buon pomeriggio a tutti.
eccomi qui per l'ultima parte di luglio. i nostri freschi sposini andranno da...
LUGLIO- IO E TE...SEMPRE
Ottava Parte
“Come ti senti?” le chiese Akira, cingendole le spalle con un braccio.
“Felice.” Gli rivolse uno sguardo malizioso. “Ancora di più, se lo sposo volesse baciare la sua sposa.”
“Ai tuoi ordini, moglie.”
Akira si chinò a baciarla, e per un lungo istante, Shiho dimenticò ogni cosa.
“E ora? Cosa vuoi fare? Cena romantica?”
Shiho guardò i suoi occhi amorevoli e si incupì. “In realtà, io...”
“Vuoi andare dai tuoi genitori e dirgli che sei diventata la signora Saito.”
Lei arrossì. “Io...credo di si.”
Akira la prese per mano. “Andiamo, allora.”
Shiho avvertì un pizzicore agli angoli degli occhi. “Ma...sei sicuro? Cioè, non dobbiamo per forza...”
“Andiamo.” ripeté dolcemente Akira, sorridendole e riuscendo a tranquillizzarla, come solo lui sapeva fare.
Ma quando suonarono al campanello di casa Kudo, una cappa di angoscia e nervosismo calò su di lei. Si era sposata da un giorno all’altro, senza dire niente a nessuno! È vero che era maggiorenne e poteva disporre della sua vita come voleva- e non era pentita della sua scelta- ma adesso si scopriva a temere il giudizio dei suoi genitori. E soprattutto di suo padre. Era la persona che più amava al mondo- più di tutti, perfino più di Akira- e non voleva deluderlo.
“Oh, perché avete bussato?” Fu proprio Shinichi Kudo, commissario della polizia di Tokyo, ad aprire la porta. “Non avete le chiavi?”
“Le abbiamo dimenticate.” rispose Akira, visto che la sua neo moglie sembrava incapace di parlare.
“Entrate.” L’uomo si fece da parte per farli passare. Chibi era già pronta per far loro mille feste. “Sei tornato in anticipo, Akira.”
“Si, io...ero impaziente di vedere Shiho. Sentivo la sua mancanza.”
“Certo.”
Shinichi sorrise, mentre sua moglie usciva dalla cucina pulendosi le mani nel grembiule.
“Oh, ragazzi. Vi fermate a cena? Sto preparando il curry.”
“Ehm...” Shiho guardò Akira, poi entrambi i genitori. Una vampata di calore le bruciò il volto, e sentì la mano sudare nella stretta di Akira. “In realtà, noi...siamo qui per...”
“Per cosa?” la incoraggiò sua madre, facendosi avanti. Shinichi le cinse le spalle con un braccio, guardando tranquillamente i due ragazzi.
“Per...per dirvi che...”
La voce le si spezzò. Non ci riusciva. Non poteva farcela. Non se sua madre e suo padre la guardavano così, tranquilli e in fiduciosa attesa. Sollevò la testa, e incrociò gli occhi di Akira. Lui comprese ed estrasse dalla tasca la licenza di matrimonio. La passò a Shinichi, che spiegò il foglio e lesse attentamente per qualche istante.
Shiho trattenne il respiro.
“Io amo vostra figlia. La amo davvero tanto. In queste due settimane mi sono reso conto quanto significhi davvero per me, e che non posso starle lontano nemmeno un istante.” Strinse con forza la mano di Shiho, ma la sua voce era sicura e decisa. “So bene che siamo giovani, e che forse sposarci adesso è un passo avventato. E so bene che non sono alla sua altezza e che per il momento non potrò offrirle la vita che merita, ma giuro su me stesso e sul mio onore di uomo che farò il possibile per proteggerla e renderla felice.”
Akira si fece avanti e si inchinò rigidamente.
“Voi mi avete mostrato sempre affetto e comprensione, mi avete insegnato che cosa significa avere una famiglia, e soprattutto è grazie a voi se ora desidero costruirne una insieme a Shiho. Vi prego, dateci la vostra benedizione.”
“E se io non ve la dessi?” chiese Shinichi, fissando il giovane. Dalla sua espressione e dal tono della sua voce, non era possibile capire cosa pensasse. Sua moglie, accanto a lui, stava sorridendo.
“Allora annullerò il matrimonio e farò tutto il possibile per dimostrarvi che sono degno di stare con vostra figlia e prendermi cura di lei.”
“Bene.” disse Shinichi, dopo un lungo silenzio, in cui il suo sguardo e quello di Akira rimasero incollati. Poi l’uomo si rivolse alla donna accanto a lui. “Che ne dici, mia cara moglie?”
“Dico che nostra figlia è in buone mani.” rispose Yurika Kudo, ex donna in nero, gli occhi colmi di dolcezza. “E che non potevamo desiderare di meglio per lei.”
“Mamma...” mormorò Shiho, gli occhi colmi di lacrime. Poi si voltò a guardare suo padre. “Papi, io... amo così tanto Akira che mi sembra mi manchi il respiro quando non sono con lui.” Le lacrime le rigarono le guance. “So di essere giovane per un passo così importante, ma...anche se adesso sono sposata con Akira, prometto comunque che rispetterò tutti gli impegni presi, la laurea e il lavoro all’Istituto di Ricerca non saranno accantonati solo perché...”
Un singhiozzò le spezzò la voce. Shiho inspirò a fondo, tentando di asciugarsi le lacrime che le bagnavano la faccia.
“Mi dispiace, papi. Mi dispiace se ti ho deluso...non volevo...”
“Tu non mi hai deluso, piccola mia. Non potresti mai.” mormorò Shinichi, e il suo volto si aprì in un sorriso colmo d’amore.
“Oh, papi!” sussurrò Shiho, e si gettò singhiozzante tra le sue braccia. “Mi dispiace, io...”
“Se sei sicura delle tue scelte, allora non devi dispiacerti di nulla.” disse Shinichi, accarezzandole i capelli. “Tu sei una ragazza in gamba, e molto intelligente. Sono certo che raggiungerai tutti i tuoi obiettivi, e che niente e nessuno potrà mai impedirtelo. E se ritieni che la tua vita adesso abbia bisogno della presenza costante di Akira, allora...beh, così sia.”
“Papi...” Shiho sollevò la testa per poterlo guardare in volto. “Non...non sei arrabbiato?”
“Perché dovrei? Sei grande ormai, e perfettamente in grado di fare le tue scelte. Certo non mi aspettavo un matrimonio cosi precipitoso, ma...chi sono io per questionare? Alla tua età, avevo già una figlia di tre anni, e ne avevo solo ventidue quando sposai tua madre, quindi...”
“Quindi avete la nostra benedizione, tesoro.” disse Yurika, accarezzandole con tenerezza la guancia. “E il nostro appoggio, e il nostro aiuto. Saremo sempre qui, se avrete bisogno di noi.”
“Si.” Shinichi posò la mano sulla spalla di Akira. “Ti affido mia figlia, ragazzo. So che ne avrai la massima cura, e che la renderai felice.”
“Si, signore. Non vi deluderò.”
“Ne sono certo.” Shinichi sorrise. “Benvenuto in famiglia, Akira.”
e anche questa è finita. il kudo non è morto (anche se qualche triplo infarto l'avrà avuto comunque), ma tanto lui ha la divina a consolarlo (e gli ha anche fatto il lavaggio del cervello).
ma adesso quale dei tre kudo rimasti si prenderà la camera della sorella maggiore? akemi si era prenotata, ma dubito che shirai gliela lascerà passare così facilmente.
mi accorgo solo adesso di aver scritto una cavolata l'altra volta. il festival irlandese sarà domenica prossima, il 20 marzo, quindi l'aggiornamento per la prima parte di "agosto" sarà sabato