Garalla |
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| Ero in una realtà parrocchiale, come capo scout e non solo, in cui mi trovavo bene ed ero anche contento di essere piuttosto attivo e partecipe.
Negli ultimi anni sono cambiati gli equilibri per vari motivo e ho continuato a mantenere i miei impegni, nonostante un po' di malumori, perché al netto di qualche screzio mi sentivo comunque a casa. O mi illudevo di esserlo.
Ho scoperto che alcune persone di altri gruppi che vivono la mia stessa parrocchia, che in si fanno ben vedere in giro con la loro faccia pulita, mi odiano (o meglio odiano gli scout... quindi non solo me, ma cambia poco, tanto la battuta del dare fuoco agli scout perché sono fastidiosi davanti al vescovo l'han fatta...), persone che si dicono aperte al dialogo e al confronto ma che non rispettano i patti presi, altre persone pretendono che io faccia quello che loro vogliono, che stia ai loro calendari senza sapere quali siano i loro effettivi impegni (non me lo riferiscono e peggio se glielo chiedo mi dicono l'esatto opposto) e rinfacciandomelo ogni santa volta. Ho ricevuto bugie, stilettate, frecciatine cattive nei miei confronti in maniera del tutto gratuita.
Tutto questo nel mentre che vivevo 2 lutti familiari nell'arco degli ultimi 6 mesi.
Direi che la misura è colma.
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