Detective Conan Forum

Nero Scarlatto ~, Nuova fiction su Detective Conan!

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Sherry 4869
view post Posted on 20/12/2009, 13:40     +1   -1




Kaito...non provarci con Shiho, è di qualcun'altro!Pensa alla tua cara Aoko!
Vai,vai!Prosegui Star
 
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Kiyo90
view post Posted on 20/12/2009, 15:20     +1   -1




Bellissimo capitolo anche questo, complimenti!
 
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view post Posted on 22/12/2009, 01:18     +1   -1
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× Sanji × Nami ×


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Ma grazie ragazzi! Siete troppo buoni... ^^
E con questo non vi sto dicendo di smettere! v.v

In un momento di scavolo più totale, scrivo un capitolo della mia fic.

Scusatemi se magari alcune cose sono fuori luogo, ma volevo creare l'atmosfera giusta.

E scusatemi se scrivo poco, ma vista l'ora mi sembra giusto!!!

Capitolo 8
Magia Svelata


Solo lui sapeva perché si trovasse lì, in quella casa, a chiedere l'alleanza ad un suo quasi nemico. Kaito Kuroba, o per meglio dire, l'Ultimo Mago del Secolo Kaito Kid era in casa del dottor Agasa e di Shiho Miyano, e stava molto probabilmente cercando le parole da dire alle persone presenti in quella stanza.
Nel frattempo, la ramata raccolse le cinque tazzine di tè e le riportò in cucina, lavandole e asciugandole per poi ritirarle in un armadietto di vetro. Per l'occasione aveva usato delle tazzine un po' speciali; d'altronde non capita tutti i giorni di avere a casa una sottospecie di celebrità, anche se la fama che aveva non era delle migliori. Per fortuna che aveva una doppia identità.

Il detective guardava il ladro:«Si può sapere perché mi hai chiesto l'alleanza?» domandò incuriosito, insistendo anche, poiché voleva sapere quali razza di rapporti c'erano tra lui e l'Organizzazione:«Non sono affari tuoi.» rispose seccato Kaito.
«Andiamo... Non puoi chiedermi l'alleanza se poi non mi spieghi il perché!» protestò Shinichi mentre si appoggiava allo schienale, cingendo le spalle di Ran con un braccio.
«Alcuni lo fanno... Perché non dovrei farlo anch'io?» rispose a tono il ladro, che di sfuggita guardava Shiho tornante dalla cucina, la quale sembrava fregarsene altamente del fatto che ci fosse un bel ragazzo come lui in casa sua. Diamine, era proprio bella. Però doveva ricordarsi che aveva la ragazza, a cui un giorno avrebbe rivelato tutto.

«Kaito.» esclamò la ramata:«Potresti rivelarci il perché di questo tuo gesto?» domandò infine mentre si sedeva accanto a lui.
«Non posso non rispondere a una domanda così... E comunque va bene, se proprio vuoi... Dolcezza...» e avvicinò la sua mano a quella di lei che, con molta agilità, la tolse subito dal contatto che stava per avvenire. Sia l'esclamazione che il gesto che stava per esser fatto, resero il giovane detective liceale un po' nervoso:«Oh sì certo, quando te l'ho chiesto io però non me lo hai voluto dire al primo colpo...»
«Lo vuoi sapere sì o no?!» domandò seccato Kaito.
«Spara!»

«Dunque... Da dove posso cominciare...» si mise comodo sul divano, tentando di cingere le spalle di Shiho che, con un colpo secco, diede uno schiaffo sulla mano al ladro che quasi non imprecò:«Ahia! Dunque... Tempo fa mio padre fu rapito da questi Uomini in Nero, i quali, non so come facessero a saperlo, avevano scoperto che era un abile ladro-mago e che era abile nella tecnica del travestimento. Per cui un giorno vennero a casa mia due uomini vestiti con un impermeabile nero e un cappello del medesimo colore. Uno aveva un paio di occhiali da sole e non se li toglieva mai, un po' tozzo e con il mento pronunciato. L'altro invece aveva capelli lunghi biondi-platino, occhi verdi, spietati. Un po' magro e alto dal mento squadrato e una sigaretta in bocca...» cominciò a raccontare.
«Vodka e... Gin.» esclamò la ramata, con una specie di paura a pronunciare il nome in codice dell'ultimo.

«Si chiamano così?! Va beh, credo proprio che tu ne abbia una paura folle...» disse dispiaciuto il ragazzo per poi continuare a raccontare:«Stavo dicendo che sono venuti a casa mia e che mio padre, dopo un breve battibecco, è stato costretto a salire su un'auto nera. Da lì, non lo vidi più.»
«Che cosa orribile!» proferì disgustata Ran:«Almeno te lo facevano sentire?»
«Sì, quello sì. Però è già da qualche mese che non lo sento...» arricciò le labbra in segno di preoccupazione:«... Sta di fatto che quando hanno rapito mio padre, mi è arrivata una lettera da parte loro che volevano il riscatto di ben cento milioni di yen.»
«MA È TANTISSIMO!» sbottarono tutti quanti all'unisono:«E come farai a trovarli?» domandò poi il dottor Agasa, sapendo in parte la risposta.
«Rubo. È l'unico modo che ho.» disse Kaito con tono tranquillo:«... Rubo le opere più famose, come il “David” di Michelangelo, “La Gioconda” di Leonardo o “I Girasoli” di Van Gogh per poi rivenderle e ricavarne almeno centomila per volta.»

«Ma... Sei sicuro che ce la farai ad arrivare ai cento milioni?» domandò Ran quasi turbata dall'enorme fatica che il ladro doveva fare per recuperare tutti quei soldi per suo padre.
«Ne sono sicuro... Purtroppo le opere costose sono difficili da rubare. Ad esempio, per “La Gioconda” sono stato un mese ad elaborare il piano, anche se era difficile attuarlo poiché le guardie erano ovunque.» rispose il moro tranquillamente, come se stesse raccontando che aveva fatto quel giorno a scuola.
«Ma a che cosa servono tutti quei soldi?»
«Lo so io.» rispose Shiho:«Per completare il farmaco per la vita.» aggiunse.
Farmaco per la vita? Ma questa ragazza... pensò sbigottito Kaito, così come sbigottite erano le espressioni dei presenti in sala:«Kaito, io facevo parte di quell'Organizzazione. Hanno ucciso mia sorella ed ho deciso di tradirli... Ma negli ultimi periodi che ero lì, probabilmente intuendo che avrei fatto un passo falso, mi sono stati col fiato sul collo per terminare quel farmaco che, in fin dei conti, non avevo neanche cominciato.» rispose la ragazza abbassando lo sguardo.

«Da... Davvero?!» esclamò stupito il ragazzo:«Non si direbbe che tu facevi parte di quell'Organizzazione...» la guardò ancora, incredulo:«Non ti chiederò molto, alcuni particolari li so già di mio...»
«Come ad esempio...?» cominciò Shinichi per poi essere interrotto dall'altro moro:«... Sì, esatto, come il fatto che sapevo che tu fossi Conan Edogawa e la bella ragazza qui affianco fosse Shiho Miyano detta Sherry.» sorrise a tutti.
«Come...?» stava per chiedere la ramata.
«Ho una spia che lavora per me lì dentro. Il suo nome in codice è Tonic. E non va molto d'accordo con Gin.» ridacchiò un po', pensando allo strano fatto che Gin Tonic è un tipo di alcoolico molto pesante, molto buono:«... Non so neppure io il perché di questa sottospecie di odio, so anche che non si parlano mai... Sta di fatto che mi ha detto che ci sono stati molti uomini che parlavano di un ragazzo detective, che molto probabilmente era rimasto in vita nonostante avesse preso un farmaco... Apotcostina, o una cosa simile...»
«Apotoxina 4869. Abbreviazione: APTX 4869. L'ho progettato io. Attraverso l'Apoptosi, ovvero il processo di morte cellulare, serve ad uccidere le persone. “Apoptos” in greco significa appunto “Morte”.» puntualizzò la giovane, fulminando il ladro con lo sguardo.

«Sì sì, quello...» agitò la mano in segno di menefreghismo, non volendo fare lezione anche all'infuori dell'ambito scolastico:«... Comunque... Stavo dicendo...?! Ah sì! Allora, si narrava che due persone erano riuscite a sfuggire da questo farmaco, ritornando ad una tenera età. Avevo già dei sospetti su di voi, mi sembravate troppo svegli, furbi ed intelligenti per la vostra età. Chiesi al mio amico Tonic di procurarmi una foto da piccola di questa Sherry e lui, andando a casa di tua sorella, ne trovò una e me la porse. La guardai attentamente e pensai “Diamine, è proprio lei!”.» sorrise alla ramata che lo fulminò ancora con lo sguardo:«... Mentre per te, Kudo: mi sono travestito da tua madre e sono entrato in casa tua e scovai una foto di quand'eri ancora settenne. E sì, anche lì ho pensato “È lui... È lui...”»
«Che cos...?! COME TI SEI PERMESSO DI ENTRARE IN CASA MIA!» sbottò Shinichi:«Caro, calmati... L'ha fatto solo per colmare i suoi dubbi!» esclamò Ran con fare consolatorio.

«Già Shinichi, calmati. Anche tu a volte ti introduci in case di altri senza né suonare, né bussare e senza permesso...» proferì Agasa, facendo scoppiare tutti in una fragorosa risata.
«Eh eh, in effetti ha ragione...» si grattò dietro la testa ridacchiando un po':«... Dunque, tutto qui?!»
«Sì, per ora sì.» concluse Kaito:«Facciamo una cosa...» aggiunse in tono di proposta:«... Quando avrò delle informazioni sull'Organizzazione, ve le darò. Lo stesso dovrete fare voi con me... Intesi?» concluse poi con tono diplomatico.
«Affare fatto.» esclamò il moro dandogli la mano:«E ti aiuteremo a liberare tuo padre... Cosicché magari potrai recuperare i quadri venduti.»
«Grazie... Però cavolo, i quadri son troppi!!!» sbottò Kaito improvvisamente per poi ridacchiare.
Un'ultima stretta di mano, l'accompagnamento alla porta, lo scambio di numeri del cellulare e poi via, a casa.

Anche i due piccioncini decidettero di andare a casa, quella di lui però, visto che era vuota e potevano fare tutte le loro cose private con tranquillità; quindi sia lui sia lei salutarono Shiho e il suo padre adottivo e se ne andarono nella casa accanto.
Agasa e Shiho erano sulla soglia d'ingresso, la porta chiusa e la luce leggermente fioca che proveniva da fuori: l'ultima luce della giornata.
«Shiho...» disse Agasa guardandola dritto negli occhi che si stavano riempiendo di lacrime:«... È da un mese che piangi per lui... E mi dispiace vederti così abbattuta...» si avvicinò alla ragazza, abbracciandola e accarezzandola sulla nuca:«... Non te lo meriti...»
«Forse sì... Oh dottore, vorrei morire! Sto vivendo troppo male... Qui dentro... Nel mio cuore...» proferì la giovane tra i singhiozzi.
«No, non te lo meriti...» esclamò con tono consolatorio l'anziano:«... Comunque se ti può interessare, quando Kaito ci provava con te, lui lo guardava male.»

«Lo avrà guardato male per un altro motivo... Forse perché sono come una sorella per lui!» dopo un po' riuscì a calmarsi, anche se non le dispiaceva stare in quell'abbraccio così paterno, uno che non sentiva da anni. Era caldo, accogliente, perfino familiare.
Faceva bene a considerarlo un secondo padre.
«Gli hai fatto l'antidoto perché lo ami molto... Vero?» domandò retoricamente il dottore che stava dando alcuni baci sulla fronte alla ragazza.

«Sì... Io amo Shinichi Kudo.» rispose infine Shiho.



Adios... Mò vado a letto... È dalle 6.15 che son in piedi!
Buonanotte e commentate in tanti, mi raccomando!


Capitolo 9

Edited by ~ ShiningStar <3 - 24/12/2009, 00:27
 
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Kiyo90
view post Posted on 22/12/2009, 13:56     +1   -1




Bellissima!!! wow... che bello il dottore che abbraccia Ai, troppo dolce!!!
 
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view post Posted on 22/12/2009, 21:41     +1   -1
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The Dark One

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kaito, molla shiho!!!!! non ti azzardare a toccarla!
ricorda che hai la ragazzaXD

gin tonic...... :hehe: :hehe: :hehe: :hehe: :hehe: :hehe: :hehe:

che dolce agasa che consola shiho.....non temere, puccia, presto arriverà il tuo momento! vero, star? *tira fuori il filo*
 
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Irene.M
view post Posted on 23/12/2009, 20:40     +1   -1




fantastico capitolo!!!! kaito kid non me lo aspettavo proprio! e poi ai che confessa il suo amore per kudo, FENOMENALE!! continua presto!
 
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view post Posted on 24/12/2009, 00:25     +1   -1
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@_ShihoKudo: NuoooH! ç.ç Niente filo! Mettilo giù! In questo capitolo mi adorerai (Forse... xD)

Grazie mille per i commenti, ragazze, mi fanno davvero un piacere enorme!!!

Ok, siamo arrivati ad un capitolo parecchio importante riguardo a due cose:
- Leggete.
- E capirete.

Donque, vi invito a leggere il nono capitolo della mia fic, che sarà decisamente pieno di colpi di scena.
Sì, per la prima volta vedrete l'iperpazientissima Ran spazientita! Un applauso!

Va beh, va beh, non vi dirò di più...
Eccovelo!


Capitolo 9
Bugie e Complotti



Erano in casa del ragazzo, una piuttosto spaziosa, dove si poteva fare una grande festa con una moltitudine di persone. La luce entrava dalle finestre con le tende quasi del tutto tirate, per cui entrava a fatica e fioca. Il sole stava scomparendo aldilà delle montagne e dei palazzi, decretando l'avvio di una sera che, almeno credevano, sarebbe stata indimenticabile.
Ma si avvertiva una sensazione di freddo tra i due: era palese, qualcosa si era rotto, a causa di chi, non lo sappiamo ancora.
Fuori i lampioni cominciavano ad accendersi uno ad uno, illuminando pian piano tutte le strade: era giunta la sera.

Una piccola brezza si alzò e fece tremare i rami degli alberi che, a loro volta, facevano frusciare le foglie che ad una ad una cadevano sull'asfalto quasi caldo. Gli uccellini non cinguettavano più, segno che stavano dormendo. Diversi fanali si accesero per vedere meglio sia le altre macchine, sia le strade stesse.
Erano sulla soglia della casa del moro. La castana lo guardava con aria interrogativa, c'era stato davvero qualcosa di strano nel comportamento del ragazzo quando l'altro moro aveva toccato la mano di una delle sue migliori amiche. Voleva chiedere delucidazioni:«Perché, quando Kaito aveva sfiorato la mano di Shiho, l'hai guardato male?» domandò infine Ran.

«Lo guardavo male?!» domandò quasi retoricamente Shinichi, non credendo alle parole della giovane:«Sì... Non te ne sarai accorto, immagino.» esclamò quest'ultima in tono piatto.
«A quanto pare no, non me ne sono accorto...» disse lui grattandosi la nuca:«E perché mai l'avrei dovuto guardare male?!» chiese alla sua ragazza.
«Senti Shinichi, questo non lo so, lo sai tu. Voglio chiarire ORA quest'argomento!» proferì Ran spazientita dal comportamento del ragazzo.
«Ehm... Forse perché io... Io considero Shiho come una sorella... E poi è anche la mia migliore amica!!! E non mi va che soffra, ha già sofferto e sta già soffrendo abbastanza a causa di Jinchiro e dell'Organizzazione...» esclamò il moro titubante, come se neanche lui stesso fosse sicuro delle parole che aveva detto.

«Shinichi, ne ho abbastanza! Stai mentendo sia a me, sia a te stesso...» sbottò la ragazza:«Mettiamo le cose in chiaro una volta per tutte: ci eravamo detti “Niente più bugie!” e tu che fai?! Mi stai mentendo!» aggiunse poi.
«Ma io...»
«Niente “Ma”, Shinichi.» lo interruppe la castana:«... Quello che mi dà fastidio non è più che altro il fatto che menti, ma che lo stai facendo a te stesso!» aggiunse poi con tono preoccupato.
«Ran... Non so neppure io che cos...» ma venne nuovamente interrotto:«Non dire bugie! Ne ho abbastanza! Non ti è bastato mentirmi per... Nove lunghissimi mesi?! In quei mesi io ho sofferto tantissimo... » esclamò seccata Ran.
«Mi dispiace, ma l'ho fatto per proteggerti! E poi non so che cosa mi stava succedendo in quel momento!!!» disse disperato il moro.

«Lo sai benissimo...» proferì con tono sommesso la ragazza:«... Ora, se non ti dispiace, ti lascerei solo a riflettere su quello che ti è successo... Me ne vado, a domani a scuola.» aggiunse con lo stesso tono:«Ciao.» concluse, per poi aprire la porta.
«No! Ran!» tentò di fermarla, ma era ormai troppo tardi, era già uscita:«... Ciao allora.» disse sottovoce, come se lei potesse sentirlo.
Andò in salotto e si stese sul divano blu, allargando le braccia ed appoggiandole sullo schienale, a gambe spalancate e la testa appoggiata allo schienale con lo sguardo rivolto al soffitto. Forse aveva ragione Ran: qualcosa dentro di lui stava cambiando. In quel periodo non sentiva più lo stesso sentimento che provava prima verso la ragazza: quasi lo schifava baciarla, ma non perché baciasse male, ma perché non gli sembrava opportuno baciare lei.

Inoltre, ogni volta che vedeva qualcuno che osava solo avvicinarsi a colei che credeva essere la sua migliore amica, una sorella, nulla di più, gli veniva quella stessa emozione che aveva prima nel vedere qualcun altro avvicinarsi a Ran: non capiva neppure lui che cosa fosse.
Poi cominciava a vedere Shiho sotto una luce diversa: secondo lui era diventata più bella (Anche se in molti dicevano che non era cambiata affatto di aspetto) e che la divisa scolastica le stava d'incanto, più di ogni altra ragazza presente in quel liceo. E ancora, quando aveva visto sul display del cellulare “Shy” con sotto il suo numero, il suo stomaco aveva fatto uno strano movimento, come quella volta dove, per sbaglio, aveva sbirciato sotto la gonna di Ran.
Aveva ragione: qualcosa in lui stava cambiando.
E probabilmente anche in lei.

~ ~ ~



Capelli platinati imbevuti nell'acqua calda di un bagno. Una sigaretta accesa in bocca, accanto a lui, un posacenere e una foto del suo obiettivo principale. Il cappello tolto e appoggiato sulla sedia davanti allo specchio. La testa appoggiata al bordo della vasca, il braccio mancino che ogni tanto si muoveva per rimuovere la sigaretta dalla sua bocca, per poi posare la cenere nel posto adatto e successivamente riportarsela alla bocca con fare da maestro.

Sherry, il momento del nostro incontro si fa sempre più vicino. Non vedo l'ora di prenderti, di metterti con le spalle al muro e vederti impallidire. i suoi unici pensieri erano questi: la voglia matta di acciuffare questa famigerata Sherry e di poterla ammazzare; anche se non lo avrebbe fatto. Doveva continuare la ricerca per il farmaco della vita, per cui avrebbe dovuto aspettare un po' prima di poterla uccidere a spari.
Ma c'era qualcos'altro che le avrebbe volentieri fatto. Esplorare le vie nascoste del suo corpo era una prospettiva alquanto eccitante, tanto da farlo sorridere maliziosamente al solo pensiero.

Finita la sigaretta, uscì dalla vasca, avvolgendosi con l'asciugamano dalla vita in giù e legandoselo. Prese l'asciugacapelli e lo accese, passandosi il pettine tra i lunghi e fluenti capelli, lanciando sguardi alla foto di questa fantomatica Sherry.
Dopo qualche decina di minuti, si mise i vestiti puramente neri, prese il cappello, la fotografia e il pacchetto di sigarette col posacenere e uscì dal bagno, dirigendosi verso il salotto dove lo stava aspettando sua sorella, la quale disse:«Ci hai messo tanto... Scommetto che ti sei portato dietro la fotografia di Sherry...»

«Non sono affari tuoi.» rispose lui con tono sprezzante mentre si sedeva sul divano di pelle nera.
«Andiamo Gin, si vede lontano un miglio che sei ossessionato da lei!!!» disse Vermouth stuzzicandolo un po':«Ti ho detto che non sono affari tuoi.» esclamò lui spazientito.
«Come vuoi...» sorrise:«Però qualche volta potresti aprirti alla tua cara sorellona, no?» disse maliziosamente la donna.
«Non ne ho la minima intenzione. L'unica con cui voglio aprirmi e dichiararle quello che provo è Sherry.»
«Certo... Certo...» la bionda gli diede ragione:«Ho in mente un piano e credo che ti piacerà...» disse in tono vago:«... Riguarda Sherry, ti va di sentirlo?» ridacchiò.
«Spara.» esclamò l'uomo guardandola dritta negli occhi.
«Ho intenzione di andare nel liceo dove si trova ora. Ho saputo da qualcuno che è ritornata grande...»

«Da chi l'hai saputo?» domandò Gin falsamente incuriosito.
«Da un uomo che conosco... Sta sempre in loro compagnia...»
«È per caso quel dottore...?»
«No, non è lui...» esclamò:«È il nostro fratello, Jinchiro... Te lo ricordi?!» gli sorrise:«Va beh, sta di fatto che mi intrufolerò nel liceo sotto falso nome di Uta Aino e sarò la professoressa di recitazione dei ragazzi, visto che sempre quella spia mi ha detto che l'altra insegnante si è gravemente ammalata.» disse con tono compiaciuto.
«Certo che me lo ricordo... È quasi del tutto simile a me... E spero che lasci stare la mia preda...» esclamò il platinato spazientito:«In ogni caso, dove vuoi arrivare con questo?» chiese Gin, quasi capendo il perché:«Beh, stavo pensando di spiare i voti in chimica della nostra carissima traditrice... Appena vedo che sono abbastanza alti, te lo dirò...» disse Vermouth in risposta a ciò che le aveva chiesto il fratello.

«Può andare... E poi... La potrò rapire?» chiese lui con tono quasi eccitato.
«Sì, poi la potrai rapire e, dopo che ha completato il farmaco per la vita, ucciderla... O farla tua.» intercorse molto tempo dal primo all'ultimo periodo, detto con tono soddisfatto.
«Tenere lei con le spalle al muro... Che visione paradisiaca...» esclamò lui pienamente eccitato:«... Vado a dormire, buonanotte.» disse alzandosi dal divano.
«Buonanotte.» ed egli si diresse verso camera sua, dipinta con uno strano colore, un colore più scuro del bordeaux.
Si mise il pigiama e poi si coricò sotto le coperte, nere anche quelle. E cominciò a sognare.
Sherry...


Puff, spero vi sia piaciuto! ^^
Al prossimo aggiornamento!

Capitolo 10

Edited by ~ ShiningStar <3 - 3/1/2010, 01:09
 
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ShinxShio 4ever
view post Posted on 24/12/2009, 11:57     +1   -1




Oddio!!E adesso cosa succederà alla povera Shiho??GIN NON OSARE FARLE DEL MALE ALTRIMENTI!!!!!!!!!!
 
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Kiyo90
view post Posted on 25/12/2009, 14:26     +1   -1




Caspita... certo che questo capitolo è veramente emozionante, un sacco bello!!! Bravissima... davvero interessante, racconto ben curato e capace di incuriosire e incantare, complimenti davvero!
Buon Natale!!!
 
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view post Posted on 26/12/2009, 19:14     +1   -1
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cavoli, che capitolo!!!! *ritira il filo*

io uccido gin!!!!!!!! tieni giù le mani dalla puccia, che le deve mettere qualcun altro!!!!

brava star, continua così che shin si sta svegliando!!!!!!!!!!
 
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Irene.M
view post Posted on 28/12/2009, 13:21     +1   -1




se solo fa qualcosa a shiho giuro che UCCIDO GIN!!! continua così, questi ultimi capitoli sono bellissimi! buon natale e felice anno nuovo!
 
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view post Posted on 3/1/2010, 01:09     +1   -1
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Grazie davvero amici/amiche, mi riempite davvero di gioia. ^^

E per inaugurare un nuovo anno, posto il capitolo bomba, quello dove ShihoKudo finirà di minacciarmi col filo...

Va beh, bando alle ciance ed ecco il capitolo!!!


Capitolo 10
La Nuova Insegnante




Ancora una volta l'uomo che la rincorreva, tenendo tese le braccia e tra le mani una pistola. Ancora una volta, la paura della morte. Uno sparo all'indietro: aveva colpito il ragazzo della sua vita, che stava inseguendo l'uomo. Il corpo cadde a terra esanime ed esangue. Il dolore, provato da ella, era straziante, e a causa di esso cadde a terra, tenendosi il pugno chiuso sul petto mentre si avvicinava l'uomo con espressione soddisfatta. In spalla portava il ragazzo che ella amava. Era bastato un solo sguardo verso il corpo del ragazzo per farla urlare di dolore.
Si svegliò di soprassalto, piangendo.

~ ~ ~



Si vociferava che la professoressa Hanano si fosse ammalata gravemente e che dovesse trasferirsi a Ginevra, in Svizzera, per cominciare delle cure speciali. Si vociferava inoltre che la professoressa che l'avrebbe sostituita era una donna molto bella, dal fisico mozzafiato e, cosa più importante per i ragazzi, giovane, al contrario dell'altra che oramai aveva i suoi begl'anni.
La notizia non fece molto scalpore, si notava che ci fosse qualcosa nella professoressa Hanano che non andasse, era da un po' di tempo che non smetteva più di tossire, di dimenticarsi le cose, di starnutire e di avere la febbre.

Tuttavia, la notizia che fece molto scalpore era quella che, la coppia apparentemente perfetta della scuola, avesse cominciato a bisticciare su alcune cose che non erano poi le cose reali: c'è chi diceva che avessero bisticciato per un caso, c'è chi invece sosteneva che ci fosse un tradimento da una delle due parti. La notizia era trapelata velocemente nella scuola, forse sappiamo anche di chi è la colpa.
Una ragazza dai capelli corti e biondi stava sussurrando nell'orecchio di un'altra ragazza mora lo scoop imperdibile, quando d'un tratto arrivò proprio la ragazza interessata:«Sonoko, si può sapere per quale motivo ti metti a spifferare tutto alla scuola?»
«Ehm... Devo andare in bagno!» si affrettò a dire l'amica, dileguandosi improvvisamente.
«Non cambierà mai...» e fece un piccolo cenno con la testa:«... In ogni caso, sarà meglio che sistemo la faccenda con lui...» e si diresse verso l'aula di teatro dove doveva svolgersi la lezione.

Camminava e pensava alle parole giuste da dire, dovevano dare dispiacere ma non ferire troppo. Era nella speranza che lui avrebbe capito ciò che intendeva e credeva che anche lui stesse pensando lo stesso.
Eccola arrivata nell'aula e davanti a lei c'era proprio il ragazzo con cui doveva parlare che, a quanto pare, la stava aspettando:«Shin... Shinichi?» esclamò Ran.
«Dimmi...» disse Shinichi un po' seccato.
«Ehm... Ci ho pensato a lungo... E... Non... Sì beh ecco...» esitò.
«Ho capito, credo che sia la decisione migliore...» proferì il giovane sorridendole:«Quindi anche per te è meglio se ci lasciamo?» domandò la ragazza per conferma.
«Esatto...» disse il moro, guardandola ancora:«... Conviene... Infondo, siamo come fratello e sorella, no?!» ridacchiò. Già, forse quello che provavano l'uno verso l'altra era solo un legame fraterno, nulla di più.
«Ce... Certo... Allora... Amici come prima?» e porse la mano al ragazzo.
«Fratello e sorella come prima. E nessun rancore.» sorrise e ricambiò la stretta di mano, andandosene verso i suoi amici di pallone a discutere animatamente.

Shiho era appoggiata al muro, la schiena appoggiata al muro e tra di essi, le sue mani. Lo sguardo era assente, i pensieri in cerca di cose felici. Chissà come stava andando la relazione tra Ran e Shinichi.
«Non stiamo più insieme.» era proprio la ragazza.
«Perché?» chiese confusa la giovane.
«Vedi... Abbiamo capito che il nostro legame è basato più sulla fratellanza che sull'amore...» sorrise:«Ora puoi provarci, sono sicura che lui ricambierà...»
«Non credo proprio.»
«Ai... Shiho. Io sto con te, voglio che tu sia felice: te lo meriti dopo tutto quello che hai passato nella tua vita!» esclamò Ran raggiante.
«Se lo dici tu...» e ricambiò il sorriso, cosicché la castana se ne andò soddisfatta di averle detto la verità. Di lei si poteva fidare, non avrebbe detto a nessuno che si era lasciata con il ragazzo che considerava, ora come ora, solo un fratello.

Ma ecco che per la ramata arrivava un ragazzo con il quale non avrebbe voluto aver nulla a che fare. Quegli occhi verdi erano fin troppo conosciuti, la stessa identica pettinatura, quello sguardo da assassino: purtroppo per lei lo conosceva già da molto tempo. Lui la guardava e lei ricambiava. Il ragazzo era davanti a lei, allungò un braccio e appoggiò la mano sul muro, accanto la testa della giovane:«Mi sei mancata, amore...» esclamò sorridendo maliziosamente.
«Non chiamarmi amore.» sbottò:«E poi, io con te non voglio averci nulla a che fare!»
«Andiamo...» insisté:«So che ti piaccio...» e la sua mano sinistra si stava avvicinando al seno della giovane.
«Magari nei tuoi sogni!» esclamò un moro, prendendo per mano Shiho e portandola via:«Da ora in poi, ti prego di starmi vicino...»
«Ok, Shinichi...» rispose la ramata arrossendo leggermente per il contatto.
«Zitti! Arriva la nuova professoressa... E sembra molto carina!» esclamò Eikichi, un ragazzo un po' pervertito.
Tutti si zittirono e l'unico rumore che si sentiva era quello dei tacchi della professoressa nuova. Quando entrò, dei fischi di apprezzamento si levarono dagli studenti.

Era alta, capelli neri raccolti in una coda e occhi grigi, labbra rosse grazie al rossetto, vestita con una gonna rossa che le arrivava fin sotto alle ginocchia e una maglietta nera leggermente scollata. Non aveva sicuramente l'aspetto di una professoressa:«Salve a tutti, miei cari ragazzi.» cominciò: aveva una voce calma, profonda e sensuale:«Il mio nome è Uta, il mio cognome è Aino, sono la nuova insegnante di teatro...» disse sorridendo e nel frattempo lanciò uno sguardo penetrante a Shinichi e Shiho: la ragazza sussultò, in quella donna c'era qualcosa che la rassicurava ben poco.
«Bene... Oggi partiremo con l'allestimento di un'opera teatrale inventata da noi... Che ne dite?» esclamò la signorina Aino.
«Va bene!» risposero in coro tutti gli alunni.

La professoressa infine lanciò uno sguardo a Jinchiro, il quale sorrise riconoscendo la sorella, avvicinandosi a lei e dicendo:«Grazie che sei qui... Vuoi conoscere la mia fidanzata Shiho?»
«Va che Gin ti ammazza se sentisse che parli così!» esclamò la vera identità di Uta:«E lo sai benissimo che Sherry è il SUO obiettivo, e non il tuo.»
«Uuuuh, Jinchiro ci sta provando con la professoressa!» disse Eikichi:«No, è solo che è figlio di un mio amico!» proferì la professoressa sorridendogli, facendolo andare in trance:«Capito? Lasciala stare.» riprese poi parlando sotto voce.
«E va bene.» esclamò seccato il ragazzo:«Ma avrò una ricompensa... No?»

«Certo, grazie che ci hai fatto da spia. Ti concedo di baciarla... E non dirò nulla a Gin... Ok?» disse la donna:«Sì!» proferì entusiasta il ragazzo.
Vermouth tolse delicatamente Jinchiro dal suo sentiero e disse:«Bene, riprendiamo... Ora farò l'appello... Chi ha il registro?» e una ragazza dai capelli corvini si avvicinò a dare il registro alla nuova insegnate:«Allora... Asamine Yumi.»
«Presente!»

«Awaki Motsushi.»
«Presente!»

«Arano Mitsu.»
«Presente.»

Dopo un po' di tempo:«Kudo Shinichi.» e gli lanciò uno sguardo penetrante.
«Presente!» sussultò anche lui: c'era qualcosa di conosciuto in quella donna.

«Korusawa Jinchiro.»
«Presente.»

Finalmente arrivò al nome che desiderava di più pronunciare:«Miyano Shiho.» e le lanciò un'occhiata, come per avvisarla di qualcosa o di qualcuno.
«Pre... Presente!» esclamò la giovane turbata: non sapeva perché, ma quella donna le metteva una gran paura, tanta quanta gliene metteva lo sguardo di Jinchiro.

«Mouri Ran.» e le sorrise.
«Presente!» disse, non capendo il perché di quel sorriso così sincero.

Arrivò all'ultimo:«Tomoe Hotaru.»
«Presente.»

«Bene, dopo l'appello possiamo cominciare... Raggruppate le idee e tiriamo fuori una storia mai vista prima!» esclamò:«Ad esempio, la storia di due ragazzi che tornarono bambini tramite una medicina...» lanciò uno sguardo ai due diretti interessati.
A quel punto, Shinichi e Shiho si guardarono preoccupati: Avevano paura.


Capitolo 11

Edited by shiningstar ~ - 6/1/2010, 21:44
 
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view post Posted on 3/1/2010, 09:42     +1   -1
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"Welcome to the Velvet Room. This place exists between dream and reality, mind and matter." —Igor

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good good.. ora che ran è fuori dai piedi non resta che punire st'altri che si mettono nel mezzo fra shiho e shinichi #.#
 
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view post Posted on 4/1/2010, 00:37     +1   -1
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The Dark One

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il filo è ufficialmente in cantina, per quanto riguarda la somma star!

invece lo terrò in tasca per usarlo contro gin e quell'altro maledetto che osano attentare alle virtù della cara puccia....vai, shin, pensaci tu a difenderla!

sono sempre più curiosa di leggere la continuaXDXD
 
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Irene.M
view post Posted on 4/1/2010, 13:30     +1   -1




accidenti! anche io adesso ho paura! chi è questa qua?????????? mi lasci tanta di quella curiosità!! evviva ran e shinichi si sono lasciati!!!!!!! continua presto!
 
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276 replies since 13/11/2009, 22:47   18178 views
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