Mi presento, il mio nome è Kogoro Mori e sono un detective privato. Ogni giorno leggo di casi risolti da quel ragazzino impertinente di Shinichi Kudo, figlio di quello scrittore da quattro soldi di Yusaku Kudo . Un tempo, quando anche io ero un liceale, non era così: tutti mi guardavano con ammirazione.
File 01: Il primo caso del Liceale Genio
1.1 Chi è Kogoro Mori?Il tanfo di tabacco che proveniva dallo studio di mio padre era insopportabile. Quell'odore si insidiava nelle mie narici e aggrediva il cervello, provocandomi terribili emicrania fin dal mattino.
Kogoro! - un frastuono di passi fuori dalla porta, - Goro! Sbrigati, devi andare a scuola! -
-Certo!- risposi con educazione. La scuola, odiavo le istituzioni dell'istruzione: una noia fatta di cemento e persone che ti dicono cosa fare e pensare. A quei tempi avevo solo una passione, un sogno: DIVENTARE UN GRANDE DETECTIVE.
Non avevo molti amici, la maggior parte mi detestava per il mio grande talento intuitivo e le mie spiccate doti di deduzione. Una persona speciale, però, era: Eri Kisaki. Litigavamo sempre come bambini, fin dall'infanzia ma quel sorriso, il suo, era in grado di rassenerare qualsiasi pensiero.
1.2 Il Cestino del PranzoEra un giorno come tanti, io ero seduto al mio banco a fissare i petali di ciliegio cadere giù dagli alberi nel cortile della scuola. Alla cattedra c'era il Professor Tamoto, docente di filosofia, e al mio fianco, a pochi passi dal battito del mio cuore, Eri, bellissima e brillante come sempre.
Il resto della classe era composto da poche persone interessanti parte Kuro Zumada, rappresentante di classe e figlio del rettore, e Mimi Nakara, prima del corso.
DRIINNNNN! La campanella.
Prof. Tamoto: Bene ragazzi, ci vediamo dopo la pausa pranzo.
La maggior parte di noi scese in giardino a consumare il pasto, il tempo era magnifico e il profumo di ciliegi invogliava l'appetito.
Trascorsero dieci minuti, solo dieci.
???: Ahhhhhhhhhhhhhhhhh! Aiuto, aiutatemii!
Un urlo intrinseco di paura e tristezza pervase tutto l'istituto. Era morto un ragazzo, Kuro Zumada.
Corsi in aula e lo spettacolo era agghiacciante. Il corpo era chino sul suo banco e ai suoi piedi una pozza di sangue.
Ispettore Minemori: Dice un suicidio?
Polizziotto 1: Il ragazzo aveva i polsi tagliati ed una lametta è stata trovata nella tasca della sua divisa scolastica, intrinseca di sangue.
Ispettore Minemori: Beh, se è così , sgomberate l'aria.
Non era un suicidio, ne ero sicuro. Chi, dopo essersi tagliato i polsi si scomoderebbe di riporre la lama nelle tasche?!
Satori: Beh, chi se lo sarebbe aspettato da Kuro!
Goro: Tu eri qui con lui, eravate rimasti solo tu e Mimi insieme a lui.
Satori: Si, ma poi ho lasciato i piccioncini da soli e sono andato in giardino.
Tutti sapevano del debole di Mimi per Kuro.
Mimi: Ispettore, io ero con lui...all'improvviso si è accasciato sul banco, sembrava svenuto!
I miei sospetti erano fondati, pensai.
Controllai il corpo senza farmi notare troppo dalla polizia.
Osservavo ogni particolare, quando notai Satori mangiare un cestino del pranzo, fuori dalla finestra.
Mi è tutto chiaro! Goro: Ispettore, mi ascolti non è un suicidio!
Ispettore Minemori: E tu chi saresti?
Goro: Signore mi ascolti, questo è un omicidio!
Ispettore Minemori: Come fai a saperlo?!?
Goro: Se mi da il tempo, le spiego.
Ispettore Minemori: Spiegati, ragazzo.
Goro: Prima di tutto non si tratta di un omicidio per due motivi: nessuno penserebbe di riporre le lamette nelle proprie tasche dopo aver tagliato i polsi e secondo, se guarda bene l'incisione noterà che entrambe sono fatte in modo strano: cominciano nella parte bassa del polso e terminano nel palmo. Questo vuol dire che qualcuno ha dovuto tagliarli dal davanti.
Ma il compimento della mia tesi, sono state le parole di Mimi: "all'improvviso si è accasciato sul banco, sembrava svenuto!".Ispettore, secondo lei...è possibile che un ragazzo svenga prima di tagliarsi i polsi?...qualcuno ha affermato che sia possibile per il terrore di ciò che stava per fare, e allora mi dica, con quale forza di volontà sarebbe possibile fare ciò, dopo aver perso i sensi!?
Ispettore: Allora, chi è stato?!
Goro: Il colpevole... è LEI, Mimi Nakara!
Mimi: Cosa diavolo dici Goro!?!
Goro: Hai fatto due errori, mia piccola Mimi. Il primo è stato quello di non disfarti delle prove e il secondo quello di aver affidato quella schiacciante ad una terza persona.
Ispettore: Cosa?! Due prove?! Allora, ragazzo...com'è andata?
Goro: Allora, per la pausa pranzo erano scesi tutti, tranne Mimi, Satori e Kuro .
Mimi aveva programmato tutto, ma non aveva calcolato Satori.
Il tuo errore, Mimi, è il non aver considerato che Satori fosse innamorato di te.
Avevi preparato un pranzo per Kuro con un sonnifero, il problema è stato quando hai visto che Satori era rimasto in aula, quindi prima di darlo a Kuro, hai cercato di liberarti di Satori dicendogli che era di troppo e , afferrando il cestino del pranzo della vittima, lo hai dato a lui.
Una volta soli, hai offerto il tuo cestino del pranzo come pegno d'amore e una volta addormentato hai messo su questa messa in scena.
Mimi: Hai immaginazione, Goro. Ma non hai prove!
Goro: Certo invece, la prima è il cestino che stringe Satori tra le mani!
Ispettore: Portatemi quel cestino!
Goro: Noterete che il contenitore è di legno come tutti gli altri, ma ha più scomparti per la carne perchè il pranzo era lo stesso del padre, ovvero il rettore.
Mimi:...
Goro: La seconda prova è il cestino che hai ancora in borsa, il tuo che non hai mangiato perchè anche esso contaminato. Non potevi rischiare di confonderti, quindi non hai mangiato e...
Cadde sulle ginocchia con le lacrime che scorrevano giù come un torrente in piena,
Mimi: Non mi amava e mi aveva rubato la borsa di studio, grazie al padre! Non volevo, lo giuro...non volevo.
Ispettore: Come facevi a sapere del pranzo?
Goro: Alcune prove...sono nell'animo dell'assassino.
SPERO VI PIACCIA, VORREI CONTINUARLO.
