Sanguesmunto, Quest medica - Medico da Guerra - per ~ Zireael

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view post Posted on 28/6/2016, 18:50     +1   -1
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Nonostante la ferita e la confusione del momento, l'Uchiha riuscì a reggersi in piedi e portarsi vicino le attrezzature mediche, esattamente nello stesso punto in cui credeva d'averle intraviste prima del suo “svenimento”. Afferrò tutto ciò che le sembrava necessario per ripulire e fasciare la sua gamba sanguinante, ma ancor prima che potesse piegarsi ed iniziare a medicare, notò che qualcosa non quadrava. Non si trattava della ferita di per sé, ma ancora di quello strano chakra cremisi che le avvolgeva la mano, che pareva reagire ogniqualvolta si avvicinava ai tagli che quella creatura le aveva inferto.

- Ma... ? - interrogativa osservò quelle lingue di chakra scintillanti indirizzarsi verso il punto dolorante, avvolgendolo e scorrendo in un flusso continuo intorno alle sue carni. Quel calore sprigionato, non solo iniziò a far cicatrizzare la sua ferita, ma anche a farla sparire gradualmente… Finchè non fu scomparsa del tutto. Insieme al dolore ovviamente.
Più volte era stata curata da Eris, il suo chakra medico però non assomigliava minimamente a quello che aveva appena inconsapevolmente usato. Era rosso, caldo e guizzante come una fiamma che ardeva di vita propria. Ed esattamente come il fuoco sembrava richiedere qualcosa che l'alimentasse, visto che quelle lingue di chakra si fecero meno presenti dopo che si fu curata… Le forze, così come le sue energie però, non sembravano essere state intaccate. Non si trattava quindi di una jutsu? Sbuffando la Kunoichi ritornò eretta, constando che non fosse più dolorante, quindi cos'altro la tratteneva lì? Doveva capire cosa fosse accaduto, dove fosse finito quell'ambiguo anziano e soprattutto chi o cosa l'aveva attaccata al suo risveglio… Non si sarebbe fatta cogliere impreparata però stavolta, allertando tutti i suoi sensi iniziò a cercare delle presenze nelle vicinanze, per poi incamminarsi fuori da quella stanza che iniziava a farle mancare l'aria. Avrebbe percorso a ritroso il tragitto fatto sotto guida dell'anziano, che pareva essersi volatizzato, o sarebbe sicuramente accorso dopo tutto quel frastuono che la ragazza aveva causato. Come prima cosa voleva accertarsi che fosse ancora nello stesso posto però, quindi quale miglior conferma se non uscire all'esterno?





<attivazione/passiva> - Sensitivo - [Liv 6: 0/10] "Chi possiede questa'abilità è in grado di percepire la presenza e, in caso, il chakra, di coloro presenti in un certo raggio d'azione. Quest'abilità è in parte passiva, infatti è sufficiente possederla per percepire le presenze vaghe e indistinte. Si riuscirà a distinguere il numero delle presenze e la loro direzione, ma non la distanza da sé e in generale la posizione precisa. Per ottenere una visione chiara di ciò che si ha intorno, sarà necessario concentrarsi per qualche tempo. A questo punto l'abilità risulta attiva; in questo stato è possibile conoscere la posizione precisa di tutte le creature dotate di Chakra nel proprio range d'azione e inoltre, sarà possibile associare i chakra a quelli delle persone che si conoscono o che comunque si ha già avuto modo di esaminare. Il ninja che ha attivato il Sensitivo può individuare qualsiasi fonte di chakra, anche la più debole, ragion per cui può conoscere il punto in cui è stata piazzata una trappola a base di chakra, il cui segnale è piuttosto statico e debole per cui non richiede grande concentrazione.

- Nella modalità attiva è possibile individuare istantaneamente tutte le persone nascoste (indipendentemente dal livello di Nascondersi o di Sensitivo), tuttavia sarà impossibile individuare persone che riescono a celare in qualche modo il proprio chakra (es. tramite abilità Controllo chakra superiore, tecniche, attivazioni, direttive del master, etc...) . risulterà impossibile anche distinguere una Genjutsu dalla realtà una volta che si è sotto il suo effetto. Le azioni morte effettuate mentre si mantiene attiva l'abilità ripristineranno solo metà della Stm prevista per lo sforzo del mantenimento.

-Al Lv.2 sarà possibile individuare l'abilità "Sensitivo" altrui, ma solo se diretta verso di sé o nelle immediate vicinanze."

Liv 6: 8 Stm a turno; 4 turni necessari all'attivazione; 150 m di range


Stamina: 172-8= 164



 
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view post Posted on 10/7/2016, 07:14     +1   -1

The Pine

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I dubbi e le richieste interiori di Ashi erano più che giustificati, ma non avrebbero trovato risposta. Non perché lei non stesse cercandole, tutt'altro, ma perché al suo tentar di guizzare fuori di sé la sua cognizione dell'altrui chakra, la fanciulla si ritrovò di colpo stordita, quasi svuotata. Non solo non aveva trovato alcuna traccia, ma era anche stata "ferita" nell'atto, come se l'atto stesso di percepire le avesse dato un pugno sul petto, lasciandolo dolorante e infastidito.

Un dolore da poco, in verità, ma comunque quanto basta per far capire che provarci una seconda volta non sarebbe stata un'idea furba. C'era però qualcos'altro che stuzzicava particolarmente l'attenzione della donna... Una piccola traccia le solleticava il naso. Un profumo inebriante, per quanto pesante e intenso. Indefinibile, eppure preciso e assuefante. Eppure il fiuto di Ashi non era mai stato così sviluppato, non al punto tale da avvertire una scia che chiaramente portava all'esterno della struttura. Troppo specifica e troppo chiara per essere confusa con altro: ciò che emanava quell'armonioso e violento profumo era fuori dalla porta, non c'era alcun dubbio a riguardo.

Però... Ashi quanto si poteva fidare di sé stessa in quel momento? La sua abilità sensitiva le si era violentemente rivoltata contro, per quanto fosse inesperta nella stessa, ciò non era comunque giustificabile da un fallimento personale. La stessa cura che si era appena fatta e l'alone che ancora l'avvolgeva erano entità estranee. Trovare il vecchio era fondamentale, per comprendere ciò che stava avvenendo.

 
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view post Posted on 19/7/2016, 19:12     +1   -1
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Probabilmente la sfortuna aveva ormai preso di mira la giovane Mukenin, o semplicemente era lei che a distanza di qualche anno continuava ad incappare in delle situazioni che andavano al di fuori del suo controllo.
In un primo momento, distratta da quel chakra cremisi anomalo, non aveva minimamente badato al fatto che in realtà fosse impossibilitata nell'usare il suo naturale. Soltanto quando ci provò, cercando di percepire minacce nelle vicinanze, una sensazione indecifrabile l'assalì. Non solo si sentì assurdamente svuotata, ma anche disorientata, tant'è che impiegò qualche minuto per capire cosa le stesse accadendo… Complice anche quella strana sensazione dolorosa che la colpì nello stesso attimo: non appena aveva cercato di usare una jutsu infatti, non solo si ritrovò confusa, ma venne assalita anche da un dolore fastidioso al petto. Sembrava che qualcuno l'avesse appena colpita, quasi ad impedirle di usare il chakra, operazione che la Kunoichi non ritentò subito…

- In una vita precedente avrò contrariato qualche entità superiore… - borbottò infastidita, portando una mano sul punto dolorante, che in realtà smise di dolerle quasi subito. Le era apparso quasi come una sorta di avvertimento, che per il momento seguì, cercando di far appello a tutta la sua razionalità per capire cosa stesse succedendo. La soluzione più plausibile era riprendere ad incamminarsi verso l'uscita, ma anche trovare quell'anziano ambiguo era un'opzione a cui pensò durante quel frangente… Forse lui sapeva cosa stesse accadendo, anzi sicuramente visto il posto in cui si trovava. O molto probabilmente era proprio lui la causa di tutto quanto. Che quella trasfusione la stesse facendo delirare?

- C'è nessuno? Andiamo vecchio, non è il momento di nascondersi. - disse lasciandosi quell'ambulatorio alle spalle, richiamando con un tono di voce contenuto quella presenza che sembrava essersi volatilizzata. Così non poteva dirsi di un'ulteriore percezione che Ashi sentiva farsi sempre più insistente… Era dal suo risveglio che sentiva qualcosa di anomalo, ma in quel determinato momento avvertì una traccia maggiore stuzzicarle l'olfatto. Non era la puzza di sangue emanata dalla sua ex-ferita, ne tantomeno un qualcosa che pareva provenire dall'interno dell'abitazione. Quel profumo così invitante infatti, la invogliava a seguire la sua scia, che l'avrebbe condotta fuori dall'edificio ed incontro a chissà cosa. Nonostante quel nuovo senso sviluppato però, la Mukenin era ancora consapevole dell'assurdità della situazione ed i pericoli in cui sarebbe potuta incorrere. Senza la possibilità di utilizzare il chakra, avrebbe dovuto difendersi soltanto tramite le sue forze semmai fosse stato necessario, ma non era neppure convinta che continuare a restare nascosta in quella casa fosse la migliore delle ipotesi.
Se non avesse ricevuto risposta dall'uomo che cercava, non le restava che abbandonarsi al suo istinto per una volta e seguire quel sentore che continuava a tentarla con la sua fragranza insistente ed al tempo stesso allettante. Le bastava dirigersi verso la porta dalla quale era arrivata in quel luogo, ovviamente sempre se non fosse incappata in qualche altro imprevisto.




 
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view post Posted on 30/7/2016, 09:55     +1   -1

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Nessun imprevisto, ma solo tanto tetro silenzio a seguire i passi di Ashi, che trascinata dal profumo spettrale e incorporeo proseguì incerta verso l'esterno dell'abitazione. La spessa porta in legno cigolò di nuovo, mentre veniva spinta verso l'esterno, trainando fuori la giovane di fronte al bagliore della notte. Il cielo era illuminato da una luna enorme, come Ashi non l'aveva mai vista prima. Immensa, sembrava poter essere sfiorata con una carezza, tanto era grande e brillante. Peccato però che la sua vista le annodò un peso sul cuore. Quella che doveva essere una visione piacevole, quasi incantata, per lei risultava tremendamente sbagliata e angosciante. Era forse quella sfumatura cremisi nella luce lunare? Fatto stava che tutto i dintorni sembrava aver cambiato tono. I ciuffi d'erba brulli erano infatti quasi rossi, così come la strada e le montagne. Tutto, TUTTO, puzzava orribilmente di sangue.

Era forse un'illusione? O peggio, l'effetto di chissà quale droga? Poteva essere, ma se così fosse stato, perché allora qualcosa di esterno si stava avvicinando nella scena? Una donna si portava di fatto verso l'abitazione. Un'entità palpabile, di cui Ashi però non riusciva a sentire alcun odore.

Forse la sconosciuta avrebbe dato qualche indicazione?
 
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view post Posted on 3/8/2016, 17:11     +1   -1
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Chi vive senza follia non è così saggio come crede...


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Non riusciva nemmeno a quantificare da quanti giorni stesse sulle tracce di Ashi ma Fuyuki le aveva dato un limite di tempo e per quanto odiasse ammetterlo, sentiva che ormai il loro accordo fosse agli sgoccioli. Aveva fatto i bagagli il più in fretta possibile da quando era tornata dall’ex covo dell’Akatsuki e dopo aver salutato affettuosamente i suoi due bambini, si era rimessa in viaggio perché era questo che faceva una traditrice: non rimaneva mai nello stesso luogo troppo a lungo. Le cose s’erano andate complicando soprattutto dopo aver visto il comportamento che aveva tenuto il suo caro amico Hyou nel loro ultimo incontro; ormai rappresentava tutto tranne che una figura positiva nella sua vita. Rimuginare in vecchie faccende la faceva apparire troppo anziana ai suoi stessi occhi, per questo distolse la vista dalla lama della sua lancia, facendola tornare all’interno della struttura ferrea. Il suo doujutsu non intercettava nessuno nella foresta, così come i suoi sensi in allerta non avvertivano la benché minima forma di vita, se non qualche animale fuggiasco che avvertiva la puzza della presenza umana. Il suo travestimento stava funzionando. Nessuno sembrava aver sospettato di lei né delle domande che aveva fatto riguardo alla moretta. Trovare una foto che la raffigurasse non era stato poi così difficile, tenendo in considerazione che nel Paese del Fuoco le sue locandine come quelle della stessa Chiaki erano appese praticamente ovunque. Chiunque avrebbe potuto pensare che si trattasse di una mercenaria valutando come si era conciata la bella dalla chioma blu. Uno sguardo serio incorniciava il suo solito tranquillo faccino, delle vesti scure facevano presagire il temporale imminente ed i tatuaggi a forma di graffio su entrambe le spalle incutevano una certa aggressività. Nulla era stato lasciato al caso... il suo scopo era proprio quello d’apparire totalmente diversa alla se stessa di sempre. Purtroppo le poche informazioni in suo possesso risalivano al loro incontro fuori dalle pendici del vulcano, sede del temibile Eremo delle Salamandre. Non aveva osato avvicinarsi troppo, scegliendo la via più facile e perlustrando i villaggi limitrofi. L’ultima cosa che voleva era proprio finire nel mezzo di quella temibile genjutsu, ma chi le diceva che sarebbe stata salvata? Non poteva ricadere una seconda volta nel suo stesso errore. Erano passati ben due anni da quando aveva saputo della permanenza di Ashi all’eremo e le sue speranze risiedevano nel fatto che lei non sembrava la tipa di rimanere ancorata così a lungo nello stesso posto. Proprio come Chiaki, la bella Uchiha aveva bisogno di sentirsi libera e questa era l’unica rassicurazione che aveva. Avendo constatato che l’amica era altrettanto scaltra nel camuffarsi però le possibilità di un suo ritrovamento sembravano ancora più limitate. Eppure doveva aggrapparsi a qualche speranza, doveva aver fatto almeno un errore di calcolo la sua ex compaesana... altrimenti stava facendo un enorme buco nell’acqua. Tirò un sospiro affranto, rimettendosi in viaggio adesso che i suoi doloranti muscoli avevano ripreso a collaborare. Ne aveva di tempo da passare con i suoi pensieri e dubbi, ma quella era l’ultima cosa che effettivamente desiderava.

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Un altro villaggio e un’altra possibilità per la Dea bendata di prenderla in giro. Questa volta però volle essere più scrupolosa e senza badare troppo alle formalità compose i sigilli evocando davanti a lei la più piccola ed agguerrita creatura che conosceva. Naturalmente questa non poté evitare un’espressione perplessa vedendola conciata in quel modo.

- Se non percepissi il tuo chakra quando mi evochi penso che impazzirei vedendoti sempre con travestimenti assurdi - commentò il buffo furetto non risparmiando una bella tirata di sigaro - Quindi... per cosa sarebbe qui il sommo Okojo?

- Conosci perfettamente Ashi Uchiha... stiamo cercando proprio lei - concluse secca la diciassettenne, conscia che il tempo a disposizione era sempre meno - Ho delle informazioni riservate da condividere con lei, quindi metti in allerta tutta la tua squadra.

Sapeva che quel suo ultimo commento avrebbe fatto gasare ancor di più il piccolo esserino che eseguendo un frettoloso saluto militare si mise immediatamente all’opera con la sua folle danza. Persino il tabacco che tanto adorava venne schiacciato al suolo dalla sua zampetta mentre prendeva ad eseguire passi decisamente assurdi. Se non avesse già visto quel rituale un centinaio di volte probabilmente gli sarebbe scoppiata a ridere sul muso, ma fortunatamente questo non avvenne; solo il pensiero della sua reazione la terrorizzava. Con grande sgomento della nukenin, i mustelidi dell’eremo sbucarono da ogni sorta di nascondiglio limitrofo circondandola completamente. Da una veloce occhiata le sembrò quasi che fossero persino aumentati dall’ultima volta che aveva chiesto una mano a suo fratello.

- Ho reclutato parecchie nuove leve... hai notato? - domandò soddisfatto il piccolo albino, pompandosi tutto.

Non gli occorreva una risposta della ragazza ma bastò la sua espressione allibita per soddisfarlo. Non ci mise molto ad impartire i suoi rigidi ordini e quando ogni animaletto scomparve dalla sua vista anche la firmataria prese la strada di quell’ultimo scoglio della giornata. Le iridi perlacee presero un colore bronzeo, rendendola definitivamente irriconoscibile al mondo.

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Probabilmente aveva percorso diversi chilometri perché le gambe le dolevano parecchio. Entrare in ogni tipo d’attività commerciale ed eseguire meccanicamente sempre la solita presentazione della locandina aveva iniziato ad essere tedioso. Il sole stava tramontando rendendo l’aria più respirabile in quelle ore di calma. Le prime luci dei negozi s’accesero creando una bell’atmosfera ma altrettanto triste pensando all’ennesimo fallimento. Chiaki s’asciugò il sudore sulla fronte appostandosi nell’incavo tra due casolari piuttosto vicini. Nessuna creatura dell’eremo era tornata a farle rapporto e questa notizia la faceva abbattere ancor di più. Che doveva fare? Trovare riparo per la notte le sembrava la cosa più conveniente; contando che un bel sonno riparatore avrebbe potuto aumentare le sue possibilità e la sua grinta il giorno seguente. Senza soffermarsi ulteriormente su quella riflessione passò direttamente ai fatti, fiondandosi nella prima stamberga che i suoi occhi misero a fuoco. Proprio come all’esterno quel posto sembrava realmente inquietante anche al suo interno. C’era qualcuno seduto al tavolo a sorseggiare qualche poltiglia silenziosamente ma i presenti si potevano realmente contare sulle dita di una mano. Strani souvenir erano stati appesi al muro sicuramente provenienti da terre lontane, con un certo non so che di mistico e ricercato. Le cose che le saltarono più all’occhio furono: uno strano animale impagliato che assomigliava più ad una di quelle progenie di Watashi che ad una vera e propria creatura vivente ed una specie di cappello intrecciato da radici e paglia che si diramava come un vero e proprio sole. Per quanto potesse essere inquietata da una simile accoglienza, si sentì rassicurata nel dimorare lì; solamente una folle come lei lo avrebbe scelto a molti altri locali più accoglienti. Si avvicinò al bancone con fare sicuro e sensuale, di una vera donna che sa quello che vuole.

- Una camera per favore - disse fredda giungendo immediatamente al succo della richiesta.

Il proprietario la guardò di sottecchi come a studiarla. Effettivamente quel posto non vedeva parecchi turisti e una faccia nuova non poteva che mettere curiosità. L’uomo a cui si era rivolta abbandonò la cliente con cui stava avendo un’accesa discussione per esaudire la richiesta della nuova arrivata. Se ne stava seduta sullo sgabello in maniera un po’ impacciata l’altra, tirando su ogni tot secondi l’immenso paio d’occhiali che le cadevano sul naso. La sua figura aveva un non so che di familiare anche se la Hyuga non riusciva a ricordare se l’avesse già incontrata né dove. Abbandonò immediatamente l’idea quando capì che doveva essere impossibile... non conosceva nessuno così. Le chiavi le vennero lasciate sul bancone ed il tipo dall’apparenza piuttosto burbera si limitò a riferirle dove si trovasse la stanza in questione. Tanto valeva provare anche con lui visto che già stava lì.

- Hai mai visto per caso questa ragazza? - lo interrogò mostrando la foto della ricercata al commerciante, affiancando un sacchetto di monete tintinnanti.

L’intento era sia pagare il pernottamento che fargli intendere un guadagno facile nel caso avesse sciolto la lingua. Lui dal canto suo la guardò per alcuni secondi per poi scuotere negativamente la testa. Un altro buco nell’acqua ma almeno adesso la fanciulla infiltrata poteva dormire sogni tranquilli sapendo che aveva fatto pur sempre il massimo. Una volta aperta la porta della camera avrebbe evocato il suo compagno facendosi fare un resoconto della giornata e si sarebbe lasciata abbracciare da Morfeo. Silenziosamente e senza ordinare niente iniziò a salire le scale di pietra sul lato del bancone fino a giungere al secondo piano. Rispetto al piano di sotto, lì in cima sembrava tutto più tranquillo e più essenziale: il mobilio soprattutto. Spalancò la porta di legno massiccio anche se un po’ tarlata in determinati punti, sembrava veramente tosta da buttar giù. Una volta all’interno la fece per richiudere ma avvertì improvvisamente una presenza che non aveva calcolato. La finestra era spalancata ed un corpo femminile se ne stava nell’angolo più buio della stanza. La diciassettenne si mise immediatamente in posizione difensiva, pronta a reagire a chiunque avesse invaso la sua proprietà per quella notte.

- Chiaki Hyuga. Il tuo odore di vaniglia mischiato a quel forte fetore di furetto è inconfondibile - disse la voce familiare avvicinandosi lentamente a lei.

Non c’erano dubbi... riconosceva perfettamente quel timbro. Adesso che la creatura squamosa si era avvicinata alla luce della finestra poteva osservarla più attentamente. Eris: la salamandra medico dell’eremo. Come poteva dimenticarla dopotutto? Vedendola finalmente sotto le sue vere sembianze adesso poteva capire chi fosse quella sconosciuta che la osservava così attentamente.

- Cosa ci fai tu qui? Come mai fuori dall’eremo? - chiese con curiosità il membro delle Nuvole Rosse.

- Potrei farti la stessa domanda. Sono qui perché mi occorreva del materiale medico e diciamo che in questa struttura c’è un buon giro. Piuttosto... perché giri con una locandina di Ashi Uchiha? - continuò incalzante facendo muovere la sua coda da lucertola.

- La sto cercando. Tu sai dove potrebbe essere? Ho bisogno di parlarle urgentemente - le sue parole suonarono supplichevoli mentre in una nuvoletta di fumo finalmente riprendeva le sue reali sembianze.

Cercava di trattenere la sua curiosità nel domandarle perché Hyou avesse attaccato Konoha e perché la sua specie lo avesse seguito senza fiatare mettendosi contro un intera nazione. Che cosa si aspettava da quell’impresa? Forse gloria? Secondo la kunoichi avrebbero trovato solo morte, soprattutto le creature più deboli.

- Chi mi dice che tu non voglia farle del male? E’ passato così tanto dall’ultima volta che... - parlò riflessiva Eris alla richiesta della sua vecchia conoscenza - In fin dei conti la tua razza è nemica dell’eremo.

Sembrava dubbiosa sul da farsi il suo interlocutore quasi stesse cercando di combattere con se stessa. Da un lato voleva dirglielo ma dall’altro era come se ne andasse della sua fedeltà. Che le avrebbero fatto se avesse parlato? E se Ashi non avesse più trovato un’amica ma una nemica? Forse avrebbe avuto Ryu Yotsuki tutto per lei ma cosa rimaneva della sua anima se non cenere?

- Dai Eris conosco Ashi da una vita. Ti sembra che voglia farle del male? - concluse rassegnata la giovane mostrando il suo volto più innocente che mai.

Sempre meglio Chiaki Hyuga che quel posto dove l’aveva mandata. L’evocazione era preoccupata seriamente per averla spinta a prendere quella via molto più tortuosa. Perché non aveva voluto insegnarle lei? Forse temeva realmente che avrebbe preso il suo posto in tutto e per tutto? Non avrebbe saputo spiegarselo o almeno non avrebbe voluto ammetterlo a se stessa.

- Va bene ti dirò dov’è ma guai a te se le succede qualcosa - concluse infine prendendo la decisione più logica.

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Sembrava felice quel giorno l’evocatrice, avendo una pista su cui lavorare. Fortunatamente il posto dov’era stata mandata non era troppo lontano a dove si trovava in quel momento ma avrebbe comunque dovuto camminare un bel po’ di chilometri. La stanchezza se n’era andata con la notte e con l’animo rasserenato. Non le era dispiaciuto poi così tanto rincontrare quella creatura che le aveva mostrato qualche anno prima come poter eseguire un perfetto tonico senza l’utilizzo per forza di fiammelle o regolatori vari. Riattraversò le immense foreste alternate da spazi piuttosto vasti di terra rossa dove non cresceva nulla. Il caldo era asfissiante ma fortunatamente con lei aveva tutto l’occorrente che poteva volere un viandante. L’ambiente intorno si modificava in continuazione facendole rendere conto di quanto potessero essere invivibili certi territori. Avrebbe preferito fare quel viaggio in compagnia piuttosto che da sola ma non voleva dover disturbare i suoi fratelli per un suo semplice capriccio, non dopo che Okojo aveva dato tutto se stesso nella ricerca dell’ex compaesana. Fissò la cartina un po’ sudaticcia e malconcia squadrando bene la zona. Il punto che le aveva segnato Eris non doveva essere poi così lontano da dove si trovava in quel momento. Sulla carta tutto appariva molto più vicino ed invece... la vide. Proprio quando avrebbe pensato che mancasse ancora un’infinità di tempo riuscì a scorgerla anche se avrebbe preferito di gran lunga non vedere quell’edificio. Il posto era decisamente tetro ed abbandonato, o almeno quella fu la prima cosa che notò. Si avvicinò con cautela mostrando una certa diffidenza per quell’odore strano che l’accoglieva. Eppure il prato era così curato... come poteva essere? Finalmente arrivò ad un vicinanza tale che potesse osservarla così dettagliatamente da poter contare persino quante tegole fossero scheggiate nel tetto ma la sua attenzione venne immediatamente spostata su una figura. Qualcuno era uscito dalla porta e... chi era quella ragazza? Forse si trattava di Ashi? Si avvicinò con cautela finché le sue iridi castane non si rispecchiarono in quelle ambrate della giovane. C’era qualcosa di strano nel suo odore... sapeva di quella casa e di...

- Cosa nasce all’ombra di un cipresso? - domandò come a volerle porre un indovinello.

Io e ~ Flo ci siamo messe d'accordo per i dialoghi di Eris, essendo lei una firmataria delle Salamandre. Il master mi ha dato via libera per infiltrarmi nella quest come da accordi GDR OFF, accordandoci sul ritrovamento di Ashi.



Edited by Karen91 - 14/8/2016, 17:31
 
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view post Posted on 4/8/2016, 00:40     +1   -1
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Non ricevendo risposta, alla Kunoichi non restò che abbandonare quell'abitazione, lasciandosi alle spalle quell'ambiente lugubre ed inconsueto per poter rimettere piede all'esterno. Ciò che rammentava del paesaggio che l'aspettava lì fuori però, non combaciò perfettamente con quello che si ritrovò di fronte una volta attraversato l'uscio della massiccia porta in legno…
Era pronta ad essere investita dall'aria “pulita” e pura dovuta all'altezza e le montagne, ma ciò non avvenne, così come restò stupita nel constatare che ormai fosse notte fonda. Quanto tempo era passato? Da quanto era svenuta? Con la mente piena di enigmi e dubbi alzò il viso, verso qualcosa che sembrava richiamarla con la sua energia e luminosità: la luna. La ragazza strabuzzò immediatamente lo sguardo, ritrovando la visione di quel satellite naturale totalmente differente rispetto al solito: non solo sembrava più vicino e grande, ma aveva assunto anche un'assurda tonalità cremisi che risplendeva e si specchiava sia nel cielo che nell'ambiente circostante… Tutto infatti attorno alla Mukenin era vittima di quella sfumatura fin troppo simile al sangue. E la sensazione che provò nell'accertarsene non fece altro che peggiorare la sua condizione di smarrimento. Che aumentò drasticamente non appena anche il suo olfatto riprese a percepire la puzza di quel fluido viscoso.
In quel breve lasso di tempo di ritrovò a formulare le più svariate ipotesi, che andavano dall'addossare la colpa di tutta quella situazione ambigua all'anziano scomparso, od addirittura il reputare tutto quello scenario come una mera illusione causata da chissà cosa. Ma anche se si fosse trattata di quest'ultima, non aveva mezzi per potersene accertare o poterne uscire. Il colpo invisibile che aveva ricevuto quando aveva provato ad utilizzare il chakra l'aveva avvertita e non era convinta che provarci una seconda volta l'avrebbe lasciata nuovamente incolume.


- Ok, ragiona Ashi… Ragiona… - mormorò silenziosamente, espirando ed inspirando, cercando di usare la razionalità e trovare un modo per uscirne. Abbandonare completamente quel luogo era un'ipotesi tangibile? Non sarebbe stata capace di difendersi probabilmente, non poteva rischiare di incappare in qualche trappola o nemico e l'eremo era troppo distante per poter correre ai ripari. Non poteva nemmeno servirsi della tecnica del richiamo e chiedere aiuto alle sue sorelle… Ed a proposito delle salamandre: era mai possibile che Eris l'avesse mandata incontro ad un pericolo? Quell'anfibio le aveva salvato la vita, come poteva dubitare seriamente di lei? Scuotendo il capo infastidita, la giovane Chunin riprese a guardarsi intorno, in procinto di voltarsi e riprendere a cercare l'anziano rassegnata… Ma fu un suono esterno a quel silenzio apparente a farla scattare sulla difensiva: un rumore di passi, silenzioso e ripetuto, si fece sempre più vicino fino a mostrarne la causa. In un primo momento pensò al vecchio presunto medico, ma la figura che si faceva sempre più vivida e vicina non apparteneva a quell'oscuro individuo. Una giovane, dall'aspetto piacente ed un abbigliamento femminile arrivò a pochi passi dall'Uchiha, che la scrutò tramite le nuove iridi ambrate che si specchiarono in quelle castane della sconosciuta. Non fosse stato per quei passi, non l'avrebbe minimamente percepita nelle vicinanze, visto che a differenza di tutto il resto quella creatura non pareva emanare nemmeno nessuna fragranza insistente alle sue narici.
Fu la nuova arrivata a prendere parola per prima, schiudendo le labbra rosee proferì delle parole che lasciarono subito interdetta Ashi… Una sorta di indovinello, o meglio una domanda della quale soltanto due persone probabilmente conoscevano la risposta. A lei non bastò nemmeno pensare alla possibile soluzione, in maniera incondizionata ebbe subito la convinzione che quella sconosciuta non fosse una minaccia.

- Cosa nasce all'ombra di un cipresso? - quella domanda fu come un tuffo nel passato. I ricordi, nonostante gli anni passati, erano indelebili nella mente dell'Uchiha. All'ombra di un cipresso, quand'era ancora una konohana ingenua ed in erba, aveva conosciuto l'unica persona che reputava ancora innocente ed importante oltre Ryu: Chiaki.


Il cimitero era silenzioso come al solito, l'aria ed il venticello piacevole solleticavano la pelle diafana di una ragazzina intenta a chiacchierare da sola. O perlomeno così appariva ad un occhio estraneo, se avesse osservato quella giovane dalla chioma corvina dialogare amorevolmente con i propri genitori ed il suo fratellino. Sedeva di fronte alle loro lapidi, come ogni volta in cui si recava a far loro visita, raccontava ai suoi parenti tutto ciò che colpiva la sua vita da quando aveva intrapreso la strada degli Shinobi, non tralasciando nessun dettaglio… Sebbene sin dalla tenera età i suoi genitori avevano cercato di tenerla ben alla larga dalla violenza. A cosa era servito poi? In lei scorreva il sangue degli Uchiha, difficile ignorarlo.

- E' una giornata troppo bella per poter essere tristi, ma volevo comunque passare a salutarvi... -
dopo aver trascorso i suoi consueti minuti di racconti, la Genin si riavviò verso la strada che l'avrebbe portata a casa, optando per la zona ombreggiata e tragitto lungo il quale incrociò una sconosciuta fin troppo maldestra. Al suo passaggio questa non solo rovesciò un vaso con dei fiori per la tomba di sua madre, ma la colpì in pieno con il suo atteggiamento talmente puro ed innocente, da far breccia nel cuore della Kunoichi. Un incontro fortuito, o forse voluto dal destino, che aveva segnato le basi di una grande amicizia che avrebbe legato le due ragazze.



Rivivere quei momenti di spensieratezza ed “affetto”, portò la Mukenin a sorridere sinceramente, mentre continuava ad osservare curiosa la ragazza di fronte a sé.

- L'amicizia… - rispose consapevole che nonostante l'aspetto diverso d'entrambe, nonostante i tanti mesi trascorsi, se quella sconosciuta fosse proprio Chiaki allora non c'era altra risposta da dare a quel quesito. La sicurezza che la portò a quella soluzione però, si incrinò facilmente quando Ashi ricollegò la presenza di quella donna proprio in quel posto desolato e di cui continuava a dubitare la sicurezza. E se stesse semplicemente sognando? Forse la sua psiche continuava a giocarle brutti scherzi, facendole vivere dei momenti che da tanto sperava potessero ripetersi…

- Sei davvero tu? -

 
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view post Posted on 4/8/2016, 13:00     +1   -1
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Rimase alcuni secondi interdetta la nuova figura palesatosi nello spiazzo di fronte all’abitazione diroccata. La domanda che l’assillava era se il quesito posto potesse essere stato capito. C’era qualcosa nella persona con cui si stava rapportando che la faceva apparire smarrita come se si fosse appena svegliata da un lungo sonno. Chiaki attese pazientemente, già fortificata dal lungo tragitto che aveva percorso per trovare chi cercava. Non c’erano dubbi... chi aveva davanti era proprio Ashi Uchiha. Le gambe si mossero da sole ed in pochi istanti accelerarono il loro moto fino a ricoprire quel breve spazio che la dividevano dall’altra presenza. Il naso della Hyuga sprofondò in quei capelli accuratamente legati, mentre le sue braccia la stringevano a sé.

- Ti ho cercata ovunque... - disse tirando un sospiro di sollievo la fanciulla - Sono passati più di due anni dall’ultima volta che ti ho vista.

Sì era proprio lei. Nemmeno la moretta avrebbe potuto sbagliarsi dopo aver ascoltato bene il timbro di voce e la loro conversazione sarebbe risultata incomprensibile a chiunque non avesse vissuto ciò che loro avrebbero potuto narrare. Quando la kunoichi riuscì ad abbandonare quel sollevato abbraccio, si rispecchiò in quelle iridi ambrate e in un battito di ciglia tornò a palesarsi con le sue vere sembianze. Non voleva nascondersi davanti a chi conosceva da una vita e se c’era qualcun altro in quel posto sembrò non importarle; insieme avrebbero potuto fermare chiunque gli avesse messo i bastoni tra le ruote. Sorrise entusiasta la diciassettenne adesso che era nuovamente se stessa. L’ex compaesana avrebbe potuto osservare quanto fosse sviluppata fisicamente dal loro ultimo incontro anche se la semplicità del comportamento sembrava non aver scalfito quell’anima ferita nel tempo.

- Mi ha condotto qui Eris. In realtà non pensavo mi avrebbe detto dove fossi... ma alla fine ha ceduto. Credo che fosse un po’ preoccupata per te - commentò la nukenin lanciando una strana occhiata alla struttura alle spalle dell’amica.

La sicurezza con cui parlava era palpabile. Non c’era più quel leggero tremolio nella voce che la rendeva la ragazzina combina guai che tanto l’aveva colpita; ma con la crescita le persone cambiano e probabilmente anche la stessa Uchiha aveva subito la stessa sorte. Dopo il loro ingresso in Furikami le loro strade erano state costrette a dividersi, e nonostante il membro delle Nuvole Rosse volesse raccontarle tutto aveva l’impressione che non ci fosse tempo. Un orologio invisibile scandiva il passaggio dei secondi, dei minuti, delle ore in cui finalmente l’evocatrice avrebbe saputo se anche quella cara conoscenza avesse abbracciato appieno gli ideali folli del suo uomo. Rimanere calma con quei pensieri era arduo ma doveva tranquillizzarsi, vivendo quell’incontro come un momento di gioia.

- Comunque... cosa ci fai qui? Questo posto è... strano - affermò infine trovando la parola giusta per esprimersi.

E come darle torto? La salamandra medico non era entrata nel dettaglio del perché Ashi si trovasse lì e persino lei aveva evitato di chiederglielo. Quelle evocazioni sembravano così sospettose tanto che parlare apertamente con loro era un bel grattacapo. Chissà come faceva l’amica a gestirle? Al solo pensiero delle loro figure striscianti l’immagine di Konoha distrutta le si palesò davanti agli occhi come un flash. Non aveva vissuto la scena in prima persona per sua fortuna ma più volte aveva pensato alla vita strappata di quei poveri innocenti. Quanti bambini erano morti nello scontro? Quanti non avrebbero più visto tornare i loro genitori? Il cimitero dove le due kunoichi si erano conosciute sicuramente si era riempito...

- Per quanto tu mi sia mancata, in realtà ho fatto tutta questa strada per un motivo ben diverso. Volevo essere sicura di una cosa... - disse facendo uscire tutto il suo malessere interiore - Ashi a chi va la tua fedeltà?

La domanda poteva risultare un po’ ambigua posta senza un perché ma prima di giungere al succo del discorso voleva capire chi aveva davanti. Avrebbe tirato fuori il nome di Ryu Yotsuki? Delle salamandre? Sapeva troppo poco di lei e di cosa era successo in quegli anni e si sentiva una stupida ad avere ancora tutti quei dubbi. La bella dagli occhi smeraldini era ancora parte del progetto di Furikami che, come aveva confermato Hyou, non esisteva più? In cosa credeva? Qual era il suo nindo? Un interrogativo dubbio, avventato ma che avrebbe potuto ribaltare completamente le sorti della loro conversazione. Voleva sentirsi libera di parlare ma ancora c’era qualcosa che la bloccava.

 
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view post Posted on 9/8/2016, 18:49     +1   -1
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Le bastò rispondere correttamente - dal suo punto di vista - a quella domanda, per notare immediatamente il cambio d'espressione della sconosciuta. Da sospettosa e speranzosa, su quel volto così diverso riuscì a leggere il sollievo ed una lieve traccia di Chiaki… Anche sotto diverse sembianze, fu certa che si trattasse della Hyuga nell'attimo in cui quella donna le si catapultò contro per stringerla in un abbraccio.
Dapprima colta alla sprovvista, Ashi lasciò che fosse la più piccola a prendere le redini di quell'approccio troppo espansivo, ma Chiaki possedeva da sempre quel potere: riusciva a far sciogliere quel lato glaciale del suo carattere, mostrando quell'affetto che solo in pochi potevano vantare d'avere per la Mukenin.


- Sono contenta che tu stia bene… - rispose alle parole della compagna, decidendosi a ricambiare quella stretta che diede il tempo ad entrambe di riassaporare i ricordi che condividevano insieme. Era consapevole che dati i loro trascorsi, Chiaki avrebbe potuto restare al fianco di Fuyuki e voltarle le spalle… Ma così non pareva, anche se non capiva il reale motivo per cui la stesse cercando così assiduamente. Soltanto per rivederla, o c'era qualcos'altro sotto? Sciolto quell'abbraccio, la Chunin continuò a fissare l'ex compaesana, che sotto i suoi occhi tornò nel suo vero aspetto famigliare… Ma anche così diverso. Chi si ritrovava di fronte era sì la vecchia amica dagli occhi perlacei, ma anche una giovane donna più sviluppata, ed anche differente nell'atteggiamento. Ashi notò subito infatti che la Hyuga non balbettava più, ma oltre quella sicurezza che sembrava aver acquisito, riconosceva in molti altri dettagli la piccola dalla chioma cobalto.

- Eris? - chiese prima che potesse continuare, ascoltando poi la spiegazione che lasciò la ragazza con un'espressione incerta sul volto. Come aveva fatto ad avvicinarsi all'eremo? E soprattutto perché Eris era preoccupata per lei, a tal punto da mandare Chiaki alla sua ricerca? Come al solito qualcosa non quadrava, non sapeva nemmeno quanto tempo era effettivamente passato dopo la sua partenza.

- Eris mi ha consigliato questo posto per apprendere delle tecniche mediche… Ma diciamo che non sta andando propriamente secondo i miei progetti. - mormorò guardandosi intorno infastidita, esattamente come la compagna che cercava di capire cosa ci facesse in quel posto isolato e strano. In realtà l'Uchiha era ancora vittima di quelle strane sensazioni e la visione “alterata”, ma evitò di farne subito parola con Chiaki, che a quanto pareva riusciva ad usare il chakra a differenza sua. Si era appena trasformata di fronte ai suoi occhi, l'avrebbe presa per pazza se avesse iniziato a tempestarla di domande riguardanti la luna dalle sfumature cremisi.

- Che cosa intendi dire? Cos'è successo? - l'ennesima domanda di Chiaki, lasciò accantonare momentaneamente i suoi pensieri sulla situazione, facendola concentrare su quella richiesta insolita e velata. "A chi andava la sua fedeltà?" In realtà non ci aveva pensato granché fino a quel momento… Sapeva per certo però, che sebbene fosse considerata una Mukenin ed una traditrice, non avrebbe comunque mai fatto del male a nessuno. Non innocente perlomeno. Non aveva tradito Konoha per iniziare una carriera da criminale, sebbene poteva apparire come tale ad occhi esterni, aveva seguito Ryu e gli ideali di Furikami proprio per evitare altri trascorsi del genere. La guerra contro Watashi l'aveva spinta a ricercare quella libertà e la pace di cui tanto aveva sentito parlare dal suo eremita.

- Non conosco il motivo di questo tuo dubbio, ma non è cambiato niente Chiaki. Io sono ancora la stessa persona che hai conosciuto sotto quel cipresso, anche se ho lasciato Konoha e stretto un patto con le Salamandre… Nulla è mutato per me. - evitò di menzionare Hyou in quel discorso, era più che ovvio che ormai fosse legata emotivamente a lui, ma la Mukenin faticò a capire il senso di quella richiesta… Era esterna ai fatti, non conosceva nulla di ciò che era avvenuto negli ultimi mesi, sia per quanto riguardava Chiaki che l'eremo stesso. Avevano tutti evitato di rivelarle cos'era accaduto, nonostante il continuo sospetto dell'Uchiha e l'assenza prolungata di Ryu nella sua vita. Che lui fosse… morto? Impossibile, non voleva nemmeno lontanamente immaginare un'ipotesi del genere.

 
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view post Posted on 14/8/2016, 14:53     +1   -1
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Le domande che attanagliavano la mente d’entrambe erano così tante e ogni piccola frase pronunciata come spiegazione o giustificazione improvvisamente diveniva una cascata d’interrogativi. Perché il loro incontro era stato deciso proprio in quel frangente? Cosa stava per succedere o era successo a tal punto da portare la ragazza dalla chioma blu a cercare la sua ex compaesana? La tensione nella domanda della moretta era più che palpabile dall’evocatrice dei Mustelidi che prese di nuovo del tempo per usare le parole giuste. Per quanto tempo avesse avuto a disposizione per riflettere sul da farsi, trovarsi faccia a faccia con l’interessata era tutt’altra storia. Come poteva parlarle di Hyou senza farle del male? Come poteva spiegare all’altra nukenin che forse qualcuno per lei caro aveva perso la vita nel grande scontro con Akatsuki?

- Eris ha dei gusti molto particolari - commentò la Hyuga non lasciandosi sfuggire un mezzo sorriso divertito - Ma sono sicura che se ti ha spinto fino a questo punto è perché crede in te più di quanto voglia far apparire.

Non le era sfuggita la preoccupazione della salamandra come non le erano sfuggite le sue parole particolarmente minacciose quando si era parlato di Ashi. Ne aveva fatta di strada la bella Uchiha se adesso quelle creature squamose si fidavano così ciecamente della fanciulla firmataria. La diciassettenne prese un lungo respiro...

- Non so se tu mi crederai o meno... ma spero che almeno mi ascolterai fino alla fine - disse mettendo le mani avanti prima che fosse troppo tardi - Hyou non è più la stessa persona che abbiamo conosciuto.

L’affermazione finale fu un po’ glaciale al ricordo della minaccia nei confronti di sua figlia ma senza rendersene conto era già immersa in quel discorso che fino a pochi secondi prima temeva.

- Inizierò dal principio, narrandoti quello che ho vissuto in questi anni... e quello che purtroppo ho dovuto ascoltare da altre bocche... - continuò Chiaki cercando in se stessa la calma che l’aveva sempre caratterizzata in quegl’anni - Dopo il nostro ultimo incontro ho deciso d’affiancare Fuyuki nelle missioni per conto delle Nuvole Rosse diventando un membro effettivo dell’organizzazione. In questo periodo sono riuscita a venire a contatto con diversi nukenin quali K, il fondatore di Furikami e Tensai, un veterano d’Akatsuki; rapportandomici ho capito una cosa: nessuno di loro credeva effettivamente in qualcosa. Akatsuki non aveva un vero obiettivo e Furikami era allo sbando con a capo quell’essere. La loro alleanza era tutta una messa in scena. Purtroppo quando pensavo che le mie ricerche stessero portando a qualcosa, a capire se avessero realmente qualcosa in mente... Fuyuki è andato in coma per colpa della malattia. Ho passato diversi mesi a occuparmi di lui discostandomi definitivamente dal mondo, a tal punto che persino il sommo Mujinahen, protettore dell’eremo ha deciso di tenermi segreto l’attacco alla Foglia. Solo al risveglio di Fuyuki siamo venuti a conoscenza della battaglia e chi c’era a capo della spedizione; Ryu Yotsuki aveva attaccato Konoha con tutto l’eremo delle salamandre. Quasi non potevo credere a quelle parole quando mi è stato riferito... ho dovuto constatare con le mie orecchie se quella storia fosse vera o meno. Quando ci siamo diretti al covo ad attenderci c’era proprio lui, il nuovo leader delle Nuvole Rosse che aveva conquistato la sua fama grazie a quell’attacco improvviso facendo vincere la sua supremazia nata dalla follia.

Dovette prendere fiato la kunoichi, alzando gli occhi al cielo per trattenere le lacrime. Al solo pensiero di quante vittime fossero morte in quella battaglia la rabbia le bruciava dentro. Se fosse successo qualcosa a Mirai non se lo sarebbe mai perdonata... lei era l’unica che probabilmente si ricordava ancora di lei e sperava in un suo ritorno.

- Ti giuro ho cercato di capire il perché ma non ci sono riuscita... - la voce della nukenin uscì piuttosto bassa dalla sua gola - La sua giustificazione è stata quella di voler ricoprire il posto di capo; un ideale che si discosta completamente in ciò che lui ci ha trasmesso. Ma come lui stesso ha detto Furikami è morta. È davvero cambiato, a tal punto che non riesco più a riconoscerlo... ha persino minacciato mia figlia.

Rifletté lei stessa sulle sue parole, attendendo una reazione della persona con cui si stava rapportando. Venire a conoscenza di tutte quelle informazioni in un colpo solo e metabolizzarle non era una cosa da due minuti... bisognava dare tempo al tempo.

- Purtroppo io non ho abbracciato questo ideale per essere un ingranaggio per un macchinario da guerra. Dimmi che tu non sapevi niente di questa faccenda, dimmi che in realtà quello che siede sul trono di pietra non è Hyou ma qualcuno che ha preso le sue sembianze, dimmi che in realtà ciò che ho visto fa tutto parte di un’allucinazione... - il tono era diventato disperato, quasi una supplica.

Sapeva che se la moretta avesse negato ciò avrebbe portato soltanto all’ultima estrema decisione: la Pantera doveva morire proprio come aveva suggerito il suo amato. Le sue gesta avrebbero potuto espandersi oltre i mari, coinvolgendo numerose popolazioni... trovando appoggio da mercenari e nukenin sempre più potenti finché il suo desiderio di conquista non fosse stato realizzato.

Avrei preferito di gran lunga spiegare ad Ashi tutto nel narrato cosa è successo in questi due anni ma mi è sembrato più corretto fare così per questa volta, visto che mi avevi detto che nemmeno tu sapevi come avrebbe reagito il tuo PG a una simile notizia.



Edited by Karen91 - 15/8/2016, 08:31
 
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view post Posted on 25/8/2016, 11:10     +1   -1
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In quei brevi istanti che la separavano dalla verità, l'Uchiha aveva lasciato che la sua mente elaborasse le più svariate ipotesi sulla notizia che l'ex-compaesana portava con sé, ma mai avrebbe potuto immaginare ciò che realmente celavano quegli occhi perlacei. Nella peggiore delle ipotesi credeva che Ryu avesse finalmente regolato i conti con Fuyuki, nella migliore che lui e l'eremo non avessero nulla a che fare con la presenza di Chiaki in quel luogo.
Pazientando, lasciò che fosse la compagna ad iniziare a parlare, continuando a fissarla ed ascoltarla finché da quelle labbra rosee non fuoriuscì un nome familiare ad entrambe: Hyou. Corrucciando l'espressione, in un primo momento fu impossibile per Ashi capire cosa intendesse, ma Chiaki parve prendere coraggio ed iniziò il suo racconto senza troppi giri di parole… Non solo il suo modo di esprimersi, ma anche l'atteggiamento col quale affrontava un tale resoconto dei fatti provò alla Chunin che l'amica fosse ormai cresciuta… Non era ancora consapevole però, di cosa o chi l'avesse spinta a divenire più matura e sicura.

- Ho conosciuto anch'io K… Come darti torto? - mormorò annuendo per quanto riguardava la parte del discorso legata agli ideali di Furikami ormai allo sbando. Era da settimane che la ragazza cominciava a dubitare della reale veridicità e serietà di quell'organizzazione, soprattutto dopo l'incontro con K, che aveva ancor di più contribuito a farle sorgere delle perplessità. Incertezza che si fece sempre più viva nella giovane man mano che la Hyuga continuava il suo discorso… Fin dove voleva spingersi? Udì senza controbattere da quel punto in poi della conversazione, un po' per rispetto nei confronti di Fuyuki, un po' perché alla fine dei conti non voleva di certo vederlo morto. L'odio fra i rispettivi eremi era nato a causa sua, per una serie di incomprensioni la situazione era probabilmente ormai irrisolvibile, ma per il bene di Chiaki non avrebbe mai spinto Ryu contro una guerra che avrebbe visto solo morte e sofferenze…

- L'attacco? - fu come ricevere una secchiata d'acqua gelida, il resoconto della compagna si era fatto lungo e dettagliato, ma Ashi non si perse una singola parola. Dopo quel passaggio capì subito però, che c'era realmente qualcosa di grosso che la Mukenin cercava di rivelarle… Qualcosa di talmente inimmaginabile ed atroce che l'Uchiha parve perdere ogni minima traccia d'espressione e reazione. Ryu aveva attaccato Konoha? Per degli attimi che le parvero eterni, la sua mente, ogni traccia di razionalità parve entrare in netto conflitto con ciò che il sentimento che provava per lo Yotsuki le diceva… Non era possibile, conosceva Ryu… Come avrebbe potuto andare in contro a tutto ciò che le aveva raccontato? Lui voleva la libertà, la pace. Non di certo la guerra e la distruzione. Ed allora perché Chiaki era giunta lì per farle quella rivelazione, se non avesse avuto un minimo di fondamento? Forse non conosceva realmente Ryu. Forse aveva sempre e solo ascoltato ciò che voleva sentirsi dire da quella voce così sicura ed impavida… E sebbene lui le avesse più volte ripetuto di non credere a niente e nessuno, se non alle sue parole, come poteva non fidarsi di Chiaki?

- Dimmi che non ci sono state vittime… Dimmi che il suo era solo un avvertimento e non è morto nessuno… - ancora con un minimo di speranza per il suo eremita, Ashi cercò di aggrapparsi all'unica alternativa che avrebbe ancora potuto salvare Ryu, ma lo sguardo della compagna non ammetteva repliche. Gli occhi perlacei della Hyuga a stento trattenevano le lacrime e lei la conosceva, sapeva che non avrebbe mai potuto mentire riguardo una tale catastrofe… Qualsiasi fosse stato il motivo per cui Hyou si era spinto a tanto, l'Uchiha non l'approvava, non avrebbe mai approvato un tale massacro. Konoha era piena di civili, gente innocente che aveva pagato per la sua follia. Perchè c'era una sola spiegazione per lei a tutto quello: Ryu doveva aver perso la ragione. Ed ancora di più l'eremo che l'aveva seguito in quel delirio.
Tutta la convinzione, la sicurezza ed il controllo della ragazza, svanirono nell'attimo in cui capì che forse i suoi dubbi erano sempre stati fondati. Poteva un singolo sentimento, renderla cieca di fronte alla verità? Non poteva e non voleva ignorare i fatti, esattamente come Chiaki aveva lasciato il suo paese per degli ideali migliori, non per commettere crimini del genere… Smarrita ed al tempo stesso incredula, iniziò a camminare nervosamente sul posto, passandosi le mani fra i capelli cercando di calmarsi e ritrovare lucidità. L'amica non avrebbe faticato nel capire che Ashi fosse all'oscuro di tutto, se non per la sua reazione, per i suoi occhi… Si fecero inquieti, così come la sua espressione che si tramutò in una maschera di dolore. Cosa doveva fare?


- Sei venuta da me… Perchè vuoi che lo tradisca? Io non vedo ne ho notizie di Ryu da mesi, non ho la minima idea di dove sia e cosa stia facendo. All'eremo mi hanno tenuta all'oscuro di tutto… Io… -scuotendo la testa la Mukenin riprese a camminare agitatamente, non aveva la benchè minima idea di cosa fare, come comportarsi e soprattutto spiegare a Chiaki cosa fosse accaduto in quegli anni. Che Ryu fosse impazzito, sostituito da un folle o lucido delle sue azioni, tutto metteva lei in una posizione di precarietà. Tradirlo, avrebbe segnato la sua condanna a morte. Ma non prendere coscienza di ciò che aveva fatto a Konoha, avrebbe reso lei sua complice in quel massacro…


 
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view post Posted on 27/8/2016, 09:20     +1   -1
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Proprio come aveva immaginato le sue parole furono una secchiata d’acqua gelida per la sua interlocutrice che iniziò a muoversi per l’area in maniera agitata e senza meta. Abbassò lo sguardo la kunoichi dalla chioma blu, cercando di lasciarle quello spazio che alla moretta occorreva. Egoisticamente da un lato si sentiva sollevata dalla sua reazione: ciò comportava il suo totale discostamento dalla vicenda; ma se Ashi non aveva saputo della notizia voleva dire che per tutto quel tempo era stata isolata. Che fosse stata una decisione delle salamandre tenerla all’oscuro di tutto? Non era mai stata una grande chiacchierona la bella Uchiha ma osservarla comunicare a monosillabi le faceva dolere il cuore.

- Si K... - pronunciò pensierosa rivangando nei ricordi di poco tempo prima - Quel K non esiste più. Fuyuki l’ha ucciso con le sue mani dopo l’attacco all’eremo dei Mustelidi ed io l’ho aiutato.

Si sentiva in colpa per quella promessa che aveva sempre fatto a se stessa. Lei non voleva fare del male a nessuno, lei non voleva uccidere ma giorno dopo giorno iniziava a trovarsi davanti sempre scelte obbligate. Doveva seguire suo marito o sostenere il suo nindo? L’ago della sua bilancia aveva sempre mosso il suo peso dalla parte del bene e invece con gli ultimi eventi aveva cominciato a pendere verso il centro e chissà per quanto quella storia sarebbe andata avanti. Le sue mani erano macchiate di sangue proprio come quelle del suo amato.

- Ha ucciso i miei fratelli, mia figlia dopo essere stata presa come ostaggio non parla più e Fuyuki sospetta di tutto e tutti ormai. La speranza di pace che tanto agognavamo sembra essersi volatilizzata dopo questa serie interminabile d’eventi... - commentò la Hyuga come cercando una giustificazione al suo comportamento.

Eppure dentro di lei sapeva che non potevano esserci scuse. Yume approvava perfettamente il suo comportamento e glielo aveva fatto notare già nello scontro contro Sanzo ma lei voleva rimanere la ragazzina pura di un tempo. Quella che aveva intrapreso la carriera ninja per aiutare gli altri e rendere orgoglioso suo padre. Un genitore che ormai non esisteva più. Avrebbe voluto sfogarsi e piangere a dirotto tra le braccia dell’ex compaesana ma cercò di reprimere i suoi istinti; era Ashi quella che aveva bisogno del suo supporto morale.

- Mujinahen non ha voluto mostrarmi le immagini dello scontro ma è stato chiaro sulle vittime. Parecchi hanno perso la vita nello scontro, anche chi non c’entrava nulla. L’attacco è stato improvviso e forse per questo motivo Hyou è riuscito ad evadere la sicurezza del villaggio. Fortunatamente Akane-sama è riuscita a resistergli, costringendolo a ritirarsi - continuò il racconto cercando di far fede a ciò che le era stato narrato - Non so perché non sia riuscita a catturarlo ma dall’ultima volta che l’ho visto sembra essere diventato ancora più forte. Intorno a lui aleggia un’aura di morte e predominio.

Cercava di dare più delucidazioni possibili all’amica per quanto le fosse stato possibile. Non era facile parlare di Hyou come uno sconosciuto, bastava guardare dove la sua mano sinistra si era spostata per capire che ancora Chiaki sentisse qualcosa per lui. Non aveva dimenticato. L’arto stringeva il ciondolo di dente di lupo che il nukenin le aveva ceduto la prima volta che si erano incontrati, passando insieme la notte nella foresta buia. Al tempo lui le aveva detto che se avesse impresso il chakra in quel monile lui avrebbe sempre saputo dove si trovasse. Sospirò a quei dolci ricordi, prima che l’immagine di sua figlia squartata brutalmente sovrastasse qualsiasi altra cosa.

- Ashi non sono venuta qui per questo. Sai che non ti metterei mai nella condizione di scegliere... volevo solo parlarti e sapere. Fuyuki è rimasto sempre fedele a Konoha ed io l’ho seguito per aiutarlo nel duro cammino che ha scelto d’intraprendere. Avremmo dovuto concentrarci sull’Akatsuki ed i loro piani ma da come sono andate le cose, le carte in tavola adesso sono cambiate. Hyou vuole uccidere Akane Uchiha e per farlo è disposto a prendere in ostaggio suo figlio pur di arrivare a lei. Io credo ancora negli ideali di Furikami nonostante l’organizzazione sia morta e sono qui per lasciarti libertà, libertà di seguire quello in cui credi - fece un’ulteriore pausa il membro delle Nuvole Rosse, arrivando finalmente al succo del discorso - Alla fine di questa settimana ci incontreremo con Akane-sama e lì stabiliremo il da farsi anche se penso tu sappia come probabilmente si concluderanno le trattative. Se da un lato proverei in tutti i modi a convincerti a prendere la nostra parte dall’altra voglio solo che non ti succeda niente; nell’eventuale caso in cui l’Hokage deciderà di mandarci alla ricerca di Hyou promettimi che starai lontana dal conflitto. Se non vorrai tornare al villaggio perché hai trovato una vita migliore fallo ma se credi che tutto questo sia sbagliato, se vuoi rivedere i tuoi cari, se pensi che questo non sia più il luogo adatto a te: sappi che ci sarà sempre un posto per te a Konoha. Garantirò per te puoi starne certa.

Se la moretta avesse voluto tradirla adesso aveva tutte le informazioni necessarie per farlo. Sapere che entrambi i membri dell’organizzazione criminale più pericolosa del mondo erano in realtà degli infiltrati era la notizia che più Ryu Yotsuki aspettava. Molti di quelli che erano venuti a conoscenza di quel segreto erano morti o addirittura scomparsi. Forse Chiaki era una sciocca a fidarsi così ciecamente di chi non vedeva da anni ma avrebbe dovuto essere sincera se voleva realmente convincere l’ex compaesana a prendere le sue parti. L’amore era un ostacolo grande da scalare ma quando questo non veniva nutrito e curato poteva diventare un’arma a doppio taglio. Come lei stessa aveva detto... la Pantera non si faceva vedere da mesi e l’eremo? Perché fidarsi di qualcuno che a priori non si fidava di lei? I Mustelidi non avevano ne segreti ne ranghi ma a quanto pareva le Salamandre ragionavano in tutt’altro modo.

 
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view post Posted on 30/8/2016, 17:42     +1   -1
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Una volta escluso l’impossibile, ciò che restò, per quanto doloroso, non potè che essere la verità. Per quanto difficile da accettare, ciò che Chiaki le aveva appena raccontato doveva e non poteva che essere ciò che era realmente accaduto. Il fatto che l'Uchiha non riusciva a spiegarsi come potesse essere accaduto, non era di certo una motivazione valida per non credere ad una simile rivelazione. Per di più l'ex-compaesana sembrava ancora notevolmente sconvolta, non al livello della Mukenin dalla chioma corvina però, che poco prima troppo occupata a rimuginare sull'accaduto, non aveva minimamente badato ad altro che la compagna le stava rivelando. Era la seconda volta che Chiaki le parlava di una fantomatica figlia, quali altre nuove portava con sé?

- Aspetta… da quando hai una figlia? - chiese notevolmente confusa, seguendo il discorso per quanto riguardava la dipartita di K, che non la segnò né interessò poi molto. Era un perfetto sconosciuto, che nel breve lasso di tempo in cui aveva avuto modo di interagirci, le aveva mostrato quanto ambiguo potesse essere… Che fosse stato Fuyuki ad ammazzarlo, od altri, la cosa non la riguardava. Anche se quel pazzoide l'aveva marchiata per farsi beffe di Ryu probabilmente, era un capitolo chiuso ormai.

- Io non riesco a capire… Perchè ha agito proprio contro Konoha? Un attacco del genere equivale ad un suicidio, perfino l'eremo ne è certamente consapevole… Eppure l'hanno seguito in questa follia? - la frustrazione diventò sempre più udibile nel suo tono di voce, fermandosi ormai rassegnata di fronte alla Hyuga, cercò una singola motivazione per cui Ryu avrebbe potuto avere delle ragioni per compiere un atto del genere. Che fosse o meno intenzionato ad eliminare semplicemente Akane, ciò non giustificava tutta la scia di morte che si era lasciato dietro… Così come Ashi non credeva realmente possibile che le salamandre l'avrebbero assecondato così docilmente. Era consapevole di quanto si considerassero superiori a tutto e tutti, quindi sebbene lo Yotsuki fosse il loro eremita, era lui uno strumento nelle loro mani e non viceversa. Troppe cose non quadravano, ma rimuginare e farsi carico di colpe non avrebbe cambiato le cose ormai.

- Non ho la minima idea di cosa fare al momento Chiaki. So per certo però, che se Ryu è diventato davvero la persona che mi descrivi, allora non l'ho mai conosciuto veramente… Konoha era la mia casa, non lo giustificherei mai ne difenderei. Così come ho ascoltato e creduto alle tue parole però, prima di prendere una decisione, voglio sentire cos'ha da dirmi… Voglio che sia onesto con me ed ammetta ogni cosa. Lo cercherò e se in lui non ci sarà una minima traccia di pentimento, sarò io stessa a collaborare con Akane affinché venga punito per ciò che ha fatto. Non importa quali conseguenze porterà per me. - commentò aspramente la giovane, con non poche difficoltà nel tradurre a voce ciò che le vorticava caoticamente nei pensieri.

- In ogni caso, non potrò mai perdonarlo. - aggiunse infine scuotendo leggermente il viso. Non sapeva se quel contrasto di emozioni fosse dovuto alla sua situazione e condizione “alterata”, o semplicemente perché tutti i sentimenti tenuti a tacere per mesi avessero iniziato a fluire maggiormente soffocandola. Sperava ancora nel profondo del cuore però, che a breve si sarebbe ridestata da quello che si stava trasformando lentamente in un incubo.

 
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view post Posted on 1/9/2016, 15:29     +1   -1
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Non sapeva come muoversi adesso che aveva rivelato alla sua amica praticamente tutto quello che doveva dirle. Si sentì immediatamente in colpa per l’intenzione di non voler sottostare a cosa le avesse chiesto il suo amato: le sembrava così scorretto dover marchiare la nukenin dopo aver già sopportato il peso di quel segreto. Poteva Ashi farle del male? Il macigno che si era portata nel cuore fino a quel momento evaporò come se non fosse mai esistito... si sentiva più libera adesso che aveva avuto modo di sfogarsi con qualcuno che conosceva. Non era sempre facile parlare con Fuyuki soprattutto quando lo vedeva così concentrato e pensieroso. La vita all’eremo si era fatta più tosta per tutta la famiglia e questo lo si leggeva da ogni muso o volto che le passava affianco. Persino i suoi bambini non erano più spensierati come un tempo; mano a mano che crescevano si rendevano conto di quanto potesse essere facile vedersi strappata la vita da un momento all’altro.

- Ricordi quando ti dissi nel vulcano che pensavo d’essermi ingrassata? - domandò sorridendo, guardando la sua interlocutrice - A quanto pare ero solo un po’ inesperta...

Forse da quando le sue braccia avevano avvinghiato la giovane moretta, quella era la prima volta in cui poteva parlare tranquillamente e con leggerezza di un argomento che apprezzava. Quale madre non adora raccontare della propria bambina? Narrò ogni dettaglio alla bella Uchiha: il marchio e la minaccia di K quando l’aveva vista con il pancione, la nascita di Amane nella foresta, i capelli dello stesso colore di Fuyuki e gli occhi che ricordavano quelli del nonno materno, l’allegria che aveva portato all’eremo e anche il carico appesantito delle faccende; persino Aiko venne menzionato ormai fattosi più grande e maturo. Quella dolce sensazione di nostalgia venne immediatamente spezzata dal presente che comunque aleggiava tra di loro asfissiante.

- Ashi promettimi che se dovesse succederci qualcosa un giorno ti prenderai cura di Amane ed Aiko... forse troveranno la loro strada o forse finiranno per compiere azioni poco raccomandabili - disse preoccupata la madre pensando a quelle due piccole creature ancora innocenti - Se gli eventi li porteranno ad abbracciare la parte buia della vita ti prego, fermali.

Il panico della kunoichi era palpabile adesso che la faccenda si faceva sempre più fitta ed ingarbugliata. La sua amica dopo aver espresso il suo stupore, sembrava ancora non completamente convinta di tutta quella storia. Nemmeno lei voleva crederci e non sapeva rispondere a quelle domande che la nukenin continuava a porle. Per quanto riguardava l’eremo invece sembrava sicura che Ashi sottovalutasse un po’ troppo le Salamandre. Loro cercavano la lotta, si sentivano forti sotto il vessillo di Ryu Yotsuki, tanto che avevano preso più volte parte a delle battaglie che non gli concernevano. Watashi poteva essere giustificabile vista l’entità della sua minaccia e potenza ma Konoha? Che interessi avevano? Quelle domande l’ex compaesana avrebbe dovuto rispondersele da sola purtroppo, o come lei stessa aveva detto se le sarebbe fatte sputare addosso dal diretto interessato. Il compito di Chiaki era finito anche se non sarebbe voluta andarsene così in fretta.

- Mi dispiace Ashi che sia stata io a portarti questa brutta notizia... ma mi raccomando fai attenzione. Da adesso in poi le fazioni saranno nette e sarà difficile poter intervenire l’una a favore dell’altra - concluse rammaricata la diciassettenne, rendendosi conto che le loro strade si stavano per dividere nuovamente - Io ho già avuto le risposte che cercavo da Hyou ma è giusto che anche tu ti schiarisca le idee. Confido ancora in qualche parte nascosta della sua anima anche se temo comunque che possa farti del male. Prendi questo, ti tornerà utile nel caso tu voglia parlarmi.

Allungò la mano l’evocatrice cedendole una specie di fischietto di legno dipinto, se la ragazza davanti a lei avesse provato a soffiarci non ne sarebbe scaturito alcun rumore e la ragione era semplice: il suono di quello strumento poteva essere udito solo da un tipo di creatura e riconosciuto soltanto da una.

- Yuki è una donnola messaggera, la più veloce che io conosca. Assicurati d’essere in un luogo sicuro se e quando utilizzerai quello strumento. Lei rimarrà nei paraggi e potrà sentire questo richiamo anche a chilometri di distanza - disse la Hyuga cercando conforto in quel piccolo dono.

Le imprese di Yuki erano famose in tutto l’eremo data la sua assoluta precisione e compostezza nel portare a termine gli incarichi più ardui assegnatogli. Poteva essere lunga non più di cinquanta centimetri e i suoi occhi blu come il mare in tempesta erano in netto contrasto con il suo pelo bianco come la neve. Forse l’unica cosa che non andava giù a tutti era il suo carattere snob ma che riusciva a trattenere quando riceveva un incarico piuttosto importante. Tirò un sospiro affranto il jonin adesso che sapeva che l’incontro con Akane-sama si faceva sempre più vicino, l’ansia cominciava a crescere e farsi sentire. Avrebbe aspettato di vedere se Ashi avesse altre perplessità prima di riprendere la strada di casa, non poteva andarsene finché ogni singolo dubbio non fosse stato appianato.

 
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view post Posted on 11/9/2016, 22:58     +1   -1
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Era un minimo sollevata nel constatare che, nonostante quelle notizie così angoscianti e spiacevoli, Chiaki portasse con sé anche qualcosa di più “gioioso”. Non riusciva a credere come fosse possibile ritrovarla madre, ad i suoi occhi era ancora la bambina impacciata di Konoha, ma per via delle strade diverse che avevano deciso di seguire entrambe si erano perse pezzi importanti della vita dell'altra. Probabilmente più Ashi rispetto alla compagna, visto che negli ultimi tempi nulla aveva sconvolto più di tanto le giornate della bella Uchiha…

- Sono felice che in tutto questo, perlomeno tu sia riuscita a crearti la tua famiglia… - rispose sinceramente rincuorata, ascoltando il racconto che riguardava la piccola Amane e perfino Aiko che alla fine aveva preso fissa dimora all'eremo dei mustelidi. Erano riusciti a salvare quel piccolo fagottino impaurito, ma ormai le sembravano passati eoni da quella fantomatica missione svolta insieme contro una minaccia di Watashi… E per quanto fosse realmente felice per Chiaki, al momento non riusciva a rallegrarsene ne tantomeno levarsi dalla mente ciò che le aveva appena rivelato. Stava cercando di fingersi calma ed ancora un minimo padrona delle proprie emozioni, ma dentro di sé era un insieme di sentimenti ed emozioni contrastanti che la rendevano ancor più confusa di quanto già non fosse. L'unica cosa che voleva al momento era ridestarsi, magari trovandosi ancora all'eremo, con Ryu che le diceva che si era trattato semplicemente di un incubo… Ma tutto quello era reale, prima avrebbe accettato a convivere con quei sentimenti, prima avrebbe trovato la forza e la volontà per affrontare lo Yotsuki.

- A-aspetta… Vuoi affidare i tuoi figli a me? Io… non so se ne sarei in grado. - rispose in un primo momento, colta nuovamente alla sprovvista dalla schiettezza di Chiaki, che ancora una volta riuscì a far breccia nel suo cuore tormentato.

- Okay… Ti prometto che cercherò di badare io a loro, però tu sta attenta. Voglio rivederti sana e salva, così potrai presentarmi la piccola Amane… -
aggiunse poi annuendo, evitando ulteriori commenti ed intuendo che il momento dei saluti fosse ormai imminente. Restavano ancora troppi interrogativi e domande da fare, ma alla Mukenin passò per la mente forse la più importante in quegli ultimi istanti: come avrebbe fatto a restare in contatto con la compagna? Ci pensò Chiaki, quasi in sincronia con i pensieri dell'Uchiha, a tirar fuori uno strano fischietto che a detta sua avrebbe richiamato una donnola messaggera. La giovane rigirò fra le dita quel semplicemente strumento di legno dipinto, stringendolo poi nel palmo e tornando a guardare la Hyuga, cercando di sorriderle il più naturalmente possibile…

- Grazie Chiaki, sul serio… Posso solo immaginare quali rischi tu abbia corso per potermi trovare, non lo dimenticherò. - era ormai assodato che la ragazza dalla chioma blu era una persona fidata, non c'era solo l'affetto a legare le due Kunoichi, ma anche la fiducia reciproca che Ashi non avrebbe infranto nuovamente.

- Un'ultima cosa. Arrivando qui, hai per caso notato qualcosa di “strano”, simile ad un'eclissi? O un uomo anziano nei paraggi? - non voleva coinvolgere l'ex-compaesana in quella vicenda da cui non poteva ancora scappare, ma le servivano delle conferme e soprattutto capire che fine avesse fatto quell'ambiguo individuo. Era ormai convinta che il suo stato fosse dovuto a lui, semmai non fosse semplicemente impazzita e la sua mente le stesse giocando dei brutti scherzi.

 
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view post Posted on 16/9/2016, 14:15     +1   -1
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Chi vive senza follia non è così saggio come crede...


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La risposta della moretta fu piuttosto triste nonostante il premuroso significato delle parole di Chiaki. Non si era resa conto la Hyuga che fino a quel momento aveva esposto entusiasta la parte gioiosa del suo racconto, tanto da oscurare pesantemente ciò che invece avrebbe dovuto passare la sua compagna da quel momento in avanti. Come aveva fatto a dimenticarsi completamente di cosa stessero parlando poco prima? Come poteva essere felice in un momento catartico come quello?

- Mi dispiace Ashi, non volevo - disse abbassando lo sguardo la bella dalla chioma blu.

Senza contare che la stessa proposta fatta era risultata un vero azzardo. Forse Ashi non era pronta a prendersi carico dei suoi bambini ma fondamentalmente era l’unica persona che conosceva di cui si poteva realmente fidare. Dopo la morte di Takayoshi, non le rimaneva più nessuno dei suoi parenti più stretti. Lei era quanto di più vicino aveva ad una sorella e nonostante il loro periodo di lontananza, nonostante il loro rapporto complicato dagli eventi, ancora erano lì insieme a parlare e confrontarsi.

- Si vorrei te ne prendessi cura tu... lo so che ti chiedo molto ma sei ciò che mi resta di più caro - disse sorridendole in modo dolce con quello sguardo che catapultava nel passato - Mi fido di te e sono sicura che anche loro capiranno il perché.

Non c’era molto da aggiungere a quella frase strappalacrime. La paura di morire la spaventava più di ogni altra cosa, consapevole di poter finire per lasciare sole quelle due acerbe creature per sempre.

Spero anche io di potertela presentare personalmente un giorno

Ciò che pensò non lo esternò, troppo timorosa nel poter buttare addosso, alla bella Uchiha, la sua negatività. In cambio però il suo sorriso prese una piega non completamente convinta perdendo tutta la sua lucentezza. L’ansia e la paura per il futuro ignoto era quasi tangibile. Cambiare argomento era diventato inevitabile, una necessità obbligatoria. Quando la firmataria dei Mustelidi rivelò la sua strategia per mantenersi in contatto, Ashi la ringraziò di cuore. Si, probabilmente aveva rischiato nell’incorrere in qualche pericolo per trovarla ma ne valeva veramente la pena e non solo perché era sua amica ma perché ne aveva bisogno lei per prima. Quell’incontro aveva fatto bene ad entrambe. Annuì complice al ringraziamento ma quando le venne posta l’ultima domanda prima che le loro strade si dividessero un’espressione perplessa si dipinse sul volto pallido della ragazza, illuminato dai flebili raggi lunari.

- Qualcosa di strano? L’unica cosa strana che vedo è quella struttura inquietante dietro alle tue spalle... per il resto mi sembra tutto normale - disse dandosi una veloce occhiata intorno come se potesse aggrapparsi a qualcosa d’interessante da dirle - Non vedo anima viva a parte te da parecchi chilometri.

Non pensò minimamente a riferirle del suo odore più forte perché quello era un accorgimento fugace, qualcosa che secondo lei non aveva il minimo nesso con ciò che stava capitando alla fanciulla.

- Qualunque cosa tu stia cercando spero che la trovi. Anzi ti darei volentieri una mano ma purtroppo mi avevano dato un tempo limite per trovarti, non voglio creare disagio per questa mia iniziativa. L’incontro con Akane-sama è alle porte - disse con una certa tensione nella voce la diciassettenne.

Odiava negare il suo aiuto ma Fuyuki avrebbe pensato al peggio se avesse ritardato il suo ritorno e chissà quale follia il suo istinto l’avrebbe portato a fare. Dopo l’incontro con Hyou entrambi erano diventati più prudenti, anzi malfidenti. Il leader delle Nuvole Rosse aveva condiviso delle informazioni con loro ma prima di farlo praticamente li aveva minacciati e studiati per tutto il tempo, come se fossero solo degli estranei visitatori. Si avvicinò ad Ashi l’ex compaesana ma questa volta non l’abbracciò, avvicinò le labbra alla guancia dell’amica e le diede un piccolo bacio.

- Spero che almeno questo ti porti fortuna - disse sorridendo e salutando mano a mano che scendeva lungo il pendio della collina.

Non mi è piaciuto molto questo mio ultimo post ma vabbé almeno ti lascio libera. Grazie per la ruolata, mi era mancata Ashi. ^-^ Avviso immediatamente Zen Humor che abbiamo finito e ringrazio anche lui per la disponibilità.

 
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