Sicuramente la casa editrice gli dice di andare avanti, il punto è che Gosho dovrebbe ormai essere a posto coi soldi per tre vite, oltre ad avere una certa età.
Quindi ha tutte le sicurezze del mondo per chiudere il manga e non morire di fame e non dover cercare lavoro da altre parti, dato che può darsi alla pensione e vivere dei diritti della sua opera.
Se Gosho accetta di proseguire è per soldi, perché ne vuole di più.
Non è un novello, non è ricattabile come un mangaka qualunque e nessuno può portargli via i suoi diritti intellettuali.
A me invece pare che i due abbiano percorsi molto differenti,
Gosho ha creato DC su imbeccata dell'editore per lanciare una serie gialla, Oda ha proposto One Piece per sua volontà.
Oda mi è sempre parso schiavo della sua stessa creatività e voglia di fare. Il difetto di One Piece è l'abbondanza di personaggi e trame che non smette mai di inserire, come se appunto volesse mettere ogni sua idea in questo manga.
DC è il contrario. Gosho passa il tempo a cercare metodi per non farlo proseguire, per far si che ogni svolta narrativa riporti sempre il manga allo schema base. Gosho non ha alcun interesse a innovare a sperimentare cose. Le uniche modifiche sostanziali sono palesi imbeccati dell'ufficio marketing.
Gosho non ha alcuna voglia di stupire i lettori, offre sempre e solo usato sicuro e garantito.
Oda è tutta un'altra pasta. Oda forse avrebbe avuto più fortuna (se si può pensare a più di quante ne abbia già avuta
) a seguire un copione standard invece di impelagarsi in trame complessissime, decine di personaggi nuovi e nuove trovate sui protagonisti. Invece è sempre lì a pensare la prossima assurda svolta del manga.
Oda a volte delude, ma io gli riconosco sempre il fatto che fallisce solo chi prova a giocare e lui col suo manga si mette in gioco ad ogni capitolo.
Gosho delude perché ogni volta fa quello che ti aspetti, perché non si mette mai in gioco. E questo, mi spiace, me lo fa ritenere di un gradino più basso rispetto a Oda sensei.