tranquilla, vedrò di accontentare le tue VERE richieste, ma non ora, un pò più in là.
Per ora posto il terzo capitolo(che a mio parere, me lo immaginavo migliore quando me lo immaginavo) che è il più lungo per ora e mi eclisso. ci si vede al quarto capitolo^^
ciauu e buona lettura^^
però..... non mi convince ancora......
Cap 3
Il mio sogno preferito
Un sogno. Un bel sogno. Forse il migliore di tutta la mia vita.
Jun che veniva a casa mia per fare coppia fissa con me (anche se per lavoro). Si, lo ammetto: non ho mai fatto un sogno più bello di questo.
Volendo tornare a sognare, mi rigiro su un fianco e abbraccio il mio secondo cuscino.
Accidenti, non lo ricordavo così duro! Pazienza … Anzi! Lo posso paragonare più facilmente al petto di Jun! Il tepore di questo cuscino sembra davvero il suo.Sto andando in un brodo di giuggiole durante il dormi veglia. Sono malata.
Sto paragonando un cuscino ad un corpo scolpito da un’entità superiore. Sono veramente malata.
Sto andando in un brodo di giuggiole e sto paragonando un cuscino ad un ragazzo alle tre di notte. Sono terribilmente malata.
Ho la sensazione che il cuscino si muova. Sono un caso perso.
Il cuscino allunga una mano e mi cinge i fianchi, stringendomi a lui. … Ok, lo riconosco. La mia fantasia sta lavorando troppo. Apro gli occhi cautamente.
Il mio sesto senso mi dice di fare così. Ubbidisco. Mi sono sempre fidata in situazioni critiche. Non capisco perché non dovrei farlo ora.
Quando focalizzo bene ciò che mi circonda, mi ritrovo dalla parte esterna del letto, con le spalle che danno al balcone e davanti, oltre al muro, trovo Lui, illuminato dai raggi della luna, così bello mentre finge di dormire …
….
!!!Un momento!
Posizione di Jun (sulla piantina di casa): nel mio letto.
Status: sveglio.
Posizione(del corpo): non voglio dare descrizioni.
PORCA PALETTA!Mi alzo di scatto, finendo con le spalle a pochi centimetri dal balcone; questo dimostra che ho fatto un salto enorme, poiché il letto e il balcone sono distanti tra loro qualche metro. Non so come diavolo ho fatto.
Tengo a precisare che tutto ciò che è successo da quando ho aperto gli occhio fino ad ora, è durato poco più di 10 secondi.
Sono avampata come pochi. Solo ora mi rendo conto che nel balzo si sono portata dietro il cuscino.
E, soprattutto, solo ora mi accorgo di cosa indosso: la biancheria ed una camicia bianca più larga di due taglie rispetto a quella che porto io. Probabile che sia di Jun.
I pensieri che affollano la mia mente sono milioni, ma tutti aventi lo stesso, ambiguo, significato: paura di averlo fatto.
Sento il mio corpo andare a fuoco, e la sua voce che dice:- Che ti è preso? Perché hai fatto quello scatto?
Mi viene da urlare, ma alla fine bisbiglio, chinando verso il basso la mia testa così ché la mia frangetta mal cresciuta copra il rossore del mio viso. Con il cuscino mi copro il corpo.
- Perché sei qui …? No, non intendevo questo. Perché sono vestita così? No, aspetta … perché mi ritrovo in questa situazione?
Le domande sembrano volermi soffocare, ma si bloccano all’unisono quando i miei occhi notarono che Jun si era alzato dal letto. La luce della luna, a cui davo le spalle, lo faceva brillare in quella stanza buia. Era magnifico. E’ magnifico. Lo è sempre stato. E sempre lo sarà. Vedendolo in piedi davanti a me, con i capelli a spazzola color quercia all’imbrunire*, con quei pantaloni lunghi color blu elettrico e con i torso nudo, sento che potrei svenire subito. Ma mi trattengo.
Ripenso a pochi minuti prima, quando pensavo fosse tutto un sogno. Invece era realtà. Era veramente venuto da me, anche se per questioni di lavoro.
Questo pensiero ebbe uno strano effetto positivo su la mia coscienza e soprattutto sulla mia fantasia. Cessò di creare domande e si tranquillizzò.
-Hai notato per caso qualche movimento sospetto?
-Cos …? Ah, si …! M-Mi sembrava di aver … visto qualcuno muoversi … da quelle parti …
che cavolo sto dicendo? Non so nemmeno dove si trovi l’obbiettivo!-Ah, è vero … Davanti casa del soggetto si è radunata un po’ di gente … e dalla faccia, non mi sembra gente interessata alla vendita di elettrodomestici porta a porta … Dobbiamo avvisare il superiore. Ci penseranno loro ad intervenire .
-Ci penso io a chiamare Igor, allora.
Porca paletta che fortuna! Arrivata in cucina, prendo al volo il telefono e digito il numero. Per fortuna riesco a parlare in tempo con il capo, e a far in modo che trovino il prima possibile l’appartamento ed il suo losco proprietario.
Finita la chiamata, noto che Jun mi ha raggiunto in cucina.
-Ho fatto bene.
-Hai fatto bene … che cosa?
-Ho fatto bene a chiedere a Igor di poter fare coppia con te, durante le missioni: hai una vista da falco e sei anche veloce a dare precise e chiare informazioni. Per non parlare che hai anche un’ottima mira …
Non potevo credere alle mie orecchie. A metterci insieme a lavoro, non era stato il Caso, ma era stata una sua scelta. Non so di preciso come l’ho guardato, ma mi ha preoccupato la sua espressione: è arrossito e ha distolto lo sguardo dai miei occhi, cercando altrove qualcosa di interessante da guardare.
Stavolta non riuscii a trattenermi.
Sentii le forze mancare. L’unica cosa che ricordo era il suo sguardo imbarazzato che si trasformava in preoccupato.
Ero svenuta
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*non so se esiste, ma il nome del colore, è di mia fantasia(come se noooota!XD)
bè, che ne dite? aspetto i commenti