Posts written by calvin93

“Hai idea da quanto sto qui ad aspettarti?” le chiese il ragazzo, fissandola intensamente.

“Mi sono congelato il sedere.”

“Non è vero.” replicò Shiho, sostenendolo ed aiutandolo a sedersi sulla panchina.

“Una notte di sesso?”

“Dai, ti porto a casa. Devi farti curare da un dottore.”

Lui ricambiò il suo sguardo. “Direi di non aspettare oltre. Andiamo a festeggiare.”

“Uhm...è evidente che senza di voi il caso sarebbe stato classificato come un omicidio per mano di ignoti e sarebbe rimasto irrisolto

“Perché? Mica sei Clark Kent, che sciogli la neve con il super sguardo.”

“Ho dimenticato il cellulare a casa!”

Vicino a lei, la piccola Kudo aveva tirato un libro fuori dallo zaino e leggeva, ignara del trambusto e delle ansie della sorella.

l'autrice è davvero cattiva con lei, ma alla fine avrà o no il suo lieto fine?

“Tutti possono sbagliare, se tratti in inganno.”

ho trovato piccole macchie di sangue sul pavimento e sul telo. E sul carrello ho trovato una fibra del maglione che indossava Yulia.

noi dovevamo sposarci...avevo già preso il vestito giusto.”

signorina Kudo, vuole sporgere denuncia verso Kano per tentata aggressione?”

“Ho fatto un giro, guardato un po’ di cose...e se può interessarle, ho scoperto l’assassino.”

“Se la prenda con mia madre, è lei quella che ci ha fatto così.”

Prima che gli agenti potessero fermarlo, si avventò su Shiho, la quale non batté ciglio: si spostò lateralmente per evitarlo, poi lo colpì con un piede nell’incavo del ginocchio, facendogli perdere l’equilibrio, e gli afferrò un polso, torcendogli il braccio dietro la schiena ed immobilizzandolo.

“Faceva parte tutto di un piano ben programmato...mi dica se mi sbaglio, signorina Masami. Yulia alle dieci e trenta esce per fare le sue commissioni, dal retro come al solito. Ma non sa che lei la sta aspettando, nel cortiletto: la uccide con un taglia carte preso dal magazzino, poi la copre con un telo impermeabile e la lascia fuori al freddo. Torna nel magazzino, pulisce l’arma, la rimette al suo posto e torna in negozio. Aspetta che siano le undici, e va in magazzino con la scusa dell’inventario. Alle undici e dieci esce, prende Yulia e la trasporta nel retro, aiutandosi con uno di quei carrelli portapacchi, e la sistema come l’abbiamo trovata. Poi torna in magazzino, e si comporta come se nulla fosse successo.”

Siamo figlie di nostro padre...

Ti ricordi quando ci raccontava di come da bambino aiutava a risolvere casi?

“Credete che uno di noi cinque l’abbia uccisa? Ma...non è possibile!”

Yulia ti ha umiliato davanti a tutti e ti ha deriso perché balbettavi!

“Quindi abbiamo la signorina Kawai che litiga con la vittima, che le ha rubato il fidanzato. Il signor Yansuke ha ricevuto un sonoro rifiuto da Yulia, con tanto di presa in giro. Il signor Kano rischiava di perdere la sua miglior dipendente a causa della concorrenza, se non le concedeva un bell’aumento di stipendio.”

Akane sollevò un sopracciglio, in quell’espressione da adulta che faceva anche sua madre ai tempi in cui si chiamava Ai Haibara

“E allora, signorina presuntuosa, hai capito chi è l’assassino?”

“Beh, i sospettati sono cinque.”

“E come? L’ispettore antipatico non ce lo permetterà mai.”

Quello che risolveva casi quando andava ancora al liceo?”

“Sono lieta che almeno tu trovi la cosa divertente.” replicò Shiho, irritata dalla solita pacatezza della sorella.

Potei dirle due parole?”

“Senti, ragazzina, essere figlia di quel tizio non ti da alcun diritto di comportarti da detective e intralciare il mio lavoro.

“E poi?” lo incalzò la bambina, vedendo che taceva.
“E poi ha pagato, e...è andato via.”

akane kudo, anni 9, ha preso in mano la situazione. riuscirà a scoprire chi è l'omino nero di turno?

Guarda.” Akane le indicò il corpo. “I suoi abiti non sono stropicciati. I suoi capelli sono in ordine. Non ci sono segni di difesa su braccia e mani, e la pugnalata è stata unica, diretta.”
“Perché non se lo aspettava.” concluse Shiho, con un sussurro. “È stato qualcuno che conosceva, qualcuno di cui si fidava...o almeno, che non credeva capace di un simile gesto.”

“Dovreste chiamare la scientifica e rilevare le prove.” intervenne Akane con tono pacato. “Si tratta di un omicidio. E l’assassino è ancora qui.”

“Mi sembra un’incapace.” decretò Akane, con una smorfia.
“Kiki, non essere maleducata.

“Mi scusi, ispettore. Non vorrei disturbarla mentre svolge il suo lavoro, ma...io e mia sorella abbiamo un treno da prendere, ed io ho assolutamente bisogno di essere a Tokyo prima delle sei!” L’uomo fermò con un cenno l’agente che l’aveva seguita. “Siamo venute qui solo per ritirare un acquisto. Non avevamo mai incontrato questa donna, non abbiamo visto niente e non sappiamo nulla. Per favore, ci lasci tornare a Tokyo.”
“Mi dispiace, ma non è possibile. Devo chiarire quello che è accaduto, prima di lasciar andare le persone sulla scena del crimine.”
“Ma noi...”

“Shiho ed Akane Kudo.” rispose la più grande delle sorelle, sollevando il mento con orgoglio.

Il GameShop dello Sport occupava tre vetrine di un grande palazzo bianco: aveva letto su internet che era specializzato in articoli sportivi provenienti dall’occidente, ed aveva tutto quello che un giovane giapponese poteva desiderare sullo sport inglese, americano, italiano ed oltre.

È esatto?”
“Si. È mio padre.”

“Oddio! Non è possibile! Yulia!”

“Kiki, tesoro, va via di qui, non...”

la sfiga di kudo, che naturalmente si è trasmessa anche alla prole (di cognome fanno comunque kudo, quindi...)

e chi risolverà questo caso di omicidio?

“Papi, non hai un minimo di dignità.”

Ma sua moglie lo aveva convinto a darle il permesso, ricordandogli che all’età di Shiho lui non era di certo casto ed innocente.

“La sto prendendo adesso.

Avremo anche l’idromassaggio.”

“Ci sono tanti negozi a Tokyo che vendono divise da basket. Non potevi prenderne una li?”

“Stavolta non mi faccio fregare.” rispose Shiho, con espressione soddisfatta. Aveva confidato a Yuri cosa era successo tra lei ed Akira la vigilia. “Ho trovato il regalo perfetto. L’ho già ordinato on line, domani andrò a prenderlo.”

“Sembra che in tutta la questura di Tokyo sia rimasto solo io!”
“Sono ancora tutti malati?”

“Tesoro, non verresti un paio d’ore alla centrale ad aiutare il tuo povero padre pieno di lavoro?” la supplicò Shinichi

“Parlerò con l’ufficio, ti daranno paga part time.

E non pesterò quell’idiota a sangue solo per non farti preoccupare.”

Lei annuì, incapace di fare altro e continuando a fissare l’anellino che brillava sull’ovatta scura. Mi ha regalato un anello...

Svegliarmi domattina, ed essere il primo ad augurarti un buon Natale.”

Un perfetto e meraviglioso Natale tra fidanzati.

non sapevo cosa comprarti, e allora

Tu mangiavi i muffin, e...non smettevi più di mangiarli!

Non sono abituato ad avere una ragazza

Devo dirtelo.”

“Ti sei messa la gonna.”
“Volevi metterla anche tu?”

“Credo che me la mangerò tutta.” rispose lui,

“Scemo!” esclamò lei, facendogli la lingua e servendogli una generosa porzione.

“A me piacciono le frittelle.”
“E frittelle avrai!”

“Lo faccio solo perché sei troppo carina con quella faccia.” disse il giovane, ricevendo in pieno viso lo straccio che lei gli aveva lanciato.

“Beh, io sono disponibile. Ma tuo padre?”

“Cosa vuoi che ti prepari?”
“Lasagne?”

Doveva preparare le lasagne, il dolce e qualche antipasto.

Ed ancora non passo attraverso i muri.”