Commento un po' in ritardo, ma l'ho visto solo adesso su Dailymotion. Tanto Conan si è preso una pausa, a quanto pare
Comunque, che gran bel caso! Di quelli proprio belli! Non l'ho letto sul manga (prima o poi lo farò), ma sembra proprio che Gosho abbia fatto un bel lavoro! La prima parte è stata già buona, ma la seconda era ad un altro livello.
C'è tanto da commentare, ma proverò almeno a cominciare dall'inizio (come direbbe la vecchia Agatha). Un ottimo inizio, che inserisce subito lo spettatore nella giusta atmosfera, che poi si ritroverà alla fine.
Un po' tirata per le lunghe la scenetta Ran-Sonoko, anche se la simpatia della Suzuki me l'ha fatto comunque apprezzare. Ma il meglio è la faccia di Conan!
Un po' troppo rossa, ma esilarante! La Scalzo lo rende bene in quei contesti.
Goro ha avuto il suo momento, riuscendo ad immischiarsi negli affari della polizia anche quando non ne ha intenzione. Strano che una come Sato, morigerata e moralista, non si sia scandalizzata per il comportamento di Goro. Sarà stato pure un equivoco, ma l'intenzione di Goro c'era!
Bella anche la parte della scoperta del cadavere! Un episodio ben fatto lo si vede anche dalla capacità di alternare momenti più tranquilli, d'indagine e discussione (da cui un giallo non può prescindere), a momenti di tensione e suspence.
Ottima la conclusione della prima parte, con le allusioni di Matsumoto e Megure alla faccenda di cui si parlerà diffusamente nell'epilogo. Tra l'altro, fa sempre piacere vedere Matsumoto e la sua quasi totale inutilità ai fini dell'indagine. E Goro che fa il soldatino in sua presenza, per ragioni comprensibili ai soli giapponesi, è spassoso.
La seconda parte, invece, è stata un climax continuo, un crescendo di tensione che ha regalato molto ad un caso già bello nella sua prima metà.
Mi dispiace solo che siano stati trascurati i sospettati della situazione. Capisco che lo si è fatto per ovvie ragioni: è un caso un po' sui generis, non standardizzato con la solita conclusione di Conan-papillon finale, con meno indagine e più tensione, ma i personaggi coinvolti nel delitto sembravano più delle comparse che dicono la loro frasettina e poi via. Certo, il colpevole merita una menzione a parte, dato che, in quanto colpevole, hanno dovuto svilupparlo un po' di più. È un genere di colpevole che mi piace, un po' squilibrato. E gli hanno appioppato un doppiatore azzeccato, che rende molto bene la personalità di quel genere di criminali e la loro confusione mentale.
Comunque, gli ultimi dieci minuti sono stati veramente appassionanti. Sonoko ha una particolare predilezione per i luoghi bui frequentati da assassini deviati, ma a noi piace così. E non c'è una volta che si peggiori la situazione da sola, guardando il colpevole in faccia. Well done, Sonoko!
Conan ha fatto più la parte dell'archivio dei casi passati della polizia, che il detective protagonista. Senza che nessuno si accorga che l'archivio ha sette anni, e sembra conoscere a memoria dettagli di casi risalenti ad un periodo in cui la sua principale attenzione, con ogni probabilità, doveva essere rivolta ad un ciuccio. Ma in fondo è meglio così, il protagonista doveva essere Megure stavolta.
E che protagonista! Ha giocato sul ruolo dell'ispettore autoritario dal passato torbido, con tanto di occhi nascosti dall'ombra del cappello, che fa più figo. Però mi piace, mi è proprio piaciuto in 'sto episodio. E il salvataggio finale della donzella in pericolo, con spaccatura di cranio ("ma non è niente"), a mo di eroe, se l'è meritato tutto. E Rovatti si è comportato bene nel doppiare il suo discorso moraleggiante, con urlo finale. Sarà scontato, sarà inutile, sarà stupido, ma a me ha fatto quasi venire i brividi.
E arriviamo all'epilogo, il primo della serie - almeno secondo la Mediaset.
Ecco, questo è uno dei casi in cui l'epilogo è secondo me essenziale, non solo, ovviamente, per il suo contenuto, ma anche per ritornare ad un'atmosfera più rilassata e incentrata sui personaggi della serie. Per chiudere in bellezza, e non con la solita confessione del colpevole disperato e pentito.
La storia nascosta dal cappello di Megure è, come la maggior parte delle storie flashback di Gosho, un'ottima storia. C'erano tutti gli elementi per chiudere con la scena toccante, ma per fortuna Gosho ha dato una piega diversa alla conclusione, ed è riuscito meno prevedibile. Tra l'altro, come Hikaru ha già segnalato, Midori è sprecata per Megurotto, ed è sprecata per tagliargli le mele. Arrangiati, Megure. È vergognoso che una così bella donna finisca per stare con il Megurotto. L'invidia scatta inevitabile. Strano che Goro non abbia fatto la bava.
Per concludere, il caso rientra nel filone "analisi psicologica dei personaggi". E grazie a Dio ci sono anche questi. Sono ottimi, nonostante qualche difetto, e rendono l'indagine molto più avvincente. E rendono il tutto più realistico: i personaggi non sono dei tipi fissi, delle maschere, sempre uguali a loro stesse, ma hanno delle sfaccettature da apprezzare a piccoli sorsi. A me piace un sacco.
Ora, quando Rossi & Company avranno smesso di fare i fighi sulle moto, possiamo passare a Kid? Io non sono ne un Kid-fan, ne un anti-Kid, ma il caso che ci aspetta è veramente eccezionale. Non c'è moto che tenga.