CITAZIONE (Kayrox @ 17/1/2021, 09:50)
A questo punto viene da chiedersi: Gosho ha rivelato l'identità di Rum per una ragione narrativamente sensata e necessaria o come semplice contentino per i lettori stanchi di aspettare?
Sono propenso all'opzione due. Il punto è che avrebbe dovuto svelare l'identità di Rumi o di Kuroda. Così facendo avrebbe ridotto i sospettati a due, stringendo il cerchio al lettore senza però svelare ancora il finale.
Rumi è la guardia del corpo di Haneda sparita anni prima.
Ha il pezzo di shogi, conosceva Haneda, ha un nome che ricorda Asaca, è un'esperta lottatrice.
Non è una MIB perchè pare arrabbiata per la morte di Haneda e non contenta. Aggredisce Amuro, che a sua volta non riconosce Rumi. è interessata a Conan perchè conosce gli effetti dell'APTX e nessun Mib può saperlo, perché verrebbe meno la premessa del manga.
Kuroda il capo di Amuro nella polizia segreta.
Chiama Amuro, sa che è un agente infiltrato ed è il suo superiore.
Cosa fondamentale: ha chiesto ad Amuro di aiutare Conan a risolvere un'indagine. Nessun MIB potrebbe fare una cosa del genere.
Ne consegue che Kuroda può solo essere il suo capo in quanto membro della polizia segreta.
La questione mi pare chiarissima in quanto noi, a differenza di Conan, abbiamo il quadro generale. Sappiamo che Kuroda e Rumi devono essere qualcuno, quindi sappiamo dare un senso a tutti gli indizi molto prima del protagonista.
Dal punto di vista del protagonista, credere che Rumi sia un'insegnante finta, che è proprio la persona legata al caso a cui sta indagando, comparsa proprio poco dopo che lui si è interessato alla cosa, è un'ipotesi assurda.
Questo ci riporta alla costruzione dell'indagine, estremamente passiva del nostro protagonista. Conan non fa quasi mai qualcosa di utile all'indagine, gli piovono addosso eventi che fanno magicamente gravitare attorno a sé ciò che gli serve.
Noi lettori quindi capiamo perfettamente che ogni volta che compare un personaggio in un certo modo, questi è legato alla trama. Ma Conan ha bisogno che narrativamente succeda qualcosa che dia senso ai suoi sospetti.
Conan non sospetta praticamente nulla di Wakita. Questo perchè Wakita non ha fatto nulla per sembrare sospetto ai suoi occhi. Siamo noi che vedendolo arrivare come personaggio ricorrente e con la benda sull'occhio, abbiamo capito alla prima vignetta che era un personaggio importante. E diventa frustrante sapere su dove veda messa l'attenzione e vedere come il protagonista rimanga sempre passivo, in attesa di un altro evento casuale che lo porti a capire cose a cui noi arriviamo con largo anticipo.
I vecchi casi MIB funzionavano meglio perché non si chiariva mai l'identità di tutti, proprio perché Gosho nascondeva completamente un elemento fondamentale per capire.
Saga di HP: Vermouth è Araide. Araide è un personaggio che nessuno aveva preso in considerazione come sospettato.
Tutto il mistero ruota attorno a chi sia Vermouth e i sospetti si possono accumulare solo su Jodie.
Anche quando capiamo che l'FBI c'entra, abbiamo il sospetto che Akai in realtà sia un infiltrato più che un membro vero.
Insomma, HP funziona proprio perché solo alla fine veniamo a conoscenza della chiave per risolvere il mistero. Una chiave che ci viene portata dal protagonista, come è giusto che sia.
Le saghe di Bourbon e Rum funzionano al contrario. Siamo noi che aspettiamo che Conan trovi la chiave che noi abbiamo già in nostro possesso.