Ecco il nuovo capitolo! Come promessole, voglio dedicarlo a Francy:-) per ringraziarla.
Bene, ora vi lascio alla lettura...
3)Un dolce risveglio e l'arrivoIl delicato odore della salsedine le stava donando un dolce risveglio, mentre sul volto e sul capo provava una leggera sensazione di calore che le trasmetteva anche protezione.
Provò a drizzarsi, ma notò che qualcosa era appoggiato alla sua testa e ai suoi morbidi capelli ramati e le impediva di tirarsi su facilmente: era Conan.
Arrossì vistosamente subito dopo essersi resa conto di essersi addormentata addosso a lui e viceversa. Si rimise giù appoggiandosi nuovamente alla sua spalla.
Era arrossita, questo è vero, ma non era successo per il fatto che era appoggiata a lui, ormai era abituata ad addormentarsi sulla sua spalla, bensì perché anche lui le era crollato addosso. Tra sé e sé pensò “Che strano, vorrei che si svegliasse per lasciarmi alzare, ma sto così bene a contatto con lui, chissà se anche per lui è lo stesso… No, Shiho piantala! Lui è di Ran! E’ inutile che ti fai false illusioni…”.
Restò in attesa. Sentiva russare gli altri passeggeri ed il professore che fischiettava allegro mentre guidava. Ogni tanto gli scappava qualche sbadiglio. Non si era ancora accorto che Ai era sveglia.
Dovevano essere quasi arrivati, l’odore della salsedine si faceva sempre più forte.
D’un tratto l’auto rallentò e parcheggiò davanti ad un edificio imponente: era alto almeno 20 piani e davanti all’entrata, creata con un arco in marmo, c’era un’insegna colorata con la scritta <<benvenuti all’ Hotel ***** Palace>> (questo simbolo “*****” se non l’avete capito, significa cinque stelle.
By Ele ). I davanzali delle finestre ed i balconi erano pieni di vasi di fiori stupendi , le mura erano bianche e intorno all’edificio si estendeva un ampio recinto in ferro, dipinto di nero, con un grande cancello al centro della zona anteriore della stessa recinzione.
Ai osservava con ammirazione l’elegante semplicità di quella costruzione. (scusate la rima. XD By Ele)
Avrebbero passato tutti insieme un mese di vacanza al mare, trascorrendone metà in campeggio e l’altra metà in hotel, partendo da quest’ultimo.
Dopo aver terminato di parcheggiare, finalmente Agasa notò che Ai si era svegliata e che Conan le dormiva addosso.
La ragazzina arrossì appena quando vide che il professore aveva un sorrisetto malizioso sulle labbra e subito gli chiese di aiutarla a svegliare il ragazzo; purtroppo però il Doc era già impegnato a svegliare gli altri e a scaricare i bagagli dall’auto, quindi la scienzatina dovette arrangiarsi.
Mise la mano (sinistra) sulla spalla (destra) dell’amico, cominciando a scuoterlo dolcemente e sussurrandogli: -Ehi Sherlock, siamo arrivati. Forza svegliati…-
Il detective strizzò gli occhi e sbatté più volte le palpebre prima di rendersi conto della situazione: i visi dei due ragazzini erano vicinissimi, tant’è che i loro nasi quasi si sfioravano. Arrossirono entrambi violentemente e subito si allontanarono l’uno dall’altra per l’imbarazzo.
Scesero dalla macchina con assoluta naturalezza, fingendo che non fosse successo niente. Si diressero tutti insieme verso l’hotel chiacchierando e chiedendosi come sarebbero state le camere. Entrati nell’albergo li accolse un uomo di circa 25 anni, biondo, occhi azzurri, carnagione chiara, alto e magro, vestito elegantemente da cameriere. Sonoko guardò prima il ragazzo e poi Ran, facendo un sorrisino malizioso.
“Probabilmente è straniero” pensò Conan, annoiato.
–Benvenuti al nostro hotel, mi chiamo Louis Garret, piacere di conoscervi- disse il giovane, evidentemente americano –se potete dirmi il nome a cui sono intestate le vostre camere ve le mostro volentieri.-
Il professore si fece avanti e andò a firmare il registro. Louis mostrò agli ospiti le loro camere: le due ragazze alloggiavano nella stanza 881, il doc nella 882 e i DB nella 883. Sia andarono tutti a sistemare nelle loro stanze. Quella di Hiroshi era molto semplice, con un bagno piccolo, un letto da una piazza e mezzo, una scrivania, un mini televisore e un mini bar, contenente solo acqua naturale e frutta fresca, sotto precisa richiesta di Ai. La camera favoriva anche di una piccola finestrella.
La stanza di Ran e Sonoko invece era un po’ più ampia e con ben due finestre. All’interno vi erano due letti singoli distanziati da un comodino, poi c’era un armadio, una scrivania, un televisore da 42 pollici e un mini bar. Il bagno era abbastanza spazioso.
Grazie alla carta di credito di Shinichi, i DB potevano godersi una splendida suite: appena entrati, sulla sinistra, c’erano cinque letti singoli distanziati l’uno dall’altro da dei comodini (che erano in realtà dei mini frigo) con il lato della testa appoggiato alla parete. In fondo alla stanza, da entrambi i lati, vi erano due splendidi bagni completi di docce e vasche idromassaggio; il bagno di destra era riservato ai maschi, mentre quello di sinistra alle femmine. Nel lato destro della stanza c’erano tre armadi dove riporre bagagli e vestiti. Entrando nella stanza e guardando dritto davanti a sé, si potevano notare subito tre divani di pelle, bianchi, disposti a “ U “. Il divano centrale “guardava” verso il fondo della stanza dove c’era uno splendido caminetto e sopra ad esso, un televisore 3D da 80 pollici provvisto di lettore DVD, decoder Mediaset Premium Ondemande HD, Play Station 1-2-3, Xbox e Wii. Ai lati del camino c’erano due portefinestre che conducevano ai terrazzi.
Rimasero tutti di stucco osservando la camera in cui avrebbero passato i prossimi 15 giorni. Pure Ai era rimasta a bocca aperta, mentre Conan era tranquillo, dato che già sapeva cosa gli aspettava.
I bambini si fiondarono dentro, quasi facendo cadere Shiho e Shinichi. Presero posto nei loro letti e si rilassarono un po’. La disposizione era: Genta – Mitsuhiko – Ayumi – Conan – Ai , partendo dalla porta d’ingresso.
Passarono un buon quarto d’ora a riposarsi e poltrire sui morbidi materassi completi di lenzuola di seta e cuscini di piume d’oca, poi finalmente si decisero ad alzarsi e disfare i bagagli.
Erano arrivati all’hotel più o meno alle dieci, ma quando finirono di preparare le loro cose erano già passate ben due ore, quindi l’orologio da parete posto al di sopra della porta suonò mezzogiorno ed annunciò che era ora di pranzo.
I DB, le ragazze e Agasa scesero allegramente al piano terra ed entrarono in un enorme salone, provvisto di zona bar e ristorante. Si sedettero ad uno dei grandi tavoli e attesero l’arrivo del pasto.
–Kudo, mi spieghi come possiamo permetterci tutto questo lusso?- chiese piano un’Ai piuttosto perplessa.
–E’ semplice: il doc paga per sé, Sonoko ha insistito per poter pagare anche il viaggio di Ran, e io, nelle vesti di Shinichi Kudo, ho trovato una scusa per offrire la vacanza ai bambini, dicendo che se lo meritavano.- Conan non sembrava affatto sorpreso dalla domanda della scienzatina.
–Come sei astuto mio caro detective, ma non credi che verrà a costarti un po’ troppo offrire il viaggio a tutti noi? Per di più con tutto questo lusso…- Ai accennò un sorrisino malizioso.
–Non preoccuparti, i miei genitori sono d’accordo, e poi… ci fa bene staccare un po’ la spina, non credi?-
-Già, hai ragione.- sorrise lei.
–Perfetto! Ora gustiamoci in pace questo bel pranzetto!-
Piaciuto? Lo so, non racconta molto ed è piuttosto lungo, però almeno spero di aver reso l'idea delle camere... in futuro vi sarà molto utile
Coraggio, commentate, vorrei avere un vostro giudizio almeno in base al mio stile di scrittura... ok, detto questo vi saluto, arrivederci al prossimo capitolo! ciaoooooooooo
Edited by ShinXShiho - 25/9/2013, 16:03