| bene, eccomi tornata con una nuova parte, che spero sia di vostro gradimento...al solito, critiche e suggerimenti saranno sempre ben accetti...commentate numerosi!
6.
La bella testa dai capelli color del miele era appoggiata al petto dell'uomo che la circondava con il braccio, carezzandole dolcemente i capelli. Quando Aì era con Jim stava decisamente bene.. riusciva a dimenticare i problemi.. quella sera, però...non riusciva proprio a scacciare i brutti pensieri. Non riusciva a non pensare a Gin e a Vermouth...e al pericolo che correva Shinichi, imbarcatosi nuovamente in questa storia. Un brivido le percorse la schiena...la paura e la preoccupazione la facevano tremare, inconsapevolmente... “Hey, bambina....cos'hai stasera?” Jim sussurrò piano quelle parole...la voce profonda, roca, stringendo con più forza a se la ragazza tremante. Aì si abbandonò completamente, ora, fra quelle braccia forti..chiuse gli occhi e, sospirando lievemente, la voce quasi inaudibile ma estremamente sensuale...”Un brutto sogno...”sospirò “ho solo ricordato un brutto sogno.” e, volgendo il viso verso quello di Jim, gli occhi stranamente brillanti, sfiorò con l'indice il contorno dell'orecchio sinistro dell'uomo, arrivando poi giù, fino alla gola..per proseguire fino al collo...e sotto la nuca. Una carezza leggera, impercettibile, ma così audace nella sua semplicità da renderla unica ed estremamente eccitante... Le labbra della ragazza vermiglie si erano fatte così vicine a quelle dell'uomo..e quelle di lui erano così invitanti...circondate da una leggero accenno di barba chiara... irresistibili. Il battito dei loro cuori andava ormai all'unisono...e i loro respiri erano un unico respiro. Aì aveva smesso di preoccuparsi...aveva smesso di pensare.... Il suo mondo, quella notte, era solo nel corpo, negli occhi e nella bocca di Jim. Una lacrima, inconsapevole, corse giù lungo il viso della ragazza... Quella notte...sarebbe stata solo per loro.
TOKYO
Seduta al bancone del bar, le lunghe gambe snelle accavallate, seguiva con le dita il bordo del bicchiere...il martini al suo interno era ancora intatto. I lunghi capelli biondi scendevano morbidi a incorniciarle il viso...quel viso...così attraente, così freddo...così perennemente e malsanamente immutabile. Era sola..Sola come non lo era mai stata. La sua mente vagava senza sosta, concentrandosi, poi, a tratti su ciò che davvero le premeva...non aveva ancora deciso se dire tutto al detective..ma come poteva? Per farlo, avrebbe dovuto dire anche degli esperimenti...delle esecuzioni, dei ricatti...del segreto. No. Non poteva..quello era lo scopo ultimo...il cuore...la ragion d'essere di quella che era stata l'Organizzazione degli uomini in nero... Era troppo pericoloso. Per tutti. Gettò una banconota da 10 Yen sul bancone e ci pose sopra il bicchiere intatto. Senza dire nulla nè aspettare il resto, volse le spalle a un barista attonito, che osservava la banconota sul bancone, e alla luce giallastra del locale, e si insinuò nell'abbraccio freddo della notte, con in tasca la sua decisione....avrebbe detto esclusivamente lo stretto necessario. Non doveva aiutarlo troppo perchè...se fosse riuscito a grattare, anche solo in parte, la superficie del mistero in cui lei aveva vissuto tutta la vita...sarebbero stati guai, guai seri. Doveva stare molto attenta... Il suo passo elegante echeggiava lungo la strada silenziosa...Se qualcuno fosse passato di lì, in quel momento...avrebbe visto solo una donna estremamente bella. Non Vermouth, non un'assassina...solo una donna con il viso rigato da calde lacrime che scendevano giù copiose.
NEW YORK
La sigaretta gli pendeva, inerte, tra le labbra...la cenere, ormai troppo lunga, si era staccata da sola, andando a finire sul pavimento di parquet. Teneva le mani affondate dentro le tasche dei pantaloni scuri, scrutando con i freddi occhi verdi la gelida notte newyorkese da dietro la grande finestra dell'attico che si affacciava su Trafalgar Square. L'uomo, seduto sul divano alle sue spalle, con le gambe, troppo magre, rispetto al corpo piuttosto tondo, accavallate e un bicchiere di Scotch in mano, lo osservava taciturno... “E' tutto pronto” la voce di quello che un tempo era stato Gin, squarciò, fredda, il silenzio della stanza.. L'uomo sul divano sobbalzò impercettibilmente..l'idea della strage che stava per compiersi lo eccitava.. piano, Gin, girò su se stesso, volgendo le spalle alla vista della città illuminata per l'imminenza del Natale, in modo da poter vedere il suo interlocutore... “Ora tocca a te”disse, impassibile..”voglio soldi e documenti...” gli occhi di ghiaccio non tradivano nessuna emozione...al loro interno solo un fuoco freddo ardeva. “Prima voglio vedere il lavoro ultimato...avrai tutto subito dopo.”l'uomo sorrideva, un sorriso malvagio ed eccitato gli increspava il volto cascante...aveva sostenuto lo sguardo ferale di Gin senza battere ciglio...non lo temeva. “Hmpf” borbottò questi...e senza altre parole prese impermeabile e cappello scuri e uscì nel freddo della notte. Fra 2 giorni avrebbe espiato il suo debito con quell'uomo, avrebbe compiuto la missione che gli era stata affidata..sarebbe stata una strage...sorrise a quel pensiero...gli piaceva uccidere.. E poi... Beh, poi sarebbe tornato in Giappone...Aveva un paio di conticini in sospeso, li...ed era arrivato il momento di saldarli.
Distretto di BEIKA
L'automobile scura fendeva il traffico lungo la via principale del distretto. L'uomo al volante guidava con sicurezza e la donna al suo fianco lo osservava, sorridendo...come era cambiato.. “Capo Redattore, eh?” esordì Shinichi, spiazzandola, lo sguardo fisso sulla strada, sulle labbra un sorriso malizioso... “Le notizie volano, a quanto pare..” fece lei, cercando di simulare indifferenza...come diavolo aveva fatto a saperlo? I giornali non avevano ancora riportato la notizia... Il detective rise di cuore al malcelato attonimento della ragazza “ tranquilla, non ho indagato sulla tua vita...la tua segretaria mi ha chiamato stamattina chiedendomi di rilasciare un intervista,,,mi ha chiesto se mi andava se a intervistarmi fosse stato il nuovo redattore capo...una certa 'Ran Mouri' Se non sbaglio...” A quella spiegazione così semplice, anche Ran scoppiò a ridere...l'intervista! Come aveva potuto dimenticarlo?! “ e ti cosa hai risposto?” lo rimbeccò divertita.. “ che speravo che almeno, questa signorina Mouri fosse una bella donna...sai, devo tener alta la mia fama di latin lover...” concluse, ammiccando...”Ran gli diede un leggero buffetto di protesta sulla gamba “Sei incorreggibile!” protestò, seria, ma con gli occhi che brillavano divertiti... Quello scambio di battute era servito ai due...li aveva fatti riavvicinare...ora l'aria era meno tesa, anche se l'eccitazione per il loro ritrovarsi adulti non era calata...anzi! Arrivati al ristorante, Shinichi consegnò le chiavi al parcheggiatore e aiutò Ran a scendere dall'auto. Il locale che aveva scelto per il loro primo appuntamento era un posto speciale...si trovava all'ultimo piano di un alto grattacielo e aveva una vista splendida su tutta la città... Il Mêtre li raggiunse alla porta della sala.. “ho prenotato stamane...il nome è Kudo” . Il mêtre controllò la lista delle prenotazioni, scorrendola lentamente con la penna...al nome 'Kudo' si fermò e alzò gli occhi sulla coppia... “Se volete seguirmi, Signori...da questa parte.” e così dicendo li condusse in una saletta appartata, con un unico tavolo, apparecchiato elegantemente per due persone...al centro di esso, in un portafiori di cristallo lungo e sottile, in unica rosa rossa, tutto intorno, in giro per la piccola stanzetta ardevano tante piccole candele, le uniche a dare luce...rendendo ai due un'atmosfera davvero magica. Ran si guardò attorno...tutto questo..era un sogno! Shinichi la aiutò a togliersi il cappotto che poi passò al cameriere, e discostò la sedia dal tavolo, per permetterle di sedersi... “Non credi di esagerare, Shinichi?” disse la ragazza, guardandosi intorno, smarrita..era abituata, a quel genere di corteggiamento, ma riceverlo da Shinichi...beh, era strano..anche se decisamente piacevole! “Esagerare? Tu credi?” Shinichi sorrise dolcemente..”Oh, no...non direi proprio...devo recuperare 15 anni, e voglio farlo nel modo migliore!” e così dicendo prese fra le sue la mano di Ran che era appoggiata sul tavolo....il cuore che batteva forte...”non ti lascerò andare via di nuovo” disse, fissandola...l'espressione serena, calma e sicura ma, allo stesso tempo così ardente...il ragazzo timido e impacciato di tanti anni fa era diventato un uomo. Ran, il volto arrossato, distolse lo sguardo...””ma io...non ho intenzione di andarmene..” disse, la voce ridotta a un sussurro.. La serata trascorse piacevolmente per i due cuori che si erano ritrovati...c'era così tanto da raccontare...ma per quello c'era tempo...tutto il tempo del mondo. Riaccompagnata Ran a casa, Shinichi, scese con lei arrivando fin sotto il portone...Avrebbe voluto baciarla...lo desiderava da tutta la sera, ma Ran, intuendo le sue intenzione gli pose delicatamente un dito sulle labbra. “Non correre, signor detective...abbiamo tempo” e sorridendo maliziosamente, l'aria estremamente sensuale e gli occhi ardenti, si chiuse il portone dietro le spalle, lasciando Shinichi fuori.
allora? che ve ne pare? commentate numerosi!
Edited by insospettabile - 21/4/2008, 23:24
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