@ conan99: Non posso dire se hai indovinato o meno. La mia bocca è costantemente sigillata. Comunque scegli un solo personaggio, altrimenti diventa troppo facile vincere.
@ -----Shiho Miyano -----: Lasciare Ran dov'è, eh? Mi piace come idea...
@ ilary5: Ma Conan stava per chiamare Ran con l'addebito a carico del destinatario, quindi Ai non correva alcun pericolo.
Quando Ai si presenta come detective privato, ho immaginato che la sua faccia restava normale, non assumeva la posa che assume la faccia di Conan.
@ Gohan&Conan96: Sì, la pubblicità è quella, brava!
Divertiti al campo estivo!
@ Fede90g: Già, con tutte quelle chincaglierie, il rapitore andrà lontanissimo. XD
@ Sergio Turbo: Pan non centra niente, Sergio.
In questa fiction ci sono solo io (che scrivo) e Conan e Ai che eseguono quanto scrivo.
@ Shiho_Haibara: perché mi chiami benny? Ricordi ancora il periodo in cui io e benny scrivevamo quella fiction a 4 mani?
Ran e Araide che si divertono insieme in che senso? XD
No, non dico niente perché altrimenti passo per quella che potrebbe essere definita "pervertita". XD
@ SweetBloom: Mitica la faccina col cartello "looool"!
Capitolo 5
Alla base dei Mib! La segretaria del capo!
Conan si svegliò dolcemente.
Era una bella giornata, ed era anche ora di fare colazione.
Conan si alzò, e dalla camera da letto si diresse in cucina.
Una volta lì, prese una delle sue tazze preferite e la scatola dei cereali.
Posò la tazza sul tavolo e inclinò la scatola dei cereali.
Non uscì niente. Era vuota.
E allora si ricordò che Ran mancava da ieri, e che era lei a fare la spesa, in quanto femmina della casa.
Prima di lasciarsi andare alla tristezza del non avere la colazione, Conan corse a vestirsi, per poi uscire di casa.
Thomas (ve lo ricordate, vero? È il cane robot, puramente inventato da me, del dottor Agasa. Nd calvin) caracollava lungo la via.
Ai lo seguiva a debita distanza.
La giornata si prospettava piacevole, e questo aumentò il suo buon umore.
Ma capì di essersi sbagliata quando una faccia fin troppo conosciuta comparve in fondo alla via.
“sai, Ai, mi sento depresso.”
“non direi, visto come ti sei mangiato quella brioche.”
“essere depressi ed essere affamati sono due cose diverse!”
“solitamente quando qualcuno è depresso non ha molta voglia di mangiare!”
“ma io ho solo fatto colazione, giusto per non lasciare lo stomaco a digiuno!”
“colazione? Chi è che si è mangiato tutti i cornetti, compresi quelli messi via per domani? E chi è che ha chiesto al dottore, alle 8:30 di mattina, di andare a comprare altri cornetti?”
“ehm... io?”
“risposta esatta.”
“vuol dire che ho vinto qualcosa?”
“sì, uno schiaffo, se proprio ci tieni.”
“no, grazie.”
Restarono in silenzio per un po', poi Conan disse:
“oggi pomeriggio mi accompagni alla base dei Mib? Vorrei sapere se loro hanno sentito di qualcuno che in questi giorni ha compiuto un rapimento.”
“e va bene.”
“grazie! Passo io a prenderti!”
Ai confidava che Conan avesse un minimo di buon senso.
L'altra volta avevano preso l'autobus per arrivare dai Mib.
Forse ora Conan avrebbe ammesso che era meglio volare che prendere i mezzi pubblici.
Il campanello suonò.
Ai uscì di casa, sgranando gli occhi.
“e quello cosa sarebbe?”
“non lo vedi? È un tandem.”
“e tu vuoi usare un tandem per andare dai Mib?”
“sì, perché?”
“niente, lascia stare. Io sto dietro.”
Ai non disdegnava l'uso di mezzi che si muovevano senza elettricità.
A lei faceva sempre piacere fare due passi, se non era indispensabile l'uso dell'automobile.
La dimostrazione erano i lunghi giri con Thomas.
Ma andare in tandem con Conan, proprio no.
Almeno se avessero avuto due bici separate, avrebbe potuto fare la strada che voleva lei con la velocità che preferiva.
Invece no, costretta a pedalare con Conan, non chiedendogli neanche dove avesse preso il tandem.
Attraversare il quartiere non fu un problema, tralasciando l'investitura imminente di una vecchietta (da parte di Conan, impegnato a pensare ai fatti suoi), se Ai non avesse fatto deviare il tandem sul marciapiede, dove colpirono un idrante, che li spruzzò d'acqua.
Arrivati ai piedi della collina, il difficile arrivò.
La strada era tutta in salita.
“andiamo, Ai!” esclamò Conan.
“ma tu sei pazzo.”
“ma questo è un ottimo modo per farci i muscoli nelle gambe! Quando arriveremo in cima, avremo dei muscoli d'acciaio!”
Ai non ribatté e cominciò a pedalare, osservando come Conan ci metteva impegno per affrontare la salita, sicura che a momenti gli avrebbe visto il vapore uscirgli dalle narici, se l'avesse fatto girare.
Dopo poco, la cosa divenne noiosa, e Ai scese dal tandem, calcolando che avrebbe fatto prima a piedi.
Non poteva sprecare tutta la giornata per una stupida salita.
Lei era una ragazza impegnata, non come Conan, che passava tutto il giorno a spelacchiare le margherite con 'm'ama o non m'ama' per sapere se Ran lo amava o no.
Ai si portò accanto a Conan.
“bravo, continua così.” incoraggiò Ai, ma usando un tono d'indifferenza.
“e tu che ci fai lì?!”
“preferisco affrontare una salita camminando. Ma tu vai così, che stai andando forte.”
Arrivati in cima, Conan, stremato, si riposò per terra, mentre Ai metteva il lucchetto al tandem.
Entrarono e presero l'ascensore per i piani alti.
Al settimo piano scesero e si sedettero su delle sedie, mentre aspettavano il loro turno.
“parleremo con il capo, Ai?”
“sì, più o meno.”
“posso chiedergli sull'antidoto per l'Aptx?”
“fa quello che vuoi.”
Ai prese una rivista dal tavolino in parte a lei e si immerse nella lettura di un modello a maglia.
“Ai, io mi annoio.”
“leggi qualcosa.”
“ma non mi piacciono i modelli a maglia!”
“te l'avevo detto che avremmo dovuto aspettare! Potevi portarti qualcosa da leggere.”
“ma io pensavo che scherzassi!”
“ma quanto sei noioso.” sillabò Ai, prendendo un'altra rivista, aprendo la pagina dei cruciverba, e ficcandola in mano a Conan, assieme a una penna.
Dopo una mezz'oretta fu il loro turno.
Entrarono in un ufficio e dietro la scrivania c'era Vermouth.
Lei e Ai si strinsero la mano e si scambiarono tre baci sulla guancia.
“ e tu che ci fai qui?” chiese Conan, strabuzzando gli occhi.
“lei è la segretaria del boss.” spiegò Ai.
Presero posto e Ai spiegò brevemente perché erano lì.
Purtroppo Vermouth non sapeva molto, era solo a conoscenza di alcuni luoghi in cui era possibile nascondere qualcuno.
“mi spiace di non potervi aiutare di più.” disse Vermouth, aprendo la porta dell'ufficio.
“non ti preoccupare. Anche questo è un grande aiuto per noi.” la ringraziò Ai, uscendo dall'ufficio.
Conan aveva la faccia di uno pronto a chiedere dell'Aptx, così Ai gli pestò un piede.
Con un dolore lancinante, Conan dovette accontentarsi di portare a casa la rivista su cui aveva iniziato il cruciverba.
Fuori dall'edificio, Conan scoprì con orrore che gli avevano rubato il tandem.
“ed ora chi lo dice a papà?” gemette Conan, già in preda al panico.
Ai fu felice che il tandem fosse sparito, così Conan non avrebbe contestato il fatto che lei tornava a piedi.
Forse quella giornata stava cominciando a prendere una buona piega.
Nel prossimo episodio...
Conan andrà a fare la spesa o si accamperà da Ai, per essere nutrito?
Conan riuscirà a imparare a guidare un tandem decentemente?
Ma soprattutto, quanti cornetti avrà comprato Agasa?
Questo,e molto altro, nella prossima puntata!