Eccomi qui, fan fiction scritta di getto. Ho cercato di inserire tutti i membri dello staff più qualche altra persona che so che non ha problemi se io la inserisco nella fan fiction.
Mistero Misterioso
«Dobbiamo svelare il più grande mistero dell’umanità...» esclamò un piccoletto con gli occhiali, seduto sulla sua scrivania mentre accarezzava un gatto, il quale tentava di scappare.
«Ovvero del perché tu sei così scemo?» chiese un’altra bambina, capelli ramati e occhi azzurri.
«Ah ah, simpatia portami via...» la guardò male:«No, Ai, dobbiamo svelare il colore degli occhi di Vodka e il segreto dei capelli di Gin!»
La ragazzina sbatté il palmo della mano sulla faccia:«Non posso crederci che l’hai detto davvero...»
«Dai! Non sei curiosa anche tu?!»
«Se proprio insisti...»
Per quanto ancora dovrò avere a che fare con quest’idiota?Uscirono dal laboratorio interrato della casa del dottor Agasa. Quando quest’ultimo li vide chiese:«Dove state andando?»
«In missione!» esclamò l’occhialuto, mentre la ragazza lo trascinava fuori con forza.
«Mi raccomando, copritevi!» superfluo dire che era estate e facevano quaranta gradi all’ombra.
Era una giornata di metà luglio, faceva così tanto caldo che pure le statue delle fontane avevano assunto una posa svaccata. I bambini giocavano allegri con le pistole d’acqua nei parchi, mentre i ragazzi amoreggiavano tranquillamente sulle panchine. I vecchi guardavano i cantieri e uno di loro svenne nel momento in cui Conan, il ragazzo occhialuto, passava di lì.
«Conan, la tua aurea-sfiga non si esaurirà mai.»
«Quale aurea?»
Possibile che dev’essere così scemo?Camminavano lungo la via principale del quartiere Beika, e trovarono una panineria. «Ai! Mangiamo?! Non abbiamo ancora mangiato! Dai! Entriamo a mangiare!»
Senza che avesse risposto, Ai fu costretta a entrare. Stranamente però Conan ci aveva azzeccato: al tavolo in fondo a destra del piccolo ristorante, ritrovarono Gin e Vodka intenti ad assaporare un panino di dimensioni gargantuesche e dall’aspetto particolarmente appetitoso.
Ritrovarono un affascinante cameriere biondo, il quale fece palpitare leggermente il cuore ad Ai, anche se notò che c’era un guinzaglio sul suo collo, e non dovette nemmeno aspettare tanto per ricevere la risposta: una giovane donna con i capelli castani e gli occhi azzurri, molto alta e bellissima, lo prese, poi si girò verso il ragazzo occhialuto e disse:«Ci vediamo a casa, figlio mio!»
«Oh, mamma, non sapevo che mi avessi comprato un cagnolino!» esclamò il ragazzino estasiato.
«No, figlio mio, queste sono le corna di tuo papà!» fece la madre uscendo dal ristorantino.
«Ma... Non vedo nessun tipo di corna!»
OH MIO DIO davvero l’ha detto? «Conan, ricordati del perché siamo qui...»
«MANGIARE!»
Ai si batté una mano sulla faccia.
Si gustarono il loro panino, mentre dalla cucina proveniva un buon profumo di curry, e una giovane e affascinante donna, incredibilmente somigliante ad Ai, fece il suo ingresso proprio dalla porta della cucina:«Abbiamo un’offerta speciale per voi! Riso al curry gratis!»
Inutile dire che Conan si fiondò a prendere un piatto per lui e poi un altro, sempre per lui.
Nell’andare a prendere il secondo piatto, tuttavia, si scontrò con un tipo dai capelli verdi, molto alto, con una divisa arancione:«Il mio oroscopo lo diceva, di evitare il curry...»
«Midorima, andiamo via, tra poco iniziano gli allenamenti di basket!» esclamò una ragazza con una maglietta a fiorellini e con un fermaglio con un fiorellino. Sembrava avere a cuore i fiori. Anche lei prese il ragazzo dai capelli verdi e lo trascinò fuori dal locale.
«Perché stai piangendo, o essere minuto?»
«I... Il mio curry...» si asciugò le lacrime, mentre un ragazzo biondo, il quale sembrava un pirata, gli diede la sua porzione:«Tieni, a me non serve. Ho già mangiato troppo...»
«Grazie!» e se lo divorò in men che non si dica. Poi si voltò e vide che quel ragazzo era accompagnato da una ragazza con i capelli ricciolini, e si stavano sbaciucchiando allegramente:«Ah, la dolcezza!»
A me sta partendo il diabete, invece.«Vado a prendermi una coca-cola...» esclamò Ai, per poi sentir dire a Conan qualcosa come Prendila anche per me grazie. Andò alla cassa e chiese a un ragazzo cinese se poteva prendere due coche. Gliele diede e andò a sedersi.
«Hey, ma quello non è Kaito Kid?»
«DOVE?!» si voltò e lo vide tra due ragazze a provarci con entrambe. Una aveva i capelli lunghi castani, e dall’accento sembrava che provenisse da qualche parte dell’Italia settentrionale, mentre l’altra aveva i capelli più corti e un accento toscanaccio.
«QUEL FURFANTE! Ci prova con due ragazze CONTEMPORANEAMENTE!»
«Non sarà invidia, la tua?» fece la ragazza, squadrandolo.
«Assolutamente no!»
E io ci credo...«Dobbiamo completare la missione!» disse Conan, mentre un uomo completamente vestito di nero passava inosservato accanto al loro tavolo.
«Sì, ma come facciamo a avvicinarci a Gin e a Vodka? Ti devo ricordare che Gin mi vuole uccidere?»
«Sì, ma è più importante scoprire il mistero!»
«GINNUZZOOOOO!» entrò una ragazza con i capelli lunghi e biondi, vestita rigorosamente di nero, saltando addosso al suo ragazzo:«Vanno bene i prodotti Effetto Swissshhh della L’Oréal che ti ho consigliato?» lo abbracciò cingendogli il collo, mentre lui arrossiva di botto:«Sì, vanno benissimo, grazie...» e scoccò un bacio sulla guancia al ragazzo.
«Uno dei due misteri svelati. Io direi di andare là ora, approfittando di quella mezza pazza, per scoprire l’altro mistero!» disse Ai, guardando con sospetto i due tipi loschi nei tavoli in fondo. Ad un certo punto si voltò e vide Conan con la bocca spalancata, pronto a urlare. «Ma che cosa stai..?»
«VODKA, COSA SI NASCONDE DIETRO I TUOI OCCHIALI?!»
MA SEI FUORI?! SEI UN IDIOTA!«Beh, ora te lo faccio vedere...» esclamò lui tranquillamente. Si vede che la fame gli aveva placato gli istinti omicidi da gorilla quale era solito fare.
Ed ecco il momento della verità: il gorilla avvicinava le sue enormi zampe verso la montatura degli occhiali, la tensione era palpabile, avrebbero finalmente scoperto il mistero dei misteri... Sì, ce l’avevano quasi fatta. Il sudore colava dalla fronte di tutti i presenti, concentrati a sapere cosa si celasse dietro quello spesso vetrino nero... C’era quasi. Aveva appena afferrato le astine, e lentamente si tolse gli occhiali rivelando... Un altro paio di occhiali.
«Ebbene sì, i miei occhi sono altri occhiali!»
«MA ANDATEVENE TUTTI A FARINC...»
Edited by shiningstar ~ - 17/7/2015, 20:16