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Una Vacanza In Giallo

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view post Posted on 15/5/2016, 18:07     +1   -1
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Dai lo devi fare per il guerriero più forte di DBS :lol:
 
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view post Posted on 15/5/2016, 19:37     +1   -1
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lol no worries at least this planet has namjoon

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Che culo per sti due aver incontrato Sfighichi, porelli.
 
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view post Posted on 15/5/2016, 20:37     +3   +1   -1
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Ma hanno incontrato la sfiga, la signora la tocca pure...e la inviata a cena? Sono morti, non c'è speranza! Condoglianze!
 
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view post Posted on 15/5/2016, 21:07     +1   -1
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× Sanji × Nami ×


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Scommetto che, da manuale di Gosho, qua scappa il morto...
 
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view post Posted on 17/5/2016, 14:13     +1   -1
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"Se una cosa è così complicata da non poter essere spiegata in 10 secondi, allora non vale la pena di saperla."

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CITAZIONE
Comunque sarà piacevole dimenticare per un po’ crimini e omicidi, e dedicarmi alla mia adorabile moglie.

Seee, le ultime parole famose.

CITAZIONE
“È qui in vacanza, o per lavoro?”

Ma che ti frega? Questa qui sta facendo un po' troppe domande, poi vedrai come si vendica Kudo per essere stato infastidito, non riuscendo a bersi in pace la sua limonata.

CITAZIONE
“Potremmo mangiare allo stesso tavolo, no?”

Si sono condannati da soli.

CITAZIONE
i due malcapitati sopravviveranno all'incontro con il kudo?

Per me, uno dei due diventa la salma di turno.
 
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view post Posted on 22/5/2016, 17:17     +3   +1   -1
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buon pomeriggio a tutti!
pronti per un nuovo aggiornamento?

avevamo lasciato il kudo in cerca del bersaglio per la sua sfiga....

UNA VACANZA IN GIALLO


Terza Parte



“Sei sicura di stare bene?”
“Sarà almeno la quarta volta che me lo chiedi.”
“Beh, sono solo preoccupato. Sei ancora un po’ pallida.”
“Sto bene.” mormorò Shiho, sorridendo al marito e appoggiandosi al suo braccio mentre uscivano sulla terrazza del resort, dove avrebbero servito la cena. “Il malessere è passato. E sono affamata.”
Shinichi non sembrava convinto, ma quando stava per replicare una voce femminile richiamò la sua attenzione.
“Oh. Capisco perché ti sei fermato a parlare con lei.” fu il commento di Shiho, alla quale aveva raccontato del suo incontro con la coppia giapponese mentre si preparavano per scendere a cena.
“Shiho, mia cara, sai che guardo solo te.”
“Lo so. Ti stavo solo prendendo in giro.” replicò lei, rivolgendogli uno di quei sorrisi un po’ obliqui che adorava.
“E io ci casco sempre.” mormorò lui, chinandosi a sfiorarle la guancia con un bacio, prima di raggiungere la donna.
“Venite, il nostro tavolo è da quella parte.”
Al tavolo accanto ad una bellissima composizione di rose gialle, ranuncoli e margherite, erano seduti il marito della donna, e un uomo e una donna sconosciuti, ma dai tratti giapponesi.
“Oh, buonasera.” Il marito si alzò, tendendo la mano verso Shinichi. “Non speravamo più di vedervi. Pensavamo aveste cambiato idea.”
“Siamo stati trattenuti al telefono da nostra figlia.” spiegò Shinichi, ricambiando la stretta di mano. “È una gran chiacchierona, e ci ha raccontato la sua giornata nei minimi dettagli.”
“Ha una foto?” chiese la moglie, mentre prendevano posto.
Shinichi prese il cellulare e mostrò a tutti le sue bambine, gonfiando il petto come un tacchino orgoglioso e suscitando il sorriso di sua moglie, che sapeva quanto andasse fiero delle sue piccole.
“Oh, ma che tenere!” esclamò la donna, con entusiasmo. “Mi fa venire voglia di averne anch’io! Che ne dici, caro?”
“Tesoro, sai che non possiamo...per il lavoro.” rispose l’uomo, e a Shinichi parve di cogliere un’ombra nei suoi occhi.
“Ma presto ci trasferiremo a Tokyo e cambieremo lavoro.” replicò la moglie, e anche nei suoi occhi parve passare la stessa ombra.
Il cipiglio dell’uomo si fece più cupo, e tra i due coniugi serpeggiò una strana tensione, che venne interrotta dai camerieri che servivano la cena.
“Davvero squisito.” commentò il secondo uomo, dopo aver assaggiato l’antipasto a base di pesce. “So che hanno uno chef francese.”
“Si, l’ho sentito anche io.” commentò la seconda donna, che aveva grandi occhi scuri e gentili. “A proposito, non ci siamo presentati. Io sono Rumiko Kawai, e vengo da Gunma. Sono un’interprete, ma al momento lavoro come insegnante.”
“Io invece sono Shinjo Hatori, e sono un vecchio amico di Rumiko. Ci conosciamo dalle elementari.” si presentò il secondo uomo.
“È anche lei un interprete?” gli chiese Shiho.
“No, sono un insegnante. Di scienze. Io e Rumiko lavoriamo nello stesso liceo.”
“Anche lei è di Gunma?” domandò Shinichi, sorseggiando un po’ di vino.
“Si, sono nato e cresciuto li, ma ho frequentato l’università a Tokyo. È mai stato a Gunma?”
“Si, diverse volte. Per alcune indagini.”
“Indagini?” chiese Rumiko, smettendo di masticare e fissandolo perplessa.
“Sono un detective. Collaboro con la polizia.”
“Ma certo!” esclamò il marito dell’altra donna, illuminandosi in volto. “Ecco perché la sua faccia mi è familiare...lei è Shinichi Kudo!”
“Quello che chiamano lo Sherlock del Terzo Millennio?” chiese Rumiko, spalancando gli occhi.
“Si, proprio lui!” esclamò l’uomo, sempre più esaltato. “Sono un suo grande fan, ho letto tutto su di lei!”
“Caro, non esagerare.” lo redarguì sua moglie, con un’occhiata severa. “Metterai in imbarazzo il signor Kudo. E non ti sei nemmeno presentato.”
L’uomo arrossì, rifilò un’occhiataccia a sua moglie e si schiarì la voce con un colpo di tosse.
“Le chiedo scusa, signor Kudo. Mi sono lasciato trasportare dall’entusiasmo. Sono Yuzo Kaneshiro. E quella bella signora è mia moglie, Hiromi Kurata, che ho l’onore di aver sposato da poco più di un anno.”
“Una scelta felice.” commentò sua moglie, rivolgendogli un sorriso che Shinichi giudicò falso. “D’altronde, anche lei è sposato, quindi sa bene quali e quante gioie possano dare un matrimonio.”
“Già.” mormorò Shinichi, posando la mano su quella di Shiho, che gli rivolse uno dei suoi dolci sorrisi. “Non so davvero cosa farei senza la mia Shiho.”
“Anche lei si occupa di indagini, signora Kudo?” le domandò Hatori, mentre i camerieri servivano altri antipasti.
“No, sono un’insegnante, proprio come lei.”
“Di inglese?” chiese Rumiko, curiosa. “Dai suoi colori, direi che non è del tutto giapponese.”
“No, lo sono per metà. Mia madre era irlandese.” rispose Shiho, con cortesia. “E insegno chimica e fisica.”
“Signor Kudo, perché non ci racconta qualcuna delle sue indagini più difficili?” gli chiese Kaneshiro, gli occhi che scintillavano d’entusiasmo.
“Caro, ti prego. Lascia in pace il signor Kudo. È qui per rilassarsi, non vorrà certo pensare a crimini e criminali.”
L’uomo le lanciò un’occhiataccia. A quanto pare, tra i due coniugi non era esattamente tutto rose e fiori come volevano far credere.
“Peccato. Anche a me sarebbe piaciuto ascoltare qualche racconto.” mormorò Rumiko, riempiendosi il calice. Shinichi notò che le tremava la mano, anche se cercava di nasconderlo.
“Magari potrebbe risolvere il caso del misterioso Ladro Gentiluomo che colpisce gli hotel di lusso.” disse Hatori, distrattamente.


uh, chi sarà mai questo ladro gentiluomo???
e chi sarà la vittima di kudo?

forse lo scopriremo con il prossimo aggiornamento. che sarà domenica, come sempre, salvo imprevisti.
 
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view post Posted on 22/5/2016, 17:41     +1   +1   -1
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"Metterai in imbarazzo il signor Kudo"? Cos'è la barzelletta del secolo?

"È qui per rilassarsi, non vorrà certo pensare a crimini e criminali"? Ma è una comica nata, la signora!

Ma tanto, avete avvicinato la "sfiga che cammina", quindi sarete morti o in galera nel giro di 24 ore (sempre che Ella non distragga il marito tenendolo impegnato in altro!).
 
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view post Posted on 23/5/2016, 14:06     +1   -1
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"Se una cosa è così complicata da non poter essere spiegata in 10 secondi, allora non vale la pena di saperla."

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CITAZIONE
“Non speravamo più di vedervi. Pensavamo aveste cambiato idea.”

Se Shinichi e Shiho avessero davvero cambiato idea sulla cena, tutti quanti voi vi sareste salvati, ma vi è andata male.

CITAZIONE
“Non speravamo più di vedervi. Pensavamo aveste cambiato idea.”

Ok, qui ho riso per cinque minuti di fila, non ho potuto fare a meno di immaginare la faccia di Shinichi sul corpo di un tacchino.

CITAZIONE
“Tesoro, sai che non possiamo...per il lavoro.” rispose l’uomo, e a Shinichi parve di cogliere un’ombra nei suoi occhi.
“Ma presto ci trasferiremo a Tokyo e cambieremo lavoro.” replicò la moglie, e anche nei suoi occhi parve passare la stessa ombra

Mi sa che, sotto sotto, entrambi hanno un'amante.

CITAZIONE
Magari potrebbe risolvere il caso del misterioso Ladro Gentiluomo che colpisce gli hotel di lusso.” disse Hatori, distrattamente.

Bene, cena finita per Kudo, che pianterà lì tutto quanto il cibo e si dedicherà a questo ladro, che di sicuro verrà a fare una visitina in questo hotel, portato qui dalla sfiga di Kudo.
 
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view post Posted on 29/5/2016, 16:42     +1   +1   -1
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buon pomeriggio a tutti. in questa domenica che non si capisce che tempo vuole fare (piove, c'è il sole, piove, torna il sole...), eccoci con il nuovo aggiornamento.

eravamo rimasti al misterioso ladro gentiluomo....

UNA VACANZA IN GIALLO


Quarta Parte



“Ladro gentiluomo?” ripeté Shinichi, corrugando la fronte.
“Non lo conosce?” gli chiese Hiromi, stupita. “Non fanno che parlare di lui negli ultimi tempi! Ha messo a segno diversi colpi incredibili, e non l’hanno mai preso.”
Shinichi corrugò la fronte. “Mi pare di aver letto qualcosa sui giornali in aereo, ma non ho approfondito.”
Hiromi gli rivolse un sorriso da cospiratrice. “Beh, pare che questo ladro colpisca sempre negli alberghi di lusso. Finora ha compiuto una decina di furti, ma la polizia brancola nel buio, perché colpisce in tutta Europa, ed è difficile prevedere dove e chi prenderà di mira. Solitamente, ruba gioielli e oggetti preziosi ai ricconi che soggiornano nelle suite di lusso, ma è talmente abile e silenzioso che finora non ha lasciato alcuna traccia, e nessuno l’ha mai visto.” Ridusse la voce a un sussurro. “Si vocifera addirittura che possa essere un fantasma!”
“Cara, che sciocchezze dici? Non esistono i fantasmi.” commentò il marito, con tono leggero.
“Cosa ne pensa, signor Kudo?” chiese Rumiko, aggiustandosi il tovagliolo sulle gambe mentre i camerieri portavano via i piatti vuoti.
“Dite che non lascia tracce e nessuno l’hai mai visto.” Shinichi rimuginò per qualche minuto. “Ha forse dei complici?”
“Non si sa.” gli rispose Hatori, scrollando le spalle. “Ma tutto può essere, visto che finora è rimasto nell’ombra e si sa ben poco su di lui.”
“Potrebbe anche essere una donna.” intervenne Shiho, gli occhi verdi che scintillavano al riverbero delle luci disseminate per la terrazza. “Dopotutto, come avete sottolineato, non si sa niente su di lui, e nessuno ha mai visto questo ladro.”
“Eh, già.” Hiromi annuì, pensierosa. “Chissà se colpirà anche qui. Questo resort è di lusso.”
“Spero non ci prenda di mira, allora.” replicò suo marito, serafico.
“Avete dei gioielli?” domandò Hatori.
“A causa del nostro lavoro, spesso partecipiamo a cene importanti, quindi non possiamo certo sfigurare.” gli rispose Hiromi, con un gran sorriso. “Sono i gioielli che mi ha lasciato mia madre. Hanno un gran valore per me, perciò spero proprio che quel ladro ci lasci in pace.”
“In tal caso, ci penserà il signor Kudo a scovarlo e catturarlo, vero cara?” commentò suo marito, con una strana espressione. Shinichi si limitò ad un cenno del capo, poi cambiò argomento, e per il resto della cena non si parlò più del ladro gentiluomo o di criminali in genere.
Al termine della cena, fecero una passeggiata in giardino e poi si recarono nel salone adibito a teatro, dove era stato organizzato uno spettacolo per gli ospiti. All’incirca a metà, Shiho mormorò al marito che doveva andare in bagno e lasciò la sala. Usò la toilette, poi si accostò al lavabo, e mentre si sciacquava le mani notò che il suo volto recava ancora una lieve traccia del malessere che l’aveva colpita. Sarà il caso che provi. Almeno ne avrò certezza...
Stava uscendo dal bagno, quando sentì due voci nel corridoio. Le riconobbe subito, erano Hiromi e suo marito.
“Perché mi hai seguita?”
“Perché volevo controllare una cosa.”
“Devi smetterla, capito?”
“No, se continui a telefonargli! Che gli hai detto?”
“Non sono affari tuoi!”
“Si, che lo sono! Ci sono in mezzo anche io, ricordi?”
“Beh, se non la smetti di seccarmi...”
Le voci si allontanarono e Shiho non fu più in grado di sentire le loro parole. Si affacciò con cautela alla porta, e scoprì che il corridoio era deserto. Scuotendo la testa, tornò nella sala e si sedette accanto al marito.
Al termine dello spettacolo, si trattennero ancora qualche minuto, poi Shinichi e Shiho salirono in camera per prepararsi per la notte.
“Allora, cosa ne pensi dei nostri compagni d’avventura?” gli chiese Shiho, mentre sistemavano il copriletto ai piedi del letto.
“Interessanti...e un po’ bugiardi.” aggiunse Shinichi, con un sorrisetto.
“Davvero?”
“Eh, già. Qualcuno si è divertito a raccontarci qualche storiella.”
“Per quale motivo?”
Lui si strinse nelle spalle, sedendosi sul bordo del letto. “E chi lo sa? Per apparire al meglio, fare colpo, stupire...l’animo umano è complicato.”
“Tremendamente.” confermò Shiho, infilandosi sotto le lenzuola. “Hai notato che Kaneshiro è andato al bar, invece che salire con la moglie?”
“Ha detto che voleva bere un ultimo drink, prima di coricarsi.”
“La moglie non ne è sembrata contenta.”
“Nessuna moglie lo sarebbe, se il proprio marito fosse un alcolizzato.”
“E lui lo è?”
“No. Non credo.” rispose Shinichi, dopo un momento. Si tolse l’orologio, posandolo sul comodino. “Anche se non mi sembra che siano felici e innamorati come professano.”
“L’ho notato. Spesso lui le lancia certe occhiate...forse perché lei nasconde qualcosa.” E gli raccontò del litigio che aveva udito poco prima. “Forse lei ha un’amante.”
“O si tratta di questioni di lavoro. Lui pare poco intenzionato a cambiare e mettere radici.”
“Beh, comunque, non sono affari nostri, non credi?” Shiho gli posò la mano sul petto. “Hai intenzione di discutere di quei due, oppure dedicarti un po’ a tua moglie?”
Shinichi le coprì la mano con la sua, chinandosi a baciarla sulle labbra. “Se la mia adorata moglie si è ripresa dal suo malessere...”
“Direi proprio di si.” mormorò lei, cingendogli il collo con le braccia e attirandolo a sé.
“Allora non me lo faccio ripetere due volte...”


il solito marpione <_<

lo scenario si sta delineando, e sappiamo tutti che la sfiga di kudo non tarderà a colpire. volete sapere chi sarà la povera vittima?
beh, dovete aspettare a domenica prossima, con la quinta parte^^
 
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view post Posted on 29/5/2016, 17:13     +1   -1
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Ho capito, ora sbuca Lupin!

I due tizi litigano ed i Kudo... mi viene il nervoso!
 
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view post Posted on 30/5/2016, 14:02     +1   +1   -1
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"Se una cosa è così complicata da non poter essere spiegata in 10 secondi, allora non vale la pena di saperla."

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Finora ha compiuto una decina di furti, ma la polizia brancola nel buio, perché colpisce in tutta Europa, ed è difficile prevedere dove e chi prenderà di mira. Solitamente, ruba gioielli e oggetti preziosi ai ricconi che soggiornano nelle suite di lusso, ma è talmente abile e silenzioso che finora non ha lasciato alcuna traccia, e nessuno l’ha mai visto.

Dopo questa affermazione, per la fine della storia, il ladro, che ruberà proprio in questo hotel, verrà clamorosamente smascherato davanti a tutti da Shinichi, perché tanto lo sappiamo tutti che succederà questo. A Kudo non si sfugge.

CITAZIONE
Sarà il caso che provi. Almeno ne avrò certezza...

E niente, tra nove mesi ci ritroveremo un altro Kudo in giro.

CITAZIONE
“Beh, comunque, non sono affari nostri, non credi?”

In teoria no, ma dopo che Kudo conosce qualcuno, diventa affar suo tutta quanta la loro vita.

CITAZIONE
“Allora non me lo faccio ripetere due volte...”

Sì, sì, goditela finché puoi, che poi ti mettiamo sotto a indagare.
 
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Giuly-chan_03
view post Posted on 30/5/2016, 14:12     +1   -1




Quei due sono strani non mi fido... <_<
Shinichi é sempre il solito...
 
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view post Posted on 5/6/2016, 16:50     +1   -1
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buon pomeriggio a tutti. dopo la giornata di pioggia di ieri (il diluvio universale, praticamente), oggi splende il sole.

pronti per il nuovo aggiornamento?
morirà qualcuno, a parte kudo per mano di hikaru?

UNA VACANZA IN GIALLO


Quinta Parte



“Ehi! Ehi, aprimi! Aprimi!”
Colpi rumorosi alla porta. Poi di nuovo la voce, biascicata e piena di rabbia.
“Lo so che mi hai sentito! Aprimi! Apri questa maledetta porta!”
Shinichi sollevò lentamente le palpebre, e per qualche secondo pensò si trattasse di un sogno. Poi i colpi si ripeterono, e così le grida, perciò comprese che non era per niente un sogno.
“Mmm...chi è questo idiota?” mormorò Shiho, assonnata, muovendosi nel suo abbraccio.
“Un idiota morto.” borbottò Shinichi, irritato. A malincuore, sgusciò dalle coperte, indossò i calzoni e guardò la sveglia luminosa sul comodino: le tre e ventisette. Io lo uccido questo...
Aprì la porta con uno scatto.
“Allora, cosa...”
Ammutolì di colpo, quando si ritrovò a fissare gli occhi un po’ vacui di Yuzo Kaneshiro. Aveva i vestiti stropicciati, i capelli arruffati e le guance arrossate. Ed era visibilmente ubriaco.
“Signor Kaneshiro. Le serve qualcosa?”
L’altro lo fissò per un lungo momento con espressione ebete. “Uh...eh...io...cosa ci fa lei in camera mia?”
“In realtà, questa è la mia camera.” gli fece notare Shinichi, indicando il numero impresso sulla porta. “Credo che lei si sia confuso.”
“Oh...uh...” biascicò l’uomo, strizzando gli occhi. “Ho...sbagliato...”
“Si.”
“Uh...mi scusi...io...” Si passò la mano sul volto. “Mi scusi...il disturbo...non volevo...”
“Venga. La accompagno.” si offrì Shinichi, notando che faticava a stare in piedi. “Se non ricordo male, la sua camera è in fondo al corridoio.”
“Che succede?” gli chiese Shiho, che l’aveva raggiunto, dopo aver indossato la giacca da camera sulla camicia da notte rosa pallido.
“Il nostro signor Kaneshiro ha bevuto qualche bicchiere di troppo e ha sbagliato camera. Meglio che lo accompagni e mi assicuri che non disturbi nessun altro.”
“Lei è proprio un caro ragazzo, sa? Sua moglie è davvero fortunata, sa?”
“Venga, signore. Ha proprio bisogno di una buona notte di sonno.”
Shinichi lo sostenne mentre percorrevano il corridoio, rischiando di cadere un paio di volte perché l’uomo ogni tanto perdeva l’equilibrio e lo costringeva a tenerlo su a forza.
“Eccoci qua. Ha la chiave magnetica? Così non svegliamo sua moglie.”
Yuzo lo fissò con espressione vacua. “La...chiave?”
“Per aprire la porta.”
“Per aprire...la porta. Certo.” Con movimenti goffi, si frugò nelle tasche dei calzoni. “Non credo...l’ho dimenticata.”
Shinichi si rivolse alla moglie, che era rimasta sulla soglia della loro camera. “Tesoro, chiameresti la reception? Chiedigli che ci mandino qualcuno con il passepartout, perché il signore della 1537 è rimasto chiuso fuori, e...non è in condizioni ottimali.”
Qualche minuto dopo, un giovanotto alto e magro correva verso di loro sventolando una tessera magnetica.
“Ecco, signori.” disse, con il respiro affannato. Poi guardò Kaneshiro, appoggiato al muro con la testa ciondolante e gli occhi chiusi. “Sta bene?”
“Nulla che non si possa smaltire con un po’ di sonno, caffè e aspirina.” gli rispose Shinichi, con un sorrisetto ironico. L’impiegato non sembrava convinto, ma si accostò alla porta e fece scorrere la tessera nell’apposita fessura.
“Sicuro che non occorre un dottore?”
“Il nostro amico è ubriaco.” disse Shiho, senza mezzi termini. Sorrise divertita all’espressione sgomenta del ragazzo. “Dubito che un dottore possa aiutarlo.”
“Aiutami a portarlo dentro, ragazzo.” gli chiese Shinichi, lanciando un’occhiata eloquente alla moglie, che la ricambiò con uno dei suoi sorrisi obliqui. “Signora Kurata? Signora, sono Shinichi Kudo. Non vorrei spaventarla, ma suo marito necessita del suo aiuto.”
Entrarono, Shinichi e il ragazzo che sorreggevano l’uomo e Shiho che li seguiva.
“Signora, è sveglia? Non...”
Il giovane detective si bloccò all’ingresso del salottino. Accanto a lui, l’impiegato emise un gemito soffocato.
“Santo cielo! Ma che è successo qui?”
Entrambe le poltrone erano rovesciate, il tavolino di cristallo giaceva in mille pezzi sul prezioso tappeto. Le bottiglie sulla credenza erano state buttate per terra, anch’esse in mille pezzi. Le tende erano tirate, ma una delle finestre doveva essere rimasta aperta, perché le tende si muovevano lentamente.
“Shinichi...”
Avvertì la mano di Shiho sulla schiena, e annuì. “Restate qui. E fate silenzio.”
Insieme all’impiegato, adagiarono Kaneshiro su una delle sedie all’ingresso. Strinse per un attimo la mano della moglie.
“Stai attento.” sussurrò lei, ricambiando la stretta.
“Se succede qualcosa, esci subito di qui e chiama la polizia.”
Dopo un’ultima occhiata, si addentrò nel salotto. La lampada nell’angolo era rovesciata, ma era rimasta accesa, quindi gli permetteva di vedere dove metteva i piedi, e cogliere eventuali presenze. Il salotto sembrava deserto, nonostante le condizioni in cui si trovava. Shinichi lo esplorò con una lunga occhiata, ma non c’era nessuno, perciò con prudenza si avvicinò alla camera da letto. Afferrò la maniglia, ispirò a fondo e aprì lentamente la porta, sperando di non trovarsi davanti la solita tragedia.
Diversamente dal salotto, la camera era buia. Shinichi cercò a tentoni l’interruttore della luce, ma quando lo premette, non accadde nulla. Dannazione!
“Signora Kurata? Signora, mi sente? Sta bene?” provò a chiamare. “Sono Kudo, signora. Sta bene?”
Nessuna risposta. Solo il fruscio delle tende, che qui si muovevano in modo più evidente. Doveva esserci una finestra aperta.
Nonostante il buio, azzardò qualche passo verso il letto. Doveva accendere la lampada, non poteva continuare a brancolare nel buio. Ma arrivato a metà, i suoi piedi urtarono qualcosa. Shinichi si chinò a controllare, emise un’imprecazione, e senza indugi raggiunse il letto e accese la lampada sul comodino.
“Dannazione!” ringhiò, chinandosi nuovamente sulla figura che giaceva riversa per terra su un fianco. Era la signora Kurata, in camicia da notte, il lenzuolo attorcigliato tra le gambe. Teneva gli occhi chiusi e la bocca leggermente socchiusa. Quando si chinò su di lei, Shinichi avvertì un odore sottile ma deciso. Le cercò il polso, e dopo qualche istante, respirò con sollievo. Il battito c’è. Deve aver perso i sensi.
Si guardò rapidamente intorno, poi colse il fazzoletto a poca distanza dal corpo. Si chinò ad annusarlo. Cloroformio, come pensavo. Ma perché? Un pensiero improvviso lo colse. Vuoi vedere che...
Si alzò di scatto, cercando la cassaforte. Era aperta. E completamente vuota.
“Shinichi?” La voce di Shiho gli giunse dal salotto. “Che succede?”
“Un furto.”
“La signora sta bene?”
“È stata addormentata. Chiama la sicurezza e fai avvertire il direttore. Serve anche un dottore.”


e la sfiga di kudo ha colpito ancora!!!
non è morto nessuno, ma come si dice, la notte è giovane, e c'è ancora tempo.

se volete sapere che succede, ci vediamo con il prossimo aggiornamento, che dovrebbe essere domenica prossima.
il condizionale è d'obbligo, perchè mia cognata ha la scadenza proprio domenica 12 quindi se il mio ricky decide di nascere proprio domenica, l'aggiornamento è spostato al lunedì :)
 
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Non è morto nessuno? Almeno hanno disturbato il Kudo, sebbene svegliando la Divina, non di può avere tutto, ed Ella perdona tutto!
 
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view post Posted on 6/6/2016, 13:39     +1   -1
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“Eccoci qua. Ha la chiave magnetica? Così non svegliamo sua moglie.”
Yuzo lo fissò con espressione vacua. “La...chiave?”
“Per aprire la porta.”

Questo qui tra poco non sa manco come si chiama.

CITAZIONE
Afferrò la maniglia, ispirò a fondo e aprì lentamente la porta, sperando di non trovarsi davanti la solita tragedia.

Ma dai che lo sappiamo tutti che 'la solita tragedia' in realtà piace un sacco a Shinichi.

CITAZIONE
“Dannazione!” ringhiò, chinandosi nuovamente sulla figura che giaceva riversa per terra su un fianco. Era la signora Kurata, in camicia da notte, il lenzuolo attorcigliato tra le gambe

Ed eccoci, la vittima di turno è servita!

CITAZIONE
Le cercò il polso, e dopo qualche istante, respirò con sollievo. Il battito c’è. Deve aver perso i sensi.

Ah no, la tipa è scampata miracolosamente alla Sfiga che aveva invitato al proprio tavolo per cenare.

CITAZIONE
Si alzò di scatto, cercando la cassaforte. Era aperta. E completamente vuota.

E si comincia con le indagini!
 
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