. Le tremò un po’ la mano, e gli occhi le si riempirono di lacrime, ma il suo nome era impresso chiaramente sotto quello di Akira.
“Beh, ora siete sposati. Congratulazioni.” disse la donna con voce atona, passando loro la licenza e tornando al telefono, senza nemmeno degnarli di uno sguardo.
Ma anche Akira e Shiho la ignorarono, e uscirono dal municipio fissando un po’ increduli il foglio che il ragazzo teneva in mano.
“Beh, dunque...” mormorò Akira, dopo qualche minuto. “È fatta.”
“Si.”
“Siamo sposati.”
“Si.”
“Tu sei mia moglie.”
“Si.”
“E io tuo marito.”
“Si.”
“Allora...” Akira sollevò lo sguardo dal foglio, incrociando i suoi occhi verdi. “Ciao, signora Saito.”
“Lieta di essere sua moglie, signor Saito.”
Shiho chinò elegantemente la testa, come una geisha di altri tempi, ed entrambi scoppiarono a ridere.
e alla fine....l'hanno fatto, si sono sposati!!!!!!
dite quello che volete, che sono troppo giovani, che è troppo presto e via dicendo, ma chissene, sono troppo teneri insieme
cmq, mi sono documentata su questo tipo di matrimonio su internet, come funziona e via dicendo, oltre ad averlo visto anche su un paio di manga. non so esattamente se l'edificio in cui si prendono le licenze matrimoniali si chiami municipio, ma vabbè, facciamo finta che sia così.
e viva gli sposi. ora però, nella prossima parte (che sarà anche l'ultima di questo luglio) i due novelli sposi dovranno affrontare una prova difficile, la più difficile in assoluto (ma anche no)
state sintonizzati perchè l'aggiornamento potrebbe essere il sabato o la domenica, dipende da quando andrò al festival irlandese^^