buon pomeriggio a tutti. eccoci qui per l'ultimo aggiornamento di "agosto", che non solo chiude la fanfiction, ma anche tutta la serie di "mesi" in cui abbiamo assistito alla storia tra akira e shiho.
li avevamo lasciati alle prese con un nuovo arrivo.... maschio o femmina?
AGOSTO- SORPRESE D'ESTATE
Settima Parte
L’infermiera spruzzò il gel sulla pancia e la dottoressa prese l’ecografo. “Hai avvisato i tuoi?”
“Si, ma sono ad Osaka. Prenderanno il primo volo disponibile.”
“Scommetto che tuo padre è quasi svenuto.”
“Si.” rispose Shiho, accennando un tremulo sorriso. Una contrazione la colse proprio in quel momento, e Akira le tenne la mano, incoraggiandola finché non passò.
“Questa era bella forte, eh?” La dottoressa passò l’ecografo sulla pancia, osservando il monitor in silenzio per qualche momento. “Uhm...”
“Che c’è, dottoressa?” le chiese Akira, cogliendo il suo cipiglio. “C’è qualche problema?”
“Il monello non si è girato.” gli rispose la dottoressa, dopo un momento. “In questa posizione, non può uscire, e non abbiamo tempo per aspettare che si metta a posto da solo.”
“E quindi?” le chiese Akira, stringendo la mano della moglie.
“Quindi dovremo fare un cesareo.”
“Oddio...” sussurrò Shiho, cominciando a piangere.
“Non preoccuparti, piccola.” La Kurosaga mise a posto l’ecografo e le accarezzò il volto pallido. “Faremo in un lampo. E tra poco, potrai vedere il tuo monello.”
“Akira può venire con me?”
“Certo.” la rassicurò la donna con un sorriso, togliendosi i guanti. “Preparatela per la sala operatoria e date a questo giovanotto un camice e una cuffia. Viene con noi.”
Venti minuti dopo, Shiho era stesa sul tavolo operatorio, con Akira che le teneva la mano e l’anestesista che le addormentava il corpo dalla vita in giù.
“Non sento più dolore.” mormorò Shiho, con un sospiro. “Che bello.”
“Vedrai che andrà tutto bene, tesoro.”
“Si.” sussurrò lei, accarezzandogli a guancia. “Sei buffo così conciato.”
“Ti faccio ridere?”
“Sembri uno di quei dottori che si vedono nei telefilm americani.”
“Uhm. Allora ho sbagliato carriera. Dovevo fare il dottore.”
“No, poi tutte le pazienti si sarebbero innamorate di te e io sarei stata troppo gelosa.”
“Dunque, ragazzi, siete pronti?” chiese la dottoressa, entrando in camera operatoria.
“Akira...” sussurrò Shiho, e i suoi occhi divennero enormi e colmi di paura.
“Tesoro, sono qui. Andrà tutto bene.” Il giovane Saito si sedette sullo sgabello che gli aveva indicato l’anestesista e appoggiò la fronte contro la sua. “Andrà bene. Tra qualche minuto potremo finalmente conoscere il nostro monello.”
“Ho paura.”
“Guardami, tesoro. Tieni gli occhi su di me.” sussurrò lui, accarezzandole le guance bagnate di lacrime. “Ascolta la mia voce e non pensare a niente.”
“Andrà tutto bene?”
“Si, tesoro.”
“Me lo prometti?”
“Si, amore mio. Andrà bene, tutto bene...”
Shiho sorrise e chiuse gli occhi, ascoltando il mormorio di Akira e le voci dei dottori, che trafficavano oltre il telo che le impediva di vedere cosa succedeva. Dieci minuti dopo, un vagito risuonò nella sala. Shiho aprì gli occhi e Akira sollevò la testa, entrambi pallidi ed emozionati.
“Ecco qui il monello!” esclamò la ginecologa, e le sue parole furono sottolineate da un altro vagito e un pianto di neonato. “Ehi, che polmoni!”
“Come...come sta?” chiese Akira, con voce tremante.
“Oh, direi bene, e molto arrabbiato...anzi, arrabbiata! È una monella!”
“Una bambina...” sussurrò Akira, completamente basito. “Una bambina...”
“Akira...”
“Tesoro.” Lui si riscosse e prese le mani della moglie. “È una bambina.”
“Abbiamo una figlia.” sussurrò Shiho, piangendo.
“Ecco qui.” La dottoressa fece il giro, stringendo un fagottino tra le braccia, che continuava a piangere con forza. “Ecco vostra figlia.”
“Eh...ma io...” balbettò Akira, quando la dottoressa gli mise in braccio il fagottino urlante.
“Non temere, giovanotto. Ti abituerai.”
Akira strinse dolcemente e un po’ goffamente sua figlia, e i suoi occhi si accesero di adorazione pura.
“È...bellissima...” La inclinò, affinché anche Shiho potesse vederla. La piccola aveva smesso di piangere, come se sapesse di trovarsi tra le braccia di suo padre. “Non è bellissima?”
“Si.”
Shiho allungò la mano per accarezzare le guance rosse della figlia. Era perfetta, ed era sua. I capelli erano come quelli del padre, di un morbido castano dorato, e gli occhi erano come i suoi, quelli di Akemi e quelli di Yurika. Ma era il ritratto di suo padre. Shiho sentì di amarla immensamente, e che avrebbe fatto il possibile per proteggerla.
“Come vuoi chiamarla?”
“Scegli tu, tesoro. La fatica è tutta tua.” rispose Akira, che non smetteva di guardare sua figlia e accarezzarle le guance con dolcezza. E lei ricambiava il suo sguardo, negli occhi verdi l’intelligenza dei Kudo e delle Myano era già evidente.
“Allora sarà... Minami. Minami Saito.”
Akira sorrise e le strinse la mano, accostando la bambina al volto di Shiho. Lei le depose un bacio sulla guancia liscia.
“Benvenuta, piccola Minami.”
it's a girl!!!!!!
minami saito
hikaru, hai un'altra kudo (anche se fa saito di cognome, sarà cmq una kudo) da proteggere e idolatrare!!!!! mi raccomando
e chissà shinichi come reagirà alla vista della sua nipotina (magari è la volta buona che si leva dalle scatole
)
l'avventura finisce qui. grazie per avermi seguita, e spero vi sia piaciuta.
adesso me ne vado a bologna per una piccola gita, ma al mio ritorno.... restate sintonizzati, perchè ovviamente c'è dell'altro