L'incontro e l'inizio dell'amicizia tra Conan e Ai

Buon pomeriggio, ragazzi!
Oggi giornata così così, non so perchè ma ogni tanto mi viene un mal di testa fastidioso che poi scompare dopo poco.
Speriamo che domani sia una giornata migliore.
La coppia che l'altro giorno ci aveva chiesto di cercare l'orecchino perso lo ha ritrovato: l'avevano perso in casa e non si erano accorti di nulla.
E come dice sempre Conan: il caso è chiuso.

Oggi vi porto la parte che ritengo la più divertente di tutta la storia, con Ai che svela la sua vera identità, ma che forse Conan non ha ancora capito bene chi sia.
Per il caso che viene prima di tutto questo non sono stata lì a descrivere tutti i passaggi, altrimenti non ne uscivo più e ora ero ancora qua a scriverla.
Tanto il caso in sé non è importante e ho descritto solo il primo pezzettino, il ritrovamento del bigliettino con la richiesta di aiuto del bimbetto.
Detto questo, vi lascio alla lettura della scoperta della vera identità di Ai, anche se sappaimo tutti chi è ed è solo Conan a non averlo ancora capito.

Capitolo quinto

Finalmente la giornata era finita.
Ma naturalmente Conan non poteva andare a casa a pranzare senza prima trovarsi di fronte a un caso misterioso e oscuro.
La lettera con la richiesta di aiuto era stata riposta in una delle scarpe di Genta (chissà che puzza. Nd calvin) e appena Conan aveva letto che erano desiderati in 1°A, era schizzato via urlando tutto d'un fiato “fatemi passare, sono un detective!” aprendosi un varco tra gli studenti che stavano andando nel senso opposto al suo.
Chi aveva bisogno dei Detective Boys era Toshiya, che voleva ritrovare il fratello maggiore, sparito da casa una settimana addietro.
Inutile che Conan – fatemipassaresonoundetective – Edogawa riuscì a risolvere il caso grazie al copione passatogli da calvin, che non aveva alcuna voglia di aspettare che il cervello ritardato di Conan giungesse alla risoluzione del caso.
Dopo che Ai ebbe sparato un colpo di pistola contro la donna in nero, autrice del rapimento del fratello senza nome di Toshiya, Conan si gasò un sacco pensando che proprio una sua amica sapesse sparare ed ebbe il pensiero di chiederle se uno di quei giorni le sarebbe piaciuto andare al tiro al piattello in sua compagnia.
Dopo che i malcapitati di turno furono arrestati, Conan, anche se non si sa perché proprio lui, riaccompagnò a casa Ai.
“sai, Conan...” fece Ai e partì una musichetta inquietante. “io in realtà non sono Ai Haibara.”
“sì, lo sospettavo.” disse Conan, serio per la prima volta, con le mani in tasca e con un sorriso sboronico. “una normale bambina non riuscirebbe mai a sparare con una pistola. No, tu non sei ai Haibara, sei Wonder Woman!” e le puntò contro lo stesso dito indice che puntava contro quando scopriva l'assassino di un caso.
“ma sei scemo o cosa?” gli sbraitò contro Ai.
Dannazione, il suo momento rovinato in quel modo! Stupido di un Kudo!
“tu... non sei Wonder Woman?” chiese Conan, deluso che la sua deduzione non fosse esatta, l'espressione sboronica svanita.
“no!” esclamò seccata Ai, alzando gli occhi al cielo. “ti darò un indizio sulla mia vera identità: Sherry.”
“alla tua età già bevi alcolici?” chiese Conan, stupito della cosa.
Cosa aveva fatto per meritarsi quello? Cosa? (questo se lo pone Ai, mica Conan. Nd calvin)
“ti darò un altro indizio: Apotoxina 4869.”
“che stai dicendo?”
“insomma, brutto idiota! So che tu sei Shinichi Kudo, so che sei stato rimpicciolito dall'Aptx 4869, sostanza di mia creazione, e che vivi sotto mentite spoglie all'ufficio investigativo Mouri.”
“ah.” fu tutto quello che Conan riuscì a dire. “e com'è che sai tutte queste cose?”
“perché io sono un membro dell'Organizzazione!” urlò Ai. “e tu ora dovresti essere paralizzato dalla paura!”
“e perché?”
“perché io sono una dei cattivi!”
“hai ragione!” silenzio qualche secondo. “AHHHHH!”
“finalmente!” pensò soddisfatta Ai, decisa a concludere la sua scena. “sappi che io abito in parte a casa Kudo. Sai cosa significa questo?”
“che sei la mia nuova vicina! Benvenuta nel quartiere!” e Conan corse a stringerle la mano, dandole una pacca sulla spalla.
“no! Significa che abito in casa di Agasa!”
“allora dovresti essere informata che di notte il dottore russa.”
“non me ne frega! Secondo te perché io vivo a casa di Agasa?”
“ehm... non è che sei una nipote del dottore?”
“il dottore è stato fatto fuori da quelli dell'Organizzazione! Ecco perché vivo lì!”
Conan rimase in silenzio, senza neanche pronunciarsi con un semplice “peccato”, non dispiaciuto per la morte di Agasa.
“sai, non mi dispiacerebbe vedere il terrore nei tuoi occhi e sentirti urlare angosciato.” gli disse Ai, con lo stesso tono di quando si chiede un favore a un amico.
“ma... Agasa non è mai comparso frequentemente nelle storie di calvin, quindi non vedo questo disperato bisogno di piangere sul suo cadavere.”
Ai lo squadrò dalla testa ai piedi, sentendo l'impulso di riempire di pugni quella faccia sorridente che non solo non voleva urlare terrorizzata, ma non capiva la situazione.
Come le dava su i nervi!
“bah! Lascia perdere, era tutto uno scherzo, Agasa sta benissimo.” e si avviò verso casa.
Conan rimase in silenzio per qualche istante, per poi chiedere “quindi non c'è nessun cadavere da esaminare?”


Ed eccoci alla fine di questa parte.
Spero che le battute vi abbiano fatto divertire e la mia preferita è questa
.
Quando mi è venuta in mente sono scoppiata a ridere e ho deciso di inserirla in questo pezzo.
Per il nome del fratello di Toshiya ho sfogliato il manga, ma ho visto che non veniva mai nominato il suo nome (se i miei occhi non mi hanno ingannato), così ecco perché ho scritto che "il fratello senza nome di Toshiya venne salvato".
Se qualcuno che ha una vista più acuta e migliore della mia notasse il nome del fratello del bambino me lo faccia sapere.
Conan è fin troppo tonto in questa parte, non capendo che Agasa è stato fatto secco, ma che capisce che Ai è la sua nuova vicina e per questo le stringe la mano in segno di benvenuto.
Avrei voluto aggiungere anche "ti va se uno di questi giorni ti faccio fare un giro del quartiere?" ma l'ho lasciata perdere, altrimenti Ai sarebbe uscita veramente dai gangheri.
E ora che Agasa non è morto (e Conan è dispiaciuto che non ci sia un cadavere da esaminare) che cosa succederà?
Lo scopriremo nel prossimo aggiornamento: giovedì!
Alla prossima!

@ Spyro17: Per Conan un cadavere è pur sempre un cadavere. Prima si parlava di Agasa, ma non si pensava a un suo eventuale cadavere. Conan ci è arrivato dopo, solo quando ha scoperto che era uno scherzo, e che quindi Agasa stava benissimo.

@ shiningstar: Bello il tuo nuovo avatar di Potty. Anche la firma, con il momento del duello tra Potty e Voldy.


Buon pomeriggio a tutti, ragazzi!
Questa mattina c'è stato un bel temporale qui da noi, ma oramai le strade sono quasi tutte asciutte con l'uscita del sole.
La mia passione per i Pokemon aumenta giorno dopo giorno, forse è per questo che stanotte ho sognato il Team Rocket che mi rubava tutte le mie sfere Poké e io che ordinavo a Pikachu e Pichu di usare Tuonoshock. *sospira, sperando di trovare veramente un Pikachu o un Pichu da qualche parte*
Mentre stamattina è venuta una macchina della polizia qui nel mio condominio e mentre scendevo le scale per uscire fuori e andare a buttare della carta (oggi è il giorno in cui passa il camion a ritirare la carta) mi immaginavo di vedere Conan che cercava di intrufolarsi nella casa a cui il poliziotto e un signore avevano suonato, anche se non sono riuscita a capire perchè suonassero alla tedesca ubriacona del pianterreno. (sì, lo so, sono una curiosona XD)
E ora che vi ho rassicurati sul fatto di non aver visto in nessun modo nemmeno il ciuffo di Conan e che quindi non sono in pericolo di vita, vi lascio al capitolo.

Capitolo sesto

“ma ora...” pausa per masticare “dottore, mi dica...” altro masticamento “cosa ci fa Ai in casa sua.” e dopo aver ingoiato il boccone aggiunse “le ho detto che la cena è ottima?”
“sono fuggita dall'Organizzazione.” rispose Ai, mentre Agasa non venne nemmeno inquadrato. “ e così eccomi qua. Non starò qui a raccontarti il motivo per cui me ne sono andata perché ci metteresti una vita a capire. Comunque, se hai qualche dubbio o domanda ti rimando al copione di calvin e al volume 18 del manga 'Detective Conan'.”
“ok...” e Conan prese nota di dove poteva placare i suoi dubbi. “ma sappi che ora io ti considero una malvagia, e io non chiedo mai nulla ai malvagi, per cui non aspettarti che venga a chiederti qualcosa!” esclamò con tono duro, battendo il pugno sul tavolo. “Ai, per piacere, non è che mi passeresti il sale?” le chiese poi, con gentilezza.
“tieni.” e dopo averglielo dato Ai alzò ancora una volta gli occhi al cielo.
“ehm... senti Ai, tu prima, quando stavi urlando per strada, hai detto di essere la creatrice di quella pillola che mi ha fatto ridiventare un nanetto, vero?”
“sì, confermo.”
Forse Conan stava cominciando a fare la persona seria, un miracolo!
“ecco... non è che potresti darmi l'antidoto? Sai, sono stufo di fare una faticaccia solo per riuscire ad arrivare al cancello di casa mia.”
“be'... il centro di ricerca dove lavoravo è stato distrutto dandogli fuoco e quindi i dischetti contenenti i dati dell'Aptx sono...” ma Ai si accorse di stare parlando al vento, perché Conan stava rivolgendo tutta la sua attenzione alla torta di mele, dessert di quella cena, che Agasa stava portando in tavola.
Dopo aver distribuito a tutti la sua porzione, Conan disse ad Ai di rimandare a dopocena quel discorso malvagissimo e oscurissimo, cominciando a mangiare.

Finalmente avevano una traccia da seguire. Conan non aveva capito una mazza del discorso fatto da Ai dopocena (questo perché era ancora concentrato sul sapore della sua torta di mele) in cui sembrava centrassero la sorella maggiore di Ai, morta tempo addietro, e un suo professore d'università, Masami Hirota, che per qualche motivo che lui ignorava era in possesso di un dischetto contenente dei dati sull'Aptx.
Per dubbi o domande, Ai lo rimandò ancora una volta al volume 18 del manga citato prima.
Ed ora eccolo lì, nella macchina di Agasa per andare a casa di quel Masami Hirota per riprendere il dischetto.
“non capisco una cosa, Ai.” disse, mentre il viaggio in auto continuava.
“cos'è che non capisci?” domandò Ai, sicura che Conan non capisse anche un altro mucchio di cose.
“non capisco perché tu e l'Organizzazione usiate ancora i floppy disk. Siamo nel 2010, oramai vanno di moda le chiavette usb, molto più comode del portarsi in giro un pacchetto di floppy da tenere legati con un elastico. Non è meglio salvare il proprio lavoro su una chiavetta da 4 o 8 GB?”
“e quelle da 2 GB dove le lasci?”
“calvin dice, che a sua volta l'ha sentito da suo padre, che oramai le chiavette da 2 GB si trovano nei sacchetti delle patatine, anche se non capisco cosa significhi.”
“concordo con quello che dice calvin.” disse Agasa, aggiungendosi al discorso.
Conan e Ai si guardarono e poi esclamarono “wow, dottore, la sua prima battuta della storia!”
“e probabilmente sarà anche l'ultima.” pensò Conan, sapendo com'era fatta calvin e rammentando che la sua prima battuta l'aveva detta pagine addietro.


Ed ecco che Conan e Ai (ah già, c'è anche Agasa XD) stanno andando a recuperare i dischetti, che Conan trova ormai obsoleti e superati, su cui sono presenti i dati dell'Aptx.
Ovviamente Conan non ascolta mai quello che dice, dato che prima avverte Ai che non le avrebbe chiesto niente e poi le domanda di passargli il sale.
E Conan non ascolta nemmeno quello che gli altri dicono, visto che non ha capito una mazza tra la sorella di Ai e il professor Hirota.
Dato che non mi andava di scrivere i dialoghi per spiegare la faccenda di Akemi e di come, per sbaglio, un dischetto dell'Organizzazione era finito in mano a quel professore, ho preferito raccontare la scena come se fosse il narratore a narrare i fatti e poi ho aggiunto di Conan, che non aveva capito una cippa di quello detto da Ai.
Ci stiamo avvicinando alla fine della storia, penso ancora due capitoli e poi sarà tutto finito.
Ma nel frattempo, vi do appuntamento a sabato con il prossimo aggiornamento!