Grazie a tutti ragazzi per i commenti positivi, vi ringrazio tantissimo! ^^
Vi devo anche chiedere un enorme scusa per avervi fatto aspettare molto, un po' per lo studio, un po' per la settimana in Inghilterra...
Scusatemi davvero, prometto che scriverò uno o due capitoli questa settimana. ^^
Comunque, faccio un breve riassunto:
Ai (Shiho) è riuscita a creare un antidoto all'Apotoxina, facendo tornare grande Conan (Shinichi) che, dopo un caso, si mette insieme a Ran.
Gin invece convince il capo, che è suo padre, a far rientrare Sherry (Shiho/Ai) nell'Organizzazione, cosicché lui può finalmente realizzare una sua ambizione, cominciando a pensare ad un modo per rapirla.
Nel frattempo, Shinichi e Ran si accorgono che il bene che provavano uno verso l'altra era un bene fraterno e quindi si lasciano nello stesso giorno in cui arriva una nuova professoressa che sembra sapere tutto su Shinichi e Shiho. Inoltre, il primo comincia a provare sentimenti profondi per la seconda.
Vi siete gustati l'antipasto?! Perché ora arriva il piatto principale: La trama ha REALMENTE inizio!!!
Capitolo 14
Piano Attuato, Verso Tokyo
«Vodka, preparami la macchina...»
«Perché fratello?»
«Devo attuare il piano di cui ti parlavo un po' di tempo fa, ricordi?»
«D'accordo, vado subito fratello...» rispose con tono piuttosto piatto:«Vuoi andare da solo?» chiese poi in tono impercettibile.
«Sì... È una cosa che preferirei far da me... Grazie.» e l'uomo si allontanò dalla parte opposta dove Vodka si stava dirigendo.
~ ~ ~
Fermò subito la sveglia con un colpo netto di mano, il giovane detective liceale Shinichi Kudo, per evitare di svegliare la dolce ragazza al suo fianco, la quale, per sua immensa fortuna, era ancora tra le braccia di Morfeo. Aveva quello sguardo pacifico, che si alternava ad uno sguardo un po' preoccupato, come se stesse sognando qualcosa di molto spiacevole. Il respiro era quasi impercettibile, anche se ella aveva la bocca semi-aperta.
Si alzò piano dal letto, andando in bagno per lavarsi e per cambiarsi, per poi scendere a fare la colazione sia per lui, sia per Shiho, la quale, entrando in cucina a passo lieve, lo spaventò salutandolo, facendogli fare un piccolo salto:«Shiho, mi hai fatto prendere un colpo! Volevo lasciarti dormire con tranquillità...»
«Shinichi, io non dormirò mai sonni tranquilli, finché ho l'Organizzazione alle mie spalle.» esclamò la giovane in tono un po' duro mentre si dirigeva verso i fornelli per aiutare il moro.
«Prometto che riuscirò a sconfiggerla: ora non son più solo, ho Kaito Kid al mio fianco.» le sorrise con aria rassicurante mentre le mani fredde di lei sfioravano le sue per prendere la padella per fare un'ottima colazione Inglese:«Shinichi?!»
«Dimmi.»
«Anche io voglio stare al tuo fianco mentre lotti contro gli Uomini in Nero...» disse Shiho mentre si scostava una ciocca di capelli da un occhio:«... È successo tutto per colpa mia, tu non devi essere coinvolto in fatti che mi riguardano...»
«Shiho, ho promesso di proteggerti e lo farò. Poi ci sono dentro anche io: sono il ragazzo che potrebbe distruggere l'Organizzazione...» proferì in tono dolce, per evitare di farla arrabbiare, cosa che non riuscì ad evitare:«MA SEI SCEMO OPPURE NO?! Guarda che loro non scherzano mica! E non voglio perderti!» disse, senza accorgersi delle parole che diceva, riflettendoci col senno di poi: l'aveva detto, ora le avrebbe chiesto spiegazioni sull'ultima frase e doveva dirgli che lo amava.
Tuttavia non fu così:«Shiho, tu non ti rendi conto, ma anche io ho una paura enorme di perderti... Sei un'amica unica, come te non ce ne saranno mai. E anche se hai ucciso indirettamente qualche persona, sappi che sei buona, e la dimostrazione sta nel fatto che sei riuscita a pentirti di tutto quello che hai fatto.»
«Questa è la cosa più carina che mi abbiano mai detto in vita mia...» esclamò con tono felice e sorridendogli:«... Grazie.» e poi appoggiò il bacon e le uova sui piatti messi in tavola, per mettere dopo la padella nel lavandino per sciacquarla e metterla nella lavastoviglie.
Si sedettero e cominciarono a fare colazione, guardandosi ogni tanto di sfuggita negli occhi, come se avessero paura del contatto, anche se sapevano che era tutta timidezza.
Quando ebbero finito di far colazione e di lavare i piatti, il cellulare di Shinichi squillò:«Pronto?!»
«Hey Shinichi! Come va?!» era la voce del suo rivale-amico Heiji Hattori:«Hey Heiji! Tutto bene, te?!»
«Bene, ma con me non devi usare la tua vera voce...»
«Heiji, grazie ad Ai, te la ricordi vero?! La bambina che stava sempre al mio fianco...» disse quasi perdendosi in chiacchiere:«Ehm, comunque, grazie a lei son tornato com'ero prima. Faceva parte dell'Organizzazione! È lei che ha ideato il farmaco che mi ha fatto regredire allo stato bambino...»
«Aaah, capito...» esclamò Heiji stupito:«Comunque, io e Kazuha stavamo pensando di venire a trovarvi stasera, te e Ran...»
«Va benissimo! Ma io e Ran ci siamo lasciati, non eravamo fatti l'uno per l'altra...» esclamò in tono un po' triste:«In ogni caso, sono felice di essere tornato grande...» ridacchiò un po':«A che ora arriverete?!»
«Ehm, potresti venirci a prendere te alla stazione?! Arriveremo per le sei e mezza, sette di questa sera...» sorrise:«Non c'è problema, verrò a prendervi a quell'ora...» rispose Shinichi felice.
«Grazie Shinichi! A stasera, allora?!»
«A stasera!» e riattaccò il telefono, per poi rivolgersi alla ragazza che si stava asciugando le mani con un panno:«Stasera vengono a trovarci Heiji e Kazuha...»
«Ho sentito!» esclamò sorridente:«Dunque ci vuole una cena un po' speciale...» fece una pausa:«Potrei cucinarla io?!» domandò rivolta al ragazzo che, senza pensarci su due volte, fece un cenno di assenso:«Ottimo... Allora... Che cosa vorresti mangiare?» chiese, sempre rivolta a lui.
Ci fu un attimo di silenzio, dove il giovane stette pensando a cosa potevano mettere sotto i denti quella sera. Ci voleva qualcosa di buono, di sostanzioso e di particolare. Voleva qualcosa di Italiano:«Shiho..?»
«Pensato?!»
«Sì, sai cucinare Italiano?!» domandò nella speranza di ricevere una risposta positiva:«Beh, dipende da cosa mi chiedi di cucinare...»
«Ehm... Lasagne al forno?! Mia madre, andando in Italia, mi ha detto che sono una delizia!» esclamò con fare sicuro:«Uhm, potrei farcela...» disse Shiho un po' dubbiosa:«Faccio mente locale per vedere se mi ricordo gli ingredienti e come si fa... Al limite posso sempre vedere nella biblioteca...» uscì dalla cucina e andò in biblioteca, dov'era sicura che ci fosse qualcosa riguardo all'arte culinaria, così da scriversi gli ingredienti e poi uscire nel pomeriggio per fare la spesa.
Nello stesso istante, Shinichi squadrava la ragazza, pensando a quanto fosse carina mentre scriveva e quanto si stesse impegnando per farlo felice. Se l'avrebbe persa, non sa che dolore poteva provare.
Era arrivato mezzogiorno, quindi era tempo di rimettersi ai fornelli e di cucinare. Shiho aveva terminato la lista della spesa, cosicché nel tardo pomeriggio poteva andare a prendere le cose che aveva bisogno per cucinare. Nel primo pomeriggio avrebbe studiato un po', anche se era periodo di vacanza.
«Shinichi... Lascia fare a me. Avrai una mente geniale, ma ai fornelli sei un disastro!» esclamò Shiho mentre osservava il ragazzo fare danni in cucina solo per fare del ramen:«O... Ok, ma che faccio nel frattempo?!» domandò.
«Beh, potresti apparecchiare la tavola, per esempio...» sorrise:«Comunque, per la cena... Vuoi che la paghi io?!» domandò mentre si riposava un po' il braccio nel frattempo che il ramen si scaldava:«SEI MATTA?!» sbottò il giovane mentre disponeva i piatti:«La pago io. Non ho problemi!» le sorrise mentre prendeva i bicchieri dalla credenza, inspirando un po' del profumo che aveva addosso la ragazza.
«Se proprio non hai problemi... Va bene!» esclamò felice la giovane, servendo il ramen in tavola e rimettendo la pentola nel lavandino dell'enorme cucina.
Egli credeva che lei fosse un'ottima cuoca e un'ottima amica. Anche Ran lo era, ma con lei si trovava meglio, forse perché, anche se ironicamente, ella gli diceva ciò che pensava e, secondo lui, la verità andava sempre detta, anche se sicuramente lei non gli aveva detto tutta la verità riguardo all'Organizzazione: c'era qualcosa di più sotto, e doveva estorcerle le informazioni il prima possibile.
Finito il pranzo e lavati i piatti, Shiho si rifugiò in biblioteca a studiare mentre Shinichi prima chiamò Ran per farle sapere che Kazuha ed Heiji sarebbero venuti a trovarli, poi andò dal dottor Agasa per sperimentare il nuovo gioco e per passare un po' di tempo in sua compagnia, per poi andare a prendere Heiji e Kazuha in stazione. Lasciò le chiavi di casa e i soldi alla ragazza cosicché, una volta terminato lo studio, poteva uscire per andare a far spesa.
Quando Shinichi fu fuori, la ragazza si mise comoda sulla sedia della biblioteca. La testa china sui libri, lo sguardo che scorreva veloce su ogni singola lettera, rileggendo e rileggendo per memorizzarsi la sua materia no: la storia.
Quando vide che sull'orologio furono le quattro e mezza, decise di alzarsi e di andare a fare la spesa. Si sistemò per bene e uscì di casa, chiudendo porta e cancello principale. Tirando fuori il cellulare dalla borsa, sia per la fretta, sia per distrazione, non si accorse che le chiavi caddero esattamente davanti al cancello. Voltate le spalle alla casa, se ne andò tranquillamente.
Ma era ignara che presto qualcosa di non molto piacevole sarebbe accaduto.
~ ~ ~
«Vodka, hai terminato di prepararmi la macchina?!» domandò un uomo al suo compare che stava finendo di passare lo straccio sul vetro per toglierci la polvere:«Ora ho finito, fratello...»
«Dammi le chiavi...» ordinò, ricevendole quasi subito:«Fratello, sei sicuro di non voler compagnia con lei?!»
«Sì, sono sicuro!» sbottò:«Ora vado...» aprì l'auto e la accese, facendo scoppiettare il motore.
Mia adorata Sherry, presto sarai ancora tra di noi... Tra le mie braccia...Capitolo 15Edited by shiningstar ~ - 19/2/2010, 23:23