Detective Conan Forum

Posts written by "Quella Persona"

view post Posted: 4/8/2013, 00:01     Nanatsu no ko - FanFic
Carissimi lettori,
so benissimo che è un orario improponibile per postare qualsiasi cosa, ma ci tenevo tanto a postare il capitolo, perché altrimenti avrei rimandato di giorni e non sarebbe stato giusto nei vostri confronti, che siete sempre tanto gentili a seguirmi e a commentare! :D Grazie mille per i vostri bellissimi complimenti, mi riempite sempre di gioia e mi lusingate tantissimo... :D Davvero grazie di cuore.
Dire che possiamo ritornare alla nostra storia...

Buona Lettura! ^^

Capitolo XXXII


Si avvicina l'ora della verità!



L'uomo con i baffetti sotto il naso fine, che aveva le narici allargate era irritato e anche serio, all'interno della vettura, la quale era stata riparata dai fori che si erano aperti sulle ruote. Il detective più famoso di tutto il Giappone, grazie ovviamente a Conan, che lo narcotizzava sparandogli al collo con aghi soporiferi, molto fini e indolori che uscivano dal suo orologio, stava stringendo le mani sul volante.
Sua figlia, invece, giaceva morta sotto villa Ukamaghi, la villa dove, in quel momento, il Boss dell' Organizzazione Nera risiedeva, crogiolandosi nella sua provocazione inviata a Shinichi Kudo che, nelle vesti di Conan, stava andando a cercare Soburo Aotu, il critico letterario di Oteshiri, sempre se quella era la sua vera identità.
Kogoro respirava profondamente, mentre varcava i confini di Oteshiri, nella prefettura di Tottori, guardando tutti quei palazzoni grigi che si innalzavano tristi e sentendo le onde del mare che, malinconiche, si scagliavano contro gli scogli quasi neri che emergevano dal mare verdastro della cittadina. Il detective non poté fare a meno di emettere un verso di disgusto: non aveva mai visto una città tanto triste, ma il peggio doveva ancora arrivare, mentre viaggiava con la sua vettura per quelle strade fatte di cemento nero, con sopra disegnate le classiche strisce che stavano sbiadendo lentamente, come inghiottite dalla stessa strada. L'uomo con i capelli corti e i baffetti, che tutti ritenevano il grande Kogoro Mori, presto, avrebbe appreso la notizia della morte del professor Agasa e forse, allora, qualcosa nella sua mente si sarebbe acceso. Non si poteva definire un uomo totalmente stupido, Kogoro Nori, aveva dimostrato di avere, qualche volta, una buona intelligenza e soprattutto una grande serietà, degna di un ex poliziotto come lui e soprattutto di un valore come il Coraggio, che di sicuro non gli mancava quando doveva affrontare faccia a faccia il suo nemico, ma adesso era un uomo anonimo al volante di una automobile anonima, dentro una città che, anche all'artista più stravagante, non avrebbe comunicato nulla, se non un'infinita tristezza...

I piedi, all'interno della scarpe speciali, preparate dall'ormai defunto professor Agasa, stavano sudando e iniziavano ad accaldarsi, avvolti da quei pesanti calzini bianchi che il ragazzino con gli occhiali indossava. Non poteva, però, preoccuparsi dei suoi piedi, anche se dolevano ed era fastidioso tenersi quel dolore: doveva cercare il critico letterario ad ogni costo. Quell'uomo poteva rivelargli la verità, ma prima di presentarsi davanti al grande ed inquietante cancello nero, fatto di ferro, di villa Ukamaghi, decise di passare in albergo a prendere qualche cosina utile, come alcune ricariche per il suo orologio che sparava aghi soporiferi e anche due palloni da inserire nella cintura che poteva gonfiarli a qualsiasi misura volesse, che molte volte gli tornarono utili. All'interno della sua stanza regnava un gran silenzio, ma a dire il vero, in tutto l'albergo dominava un gran silenzio, da quando anche la receptionist era stata assassinata in quella maniera così brutale. Al piccolo bambino, che in realtà era un ragazzo di 17 anni, passavano tanti ricordi nella sua mente: tutto il male che quell'Organizzazione aveva recato a tantissime persone, eppure, la situazione non era chiara del tutto, ma presto lo sarebbe diventata. Per quanto considerasse la tappa in albergo una perdita di tempo, ma necessaria. Conan, che aveva i capelli, di solito arruffati, appiccicati alla fronte a causa del sudore viscido e fastidioso, si sarebbe dovuto ricredere. Fece in presto quello che doveva fare, cioè ricarica cintura e orologio e poi bere un po' d'acqua calda da una bottiglia che era sul comodino di quella stanza da tanto tempo. Era incredibile come, quella stanza, fosse stata utilizzata per pochissimo da lui. Il piccoletto aveva tutto quello di cui aveva bisogno, pensò, mentre quell'acqua calda gli passava all'interno della gola, scendendo dalla sua bocca fino allo stomaco, riempiendolo e anche dissetandolo (in quel momento avrebbe bevuto di tutto!).
Si passò una mano tra i capelli e allargò le narici per poter riempire i polmoni d'aria e il suo petto si gonfiò molto e fu per lui una bellezza indescrivibile, come se fosse tornato a vivere dopo aver inspirato una grossa quantità d'ossigeno. Sentì i capelli sopra la sua testa ammassarsi in un unico punto, cioè quello dove lui aveva passato le dita e poi ridiscese le poche scale che doveva percorrere e lanciò un'occhiata furtiva attorno a sé. Non cera nessuno nei paraggi, solo un grosso silenzio e un visione abbastanza inquietante di tavolini tondi, dietro i quali c'erano delle sedie in plastica azzurra, vuoti, tutto vuoto. Una pianta verde, ma che si stava afflosciando al suolo, era messa in un angolino dentro un vaso, fatto anch'esso di plastica marroncina. Conan rimase fermo immobile e guardò dalla parte del bancone, dove un tempo, dietro, c'era la signorina che li aveva accolti e passò in rassegna con gli occhi anche quella zona, scrutando bene tutto, anche la cassetta dove c'erano dei giornali di qualche mese prima, si vedeva che nessuno leggeva mai giornali, anzi, nessuno era mai stato in quell'albergo per più di un giorno forse, data la sua bassissima qualità e soprattutto data la collocazione.
Qualcosa gli saltò subito all'occhio, però, un titolo bello in grande, scritto a caratteri neri su un quotidiano. Conan non riusciva a vedere bene la fotografia in bianco e nero perché il giornale era piegato, quindi allungò il braccio destro e aprì la mano, afferrando il giornale con decisione e aprendolo di scatto e rimase scioccato da quello che lesse e vide....

COMPAGNIA DI ATTORI SCOMPARE NEL NULLA!


Conan non ci mise molto a riconoscerli. La fotografia era riflessa sulle lenti dei suoi occhiali, li riconosceva benissimo: era la famiglia Ukamaghi al completo: Aisha Ukamaghi (Maramoto da "nubile"), con il suo viso angelico sorridente e accanto il suo bambino, Kinje, che stava attaccato alla gamba della madre, sorridendo anche lui, felice. Vicino ai due c'era Bojo Ukamaghi, il pianista che era seduto su una sedia con in mano il suo prezioso violino e fingeva di suonarlo con gli occhi chiusi, mentre alle sue spalle c'era Beila Fotima, l'antipatica signorina, che in quella foto, invece, sembrava molto dolce, con quelle labbra piegate all'insù in un dolce sorriso, con accanto a lei il grasso "critico letterario", che reggeva sul braccio un sacco di fogli, come se fosse lui il regista della compagnia, con uno sguardo serio, però pieno di allegria e, in mezzo a tutti stava lui, sempre sulla sua sedia a rotelle e gli occhi infossati nelle orbite e il viso smorto: Azumamaro II, che dall'articolo, invece, risultava chiamarmi Hamouro Sonozi, fondatore della compagnia e pure finanziatore.
Qualcosa in quella fotografia fece spalancare gli occhi a Conan: il giornale risaliva a due anni e mezzo prima e il suo cuore cominciò a battere fortissimo e la saliva gli si era completamente prosciugata in gola.
Come poteva essere così stupido? Adesso tutto aveva un senso, tutta la storia quadrava alla perfezione e di sicuro alla villa avrebbe trovato la risposta finale: adesso tutto aveva un senso, solo i particolari erano oscuri e il Boss dell'Organizzazione Nera avrebbe dovuto scoprire tutte le sue carte e per Conan sarebbe stato un giochetto batterlo: bisognava catturarlo il prima possibile e da solo avrebbe potuto farcela, bastava comportarsi in maniera normale e fingere... Doveva colpire Soburo e tutta la verità sarebbe venuta a galla in un batti baleno.

- E' strano che non sia tornato...-
Queste parole uscirono dalla bocca del tenente Rovighj, il quale rimase fermo nel letto a guardare il cielo nuvolo fuori dalla finestra, chiedendosi che fine potesse aver fatto Shinchi, mentre la piccola Shiho bagnava i suoi capelli ramati con le lacrime saline che, silenziose, continuavano ad uscirle dagli occhi lucidi. La sua corna era rossa, mentre l'iride umida risaltava ancora di più i suoi occhi.
Kudo era nei guai, se lo sentiva e lei se ne stava imbambolata con quel tenente, che era vivo per miracolo e stava guardando il cielo da minuti parlando da solo, visto che lei non lo ascoltava e rispondeva dei timidi "Ah" ogni tanto per fargli capire che lo stava ascoltando, quando in verità le sue orecchie erano concentrate sul suono della sua voce e i suoi occhi lo vedevano ancora, mente le sue narici erano piene del suo profumo... Lo sentiva vicino a lui, mentre fantasticava nascosta dalla grossa rivista che fingeva di leggere.
Ad un tratto la voce potente del tenente che fece risalire Ai dalla sua bolla di ricordi e la piccola bambina con i capelli ramati rispose, sentendo parte della domanda del tenente:
- ... Dov'è andato???-
Ai non rispose subito, si limitò a sospirare, mentre il tenente stava aspettando una risposta, guardando quella rivista, come se potesse vedere dietro la povera bimba che stava piangendo e la compatisse, trattandola però come un padre severo, che tenta sempre di fare del bene, anche se questo provoca dolore. In quel momento, mentre Ai cercava di ignorare il tenente che stava diventando sempre più determinato ad ottenere una risposta, il piccolo Conan aveva intercettato il "critico letterario" e stava per avere con lui il faccia a faccia a carte scoperte che bramava tanto nella sua mente....
view post Posted: 3/8/2013, 19:20     Fantasy - Libri
Una della rarissime volte che rispondo prima di postare il pezzo dell'articolo xD accidenti che evento, ma purtroppo qui ci sarebbe troppo da dire, ma cercherò di andare veloce senza perdermi in troppe parole o spiegazione, anche se sarà impossibile... xD

Allora partiamo con la mia Collega, che mi ha fatto notare una cosa, ma da appassionata mi ha "aggredito" e quindi lascio una spiegazione a questa cosa fondamentale che mi ha causato questa """""""""aggressione"""""

CITAZIONE
P.S.

CITAZIONE
e i Sanguemarcio e gli Ebrei

Sappi che stavo per venire a Milano e squartarti vivo... Si chiamano Mezzosangue...

Se ho commesso un errore così grossolano ci sarà un motivo, no? Come ho detto nel topic delle recensioni io ho la versione ritradotta in italiano, quindi un seconda edizione, nella quale vengono usati tutti e due i termini, Mezzosangue e Sanguemarcio, questa precisazione viene fatta in quanto, spiegato anche nel libro quindi non me la sono inventata ne io, ne la critica, o almeno spero: I Mezzosangue sono coloro che hanno almeno un genitore mago, mentre i Sanguemarcio non ha nessun genitore mago, neanche un lontano parente.
Se ho sbagliato l'ho fatto in buona fede, senza voler "offendere" nessuno.

poi... M.I.B. 86, prima di tutto grazie per i complimenti, davvero lusingato. :D

CITAZIONE
Però non posso dirmi molto d'accordo su quello che hai scritto sulla seconda parte :sembra quasi che il fantasy prima di Harry Potter fosse ancora fermo ai fondatori e i loro imitatori quando in realtà ci sono stati tantissimi autori degni che hanno scritto storie che non hanno niente a che invidiare alla Rowling e che hanno dato tantissimo al genere fantasy per ogni età (Per esempio Martin con il "trono di spade" Terry Pratchett con i libri del Mondo Disco,la Leguin con la saga di Terramare )

Hai perfettamente ragione, ovviamente non sto dicendo che questi autori hanno qualcosa da invidiare o magari che siano inferiori, assolutamente no, ci mancherebbe! Sto solo parlando dei fenomeni Letterari mondiali, non ho fatto di certo la migliore delle analisi, ovvio, conoscendo anche poco le opere in questioni non voglio dire che tutte le opere dopo i due Padri sono state delle robacce, assolutamente no, le eccezioni ci sono, ma ovviamente conoscendo relativamente poco la storia del Fantasy non è possibile individuare tutte quelle piccole opere che magari oggi sono passate in sordina (anche se "Il trono di Spade") è sempre sui primi scaffali. ;D
view post Posted: 3/8/2013, 15:46     Fantasy - Libri

SECONDA PARTE



La scena per moltissimi anni è stata dominata da questi due autori, che si sono fatti riconoscere senza dubbio nel mondo, tra i quali non è mai nata una rivalità, ma un'occasione di fornire una definizione di Fantasy ce ancora oggi è molto elastica. Negli anni '60/'80, però, la Letteratura comincia la sua decadenza, non solo nel genere Fantasy, ma anche in tutti gli altri, in quanti anni infatti si genera lo scontro dei Generi, che ancora oggi, all'interno di una società troppo idealista che vuole far prevalere le proprie idee, anche con stupidità, persiste e anche tanto!
Il Fantasy continuava ad avere sempre due Padri fondatori, ma mai nessun precursore, per moltissimi anni e questo portò questo tipo di Genere e a spegnersi e divenire sempre più fiabesco, e i valori che regnavano sovrani iniziavano a perdere il loro carisma e il Genere cominciava a perdere di popolarità adulta e soprattutto l'attenzione della critica, che in quel periodo era molto più concentrata sulla rivoluzione nel campo Letterario del Poliziesco, del Fantastico e del Romanzato (con questo termine intendo indicare storie inventate di sana pianta, ambientate però in tempi storici come la Germania Nazista, il futuro scientifico Americano, oppure la contemporaneità dell' Epoca).
Il Fantasy si stava declassando da solo, per colpa di autori che ne avevano perso l'essenza a genere per ragazzi, che è tutt'ora oggi, nonostante le Rivoluzioni che si tentano di mandare avanti da anni da scrittori di tutto il mondo, che conoscono il Fantasy e che vogliono scrivere storie che abbiano valore e cultura, perché il Fantasy come Genere si è dimostrato, a volte, molto più Culturale di altri.
A cambiare le sorti di questo genere, però, una donna con i lunghi capelli biondi e la vita disastrata da una forte crisi personale economica scrive un romanzo, primo di una saga, nel 1996. La donna in questione si chiama Joanne Kathleen Rowling, la quale fa apparire nelle librerie inglesi il suo romanzo "Harry Potter e la Pietra Filosofale", con il quale spodesta un sacco di altri autori e in breve tempo la saga la consacra a Regina del Fantasy e della Magia, onorificenza che le si addice e proprio questa donna fa partire quella che si può benissimo chiamare la Rivoluzione del Fantasy, consacrando tantissimi altri autori. La saga di Harry Potter riprende enormi valori, come l'amicizia e l'amore e comincia a formarsi un'idea ancora più moderna di Fantasy, un'idea contemporanea che agita subito tantissime polemiche e critiche dagli esperti di Letteratura di tutto il mondo! Viene seguita, qualche anno dopo, da un giovanissimo uomo, un ragazzino magro con gli occhiali di nome Christopher Paolini, il quale pubblica il primo romanzo della Saga di Eragon, con cui accende il Cuore di milioni di ragazzi di tutto il mondo, in quanto la Saga, molto più fantasiosa di quella della Rowling, riguarda creature magiche come draghi e si ambienta in universo diverso dal nostro, nel medioevo, e pare che pure questa saga sia la rinascita del Fantasy, ma purtroppo i soldi e l'avidità degli editori hanno portato il povero ragazzo amato da migliaia di ragazzi a concludere in modo scadente la saga e anche in maniera ridicola: un vero proprio flop di critica e di recensioni, che hanno declassato Paolini a uno scrittore qualunque, che però stava riuscendo a fare qualcosa di bello, ma il sistema in cui siamo coinvolti, cioè quello del denaro, avido e ambito da molti, ha toccato e rovinato gran parte della Letteratura, stuprandola e certe volte uccidendola proprio.
Harry Potter ormai diventa il capostipite della Nuovissima Letteratura Fantasy, in quanto vanta numerosi imitatori e anche numerosi scrittori che cercando di screditarla, ma il successo della saga è inarrestabile e la sua discesa nel pantheon della Letteratura è inevitabile: l'opera è artista e presenta numerosissimi valori nuovi, sentiti nella nostra società che sta divenendo falsa e bugiarda e come sempre, anche qui, la citazione storica non manca, in quanto la saga di Harry Potter è ispirata alla Seconda Guerra mondiale e ai suoi personaggi. Non voglio stare qui a parlare di tutto, perché c'è già il topic delle recensioni dove ne parlo, ma per fare un esempio, per creare Voldermot la Rowling si ispirò a Hitler e i Sanguemarcio e gli Ebrei tra di loro hanno dei punti in comune, in quanto, come i nazisti vedevano gli Ebrei come una minaccia di sangue impuro e inutili al mondo, i Maghi Oscuri, i "purosangue", vedono i Babbani come esseri indegni e impuri, in quanto privi di poteri magici.
Sembra che il Fantasy ormai possa avere solo dei buon discendenti ispirati dalla Divina Rowling, ma purtroppo, come accade, in quasi tutte le Rivoluzioni, arriva un'ondata di nuovo pensiero che rischia di minare il campo alla Rinascità.
Nel 2005, infatti, una nuova icona del Fantasy-Horror moderno, si getta in una saga di libri che generano un fenomeno parallelo a quello di Harry Potter. La scrittrice in questione, di nome Stephenie Meyer, pubblica, nel 2005, il primo libro della "Twlight's Saga", appunto "Twlight", che genere un'isteria tra le ragazzine di età compresa tra i 13 e i 16 anni, in quanto l'argomento principale della saga, cioè l'amore tra una ragazza umana e un vampiro sfocia poi in un'ondata di ridicolo e soprattutto di valori sbagliati. Stephenie Meyer aveva in mano il potere di poter creare una nuova figura del vampiro, che non aveva mai cambiato i canoni da quando il suo creatore ufficiale Bram Stocker, scrisse il famosissimo libro "Dracula". La figura del vampiro era diventata banale e troppo scontata da quei tempi e non aveva mai cambiato i suoi canoni, se non raramente dal 1897 ad oggi e Stephenie Meyer, che in mano sua aveva un grande potere è riuscita a cambiarla, ma in peggio, distruggendola ridicolizzandola, mandando in rovina moltissimi lavori come "Il Diario del Vampiro", che per quanto anche lì la figura del vampiro non sia rivoluzionata al massimo e converga verso quella di Twlight, rimane comunque una saga di livello più alto, anche se i romanzi, che possiamo definire a "puntate", ormai sono pochi quelli che li seguono.
Twlight quindi genera una guerra, spinta anche dai fans di Harry Potter, creando di nuovo due tipi di Fantasy, quello Meyeriano e Rowlinghiano, contrapposti tra di loro e che poi generarono anche una discussione con l'indiscusso Genio della Letteratura mondiale Horror e non, Stephen King, che suscitò clamore e scompiglio tra i fans di una e dell'altra scrittrice. Cosa aberrante per la Letteratura, in quanto questa lotta diventava sempre più violenta e anche piena di insulti e improperi, cosa che la Letteratura non dovrebbe generare, anche perché, con rispetto, queste lotte erano e sono guidate da idee stupide e di certo non letterarie.
Di certo Twlight, però, è stato un po' il veleno di quella Letteratura Fantasy che voleva Rivoluzionare, in quanto giovanissimi scrittori indipendenti, specialmente donne, riproposero quello stesso stereotipo di vampiro Meyeriano che supera, in certi romanzi, il limite del ridicolo e la storia d'amore sta prendendo il posto dei veri valori che dominavano e dominano il Fantasy. L'amore è un valore e nessuno ha il diritto di ridicolizzarlo, anche se in buona fede può capitare.
Quindi la Rivoluzione inizia con Harry Potter e viene "intralciata" da Stephenie Meyer che, con altri suoi racconti, ha dimostrato di essere una scrittrice capace, intelligente, piena di emozioni e soprattutto ha dimostrando un'abilità stilistica superiore a quella della Rowling, che rimane semplice e fiabesca, ma purtroppo le due Saghe per le quali tutte e due sono diventate famose non hanno imitazioni che possono competere con le originali e soprattutto sono in contrapposizione su punti basilari e Harry Potter vince contro i valori di Twlight, anche se in quanto a storia d'amore riesce a trascinare delle ragazzine a seguirla, forse anche per l'aspetto dei personaggi "mitologici" e utopici per ragazzine che ancora sono in fase di crescita, ma con questo voglio concludere dicendo che come fenomeno Twlight ed Harry Potter diventeranno storia e avranno contagiato le menti di tantissime persone, ragazzi e ragazze, anche adulti in certi casi, ma ovviamente come fenomeni prima o poi dovranno svanire divenire Storia, possiamo solo portarne il ricordo e gli insegnamenti.

FINE SECONDA PARTE



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Ed anche oggi ho postato la parte seconda di questo articolo, che spero vi possa ancora di più trascinare dentro il vortice della Letteratura Contemporanea, questi articoli che pubblico sono solo grida nel deserto che lancio, sperando che molti si uniscano e cercando di creare dibattito su questo argomento e poi sulla Letterature in generale.
Ti ringrazio collega per i complimenti e cerco di spiegarti anche una cosa: quello che scrivo è un po' "storia" della Letteratura Moderna del Fantasy, non esprimo nessuna opinione personale, espongo i fatti dopo aver fatto, in questi anni e ancora oggi, ricerche e aver letto e visto recensioni e critiche da parti di esperti, ma ne parlerò nella prossima parte di questo. Quindi qui, a parte pochissime cose, c'è pochissimo di mie impressioni, altrimenti sai che sarei stato molto più duro su certi punti, conosci la mia idea di Letteratura.
Bene, detto questo dire che domani arriverà il prossimo articolo dove parlerò e vi illustrerò un po' la situazione italiana del genere. Spero che vi sia piaciuto e non vi abbia annoiati troppo e spero anche di avervi ancora di più incuriositi.
Adesso scappo via, sennò non la smetto di scrivere.
Buona giornata a tutti! ;)
view post Posted: 3/8/2013, 14:44     I magnifici 4 del forum - Noi
Ahahaha ringrazio tutti quanti per i bellissimi commenti rivolti alla mia persona xD Ahahaha, grazie gentilissimiiii!!!! xD

E poi ricevere un complimento del genere dal Grande Artista mi riempie di orgoglio e mi onora! :D
view post Posted: 2/8/2013, 12:05     Fantasy - Libri

FANTASY
Dalla sua nascita moderna alla "decadenza" contemporanea




Un genere che esiste da sempre è proprio il genere Fantasy!
Nell'antichità questo genere, naturalmente, non era chiamato così, ma di sicuro non si discostava tantissimo dall'idea che abbiamo oggi noi di questo Genere.
Alle origini i Poemi Epici Classici narravano di avventure di Eroi e di Creature fantastiche che regnavano sulla terra, gli stessi Miti sono dei grandi racconti in cui appaiono Creature che ancora oggi sono nell'immaginario comune e che nel corso dei secoli e nel corso della Storia hanno ispirato registi, sceneggiatori e tutto il mondo del teatro e del cinema.
Il Fantasy, quindi, si può dire che abbia una storia molto lunga, partendo appunto dai Miti e dalle Grandi Avventure Epiche dell' antichità, dove si narravano e scrivevano le gesta eroiche di uomini contro demoni infernali, oppure contro draghi o ciclopi o streghe, e chi più ne ha più ne metta. Non è giusto, potrebbero sostenere alcuni, paragonare il genere Fantasy alle grandissime storie dell'antichità e di certo non si può dare loro torto, ma neanche un'assoluta ragione, in quanto è da quelle avventure che poi si sono potuti generare i Fantasy moderni. Quei grandissimi Poemi sono gli antenati alla lontana di questo genere, per temi trattati e per creature che spesso prendono il ruolo di essere umani protagonisti e soprattutto di gesta eroiche e valorose, riprendendo valori come l'astuzia, l'ingegno, l'amore e la passione bruciante tra uomo e donna (non necessariamente presente in tutte le opere Fantasy, ma ne parleremo in avanti...).
Una domanda ci si potrebbe porre a questo punto, dato il secondo titolo del topic: quando nasce il Fantasy moderno?
Tra tutti i Generi Letterari contemporanei il Fantasy è quello più recente, in quanto la sua nascita ufficiale si ha quando, nel 1937, un ometto coi baffi, arruolato volontario nell'esercito britannico nella prima guerra mondiale, con la passione per le lingue inventate (lui stesso inventò il cosi detto "Elfico"), pubblicò "Lo Hobbit". Questo romanzo fu scritto da John Ronald Reuel Tolkien, con lo scopo, e lo si intuisce subito dallo stile iniziale, molto semplice, di essere una favola per bambini, che però nascondeva molto di più, come l'eroismo della gente che partecipò come lui alla Prima Guerra Mondiale, questo mondo creato da Tolkien, però, era solo il preludio di quello che poi lo avrebbe consacrato come il "Padre" del genere Fantasy Moderno, perché, se avete sentito parlare di Tolkien, la sua figura è legata alla saga che lo ha reso immortale nel tempo "Il Signore degli Anelli". La saga, molto più complessa del primo libro, che viene chiamato "prequel", ma che in realtà è molto di più perché segna il vero e proprio inizio della saga, presenta, fin da subito, degli elementi che la rendono unica e che fanno esprimere a Tolkien tutta la sua passione per le lingue inventate, lui stesso ero un filologo e amava questa sua passione per le lingue, talmente tanto da inventarle e farle sembrare reali con regole grammaticali precise e dettagliate in certi casi, ma soprattutto, lo scrittore, cerca di riportare l' eroismo classico all'interno di un "poema in prosa", costellando di battaglie e riferimenti storici delle due guerre, l'intera saga, per creare un vero poema in cui l'eroismo e la passione per la Patria e per la Libertà e soprattutto per un Giustizia contro il male, che cerca sempre, anche nelle forme più terribili, come l' Anello di Sauron, di affermarsi. L' Anello di Sauron rappresenta un po' l'essenza pura del male contenuto in un oggettino tanto piccolo quanto malvagio e soprattutto mortale.
Di certo c'è sempre stata un po' di controversia tra chi considerare il vero padre del Fantasy moderno tra C. S. Lewis, l'autore de "Le cronache di Narnia", che nel 1950 aveva pubblicato "Il Leone la Strega e l' Armadio", oppure Tolkien con il suo "Signore degli Anelli", pubblicato appena cinque anni dopo, nel 1955. Di certo le opere dei due autori si fecero distinguere tutte e due e ancora oggi è impossibile giudicare Lewis e Tolkien simile, anzi, per trovare un accordo perfetto si potrebbe dire che Lewis è il padre del Fantasy "spettacolarizzato", in quanto anche nella sua saga di romanzi sono presenti valori come l' amore, la Patria e il Coraggio, ma soprattutto si esalta la figura del giovane, che deve essere in grado di crescere e affrontare problemi, poi si tocca sempre il tema della famiglia, quindi si può considerare Lewis uno scrittore molto più propenso a parlare dei problemi della vita quotidiana, del rifugiarsi in un mondo in cui tutti vorrebbero andare. Lo schema di Lewis è caratteristico, in quanto Narnia esiste, ma anche il mondo nostro, il Pianeta Terra esiste e quindi Narnia sarebbe un Mondo dentro il Mondo, nel quale rifugiarsi, quindi domina un'atmosfera molto più fantastica e una visione del Fantasy molto simile a quella della Rowling, ma ne parleremo, anche di questo, più avanti. Tolkien, al contrario, ha creato un vero e proprio Mondo, in cui riversare dentro tutta la sua Filosofia e ciò che aveva appreso dalla vita, essendo passato da due Guerre Mondiali ed essere stato partecipe di terribili orrori in un'Europa, come l'avvento del Nazismo, del Fascimo, sia in Italia che in Spagna e altri Paesi e terribili stragi ad opera degli "Orchi", che sono coloro che tendono ad uccidere senza pietà, senza distinzione di razza e senza valori, proprio veri animali. Qui Tolkien si può dire che tocca temi molto più maturi, proprio da antico poema, quindi lo possiamo considerare un Fantasy molto più maturo di quello di Lewis, che a suo modo, però, ha messo le basi di un Fanasty molto più quotidiano, molto fantastico, una vera uscita dal Mondo per rifugiarsi in un altro posto fantastico, in cui le fantasie migliori di un ragazzo e la sua maturità e crescita vengono messe alla prova!
Tolkien, quindi, possiamo dire che ha creato un Fantasy che supera tutti gli altri a livello letterario è maturo, potente e estremamente affascinante, pieno di citazioni e soprattutto pieno di sapienza linguistica e culturale degli antichi poemi dell'antichità e dei suoi valori.
Lewis è colui che riesce a farci sognare, colui che ci porta dove vorremmo andare, che ci fa crescere con un viaggio fantastico e intramontabile, che rimane sempre il Mondo nel quale è possibile rifugiarsi e imparare.

FINE PRIMA PARTE



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Bene, questa prima parte di articolo è finita! Purtroppo spiegare bene tutto quello che c'è da spiegare in una sola pagina sarebbe impossibile, anche perché ci sono ancora tantissime cose da dire prima di arrivare a questa "decadenza" del Fantasy e soprattutto vi voglio parlare della situazione italiana di questo genere letterario.
Spero che l'articolo, o meglio, la prima parte vi abbia incuriosito e spero che susciti delle discussioni. In più mi auguro di non avervi annoiato troppo e di essere stato chiaro in ciò che ho spiegato, nel caso ci fossero dubbi o domande, chiedete pure e vi chiarirò tutto.
Perdonatemi se trovare errori grammaticali o di battitura, ma scrivendo veloce, ahimè, mi scappano.
Va bene, adesso smetto di scrivere sennò viene fuori una cosa lunghissima!
Spero di trovare dei confronti e vi aspetto con la prossima parte! (Che uscirà o stasera tardi, oppure domani)
Ciao a tutti e buona giornata! :D
view post Posted: 2/8/2013, 11:10     Film 4ever - Cinema e Tv
Davvero??? Oh bene, allora la apro subito! ;D
view post Posted: 2/8/2013, 11:09     +1I magnifici 4 del forum - Noi
CITAZIONE (Yukiko Fujimine @ 1/8/2013, 21:05) 
Bene un motivo in più per conoscerlo :lollo:

Ahahah, grazie mille! :D Sarò un piacere anche per me! :D
view post Posted: 1/8/2013, 14:04     I magnifici 4 del forum - Noi
Aahahahahah!!!! Grazie mille!! xD Troppo gentili!!! :D
view post Posted: 1/8/2013, 14:02     Film 4ever - Cinema e Tv
Ho letto tutte le tue recensioni e mi spiace di non prenderle tutte in considerazione, ma come al solito mi sono piaciute molto, ovviamente prendo di più in considerazione questa recensione, in quanto hai citato Tolkien e voglio correggerti su una piccola cosa: egli non vedeva il Fantasy come genere letterario con cui lo intendiamo oggi, in quanto il Fantasy adesso è evoluto ha subito, nel corso del tempo una grandissima rivoluzione, la quale però oltre ad innalzarlo per i propri lettori lo ha declassato come genere letterario "per bambini", cosa che non è, basta vedere "Harry Potter", o meglio, leggere, per accorgersi che non è affatto per bimbi. Lo stile di Tolkien, la sua visione, è Epica, cioè un tentativo di riportare quella narrazione Epica, fatta di cavalieri e battaglie in una prosa nuova, con valori che riprendessero quelli degli antichi poemi. Molti critici hanno poi dichiarato che "Il Signore Degli Anelli" non è altro che una rappresentazione della prima e seconda guerra mondiale messa assieme, quindi Tolkien ha usato questa narrazione epico-fantasy per rappresentare quella realtà passata. Quindi il modo di concepire il Fantasy all'epoca era diverso e Tokien aveva in mente un processo ben preciso per questo genere, che innalza tutti i valori morali dell'uomo, quei valori classici della letteratura inglese cavalleresca o dei famosissimi poemi cavallereschi del medioevo. Purtroppo, oggi, per colpa della stupidità umana che non ha limiti "Il Signore degli Anelli" è un'opera che viene definita da nerd, sfigati, e bla... bla... Non è affatto così! Di sicuro tu lo sai benissimo, collega, in quanto questo è il tuo campo e lo vivi, penso, tutti i giorni! Quindi Tolkien non puntava sul sentimentale perché era un amante della battaglie, ma perché appunto attraverso il Fantasy voleva riportare valori ad una società, che attraverso le due guerre mondiali, stava andando in rovina, verso il degenero culturale, quindi attraverso una rappresentazione prettamente fantastica delle guerre mondiali, mescolata a quei valori del medioevo egli voleva ricostruire e far capire alla società i valori che ormai erano andati dimenticati! Nonostante il suo lavoro, certi valori, ancora oggi sono dimenticati, poi ci sarebbe da fare tutto un discorso letterario sul suo stile ecc, ma non credo che sia la sede adatta qui, visto che ho parlato anche troppo del libro e adesso ti parlo del film, comunque credo che presto aprirò un topic sul fantasy per parlare ed analizzare questa situazione della letteratura!
Dunque, passando al film xD....
L'ho visto al cinema appena uscito e sono rimasto sbalordito dalla sua bellezza, davvero, come dici tu è sublime e la regia è spettacolare, poi per non parlare delle scenografie che mi venivano sempre i brividi ad ogni scena mi chiedevo come fosse possibile così tanta bellezza, anche se alcune scenografie alcuni le hanno definite un po' "barocche" a me sono piaciute un sacco: esagerate eppure realistiche al punto giusto. Gli attori a recitare sono qualcosa di spettacolare, ma non possono non fare i complimenti ai doppiatori, soprattutto ad un grande Gigi Proietti che ha dato il meglio di sé, un Gandalf incredibile e una voce spettacolare, come quella di tutti gli altri!
Bene, dopo questo super commento dico che anche io ad un certo punto ho sentito un po' la lentezza, ma non mi importava nulla, perché ero troppo dentro il film, quindi secondo me, che non me ne intendo molto di cinema è perfetto! Ovviamente, insegnando recitazione, posso dire che l'unico attore che mi ha lasciato un po' titubante è stato Saruman, non so il suo nome vero purtroppo, che me lo ricordavo meglio, ma comunque la performance di ognuno è stata spettacolare!
Ottimo film, consigliato per TUTTI!
view post Posted: 1/8/2013, 13:31     +1I magnifici 4 del forum - Noi
Stupendo video e soprattutto stupenda giornata, davvero memorabile!!! :D
Grazie ragazzi!!!!! **


CITAZIONE (Yukiko Fujimine @ 30/7/2013, 21:47) 
visto su face!!!!! "quella persona" fa sbellicare xDD
Bravi a tutti!!!!

Ahahahaha, grazie mille!!!! xD Sì, "momenti follia" ahahhahahaha!!!!
view post Posted: 29/7/2013, 15:23     Nanatsu no ko - FanFic
Miei carissimi lettori!
Oh mio dio: è da più di 10 giorni che non pubblico niente? Accidenti, mi spiace tantissimo! Il tempo vola e in questo periodo ne ho sempre di meno a disposizione, per fortuna che con ieri ho finito con il lavoro quindi dire che posso tornare alla normalità pubblicando il più velocemente possibile i capitoli di questa Fic che sta giungendo al termine.
Ringrazio tutti quanti per i bellissimi commenti lasciati e per la loro pazienza nell'aver letto tutta la premessa iniziale e di averla anche commentata, grazie sul serio di cuore! Ovviamente grazie per i complimenti e critiche, che sono sempre gentili e sempre bellissimi! ^_^
Detto questo non perdo in chiacchiere inutili e vi lascio con il capitolo....

Buona Lettura!

Capitolo XXXI


Messaggio dal nemico



Il tenente Rovighj aveva deciso di mantenere il silenzio sulla propria aggressione: non aveva detto a nessuno di essere stato aggredito da Soburo, il critico letterario della città di Oteshiri, anzi, aveva raccontato un grande bugia dicendo che era stato un malvivente con indosso un passamontagna nero e che tutto era accaduto troppo velocemente per rendersi conto di qualcosa.
Conan era rimasto fermo ad ascoltare, rimanendo in silenzio, mentre vedeva il dottore che credeva alla versione del tenente senza neanche farsi una domanda: tutto era insopportabile.
Il ragazzino con gli occhiali grossi strinse fortissimo i denti e si guardo attorno, scrutando con occhi attento tutte le persone che si trovavano nel suo campo visivo per controllare se ci fosse qualcuno di sospetto. Il tenente continuava a parlare con il dottore, quindi Conan perse le staffe completamente e si mise a camminare lungo il corridoio dell'ospedale pensando ad una soluzione.
Tutte le domande che si era posto gli ronzavano in testa e gli facevano sempre più capire come quella situazione fosse assurda e assolutamente impossibile. Il suo cuore batteva forte di paura, quella sensazione che lo stava accompagnando da quando aveva messo piede sul suolo di Oteshiri. Non poteva rimanere fermo lì: doveva agire e doveva andare a parlare con quel critico di arte, tenendo pronto l'orologio spari aghi soporiferi, non aveva più carte coperte: l'avversario aveva imbrogliato e sapeva tutto ciò che voleva su di lui e quindi non gli sarebbe importato più di nulla se non chiudere quella situazione...
Le sue gambe si riempirono di energia e i muscoli si contrassero e così comincio a camminare più velocemente, passando in mezzo a camicia bianchi e azzurrognoli dei dottori e delle infermiere che passavano da una parte all'altra del corridoio e controllavano i loro pazienti.
I capelli del ragazzino con gli occhiali e gli occhi azzurri stavano sventolando, mossi dall'aria che lui stesso produceva muovendosi, ma non appena fu sulle scale solitarie, dopo aver attraversato una grossa porta in ferro color marroncino chiaro, la sua corsa venne arrestata da qualcosa che lo stava trattenendo, qualcosa gli stringeva il polso con forza e allora Conan si voltò e si trovò gli occhi di Ai puntati dentro i suoi e per un momento il cuore di Conan si bloccò. Gli occhi della ragazzina erano fermi e decisi e i suoi capelli ramati erano rigidi sulla sua testa e scendevano lungo di essa, coprendole le rosee guance...
- Dove credi di andare?-
- A trovare Soburo e farlo confessare... Di sicuro si tratta di un trucco del Boss, tutto qua! Voglio farlo confessare.-
Ai sorrise malignamente, mostrando i suoi canini lucenti e alzò la testa, muovendo un passo verso il detective con la giacca blu che stava deglutendo saliva per reprimere il nervosismo: Ai non si era mai avvicinata così tanto a lui e soprattutto con quello sguardo e quel sorrisetto...
- E tu, Shinichi, pensi che egli confesserà, che tremerà di paura e s'inginocchierà a te raccontandoti la verità?-
Conan non sapeva che cosa dire, ma ad un tratto cercò di liberarsi da quella stretta, ma si accorse che era più complicato del previsto: la mano di Ai era ben salda attorno al suo polso e non aveva intenzione di lasciarlo, come se lo stesse tenendo prigioniero ed erano soli, su una rampa di scala semi buia, con i rumori del vociare dei dottori appena dietro una grossa porta in ferro
- No, so che non sarà semplice, Haibara, ma concorderai con me sul fatto che qualcuno deve fare qualcosa e che non è possibile continuare questa vita! Abbiamo già perso una persona e un'altra stava per rimetterci la vita al posto nostro.-
- E' stato stupido da parte del tenente Rovighj andare da solo a villa Ukamaghi, cosa sperava di trovare? Qualcuno che gli dicesse "ebbene sì, stiamo progettando un farmaco per ottenere la vita eterna e pur di ottenerlo uccideremmo chiunque si pari sul nostro cammino"?-
Conan diede uno strattone alla stretta della ragazzina che cedette lasciò stare il polso arrossato per via della stretta del ragazzo e quindi la guardò con sguardo ancora più deciso, avvicinandosi sempre di più e trovandosi a pochissimi centimetri dalle labbra esili e asciutte della scienziata che trasalì e iniziò a respirare affannosamente...
- Haibara...- cominciò Shinichi sentendo il respiro della ragazzina sul labbro superiore e cominciando anche lui a respirare affannosamente, come se avesse corso - qui sei al sicuro e qui devi rimanere, intesi? Vicino al tenente Rovighj non ti potrà accadere nulla. In troppi hanno rischiato per noi... Adesso è giunto il momento di finirla con questa storia e può solo finire in due modi, lo sai benissimo!-
Esattamente! Shiho sapeva benissimo come poteva finire quella storia, ma non voleva ammettere a se stessa uno dei due possibili finali, in quanto sarebbe stato troppo crudele ed ingiusto, ma anche quello più realistico. Si erano messi contro qualcosa che andava contro le leggi della natura stessa. La ragazzina cominciò a tremare e cercò di avvicinare la sua bocca a quella del detective, che però si staccò subito, scendendo un gradino in più e guardando Haibara dal basso, che aveva gli occhi verdi lucidi, pieni di lacrime che non uscivano e che non volevano uscire.
Conan sorrise a quelle lacrime, perché in esse c'era la vera Shiho, quella sensibile piena di amore per gli altri esseri umani e soprattutto la Shiho innocente che raramente si mostrava.
- Stai qui... Tornerò presto!-

Il tenente si alzò leggermente dal materasso per mettersi a posto il cuscino sotto la testa, tossendo ogni tanto per lo sforzo e sentendo una fitta dolorosissima dove aveva i punti, appena messi dal dottore che lo aveva interrogato sull'accaduto. Presto sarebbe anche arrivata la polizia per parlare con lui, ma egli sapeva benissimo che qualunque cosa avrebbe detto gli agenti avrebbero lavorato al caso per una mezz'ora e poi lo avrebbe archiviato, ma sarebbe stato meglio per tutti così, per lo meno Soburo e tutta la città di Oteshiri avrebbe potuto vivere notti serene e tranquilli.
I timpani del tenente vennero solleticati dal cigolio della porta della sua stanza che si apriva e così aprì leggermente l'occhio, facendo tremare la palpebra e il sopracciglio e vide entrare la figura piccola, bagnata di lacrime sul viso, della bimba con i capelli ramati di nome Ai, la quale fisso il corpo del tenente sul letto e disse in maniera secca:
- So benissimo che è sveglio, se deve spiare una persona almeno cerchi di non far tremare l'occhio...-
Le labbra del tenente si piegarono in un sorriso e dalla sua bocca uscì un sussurro
- Devo dire che sei piuttosto diretta, eh?-
Ci fu un attimo di silenzio, nel quale il marinaio aprì gli occhi e fissò la ragazzina, per poi controllare tutta la stanza vuota e mutare la sua espressione da serena in spaventata
- Dov'è Shinichi?-
Non si preoccupò di dire quel nome ad alta voce, in quel momento la preoccupazione era troppa e la ragazzina alzò le spalle e si sedette sulla sedia, aprendo una rivista, afferrata a caso nel cesto vicino al comodino in ferro dell'ospedale e si coprì il volto bagnato di lacrime saline, rispondendo
- Che ne so io! Quel zuccone va sempre in giro a ficcanasare dove gli pare e piace!-
Non lo pensava davvero, ma doveva sembrare naturale, non poteva gridare la tenente Rovighj quello che voleva davvero: "E' andato a far confessare Soburo, bisogna fermarlo, non voglio perderlo è l'unica persona che... che..." ed era troppo difficile concludere la frase in preda alle lacrime, ma si trattene, non disse nulla, pianse in silenzio e sospirò, ricordando le parole di Kudo: "Troppe persone ci hanno rimesso per noi!"

L'aria era fredda e il cielo grigio, come al solito. Si potevano intravvedere dei pallidissimi raggi di sole gialli che cercavano di lottare contro le nuvole morbide ma colorite di sfumature deprimenti.
Conan respirò un po' d'aria marina, sentendo il profumo dei pesci e del mare, chiudendo per un momento gli occhi pensò di essere in un altro posto, ma poi tornò subito alla realtà e si mise a camminare. In quel momento il suo unico pensiero era prendere Soburo: aveva bisogno di prenderlo e di farlo confessare, in qualunque modo, era l'unico modo per poterci capire qualcosa di quella situazione, perché le domande erano troppe e le risposte non esistevano!
Il suono del cellulare lo fece sobbalzare: qualcuno doveva avergli spedito un messaggio, forse si trattava di Ran, pensò il piccolo detective, che ancora non sapeva che la poveretta giaceva in un sotterraneo della villa con il cranio esploso e la faccia irriconoscibile...
Il cuore di Conan si bloccò per la seconda volta in venti minuti, perché il numero che gli aveva inviato il messaggio lui lo conosceva, ma non poteva sapere che egli lo conoscesse.
La gola gli si seccò in un istante e quando il suo pollice cliccò il tasto per accedere al messaggio che gli era arrivato, non solo apparirono le parole scritte, ma esse erano accompagnate da un tema musicale che lui conosceva benissimo. Suonato col pianoforte partì "Nanatsu no ko" e il testo suol display recitava:

Vienimi a prendere!


Il Boss aveva spedito quel messaggio a Conan, il quale, dopo il primo momento di panico, sorrise, alzando il lati della bocca, come aveva fatto poco prima Ai e sussurrò, guardando le vie disabitate e oscure della città di Oteshiri:
- Oh, lo farò, stanne certo!-
view post Posted: 29/7/2013, 14:36     Magic Xmas - FanFic
Bene finito di leggere questo capitolo, che come ti avevo detto la settimana scorsa non avrei espresso un giudizio fino a quando non lo avrei letto tutto: adesso che l'ho letto posso commentare come si deve.
Prima di tutto questo stile che passa da una persona all'altra mi piace sempre di più offre una panorama della Fic molto più ampio e di sicuro da diversi punti di vista, proprio bello!
Di certo le descrizioni qui sono molto accurate, sei riuscita a descrivere molto bene sia oggetti, sia anche sentimenti e sensazioni quindi direi un ottimo capitolo con una personaggio a me un po' familiare ;)
Comunque sia mi è piaciuto molto e adesso aspetto di sapere come continua! ;D
Brava Collega!
view post Posted: 17/7/2013, 22:08     +1Nanatsu no ko - FanFic
Miei carissimi lettori,
Buonasera!!!
Oh mio Diooo, da quanto è che non pubblico qualcosa? Una vita!
Be', credo che questa introduzione sarà abbastanza lunga, quindi abbiate pietà di me, ma devo spiegare un po' di cose: prima di tutto mi scuso per l'enorme ritardo di questo capitolo, ma purtroppo sono stato al lavoro queste due settimane e non ho potuto scrivere nulla sul forum, anche perché altri lavori e la vita sociale mi hanno portato via un sacco di tempo prezioso, ma tranquilli, ho sempre pensato a voi, durante la mia assenza!
Per secondo: grazie mille a tutti quanti per i vostri bellissimi commenti, davvero, grazie infinite anche per alcuni complimenti che mi hanno lascito senza fiato e con un enorme gioia nel cuore, come quello di Shiho, grazie mille, sono onoratissimo per il tuo paragone e anche per il fatto della mia "superiorità" della Rowling, grazie mille! :D
Ovviamente il commento della mia cara Collega ha spiegato alcune cose, anche se su una devo dissentire:
CITAZIONE
anche se ho come l'impressione, conoscendolo, che preferisca essere definito attore ancor più che scrittore

Ti confiderò che non mi piace ne essere definito in un modo, ne in un altro, mi piace essere considerato un' artista della parola, in maniera molto umile, non ho la pretesa di essere né un attore né uno scrittore.
Comunque vorrei dire a tutte e due, e magari una cosa che potrebbe suscitare interesse anche negli altri, un segreto che sta alla base della letteratura: Ogni scrittore è diverso! E' un micromondo di idee e filosofia. Esattamente! Non è un fatto di Rowling, di me, della mia Collega, di Andrea (MAN), di Paolo Giordano, di Agatha Christie e chi più ne ha più ne mette, ma è una questione di gusti, considerare la letteratura come un'arte è la prima cosa per farla risorgere, ognuno di noi ha dei punti buoni e dei punti cattivi, molto vulnerabili, ma alcuni molto forti e pieni di vigore, per fare un esempio (e poi concludo): la Rowling ha una fantasia e ha creato una storia letteraria grandissima, ispirandosi ad eventi storici, costruendo grandi personaggi, ma ha uno stile fiabesco e semplice, scarno, ma efficace!
Kiaretta costruisce bene i dialoghi, l'armonia della storia, cerca di creare empatia con la storia e vuole immergere il lettore al suo interno.
Andrea ha uno stile poetico, forte, efficace, crudo e pieno di emozione: degno dei grandi poemi latini, che si mescola con una oscurità e goticità (perdonatemi la licenza) degna del grande Poe!
Detto questo spero di aver chiarito che non esiste uno scrittore o un poeta che può superare un altro: esistono i gusti, certo, ma la letteratura deve essere considerata un'arte, per questo mi definisco artista, perché ormai tale arte sta andando abbandonata, soprattutto in Italia, ma anche nel mondo, dove questa nobile arte viene stuprata e assassinata delle volte, il che è un peccato, perché la cultura del senso comune sta in mano alla letteratura, che sola al potere di influenzare le masse, se usata come arte e con ingegno!
Mamma mia, che sproloquio! Giuro che non lo faccio più, ma dovevo liberare questo mio pensiero e spero che non mi arrivi un pacco bomba a casa per la lunghezza...
Se siete ancora svegli, continuiamo con la storia... xD
Grazie ancora a tutti quanti e....
Buona Lettura!!! :)


Capitolo XXX


Che sia il caos!



Quando il rumore cigolante e strusciante della porta, alle spalle del grosso sicario con il completo nero, svanì come inghiottito dal vuoto, una voce stridula, piena di rabbia e sgomento invase la stanza, perforando i timpani di Gin, il quale si coprì meglio le orecchie con i lunghi capelli bianchi, che si erano macchiati di rosso quando aveva premuto il grilletto nella bocca della povera ragazza, che giaceva a terra, con il cranio aperto e il cervello che colava sui capelli ramati, tinti così dallo stesso uomo che pochi minuti prima aveva messo fine a quella vita.
La voce, però, alle spalle di Gin si faceva sempre più stridula e perforante, man mano che la persona si avvicinava a lui, sbraitando con le braccia, guardando il cadavere della poverina, che si stava circondando di rosso...
Sangue innocente, sangue giovane, che scappava via da un corpo senza vita, per seccarsi a sua volta.
- Giiiiin!!!! Che diavolo hai combinato! I patti non erano questi, lo sai benissimo!- Gli occhi scuri del Boss si fermarono su quel povero corpo, privo di vita, reso praticamente irriconoscibile dal proiettile che le aveva trasfigurato il volto. - Questa ragazza mi serviva per la parte finale del mio piano! Shinichi Kudo si trova qui, in questo momento, distrutto per la perdita del suo amato dottor Agasa e questa ragazza era il mio biglietto per tormentarlo sempre di più e distruggerlo in maniera definitiva...-
Il sicario lanciò un'occhiata al proprio Capo con occhi gelidi che fecero smettere subito ad Azumamaro di urlare sbraitare, mentre cercava di fare un passo indietro evitando il sangue che sgorgava nelle fessure in cemento del pavimento freddo e grigio. Il Boss, in quel preciso istante, vide in quegli occhi una persona diversa, una persona cambiata! Il Gin che aveva cresciuto come una macchina da morte si stava trasformando, stava diventando indipendente e questo non poteva accadere.
Il sicario con il lungo cappotto fece un mezzo sorriso gelido all'uomo che lo stava fissando con occhi increduli e si voltò, dandogli le spalle e spostandosi i capelli in segno di disprezzo e ribellione.
Una tremenda rabbia saliva dalle viscere dell'uomo che stava a capo dell'organizzazione più segreta di tutto il mondo e sentire nelle sue orecchie il rimbombo dei passi dell'uomo che si stava allontanando era un affronto e quindi allargò al massimo le narici, facendo riempire i polmoni quanto più possibile di aria e lanciò un grido acuto, forte, che avrebbe potuto spaccare qualsiasi timpano....
- Girati, obbedisci ai miei ordini! Giiiiiiiiin!!!!!-
Nulla di questo fu utile, in quanto la porta rettangolare, spessa, fatta di legno molto grezzo si chiuse, lasciando il Capo nel buio freddo di quella stanza, accanto al cadavere della povera Ran, che nonostante tutto, nonostante il volto irriconoscibile, sembrava avere le labbra piegante in un sorriso sognante e scarlatto...

- Il critico letterario le ha fatto questo?-
Nella voce di Conan, il quale era all'oscuro che la fanciulla da lui amata era morta in modo terribile, e si trovava sotto terra, con il cranio aperto e il cervello sparso un po' sul muro e un po' nella pozza di sangue, c'era una nota di stupore, mescolata ad una grandissima rabbia interna che lo divorava: era praticamente vulnerabile, attaccabile ovunque andasse, eppure quelli intorno a lui ci rimettevano la vita.
Sulla sedia, accanto alla porta della stanza dell'ospedale, la piccola Ai si era coperta la testa con un velo molto pesante di colore rosso e i suoi occhi, insieme a gran parte del suo viso non erano visibile in quanto un grosso paio di occhiali da sole era sul suo naso piccolo e appuntito. La poveretta stava tremando, ma cercava di mantenere la calma, presto, lo sapeva, anche lei sarebbe stata uccisa e chissà in quale maniera.
Il tenente Rovighj stava cercando di alzarsi con la schiena, sprofondando nel comodo letto candido d'ospedale e cercava di parlare più chiaramente possibile evitando di fare profondi respiri che gli provocavano fitte doloranti e insopportabile all'interno delle viscere.
- Certo... Quell'uomo è stato preso dal panico, non devi essere arrabbiato con lui: io non lo sono! Ha cercato di proteggersi, ecco tutto!-
- Da cosa?-
Strillò Conan battendo con le mani sopra il materasso, facendo sprofondando al suo interno le unghie lunghe con rabbia, mentre il tenente cercava di restare il più immobile possibile...
- Da qualcosa che noi possiamo solo immaginare! Stava salvaguardando la sua vita... Credimi, anche tu avresti fatto lo stesso se fossi stato in lui. In questo gioco, per quanto assurdo e medioevale possa sembrare, o si uccide o si è le vittime!-
In quel momento la razionalità di Conan sparì, come se non fosse mai esistita... Come faceva a non trovare una soluzione a quella situazione paradossale!
Azumamaro risulta morto, esiste la sua tomba, eppure è stato lui ad aggredirlo: come?
La famiglia Ukamaghi pare nascondere un segreto: quale?
Soburo ha aggredito il tenente: da cosa voleva difendersi?
La domanda principale però, che nasceva da tutte queste altre era una sola: che cosa c'entrava l'organizzazione con tutto quello? Come ne era coinvolta? Per il momento, cosa mai successa, solo Korn era venuto allo scoperto, eppure....
Conan non capiva e si strinse la testa tra le mani e serrò le palpebre con tanta forza che sentì la pelle tirare dalla fronte verso il basso, mentre la piccola Ai si stava alzando e dirigendo verso di lui, con passo sicuro, deciso, pronta a fare qualcosa per lui...
Un ultimo grande atto, prima della chiusura del sipario.

Il fumo della sigaretta salì verso l'alto, leggero, grigio, sparendo poi nell'atmosfera della stanza: cupa e sinistra. Tutto quel marmo bianco nero e il pianoforte in un angolo, chiuso, con un telo sopra i tasti rendeva ancora più pesante la sensazione di abbandono.
Gli occhi gelidi del sicario rimasero fermi su quell'oggetto così straordinariamente elegante: uno strumento musicale molto nobile, il pianoforte, così sensuale e allo stesso tempo pieno di mille sfumature che solo gli esperti possono cogliere: un oggetto affascinante, nella sua semplicità esterna ed estetica, che al suo interno nasconde un meccanismo complicato, quasi senza senso se non lo si conosce appieno. Un vero accordatore sa sempre quando una corda è bella tesa e può svolgere la funzione, ma a volte la si tira troppa e quindi questa diventa indomabile, forte eppure sola, nonostante tutto.
Gin sorrideva, mentre la genere della sigaretta gli cadeva sul cappotto e allora lo sguardo si spostò sopra quel piccolo cumulo di polverina che lo stava sporcando. Il sicario si alzò in piedi e passò la sua mano forte, robusta, che aveva premuto molte volte il grilletto spezzando vite innocente, sul punto dove la cenere si era accumulata e la coda dell'occhio gli scappò su qualcosa di sinistro, che lo incuriosì...
Sangue...
Non erano macchie di sangue normali però, erano a forma di suola di scarpa, che partivano dall'atrio e continuavano per il corridoio, oltrepassando la soglia della stanza dove si trovava il sicario e continuavano al suo interno, fino alla poltrona sulla quale era seduto e l'aggiravano...
Il sicario prese a tossire, facendo uscire dalla sua bocca lo stesso liquido scarlatto che imbrattava il pavimento e nella sua bocca il sapore ferroso del sangue diventava sempre più forte, mentre un profondo bruciore gli stava passando attraverso la schiena, giungendo allo stomaco, bucando e uscendo dal petto, all'altezza del cuore più o meno.
La gola dell'uomo con il cappotto nero, il sicario più fidato dell'organizzazione, era piena di sangue che produceva fastidiosi suoni, mentre schizzava fuori dalla bocca, colorando il mento e anche il collo.
La lama argentea che l'aveva perforato riusciva a vederla pienamente, sporca del suo sangue, mentre la voce sibilante e stridula del Capo gli entrava nei timpani e questa volta non poteva fare a meno che ascoltarla: piena di malvagità e piena di rabbia viscida che rendeva ancora più terrificante quel momento:
- Nessuno volta le spalle a me!-
E la vita del sicario sparì dal suo corpo, facendo piombare il pesante corpo inerme sul pavimento, macchiandolo di rosso.
Il Boss aveva appena ucciso uno dei suoi migliori uomini, ma i suoi occhi erano pieni di follia vera e soprattutto compiacimento per quell'azione: un'incredibile sensazione benefica data dalla vendetta!
Un paio di occhi però lo stavano scrutando con terrore. Quella scena aveva reso pietra i muscoli di Aisha, la quale aveva il labbro inferiore tremante, mentre guardava il Capo sorridere davanti al corpo senza vita del sicario Gin.
Ad un tratto i due sguardi si incrociarono e la follia si spense nelle pupille di Azumamaro, il quale aprì le braccia, come se nulla fosse e piegò le sue labbra in un largo sorriso, mentre camminava nel sangue viscido di Gin, verso la donna paralizzata:
- Ehi, sono un Capo che si fa rispettare alla fine, non credi?-
La donna non rispose, rimase immobile, terrorizzata, con la pelle bianca, pallida, che divenne subito fredda, come se anche lei fosse morta, ma il suo cuore si bloccò quando la mano del Boss, fredda e bagnata di rosso, afferrò la sua con ardore...
- Dai, non è male come sembra alla fine: là fuori c'è di peggio, fidati, cara... Oh sì, molto peggio... Spero solo che tu continui a recitare bene la tua parte, sai, mi dispiacerebbe molto che anche tu finissi in quel modo, o anche peggio... Sono io la tua protezione,- e in quel momento il suo tono cambio e la sua mano si strinse violente attorno alle dita della donna, ma ella rimase comunque immobile, serrando le labbra per non mostrare i denti che si stringevano per il dolore, mentre Azumamaro concludeva - quindi vedi di non tradirmi, mai!-
view post Posted: 17/7/2013, 20:56     Magic Xmas - FanFic
Oh Dio Collega!!!!
Pensavo di averlo commentato questo capitolo... AAAAAA, che disastro che sono! Accidentaccio!
Va be', chiedo scusa per il mio super ritardo, ma sai che ero al lavoro quindi la smetto di scusarmi e perdere tempo prezioso xD
Come ti ho detto via messaggio, il capitolo mi piace molto, anche perché la fine è vicina e molte domande stanno per avere risposta... Certo, il mio pezzo è un'oscenità di stile e manca di caratterizzazione narrativa, ma ringrazio chi ha saputo apprezzarlo e ringrazio te che hai avuto il coraggio di inserirlo nella Fic...
Comunque complimentoni Collega, aspetto il prossimo!!!! ^^
view post Posted: 26/6/2013, 15:54     +1Nanatsu no ko - FanFic
Carissimi Lettori,
ed eccomi qui con un altro capitolo!
Sono contentissimo per i bellissimi commenti lasciati, per i continui complimenti ed anche per le critiche e correzioni, sono ben accette, mi spiace davvero di fare così tanti errori, scusatemi davvero, se potessi mi sputerei in faccia da solo! Purtroppo in questo periodo sto scrivendo altre cose a livello semi professionale, quindi sono abbastanza sotto stress, per non parlare dello studio ed altro e quindi la Fic diventa per me un modo per sfogarmi e per scrivere senza troppi problemi, quindi scusate se mi scappano questi errorini di battitura, scusate davvero, cercherò di migliorarmi!
Detto questo, vi ringrazio ancora tanto e vi lascio con questo capitolo...
Buona Lettura! ^^


Capitolo XXIX


Il piccolo fiore appassisce...



Ancora una volta i suoi occhi si trovavano immersi nell'oscurità, dentro quella gabbia fatta di roccia, sepolta sotto terra, dove nessuno sarebbe mai andato a cercarla, lontana dal mondo, nascosta addirittura da esso e il fiato cominciava a mancarle, mentre la sua schiena e tutto il suo senso tattile si abituava a sentire i muri e il pavimento ruvidi attorno a sé.
Il volto, ormai stremato dalle continue violenze subite, venne illuminato da una luce flebile che proveniva dal rettangolo che fungeva da porta, di cui la piccola Ran non sapeva neanche se fosse di legno, oppure di roccia come quella stanza o di che colore fosse... Non sapeva nulla, a parte il fatto che quella era la sa prigione e che ella si trovava lì per un motivo che non sapeva...
Shinichi, si ricordava solo questo!
Il suo volto venne di nuovo coperto da un'ombra strisciante che si arrampicava sul muro e poi si confuse completamente con il buio circostante, perché la porta venne chiusa e l'uomo con i lunghi capelli bianchi, che sorrideva malignamente aveva un colpo in canna e il dito indice della mano sinistra sul grilletto, mentre i suoi occhi gelati brillavano davanti al dolore di quella poveretta.

Il Capo dell'organizzazione nera stava guardando il liquido color arancio davanti a sé, dentro il bicchiere in cristallo contro il quale batteva un pallido raggio solare e creava un effetto bellissimo sul vetro pulito e lucente, come se fosse fatto di diamante. Gli occhi del Boss, per un momento, si spostarono da quel bel bicchiere colmo di bibita, sullo schermo del proprio computer, situato sulla scrivania in legno pregiato. Azumamaro ebbe occasione di vedere tutto: Gin aveva appena varcato la soglia e chiuso la porta alle sue spalla e se ne restava fermo, guardando verso la ragazza indifesa, che ormai non cercava neanche più di muoversi, anzi, si copriva semplicemente il volto, come se non volesse essere guardata, ridotta com'era, neanche dal suo aguzzino. Era irriconoscibile rispetto alla prima volta che la sua immagine era apparsa sullo schermo del Capo, il quale si avvicinò con il volto verso computer e guardò cosa stava facendo il suo sicario, con il cuore in gola, afferrando, ad un tratto, anche lo schermo del computer con le mani, stringendo i denti e strillando contro di esso....

Gin aveva fatto qualche passo in avanti e quando fu proprio davanti al corpo stanco e sfinito della povera Ran, si abbassò sulle ginocchia, guardandola negli occhi, senza provare alcune emozione. La poveretta, nonostante si fosse coperta, in quel momento, il viso con le mani, continuava a tenere gli occhi aperti e tra le fessura delle dita, il sicario degli uomini in Nero poteva vedere i suoi occhi, spaventati e ormai quasi privi di anima. Gin alzò la sua Beretta e si mise a dire ad alta voce, come se parlasse con se stesso:
- Non potrà mai sostituire lei... Neanche lontanamente: troppo coraggio, dentro di lei non mi fa sentire quel piacere della tortura di cui ho tanto bisogno. Il silenzio sembra regnare dentro di lei, quel silenzio fastidioso, di una persona che non ha paura di nulla....- In quel momento si rivolse a Ran, puntandole la pistola contro le labbra, ed ella sentì un brivido partire dal collo fino alla fine della schiena, perché quell'arnese di ferro stava sfiorando le sue labbra e la povera ragazza sentiva quel metallo freddo che la stava toccando: un metallo di morte.
- Perché tu non urli?-
Chiese Gin aggressivamente facendo spazio tra le labbra di Ran con la pistola, facendo penetrare l'oggetto di morte all'interno della sua bocca. Ran sentì il sapore ferroso all'interno della sua bocca e il cuore le si fermò nel petto... Cosa stava per accadere?

Il Capo dell'Organizzazione si irrigidì sulla propria sedia, con le mani strette attorno allo schermo del computer e guardava la scena con i sudori freddi... Sentiva che stava per accadere qualcosa che non era nei piani e la situazione non poteva sfuggirgli di mano.... La saliva gli si bloccò nella gola e i suoi occhi si coprirono con un velo di ansia, mentre osservava....

Ormai la piccola Ran sentiva, sul suo palato, la dura e fredda canna della pistola, che era entrata dentro la sua bocca e le impediva di parlare, ma dopotutto che cosa avrebbe dovuto dire? Non le importava più di nulla, il suo Shinichi, quella volta, non c'era, non sarebbe entrato lì a salvarla, ma poteva forse fargliene una colpa? No, di certo no... Non avrebbe detto nulla e si sarebbe limitata a chiudere gli occhi, aspettando che il sicario facesse la propria mossa... Successe proprio così! Gin osservò il volto della ragazza sciogliersi in un'espressione di completo rilassamento, come se nulla importasse più, come se un profondo sonno l'avesse colta all'improvviso, portandola via con sé, come se adesso fosse felice, con gli occhi chiusi rifugiata in un mondo dove solo le poteva stare...
Il sicario degli Uomini in Nero sentì un formicolio partirgli dalla testa, che attraversò tutto il volto e riscaldò il braccio sinistro, fino a concentrarti sul dito indice, stretto sul grilletto e....

- NOOOOOOOOOO!!!!!!! GIIIIIINN!!!!!!-
Si mise a strillare il Boss non appena vide la testa della ragazza saltare all'indietro e colorare di scuro la parete dietro di lei. Il sicario dell'Organizzazione di stava alzando e guardava con aria priva di emozioni il corpo inerme della ragazza, con un'enorme buco, sgorgante di sangue, sulla testa!
Azumamaro perse il controllo e lanciò giù dalla scrivania il monitor del computer e si mise a strillare, correndo verso la porta in legno, per raggiungere il suo uomo migliore
- GIN! Questa me la paghi! Oh, come se me la paghi! Hai ucciso la tua vittima!-
E si richiuse alle spalle la porta, lasciando dietro di sé una scia di odio e rabbia ed uno schermo del computer rotto, crepato al centro, dove poco prima c'era l'immagine di un grande uomo nero, davanti al cadavere di un'innocente ragazzina, che fino all'ultimo aveva pensato al suo grande amore, che non sarebbe mai andata a salvarla.
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