SALVE!!!
Come al solito grazie mille per i complimenti
<b>9. Piccole confidenze e grandi rivelazioni </b>
Un tiepido sole riscaldava quella giornata d'autunno. I raggi filtravano attraverso la finestra della stanza da letto di una casa, e si posavano proprio sul viso di una bella ragazza che dormiva beatamente. La giovane, forse un po' infastidita da quella luce tenue e da quel tiepido calore, aprì i suoi occhi azzurri.
Shiho- Mhm...ma che ore sono?- si domandò
Ebbe risposta solo guardando l'orologio sul suo comodino.
Shiho- Solo le sei..è più presto del solito-
Si mise seduta e si guardò, un po' stranita: indossava ancora i vestiti del giorno precedente...
Shiho- Ma certo...Ieri sera mi sono addormentata senza neanche cambiarmi. Erano all'incirca le dieci quando sono crollata, per forza mi sono svegliata così presto. Bè, sarà meglio iniziare a prepararsi-
Uscì dalla sua stanza e si diresse in bagno. Era abbastanza presto e probabilmente sua sorella ancora dormiva.
Si lavò e si pettinò, poi tornò nella sua camera per indossare la divisa. In poco tempo era già pronta...
Shiho- Visto che mi sono svegliata prima vorrà dire che farò una colazione più abbondante del solito-
Si diresse in cucina con l'intenzione di mettere qualcosa sotto i denti, ma si fermò sulla soglia...Qualcuno si era alzato prima di lei...
Sharon- Buongiorno cara...Siamo mattiniere a quanto vedo. Hai dormito bene?-
La donna era seduta a tavola e sorseggiava una tazza di caffè.
Shiho- Ho dormito bene, ma il risveglio è stato alquanto sgradevole...-
Sharon- Come siamo acide stamani...Ti consiglio di fare colazione con un bel bicchiere di latte molto zuccherato ed anche parecchi biscotti. O preferisci un toast con la marmellata?-
Shiho- Grazie, ma mi è passata la fame- disse fredda
Uscì da quella casa.
Non sapeva con precisione dove andare, ma sicuramente il più lontano possibile da quella donna.
Si trovò a camminare da sola per le vie di quella città...cosa si aspettava, infondo erano solo le 6:30 di mattina!
Girovagava senza metà da un po', oramai...
Si ritrovò, all'improvviso, in un vecchio parchetto malridotto.
Fino ad ora non ricordava di essere mai stata in quel posto, eppure...perché le era così familiare?
Le giostrine per i bambini erano ormai tutte rotte ed inutilizzabili, tutte a parte l'altalena che sembrava ancora in buone condizioni.
Più guardava quel posto e più sembrava che già lo conoscesse...
Shiho- Forse ci sarò passata per caso qualche volta...- le sembrava la cosa più possibile
All'improvviso un flash...
Un parco, un'altalena, due bambini...
Shiho- Ma cosa...Non ci capisco più niente. Ora ho anche le visioni...Forse ho accumulato troppo stress in questi giorni-
Guardò l'orologio al suo polso.
Shiho- Meglio che mi avvii se voglio arrivare in tempo a scuola...già, ma in che direzione devo andare?- ecco, aveva la testa talmente piena di pensieri che si era persa...e ora?
- Miyano, cosa ci fai qui?-
La ragazza si voltò, sentendosi chiamare.
Shiho- Kudo!-
Shin- Buongiorno...Posso sapere che ci fai da queste parti?-
Shiho- Io...andavo in giro- rispose velocemente con la prima cose che le venne in mente
Shin- In giro a quest'ora?- chiese sorpreso
Shiho- Mi sono svegliata prima del solito così ho deciso di fare quattro passi...qualcosa di strano?-
Shin- No, certo che no...Bè, allora che ne dici di avviarci a scuola insieme?-
Shiho- Ok, se ti fa piacere..."Che fortuna averlo incontrato, altrimenti non so se sarei riuscita a trovare la scuola..."-
Come spesso succedeva, tra i due calò il silenzio.
L'unico rumore che si sentiva era quello delle loro scarpe sull'asfalto della strada, ancora deserta a quell'ora.
Shiho- Come mai solo?- gli chiese poi lei
Shin- Come scusa? A cosa ti riferisci?-
Shiho- Sbaglio o di solito arrivi a scuola con la tua amica Muori?-
Shin- Ah! Purtroppo Ran è ammalata. Si è presa un bel raffreddore- (molto probabilmente qualcuno gioirà a questa notizia, o sbaglio?^w^ nda)
Dinuovo silenzio...
Camminavano l'uno di fianco all'altra...
Poi al giovane Shinichi vene l'impulso di guardare la ragazza che camminava al suo fianco. Notò sul suo volto uno sguardo...strano. Non riusciva a capire cosa esprimesse. Eppure non era lo sguardo inespressivo che aveva a volte, no, stavolta esprimeva qualcosa, il problema era che non capiva cosa. Preoccupazione, tristezza, insicurezza...non riusciva ad interpretarlo.
Shiho- Perché mi fissi?- la ragazza sentendosi osservata si era voltata verso di lui prendendolo di sorpresa
Shin- Oh? Hem...-
Shiho- Questa è la seconda vola che capita...Ho per caso qualcosa sulla faccia?- chiese ironica
Shin- No, la tua faccia va benissimo, è il tuo sguardo che osservavo- ammise infine
Shiho- Il mio sguardo? Cos'ha che non va?-
Shin- Niente, solo che...ecco, non so dirti, l'espressione che hai...non riesco a capire se c'è qualcosa che ti preoccupa o sei triste...c'è forse qualcosa che non va?-
Perché quel ragazzo si preoccupava per lei? Aveva fatto lo stesso il giorno precedente...
Shin- Se c'è qualcosa che non va sai che con me puoi parlare, no? Sei stata tu stessa a dirmi, una volta, che con me riesci a parlare liberamente, quindi se hai qualcosa che ti turba, o anche se hai solo bisogno di parlare con qualcuno, io sono qui ad ascoltarti...- le sorrise sinceramente dicendole quelle cose
Shiho, rimasta colpita dalle sue parole, spostò nuovamente l'attenzione dal viso del ragazzo alla strada davanti a se.
Shiho- Tranquillo, sono solo stanca, ma grazie comunque...- gli rispose con un lieve sorriso
Infondo era vero, lei era stanca, stanca di essere torturata dalla presenza di quella donna nella sua vita.
Shin- Se lo dici tu...- disse non molto convinto.
Sapeva che in realtà c'era qualcosa che turbava la ragazza, ma non voleva insistere...
In poco tempo i due arrivarono a scuola.
Shin- Hey Takay!-
Takay- Heilà Shinichi!- lo salutò il ragazzo vedendolo arrivare. Poi il suo sguardo si posò sulla ragazza al suo fianco...
Takay- Shin, amico, ho le travecole o stamattina al posto di Muori c'è Miyano? No, perché altrimenti ho seri problemi alla vista, e non va bene...Se non ci vedo come adocchio le belle ragazze?-
Shin- Tranquillo, ci vedi benissimo...- lo rassicurò
Takay- Oh...- il ragazzo rimase per qualche secondo a fissare i due, poi sussurrò a Shinichi- Di la verità, anche tu hai ceduto al suo fascino eh? Avanti, ammettilo. Per averla sei stato disposto a sacrificare Muori- continuava a dirgli dandogli piccole gomitate
Shin- Ma la smetti? L'ho solo incontrata venendo a scuola! Ran è malata...- disse anch'egli a bassa voce
Shiho- Sapete che è maleducazione parlare a voce molto bassa quando sono presenti anche altre persone?- si intromise nella conversazione. Continuava a guardarli, a braccia conserte, immaginando quali fossero state le parole di Takay...
Takay- Scusaci, siamo proprio dei maleducati...Per farmi perdonare ti invito a cena, che ne dici?- chiese speranzoso
Shiho- Neanche per sogno...- come al solito diretta e decisa
Takay- Ma sarei disposto a portarti nel ristorante più lussuoso della città! Ti prego! Non ferire ancora il mio cuoricino, non lo sai ma è pieno di sentimenti per te!!!- si inginocchiò davanti a lei facendo finti occhioni da cucciolo indifeso
Shiho- Forse se te lo dico in inglese capisci...I don't want to go out with you-
Takay rimase interdetto, poi si rivolse a Shinichi...-Hem...che ha detto?- (provate ad immaginare la sua espressione XD nda)
Shiho- Ho detto no...Ora scusatemi, ma inizierei ad entrare...- entrò nell'edificio sparendo dalla vista dei due amici
Takay- Ma cosa altro posso fare? Come la conquisto? Shin, amico, dammi un consiglio...SONO DISPERATO!!! Soffro come un cane- disse con le lacrime che gli uscivano a fontanella
Shin- Vuoi un consiglio da me? Bè, l'unica cosa che puoi fare, soprattutto per non soffrire più, è arrenderti...Mi spiace...-
Takay- Io non mi arrenderò mai! Parola di Takay Miroshi!- posa da superstar
Mentre Takay era intento a escogitare nuovi piani, parlando da solo e assumendo pose sempre più strane, Shinichi ripensò all'espressione di Shiho ancora una volta...Andò a fissare la finestra della sua classe...Aveva deciso, volente o nolente lei avrebbe parlato con lui, e se c'era qualcosa che non andava avrebbe fatto di tutto per aiutarla.
Era appena suonata la campanella che annunciava il termine delle lezioni, e quindi, la fine di un'altra dura giornata scolastica.
Shiho aveva avuto un'aria assente per tutta la giornata e naturalmente Shinichi non aveva potuto non farci caso.
Aveva deciso di parlarle.
In classe erano rimasti solo lui, Shiho, Sonoko ed altri ragazzi.
Sonoko- Hey Shinichi, io passo da Ran vieni anche tu?- gli si avvicinò e gli chiese Sonoko interrompendo i pensieri del ragazzo
Shin- Hem...veramente non posso, avrei una cosa importante da fare...- disse guardando di sottecchi Shiho senza farsi notare
Sonoko- Ed è più importante dello stato di salute di una tua amica?- aggiunse con un tono di rimprovero
Shin- Ma Sonoko! Ran ha solo un raffreddore! Non è in fin di vita! Non credi di esagerare?-
Sonoko- Sei un insensibile, l'ho sempre detto!- la ragazza andò via
Shin- "Quella ragazza è matta..."-
Quando si voltò verso il punto in cui si trovava Shiho lei era sparita ed in classe era rimasto solo lui
Shinichi corse subito fuori dall'aula. Voleva trovarla e parlarle. In realtà non sapeva neanche lui perché si preoccupava così tanto per quella ragazza, aveva addirittura rifiutato di andare da Ran...
Nel corso di quella giornata si era ritrovato a pensare che forse non era proprio preoccupazione, forse era il suo istinto da detective che lo spingeva ad interessarsi a quella ragazza, quella ragazza che infondo si rivelava sempre un mistero...Un mistero perché non riusciva mai a capire cosa provava, cosa pensava...Con Ran questo non gli era mai capitato, lei era stata sempre un libro aperto per lui, a differenza di Shiho...Ma alla fine aveva rifiutato quei pensieri, perché era sicuro che fosse davvero preoccupazione, quello che provava; si preoccupava per quella ragazza proprio come farebbe un vero amico, e sapeva di volerlo essere.
Finalmente la trovò, stava uscendo dal cancello della scuola.
Shin- Miyano! Aspetta!-
Shiho- Kudo...Hai bisogno di qualcosa?-
Shin- No...Solo, ti va di fare quattro passi insieme?-
Shiho- Non vai dalla tua amica malata?-
Shin- No, non ce ne è bisogno. La chiamerò stasera...Allora, posso farti compagnia?-
Shiho- Come vuoi...-
A differenza di quella mattina la strada era decisamente molto più affollata, soprattutto da ragazzi che tornavano a casa, e più rumorosa, anche se sia dalla bocca di Shinichi che da quella di Shiho non era ancora uscito un suono.
Shin- Allora, mi spieghi che ti prende?- aveva detto lui all'improvviso per rompere il silenzio tra i due
Shiho- Come scusa?- chiese sorpresa
Shin- Cosa ti prende? Continui ad avere quell'espressione...e non dirmi che è solo stanchezza perché non ti credo. Sono un detective, e capisco quando una persona non è completamente sincera...-
Shiho- Tu non ti arrendi mai...?-
Shin- No, mai! Allora, mi spieghi cosa ti prende ora?-
Shiho- E va bene meitantei, hai vinto tu...Però preferirei non parlare in mezzo ad una strada affollata. Sai, anche i muri hanno le orecchie...- disse riferendosi molto probabilmente ad un gruppetto di ragazze che sembravano molto interessate alla conversazione
Shin- Ok, come vuoi...Conosco un posto dove potrai parlare liberamente, vieni- le disse poi prendendole la mano e iniziando a correre. In poco tempo sparirono dalla vista delle ragazze...
ragazza1- Ehy! Avete visto? Le ha anche preso la mano!-
ragazza2- Sono sicura che tra quei due c'è qualcosa...-
ragazza3- Non possiamo permettere a quella lì di portarci via il nostro Shinichi!-
ragazza2- Giusto! Perché noi...-
ragazza1,2 e 3- Facciamo parte del club delle "amanti di Shinichi Kudo"!- urlarono mettendosi in posa e mostrando sotto la giacca della divisa una maglietta con un'immagine di Shinichi in varie pose sboroniche...Ecco come attirare l'attenzione in mezzo ad una strada piena di gente...
Shin- Eccoci arrivati-
Shiho- Ma questo...-
Davanti ai suoi occhi il parchetto di quella mattina. Più lo guardava, più le sembrava familiare...
Shin- Qui non ci viene più nessuno ormai, è abbandonato da tempo. Puoi parlare tranquillamente...-
Shiho osservò il ragazzo al suo fianco che le regalava un sorriso sincero. Si, forse con lui poteva parlare, forse sfogandosi si sarebbe sentita meglio e molto probabilmente lui era la persona più adatta per ascoltarla.
Si sedettero entrambi sull'altalena e Shiho iniziò a raccontare. Gli parlò di sua zia, di come l'aveva trattata, del perché la odiasse tanto, di ciò che era successo il giorno prima e anche del motivo per cui non si era mai confidata con sua sorella. Gli disse tutto senza tralasciare niente. Si liberò completamente del suo peso, ma non una lacrima uscì dai suoi occhi, e questo colpì Shinichi. Forse, pensò, come era raro vederla sorridere altrettanto raro era vederla piangere, anche se sapeva che infondo al suo cuore piangeva spesso, soffriva e stava male...
Shiho- Questo è tutto...Capirai quindi che trovarmela di fronte ieri non è stato facile...-
Shin- Ho capito...scusami-
Shiho- E per cosa?-
Shin- Perché non mi sono fatto gli affari miei...Sono cose personali, e dovevo capirlo-
Shiho scosse il capo- Non devi affatto scusarti, anzi è stato un bene che tu abbia insistito. Finalmente sono riuscita a sfogarmi e a liberarmi da questo peso opprimente. Quindi tu non devi chiedermi scusa, ma io ti devo dire grazie, perché mi hai ascoltato, ed ora mi sento davvero meglio. Grazie mille- sorrise. Anche se debole il suo era un sorriso sincero e di gratitudine
Shin- Oh, allora prego, non c'è di che!- disse grattandosi la nuca. Automaticamente poi guardò il suo orologio- Accidenti! L'ora di pranzo è passata da un pezzo!- Esclamò- Dai, ti accompagno a casa-
Shiho- No, non c'è problema, tanto a casa per ora non vado-
Shin- Ah, no?-
Shiho- Mia sorella torna solo stasera, sarei da sola a casa. Inoltre sarei costretta a mangiare il riso alla cantonese preparato da lei stamattina...credimi, preferisco digiunare- disse con un sopracciglio alzato. La sua espressione era diventata buffa e Shinichi non poté evitare un risolino
Shiho- Cos'hai da ridere?-
Shin- La tua espressione...è troppo buffa! Ahah- indicò il suo viso
Shiho- Ora sarei buffa...Hai sempre qualcosa da dire sulla mia faccia?-
Shin- Bè, sempre meglio di quello sguardo che avevi prima. Sinceramente ti preferisco così!- fece un sorriso a trentadue denti, poi aggiunse- Ti va un panino?-
Shiho- Un panino?-
Shin- Non vorrai mica rimanere a digiuno! Allora, che ne dici?-
Shiho- Va bene, mi hai convinto...-
Shinichi comprò i due panini in una paninoteca non lontana. Pranzarono lì, in quel parco abbandonato, e per tutto il tempo Shiho si era completamente dimenticata delle sue preoccupazioni. Ora stava bene...stava bene grazie a Shinichi...stava bene CON Shinichi, e di questo se ne stava rendendo conto solo a poco a poco, col tempo.
Arrivarono le quattro...
Shin- Sbaglio o abbiamo un compito di storia da finire?- disse guardando per la seconda volta il suo orologio
Shiho- Non sbagli. Sarà meglio andare a casa mia o non lo finiremo mai quel lavoro-
Shin- Ok, andiamo-
Arrivarono in poco tempo a casa della ragazza. Anche se quella mattina Shiho pensava di essersi persa in realtà non era molto lontana da casa sua.
La giovane mise la chiave nella toppa, e girandola si accorse che non era stata chiusa come al solito.
Shiho- "Che strano...forse Akemy è già a casa, sarà tornata prima..."- pensò aprendo la porta
Shiho- Akemy, sei in casa?-
- No, Akemy non c'è, ci sono io...-
Shiho- Cosa? Che ci fai ancora qui?- disse fissando Sharon con occhi increduli
Sharon- La tua cara sorellina mi ha invitata a stare qui per la durata delle riprese. Ha detto che visto che c'è una camera in più è inutile che io stia in albergo, e naturalmente io ho accettato subito per poter stare con le mie due adorate nipoti...non sei contenta?-
Shiho- Ti sembra che abbia una faccia contenta?- rispose voltando il viso. D'improvviso il risentimento verso quella donna, che aveva quasi dimenticato quel pomeriggio insieme al ragazzo, tornò a farsi sentire.
L'attenzione della donna si posò subito sul giovane Shinichi, rimasto zitto a guardare la scena
Sharon- Che fai, non mi presenti il tuo ospite?- disse avvicinandosi. Iniziò a scrutarlo coi suoi occhi di ghiaccio che intimorirono non poco il ragazzo- Sai che hai un viso familiare? Come ti chiami?-
Shin- Shinichi Kudo...-
Sharon- Kudo...MA CERTO! Tu devi essere il figlio di Yuusaku e Yukiko Kudo, non è vero?-
Shin- Si, sono io-
Sharon- Oh! Ma è un piacere conoscerti! I tuoi genitori mi parlavano spesso di te! L'ultima volta che ti ho visto eri molto piccolo, ma vedo che ora sei cresciuto parecchio e sei diventato proprio un bel ragazzo!-
Shin- G-grazie-
Shinichi notò che quella donna aveva un comportamento totalmente diverso con Shiho, proprio come le aveva detto lei. Con lui era stata quasi...simpatica e forse anche un po' divertente col suo accento americano. Con sua nipote invece era come se avesse fatto finta, perché dal suo sguardo si capiva che c'era freddezza nei confronti della ragazza, la stessa freddezza che anche Shiho aveva imparato a mostrare alla donna.
Shiho- Noi dobbiamo finire un lavoro...- disse la giovane a testa bassa
Shin- Si, è vero...piacere di averla conosciuta-
Sharon- Piacere mio!-
I due ragazzi si diressero nella stanza di Shiho, che anche dopo aver chiuso la porta della camera continuò ad avere la testa bassa.
Shin- Ehy...tutto bene?-
Shiho- Smettila di chiedermi se va tutto bene...Non ho bisogno della tua compassione...- disse presa dalla rabbia
Shin- Ma io...-
Shiho- Vuoi veramente sapere se va tutto bene? No! Non va affatto bene! Finché ci sarà lei nella mia vita niente andrà bene!- furono queste le parole che uscirono dalle sue labbra. Erano parole che scaturivano dalla rabbia. Avrebbe tanto voluto urlarle quelle frasi, ma il suo tono di voce rimase, tuttavia, abbastanza basso.
Shin- Hai ragione...Devo imparare a farmi gli affari miei...- disse dispiaciuto. Poi aggiunse- Ma sappi che non è compassione, ma solo preoccupazione e amicizia. Ora scusami, ma è meglio che vada via...-
Shiho- Aspetta, ti prego...scusami- disse in un flebile sussurro che però Shinichi riuscì ad ascoltare- Non volevo dire ciò che ho detto, tu non te lo meriti...- la sua testa era ancora abbassata e lo era stata per tutto il tempo
Shin- Non importa...- disse soltanto- Credo che per oggi sia meglio non continuare...Piuttosto sarebbe meglio uscire e fare quattro passi, non ti pare?-
Finalmente la ragazza alzò lo sguardo e guardò il ragazzo davanti a se che le sorrideva dolcemente, dinuovo. Un sorriso rassicurante il suo, e per un attimo quello stesso sorriso apparve nella sua mente sul volto di un bambino, che subito sparì...
Shin- Ehy, ci sei?- le disse accorgendosi che la ragazza fissava un punto fisso, e sembrava assorta...
Shiho- Si, scusami. Hai ragione, credo sia meglio uscire-
Uscirono dalla stanza.
Sharon- Ma come? Già finito?- la donna era seduta in cucina a guardare la TV
Shin- Veramente...abbiamo avuto dei problemi con la ricerca, quindi abbiamo deciso di non continuare per ora...- inventò una scusa
Sharon si alzò e si mise davanti a Shiho. La fissava mentre lei preferiva non guardarla negli occhi
Sharon- Tipico di Sherry non affrontare i problemi...lei preferisce scappare...- tono freddo il suo
Shin- "Sherry?"-
Sharon- Sai che nella vita non si può sempre scappare? A volte bisogna cercare di affrontarli i problemi, altrimenti non riuscirai mai a risolverli tesoro...-
Shiho- Smettila...sai solo parlare, sei sempre stata brava solo a fare questo. Mai un aiuto da parte tua, mai una parola di conforto, come credi che io possa sentirmi? Una ragazza che cresce senza genitori e che per di più viene umiliata giorno dopo giorno dalla persona che avrebbe dovuto prendersi cura di lei. Mi sono sentita sempre completamente sola, non avevo neanche degli amici...Per questo sono andata via, perché non ne potevo più!-
Sharon- Tutto ciò non sarebbe mai successo se non avessi voluto inseguire lo stupido sogno dei tuoi genitori...-
Shiho- Ancora e sempre le stesse ragioni...ti giustifichi sempre così...Quello che vorrei sapere è perché ce l'hai tanto con loro! Perché? Cosa è mai successo? COSA? Voglio la verità!-
Fu forse per la prima volta che Sharon sentì di dover raccontare il vero, ma il perché non sapeva spiegarselo. Che i sensi di colpa iniziassero a farsi sentire dopo tanto tempo?
Sharon- Vuoi sapere perché? Perché odiavo tanto i tuoi genitori? Si, li odiavo con tutta me stessa perché mi hanno fatto soffrire, e non sai quanto!- disse arrabbiata. Erano poche le volte in cui quella donna perdeva il controllo, di solito riusciva a mantenere la sua calma e la sua freddezza, ma ora... Iniziò a raccontare- Avevo all'incirca la tua età. Ero una ragazza molto bella e gli ammiratori non mancavano, ma c'era solo un ragazzo che mi interessava...tuo padre...-
Shiho- Cosa?- rimase stupita
Sharon- Mi innamorai di tuo padre. Non soltanto perché era un bel ragazzo, ma anche perché era intelligente, gentile e mi piaceva tanto, ma non gli confessai subito il mio amore, e forse fu in questo che sbagliai. Tuttavia mi avvicinai a lui e in poco tempo diventammo grandi amici. Alla fine dell'ultimo anno di liceo, decisi di organizzare una festa nella villa di famiglia a Londra con tutti i miei compagni di classe. Fu quel giorno che gli presentai tua madre, mia cugina. Per me era più di una cugina, era quasi una sorella, ma soprattutto la mia migliore amica, e non potevo non invitarla. Con lei mi confidavo su tutto, anche sui miei problemi sentimentali, e lei mi dava sempre dei consigli. Comunque entrambi si conobbero e scoprirono di avere in comune diverse cose, come la passione per la chimica e le varie scienze. Casualmente si iscrissero alla stessa università, ma io non lo sapevo. Iniziarono ad uscire insieme, e non lo sapevo. Io continuavo ad avere un buon rapporto con lui, continuavo ad esserne innamorata e alla fine decisi di dichiararmi, ma lui...lui mi rifiutò perché era innamorato di Elena, tua madre, e venni a conoscenza anche del fatto che si frequentavano. Non ci vidi più! Ruppi i contatti con entrambi e decisi di trasferirmi in America. Loro vennero qui in Giappone, la terra di tuo padre, dove una volta sposati iniziarono le loro famose ricerche. Quando seppi che erano a New York per un convegno arrivò il momento della mia vendetta. Li invitai a casa mia, fingevo di averli perdonati ormai, ma in realtà non era affatto così. Quella sera, quando loro andarono a quel convegno, li seguii...Fu allora che potei riscattarmi. Loro erano dentro, e la loro auto nel parcheggio. Portai con me un uomo che mi doveva un favore. Gli ordinai di manomettere i freni dell'auto...-
Shiho- Quindi...-
Sharon- I tuoi genitori si trovarono coinvolti in quell'incidente perché i freni non funzionarono...-
Shinichi aveva ascoltato tutto in silenzio...Come poteva una persona decidere la sorte di altre persone? Era inammissibile! Osservò Shiho che aveva uno sguardo totalmente assente...Quella storia doveva averla sconvolta...
Shiho- Tu...tu...tu...SEI UN'ASSASSINA!!! TI ODIO!!! Perché l'hai fatto? PERCHè? Hai reso la mia vita un'inferno...HAI UCCISO I MIEI GENITORI!- Shiho non capiva più niente. Dentro di se scoppiava di rabbia...Urlando la lasciava uscire fuori ma non trovava pace
Sharon- Io dovevo farlo! Mi avevano ferita, Dio solo sa quanto abbia sofferto!-
Shiho- E a me? A me non hai mai pensato? Come pensi che mi senti ora?-
Sharon- Mi spiace...ma non mi pento di ciò che ho fatto...- no, quella donna non avrebbe mai avuto sensi di colpa...
Shiho- Sei solo un mostro...- sussurrò cadendo in ginocchio
Shin- Perché il caso non venne mai aperto? Perché non si svolse un indagine?- Shinichi si intromise
Sharon- Non ero stupida...avevo le mie conoscenze anche nella polizia...- disse riacquistando il suo tono ed il suo sguardo freddo. Poi estrasse qualcosa dalla borsa appoggiata sul tavolo...
Shin- Una pistola!-
Sharon- Pensavate per caso che dopo avervi raccontato questa bella storia vi avrei lasciati andare e io mi sarei costituita? Vi sbagliate...è stato un piacere conoscerti ragazzo...Ma la prima a morire sarà la mia cara Sherry...- la ragazza non riusciva a muoversi. Rimaneva in ginocchio con la testa bassa incapace di qualsiasi movimento. Sharon stava per sparare, stava per premere il grilletto, e l'avrebbe fatto se Shinichi non avesse tempestivamente tirato sulla mano della donna una statuetta di marmo, che poi si frantumò, facendole cadere la pistola che finì vicino le gambe di Shiho...
Shin- Mi spiace, ma non posso permetterlo questo...Poi ti ripagherò la statuetta Miyano...-
Sharon- Stupido ragazzino...Cosa pensi di fare ora, di chiamare la polizia?-
Shin- Già fatto. Ho chiamato la polizia durante la sua confessione e credo proprio che abbiano ascoltato tutto per filo e per segno...Una volante starà sicuramente arrivando qui ad arrestarla...-
Sharon- Battuta da un ragazzino...-
Sul volto di Shinichi si dipinse un'espressione soddisfatta, ma questa presto cambiò dato che quello che vide non gli piacque affatto: Shiho si era rialzata ed aveva afferrato la pistola che puntava contro la donna davanti a se. Aveva uno sguardo glaciale pieno di rancore, rabbia, odio e risentimento...avrebbe sicuramente commesso qualcosa di cui poi si sarebbe pentita...
Shiho- Devi pagare una volta per tutte...-
Sharon- Che vuoi fare? Spararmi? Bene, che aspetti...spara-
Shin- No! Non farlo! Non diventare come lei!- urlò per cercare di fermarla
Shiho- Lascia perdere Kudo! Lei deve pagare! Deve pagare per tutto il male che ha fatto!-
Shin- E pagherà! Ma in prigione...Se ora premi quel grilletto sarai tale e quale a lei e so che non è quello che vuoi...Vendicare i tuoi genitori non servirà a placare il tuo dolore...Ti prego...Dammi quella pistola...-
Shiho- Io...io...- lentamente dai suoi occhi cominciarono ad uscire calde lacrime. La pistola passò dalle sue mani a quelle del ragazzo che si avvicinò e la strinse in un abbraccio al quale lei non si sottrasse. Pianse sulla sua spalla, fece uscire dai suoi occhi tutte le lacrime che aveva e che simboleggiavano il dolore e la rabbia accumulati in tutto quel tempo. La polizia arrivò ed arrestò Sharon Vineyard...le sue ultime parole furono- Ce la farai Sherry...so che ce la farai...-
Quel pomeriggio Shiho pianse abbracciata a Shinichi ancora per tanto tempo...Lui rimase lì con lei. Non parlò, non disse una parola, rimase solo ad ascoltare il suo pianto...
Una piccola immagine che secondo me raffigura bene la situazione
Il sole stava per tramontare e dipingeva il cielo con sfumature che andavano dal giallo al rosso. Il vento portava via le ultime foglie cadute e soffiava tra i capelli di una giovane ragazza che si trovava in un cimitero. Ai suoi piedi una lapide: Atsushi ed Elena Miyano.
Si inginocchiò e appoggiò sulla loro tomba un mazzo di girasoli.
Shiho- Un altro anno è passato...-
Silenzio, pace, poi dei passi...
- Sapevo di trovarti qui...-
Shiho si voltò- Kudo! Che ci fai qui? Come hai fatto a...-
Shin- A trovarti? Chiamalo pure intuito...- si avvicinò anch'egli alla lapide e vi poggiò sopra dei tulipani- Quindi è oggi l'anniversario della loro morte...-
Shiho- Già...Io ci sono sempre venuta ogni anno con Akemy. Prendevamo sempre il primo volo per Tokyo, visitavamo il cimitero poi la sera tornavamo a casa...-
Shin- Approposito, dov'è tua sorella? Come sta?-
Shiho- Akemy è venuta stamani...Ora sta un po' meglio. Quando anche lei ha saputo era sconvolta...fortunatamente si è ripresa abbastanza in fretta, anche se non riesce ancora a crederci-
Shin- Capisco...E tu? Come stai?-
Shiho- Io...diciamo che cerco di farmi una ragione...su tutto...Credimi Kudo, se non ci fossi stato tu con me non so se ce l'avrei fatta, quel giorno, a non commettere una pazzia...Grazie, di tutto, anche di avermi lasciato piangere sulla tua spalla...Vorrei tanto sdebitarmi...-
Shin- Non dirlo neanche per scherzo! Non voglio niente in cambio!...Però ripensandoci...c'è una cosa che vorrei...-
Shiho- Cosa?-
Shin- Vorrei che togliessi quell'espressione triste dal tuo bel viso e che mi facessi un bel sorriso!-
Shiho lo accontentò, gli sorrise in modo naturale e tanto dolce e questo Shinichi lo apprezzò davvero tanto.
Shin- Ora che sono soddisfatto posso andare. Devo assolutamente chiamare Ran o va a finire che mi prende a suon di colpi di karate...Poi dopo devi venire a trovare anche me al cimitero...Ciao Miyano-
Shiho- Ciao Kudo, a domani...-
Il ragazzo stava per andare ma poi si voltò dinuovo verso la ragazza...
Shin- Ah Miyano! Ricorda che non sei sola finché ci sono io con te. Ciao!- disse stavolta andando via davvero.
La ragazza rimase a fissare il punto in cui si trovava Shinichi a lungo...
Poi dinuovo un flash: un parchetto, un'altalena, due bambini...QUEL parchetto, QUELL'altalena, i due bambini...poi QUELLA frase...
Shiho tornò ad osservare la lapide dei suoi genitori. Sul suo volto un sorriso...
Shiho- Certo, è tutto chiaro...ora ricordo tutto...ora finalmente ricordo chi sei Shinichi Kudo...-
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