Vero, Yuki, il contesto è nipponico. Ma non siamo più nel XX secolo, ci sono abbastanza mezzi, anche di comunicazione, per vedere che, nel resto del mondo, mettere le mani sul xxxx di una ragazza non è "fare lo spiritoso", ma molestie sessuali sul posto di lavoro. In USA ti fanno un richiamo formale solo se ti permetti di dire ad una collega di lavoro (non una tizia vista per la prima volta in un bar), "ma come sei carina oggi" (ed io, in quel caso, sarei già stato licenziato, sia chiaro). Quindi che il signor Gosho disegni una scena come quella e che sia pubblicata senza problemi, è sintomo che sia l'autore sia tutti coloro che gli stanno attorno l'abbiano considerata normale, ed è parecchio inquietante, oltre che triste.
Ancor più triste che il tutto è dovuto al contesto. Se un nipponico fa una cosa del genere in patria ma non lo fa se è all'estero, vuol dire che capisce che non è un comportamento adeguato da tenere in pubblico con una sconosciuta, quindi si permette di farlo perché sa che la ragazza nipponica farà poca o nulla resistenza, al massimo un urletto di spavento e finisce lì, a causa del "contesto" nipponico che lo permette. Poi però qualche anno fa sbatterono in galera un turista straniero che aveva fatto la "mano morta" sulla metro; certo se lo fate voi va bene, lo fa lo straniero (che l'ha visto fare in migliaia di manga ed anime) diventa molestia e fate i solerti. In GTO la stessa scena spiega bene la mentalità. Un vecchio fa la mano morta sul bus ad una ragazza, Onizuka, che sarebbe un teppista, lo prende e lo scaraventa fuori dal mezzo quasi ammazzandolo. Il vecchio nega d'aver fatto qualcosa, che è stata colpa del movimento del mezzo, che lui è una persona perbene e non farebbe mai così, etc.; la ragazza, imbarazzata, non dice nulla. Onizuka gli fa prendere un mega spavento ed il vecchio scappa, si scopre poi che è il rispettabilissimo ed integerrimo vice preside del liceo dove Onizuka, e la ragazza, saranno assunti pochi minuti dopo.
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